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Prima del 2015-6-22

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Un'ora sola

Un'ora sola
2010
Un piano per fuggire
Sbarre
(continua)
inviata da dq82 22/6/2015 - 18:15

Please Tell Me All the Truth

A short expression of my feelings about nuclear weapons, terrorism, wars and the 11-S.
If you want to be good tell me your deeds
(continua)
inviata da Carles Viadel 22/6/2015 - 18:11
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Quand les pirates…

Quand les pirates…
[1969]
Parole e musica di Jean-Max Brua (1938-1999), cantautore francese autore di varie canzoni interpretate da Francesca Solleville
Nel LP intitolato semplicemente “Jean-Max Brua”, noto anche come “Bateaux... Compagnies...”, prodotto da Mouloudji
Testo trovato sul blog Cocomagnanville

Così Mouloudji, insieme a Colette Magny, a proposito di Jean-Max Brua nella loro presentazione del disco: « Un vrai chant d’homme lucide, blessé, prêt encore à mordre, prêt pour le combat ; le chant d’un homme de la Cité, le chant d’un citoyen de la terre ».
Ce monde est horrible silence
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/6/2015 - 15:27
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Los vientos cambian

Los vientos cambian
[1975-76]
Parole e musica di Evangelina Sobredo Galanes, in arte Cecilia
Canzone inedita (e forse incompleta) pubblicata solo nel 2013 nell’album intitolato “Diálogos...”

Mi pare che questa canzone fotografi bene la Spagna negli anni della cosiddetta “transizione democratica”, quando padroni e catto-fascisti ‎si stavano prontamente riciclando nelle nuove istituzioni. La speranza ‎del cambiamento radicale soffocata dai “corvi travestitisi da colombe”, dai “passeri che si atteggiano a rapaci” ovvero - come cantava La Bullonera ne La bolsa o la vida – dai “cani di sempre, solo con un collare diverso”…
Yo he visto por las calles, los hombres del lugar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/6/2015 - 14:08
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Mi querida España

Mi querida España
[1975]
Parole e musica di Evangelina Sobredo Galanes, in arte Cecilia
Nell’album intitolato “Un ramito de violetas”

Spagna 1975. Un anno dominato dalle ultime esecuzioni capitali ordinate dal regime e dall’inizio dell’agonia del “Caudillo”, finalmente schiattato il 20 novembre.

Due Spagna, una viva e una morta, una nuova e una vecchia, una bianca e una nera: ovviamente la dicotomia non fu accolta dalla censura…
Mi querida España
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/6/2015 - 11:38
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Man in pasta

Man in pasta
2014
Sta Tornu
O sine moi
(continua)
inviata da dq82 21/6/2015 - 18:31
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In fondo al lago (Il lago che combatte 2)

In fondo al lago (Il lago che combatte 2)
2015
feat. Awa

Seconda parte de Il lago che combatte. Per la storia del lago si veda la parte 1.

Avifauna del lago ex Snia - censimento WWF
Il lago che combatte non va mai in vacanza
(continua)
inviata da dq82 20/6/2015 - 16:48
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People Want to Hear About Love

People Want to Hear About Love
[2015]

Album : The Monsanto Years
People want to hear songs of love
(continua)
20/6/2015 - 08:23
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A Rock Star Bucks a Coffee Shop

A Rock Star Bucks a Coffee Shop
[2015]

Album : The Monsanto Years
If you don't like to rock Starbucks A coffee shop
(continua)
20/6/2015 - 08:18
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Monsanto Years

Monsanto Years
[2015]

Album : The Monsanto Years
You never know what the future holds in the shallow soil of Monsanto, Monsanto
(continua)
20/6/2015 - 08:07
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La Resistenza

La Resistenza
2013
Bella Ciao
Ed ecco (ecco!)
(continua)
inviata da dq82 19/6/2015 - 15:25
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Marzo

Marzo
(2014)
Resto fuori

Il brano affronta la tematica dei ragazzi uccisi dalle forze dell'ordine, in particolare la storia riportata si può accostare a quella di Stefano Cucchi. Il testo si divide in due parti, nella prima parte si rappresenta la cattura, e la presa di coscienza da parte del ragazzo che la storia non andrà a finire bene, nella seconda parte l'anima della vittima ricorda la violenza e il dolore inflittogli dai servi dello stato.

Il ritornello “Non la voglio più sentire io questa storia!” è la denuncia di una gioventù stanca di piangere i suoi morti ammazzati.
Marzo mi ha lasciato due ferite sopra il petto, spero che potro' morire ma per quello non c'è fretta.
(continua)
inviata da dq82 19/6/2015 - 15:09
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Cinesi

Cinesi
2013
Ridi Paiasso

Music by Andrea Manzo - Alessandro Numa - Roberto Pettenello - Skardy
Lyrics by Alessandro Numa - Skardy

Introdotto da Natalino Balasso, questo pezzo dancehall si scaglia contro l’attuale “modello cinese” che ci danneggia nella sua declinazione italiana. Interviene un Elio (delle Storie tese) dalle rime pungenti che canta in perfetto veneziano e che si mimetizza nello spirito del brano proprio come sanno fare i cinesi. Nel finale si gioca con le barzellette degli anni 70/80 sui nomi cinesi.
Che novità porti dalla grande muraglia?
(continua)
inviata da dq82 19/6/2015 - 12:19
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Black hills

Black hills
2015
Black Hills
feat. Marino Severini

Black Hills è stato prodotto con il sostegno di ANPI Provinciale Parma, e cerca di rileggere la Lotta di Liberazione e di reinterpretare il senso di Resistenza nel suo senso più ampio possibile.

In questo caso specifico, infatti, abbiamo giocato con giustapposizioni e analogie storico-geografiche nuove, allineando la nostra Resistenza a quella delle Black Hills: la lotta di un popolo nativo americano, i Lakota-Sioux, in resistenza contro lo sfruttamento, la prevaricazione, l'occupazione di pionieri “occidentali”. Abbiamo costruito immagini astratte e concetti diretti. Abbiamo scritto questa canzone.

Le musiche del Collettivo Musicale EMILY si sono incontrate ancora una volta con i testi del cantautore parmense Francesco Pelosi, e sono state arricchite dalla collaborazione con Marino Severini - voce e fondatore de' The Gang.

In un periodo in cui... (continua)
Stelle,
(continua)
inviata da dq82 19/6/2015 - 12:01
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Εμένα οι φίλοι μου

Εμένα οι φίλοι μου
Eména oi fìloi mou
[1978]
Στίχοι: Κατερίνα Γώγου
(Από Τρία κλικ αριστερά, 1978)
Μουσική: Νίκος Μαϊντάς
Πρώτη εκτέλεση: Magic de Spell
1998, Πάνω κάτω η Πατησίων
20 μελοποιημένα ποιήματα της Κατερίνας Γώγου
Άλλες ερμηνείες:
Σωκράτης Μάλαμας & Magic de Spell & Νίκος Μαϊντάς

Poesia di Katerina Gogou
(Da Τρία κλικ αριστερά, 1978)
Musica: Nikos Maindàs
Primi interpreti: Magic de Spell
1998, Πάνω κάτω η Πατησίων ("Su e giù per Patisia")
20 poesie di Katerina Gogou messe in musica
Altri interpreti:
Sokratis Malamas & Magic de Spell & Nikos Maindàs

La periferia ateniese, i quartieri difficili snocciolati uno ad uno: Exarchia, Gyzi, Patisia, Metaxourgio. Il mondo di Katerina Gogou e la sua gente, gli amici e le amiche alla fine degli anni ’70. Può darsi che vengano a mente gli “ultimi” di De André, ma quelli di Katerina Gogou non hanno proprio nessuna aura “romantica”,... (continua)
Εμένα οι φίλοι μου είναι μαύρα πουλιά
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 19/6/2015 - 01:09
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L’école

L’école
[1961]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
In un 45 giri del 1961.
Elle sourit de toutes ses grilles,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2015 - 16:45
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Quel Monde?

Quel Monde?
[1974]
Parole e musica di Elté e Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Nell’ultimo album di Selos, intitolato “Un regard”, con Elté, ossia tal Laurent Terrisse, che all’epoca era un ragazzino di 13 anni (ignoro chi fosse e cosa ne sia stato dopo).
Sans vouloir à tout prix vous pousser dans la tombe
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2015 - 16:38

Occitanie

Occitanie
[1972]
Parole di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Musica di Pierre Selos e Bruno Bontempelli
Nel LP intitolato “L’armateur”
En ce temps là, chez moi, on cueillait des oranges ;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2015 - 16:00
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Mon frère m'a dit

Mon frère m'a dit
[1965]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.

“Mio fratello mi ha detto: - Sulla mia collina la primavera non è tornata. Rifioriranno i biancospini quando i cannoni taceranno…”
Mon frère m'a dit "Sur ma colline
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2015 - 15:35
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Martin Luther King

Martin Luther King
[1969]
Parole di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Musica di Pierre Selos e François Rauber
(Martin Luther King)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2015 - 15:26
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Les cons sont là!

Les cons sont là!
[1981]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.

E infatti l’ultimo album di Selos è del 1974, “Un regard”. Allora lasciò il cantautorato per dedicarsi alla scrittura e, proprio nel 1974, fondò una rivista intitolata “Possible”. Nel 1981, come supplemento alla pubblicazione, Selos allegò una musicasetta intitolata “Salut!” da cui è tratta questa canzone. Da allora non ha più pubblicato nulla in ambito musicale.
Les cons sont là!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2015 - 15:15
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La mine

La mine
[1965]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
In un 45 giri del 1965.
Tout au commencement
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2015 - 14:59
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Voilà voilà

Voilà voilà
In Italia come in Francia sembra che tutti i problemi vengano dagli stranieri e dagli immigrati. Il solito réfren!
Voilà, voilà, que ça recommence
(continua)
inviata da Donatella Leoni 18/6/2015 - 14:00
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La bombe atomique

La bombe atomique
canzone ironica sulla bomba atomica
https://www.youtube.com/watch?v=ulmbBBL9r9Q
non ho trovato il testo
inviata da Donatella Leoni 18/6/2015 - 13:46
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Avec les Juifs

Avec les Juifs
[1963]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
In un suo disco del 1963.
Jette encore un dernier regard
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2015 - 10:38
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Mais pourquoi?

Mais pourquoi?
[1964]
Parole e musica di Pierre Selos (1940-), cantautore originario di Tolosa, attivo solo fino al 1974.
Nel disco collettivo intitolato “Toi, qu'as-tu fait pour mon pays?”, un’iniziativa per la lotta contro la fame nel Terzo Mondo.

Risuona una certa retorica cattolica nella prima produzione di Selos ma scelgo comunque di proporre questo brano per via soprattutto di due versi della terza strofa, che recitano così: “Perché verrà il tempo, se noi continueremo ad ignorare il loro grido, verrà il tempo in cui quegli uomini verranno qui da noi…”
Il est des soleils qui ne font jamais lever les moissons,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2015 - 10:17
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Le bombe

Le bombe
[2012]
Scritta da Le Formiche (Giuseppe La Formica, Roberto Calabrese, Carmelo Drago, Valerio Mina), gruppo rock palermitano.
Singolo del 2012 poi incluso nell’album “Figli di nessuno” del 2014.

“La storia di Palermo è segnata dalle bombe: da quelle del ’43 e del '92, che ne hanno messo in ginocchio le speranze di giustizia, fino a quelle bombe invisibili dei giorni nostri, ugualmente violente e subdole che costringono generazioni intere a lasciare affetti e luoghi cari per andare lontano.
Le bombe porta in sé una risposta a queste condizioni.
La risposta è rimanere qui e lottare in prima linea per i propri sogni.” (Le Formiche)
Il padre di mio padre aveva
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 22:28

Le Retour du Printemps

Le Retour du Printemps
Le Retour du Printemps

Chanson française – Le Retour du Printemps – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 9

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.



Lucien l'âne mon ami, revoici donc notre ami Matthias, alias Matĕj, Matys, Matysek, Mathieu, Arlecchino le déserteur, cet Arlequin amoureux dont j'ai – peut-être imprudemment entrepris de conter l'histoire.

Pourquoi imprudemment ? Ça, je me le demande, car à mon sens, dans ces sortes de sagas en chansons, tu t'en tires assez bien. Je comprendrais ton inquiétude si c'était la première fois que tu te lançais... (continua)
Un vulgaire pourceau
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/6/2015 - 20:43
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À bas les gens qui bossent

À bas les gens qui bossent
[2008]
Parole e musica di Olivier Haudegond, in arte Didier Super.
Nel disco intitolato “Ben Quoi?”
En fait la prochaine chanson, on... on a essayé d'faire un... un vrai tube de merde pour les grosses radios à la con.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 16:24
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La lutte en chantant

La lutte en chantant
[2008]
Parole e musica della Compagnie Jolie Môme
Nel disco intitolato “Légitime Colère”
Si nous descendons la rue en chantant
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 15:25
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C'est dans la rue qu'ça s'passe

C'est dans la rue qu'ça s'passe
[2011]
Parole e musica della Compagnie Jolie Môme
Nel disco intitolato “Parole de Mutins”
Tu peux voter, pétitionner
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 15:03
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Ave Maria no Morro

Ave Maria no Morro
[1942]
Parole e musica di Herivelto de Oliveira Martins (1912-1992), compositore, cantante, musicista ed attore brasiliano.
Interpretata dal Trio de Ouro, fondato dallo stesso Martins nel 1937, insieme all’orchestra di Otaviano Romeiro Monteiro, detto Fon-Fon (1908-1951), compositore, polistrumentista e direttore.

Una delle più famose canzoni brasiliane di sempre, interpretata da una miriade di artisti locali e latinoamericani e di ogni angolo della Terra, compresi gli italiani Mino Reitano, Fausto Leali, Andrea Boccelli e Zucchero.
Barracão de zinco
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 14:14
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L’apolitique

L’apolitique
[1973]
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Déclaration
L'armée ne doit pas s'occuper de politique
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 11:38
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Why

Why
[1973]
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Déclaration

Credo si tratti di una riflessione sul terrorismo/resistenza palestinese.
Nella prima strofa il riferimento è forse a “Settembre Nero” e alla strage alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Di seguito si accenna a sequestri e dirottamenti aerei, che i militanti palestinesi attuarono in più occasioni tra il 1968 ed il 1972, e poi anche dopo…
Why don't you stay in your villages
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 11:23
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Les marchands

Les marchands
[1972]
Parole e musica di Giuseppe Mustacchi, in arte Georges Moustaki
Nel disco “Moustaki” (quasi tutti i suoi dischi sono così semplicemente non-intitolati) del 1972
Il y avait des bois et des champs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 10:01
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Espérance (Nos enfants)

Espérance (Nos enfants)
[1977]
Scritta da Georges Moustaki e Michèle Arnaud
La canzone che apre l’album “Moustaki” del 1977
Nous traçons des frontières
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 09:42
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Demain

Demain
Parole e musica di Giuseppe Mustacchi, in arte Georges Moustaki.
Trovo il brano nell’album “Méditérranéen” del 1992 ma potrebbe risalire a parecchi anni prima.
Demain nous n'aurons plus peur
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2015 - 09:12
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Kołysanka dla misiaków

Kołysanka dla misiaków
[1983]
Testo di Andrzej Jakubowicz
Musica di Martyna Jakubowicz e Andrzej Nowak
Dall'album colletivo "I Ching", presente anche nel disco raccolta di Martyna Jakubowicz del 1991 intitolato "Total"
Qui trovato https://poema.pl/publikacja/108471-kol...


W tym pokoju bardzo cicho dziś
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/6/2015 - 20:14
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Chanson-cri

Chanson-cri
[1976]
Parole e musica di Georges Moustaki
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Moustaki”

Manifesto artistico e politico di Moustaki, dedicato in particolare alle femmes violées e a ceux qui cherchent la plage au-dessous des pavés
Je veux que ma chanson soit comme un cri d'alarme
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 15:26
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Le Droit à la paresse

Le Droit à la paresse
[1974]
Parole e musica di Georges Moustaki
Nel disco intitolato “Les amis de Georges”

Canzone dedicata a Paul Lafargue (1842-1911), autore nel 1880 del famoso pamphlet “Le Droit à la paresse. Réfutation du « Droit au travail » de 1848”.

« O paresse, mère des arts et des nobles vertus, sois le baume des angoisses humaines ! »

« Une étrange folie possède les classes ouvrières des nations où règne la civilisation capitaliste. Cette folie traîne à sa suite des misères individuelles et sociales qui, depuis deux siècles, torturent la triste humanité. Cette folie est l'amour du travail, la passion moribonde du travail, poussée jusqu'à l'épuisement des forces vitales de l'individu et de sa progéniture... »

« Travaillez, travaillez, prolétaires, pour agrandir la fortune sociale et vos misères individuelles, travaillez, travaillez, pour que, devenant plus pauvres, vous ayez plus de raisons de travailler et d'être misérables. Telle est la loi inexorable de la production capitaliste. »
Je voudrais rendre grâce a celui qui peut-être
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 14:59

L’Internationale des enfants

L’Internationale des enfants
[Fine 800?]
Versi di Sébastien Faure, pubblicati su di un numero del 1911 del Bulletin de « La Ruche », la scuola libertaria che lui stesso fondò a Rambouillet, Île-de-France, nel 1904
Sull’aria de L'Internationale di Eugène Pottier

Nel 1917 la guerra riuscì ad uccidere l’esperienza della scuola libertaria fortemente voluta e quasi del tutto finanziata da Faure:
« La guerre maudite est venue, soumettant "la Ruche" à la plus rude des épreuves. La mobilisation l'a privée brutalement de la presque totalité de ses collaborateurs ; nos modestes ateliers (...) ont été fermés et le sont restés depuis août 1914. Le droit de réunion étant supprimé, j'ai du renoncer à mes conférences dont le produit constituait 75% environ des recettes qui alimentaient la caisse... En février 1917 "la Ruche" mourut victime comme tant d'autres œuvres amoureusement édifiées, de la guerre à jamais abhorrée »
(da... (continua)
Debout ! les enfants de tout âge,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 12:02

Noi siam poveri romagnoli

anonimo
[Seconda metà dell’800]
Canzone di autore anonimo, intonata da operai italiani partecipanti nel 1877 a Saint-Imier al congresso della “Fédération jurassienne”, la sezione svizzera dell’Internazionale anarchica e antiautoritaria, ispirata alle idee libertarie di Bakunin.
Testo del ritornello trovato nell’articolo “La chanson anarchiste dans la France de la belle époque”, a cura Gaetano Manfredonia, pubblicato nella Revue Française d'Histoire des Idées Politiques, 2007/2 (n°26).
Riscontrata per intero su Il Deposito, come tratta dal volume “Canti socialisti e comunisti”, a cura di Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti, 1976.
Noi siam poveri romagnoli
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2015 - 11:28

Ferreira Gullar: Eles eram poucos

Ferreira Gullar: Eles eram poucos
Poesia di Ferreira Gullar, dedicata ai nove fondatori del Partito comunista brasiliano. Scritta nel 1982 in occasione dei 60 anni del PCB. Pubblicata nella raccolta di versi Barulhos (Rio de Janeiro, J. Olympio, 1987).

I nove fondatori del Partito comunista brasiliano, a Niterói (Rio de Janeiro) il 25 marzo 1922. Da sinistra, in piedi: Manuel Cendón, Joaquim Barbosa, Astrojildo Pereira, João da Costa Pimenta, Luís Peres, José Elias da Silva; seduti: Hermogênio da Silva Fernandes, Abílio de Nequete, Cristiano Cordeiro.
Eles eram poucos.
(continua)
inviata da Leonardo Licheri 16/6/2015 - 10:15

Profilation Cookies Blues

Profilation Cookies Blues
[June 15, 2015]
Lyrics by Riccardo Venturi
Music: Ad libitum
And so we have to inform you,
(continua)
15/6/2015 - 20:52

Complainte des petits déménagements parisiens (Le Petit Terme)

Complainte des petits déménagements parisiens (Le Petit Terme)
[1900]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Poesia pubblicata inizialmente nella breve raccolta “Doléances (Nouveaux Soliloques)”. In seguito – con tutte le poesie sparse non incluse in “Les Soliloques du Pauvre” – nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Interpretata da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.

Descrizione in toni quasi “proto-futuristici” (nel senso della corrente letteraria ed artistica ancora da venire) di uno sgombero per morosità di una famiglia popolare che, nonostante tutti gli sforzi, non è riuscita a pagare il trimestre (il “petit... (continua)
Badadang boum ! Badadang d’zing !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 15:00
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Jasante de la Vieille

Jasante de la Vieille
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Preghiera (in argot Jasante) di Maria (in argot Vieille) sulla tomba del Figlio giustiziato dal Potere.
In realtà il luogo è il cimitero parigino d’Ivry-sur-Seine e la “Vieille” è la madre di un giovane comunardo lì sepolto in una fossa comune.

Il cimitero d’Ivry accolse nel maggio 1871 un numero considerevole di comunardi vittime della repressione. Le stime sono molto variabili e vanno da 650, a 5.000, fino a 15.000. Se quest’ultimo fosse il conto esatto, il cimitero d’Ivry sarebbe quello che ospita, in fosse... (continua)
“Tu ne tueras point.”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 13:55
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Berceuse pour un Pas-de-Chance

Berceuse pour un Pas-de-Chance
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

Una poesia che fa sicuramente il paio con La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon…

Ninna nanna per un ragazzino morto di stenti sulla strade di Parigi, la “Ville Lumiére” (e guai a non chiamarla così, perché si è subito considerati degli anarchici o dei “Bonnot”!)…
I signori e le signore si fanno d’intorno, e c’è già chi afferma che sia tutta una messinscena…
Poi interviene la polizia – “Circolare, circolare, non c’è niente da vedere!” – la stessa che quel ragazzo lì, una volta grande, l’avrebbe... (continua)
Do mon pétiot ; do ma tototte....
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 13:16
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E così sia

E così sia
E così sia
Punkreas

(da Futuro imperfetto, 2008)
Quando penso al catechismo
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/6/2015 - 12:14
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La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon

La Charlotte prie Notre-Dame durant la nuit du Réveillon
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “.. le Coeur populaire” pubblicata per la prima volta nel 1914, di fatto l’ultima produzione letteraria di Jehan-Rictus, il quale ricomparve brevemente all’inizio degli anni 30 ma morì già nel 1933.

La preghiera della povera Charlotte, donna di strada, rimasta sola con un bambino piccolo, il compagno spedito in un bagno penale o battaglione di punizione in Algeria, affinchè Maria Vergine se la pigli, lei col suo bambino, e ponga così fine al freddo e alla fame di una terribile notte di fine anno…

Negli anni 30 questa straziante poesia fu interpretata dalla cantante e cabarettista Marie Dubas (1894-1972), ma la sua versione non piacque a Jehan-Rictus.

Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli... (continua)
Seigneur Jésus, je pense à vous !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 11:37
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Le Revenant

Le Revenant
[1896]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “Les Soliloques du Pauvre”

Poesia messa in musica dallo stesso autore che l’interpretò con grande successo nei cabaret di Montmartre, come il Quat'z'Arts e il Lapin Agile.

Ripresa da Monique Morelli nel suo disco “Monique Morelli chante Jehan Rictus et Gaston Couté” del 1963.

Successivamente anche da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus” del 1993.

“Le Revenant” è forse il poema più conosciuto di Jehan-Rictus.
L’autore racconta di un clochard – da alcuni riferimenti si direbbe forse un reduce di guerra finito sulla strada – che s’immagina il ritorno di Cristo sulla Terra, un Cristo “amato dalle donne, scandaloso, uomo dai begli occhi, uomo dai bei sogni,... (continua)
I
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 10:52
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L’Hiver

L’Hiver
[1894-1895]
Versi di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta in “langue populaire”, anarchico (almeno fino alla vigilia della Grande Guerra).
Nella raccolta intitolata “Les Soliloques du Pauvre”

Poesia messa in musica da Claude Antonini nel suo disco “Claude Antonini chante et dit Jehan-Rictus”, 1993.
anche in versione rap dai Vîrus

“Faire enfin dire quelque chose à quelqu’Un qui serait le Pauvre, ce bon pauvre dont tout le monde parle et qui se tait toujours.
Voilà ce que j’ai tenté.” (Jehan Rictus)

“Far finalmente dire qualcosa a colui che sarebbe il Povero, quel buon poveraccio di cui tutti parlano e che sta sempre zitto.
Ecco che ci ho provato.” (Jehan Rictus)
Merd’ ! V’là l’Hiver et ses dur’tés,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2015 - 08:57
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La mère de l'officier

La mère de l'officier
Un testo difficile, impietoso e divertentissimo. Spero di aver capito abbastanza...
LA MADRE DELL'UFFICIALE
(continua)
15/6/2015 - 00:14
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Un aviatore irlandese prevede la sua morte

Un aviatore irlandese prevede la sua morte
Leggo da RV: "...dagli aerei, ora come allora, si sganciavano bombe che cadevano sulla testa di chi stava là sotto" e "...un aviatore che va gettando bombe per impulsi di gioia (leggasi: sadismo inconscio)"
Non era esattamente così, se non altro perchè durante la WW1 i velivoli furono, almeno fino all'ultimo anno di guerra, per lo più ricognitori e caccia e solo i tedeschi si fecero notare bombardando l'Inghilterra, ma con gli Zeppelin.
Lo stesso Kaiser si oppose peraltro (finchè potè) ai suoi generali essendo contrario al bombardamento terroristico sulle città; esisteva ancora, con tutte le virgolette del caso, una specie di atteggiamento "cavalleresco" dal sapore risorgimentale.
Dunque gli aviatori, compreso il nostro,erano una specie di "cavalieri dell'aria" che duellavano tra loro e infatti sono noti ad esempio i casi (italiani) di intendimenti a non usare i proiettili traccianti che... (continua)
Francesco Brazzale 14/6/2015 - 22:08
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Freedom

Freedom
[2010]
Scritta da Jeremy Keller (chitarra) e Marisa Ronstadt (voce, che è pure cugina di Linda!)
La parte rap è di Maya Jupiter (emcee)

Con Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock e Marching into the Light di Andrés Useche, ancora una canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Soon to be a mother of three in search of Lady Liberty,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 21:04

La ballata di Pereira

La ballata di Pereira
Presentando un altro suo libro "Tristano muore", Antonio Tabucchi coglie l'occasione per parlare di un altro paio di cose che rimangono come mai attuali e vanno ben oltre un discorso che sarebbe un semplice commento a questa sua grande opera. Non è un canto, nemmeno una canzone, è un grido.


Krzysiek Wrona 14/6/2015 - 20:49
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Marching into the Light

Marching into the Light
[2010]
Parole e musica di Andrés Useche (1977-), scrittore, regista, grafico e cantautore colombiano americano.

Come Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock, un’altra canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
She worked all night long
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 20:40
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Are We a Nation?

Are We a Nation?
[2010]
Scritta da Ysaye M. Barnwell, Nitanju Bolade Casel, Aisha Kahlil, Carol Maillard, Louise Robinson.
Parte recitata scritta da Nitanju Bolade Casel, Carol Maillard, YONAS.

“Are We a Nation?” è nata in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Adapted from the Declaration of Independence:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 20:17
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These Shoes

These Shoes
[2006]
Parole e musica di Andrew McKnight
Nel suo album del 2008 intitolato “Something Worth Standing For”

“My wife is from Panama, and I have learned to listen differently to the strains of Spanish on the streets of America. The journey here from the south is perilous and harsh, and I’ve come to wonder if I were the one living there, if I could find the courage to undertake it.” (Andrew McKnight)
In the darkness, in the desert
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 18:48
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La canzone di Giovanni Passannante

La canzone di Giovanni Passannante
Grazie Maria Cristina, molto bella.
La figura e la storia di Passannante mi hanno colpito molto e ti sono molto grato per questo inserimento.

L'"Ode al Passannante" da te citata nell'introduzione non è la sola canzone a lui dedicata presente sulla CCG, ci sono anche Giovanni Passannante, Canzone che recita Giovanni Passannante, Passannanti, Testamento di Giovanni Passannante, anarchico italiano. E ora anche questa dei Têtes de Bois.

Ciao!
Bernart Bartleby 14/6/2015 - 18:34
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Would You Harbor Me

Would You Harbor Me
[1994]
Parole e musica di Ysaye Marie Barnwell, attrice ed autrice, membro del gruppo.
Nell’album intitolato “Sacred Ground” pubblicato nel 1995.

Una bellissima canzone - armonizzata “a cappella”, nello stile delle Sweet Honey in the Rock - che ci parla di “accoglienza”, “protezione”, “asilo”, “rifugio” per coloro che fuggono da guerre, persecuzioni e fame, tutti termini che volutamente ho messo tra virgolette perchè, stando alle immagini che in queste ore arrivano da Ventimiglia, dal Brennero, dal Sempione, dalle stazioni di Roma e Milano, mi pare che siano ormai parole di cui abbiamo perso il significato e l’uso...
Would you harbor me? Would I harbor you?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 18:19
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Immigration Man

Immigration Man
[1972]
Scritta da Graham Nash e incisa con David Crosby prima come singolo e poi inclusa nell’album “Graham Nash David Crosby”, il loro esordio come duo.

Nash, nativo di Blackpool nel Lancashire inglese, scrisse questa canzone quando, non avendo all’epoca ancora la doppia nazionalità, fu fermato dagli agenti dell’immigrazione al suo ingresso negli USA. Non volevano farlo entrare e lo tennero in attesa per un bel po’ finchè alcuni fans lo riconobbero e cominciarono ad assieparsi per aver un autografo. Solo allora le guardie si decisero a concerdergli il visto d’ingresso.
Fu per Nash un’esperienza molto irritante ed umiliante.

Figuriamoci se non sei Graham Nash, se non sei nessuno, anzi, un disperato, affamato, sporco e per giunta africano che cerca di passare la frontiera con la Francia a Ventimiglia, o su un treno del Sempione per raggiungere la Svizzera, o fermato al Brennero cercando... (continua)
There I was at the immigration scene
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 16:06
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Appel

Appel
INVOCAZIONE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 15:04

Spürst du es nicht, wenn ich um dich weine

Spürst du es nicht, wenn ich um dich weine
ETKÖ TUNNE, KUN ITKEN VUOKSESI SUN
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/6/2015 - 10:57
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Die Ahnung

Die Ahnung
AAVISTUS
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/6/2015 - 10:55
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En la plaza de mi pueblo

anonimo
En la plaza de mi pueblo
Viste le informazioni fornite da Maria Cristina Costantini e Gustavo Sierra Fernández, penso che la canzone andrebbe sicuramente attribuita ad anonimo e datata al 1936-39. Si tratta infatti di una "cover" repubblicana della popolare "En el Café de Chinitas", una delle 10 canzoni interpretate nel 1931 dalla voce di Encarnación López "La Argentinita" accompagnata al pianoforte da Federico García Lorca.

Il collettivo portoghese P.E.B.L. non c'entra proprio nulla, e nemmeno sul loro sito c'è evidenza di un progetto dedicato alla guerra civile spagnola. In Rete c'è un solo riferimento, su Soundclick, all'interpretazione del brano fatta da tal Zacaco nel 2008: un po' poco per attribuirgliela!
Bernart Bartleby 14/6/2015 - 10:46




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