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Żywe Kamienie

Żywe Kamienie
Testo trovato su Volkslieder Archive
DIE LEBENDEN STEINE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2015 - 23:57

Tanz, Mädchen

Tanz, Mädchen
Chanson en langue allemande – Tanz, Mädchen – Krystyna Żywulska – 1944
Texte de Krystyna Żywulska (1914-1992, de son vrai nom Sonia Landau), juive polonaise, originaire de Łódź.
Sur l'air populaire tchécoslovaque d'« Ešče já pohár vínka », dans l'adaptation qu'en avait faite le musicien polonais Krzysztof Jażdżyński durant leur présence commune au camp d'extermination nazi d'Auschwitz-Birkenau.

Je suis forcé – pour l'instant - à proposer la version allemande de l'original polonais, que je n'ai pas réussi à trouver à l'exception du fragment « Tańcz, tańcz dziewczyno / władze ci każą, z przyjemną miną / są dziś w humorze panowie śmierci, tańcz… », les seuls vers présents sur le Net.
Après l'invasion allemande, Sonia Landau se retrouva avec sa famille dans le ghetto de Varsovie. Mais en 1942, elle décida de passer à l'action ; elle fuit du ghetto, adopta une identité fausse (Zofia Wiśniewska)... (continua)
DANSE, FILLE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/5/2015 - 22:22

Tanz, Mädchen

Tanz, Mädchen
TANSSI, TYTTÖNI
(continua)
inviata da Juha Rämö 5/5/2015 - 13:42

Wycieczka w nieznane

Wycieczka w nieznane
EXCURSION INTO THE UNKNOWN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2015 - 13:29
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Мы за мир

Мы за мир
Audio link to the song performed by Koiton Laulu Choir: https://www.youtube.com/watch?v=OL3kZKrgiMI
RAUHAN PUOLESTA
(continua)
inviata da Juha Rämö 5/5/2015 - 11:44
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Ballade des gens qui sont nés quelque part

Ballade des gens  qui sont nés quelque part
LA CANZON DE QUEI NATI DE QUALCHE PARTE
(continua)
inviata da Benni 5/5/2015 - 02:20
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Black Market

Black Market

Black Market / Marlene Dietrich

di Luca da The Walwian

Al mercato nero puoi trovare quello che ti serve, meno quello di cui hai bisogno, se si riesce a cogliere la differenza. Abdul, ma potrebbe chiamarsi Mohammad, o Alì, e il suo amico, fanno a pugni per un dollaro americano. I soldati guardano. Ancora sottili differenze.
Guarda la polizia di Badgad. Sono collaborazionisti? Sono eroi? Le dita si arrampicano sul mappamondo, ne seguono le rughe più cupe, fino al cuore dell’Asia. Afganistan. Vincere una guerra significa controllare il territorio. L’Afganistan è pietra e caverne, deserto freddo e caldo, polvere e plutonio impoverito. Sono circa 3000 anni che chiunque prova a metterci piede ne esce très male. Ha l’aria di un posto che un bombardamento atomico non può far altro che rendere più grazioso.

Marlene inventa un talkin blues mittel europeo, franco-tedesco. Elenca beni di struggente... (continua)
Bernart Bartleby 4/5/2015 - 21:41
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In den Ruinen von Berlin

In den Ruinen von Berlin
“In den Ruinen von Berlin” è una canzone scritta (parole e musica) nel 1948 da Friedrich Hollaender, compositore tedesco, ebreo, nato a Londra e divenuto celebre nella Berlino di Weimar prima che l’avvento del nazismo lo costringesse, come molti altri, a fuggire. Dopo un breve soggiorno a Parigi, emigrò negli States dove scrisse canzoni per le colonne sonore di molti film di successo.

“In den Ruinen von Berlin” la scrisse per Marlene Dietrich che la interpretò in “A Foreign Affair” (“Scandalo internazionale”), pellicola diretta nel 1948 da un altro immigrato di lingua tedesca e di religione ebraica, l’austriaco Samuel Wilder, divenuto poi Billy Wilder (cognome identico ma di pronuncia diversissima).

Non mi pare che il testo corretto del brano sia nè quello contribuito da Riccardo nè quello proposto da Gianluca. All’ascolto le parole sembrano proprio quelle indicate su questa pagina del blog Kreuzberg’d, dove però le parti in russo sono traslitterate in alfabeto latino.
IN DEN RUINEN VON BERLIN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/5/2015 - 20:07




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