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Je ne veux pas un monde de pierre

Influencia del poema de José Hierro titulado Mundo de piedra.
Je ne veux pas un monde de pierre,
(continua)
inviata da Carles Viadel 29/5/2015 - 18:11

Canzona di Mastru Juanni

anonimo
Canzona di Mastru Juanni
[dopo il 1812?]
Poema allegorico in “gadduresu” (corso gallurese) risalente alla grande carestia del 1810-12, ma forse addirittura a quella precedente, ancora più devastante, del 1780-81.
Il testo della “canzona” fu recuperato da Salvatore Sechi (1939-, storico ed accademico) che ne curò pubblicazione e commento nel suo “La canzona di mastru Juanni. La fame in Gallura in un'eccezionale satira dell' Ottocento”, edito a Sassari nel 1982.
Più recentemente Salvatore Tola, studioso sassarese, ha pubblicato un imponente studio intitolato “Il cavaliere della fame. Mastru Juanne nella poesia sarda e nelle tradizioni popolari”, edito nel 2012 dall’Istituto Etnografico della Sardegna, in cui ha raccolto molte altre versioni del poema/canzone da lui reperite in giro per l’isola.
Il testo che qui propongo – di oltre 1.000 versi! forse il più lungo mai inserito sulle CCG, insieme a Canto General di... (continua)
Mastru Juanni è turratu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2015 - 14:24
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Simplemente despierta María

Simplemente despierta María
[1980s]
Parole e musica di Raúl Acevedo
Nell’LP intitolato “Callejeando por decreto supremo”, pubblicato nel 1989

“Su canción más difundida de la época dictatorial es sin duda "Simplemente despierta María", una canción escrita en primera persona, en donde se presenta a una mujer pobladora que ha ido perdiendo el interés de participar en su barrio, en los quehaceres propios de su comunidad, en parte producto del efecto que produce la teleserie enajenante y por otro lado la pérdida de su compañero, quien es parte las listas de desaparecidos durante el Régimen Militar (Chile).” (es.wikipedia)

La sua canzone più nota dell’epoca della dittatura è senza dubbio "Simplemente despierta María", scritta in prima persona e rivolta ad una Maria abitante di un barrio popolare, una donna che ha perso interesse alla vita, alla lotta, alla partecipazione e si è chiusa in casa, abbruttendosi davanti alla... (continua)
Hace un tiempo que en la pobla
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2015 - 09:09

Coffee An'

Coffee An'
An employment shark the other day I went to see,
(continua)
inviata da Juha Rämö 29/5/2015 - 09:08
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Жди меня и я вернусь

Жди меня и я вернусь
Ždi menja
[1941]
Versi di Konstantin Michajlovič Simonov / Константин Михайлович Симонов (1915-1979), reporter di guerra e scrittore sovietico.
Testo trovato su ru.wikipedia

Una poesia che divenne subito canzone amatissima dai soldati sovietici impegnati contro l’invasore nazista e che ancora oggi in Russia fa da colonna sonora ogni 9 maggio, il “Giorno della Vittoria”, quello che coincide con la resa della Germania all'Unione Sovietica, sottoscritta nella tarda serata dell’8 maggio 1945 dal feldmaresciallo tedesco Wilhelm Keitel nel quartier generale del comandante sovietico Georgij Žukov, a Berlino.

Quando scrisse questa poesia Simonov era un corrispondente di guerra che condivideva le fatiche e i rischi dei soldati dell’Armata Rossa nei primi convulsi mesi dell’aggressione nazista. La scrisse per la propria ragazza senza nessuna intenzione di pubblicarla, ritenendola troppo «intimista»... (continua)
Жди меня, и я вернусь.
(continua)
inviata da Juha Rämö 29/5/2015 - 09:00
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Ninos

Ninos
2006
Rifiuto
Strada,foresta o miniera ignorata
(continua)
inviata da dq82 28/5/2015 - 22:40
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Ser zapatistas

Rifiuto 2004
Stellina che nella notte
(continua)
inviata da dq82 28/5/2015 - 22:39
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Attento G'aribardi

Rifiuto [2004]
Modello economico sicuro Occidentale
(continua)
inviata da dq82 28/5/2015 - 22:36
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La Giulia

La Giulia
[1974]
Parole e musica di Tiziano Zubani
Dallo spettacolo “28 maggio, Piazza della Loggia. 1974-2006: voci e musiche per la strage”

Canzone in morte, anzi, in vita di Giulietta Banzi Bazoli (Brescia, 1940 – Brescia, 1974), insegnante di francese, militante di Avanguardia Operaia, dirigente e fondatrice della CGIL Scuola, uccisa con altre sette persone dalla bomba fatta esplodere dai fascisti in Piazza della Loggia a Brescia proprio nel corso di una manifestazione antifascista.

Sono giusto 41 anni ad oggi e ancora non c’è nessun colpevole.
Che bela la Giulia che bela
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 14:52
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Menschenjäger

Menschenjäger
[1972]
Scritta da Rio Reiser, nome d’arte di Ralph Möbius, e Ralph Steitz.
Nell’LP intitolato “Keine Macht für Niemand
Sie würden uns gern im Knast begraben
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 13:30
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Sklavenhändler

Sklavenhändler
[1971]
Parole e musica di Ralph Möbius (vero nome di Rio Reiser, leader della band, morto a soli 46 anni nel 1996)
Nel disco d’esordio di questa rock band tedesca, “Warum geht es mir so dreckig?”
Zwo, Drei, Vier
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 11:46
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Mein Name ist Mensch

Mein Name ist Mensch
[1971]
Parole e musica di Ralph Möbius (vero nome di Rio Reiser, leader della band, morto a soli 46 anni nel 1996)

Nel disco d’esordio di questa rock band tedesca, “Warum geht es mir so dreckig?”

Ehi, non vorrei dire una minkiata (io non parlo il tedesco, scusami, pardon) ma questo è proprio il manifesto contro la “Guerra dei 10.000 anni che i ricchi fanno ai poveri”!
Marco Valdooo, pensaci tuuu!!!
Ich habe viele Väter.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 11:36
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The Factory Girl

anonimo
The Factory Girl
[XIX° sec.]
Una ballata risalente all’ultima fase della cosiddetta “Prima rivoluzione industriale”
Le radici del brano sono comunque ancora più antiche e affondano nell’Irlanda del 600.
“The Factory Girl” è stata incisa da molti artisti a partire dagli anni 50 del secolo scorso: Sarah Makem, The Critics Group, The Bothy Band, Frankie Armstrong, Louis Killen, Margaret Barry e molti altri.

Classico tema d’amore non corrisposto in cui il nobile s’invaghisce della bella operaia (o, nelle varianti, della pastorella, della mugnaia, della lattaia…) e questa lo manda, con grazia, a cagare. Infatti la bella popolana lo sa che il riccastro o se la vuole spassare oppure, se anche di vero amor si trattasse (ma c’è da dubitarne comunque), non c’è possibilità di quagliare tra un “noble rich man” e una “hard working factory girl”… Quella di Cenerentola è solo una fiaba, nella realtà ognuno deve sapere... (continua)
As I went a-walking one fine summer's morning
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 10:39
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Poteri forti

Poteri forti
Poteri Forti
Mr Phil ft. Masito, Danno, Primo, Il Turco
Masito 
(continua)
inviata da dq82 28/5/2015 - 10:11
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Lotta al potere

feat. Giudafellas

Dall'album "Poteri Forti"
Febbraio 2013
Non vedi come cazzo gira? Brutto stronzo parlo chiaro, la tua faccia esplode, succhia il trip, damme il mic, scambia le tue banconote, vivo ai bordi, professo l'anarchia pe tutti i giorni, tutti i giorni, pensando bene a che fare dei sogni, vita a rate tutta merda pronta Ghighen, quella che iniettate è doppia merda che inibisce le troppe ferite, studiata già dal terzo regno (terzo Reich) pe abbattere vite, per il controllo globale, senti sto schiavo che ride, sto fuori, no microcippato stronzo, non c'è domicilio pe sta merda che distrugge il mondo, capovolgo la mia vita fino a quando percepisci il rischio, so' una falla nel sistema senza il visto come l'anticristo, occhio o piramide, Obama Skull e Bones brama, N doppia W, O, (New World Order) controllo ma oscura la trama, sento l'istinto ch... (continua)
inviata da dq82 28/5/2015 - 09:41

Rights of Woman

anonimo
Rights of Woman
[1792]
Versi di anonima autrice che sul settimanale Philadelphia Minerva, il giornale su cui la poesia fu pubblicata nel 1795, si firmava “A Lady”
Sull’aria di “God Save The King”
Il testo fu ispirato al volume “A Vindication of the Rights of Woman” di Mary Wollstonecroft (1759-1797), scrittrice, filosofa e femminista britannica che fu anche testimone della Rivoluzione francese.

Sulla figura di Mary Wollstonecroft si legga “Mary Wollstonecraft, Tempo di rivoluzioni. Sui diritti degli uomini e delle donne”, raccolta a cura di Claudia Baldoli e Giannarosa Vivian, Edizioni Spartaco 2004. Su A-Rivista Anarchica se ne può leggere un estratto, “Estranea ai suoi tempi”, un profilo della Wollstonecroft fatto da Emma Goldman.
God save each female's right,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 09:23

1.3.1.2. (A Carlo)

1.3.1.2. (A Carlo)
2012
dall'album "Babylondon"
feat. Radio Riot
Piazza Alimonda trema, Piazza Alimonda,
(continua)
inviata da dq82 28/5/2015 - 09:19
Percorsi: Genova - G8
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Ci sono giorni (Genova 2001)

Ci sono giorni (Genova 2001)
Dall'album "ORA"
Anno 2005
Ci sono giorni
(continua)
inviata da dq82 28/5/2015 - 09:10
Percorsi: Genova - G8
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Europa

Europa
2012
Ballast der Republik

Canzone del gruppo tedesco Die Toten Hosen, che parla della difficile traversata dei migranti nel mediterraneo per raggiungere l'europa e della morte che molti di loro trovano in fondo al mare.
Unten im Hafen setzten sie die Segel
(continua)
inviata da leoskini 27/5/2015 - 17:38
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Pablo Neruda: La lámpara marina

Pablo Neruda: La lámpara marina
La lámpara marina (La lampada marina) dà il titolo a un gruppo di cinque poesie dedicate al Portogallo, soffocato dalla dittatura di Salazar. Costituisce il libro XV del volume nerudiano Las uvas y el viento (Santiago de Chile, Nascimento, 1954).
Trascrivo dalle Obras completas di Pablo Neruda, 4a ed. aumentada, Buenos Aires, Losada, 1973, vol. I, pagg. 871-876.
I
(continua)
inviata da Leonardo Licheri 27/5/2015 - 15:35
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Kèlè

Kèlè
[2011]
Parole e musica di Fatoumata Diawara (1982-), cantautrice, compositrice ed attrice maliana che vive tra Bamako e Parigi.
Nel suo album d’esordio, “Fatou”

Io AMO questa donna!

“Je demande aux chefs d’État africains de cesser de faire la guerre. Je demande aux dirigeants du monde entier de cesser de faire la guerre. Elle n'a profité qu'aux dirigeants et à leurs clans. Tout ce sang qui coule et tous ces innocents qui meurent pour rien !” - Fatoumata Diawara
Ni n’ye n’miri ne bè kasila
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2015 - 14:02
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Por la libertad

Por la libertad
(2009)

Album: "La tierra está sorda"

I morti e gli assassinati nel carcere franchista di San Cristóbal in Navarra venivano sepolti con una bottiglia tra le gambe. Dentro, un foglio riportava il nome e la condanna. Questo pezzo di terra è conosciuto come "il cimitero delle bottiglie".
La tarde huele a ganas de llover y el corazón late
(continua)
26/5/2015 - 20:46

Józef Wittlin: Grzebanie wroga

Józef Wittlin: Grzebanie wroga
[1920]
Versi di Józef Wittlin dalla raccolta di poesie "Hymny" (Inni)
È una delle poesie giovanili di Wittlin, l'autore del celeberrimo romanzo "Sól ziemi" (Il sale della terra), scritte nel periodo della guerra polacco-ucraina (1918-1920). Il titolo si potrebbe tradurre come "La sepoltura di un nemico".
Edizione della casa editrice Wydawnictwa J. Mortkowicz,
Warszawa 1929.
Segnali di memoria

Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia


GRZEBANIE WROGA
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 26/5/2015 - 19:05
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ダッ!ダッ!脱・原発の歌

ダッ!ダッ!脱・原発の歌
Da~tsu! Da~tsu! Datsu genpatsu no uta
[2011]
Autore: Seifuku Kojo Iinkai (SKI, School Uniform Improvement Committee) o una delle sue componenti.
Sul lato B di questo singolo si trova 原発さえなければ / Genpatsu sae nakereba
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Ancora una canzone dal Giappone “post-post-atomico”, intendo dire quello del dopo Hiroshima-dopo Fukushima…
ダッ!ダッ!脱・原発 ダッ!ダッ!脱・原発
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2015 - 14:49
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Jeanne

Jeanne
[1962]
Paroles et musique de Georges Brassens
Parole e musica di Georges Brassens
Lyrics and music by Georges Brassens
Album: Les trompettes de la rénommée

"La deuxième partie très bouleversante de la Chanson pour l'auvergnat. À mon avis, la meilleure chanson de l'histoire de l'humanité sans aucun doute." [Carles Viadel]
Chez Jeanne, la Jeanne,
(continua)
inviata da Carles Viadel 26/5/2015 - 13:18

Nanking! Nanking!

Nanking! Nanking!
[2000]
Concerto per pipa (琵琶, liuto cinese a quattro corde) ed orchestra opera del compositore sino-americano Bright Sheng / 盛宗亮 (1955-)

Una composizione dedicata al massacro di Nanchino, antica capitale della Repubblica cinese, avvenuto tra il dicembre del 1937 ed il febbraio 1938 durante l’occupazione giapponese. A città espugnata, l’esercito imperiale nipponico si abbandonò ad ogni sorta di atrocità: stupri, saccheggi, incendi, esecuzioni di massa di prigionieri di guerra e civili. Le stime dei morti vanno da 50.000 fino a 300.000: quelle più caute sono degli storici giapponesi, quello più alto (oltre 300.000 morti) è il calcolo accolto dal governo cinese. Gli storici non di parte ritengono comunemente che nella città e nel distretto di Nanchino gli occupanti giapponesi causarono in poche settimane non meno di 200.000 morti.

“The work is jointly commissioned by Norddeutscher Rundfunk... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2015 - 12:11
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一握り人の罪

一握り人の罪
[2014]
Parole di Kenji Sawada / 沢田 研二
Musica di Ōyama Taiki /大山泰輝
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Un’altra canzone sull’onda del grande disastro nucleare di Fukushima…
昔、海辺の小さな寂れかけてた村に
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2015 - 10:11

F.A.P.P. フクシマ・アトミック・パワー・プラント [Fukushima Atomic Power Plants]

F.A.P.P. フクシマ・アトミック・パワー・プラント [Fukushima Atomic Power Plants]
[2012]
Parole di Kenji Sawada / 沢田 研二
Musica di Shibayama Kazuhiko /柴山和彦
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Un’altra canzone sull’onda del grande disastro nucleare di Fukushima…
太陽と放射線、冷たいね
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2015 - 09:52
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今こそ流れを変える時 (Now's the Time to Change)

今こそ流れを変える時 (Now's the Time to Change)
[2013]
Nell’album intitolato “Imakoso” di questo musicista e attivista anti-nucleare nippo-coreano.
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Un’altra canzone sull’onda del grande disastro nucleare di Fukushima…
今逃げるのかよ どこへ行くのか
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2015 - 08:38
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Crv

Crv
[1994]
Testo / Lyircs / Tekst: Milan Mladenović
Musica / Music / Muzika: Milan Mladenović - Mitar Subotić "Suba"
Album: Angel's Breath



"Ovaj album predstavlja nastavak mog rada u borbi protiv primitivizma u današnjoj kulturi, koji je uzeo maha uglavnom zbog nemilosrdnih političkih igara moći, koje su prouzrokovale sveopšte udaljavanje od spiritualnog."

"This album represents a continuation of my work in fighting against primitivism in today's culture, which had taken its toll mostly due to the ruthless political power games, causing an overall departure from the spiritual"

“Questo album rappresenta una continuazione del mio lavoro di lotta contro il primitivismo della cultura odierna, che ha preteso il suo tributo di vittime grazie agli spietati giochi politici di potere e ha causato un generale allontanamento dalla spiritualità.” - Milan Mladenović.

La storia degli Angel's Breath... (continua)
Vi slepi, vi gluvi, vi sebični ljudi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/5/2015 - 15:54
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傷痍軍人の歌 (Did The War Really End?)

傷痍軍人の歌 (Did The War Really End?)
[1995]
Nell’album intitolato “Who Can Save The World?” di questo musicista e attivista anti-nucleare nippo-coreano.
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Una canzone dedicata ad alcuni “effetti collaterali” della guerra, ai reduci mutilati ed invalidi e alle cosiddette “donne di conforto” (ianfu / 慰安婦), decine, forse centinaia, di migliaia di giovani cinesi e coreane (ma anche da Filippine, Burma, Tailandia, Vietnam, Malesia, Taiwan, Indonesia e Timor Est) che prima e durante la Seconda guerra mondiale vennero ridotte a schiave sessuali ad uso dell’esercito imperiale giapponese.

Nel ritornello del brano l’autore fa anche riferimento al “Matsushiro Daihon'ei Ato”, il quartier generale imperiale sotterraneo di Matsushiro, vicino a Nagano, un sistema di rifugi scavato nella montagna e destinato alla protezione dell’Imperatore e dei vertici dell’esercito. La sua costruzione iniziò tardivamente,... (continua)
子供のころのお祭りだった
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2015 - 15:43

Il respiro dell’Angelo e il Verme

Antiwar Songs Blog
Il respiro dell’Angelo e il Verme
“Questo album rappresenta una continuazione del mio lavoro di lotta contro il primitivismo della cultura odierna, che ha preteso il suo tributo di vittime grazie agli spietati giochi politici di potere e ha causato un generale allontanamento dalla spiritualità.” – Milan Mladenović La storia degli Angel’s Breath è tragica come tragico è il periodo del […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-25 15:41:00

Hiroshima (Never Again)

Hiroshima (Never Again)
[1995]
Nell’album intitolato “Who Can Save The World?” di questo musicista e attivista anti-nucleare nippo-coreano.
Testo trovato su Japanese Protest Songs


Hiroshima, Hiroshima
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2015 - 14:43
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1985

1985
[1985]
Scritta da 甲本ヒロト / Hiroto Kōmoto.
Il primo singolo della punk rock band giapponese costituitasi proprio quell’anno.
Brano registrato dal vivo, durante un concerto alla fine del 1985, e mai incluso in alcun LP.
Una riflessione sull’olocausto nucleare a 40 anni da Hiroshima e Nagasaki.
1985 国籍不明の
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2015 - 13:53
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Which Side

Which Side
[2014]
Parole e musica di Jackson Browne
Nell’album intitolato “Standing in the Breach”

La guerra, il mercato delle armi, il pensiero unico neoliberista, l’avidità delle corporations, i piani di salvataggio delle banche (autrici dei dissesti globali) mentre la gente muore di fame, la politica al soldo di ricchi e potenti, la distruzione progressiva del pianeta… E tu, Da che parte stai?
L’immagine in copertina si riferisce al devastante terremoto ad Haiti nel 2010. I due scampati che attraversano le macerie tenendosi per mano descrivono il messaggio di fondo di questo ultimo lavoro del vecchio Browne: tutta la morte, il deserto, la distruzione che ci circondano rendono l’amore - fondamentale risorsa ed estrema difesa degli essere umani - ancora più difficile ma ancora più necessario.
You might be a young man with the mountain in his step
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2015 - 13:11
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Muros y puertas

Muros y puertas
[2000]
Parole e musica di Carlos Varela, cantautore cubano
Nell’album intitolato “Nubes”
Desde que existe el Mundo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2015 - 12:52
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Un pregiudizio

Un pregiudizio
2015

Ventruto, dopo il featuring con i Modena City Ramblers giunge ad un’altra preziosa collaborazione: il nuovo brano “Un pregiudizio” vede infatti la partecipazione straordinaria dei Gang, storica band combat folk recentemente tornata sulla scena con un nuovo album di inediti.

Un pregiudizio è una canzone che presenta una melodia molto coinvolgente tinta da forti venature rock folk, un'accusa in musica alle barriere sociali innalzate verso chi presenta qualsiasi tipo di diversità, sia essa di natura fisica, psichica, etnica, o sessuale).

«Conosco bene il problema del pregiudizio - afferma il cantautore - spesso causa di discriminazione ed isolamento e di un conseguente stato di stress. Occorre sempre evitare giudizi a priori o disfattisti soprattutto se non si ha avuto modo di conoscere a fondo le persone in questione. Si tratta di una delle principali battaglie sociali».

L’intervento... (continua)
Cammina d'un passo distratto
(continua)
inviata da dq82 25/5/2015 - 12:11
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If I Could Be Anywhere

If I Could Be Anywhere
[2014]
Parole e musica di Jackson Browne
Nell’album intitolato “Standing in the Breach”

La guerra, il mercato delle armi, il pensiero unico neoliberista, l’Impero statunitense (solo l’ultimo in ordine di tempo), la distruzione progressiva del pianeta… Per il vecchio Browne tutto questo mortifero inquinamento rende l’amore - fondamentale risorsa ed estrema difesa degli essere umani - ancora più difficile ma ancora più necessario.
L’immagine in copertina si riferisce al devastante terremoto ad Haiti nel 2010. Ed il terremoto è visto da Browne come un segno funesto dell’insofferenza del nostro Pianeta per tutte le offese che, imperterriti, continuiamo ad infliggergli…
Sliding on the shimmering surface between two worlds
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2015 - 11:44
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Ulrike

Ulrike
[1990]
Slap!

Ulrike Meinhof was Red Army Faction founder and left wing author; Contains a sample from the song "Can't Help Falling in Love With You" performed by Elvis
You sometimes wonder and you sometimes wonder
(continua)
inviata da dq82 25/5/2015 - 11:40
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The Long Way Around

The Long Way Around
[2014]
Parole e musica di Jackson Browne
Nell’album intitolato “Standing in the Breach”

La guerra, il mercato delle armi, il pensiero unico neoliberista (il Project for the New American Century), la distruzione progressiva del pianeta… Per il vecchio Browne tutto questo mortifero inquinamento rende l’amore - fondamentale risorsa ed estrema difesa degli essere umani - ancora più difficile ma ancora più necessario.
L’immagine in copertina si riferisce al devastante terremoto ad Haiti nel 2010.
I don't know what to say about these days
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2015 - 11:34
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Incubo numero zero

Incubo numero zero
[1977]
Testo e musica di Claudio Lolli
Album: Disoccupate le Strade dai Sogni

Canzone dedicata a Ulrike Meinhof

Nella canzone Incubo numero zero, Lolli enunciò con le seguenti parole il convincimento che fosse ormai svanita la prospettiva di trasformare la società italiana: «Disoccupate le strade dai sogni, / ed arruolatevi nella polizia, / ci sarà bisogno di partecipare / ed è questo il modo / al nostro progetto di democrazia».

9 maggio 1976, il corpo di Ulrike Meinhof viene trovato senza vita, appeso alla finestra della sua cella nel braccio speciale del carcere di Stoccarda Stammheimer. Le perizie legali, sempre molto lacunose ed incomplete, si orientano tutte verso l’ipotesi del suicidio della militante rivoluzionaria. Ma ci sono elementi che non convincono; gli altri detenuti non credono alla versione ufficiale in cui poliziotti e medici legali si contraddicono senza pudore. E... (continua)
Il giorno di solito comincia sporco
(continua)
inviata da dq82 25/5/2015 - 11:33
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Information Wars

Information Wars
[1996]
Scritta da Jackson Browne, Jeffrey Cohen, Mark Goldenberg, Kevin McCormick, Scott Thurston e Jeff Young.
Nell’album di Jackson Browne intitolato “Looking East”
Give us twenty minutes and we'll give you the world
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2015 - 10:41

Gesang der Reiskahnschlepper

Gesang der Reiskahnschlepper
[1930]
Ein Song von Bert Brecht mit Musik von Hanns Eisler
Aus dem Lehrstück Die Maßnahme
Un Song di Bert Brecht con musica di Hanns Eisler
Dal dramma didattico La linea di condotta

Se nel Lied des Händlers si sono visti i meccanismi bruti del capitalismo espressi, appunto nella maniera più chiara e brutale, da un capitalista (si conosce soltanto il prezzo della merce inanimata e animata, perché anche il lavoratore è merce), in questo Canto dei battellieri del riso gli stessi meccanismi sono espressi, in modo dolente ma altrettanto brutale, dal lavoratore-merce. Come nella Canzone del commerciante Brecht si serve ancora dei “Battellieri del riso” cinesi, gli ultimi degli ultimi in quanto pura merce addetta al durissimo trasporto di una merce di base ottenuta a sua volta con la schiavitù contadina. I battellieri sono dei “sottoschiavi”, se si può usare il termine. Sottoschiavi che tirano... (continua)
In der Stadt oben am Fluß
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/5/2015 - 10:38
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Don't Take My Papa Away From Me

Don't Take My Papa Away From Me
TAG INTE FRÅN MIG MIN FADER KÄR
(continua)
inviata da Juha Rämö 25/5/2015 - 10:28
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Should I ever be a Soldier

Should I ever be a Soldier
OM JAG NÅGONSIN SKALL STRIDA
(continua)
inviata da Juha Rämö 25/5/2015 - 10:25
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古风五十九首之十四

古风五十九首之十四


La traduzione è ripresa da
SULLE RIVE DEL FIUME AZZURRO
Il sito di Giovanni Gallo dedicato alla cultura cinese
Si vedano le Note alla traduzione

IL LAMENTO DELLA SENTINELLA
(continua)
inviata da giovangallo@hotmail.com 24/5/2015 - 23:44
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La marcia dei suicidi

La marcia dei suicidi
Chanson italienne – La marcia dei suicidi – Davide Giromini – 2013
Texte de Gianni Symbolo, alias Fabio Ghelli
Interprétée par Davide Giromini

RÉVOLUTIONS SÉQUESTRÉES
… et ce fut ainsi que je devins un robot

« C'est très simple. Un jour je vis un spectacle théâtral sur la guerre d'Espagne. Le théâtre était très petit, les acteurs âgés et du vingtième siècle. Nous étions cinq ou six au parterre. Un acteur maigre et grisonnant, dont on voyait que jeune, il avait été un bel homme, mais maintenant chenu et décadent, interprétait le rôle d'un intellectuel anarchiste du nom de Camillo Berneri et il en disait en monologue un discours. La définition de « Révolutions séquestrées » qu'il donnait, toucha en moi quelque chose d'universel. Toutes les révolutions de l'histoire ont été tôt ou tard séquestrées par quelqu'un qui les avait transformées en quelque chose d'autre. Peut-être est-ce vraiment... (continua)
LA MARCHE DES SUICIDÉS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/5/2015 - 20:55
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O poveri soldati

anonimo
O poveri soldati
May 24, 2015
ALAS! WE POOR SOLDIERS!
(continua)
24/5/2015 - 20:42
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You Can (Mass Trespass, 1932)

You Can (Mass Trespass, 1932)
2005
Dall'album "A Singsong and a scrap"

Per il ramblers mass trespass si veda The Manchester Rambler
For all those feet in ancient times
(continua)
inviata da dq82 24/5/2015 - 20:32
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Fields of St. Etienne

Fields of St. Etienne
Testo / Lyrics: Graham Lyle
Through the fields of St. Etienne
(continua)
inviata da Juha Rämö 24/5/2015 - 17:05
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John Golden and the Lawrence Strike

John Golden and the Lawrence Strike
JOHN GOLDEN OCH STREJKEN I LAWRENCE
(continua)
inviata da Juha Rämö 24/5/2015 - 13:29
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La luna di Ferrara

La luna di Ferrara
Bellissima canzone, però in questo testo ci sono numerosi errori. "Canta la strada elegante"??? Taglia la strada e le gambe. "Su com'è capitato", non sul "movente arbitrato" (??!). "Non guarda mai in faccia", non "non manda mai in pace".
(Alessia)

Grazie Alessia, con un ampio ritardo abbiamo corretto il testo [CCG Staff]
24/5/2015 - 12:13
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Liberare tutti

Liberare tutti
Pino Masi: Liberare tutti + tipico comizio pinomasiano al Fondo Comunista (Case Minime di Rovezzano, Firenze) il 1° luglio 2011



NB. A 1'10" si nota il passaggio di un amministratore di questo sito in pantaloncini corti. In background una sconosciuta voce femminile canta la canzone assieme a Pino Masi, mentre imperversano i celebri e terribili bambini delle Minime.
Riccardo Venturi 23/5/2015 - 20:04




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