Il fatto di accettare e postare tutti i commenti vi rende onore. Un atto democratico e divulgativo. Poi come dici tu , il vecchio Bobby me lo immagino proprio con l'AR10, molto incazzato e poco intellettuale ,lontano sicuramente da certi commenti .
Inutile dire che amo Springsteen e soprattutto l'intensità della sua musica. A volte gli appassionati sono meglio dei critici di professione come ho letto nei commenti precedenti. Secondo me il Boss è una contraddizione in termini, in quanto si dichiara il contrario di quello che pensa. Non solo in questo brano ma anche in The Ghost of Tom joad, perché viene fuori il suo individualismo e, per quanto si sforzi di compiacere i meno fortunati, che, però, comprano i dischi, non ce la fa ad esprimere il suo vero pensiero politico. Insomma non riesce ad essere demagogo e populista come un Bob Dylano o altri di quel genere. Questa è una canzone che dovrebbe far riflettere molti Italiani, che non sanno far altro che piangersi addosso.
"Our hearts are full and our minds are good. Our ancestors come and give us strength. Stand tall, sing, dance and never forget who you are or where you come from." - These are the full lyrics.
Bernart Bartleby - I'm sorry but I don't speak Italian. I can't tell if you were saying something to me or not. Apologies.
»God bless America!« I wonder if this pompous conclusion of speeches made by U.S. presidents to their nation also include Canada, Mexico, The Bahamas, Cuba, Haiti, Dominican Republic, Trinidad and Tobago, Guatemala, Belize, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname, French Guiana, Brazil, Ecuador, Peru, Bolivia, Paraguay, Chile, Argentina, Uruguay, Galápagos, and Falkland Islands? How about Greenland and Denmark for that matter? And, geographically the most critical one, Hawaii?
(Senza nulla togliere a quella del nostro GPT) Traduzione italiana di Filippo Maria Pontani da “Costantino Kavafis. Poesie”, Mondadori, 1961
Trovata qui
Pare che durante l’ultima tornata di negoziato il premier greco Tsipras ad un certo punto si sia sfilato la giacca e l’abbia offerta alla controparte: “Volete prendervi anche questa?”, avrebbe domandato. Ma sembra che quegli altri non si siano accontentati e che addirittura ne abbiano voluto la testa. E’ facile infatti che nei prossimi giorni Tsipras e Syriza si facciano da parte per lasciare il posto ad un “governo tecnico di unità nazionale” (dove l’ho già sentito?) guidato da personaggi più euroaffidabili e uomini di Goldman Sachs.
Io non so se Tsipras sia stato o meno un incapace, se abbia fatto o meno tutto il possibile, se la sua sia stata una sconfitta onorevole o una clamorosa débâcle. Ho paura comunque che nei prossimi tempi i... (continua)
TERMOPILE (continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/7/2015 - 09:28
Purtroppo, φίλτατε, il tuo ragionamento non fa una grinza. Altro che "OXI". Il forte schiaccia il debole, e fine della partita. Mentre già all'orizzonte si profilano i nazisti di Alba Dorata dicendo "tocca a noi": forse, chissà, il fine ultimo era proprio quello. Vedo, e non mi piace certamente dirlo, scenari da perfetta guerra civile in Grecia: ecco la creazione di troike, banche mondiali, "unioni europee" e quant'altro. Vale a dire il fine ultimo eterno del capitalismo: la guerra. Si torna sempre lì.