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La Pécheresse aux jolis doigts

La Pécheresse aux jolis doigts
La Pécheresse aux jolis doigts

Chanson française – La Pécheresse aux jolis doigts – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 7



Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.

Je pense avoir déjà dit que notre déserteur, notre Arlequin amoureux n'avait que de brèves rencontres avec son Arlecchina, laquelle suit son théâtre ambulant. Il ne la voit que très rarement et entretemps, il y rêve. Mais pour donner un peu de consistance à ces égarements songeurs, il s'est procuré une image, un portrait de sa belle. Ce portrait est une pièce de toile peinte qu'il a découpée... (continua)
Cette pièce de toile roulée
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/5/2015 - 17:58
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Pierre-Jean de Béranger: Le fils du Pape

Pierre-Jean de Béranger: Le fils du Pape
Versi di Pierre-Jean de Béranger (1780-1857), il più grande chansonnier francese dell’epoca dell’Ancien Régime, di cui fu appassionato e acerrimo nemico. Estraneo ad ogni compromesso col potere, amatissimo dal popolo, morì in totale povertà a Parigi nel 1857.

Sull’aria di “Lison dormait dans un bocage”, dall’opera comica settecentesca “Julie” (1772) del compositore Nicolas-Alexandre Dezède, una melodia ripresa anche da Mozart.
In “Œuvres complètes de Béranger”, pubblicate a Parigi nel 1839 da Henri Fournier, tipografo, editore anche di Voltaire, Rousseau, Lamartine, Walter Scott, Stendhal...
Ma mère, quittez la besace,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/5/2015 - 17:17

Unser täglich Brot (Der Lied von der Kuhle)

Unser täglich Brot (Der Lied von der Kuhle)
[1944]
Parole e musica di Emil František Burian (1904-1959), poeta, scrittore, cantante, musicista e compositore ceco.
Testo trovato su Volkslieder Archiv
Nella raccolta intitolata “Und weil der Mensch ein Mensch ist – Lager – Lieder – Widerstand” realizzata nel 2015 dal quartetto tedesco Die Grenzgänger (Michael Zachcial, Annette Rettich, Felix Kroll e Frederic Drobnjak).

Emil František Burian, che era pure un militante comunista, fu arrestato dai nazisti nel 1941 e venne internato a Theresienstadt, a Dachau e infine a Neuengamme. Questa canzone - che credo egli scrisse in tedesco perchè non mi pare ci sia traccia in Rete di un testo in ceco - fu composta proprio a Neuengamme, dove Emil František Burian era stato attivissimo nell’organizzare spettacoli clandestini di intrattenimento per gli internati (tra i quali quelli di lingua tedesca erano i più numerosi, dopo sovietici, polacchi... (continua)
Unser täglich Brot
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/5/2015 - 14:51

Jacques

Jacques
[1831]
Versi composti da Pierre-Jean de Béranger sull’aria di “Jeannot et Colin” (forse una riduzione musicale da un racconto di Voltaire)

“Jacques Bonhomme”, “Pauvre Jacques”, il contadino, l’artigiano francese vessato dall'ancien régime, come e peggio che prima della Rivoluzione… All’arrivo dell’esattore del re la moglie cerca di strapparlo dal sonno, ma quello del povero Giacomo – sfruttato, affamato, ammalato, angariato… - è ormai un sonno di morte…

Pierre-Jean de Béranger fu poeta, chansonnier e goguettier, appassionato ed irriducibile nemico dell'ancien régime. E come il suo “Jacques” morì in totale povertà a Parigi nel 1857.
Jacques, il me faut troubler ton somme:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/5/2015 - 11:05
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Est-il bien vrai que je veille

anonimo
Est-il bien vrai que je veille
[1789]
Versi di anonimo rivoluzionario francese sull’aria di “Aussitôt que la lumière”, canzone del poeta seicentesco Adam Billaut.
Canzone composta in occasione della presa della Bastiglia il 14 luglio 1789.

L’imponente fortezza medievale della Bastiglia a Parigi era per i rivoluzionari il simbolo stesso dell'ancien régime e, inevitabilmente, andava conquistata e abbattuta. Peccato che la sua distruzione fosse già stata decisa anni prima dalla stessa monarchia, dato che la fortezza era ormai da tempo diventata inutile e costosa. Il paradosso è che Luigi XVI, dopo aver rinviato per anni l’ordine di demolizione, si decise qualche settimana prima dell’assalto. E il 14 luglio nella Bastiglia si trovavano solo 7 prigionieri, di cui due pazzi fatti lì rinchiudere dai loro familiari.

Ciò nonostante, nell’inutile difesa della fortezza trovarono la morte il suo governatore, il marchese Bernard-René... (continua)
Est-il bien vrai que je veille
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/5/2015 - 10:11
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Us of Hate

Us of Hate
2013
Generation Kennedy No More
No phones in Tokyo for callin' London,
(continua)
inviata da dq82 15/5/2015 - 10:08
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Frihetens forpost

Frihetens forpost
[/ 1945]
Tekst / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Arne Paasche Aasen (1901-1978)
Melodi / Musica / Music / Musique / Sävel: Jolly Kramer-Johansen (1902-1968)

Scritta da Arne Paasche Aasen (l'autore, o meglio il traduttore, di Vi bygger landet), si dice fosse già cantata durante la II Guerra mondiale dai prigionieri norvegesi nei campi di concentramento tedeschi; però, la prima pubblicazione della canzone con la melodia composta da Jolly Kramer-Johansen risulta essere avvenuta nel 1945 presso la Norsk Musikforlag. E' assai probabile che la composizione sia avvenuta effettivamente durante gli anni della guerra sotto l'occupazione tedesca e il regime fantoccio filonazista di Vidkun Quisling; del resto, Arne Paasche Aasen e Jolly Kramer-Johansen avevano una collaborazione strettissima per quanto riguarda i canti del movimento operaio e della Resistenza in Norvegia. Arne Paasche Aasen (1901-1978)... (continua)
Ser du byen og hjembygdas lier?
(continua)
inviata da Juha Rämö 15/5/2015 - 08:45

Papier à cul

Papier à cul
Versi di François Henri Jolivet (1875-1955), operaio, poeta, chansonnier, goguettier de La Muse Rouge, pacifista e libertario parigino.
Sull’aria di “Envolez-vous mes billet doux” di Jane Evrard
Ignoro l’anno di composizione di questa divertente canzone. Jolivet raccolse le sue creazioni nel volume “Chansons sociales et satiriques” edito l’anno seguente la sua scomparsa.
Testo trovato sul sito de Les éditions Touchalon
Lorsque vous faites défaut dans mes poches
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/5/2015 - 08:37
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Le drapeau de l'Humanité

Le drapeau de l'Humanité
[1981]
Parole di Claude Lemesle
Sulla melodia di “It's Five O'Clock”, grande successo degli Aphrodite's Child della fine dei 60, un brano composto da Richard Julian Francis e Evangelos Papathanassiou, in arte Vangelis.
Nell’album di Milva intitolato “Moi, je n'ai pas peur” del 1981
C'est, de clocher en clocher,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 16:33

Premier Mai

Premier Mai
[1911]
Versi di Gaston Couté (composti poche settimane prima della sua prematura scomparsa) sull’aria de Le temps des cerises di Jean-Baptiste Clément.
C'est le Premier Mai. Debout, camarades !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 15:07
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Le Christ en bois

Le Christ en bois
[1899]
Parole di Gaston Couté
Poesia messa in musica da Bernard Lavilliers ai suoi esordi, nel 1967-68. Poi nella sua raccolta “Premiers pas” pubblicata nel 1981.

Il Cristo adorato nelle chiese non è il vero Cristo ma soltanto un manichino, di legno, insensibile, finto, uno spaventapasseri che i ricchi mettono a protezione dei beni da loro accumulati a discapito dei poveri… Chiaro, no?!?
Bon guieu! la sale commune!... A ce souèr,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 13:51
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La chanson du chanvre

La chanson du chanvre
Dall’autobiografia “Mémoires de Louise Michel, écrits par elle-même”, capitolo XV, pubblicata nel 1886

“[…] Les douleurs des paysans sont plus sombres encore que les nôtres ; sans cesse penchés sur la terre marâtre, ils n’en tirent que le superflu du maître, et moins que nous ils ont les consolations de la pensée.
À toi, paysan, cette chanson de colère ; qu’elle germe dans tes sillons ; c’est un souvenir de notre temps de lutte:”
Le printemps rit dans les branches vertes,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 12:58

Commune, espoir du monde

Commune, espoir du monde
[1937?]
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli
Testo trovato nel volumetto “Eugène Bizeau et Gaston Couté, deux poètes paysans anarchistes à la fin du 19ème siècle”, a cura di Michel Di-Nocera.

Eugène Bizeau, poeta e cantautore anarchico, è morto ultracentenario nel 1989 (a chi dice che l’anarchia fa male!). Pur essendo nato nel 1883, molti anni dopo le vicende della Comune di Parigi, nella sua poetica quell’esperienza seminale risuonò sempre viva come non mai…
Aux premiers jours d’un printemps sombre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 12:44

Nos chansons

Nos chansons
[1906-07]
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli

Canzone-manifesto de La Muse Rouge, la “goguette” rivoluzionaria di cui Bizeau fece parte insieme, tra gli altri, a Gaston Couté, Aristide Bruant, Charles d'Avray, Clovis Poirier, Léo Noël, François Henri Jolivet.
Nos chansons à nous sont des chansons graves
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 11:48

Ne tire pas sur nous (Marche démocratique et sociale)

Ne tire pas sur nous (Marche démocratique et sociale)
[prima del 1914]
Versi di Gaston Montéhus
Musica di Raoul Chantegrelet

Non sono riuscito a trovare la data esatta in cui Montéhus compose questa canzone antimilitarista, così ho dato l’indicazione “prima del 1914”, anno a partire dal quale anche il grande provocatore anarchico si fece travolgere dai venti di guerra e divenne, purtroppo, un devoto cantore bellicista, ricevendo alla fine addirittura la Croce di Guerra per il servigio reso, pur senza aver mai messo piede al fronte…
Si le clairon sonne l’alarme,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 10:55
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Les Bazars

Les Bazars
[1904]
Parole e musica di Gaston Montéhus
Testo trovato in “La chanson française et son histoire”, a cura di Dietmar Rieger, 1988.

Nota dell’autore: “Le censeur a refusé cette chanson en 1904.”, così come aveva fatto due anni prima con Ce que fait la guerre.
E qui il provocatore anarchico Monthéus se la prende con - nell’ordine – il parlamento, i ricchi, la chiesa, il governo e l’esercito… E da notare che, come nel 1902, anche nel 1904 il governo era quello radicale, di sinistra, di Émile Combes, che proprio quell’anno osava rompere le relazioni diplomatiche col Vaticano rifiutando la nomina dei vescovi francesi senza avallo del governo.
Mais quel est donc ce monument
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 10:30
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Ave Maria

Ave Maria
Semifinale-Italia’s Got Talent 2015
Mi sembra che al mondo muoia più gente
(continua)
inviata da dq82 14/5/2015 - 10:10

Ce que fait la guerre

Ce que fait la guerre
[1902]
Parole e musica di Gaston Montéhus
Testo trovato in “La chanson française et son histoire”, a cura di Dietmar Rieger, 1988.

Nota dell’autore: “Le censeur a refuse la chanson (26 juillet 1902) en critiquant surtout les strophes 2, 3 et 7 â 10.”
Evidentemente il provocatore anarchico Montéhus era troppo anche per il governo del “Bloc des gauches” che proprio quell’anno aveva vinto le elezioni legislative in Francia…
Provati a toccare l’Esercito e la Chiesa e avrai contro anche i più “sinistri”!
Eh, oui voilà ce que fait la guerre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 09:35

L’U.A.

L’U.A.
[1920s]
Parole e musica di Charles D’Avray

L’U.A. è l’Union Anarchiste, ça va sans dire
Les bois, les prés, les monts, la plaine,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 16:10
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L’idée

L’idée
[1898]
Versi di Charles d'Avray
Musica di Jean-Louis Murat (Jean-Louis Bergheaud, 1952-), autore, compositore, interprete ed attore francese.
Nella colonna sonora di “The end, etc.”, web-fiction interattiva realizzata nel 2013 dalla regista francese Laetitia Masson.
Tiens, bonjour petit
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 15:48

La ballata di Piero dei fossi

La ballata di Piero dei fossi
Testo di Pino Bertelli
Musica di Massimo Panicucci

In questa lunga ballata dell'anarchico Pino Bertelli si parla di Piero Ciampi, di Livorno e di parecchie altre cose. Per il resto si veda il CCG blog. [RV]

MI RICORDO SÌ, MI RICORDO DI PIERO CIAMPI
di Pino Bertelli

È a Livorno che ho conosciuto Piero Ciampi. Era la fine degli anni ‘60, forse. Una notte, di quelle calde. Uscivo con alcuni amici anarchici da una riunione in quella palazzina tra gli alberi. Ci avevano fatto compagnia Bakunin, Camilo Torres e i sigari toscani di Erne sto “Che” Guevara. Marx lo avevamo chiuso in uno stanzino insieme a Berlinguer e Togliatti, con le scope e una catasta di bottiglie vuote... si parlava di uno sciopero, di quelli grandi... o di una manifestazione contro la guerra (degli americani) nel Vietnam, di quelle grandi... che di lì a pochi giorni dovevano incendiare l’immaginario popolare... e le nostre... (continua)
a Piero Ciampi,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/5/2015 - 12:51

En visa om neutronbomben, som man kan somna till

En visa om neutronbomben, som man kan somna till
[1968]
Testo: Lars Huldén
Musica: Kaj Chydenius
Lyrics: Lars Huldén
Music: Kaj Chydenius
Text: Lars Huldén
Musik: Kaj Chydenius
Sanat: Lars Huldén
Sävel: Kaj Chydenius


This song titled »A Neutron Bomb Song You Can Slumber To« is from the 1968 peace cabaret of the Helsinki Swedish Student Theatre (Studentteatern).
Det är så mycket han ville fråga
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/5/2015 - 10:13
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Le Drapeau Rouge

Le Drapeau Rouge
[1877]
Parole di Paul Brousse (1844-1912), di professione medico, militante anarchico e poi socialista.
Sull’aria di “Armons-nous enfants de l'Helvétie”, canzone patriottica svizzera.

Canzone che Paul Brousse compose a Berna nel 1877 in occasione di una commemorazione degli eventi della Comune di Parigi del 1871. E’ la seconda, in ordine cronologico, delle versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento. La contribuisco dopo Le Drapeau Rouge del 1870 ma come brano autonomo perchè il testo è completamente differente.
Les révoltés du Moyen Âge
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 09:47

Le Drapeau Rouge

Le Drapeau Rouge
[1870]
Versi attribuiti a tal Justin Bailly, un comunardo di cui non so altro.
Sull’aria del rivoluzionario “Chant du départ” di Étienne Nicolas Méhul e Marie-Joseph Chénier (1794).

Canzone della Comune di Parigi, prima delle molte versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento.
Vois cet humble drapeau, porté par ta victime…
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 09:15
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Niech żyje wojna

Niech żyje wojna
[1930s?]
Canzone scritta da Lucjan Szenwald (1909-1944), poeta polacco, militante comunista.
Interpretata originariamente dalla “Czerwona Latarnia”, band dell’organizzazione giovanile socialista “Życie”, di cui Lucjan Szenwald faceva parte.
Dopo la guerra Stanisław Grzesiuk (1918-1963), poeta e scrittore a lungo detenuto e sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia.
La canzone è presente, per esempio, nella raccolta postuma di Grzesiuk intitolata “Piosenki Warszawskiej Ulicy” (Polskie Nagrania Muza, 1967)

Più recentemente ripresa dagli artisti Maciej Maleńczuk e Wojciech Waglewski (MMWW) nel loro disco del 2007 intitolato “Koledzy”

Una sarcastica condanna senza mezzi termini della guerra, il più redditizio degli affari, dove più che in ogni altro business sono, al solito, i ricchi e i potenti a godere (per i gran soldi che si fanno) e i poveri... (continua)
Ojczyzna bez żołnierza, to jak bez miecza kat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 22:03
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Marsz Gusenowski

Marsz Gusenowski
[1943?]
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Trovo il brano nel disco di Stanisław Grzesiuk (1918-1963, scrittore, poeta, cantante e commediografo) intitolato “Piosenki warszawskiej ulicy”.

Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle condizioni di prigionia, Konstanty Ćwierk morì a Mauthausen il 20 agosto... (continua)
Już przebrzmiał łom,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:53

Marsz pasiaków

Marsz pasiaków
[1943-44]
Parole e musica di Bolesław Burski (non ho notizie sull’autore, probabilmente un compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen).
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Bellicosa canzone che annunciava la futura vendetta dei prigionieri polacchi con le “divise a strisce” internati nei lager nazisti… “Ehi, ragazzi, ecco che arriva il giorno della libertà, il giorno in cui getteremo via le nostre divise a strisce…”
Hej, koledzy, nadchodzi dzień wolności,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:29

Czardasz Birkenau

Czardasz Birkenau
[1944]
Versi di Roman Friedlein, un giovane polacco.
Su di una melodia del compositore ungherese Ferenc Lehar (1870-1948).
Testo trovato su w-blasku blog
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Nel suo volume “Auschwitz” (tradotto in inglese col titolo “Auschwitz: True Tales From a Grotesque Land) l’autrice Sara Nomberg-Przytyk, una sopravvissuta, racconta che Roman Friedlein era uno studente di Cracovia internato ad Auschwitz II-Birkenau e che scrisse questa poesia guardando una ragazzina zingara che ballava una “csárda” ungherese per ottenere qualcosa da mangiare dalle guardie del campo. Roman Friedlein era all’epoca già gravemente ammalato di tubercolosi e poco prima di morire gli toccò pure di assistere all’eliminazione degli zingari nelle camere a gas, la... (continua)
Nie mam już nikogo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 13:18

Im Auschwitzlager wo ich wohnte

Im Auschwitzlager wo ich wohnte
[1941]
Questa poesia fu composta in polacco nel 1941 dall’attore Tadeusz Kański (1902-1950) mentre si trovava prigioniero ad Auschwitz. Il titolo originario era “W Auschwitzlager gdy mieszkałem” ma non mi è riuscito di trovarne il testo. Invece sul Volkslieder Archive è disponibile il testo tradotto in tedesco.
I versi di Kański furono poi messi in musica nel 1944 da Aleksander Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen.
La canzone in polacco si trova nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

La versione in tedesco di Doris Radojewski si trova nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Tadeusz Kański è stato un attore, regista e sceneggiatore polacco attivo negli anni 20 e 30, conosciuto anche in Italia dove lavorò in alcune produzioni. Kański fu tra gli... (continua)
Im Auschwitzlager, wo ich wohnte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 11:18

Grooveshark ha chiuso

Antiwar Songs Blog
Grooveshark ha chiuso
Grooveshark, il popolare sito di streaming musicale che permetteva di ascoltare milioni di canzoni online ha deciso di chiudere dopo le numerose minacce di denunce da parte delle case discografiche. Anche il nostro sito aveva offerto la possibilità di ricerca automatica delle canzoni su grooveshark, purtroppo tutti i link per ascoltare le canzoni che utilizzavano […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-12 10:53:00

Kołysanka dla Birkenau

Kołysanka dla Birkenau
[1943]
Versi di Aleksander Kulisiewicz
Musica tradizionale polacca
Testo – forse solo parziale – trovato qui
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Mi sembra di capire che questa “ninna nanna dall’inferno” sia stata composta da Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen, quando seppe della morte ad Auschwitz II–Birkenau di un bambino figlio di un suo amico, rinchiuso con la famiglia in quel campo.
Uśnij, uśnij bez mamusi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 09:35
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Raja

Testo / Lyrics / Sanat: Aira Sinervo
Ei ole enää tietä
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/5/2015 - 09:35
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What We Want

What We Want
We want all the workers in the world to organize
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/5/2015 - 09:32
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The Rebel Girl

The Rebel Girl
"The Rebel Girl" is a song written or completed by Joe Hill in 1915. The song was published in the Little Red Songbook of the Industrial Workers of the World, and as sheet music in 1915. It is said that Hill wrote the song for IWW orator Elizabeth Gurley Flynn, claimed and proven by Gurley Flynn herself in her memoir. (It has also been claimed that it was inspired Katie Phar and Agnes Fair.)

The song was recorded with modernized lyrics by Hazel Dickens on the 1990 Smithsonian Folkways album Don't Mourn, Organize! Songs of Labor Songwriter Joe Hill.

Hill sent copies of the sheet music with his own art work to both Flynn and the Scandinavian Propaganda League. The IWW used cover art by Arthur Machia in their printed version of the sheet music.
There are women of many descriptions
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/5/2015 - 09:29

Piosenka o obozie w Potulicach

anonimo
Piosenka o obozie w Potulicach
[tra 1942 e 1944]
Parole di anonimo autore polacco, detenuto nel campo di transito di Potulice.
Musica sconosciuta, ma si tratta dichiaratamente di una canzone.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia

Gli storici calcolano che nei paesi d’Europa da loro occupati i nazisti installarono non meno di 15.000 (quindicimila!) campi di concentramento, conteggiando solo quelli “istituzionali”. Vi rendete conto di quante migliaia di canzoni potrebbero essere state composte dietro quelle mura e quei reticolati? Credo che ci sia materiale non solo per un percorso sulle CCG ma per un intero database dedicato!

Credo che quella che segue sia la prima canzone sulle CCG proveniente dal campo di Potulice (“Niemiecki obóz przesiedleńczy... (continua)
Piękny zamek w Potulicach
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 08:36
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Frozen

Frozen
Frozen (Within Temptation song)

"Frozen" is the third single from the Within Temptation album The Heart of Everything (2007). The single was released in Europe on June 11, 2007. The song and the video both deal with the issue of domestic abuse. On their Web site, the band explained they wanted to raise awareness about "a subject that we feel is not discussed in public enough."[1] The band will donate the income they receive from Sony/BMG for the “Frozen” single to Child Helpline International. In the UK, the song "The Howling" was chosen for the second single, available as a digital download only. The Frozen single contains single versions of both these songs.

Music video

The music video's plot supports the claim that the track is about childhood abuse and domestic violence. It portrays an alcoholic who beats and presumably rapes his wife and daughter, and at the close of the video is... (continua)
I can't feel my senses
(continua)
11/5/2015 - 19:46

En visa om atombomben, som man kan dansa till

En visa om atombomben, som man kan dansa till
[1968]
Testo: Lars Huldén
Musica: Kaj Chydenius
Lyrics: Lars Huldén
Music: Kaj Chydenius
Text: Lars Huldén
Musik: Kaj Chydenius
Sanat: Lars Huldén
Sävel: Kaj Chydenius


"This song titled »An Atom Bomb Song You Can Dance To« is from the 1968 peace cabaret of the Helsinki Swedish Student Theatre (Studentteatern)." [JR]

Come avverte Juha Rämö nella sua breve introduzione, la canzone proviene dal ”cabaret della pace” del Teatro Studentesco Svedese di Helsinki, 1968. Si può aggiungere che il testo, eseguito da Kaj Chydenius, è stato scritto in svedese da Lars Huldén. Nato nel 1926 a Pietarsaari (in svedese: Jakobstad), Lars Huldén è un personaggio che definire poliedrico è riduttivo: svedese di Finlandia, è scrittore e traduttore (ha ad esempio tradotto in svedese alcune opere shakespeariane e il Kalevala), ma è stato docente di filologia nordica dal 1958 al 1964 presso l'Università... (continua)
På en obekant plats står ett stort magasin
(continua)
inviata da Juha Rämö 11/5/2015 - 19:03
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Byssan lull

Byssan lull
[1919]
Rielaborazione di una canzone marinaresca svedese
Su melodia tradizionale svedese e norvegese
Re-elaboration of a Swedish traditional seaman song
To a traditional Swedish/Norwegian tune
En svensk sjömanssång bearbetad av Evert Taube
Svensk/Norsk folkmelodi



One more Swedish fisherman's song; but it may well be a true masterpiece of Swedish balladry of olden times, and also a song reflecting the hard conditions of seamen's life though it has clearly become a very sweet form of lullaby. One might think that there is no direct connection with the topic of this site, but the Finnish band Tarujen Saari, who have translated and sung this song into Finnish (and made a wonderful version of it, indeed) must have disagreed with such a plain opinion, if they have taken the song as it is and included it in a whole antiwar album, Sota kirottu! (2004); the title itself of the album means... (continua)
Byssan [*] lull, koka kittelen full,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/5/2015 - 16:47
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War Eternal

War Eternal
Friend or foe?
(continua)
11/5/2015 - 16:40

Golgota

Golgota
[1943?]
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Nella raccolta intitolata “Pieśni Obozowe. Mauthausen/Gusen”, pubblicata dalla polacca Veriton in data imprecisata, dove tutti i brani sono eseguiti dal Chór Meski Teatru Wielkiege W Warszawie, direttore Józef Bok.

Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle... (continua)
Golgoto moja, granitowa skało!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2015 - 14:21
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Sen więźnia

Sen więźnia
[1939-40]
Parole di Zdzisław Karr-Jaworski (1908-1941), giornalista e poeta.
Musica di Lubomir Szopiński, composta nel 1940 mentre si trovava prigioniero nel campo nazista di Stutthof (Sztutowo, vicino a Danzica).
Nella raccolta intitolata “Pieśni Obozowe. Mauthausen/Gusen”, pubblicata dalla polacca Veriton in data imprecisata, dove tutti i brani sono eseguiti dal Chór Meski Teatru Wielkiege W Warszawie, direttore Józef Bok.

Testo ed informazioni trovate su questa pagina del museo del campo di concentramento di Stutthof
Sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music Claude Torres sostiene che il manoscritto con la musica originaria composta da Szopiński sia andato perduto e che sia stata riscritta dopo la guerra da Alexander Kulisiewicz, che avrebbe anche cambiato parzialmente il testo della poesia di Karr-Jaworski.

L’autore di questi versi, Zdzisław Karr-Jaworski, era emigrato molto... (continua)
Śniła mi się nasza wioska,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2015 - 11:48
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Baltimore

Baltimore
(2015)
feat. Eryn Allen Kane


Prince ha pubblicato una nuova canzone, "Baltimora", esplicitamente ispirata alle proteste legate all'uccisione di Freddie Gray e Michael Brown, due giovani ragazzi afroamericani che hanno trovato la morte per mano della polizia.

Come ha detto un portavoce del cantante, il brano tratta esplicitamente delle proteste che si sono verificate a Baltimora e dei problemi "politici e sociali sorti in tutto il paese in seguito all'omicidio dei due giovani uomini di colore".

da MTV
Nobody got in nobody's way
(continua)
11/5/2015 - 02:44
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Gideon

Gideon
Album: "Z" (2005)

È un dato di fatto che sono morte più persone nel nome della religione che per ogni altra causa nella storia del mondo, e questa canzone parla di religione, guerra e della relazione tra le due cose. Gideon è un riferimento all'organizzazione cristiana Gideon International. L'organizzazione è famosa per promuovere la fede cristiana attraverso la distribuzione in tutto il mondo di copie della Bibbia.

Il cantante, Jim James, mette in discussione gli idoli della religione e della fede dicendo: "Dite qualcosa, venite giù dal muro". Il verso significa che vorrebbe una qualche conferma da questi idoli prima di doverli davvero seguire. Vuole che appaiano nella vita reale, non solo come dipinti sul muro o sulle vetrate della chiese.

L'animale a cui si fa riferimento nella canzone è la macchina da guerra americana. James dice che "noi (gli USA) siamo odiati e temuti per qualcosa... (continua)
Gideon, what have you told us at all?
(continua)
10/5/2015 - 23:23
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Workers of the World, Awaken

Workers of the World, Awaken
[1914]
Parole e musica: Joe Hill
Lyrics and Music: Joe Hill
Workers of the world, awaken!
(continua)
inviata da Juha Rämö 10/5/2015 - 11:11
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Vem kan segla förutan vind?

anonimo
Vem kan segla förutan vind?
A folksong in Swedish from the Åland islands (18th century; published 1909)
Canzone popolare in svedese delle isole Åland (XVIII secolo; pubblicata nel 1909)
Svenskspråkig folkvisa från Åland (1700-talet; publicerad 1909)


The young Julia Frölich playing Vem kan segla förutan vind? on the nyckelharpa, a traditional Swedish istrument.
Den unga Julia Frölich spelar Vem kan segla förutan vind? på nyckelharpan.


As it often happens to me when I'm busy with the Swedish language, my “sösterspråk” as I usually call it, a little song I learned when I was a young student comes to my mind. It was perhaps the first Swedish song I learned, because it is sort of “easy exercise” for the first year of the average Swedish course: as a matter of fact, the song is composed of only two short four-line verses, and the language is really easy. It is a folkvisa (folksong) from the Åland islands, which... (continua)
Vem kan segla förutan vind,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/5/2015 - 00:55
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Kriegslied

Kriegslied
d'après la version italienne de Riccardo Venturi d'une
Chanson allemande – Kriegslied - Linard Bardill - 1991

Poème de Matthias Claudius [1778]
Musique de Linard Bardill
CHANSON DE LA GUERRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/5/2015 - 22:55
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Il tempo che resta

Il tempo che resta
Svensk översättning av Riccardo Venturi
10.5.2015
Traduzione svedese di Riccardo Venturi
10.5.2015

Ett par ord från översättaren. Versionen har gjorts för sångbarhet, men den kräver förbättring liksom alla kunstöversättningar. Marco Rovellis mästerverk är en poesi, och ingen lätt text; så min version är en omskrivning i några punkter. Det är priset översättaren alltid har att betala.

“Nu tänkom oss således, att en dag förvandlade vi världen (revolutionen!), gjorde vi slut på alla orättvisor och befriade vi oss av alla jättar. Vad skulle vi göra till? I en äntligen människovänlig värld, där människan inte skulle vara mera medlet utan ändamålet, vad skulle människan vara? Vad skulle människan göra i denna livssöndag? Frågan är: vad är människan, alltså? Vad skall vårt väsen vara gjort av i den här tiden som finns kvar? (För övrigt är “Tiden som finns kvar” titeln på en bok av Giorgio Agamben... (continua)
TIDEN SOM FINNS KVAR
(continua)
9/5/2015 - 21:03
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Last Night I Had The Strangest Dream

Last Night I Had The Strangest Dream
NÄIN YÖLLÄ UNTA KAUNIIMPAA
(continua)
inviata da Juha Rämö 9/5/2015 - 10:18
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Peppino e il mulo

Peppino e il mulo
[2014]

Album : Radici

Feat- Giovanni Impastato

«E’ un aneddoto che Giovanni non aveva ancora raccontato a nessuno, ma che rappresenta perfettamente suo fratello, provocatore geniale e fuori controllo. Peppino Impastato, da un lato, rappresenta il mio forte legame con il Sud, l’amore per la mia terra e l’odio per la mafia. Dall’altro lato, il suo essere fuori dagli schemi ci sembrava perfetto concettualmente per un disco che si propone di essere “differente” rispetto a molte altre cose che si sentono in giro».
inviata da adriana 9/5/2015 - 09:40
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Will Ye Go To Flanders

anonimo
Una Ballata scozzese risalente al 1600 o al 1700, in cui un soldato in partenza per le Fiandre, chiede alla fidanzata di seguirlo. Potrà assistere alla battaglia sull’alto di una collina, così com’era consuetudine dei tempi recarsi nei pressi dei campi di battaglia (a distanza di sicurezza ovviamente) per “gustarsi” lo spettacolo (come se la guerra fosse uno sport), sorseggiando bevande e mangiando qualche pasticcino. A questa scena idilliaca si contrappone la cruda realtà della morte, così il canto si pone tra le prime canzoni contro la guerra nella storia!
ulteriori considerazioni in http://terreceltiche.altervista.org/wi...
Verrai nelle Fiandre mia Molly?
(continua)
inviata da Cattia Salto 9/5/2015 - 01:31

Une statue ne porte pas de caleçon

Une statue ne porte pas de caleçon
Une statue ne porte pas de caleçon

Chanson française – Une statue ne porte pas de caleçon – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 6

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.



L'histoire de notre Arlequin déserteur, alias Matĕj, Matthias, Mathieu est assez tortueuse ; il te souviendra, Lucien l'âne mon ami, que notre « héros » s'était confié à la comtesse Franziska qui l'avait dissuadé de repartir et l'avait recommandé comme dramaturge à son époux le comte Wallenstein, qui rentrait de Vienne.

Certes, je m'en souviens fort bien. Et si j'ai bien compris,... (continua)
À l'Histoire, il n'y a pas d'échappatoire !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/5/2015 - 22:47
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Ostatni mazur

anonimo
Ostatni mazur
[1863]
Invece della legionaria "Wojenko" proporrei questo canto ititolato "Ostatni mazur" (Ultima mazurka)
Da http://www.bibliotekapiosenki.pl/Ostat...
Jeszcze jeden mazur dzisiaj,
(continua)
inviata da kscisctov 8/5/2015 - 22:35
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Mandela, pendant ce temps

Mandela, pendant ce temps
(2015)

Album: In Extremis

Le immagini di una buona parte della vita del cantante, dalla passione per il rock, ai primi concerti, ai figli che nascono. E intanto Mandela è nella sua prigione per ventisette lunghi anni.
J’étais un presque-adolescent
(continua)
8/5/2015 - 22:34

Déclaration universelle des droits de l'âne

Déclaration universelle des droits de l'âne
Svensk översättning av Riccardo Venturi
Traduzione svedese di Riccardo Venturi
Swedish translation by Riccardo Venturi

8.5.2015

Due parole del traduttore. In lingua svedese, åsna è considerato un femminile, ed è quindi l' « asina » che rappresenta tutta la specie (così come in greco, il gatto è rappresentato da una gatta : γάτα). Di conseguenza, tutti i pronomi sono al femminile (hon, henne).

A couple of words from Translator's side. In Swedish, åsna is a feminine noun and, so, the “she-donkey” represents the whole species (just like, in Greek, the cat is represented by a she-cat: γάτα). For this reason, all pronouns are in the feminine form (hon, henne).
UNIVERSELL DEKLARATION OM ÅSNANS RÄTTIGHETER
(continua)
8/5/2015 - 20:48
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High Germany

anonimo
High Germany
La terza versione è quella scozzese che è però stata postata a parte sotto il nome di The Wars O' Germany che suggerirei di ricongiungere.
Questa versione è stata scritta da William Motherwell (il grande antiquario e giornalista scozzese) nel 1822 con il titolo The Wars O'Germany ma diffusa su larga scala solo nel 1862, quando fu inclusa da Robert Chambers in The Songs of Scotland Prior to Burns.

Decisamente una canzone contro la guerra in cui la fanciulla maledice regnanti e casus belli mentre in pieno inverno vede allontanarsi la nave che porta il suo innamorato verso la guerra nella lontana Germania . Qui non è ben chiaro se il ragazzo si sia arruolato nella Marina o nell'Esercito Inglese. La melodia è condivisa dalla sea ballad Jackie Munro una canzone molto conosciuta in Scozia.
Cattia Salto 8/5/2015 - 20:44




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