L'Amoureuse d'Arlequin
Ne dis pas, ô, Arlecchina
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/4/2015 - 22:50
The Ballad of Martin Luther King
Come gather round me, people
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 3/4/2015 - 15:40
Percorsi:
Martin Luther King
Laudate Hominem
[1970]
Versi di Fabrizio De André, con Roberto Dané (1937-2003), produttore , arrangiatore, paroliere, autore e regista televisivo, originario di La Spezia.
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi (1939-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, nativo di Genova.
Il coro che chiude “La Buona Novella”
Non voglio pensarti… non posso pensarti… non devo pensarti figlio di dio, per tutto ciò che il dio dei potenti ha fatto agli uomini come me, alla moltitudine degli umili, degli straccioni, in quella infinita guerra che i ricchi fanno ai poveri… Ma se posso pensarti figlio dell’uomo, allora – e solo allora – potrò chiamarti fratello….
Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"
Versi di Fabrizio De André, con Roberto Dané (1937-2003), produttore , arrangiatore, paroliere, autore e regista televisivo, originario di La Spezia.
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi (1939-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, nativo di Genova.
Il coro che chiude “La Buona Novella”
Non voglio pensarti… non posso pensarti… non devo pensarti figlio di dio, per tutto ciò che il dio dei potenti ha fatto agli uomini come me, alla moltitudine degli umili, degli straccioni, in quella infinita guerra che i ricchi fanno ai poveri… Ma se posso pensarti figlio dell’uomo, allora – e solo allora – potrò chiamarti fratello….
Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"
Laudate dominum
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/4/2015 - 15:37
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
No TAP
[2015]
Album:Quaranta
Lyrics and music by D. Durante / arr.: M. Durante
Album:Quaranta
Lyrics and music by D. Durante / arr.: M. Durante
Vi racconto una storia
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 14:10
Ciuri
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Ciuri, ciuri i gramigna
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 10:33
Filastrocca di Jacob detto il ladro
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Cunnutudorrè
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 10:26
La vostra misera cambiale
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
Feat- Lilith Rita Oberti
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla... (continua)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
Feat- Lilith Rita Oberti
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla... (continua)
Sono colpevole certamente
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 09:41
Tu prenditi l'amore che vuoi
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più
“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
La carrozza del senato
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 09:29
Platero
Chanson italienne – Platero – Massimo Liberatori – 2003
Ô Lucien l'âne mon ami, voici une chanson (encore une) où il est question d'un âne…
Qu'on dise que la gloire de Platero viendrait de ce qu'il aurait réchauffé un enfant n'est pas ce qu'il y a de plus intéressant à dire de l'âne, tu peux m'en croire. D'abord, car il y avait aussi, dit-on dans ce conte oriental, dans la même étable, un bœuf lequel question de chauffage est de loin plus efficace que l'âne. C'est une question de masse corporelle. Un bestiau de ce genre pèse trois à cinq fois mon poids, quelque chose entre 600 et 900 kilos. Imagine un radiateur de cette taille…
Là, tu as raison, Lucien l'âne mon ami et puis, question âne, tu en connais certainement un fameux bout. Et je comprends parfaitement que tu ne sois pas très impressionné par cette performance calorifique et que tant qu'à vanter les mérites de l'espèce asine... (continua)
Ô Lucien l'âne mon ami, voici une chanson (encore une) où il est question d'un âne…
Qu'on dise que la gloire de Platero viendrait de ce qu'il aurait réchauffé un enfant n'est pas ce qu'il y a de plus intéressant à dire de l'âne, tu peux m'en croire. D'abord, car il y avait aussi, dit-on dans ce conte oriental, dans la même étable, un bœuf lequel question de chauffage est de loin plus efficace que l'âne. C'est une question de masse corporelle. Un bestiau de ce genre pèse trois à cinq fois mon poids, quelque chose entre 600 et 900 kilos. Imagine un radiateur de cette taille…
Là, tu as raison, Lucien l'âne mon ami et puis, question âne, tu en connais certainement un fameux bout. Et je comprends parfaitement que tu ne sois pas très impressionné par cette performance calorifique et que tant qu'à vanter les mérites de l'espèce asine... (continua)
PLATERO
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/4/2015 - 23:15
Lulù e Marlène
Sempre e comunque una canzone del genere una persona la interpreta come vuole non puo esistere un significato altrimenti uccidi un fantastico pezzo.
2/4/2015 - 21:55
Inno dei socialisti còrsi
anonimo
[1848-49]
Testo trovato su “Noi chiamammo libertà - Canti di lotta sociale e politica livornesi”, una ricerca del 1992 a firma di Paolo Edoardo Fornaciari.
La canzone è ripresa anche da Il Deposito, dove viene attribuita a tal Luigia (o Luigi?) Piras, esule sardo-piemontese ad Ajaccio. Siccome però non ho trovato altri riscontri in Rete, ho preferito lasciare l’attribuzione ad anonimo.
Più certa dovrebbe essere invece la melodia, quella del canto giacobino di primo Ottocento "Benedetta la Repubblica". Anche qui non ho trovato riscontri precisi ma Il Deposito cita la fonte dell’informazione, il volume “Storia d'Italia nel canto popolare” a cura di Nunzia Manicardi, 1996.
Va ricordato che già negli anni della Rivoluzione francese proprio in Corsica operò il rivoluzionario egualitarista “proto-socialista” Filippo Buonarroti (1761-1837), italiano naturalizzato francese, che a Bastia fondò nel 1790 “Il Giornale Patriottico della Corsica”, la prima pubblicazione rivoluzionaria in lingua italiana.
Testo trovato su “Noi chiamammo libertà - Canti di lotta sociale e politica livornesi”, una ricerca del 1992 a firma di Paolo Edoardo Fornaciari.
La canzone è ripresa anche da Il Deposito, dove viene attribuita a tal Luigia (o Luigi?) Piras, esule sardo-piemontese ad Ajaccio. Siccome però non ho trovato altri riscontri in Rete, ho preferito lasciare l’attribuzione ad anonimo.
Più certa dovrebbe essere invece la melodia, quella del canto giacobino di primo Ottocento "Benedetta la Repubblica". Anche qui non ho trovato riscontri precisi ma Il Deposito cita la fonte dell’informazione, il volume “Storia d'Italia nel canto popolare” a cura di Nunzia Manicardi, 1996.
Va ricordato che già negli anni della Rivoluzione francese proprio in Corsica operò il rivoluzionario egualitarista “proto-socialista” Filippo Buonarroti (1761-1837), italiano naturalizzato francese, che a Bastia fondò nel 1790 “Il Giornale Patriottico della Corsica”, la prima pubblicazione rivoluzionaria in lingua italiana.
Prodi figli della Corsica
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2015 - 13:45
In questa oscura cella
anonimo
[seconda metà dell’800]
Versi di autore anonimo.
E’ sull’aria di questa canzone toscana che Pietro Gori compose poi il suo Canto dei coatti
Trovo la canzone nella terza sezione (“La condizione politica del carcere”) del disco “Canti e racconti di prigione” raccolti da Sergio Boldini (coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) negli anni 60 e pubblicati nel 1969 dall’etichetta I Dischi del Sole.
Versi di autore anonimo.
E’ sull’aria di questa canzone toscana che Pietro Gori compose poi il suo Canto dei coatti
Trovo la canzone nella terza sezione (“La condizione politica del carcere”) del disco “Canti e racconti di prigione” raccolti da Sergio Boldini (coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) negli anni 60 e pubblicati nel 1969 dall’etichetta I Dischi del Sole.
In questa oscura cella
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2015 - 09:59
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Stornelli di Regina Coeli
anonimo
Un brano di 6,52 min. dal titolo "Stornelli di Regina Coeli" si trova anche nella raccolta de I Dischi del Sole intitolata "Canti e racconti di prigione", a cura di Sergio Boldini, 1969.
Si tratta di un disco contenente tre gruppi di canzoni (sulla condizione umana, criminale e politica del carcere) raccolte da Sergio Boldini (all'epoca coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) a Roma tra il 1964 e il 1966 da informatori anonimi.
Questo rafforza ulteriormente l'ipotesi che l'autore non sia affatto Franco Antonicelli.
Si tratta di un disco contenente tre gruppi di canzoni (sulla condizione umana, criminale e politica del carcere) raccolte da Sergio Boldini (all'epoca coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) a Roma tra il 1964 e il 1966 da informatori anonimi.
Questo rafforza ulteriormente l'ipotesi che l'autore non sia affatto Franco Antonicelli.
Bernart Bartleby 1/4/2015 - 17:59
Canto General
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
A link to the song composed by Eero Ojanen and performed by Agit Prop:
Suomennos Pentti Saaritsa
A link to the song composed by Eero Ojanen and performed by Agit Prop:
THE UNITED FRUIT CO.
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/4/2015 - 17:56
Canto a Stalingrado
Tarduzione finlandese di Pentti Saaritsa
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
LAULU STALINGRADILLE
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/4/2015 - 15:02
La voix des sages (No More Fighting)
dall'album Yannick Noah (2000)
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Quand je ne crois plus à mes rêves
(continua)
(continua)
31/3/2015 - 22:51
Safà
2012
Safà
Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...
Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (continua)
Safà
Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...
Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (continua)
Il suo nome è Safà,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 31/3/2015 - 15:10
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Oh! maritu meu
In realtà il brano è originale, scritto e composto da Giuseppe Cordigliani. Il brano è interpretato dall'Ursupanaru
Jpage 31/3/2015 - 01:15
Deserto
Chanson italienne – Deserto – Davide Giromini – 2014
Texte de Luca Rapisarda
Les énormes sacs de plastic de cette brève, mais très dense chanson écrite par Luca Rapisarda pour « Rivoluzioni sequestrate » (Révolutions séquestrées), nous les voyons tous les jours, dans nos villes. Ce sont les conteneurs de tout ce qui reste à des êtres humains de leur invisible quotidien. Des sacs qui ont traversé le désert, ont traversé la Libye que maintenant on voudrait envahir après l'avoir livrée au chaos et à l'exquise création néocolonialiste appelée ISIS, et qui traversent l'Italie, pays toujours plus hostile et froid. Une chanson faite de peu d'images, mais toutes terriblement exactes et glaçantes. Il n'y aurait pas de raison de se défendre et s'enfuir, pourtant il y en a mille, aucune que nous sommes en mesure de comprendre quoique nous aussi, un temps, nous avons voyagé par les déserts du monde avec des valises liées avec la ficelle. La mémoire s'en est allée, et nos yeux sont fermés. [RV].
Texte de Luca Rapisarda
Les énormes sacs de plastic de cette brève, mais très dense chanson écrite par Luca Rapisarda pour « Rivoluzioni sequestrate » (Révolutions séquestrées), nous les voyons tous les jours, dans nos villes. Ce sont les conteneurs de tout ce qui reste à des êtres humains de leur invisible quotidien. Des sacs qui ont traversé le désert, ont traversé la Libye que maintenant on voudrait envahir après l'avoir livrée au chaos et à l'exquise création néocolonialiste appelée ISIS, et qui traversent l'Italie, pays toujours plus hostile et froid. Une chanson faite de peu d'images, mais toutes terriblement exactes et glaçantes. Il n'y aurait pas de raison de se défendre et s'enfuir, pourtant il y en a mille, aucune que nous sommes en mesure de comprendre quoique nous aussi, un temps, nous avons voyagé par les déserts du monde avec des valises liées avec la ficelle. La mémoire s'en est allée, et nos yeux sont fermés. [RV].
DÉSERT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/3/2015 - 21:21
Un canto di pace, un canto di libertà dal Kurdistan
Antiwar Songs Blog
Dalla lotta del PKK e di Kobanê ci viene la splendida Egît, nota anche come Dûr neçe heval. “Non andar via lontano, compagno” è una canzone di lotta militante che non rinuncia, anzi rivendica, la sua natura di canto di libertà e di pace. Scritta da Nuray Şen, Nail Yurtsever e Nuro Aksoy per il […]
Antiwar Songs Staff 2015-03-30 19:05:00
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Chanson française – L'Amoureuse d'Arlequin – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 3
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Évidemment, dit Lucien l'âne, tout frétillant du dos et de la queue, ton Arlequin amoureux doit bien avoir une amoureuse…
Évidemment. Mais une amoureuse quelque peu fantasque, qui toujours lui serre le cœur et toujours, lui échappe. Mais des choses amoureuses, on ne saurait tout dire en une fois. Il nous faudra bien toute l'histoire pour en deviner les contours à leur amour. Mais c'est là, je peux déjà... (continua)