Freedom
[2010]
Scritta da Jeremy Keller (chitarra) e Marisa Ronstadt (voce, che è pure cugina di Linda!)
La parte rap è di Maya Jupiter (emcee)
Con Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock e Marching into the Light di Andrés Useche, ancora una canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Scritta da Jeremy Keller (chitarra) e Marisa Ronstadt (voce, che è pure cugina di Linda!)
La parte rap è di Maya Jupiter (emcee)
Con Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock e Marching into the Light di Andrés Useche, ancora una canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Soon to be a mother of three in search of Lady Liberty,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 21:04
La ballata di Pereira
Presentando un altro suo libro "Tristano muore", Antonio Tabucchi coglie l'occasione per parlare di un altro paio di cose che rimangono come mai attuali e vanno ben oltre un discorso che sarebbe un semplice commento a questa sua grande opera. Non è un canto, nemmeno una canzone, è un grido.
Krzysiek Wrona 14/6/2015 - 20:49
Marching into the Light
[2010]
Parole e musica di Andrés Useche (1977-), scrittore, regista, grafico e cantautore colombiano americano.
Come Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock, un’altra canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Parole e musica di Andrés Useche (1977-), scrittore, regista, grafico e cantautore colombiano americano.
Come Are We a Nation? delle Sweet Honey In The Rock, un’altra canzone scritta in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
She worked all night long
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 20:40
Are We a Nation?
[2010]
Scritta da Ysaye M. Barnwell, Nitanju Bolade Casel, Aisha Kahlil, Carol Maillard, Louise Robinson.
Parte recitata scritta da Nitanju Bolade Casel, Carol Maillard, YONAS.
“Are We a Nation?” è nata in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Scritta da Ysaye M. Barnwell, Nitanju Bolade Casel, Aisha Kahlil, Carol Maillard, Louise Robinson.
Parte recitata scritta da Nitanju Bolade Casel, Carol Maillard, YONAS.
“Are We a Nation?” è nata in reazione all’introduzione in Arizona nel 2010 del cosiddetto SB (Senate Bill) 1070, una legge che inasprisce controlli e sanzioni contro l’immigrazione illegale e che ha causato anche un conflitto tra lo Stato e la Federazione.
Adapted from the Declaration of Independence:
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 20:17
These Shoes
[2006]
Parole e musica di Andrew McKnight
Nel suo album del 2008 intitolato “Something Worth Standing For”
“My wife is from Panama, and I have learned to listen differently to the strains of Spanish on the streets of America. The journey here from the south is perilous and harsh, and I’ve come to wonder if I were the one living there, if I could find the courage to undertake it.” (Andrew McKnight)
Parole e musica di Andrew McKnight
Nel suo album del 2008 intitolato “Something Worth Standing For”
“My wife is from Panama, and I have learned to listen differently to the strains of Spanish on the streets of America. The journey here from the south is perilous and harsh, and I’ve come to wonder if I were the one living there, if I could find the courage to undertake it.” (Andrew McKnight)
In the darkness, in the desert
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 18:48
Would You Harbor Me
[1994]
Parole e musica di Ysaye Marie Barnwell, attrice ed autrice, membro del gruppo.
Nell’album intitolato “Sacred Ground” pubblicato nel 1995.
Una bellissima canzone - armonizzata “a cappella”, nello stile delle Sweet Honey in the Rock - che ci parla di “accoglienza”, “protezione”, “asilo”, “rifugio” per coloro che fuggono da guerre, persecuzioni e fame, tutti termini che volutamente ho messo tra virgolette perchè, stando alle immagini che in queste ore arrivano da Ventimiglia, dal Brennero, dal Sempione, dalle stazioni di Roma e Milano, mi pare che siano ormai parole di cui abbiamo perso il significato e l’uso...
Parole e musica di Ysaye Marie Barnwell, attrice ed autrice, membro del gruppo.
Nell’album intitolato “Sacred Ground” pubblicato nel 1995.
Una bellissima canzone - armonizzata “a cappella”, nello stile delle Sweet Honey in the Rock - che ci parla di “accoglienza”, “protezione”, “asilo”, “rifugio” per coloro che fuggono da guerre, persecuzioni e fame, tutti termini che volutamente ho messo tra virgolette perchè, stando alle immagini che in queste ore arrivano da Ventimiglia, dal Brennero, dal Sempione, dalle stazioni di Roma e Milano, mi pare che siano ormai parole di cui abbiamo perso il significato e l’uso...
Would you harbor me? Would I harbor you?
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 18:19
Immigration Man
[1972]
Scritta da Graham Nash e incisa con David Crosby prima come singolo e poi inclusa nell’album “Graham Nash David Crosby”, il loro esordio come duo.
Nash, nativo di Blackpool nel Lancashire inglese, scrisse questa canzone quando, non avendo all’epoca ancora la doppia nazionalità, fu fermato dagli agenti dell’immigrazione al suo ingresso negli USA. Non volevano farlo entrare e lo tennero in attesa per un bel po’ finchè alcuni fans lo riconobbero e cominciarono ad assieparsi per aver un autografo. Solo allora le guardie si decisero a concerdergli il visto d’ingresso.
Fu per Nash un’esperienza molto irritante ed umiliante.
Figuriamoci se non sei Graham Nash, se non sei nessuno, anzi, un disperato, affamato, sporco e per giunta africano che cerca di passare la frontiera con la Francia a Ventimiglia, o su un treno del Sempione per raggiungere la Svizzera, o fermato al Brennero cercando... (continua)
Scritta da Graham Nash e incisa con David Crosby prima come singolo e poi inclusa nell’album “Graham Nash David Crosby”, il loro esordio come duo.
Nash, nativo di Blackpool nel Lancashire inglese, scrisse questa canzone quando, non avendo all’epoca ancora la doppia nazionalità, fu fermato dagli agenti dell’immigrazione al suo ingresso negli USA. Non volevano farlo entrare e lo tennero in attesa per un bel po’ finchè alcuni fans lo riconobbero e cominciarono ad assieparsi per aver un autografo. Solo allora le guardie si decisero a concerdergli il visto d’ingresso.
Fu per Nash un’esperienza molto irritante ed umiliante.
Figuriamoci se non sei Graham Nash, se non sei nessuno, anzi, un disperato, affamato, sporco e per giunta africano che cerca di passare la frontiera con la Francia a Ventimiglia, o su un treno del Sempione per raggiungere la Svizzera, o fermato al Brennero cercando... (continua)
There I was at the immigration scene
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/6/2015 - 16:06
Spürst du es nicht, wenn ich um dich weine
ETKÖ TUNNE, KUN ITKEN VUOKSESI SUN
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/6/2015 - 10:57
En la plaza de mi pueblo
anonimo
Viste le informazioni fornite da Maria Cristina Costantini e Gustavo Sierra Fernández, penso che la canzone andrebbe sicuramente attribuita ad anonimo e datata al 1936-39. Si tratta infatti di una "cover" repubblicana della popolare "En el Café de Chinitas", una delle 10 canzoni interpretate nel 1931 dalla voce di Encarnación López "La Argentinita" accompagnata al pianoforte da Federico García Lorca.
Il collettivo portoghese P.E.B.L. non c'entra proprio nulla, e nemmeno sul loro sito c'è evidenza di un progetto dedicato alla guerra civile spagnola. In Rete c'è un solo riferimento, su Soundclick, all'interpretazione del brano fatta da tal Zacaco nel 2008: un po' poco per attribuirgliela!
Il collettivo portoghese P.E.B.L. non c'entra proprio nulla, e nemmeno sul loro sito c'è evidenza di un progetto dedicato alla guerra civile spagnola. In Rete c'è un solo riferimento, su Soundclick, all'interpretazione del brano fatta da tal Zacaco nel 2008: un po' poco per attribuirgliela!
Bernart Bartleby 14/6/2015 - 10:46
Almost Cut My Hair
Bella traduzione. Però secondo me said it was in my way significa "mi intralciano" mi danno fastidio, non "alla mia maniera". Ciao a tutti.
Alessandro 14/6/2015 - 10:16
Farandole des pauv's P'tits fanfans morts
Poesia di Gabriel Randon de Saint-Amand, in arte Jehan-Rictus (1867-1933), poeta che compose molte sue opere in lingua popolare (“bas langage”, “la langue de la crapule”). Jehan-Rictus fu vicino alle posizioni anarchiche per gran parte della sua vita ma alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra scivolò su posizioni militariste e monarchiche, deriva piuttosto comune all’epoca tra gli intellettuali.
Nella raccolta intitolata “..le Cœur populaire” (Poèmes, doléances, ballades, plaintes, complaintes, récits, chants de misère et d'amour. En Langue Populaire.) pubblicata nel 1914, integrata dall’autore nel 1920, in edizione definitiva nel 1949.
Versi posti in musica da Maurice-Pierre Barrier, in arte Ricet Barrier (1932-2011), cantante ed attore e cabarettista.
“Ce poème, toujours d'actualité puisqu'il évoque l'enfance maltraitée, la violence parentale et les assassinats d'enfants, a été... (continua)
Nella raccolta intitolata “..le Cœur populaire” (Poèmes, doléances, ballades, plaintes, complaintes, récits, chants de misère et d'amour. En Langue Populaire.) pubblicata nel 1914, integrata dall’autore nel 1920, in edizione definitiva nel 1949.
Versi posti in musica da Maurice-Pierre Barrier, in arte Ricet Barrier (1932-2011), cantante ed attore e cabarettista.
“Ce poème, toujours d'actualité puisqu'il évoque l'enfance maltraitée, la violence parentale et les assassinats d'enfants, a été... (continua)
Nous, on est les pauv’s tits fan-fans,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2015 - 20:52
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Le clairon
[1911]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 30 maggio al 6 giugno 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de “Le clairon”, canzone iperpatriottica con versi di Paul Déroulède, poeta e scrittore, boulangista, militante della destra ultranazionalista francese.
La canzone è introdotta da uno stralcio di un articolo pubblicato su L'Humanité a proposito della repressione di uino sciopero di braccianti agricoli nel dipartimento di Gard, in Linguadoca:
“Le capitaine Cayaba du 40e d'Infanterie, commande à son trompette d'artillerie de faire les sommations. Le soldat se met à pleurer et ne peut souffler... (continua)
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 30 maggio al 6 giugno 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de “Le clairon”, canzone iperpatriottica con versi di Paul Déroulède, poeta e scrittore, boulangista, militante della destra ultranazionalista francese.
La canzone è introdotta da uno stralcio di un articolo pubblicato su L'Humanité a proposito della repressione di uino sciopero di braccianti agricoli nel dipartimento di Gard, in Linguadoca:
“Le capitaine Cayaba du 40e d'Infanterie, commande à son trompette d'artillerie de faire les sommations. Le soldat se met à pleurer et ne peut souffler... (continua)
Les tâcherons sont en grève,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2015 - 19:03
Le conscrit du Languedô (Fanfan)
anonimo
LO CONSCRIT DE 1810
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2015 - 17:21
Beatles: A Day In The Life
Tutto il disco è un capolavoro assoluto. Indiscutibilmente il più bello della dtoria del pop/rock. Il punto più alto del lavoro di quei geni dei Beatles.
maurizio1952. 13/6/2015 - 16:40
Cecilia
anonimo
L'è la povera Cecilia, lei la piange notte e dì
(continua)
(continua)
inviata da dq82 13/6/2015 - 10:15
Über Die Bezeichnung Emigranten
EMIGRANTIN KÄSITTEESTÄ
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/6/2015 - 10:03
Tutta colpa di Giuda
2009
O.S.T. Tutta colpa di Giuda
O.S.T. Tutta colpa di Giuda
Io lo confesso sono un bandito
(continua)
(continua)
inviata da dq82 13/6/2015 - 09:45
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Canzone in prigione
2009
"Tutta colpa di Giuda" O.S.T.
Tutta colpa di Giuda è una commedia con musica del 2009 scritta e diretta da Davide Ferrario.
Il film è interpretato da Kasia Smutniak e Fabio Troiano, con l'amichevole partecipazione di Luciana Littizzetto e numerosi musicisti della scena musicale torinese. Girato al carcere delle Vallette di Torino, il film vede la partecipazione di veri detenuti e personale del carcere, sezione VI, blocco A.
"Tutta colpa di Giuda" O.S.T.
Tutta colpa di Giuda è una commedia con musica del 2009 scritta e diretta da Davide Ferrario.
Il film è interpretato da Kasia Smutniak e Fabio Troiano, con l'amichevole partecipazione di Luciana Littizzetto e numerosi musicisti della scena musicale torinese. Girato al carcere delle Vallette di Torino, il film vede la partecipazione di veri detenuti e personale del carcere, sezione VI, blocco A.
Nato in un rione
(continua)
(continua)
inviata da dq82 13/6/2015 - 09:39
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Tartarassa ni voutor
Versione di Manu Théron, Youssef Hbeisch, Grégory Dargent - Sirventés (Accords Croisés/Ducale, 2014)
dq82 12/6/2015 - 18:00
Il demonio
2012
Leandra
una sorta di giudizio universale moderno.
Leandra
una sorta di giudizio universale moderno.
Il demonio dall’inferno
(continua)
(continua)
inviata da dq82 12/6/2015 - 17:39
Percorsi:
Il Diavolo
Berceuse du « dormant »
[1911]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 15 al 21 febbraio 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria di “Le p'tit quinquin”, canzone in ch’ti (la lingua parlata nell'estremo nord della Francia, nel Nord-Pas-de-Calais e in Piccardia, nonché nell'ovest del Belgio francofono) scritta nel 1853 dal poeta Alexandre Desrousseaux.
Il testo della canzone è introdotto come segue:
“Dans toute la région du Nord, les mamans pauvres ont l'habitude de confier leurs bébés à une soigneuse. Puis elles s'en vont gagner leur vie à la fabrique, à l'usine, dans les tissages.
La soigneuse a beaucoup d'enfants à garder.... (continua)
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 15 al 21 febbraio 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria di “Le p'tit quinquin”, canzone in ch’ti (la lingua parlata nell'estremo nord della Francia, nel Nord-Pas-de-Calais e in Piccardia, nonché nell'ovest del Belgio francofono) scritta nel 1853 dal poeta Alexandre Desrousseaux.
Il testo della canzone è introdotto come segue:
“Dans toute la région du Nord, les mamans pauvres ont l'habitude de confier leurs bébés à une soigneuse. Puis elles s'en vont gagner leur vie à la fabrique, à l'usine, dans les tissages.
La soigneuse a beaucoup d'enfants à garder.... (continua)
Voyant pour l'usin' partir sa mère,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/6/2015 - 11:18
Au 22e
[1911]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dall’8 al 14 febbraio 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria di “Auprès de ma blonde” (altrimenti nota come “Le Prisonnier de Hollande”), una marcia militare settecentesca molto popolare in Francia.
Il testo della canzone è introdotto come segue:
“La 2e Batterie du 22e Régiment d'Artillerie, casernée au quartier Noailles, a refusé de monter à cheval en disant que la nourriture était insuffisante et que l’« ordinaire » faisait des économies exagérées au préjudice des hommes.”
La cronaca – tratta dal quotidiano parigino “L'Intransigeant” (boulangista,... (continua)
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dall’8 al 14 febbraio 1911), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria di “Auprès de ma blonde” (altrimenti nota come “Le Prisonnier de Hollande”), una marcia militare settecentesca molto popolare in Francia.
Il testo della canzone è introdotto come segue:
“La 2e Batterie du 22e Régiment d'Artillerie, casernée au quartier Noailles, a refusé de monter à cheval en disant que la nourriture était insuffisante et que l’« ordinaire » faisait des économies exagérées au préjudice des hommes.”
La cronaca – tratta dal quotidiano parigino “L'Intransigeant” (boulangista,... (continua)
Quand j'étais chez mon père
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/6/2015 - 09:56
Noël
[1910]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 21 al 27 dicembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria di “Le Noël des Gueux” (canzone su testo di Jean Richepin e musica di Georges Fragerolle, 1904).
“Natale ! I lavoratori non fanno più affidamento sul Salvatore disceso dai cieli; Natale ! Il popolo esasperato, stanco di soffrire e di aspettare, sogna di liberarsi da solo.”
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 21 al 27 dicembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria di “Le Noël des Gueux” (canzone su testo di Jean Richepin e musica di Georges Fragerolle, 1904).
“Natale ! I lavoratori non fanno più affidamento sul Salvatore disceso dai cieli; Natale ! Il popolo esasperato, stanco di soffrire e di aspettare, sogna di liberarsi da solo.”
Noël ! Noël ! Voici la nuit
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/6/2015 - 09:18
War Orphans
(1967)
Suonata da Coleman con Charlie Haden (non so se sia stata inserita in un LP) e poi incisa da Charlie Haden con la Liberation Music Orchestra nello storico album di debutto del 1969
Perry Robinson — clarinet
Gato Barbieri — tenor saxophone, clarinet
Dewey Redman — alto saxophone, tenor saxophone
Don Cherry — cornet, flute, Indian wood & bamboo flutes
Michael Mantler — trumpet
Roswell Rudd — trombone
Bob Northern — French horn, hand wood blocks, crow call, bells, military whistle
Howard Johnson — tuba
Sam Brown — guitar, Tanganyikan guitar, thumb piano
Carla Bley — piano, tambourine
Charlie Haden — bass
Paul Motian — drums, percussion
On Ornette Coleman's "War Orphans" from the Liberation Music Orchestra's debut recording, Haden and pianist/arranger/co-conductor Carla Bley engage in an extended conversation with delicate, guarded grace. The remaining players creep... (continua)
Suonata da Coleman con Charlie Haden (non so se sia stata inserita in un LP) e poi incisa da Charlie Haden con la Liberation Music Orchestra nello storico album di debutto del 1969
Perry Robinson — clarinet
Gato Barbieri — tenor saxophone, clarinet
Dewey Redman — alto saxophone, tenor saxophone
Don Cherry — cornet, flute, Indian wood & bamboo flutes
Michael Mantler — trumpet
Roswell Rudd — trombone
Bob Northern — French horn, hand wood blocks, crow call, bells, military whistle
Howard Johnson — tuba
Sam Brown — guitar, Tanganyikan guitar, thumb piano
Carla Bley — piano, tambourine
Charlie Haden — bass
Paul Motian — drums, percussion
On Ornette Coleman's "War Orphans" from the Liberation Music Orchestra's debut recording, Haden and pianist/arranger/co-conductor Carla Bley engage in an extended conversation with delicate, guarded grace. The remaining players creep... (continua)
(strum)
inviata da CCG Staff 11/6/2015 - 23:25
Percorsi:
Jazz contro la guerra
Not In Our Name
Questa mattina è morto il più grande di tutti: Ornette Coleman
Flavio Poltronieri 11/6/2015 - 22:50
Les loups
[1910]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 30 novembre al 6 dicembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de Les gueux di Pierre-Jean de Béranger (1812), già utilizzata da Jean-Baptiste Clément nel 1884.
La canzone è introdotta da questa citazione:
«La classe bourgeoise nous traquant comme des fauves va nous obliger à nous défendre comme des loups. »
Si tratta probabilmente della dichiarazione di un familiare di Jules Durand (1880-1926), un sindacalista anarchico che nel settembre del 1910 fu arrestato, insieme ai due fratelli Boyer, con l’accusa di aver ucciso tal Louis Dongé nel corso... (continua)
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 30 novembre al 6 dicembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de Les gueux di Pierre-Jean de Béranger (1812), già utilizzata da Jean-Baptiste Clément nel 1884.
La canzone è introdotta da questa citazione:
«La classe bourgeoise nous traquant comme des fauves va nous obliger à nous défendre comme des loups. »
Si tratta probabilmente della dichiarazione di un familiare di Jules Durand (1880-1926), un sindacalista anarchico che nel settembre del 1910 fu arrestato, insieme ai due fratelli Boyer, con l’accusa di aver ucciso tal Louis Dongé nel corso... (continua)
Parce qu'on n'veut plus être
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/6/2015 - 16:26
Viva la guerra!
Chanson livournaise (Toscan livournais - Italien) – Viva la guerra – Pardo Fornaciari – 2002
Texte : Luciano Tarabella
Musique : Pardo Fornaciari
Un poème du Livournais Luciano Tarabella, mis en musique par Pardo Fornaciari.
Tiré d'Il Deposito, accompagné de l'introduction suivante: « Nous l'avons beaucoup chanté devant Camp Darby (base américaine), en provoquant des sérieuses crises d'identité à la police et aux carabiniers à cheval. Du reste, il est connu que les chevaux sont des animaux peu habitués aux sarcasmes… »
Mon ami Lucien l'âne, il te souviendra certainement que récemment encore nous avons croisé le poète éthylique Piero Ciampi, auteur et interprète entre autres de Dario de Livourne Dario di Livorno et protagoniste de La ballade des Fossi La ballata di Piero dei fossi. D'ute part, il ne t'aura pas échappé que Livourne est particulièrement appréciée de certain intervenant... (continua)
Texte : Luciano Tarabella
Musique : Pardo Fornaciari
Un poème du Livournais Luciano Tarabella, mis en musique par Pardo Fornaciari.
Tiré d'Il Deposito, accompagné de l'introduction suivante: « Nous l'avons beaucoup chanté devant Camp Darby (base américaine), en provoquant des sérieuses crises d'identité à la police et aux carabiniers à cheval. Du reste, il est connu que les chevaux sont des animaux peu habitués aux sarcasmes… »
Mon ami Lucien l'âne, il te souviendra certainement que récemment encore nous avons croisé le poète éthylique Piero Ciampi, auteur et interprète entre autres de Dario de Livourne Dario di Livorno et protagoniste de La ballade des Fossi La ballata di Piero dei fossi. D'ute part, il ne t'aura pas échappé que Livourne est particulièrement appréciée de certain intervenant... (continua)
VIVE LA GUERRE !
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/6/2015 - 15:18
Il avait un tire-bouchon !
[1910]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 2 all’8 novembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de “La jambe en bois”, canzone comica di quegli anni.
La canzone è introdotta da questa citazione che sembra ripresa dalla cronache dell’epoca:
“On a traduit en correctionnelle à Paris, un homme, sous l'inculpation de port d'arme prohibée — on l'avait trouvé porteur d'un tire-bouchon.”
Pare quindi trattarsi di un episodio realmente accaduto, quello di un pericoloso “sabotatore incallito” tratto in arresto – forse proprio per un episodio di sabotaggio avvenuto durante lo sciopero dei lavoratori... (continua)
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 2 all’8 novembre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Sull’aria de “La jambe en bois”, canzone comica di quegli anni.
La canzone è introdotta da questa citazione che sembra ripresa dalla cronache dell’epoca:
“On a traduit en correctionnelle à Paris, un homme, sous l'inculpation de port d'arme prohibée — on l'avait trouvé porteur d'un tire-bouchon.”
Pare quindi trattarsi di un episodio realmente accaduto, quello di un pericoloso “sabotatore incallito” tratto in arresto – forse proprio per un episodio di sabotaggio avvenuto durante lo sciopero dei lavoratori... (continua)
D'puis quéqu's jours la Police
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/6/2015 - 15:02
La Carmagnole des cheminots
[1910]
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 5 all’11 ottobre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Presuntamente sull’aria de La Carmagnole, canzone rivoluzionaria del 1792.
Gli “cheminots” sono i lavoratori dei “chemins de fer”, tutte le varie figure professionali inpiegate nelle ferrovie.
All’inizio del secolo scorso in Francia il fatturato delle ferrovie aumentava considerevolmente di anno in anno, e parimenti i profitti delle compagnie concessionarie (per esempio quella dei banchieri Rothschild). Non altrettanto aumentavano i salari dei lavoratori delle ferrovie, che oltretutto erano inquadrati quasi... (continua)
Versi di Gaston Couté, pubblicati sul settimanale socialista ed antimilitarista “La Guerre Sociale” (numero dal 5 all’11 ottobre 1910), poi nel quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Presuntamente sull’aria de La Carmagnole, canzone rivoluzionaria del 1792.
Gli “cheminots” sono i lavoratori dei “chemins de fer”, tutte le varie figure professionali inpiegate nelle ferrovie.
All’inizio del secolo scorso in Francia il fatturato delle ferrovie aumentava considerevolmente di anno in anno, e parimenti i profitti delle compagnie concessionarie (per esempio quella dei banchieri Rothschild). Non altrettanto aumentavano i salari dei lavoratori delle ferrovie, che oltretutto erano inquadrati quasi... (continua)
Dans toute la société
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/6/2015 - 13:58
Printemps
[1910-11]
Versi di Gaston Couté, da “Almanach de La Guerre Sociale, 1910-1911”, in appendice al quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Versi di Gaston Couté, da “Almanach de La Guerre Sociale, 1910-1911”, in appendice al quarto volume de “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle opere di Couté realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
Le printemps va bientôt naître. Les hirondelles
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/6/2015 - 10:41
Le Rêve Américain
[2006]
Parole e musica di Matthieu Côte, bravo musicista e cantautore francese, scomparso prematuramente all’inizio della sua promettente carriera solista.
Nel suo unico album eponimo.
“Erano giovani, erano belli, incarnavano il Sogno Americano, ma è dura, è dura essere gay quando in famiglia votano repubblicano...”
Parole e musica di Matthieu Côte, bravo musicista e cantautore francese, scomparso prematuramente all’inizio della sua promettente carriera solista.
Nel suo unico album eponimo.
“Erano giovani, erano belli, incarnavano il Sogno Americano, ma è dura, è dura essere gay quando in famiglia votano repubblicano...”
La bise avait ce soir des fragrances poivrées
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/6/2015 - 23:52
Les soldats ont la jaunisse
[1910]
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, numero dal 10 al 16 agosto 1910.
Sull’aria di “Jose´phine elle est Malade” (1901)
Testo trovato ne “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle sue opere realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
«La jaunisse militaire est déjà représentée au cimetière du Père Lachaise par les sapeurs du génie !».
«Sur la demande du Maire, vingt-deux ouvriers boulangers militaires ont été réquisitionnés et envoyés à Aubagne pour remplacer les grévistes».
Siccome qui si parla della dura repressione degli scioperi e delle proteste che agitarono la Francia nel primo decennio del secolo scorso, credo che con l’espressione “jaunisse” attribuita ai soldati Couté intendesse, così come... (continua)
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, numero dal 10 al 16 agosto 1910.
Sull’aria di “Jose´phine elle est Malade” (1901)
Testo trovato ne “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle sue opere realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.
«La jaunisse militaire est déjà représentée au cimetière du Père Lachaise par les sapeurs du génie !».
«Sur la demande du Maire, vingt-deux ouvriers boulangers militaires ont été réquisitionnés et envoyés à Aubagne pour remplacer les grévistes».
Siccome qui si parla della dura repressione degli scioperi e delle proteste che agitarono la Francia nel primo decennio del secolo scorso, credo che con l’espressione “jaunisse” attribuita ai soldati Couté intendesse, così come... (continua)
Les soldats ont la jaunisse !
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/6/2015 - 14:57
La Patria madrina
[2014]
Scritta da Lila Downs e Paul Cohen.
Nell’album intitolato “Balas y Chocolate” uscito nel marzo 2015.
Lila Downs interpreta il brano con il cantante colombiano Juanes (Juan Esteban Aristizábal Vásquez)
Scritta da Lila Downs e Paul Cohen.
Nell’album intitolato “Balas y Chocolate” uscito nel marzo 2015.
Lila Downs interpreta il brano con il cantante colombiano Juanes (Juan Esteban Aristizábal Vásquez)
Hoy me levanté con el ojo pegado,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/6/2015 - 11:14
Dieu s'il existe
Grazie per la canzone e per il commento.
Il testo e'come brassens ,semplice ma pieno di
Umanità .
distinguerei un po' nel commento
Quello che è la parola di gesu e quella della chiesa
Differenza che brassens aveva ben presente .
Ciao Giorgio i
Il testo e'come brassens ,semplice ma pieno di
Umanità .
distinguerei un po' nel commento
Quello che è la parola di gesu e quella della chiesa
Differenza che brassens aveva ben presente .
Ciao Giorgio i
Giorgio tombaresi 10/6/2015 - 10:38
On les aura !
anonimo
[1917]
Versi di autore anonimo trovati su di una lettera spedita dal fronte e trattenuta per censura dalla commissione di controllo postale.
Non è dato sapere su quale aria fosse stata composta, probabilmente quella patriottica intitolata “Verdun!... On ne passe pas!” di René Mercier (1916).
Testo trovato nel progetto storico-musicale di Denis Le Vraux e Annic Pezé intitolato “Chansons pour une ville en guerre”, dedicato alla Grande Guerra come vissuta a Trélazé nella Loira.
“Courage, on les aura!” è la storica frase pronunciata dal generale Pétain il 10 aprile 1916 mentre a Verdun infuriava una delle battaglie più sanguinose di tutti i tempi. Di lì a dieci giorni Pétain, visto lo stallo della situazione, sarebbe stato sostituito dal generale Nivelle e la battaglia sarebbe proseguita fino al 19 dicembre (per 9 mesi, 3 settimane e 6 giorni!!!) causando più di 280.000 morti e 400.000 feriti... (continua)
Versi di autore anonimo trovati su di una lettera spedita dal fronte e trattenuta per censura dalla commissione di controllo postale.
Non è dato sapere su quale aria fosse stata composta, probabilmente quella patriottica intitolata “Verdun!... On ne passe pas!” di René Mercier (1916).
Testo trovato nel progetto storico-musicale di Denis Le Vraux e Annic Pezé intitolato “Chansons pour une ville en guerre”, dedicato alla Grande Guerra come vissuta a Trélazé nella Loira.
“Courage, on les aura!” è la storica frase pronunciata dal generale Pétain il 10 aprile 1916 mentre a Verdun infuriava una delle battaglie più sanguinose di tutti i tempi. Di lì a dieci giorni Pétain, visto lo stallo della situazione, sarebbe stato sostituito dal generale Nivelle e la battaglia sarebbe proseguita fino al 19 dicembre (per 9 mesi, 3 settimane e 6 giorni!!!) causando più di 280.000 morti e 400.000 feriti... (continua)
Dans toutes les villes, dans toutes les campagnes
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/6/2015 - 10:15
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Begräbnis des Hetzers im Zinksarg
KIIHOTTAJAN MAAHANPANIAISET
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 10/6/2015 - 09:30
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Non era esattamente così, se non altro perchè durante la WW1 i velivoli furono, almeno fino all'ultimo anno di guerra, per lo più ricognitori e caccia e solo i tedeschi si fecero notare bombardando l'Inghilterra, ma con gli Zeppelin.
Lo stesso Kaiser si oppose peraltro (finchè potè) ai suoi generali essendo contrario al bombardamento terroristico sulle città; esisteva ancora, con tutte le virgolette del caso, una specie di atteggiamento "cavalleresco" dal sapore risorgimentale.
Dunque gli aviatori, compreso il nostro,erano una specie di "cavalieri dell'aria" che duellavano tra loro e infatti sono noti ad esempio i casi (italiani) di intendimenti a non usare i proiettili traccianti che... (continua)