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Prima del 2015-7-25

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Gaia

Gaia
2003
Album:C'est la vie
Pedí lluvia y me echaron al aljibe
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:36
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Refugiado

Refugiado
1999
Tienes la puerta abierta
¿Dónde vas a parar refugiado
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:21
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Mano hermana

Mano hermana
1999
Tienes la puerta abierta

Dedicata al Subcomandante Marcos
En la selva Lacandona
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:16
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La mierda

La mierda
1999
Tienes la puerta abierta
Es la movida que tiene la vida:
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:14
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A estas alturas

A estas alturas
1999
Tienes la puerta abierta

Ci sono due strade: seguire la massa o ribellarsi a questo "status quo"
A estas alturas del camino
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:09

Epilogue

Epilogue
[1945]
Parole di George W. Honts (1907-1945), ufficiale medico nella 500th Medical Collecting Company dell’esercito americano, ucciso in Germania il 24 marzo 1945 durante l’attraversamento del Reno.

George W. Honts scrisse molte lettere d’amore alla moglie Evelyn, alcune delle quali sono state recentemente musicate da Alan Louis Smith (1955-), pianista e docente di strumenti a tastiera presso la USC Thornton School of Music di Los Angeles, California, nel ciclo intitolato “Vignettes: Letters from George to Evelyn: from the Private Papers of a World War II Bride”
Testo trovato su The LiederNet Archive

Le ultime parole scritte da Honts alla moglie Evelyn poco prima di finire ammazzato in Germania…
My heart, my mind, my soul is yours --
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2015 - 09:59

Telegram - Schism

Telegram - Schism
[1945]
Il testo è costituito dal telegramma ufficiale che annunciava la morte di George W. Honts (1907-1945), ufficiale medico nella 500th Medical Collecting Company dell’esercito americano, ucciso in Germania il 25 marzo 1945 durante l’attraversamento del Reno, giusto poche settimane prima della fine della guerra.

George W. Honts scrisse molte lettere d’amore alla moglie Evelyn, alcune delle quali sono state recentemente musicate da Alan Louis Smith (1955-), pianista e docente di strumenti a tastiera presso la USC Thornton School of Music di Los Angeles, California, nel ciclo intitolato “Vignettes: Letters from George to Evelyn: from the Private Papers of a World War II Bride”
Testo trovato su The LiederNet Archive
WESTERN UNION 1945 APR 2 PM 6 24
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2015 - 09:48
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¿Qué voy a hacer yo?

¿Qué voy a hacer yo?
1990
Gente Impresentable

Spesso chi accetta di fare il militare non lo fa per chissà quale ideologia, ma per fame...
Yo era un pobre muchacho
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 09:47

France, Having Survived the Normandy Invasion, D-Day

France, Having Survived the Normandy Invasion, D-Day
[1944]
Parole di George W. Honts (1907-1945), ufficiale medico nella 500th Medical Collecting Company dell’esercito americano, ucciso in Germania il 24 marzo 1945 durante l’attraversamento del Reno.

George W. Honts scrisse molte lettere d’amore alla moglie Evelyn, alcune delle quali sono state recentemente musicate da Alan Louis Smith (1955-), pianista e docente di strumenti a tastiera presso la USC Thornton School of Music di Los Angeles, California, nel ciclo intitolato “Vignettes: Letters from George to Evelyn: from the Private Papers of a World War II Bride”
Testo trovato su The LiederNet Archive

L’amore che irrompe tra le bombe ed il fango durante i terribili giorni del D-Day, lo sbarco alleato in Normandia…
France July 2nd '44
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2015 - 09:38
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Vals del abuso

Vals del abuso
2014
Contratiempos

Letra de Elhombreviento
Los golpes de las cabezas de los manifestantes
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 09:37
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Non è l'America

Non è l'America
2012
Rosso

L'intero album in download gratuito

L’album coni i testi tinti di rosso. Il rosso della vita, della terra e della follia
Sono partito con la barca 06
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 09:13

Poèmes pour la paix

Poèmes pour la paix
[1918]
Versi di Paul Éluard, che si firmava ancora col suo vero nome, Eugène Émile Paul Grindel.
Musica per pianoforte e mezza voce di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano.

Quando scoppiò la Grande Guerra Eugène Émile Paul Grindel aveva circa 19 anni ed era ammalato di tubercolosi. Questo non impedì però il suo richiamo sotto le armi e quella guerra se la fece tutta, persino la terribile battaglia della Somme del luglio-ottobre 1916. Sopravvisse, e nel 1918 lo ritroviamo in una fureria a Mantes-Gassicourt, nella Seine-et-Oise. Nel maggio dello stesso anno nasce Cécile, sua figlia, avuta con la compagna Helena Diakonova, detta Gala (che fu in seguito amante di Max Ernst e moglie di Salvador Dalí), che Paul Éluard aveva sposata nel 1916, appena maggiorenne.
Nel mese di luglio il poeta dà alle stampe, in 400 esemplari, un volumetto contenente queste 11, semplici poesie: il trionfo della vita contro l’orrore della guerra e della morte.
Monde ébloui,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 15:42

G. K. Chesterton: A Ballade of an Anti Puritan

G. K. Chesterton: A Ballade of an Anti Puritan
[1915]
Versi di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), meglio noto come G. K. Chesterton, scrittore, poeta ed intelettuale inglese. Nella sua raccolta del 1915 intitolata semplicemente “Poems”
Musica per pianoforte e voce baritono di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano.

In questa divertente poesia G. K. Chesterton racconta di quanto si annoiò una volta che fu invitato nel salotto di Mary Augusta Ward, in arte Mrs Humphry Ward (1851-1920), scrittrice di matrice vittoriana e puritana che fu anche la fondatrice della - incrèdibol bat trù! - Women's National anti-suffrage League, proprio così, un movimento femminile che si opponeva al riconoscimento del diritto di voto alle donne (!)

Per G. K. Chesterton, intellettuale di grande spessore (e infatti era alto quasi due metri e pesava 130 kg!), la vita e la verità e la bellezza sono altrove, anche solo in un semplice pub.

E’... (continua)
They spoke of Progress spiring round,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 14:20
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I Hear an Army Charging Upon the Land

I Hear an Army Charging Upon the Land
[1907]
Versi di James Joyce, nella raccolta intitolata “Chamber Music”
Come suggerisce il titolo, tutte le 36 poesie contenute nella raccolta hanno un’innata musicalità, e infatti sono state messe in musica da innumerevoli compositori, da Luciano Berio a Syd Barrett a Jim O'Rourke ai Mercury Rev.

Lo stesso Joyce era un ottimo musicista e non è escluso che questa e altre poesie le avesse concepite musicalmente lui stesso.
I hear an army charging upon the land,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 13:39
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Whatever You Say, Say Nothing

Whatever You Say, Say Nothing
I.
(continua)
inviata da Juha Rämö 23/7/2015 - 13:17

The Hearse Song (the Worms Crawl In)

anonimo
The Hearse Song (the Worms Crawl In)
[1914-18?]
Canzone di autore anonimo su di una melodia infantile.
Recentemente (2007) riproposta con musica originale (per pianoforte e voce) da Gary Bachlund, compositore classico tedesco-americano.

Sulle CCG/AWS non poteva mancare una “allegra” canzoncina come questa, composta da qualche soldato negli anni in cui la Morte spazzava le trincee della Grande Guerra (ma forse addirittura i campi di battaglia della guerra di Crimea).
Esistente in numerose versioni, le due che seguono sono tratte dalla raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

Questa l’introduzione che il grande poeta e scrittore americano faceva del brano:

“Casualty records of the world war indicated in round numbers ten million dead and twenty million crippled. The Hearse Song was popular in all branches of service, though in the aviation corps it had more variants.”
The old Grey Hearse goes rolling by,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 11:38
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Nella Francia

Nella Francia
2015
Carroarmato Vol. Unougualeazero
Egregi nuclearisti in doppio petto
(continua)
inviata da dq82 23/7/2015 - 10:56
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C'era una volta

C'era una volta
2013
S/t
tutti in fila guardali sono davvero in tanti
(continua)
inviata da dq82 23/7/2015 - 10:47
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Ancora tra le montagne

Ancora tra le montagne
tumulto​/​la prospettiva split 2013
Portafogli gonfi di morte
(continua)
inviata da dq82 23/7/2015 - 10:44
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Why Aye Man

Why Aye Man
[2002]
Parole e musica di Mark Knopfler
Nell’album intitolato “The Ragpicker's Dream”

Una canzone che racconta di un gruppo di lavoratori inglesi del nord-est che, per trovare occupazione negli anni infernali del governo Thatcher, sono costretti ad emigrare in Germania: “Nae more work on Maggie’s Farm”…
We had no way of staying afloat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 08:57
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Deija

Deija
[2014]
Testo e musica di Alessandro Mannarino
Dall'album "Al monte"
Con questa canzone vorrei salutare chi se fosse ricorda de me ancora al rione Monti a Roma.
Il primo Dio fu un buco dentro al cielo
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 22/7/2015 - 20:39

Et si personne ne me réponde

Sous l'influence de Georges Moustaki.
Et je chercherais mon bonheur de toute façon
(continua)
inviata da Carles Viadel 22/7/2015 - 16:21
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007 (Shanty Town)

007 (Shanty Town)
[1967]
Parole e musica di Desmond Dekker
Singolo di Desmond Dekker and the Aces che dà il titolo al successivo LP
Inclusa nella colonna sonora del film musicale The Harder They Come

Uno dei più famosi brani rocksteady di sempre fu scritto da Desmond Dekker in occasione di un “riot” scoppiato in una baraccopoli di West Kingston, Giamaica, una zona vicino al mare chiamata Four Shore Road, quando un bel giorno il governo si presentò coi bulldozer per spianare tutto quanto. Ma i “rudeboys” – originariamente, negli anni post indipendenza, giovani neri ribelli provenienti dalle “shanty towns” e dagli “slums”, in seguito piccoli criminali – si opposero sfidando la repressione poliziesca.

Il titolo “007” e il riferimento al film “Ocean 11” testimoniano l’amore che i rudeboys di allora avevano per i film della serie di James Bond ma anche per quelli d’azione e di gangsters americani. (fonte:... (continua)
0-0-7
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/7/2015 - 12:08

Don' Let Yo' Watch Run Down

anonimo
Don' Let Yo' Watch Run Down
Una “negro song”, un canto di lavoro.
Testo trovato nella raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

Il lamento di un lavoratore afroamericano addetto alla costruzione e manutenzione dei binari ferroviari (“levee” è l’argine della massicciata), pagato mezzo dollaro al giorno. Il canto è rivolto – come al solito, come nelle “chain gang songs” - al “captain”, il “boss” o, più semplicemente, la guardia armata che sopravvede al lavoro. Il pensiero, invece, è rivolto a “Luluh”, la donna amata, alla quale non basta quella paga da fame, che Luluh è una donna difficile da accontentare. Il canto si chiude con un’appello alla solidarietà, se non altro emotiva, rivolto ai propri fratelli neri.
Don' let yo' watch run down, Cap'n,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/7/2015 - 10:48
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Tu voluntad más fuerte que el destierro

Tu voluntad más fuerte que el destierro
[1982]
Parole e musica di Isabel Parra
Brano che dà il titolo al suo disco del 1983

Non so se questa bellissima canzone sia dedicata a Violeta Parra, o a Víctor Jara
En estos días oscuros de nostalgia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 14:56

The Woman Cried

The Woman Cried
Versi di Bobby Sands, scritti in carcere e contenuti nella raccolta “Writings from Prison”
Musica dei Dublin City Ramblers, folk band irlandese fondata nel 1970
Un singolo del 1981 che si accompagna a The Ballad Of Bobby Sands e “Farewell Gallant Comrades”

Canzone dedicata alla fallita rivolta irlandese del 1798, quella capeggiata da Wolfe Tone.
The humble home in dead of night,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 14:29
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Whatever You Say, Say Nothing

Whatever You Say, Say Nothing
[1982]
Parole e musica di Colum Sands
Nel disco intitolato “Unapproved Road”

Una canzone molto originale sulla “freedom of speech and expression”…
You all know what I’m speaking of when I mention you-know-what,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 13:39
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Heaven Help the Working Girl

Heaven Help the Working Girl
[1967]
Parole e musica di Harlan Perry Howard (1927-2002), autore di celebri brani di musica country.
Singolo che diede il titolo all’album di Norma Jean del 1968.
“Good morning, sir, what'll you have?” That's how I start my day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 11:03

A.R.U.

anonimo
A.R.U.
[1894]
Parole di anonimo lavoratore licenziato e costretto ad una vita da “hobo”
Su di un qualche motivo popolare in seguito armonizzato da tal Henry Francis Parks
Testo trovato nella raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

L’acronimo “A.R.U.” sta per “American Railway Union”, un’organizzazione sindacale radicale leaderata da Eugene V. Debs, e l’autore - o gli autori – erano lavoratori che presero parte al grande sciopero che nel 1894 paralizzò il traffico ferroviario in tutto il nord-ovest degli States e che ebbe il suo epicentro nella città di Pullman, nell’Illinois.

“Mamma, guadda il pumman!”, è forse una delle prime frasi di senso compiuto pronunciate dai bimbetti.

E il signor George Pullman era un industriale, ‎costruttore di carrozze ferroviarie, tram e bus, che aveva avuto la geniale idea di costruire un’intera città, a sé stesso intitolata,... (continua)
Been on the hummer since ninety-four,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 10:19
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Plus rien ne m'étonne

Plus rien ne m'étonne
Album: Coup de gueule (2004)
Ils ont partagé le monde, plus rien ne m'étonne
(continua)
inviata da CCG Staff via Anita Tijoux 20/7/2015 - 21:11

Hammer Man

anonimo
Hammer Man
[XIX° secolo]
Canto ritmico degli operai afroamericani (e non) addetti alla posa dei binari ferroviari.
La fonte principale è la raccolta di canzoni e ballate realizzata tra il 1907 ed il 1930 dal reverendo metodista Gilbert Reynolds Combs nella contea di Madison, Kentucky. Ripresa da Carl Sandburg in una fondamentale raccolta da lui curata e intitolata The American Songbag, pubblicata nel 1927.
Al proposito si vedano anche John Henry e Jackhammer John
Drivin' steel, drivin' steel,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2015 - 16:56
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Jackhammer John

Jackhammer John
[1944]
Parole e musica di Woody Guthrie
Nelle raccolte “Woody Guthrie Sings Folk Songs”, con Leadbelly, Sonny Terry e Cisco Houston (Smithsonian Folkways Records, 1989) e “The Asch Recordings” (Smithsonian Folkways Records, 1997-99).




Oggi è stato per lo più sostituito dal braccio di una pala meccanica, ma quello del “martellista”, l’operaio addetto al martello pneumatico (sulle strade, sulle ferrovie, nelle miniere…), è stato fino a non molto tempo fa uno dei lavori più duri ed alienanti da che l’uomo ha inventato degli attrezzi meccanici per frantumare e perforare…

Le malattie professionali legate all’uso intensivo del martello pneumatico vanno da importanti disturbi uditivi a gravi sindromi articolari e vascolari.
Il testo della canzone restituisce in tutto e per tutto il suono e la vibrazione ripetitiva dell’attrezzo, ormai trasferitisi in permanenza nel corpo e nella vita del povero John…
Jackhammer John was a jackhammer man,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2015 - 16:36

Give Me Three Grains of Corn, Mother

Give Me Three Grains of Corn, Mother
[1848]
Versi di Amanda M. Corey Edmond (1824-1862), poetessa americana originaria del Massachusetts.
Musica di O.R. Gross (?)
Questa versione è tratta da “The World’s Best Poetry. Volume III. Sorrow and Consolation”, a cura di Bliss Carman, et al., 1904 (come riscontrata su Bartleby.com).
Un’altra versione è quella contenuta nella fondamentale raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

Una canzone sulla “Great Famine”, la terribile carestia che flagellò l’Irlanda (e anche le Highlands scozzesi) a metà dell’800, composta proprio mentre la strage stava avvenendo. Dovuta ad una parassitosi della patata che aveva distrutto i raccolti, gli effetti della carestia furono moltiplicati dalla soggezione politica e commerciale dell'Irlanda alla Corona inglese, tant'è che qualche storico (p.e. Francis A. Boyle) si spinge a dire che in quel periodo l'Inghilterra realizzò... (continua)
Give me three grains of corn, mother,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2015 - 15:20
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The Rising of the Moon

The Rising of the Moon
[186?]
Versi di John Keegan Casey, detto Leo (1846-1870), poeta irlandese e militante del movimento repubblicano “Bráithreachas Phoblacht na hÉireann”, l’Irish Republican Brotherhood
Sulla melodia de The Wearing Of The Green

La ballata per antonomasia della ribellione irlandese del 1798 scritta da John Keegan Casey (1846-1870) per il "The Nation" nel 1865 con lo pseudonimo di Leo e poi pubblicata in una sua raccolta di poesie dal titolo A wreath of shamrocks: ballads, songs, and legends (1867). Pur restando sul generico l'autore ha voluto comunque descrivere una battaglia realmente accaduta, quella che ha avuto luogo nei pressi di Granard (contea di Langford): un gruppo di ribelli (gli Irlandesi Uniti) armati solo di picche si sono scontrati con i soldati inglesi molto meglio armati e addestrati e sono stati sconfitti; nelle successive stesure della canzone però l'autore ha epurato ogni... (continua)
And come tell me Sean O'Farrell tell me why you hurry so
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2015 - 11:00
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Colony

Colony
Album: They Don't Teach This Shit in School (2000)

Una canzone che riassume la triste storia dell'Irlanda, e insieme un'accusa ai misfatti del colonialismo a livello mondiale.
I sing the song of the colony
(continua)
inviata da leoskini 19/7/2015 - 21:43

Je ne voudrais pas mourir (à Boris Vian)

Je ne voudrais pas mourir sans voir la paix dans le monde entier.
à Boris Vian
Je ne voudrais pas mourir
(continua)
inviata da Carles Viadel 19/7/2015 - 17:39
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Un fiore sul greto del Toce

[2015]

Il brano parla della tragica vicenda dei 42 martiri di Fondotoce (VB) I 42 partigiani vennero trucidati il 20 giugno del 1944 dai nazifascisti.

Il brano "Un fiore sul greto del Toce" composizione inedita con testo di Pier Gaido e musica di Andrea Lentullo, il 21 giugno 2015 ha vinto il primo premio del concorso NOTE DI MEMORIA organizzato dall' ANPI di Verbania, nella sezione dedicata ai 42 martiri.
Non esisteva fino ad oggi, nulla a livello compositivo e musicale che raccontasse della storia dell'eccidio.
Ora questa "lacuna " è stata colmata !
Nel lago il corteo s’è specchiato
(continua)
inviata da Piergiuseppe Gaido 19/7/2015 - 13:32
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Betri heimur

Betri heimur
[1970]
Lag og ljóð: Jóhannes Jóhannesson
Testo e musica: Jóhannes Jóhannesson
Lyrics and music: Jóhannes Jóhannesson
Album: Óðmenn

Gli Óðmenn non ebbero, musicalmente, vita lunga. Formatisi nel 1966, pubblicarono tre 45 giri doppi tra il 1967 e il 1970, e, nello stesso 1970, l'unico loro vero album, "Óðmenn", contenente però ben sedici brani. La copertina dell'album testimonia la popolarità che avevano raggiunto in Islanda in quegli anni: una specie di "collage" di articoli di giornali che li riguardano. Tra le sedici canzoni, questa Betri heimur. Qualcuno potrebbe sicuramente dire che, leggendo la traduzione, si potrebbe ricordare dei Giganti e di "Mettete dei fiori nei vostri cannoni"; beninteso, non ci sono né fiori e né cannoni in questa canzone, ma le "atmosfere" sono le stesse: il mondo migliore, l'umanità non ha mai imparato niente dai suoi errori, fratelli e sorelle prendiamoci per mano e cambiamo il mondo assieme, cambiamo l'uomo "dal di dentro". Forse, adesso, possiamo anche sorridere, ma è un sorriso amaro. [RV]
Við, við viljum betri heim
(continua)
inviata da Ríkarður V. Albertsson [Riccardo Venturi's Twin Brother from Iceland] 19/7/2015 - 11:49
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Spilltur heimur

Spilltur heimur
[1970]
Lag og ljóð: Jóhannes Jóhannesson
Testo e musica: Jóhannes Jóhannesson
Lyrics and music: Jóhannes Jóhannesson
Album: Spilltur heimur



Islanda. Cos'è l'Islanda, in musica? Björk, i Sigur Rós, i Sugarcubes. Mettiamoci anche Emilíana Torrini, con quel suo nome che di islandese ha assai poco. Già se si comincia a virare verso Bubbi Morthens, inizieranno i primi interrogativi; figurarsi quando si va a scovare una band progressive fondata nel 1966. Nel 1966, in Italia, si credeva generalmente che l'Islanda fosse soltanto una grossa isola sperduta tra i ghiacci boreali, abitata perlopiù da orsi polari, trichechi ed altri misteriosi animali detti saghe . Nel 1966, invece, in Islanda (che si accingeva a festeggiare il 1100° anniversario della sua colonizzazione, avvenuta nell'anno 874), c'erano dei giovani musicisti che formavano band di musica progressive: gli Óðmenn.

La storia degli... (continua)
Við lifum öll í spilltum heimi, sem gefur engum grið,
(continua)
inviata da Ríkarður V. Albertsson [Riccardo Venturi's Twin Brother from Iceland] 19/7/2015 - 00:26

La Moribonde

La Moribonde
La Moribonde

Chanson de langue française – La Moribonde – Marco Valdo M.I. – 2015
Parodie de la chanson – Le Moribond – Jacques Brel – 1961



Je vois, Marco Valdo M.I. mon ami, à son titre que ta chanson raconte des choses terribles et que c'est une femme ou une personne féminine qui en est la protagoniste. Et, comme je connais assez bien le répertoire de Jacques Brel, j'imagine que cette moribonde parle de sa fin, de sa disparition et de son enterrement. Je pense bien en outre qu'elle entend régler ses comptes avant de s'en aller. Mais, dis-moi, qui est-elle, cette moribonde ?

D’abord, Lucien l'âne mon ami, tu as raison, c'est bien une parodie… Tu connais mon goût et celui de la chanson populaire pour les parodies… Donc, c'est une parodie d'une chanson du Grand Jacques, comme on l'appelle ici chez nous. Une parodie du moribond… Chez Brel, elle raconte l'histoire d'un homme qui se... (continua)
Adieu Athènes, je t’aimais bien.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/7/2015 - 17:44

Mr Dizzy (the Funny Idol of a Generation of War)

The funny idol of a generation of war)
With a vest and with a little beret,
(continua)
inviata da Carles Viadel 18/7/2015 - 13:03
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Mohammed

Mohammed
[2000]

Album :En attendant les caravanes
As-tu eu le choix de ta naissance et là on s'avance avancé
(continua)
inviata da adriana 18/7/2015 - 10:57
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Vivre en ce pays

Vivre en ce pays
Vivre en ce pays
(continua)
inviata da adriana 18/7/2015 - 10:44
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Verdun

Paroles de A. Guiducci (1920)
Musique et interprétation de Jacques Culioli

On ne sait pas grand chose de A. Guiducci.
Il a écrit "Verdun" à Ajaccio en 1920.
Ce poème est chanté aujourd'hui par un chanteur corse Jacques Culioli

On peut trouver ici le texte, les accords de guitare, les vidéos de l'interprétation de Culioli qui est magnifique.
J'ai vu pendant trois ans tomber les feuilles mortes
(continua)
inviata da Jean Giovanazzi 17/7/2015 - 15:41

William Brown

William Brown
[1961]
Canzone tradizionale arrangiata da Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese, sulla melodia di una “drinking song” tipo “Good Ship Venus / Friggin' in the Riggin'”

Storia del giovane operaio William Brown, addetto tutto il giorno a girare una ruota. Gli dissero che se non fosse andato più veloce lo avrebbero licenziato, così lui accelerò a tal punto da causare una super produzione e… lo licenziarono!
Morale della favola: più lavori e più rischi di perdere il posto…
Well, a nice young man was William Brown,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 14:40

A Soldier's Life Is Sad

A Soldier's Life Is Sad
[1963]
Parole e musica di John Comley (?)
Ripresa da Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese, nel suo “Liverpool Lullabies, The Stan Kelly Songbook”
A soldier's life is sad
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 14:19

The Praties

The Praties
Canzone tradizionale irlandese
Arrangiamento di Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese, risalente al 1961.
Testo trovato sul sito dell’autore
La canzone , con il titolo più esteso di “The Praties They Grow Small”, è stata interpretata da molti altri artisti, come Carolyn Hester e Ron Kavana. Trovo anche una versione del gruppo italo-irlandese “Whisky Trail”, nell’album “Canzoni d'Amore e di Lotta del Popolo Irlandese” pubblicato in Italia nel 1976 per I Dischi dello Zodiaco.

Una canzone risalente alla “Great Famine” che flagellò l’Irlanda (e anche le Highlands scozzesi) a metà dell’800. Dovuta ad una parassitosi della patata, i suoi effetti furono moltiplicati dalla soggezione politica e commerciale dell'Irlanda alla Corona inglese, tant'è che qualche storico (p.e. Francis A. Boyle) si spinge a dire che in quel periodo l'Inghilterra realizzò di fatto un genocidio per fame della popolazione irlandese.
“The praties” sta per “potatoes”…
Oh the praties they are small, over here, [over here],
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 14:00
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The Old Mark II

The Old Mark II
[1961]
Parole di Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese.
Su di una melodia irlandese tradizionale
Testo trovato sul sito dell’autore
Nel disco collettivo “Revival In Britain Volume 1”, prodotto da Ewan MacColl e pubblicato dalla Folkways Records nel 1962, dove Stan Kelly è accompagnato da Peggy Seeger.

Non ho trovato riscontri precisi ma “Mark II” dovrebbe indicare un fucile da guerra britannico.
Nelle note al brano Stan Kelly riferisce che un suo conoscente, congedato da militare dopo una lunghissima ferma, gettò il suo “Mark II” dal finestrino del treno che lo riportava a casa: fu multato di tre sterline a settimana fino a concorrenza del costo dell’arma.
L’NCO nel postscriptum è l’acronimo per “non-commissioned officer”, ossia i sottoufficiali come caporali e sergenti.
Oh, there's sorrow in me heart, oh me old Mark Two
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 13:20
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Kelly's Prayer

Kelly's Prayer
[1961]
Parole e musica tradizionali, con aggiunte di Stan Kelly (1929-2014), songwriter e scienziato informatico nato a Liverpool ma di origine irlandese.
Si tratta di una versione di una canzone tradizionale inglese nota con i titoli di “The Soldier’s Prayer” o “The Soldier and The Sailor”, esistente in innumerevoli versioni – e anche parodie “da caserma” o “da trincea” – riscontrabili sul solito, ottimo Mudcat Café. Penso soprattutto a quelle di Hamish Imlach e di Mike Seeger, ma anche a quella musicata da Benjamin Britten.

Ho scelto però la versione di Kelly intanto per introdurre l’autore nelle CCG/AWS e poi perché è parecchio interpolata, attualizzata e personale, con riferimenti non solo al nazionalismo irlandese (nelle citate figure di John Dillon e Charles Stewart Parnell, il riformatore agrario) ma addirittura con una strofa, sicuramente aggiunta negli anni 90, in cui l’autore... (continua)
Well, a soldier and a sailor was a-walking one day.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 11:54
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Kelly the Boy From Killanne

Kelly the Boy From Killanne
Parole di P. J. McCall, un antenato di [Stan Kelly, nome d’arte di Stanley Bootle (1929-2014), songwriter di Liverpool, nonché importante scienziato informatico
Su di una melodia irlandese tradizionale
Testo trovato sul sito di Stan Kelly
Interpretata da The Clancy Brothers con Tommy Makem nel loro disco “The Rising Of The Moon: Irish Songs Of Rebellion” del 1956

Stan Kelly sostiene che le parole di questa canzone furono scritte da un suo avo che fu testimone della sfortuna rivolta di Wolfe Tone contro gli inglesi nel 1798.
Stan Kelly incise lui stesso il brano, con un proprio arrangiamento, nel 1961.
What's the news? What's the news? O my bold Shelmalier,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 11:03
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Lamento sertanejo (Forró do Dominguinhos)

Lamento sertanejo (Forró do Dominguinhos)
[1975]
Scritta da Gilberto Gil e José Domingos de Morais, in arte Dominguinhos (1941-2013), compositore, cantante e fisarmonicista del Pernambuco.
Nell’album di Gilberto Gil intitolato “Refazenda”
Por ser de lá
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 10:18
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Liverpool Lullaby

Liverpool Lullaby
[1960]
Parole di Stan Kelly, nome d’arte di Stanley Bootle (1929-2014), songwriter di Liverpool, nonché importante scienziato informatico
Sulla melodia di "Dollia”, canzone tradizionale del Tyneside, nell’arrangiamento di Stan Kelly
Testo trovato sul sito dell’autore

Ho attribuito questa “industrial-strength lullaby” a Judy Collins perché la sua versione del 1966, nell’album “In My Life”, è forse la più famosa. Va detto però che fu incisa prima da Marian McKenzie e dal The Ian Campbell Folk Group. Notevole anche l’interpretazione di Priscilla “Cilla” Black del 1969.
Oh you are a mucky kid,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 09:20
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Gli animali

Gli animali
[2014]
Parole e musica di Alessandro Mannarino
Nell’album intitolato “Al monte”
Il cane sottomette
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2015 - 08:41
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That Lucky Old Sun

That Lucky Old Sun
[1949]
Parole di Haven Gillespie (1888-1975), compositore e liricista considerato appartenente alla cerchia dei songwriters newyorchesi denominata “Tin Pan Alley”, dalla zona della città in cui quasi tutti loro vivevano, i più grandi creatori di musica popolare americana tra la fine dell’800 e la prima metà del 900.
Musica di Beasley Smith (1901-1968) compositore originario del Tennessee.

Una bellissima canzone - credo che il vecchio GPT l’avrebbe riascoltata molto volentieri, e chissà che non l’ascolti proprio ora - che è uno standard pop tra i più famosi, celeberrima nell’esecuzione del crooner Francesco Paolo LoVecchio, in arte Frankie Laine (1913-2007), ma interpretata da innumerevoli artisti di calibro internazionale, da ultimo Bob Dylan nel suo ultimo album di cover intitolato “Shadows in the Night”.
Una canzone che fu sicuramente ispirata da uno dei temi costanti di molti blues... (continua)
Up in the mornin', out on the job
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 23:09
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Watercress-O

Watercress-O
Sono passati quasi 90 anni da quel grande Sciopero dei minatori ai quali altre categorie di lavoratori inglesi offrirono il loro appoggio e in seguito al quale l'anno seguente il Parlamento approvò una legge che decretò l’assoluta illegalità degli scioperi di solidarietà.

Ho ascoltato negli anni 70 per la prima volta questa meravigliosa canzone sullo sciopero generale del 1926 nell'interpretazione del trio vocale The Young Tradition
Roger Watson era un loro amico e l'aveva composta in quel periodo basandosi sui lontani ricordi d'infanzia della nonna, figlia di un minatore.
At five o'clock on a Sunday neet,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 16/7/2015 - 22:45
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Il disait l'étranger

Il disait l'étranger
Album: Seul avec vous (1998)
Il disait, l'étranger
(continua)
inviata da Andrea 16/7/2015 - 21:34
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Pod krwawą banderą

Pod krwawą banderą
[2013]
testo e musica di karat napalm grupa
da http://www.tekstowo.pl/piosenka,karat_...

in tema di Volinia

Massacres des Polonais en Volhynie
Teraz o zbrodniach, o których niejeden zapomniał,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/7/2015 - 20:29
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Solidarity Forever

Solidarity Forever
[1914-15]
Parole di Ralph Chaplin
Sulle melodie di “John Brown's Body” e “The Battle Hymn of the Republic”
Interpreti: Pete Seeger & The Almanac Singers

Ralph Chaplin cominciò a scrivere questo brano nel 1914, durante uno sciopero di minatori del carbone in West Virginia, e lo completò l’anno seguente a Chicago.
“Solidarity Forever” è uno degli inni sindacali più famosi di sempre e all’epoca comparve, in tutti i paesi di lingua inglese, nelle pubblicazioni e sugli opuscoli distribuiti dai gruppi di attivisti contro la guerra e contro la coscrizione. Per esempio, si trova in apertura di un volantino - lo stesso da cui ho tratto il testo di Never Goes - pubblicato nel 1917 in Australia nell’ambito del vasto movimento politico e sindacale che si opponeva all’introduzione della coscrizione obbligatoria voluta dal primo ministro Bill Hughes. In quel caso gli autori riuscirono a infilare il “broadside” in tutte le guide del telefono stampate dal governo e recapitate a casa agli abbonati.
When the union's inspiration through the workers' blood shall run,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 13:23

Never Goes

anonimo
Never Goes
[1917]
Testo di anonimo autore australiano, sulla melodia dell’inno religioso “What A Friend We Have In Jesus”
Testo trovato su Australian Folk Songs

Da un opuscolo pubblicato nel 1917 nell’ambito del vasto movimento politico e sindacale che si opponeva all’introduzione della coscrizione obbligatoria voluta dal primo ministro Bill Hughes, il cui governo promosse ben due plebisciti sull’argomento, risultando sconfitto in entrambi. La gente in Australia disse NO, ma questo non impedì il macello di oltre 60.000 soldati australiani e neozelandesi in quel conflitto.

Leggo nell’introduzione al link sopra riportato che il foglio contenente questa e altre conzoni contro la coscrizione militare fu inviato a domicilio a chissà quanti australiani, infilato in mezzo alla guida telefonica stampata dal Government Printing Office…
Are you tired of fat's aggression ?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 12:04
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God Save the People

God Save the People
[1916]
Canzone scritta – sulla melodia dell’inno ottocentesco “Commonwealth” composto da Josiah Booth - da attiviste del Labor Women's Anti-Conscription Committee del Victorian Socialist Party (VSP) australiano in occasione del referendum/plebiscito voluto dal governo retto dal laburista Billy Hughes, che voleva introdurre la coscrizione obbligatoria per sostenere la partecipazione dell’Australia alla Grande Guerra.

Testo trovato su Australian Folk Songs

Hughes perse la prima consultazione ma non si diede per vinto, lasciò il partito, ne fondò uno proprio, ritornò al potere, promosse un nuovo referendum alla fine del 1917, perseguitò pacifisti e attivisti anti-coscrizione (con l’arresto di molti dirigenti socialisti, dell’IWW e di direttori dei giornali favorevoli al NO), mise in campi di concentramento migliaia di cittadini di origine tedesca, perse di nuovo la consultazione popolare…... (continua)
When wilt thou save the people?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 11:37

Women's No-Conscription Song

Women's No-Conscription Song
[1916]
Canzone composta da attiviste del Labor Women's Anti-Conscription Committee del Victorian Socialist Party (VSP) australiano in occasione del referendum/plebiscito voluto dal governo retto dal laburista Billy Hughes, che voleva introdurre la coscrizione obbligatoria per sostenere la partecipazione dell’Australia alla Grande Guerra.

Testo trovato su Australian Folk Songs

Hughes perse la prima consultazione ma non si diede per vinto, lasciò il partito, ne fondò uno proprio, ritornò al potere, promosse un nuovo referendum alla fine del 1917, perseguitò pacifisti e attivisti anti-coscrizione (con l’arresto di molti dirigenti socialisti, dell’IWW e di direttori dei giornali favorevoli al NO), mise in campi di concentramento migliaia di cittadini di origine tedesca, perse di nuovo la consultazione popolare…
E intanto oltre 60.000 ragazzi australiani morirono a Gallipoli e negli altri... (continua)
Every woman has got to have a say
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/7/2015 - 10:54
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Tommy Is Leaving for the War

Tommy is leaving for the war tells the story of a father saying goodbye to his son before he is deployed to Afghanistan. The song describes the anguish of a fathers struggle to remain strong while his heart is breaking inside.
Tommy is leaving for the war
(continua)
inviata da Tony Aylward 16/7/2015 - 04:05
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Ken Saro-Wiwa on kuollut

Ken Saro-Wiwa on kuollut
[1996]
Parole di Anni Sinnemäki, all’epoca moglie di Koskinen
Musica di Kerkko Koskinen
Un brano inciso dalla band finlandese Ultra Bra, fondata nel 1994 da Olli Virtaperko e Kerkko Koskinen.
Singolo estratto dall’album intitolato “Vapaaherran Elämää”

Kenule Beeson Saro-Wiwa, detto Ken (Bori, 10 ottobre 1941 – Port Harcourt, 10 ‎novembre 1995), è stato uno scrittore, poeta, attivista e produttore televisivo nigeriano. Fu uno degli ‎intellettuali più significativi dell'Africa postcoloniale.‎

‎[…] Fin dagli anni ottanta infatti Saro-Wiwa si fa portavoce delle rivendicazioni delle popolazioni ‎del Delta del Niger, specialmente della propria etnia Ogoni maggioritaria nella regione, nei ‎confronti delle multinazionali responsabili di continue perdite di petrolio che danneggiano le colture ‎di sussistenza e l'ecosistema della zona.‎

Nel 1990 si fa promotore del MOSOP (Movement for the Survival... (continua)
Herra tuomari,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/7/2015 - 11:54
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Coltan

Coltan
[2015]

Inedito
Io che non hai mai visto il sole
(continua)
inviata da adriana 15/7/2015 - 08:07

Oh ! Le Bel Accord !

Oh ! Le Bel Accord !
Oh ! Le Bel Accord !

Chanson française – Oh ! Le Bel Accord ! – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 10

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.


Lucien l'âne mon ami, voici une chanson pas encore napoléonienne, mais presque. Bonaparte n'est encore que Consul, premier, certes, et revenu d'Égypte, vainqueur déjà des Autrichiens, il signe avec l'Anglais la paix d'Amiens. À eux la mer, à nous, la terre. Peut-être penseras-tu – je le vois au balancement de tes oreilles – que je m’égare et que mon goût pour les histoires se mue en goût pour l'Histoire.... (continua)
La frégate toutes voiles dehors
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/7/2015 - 23:44

And Why Did Wardell Gray Die?

And Why Did Wardell Gray Die?
Wardell Gray 1921 - May 25 1955. He probably died because of a racial murder. He was the first Bebop tenor saxophonist and this is the same thing to say that he was the first tenor saxophonist of modern jazz. Sadly, his death helps him to become an underrated musician. Thank you very much.
And why did Wardell Gray die?
(continua)
inviata da Carles Viadel 14/7/2015 - 18:45

C'est la même chose

Je voulais écrire un tas de pléonasmes que je considérais vrais et au début cette chanson s'appelait pléonasmes mais j'ai changé le nom pour être plus compréhensible et moins pédant. Alors, maintenant cette chanson s'appelle C'est la même chose et les derniers vers sont en parenthèse parce que je ne les chante très souvent et sont très semblables aux vers qui parlent de l'obligation de la paix.
Un fredonnement d’illusion,
(continua)
inviata da Carles Viadel 14/7/2015 - 18:15
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Oh Beja, Terrível Beja

Oh Beja, Terrível Beja
[1977]
Album "Os Malteses"

Rievocazione del servizio militare di leva che l'autore ha prestato nella cittadina di Beja.
Oh Beja, terrível Beja
(continua)
inviata da Andrea 14/7/2015 - 14:40

Le Cri du Front

Le Cri du Front
Le Cri du Front

Canzone française – Le Cri du Front – Marco Valdo M.I. – 2015


Lucien l'âne, mon ami, il te souviendra que l'autre jour, j'avais traduit une chanson italienne, intitulée Natale 1914, que j'avais intitulée en français : Noël 1914. Elle racontait les épisodes de fraternisation qui avaient eu lieu sur le front à ce moment. Je voudrais te faire remarquer deux ou trois choses à ce propos. La première que c'est une chanson écrite par un Italien – Marco Chiavistrelli et que l'Italie n'était entrée en guerre qu'en 1915 et que de ce fait, il n'y a évidemment pas de troupes italiennes qui ont participé à ces embrassades. En fait, et c'est la seconde,de toute façon, c'étaient principalement des rencontres entre les troupes britanniques et allemandes dans ce qui est aujourd'hui le Nord-Pas-de-Calais. Ce sont des épisodes limités, autour du solstice d'hiver, à peine tolérés et qui... (continua)
Soldats, votre conscience est nette,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/7/2015 - 21:12
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4th of July

4th of July
[2012]
Parole e musica di Nicole Danser, studentessa del Maine
Video dell’interpretazione e testo caricati su YouTube dall’autrice stessa

“America is great in some ways, and silly in other ways, and not so great in others. And this song just so happens to be about the not-so-great things and the 4th of July.” (Nicole Danser)
Let's gather 'round the grill and talk about the greatness of the USA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/7/2015 - 21:05




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