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A Gisuzzu lu pigghiaru

A Gisuzzu lu pigghiaru
Canto tradizionale siciliano della Settimana Santa.
Nel disco di Carlo Muratori intitolato “Pesah. I canti e le musiche della Settimana Santa in Sicilia” (1999)

Lo propongo perché penso che i canti sull’assassinio del Cristo – ma solo quelli popolari e apocrifi come questo - andrebbero tutti inseriti nelle CCG, nei percorsi sulle vittime della repressione e sulla pena di morte, omicidio legalizzato perpetrato dai potenti.

Questo, in particolare, mi ha commosso per quel “Gisuzzu” così intimo, confidenziale, pieno d’amore, e per la suprema sintesi che, in sole tre strofe, l’anonimo autore è riuscito a fare del calvario di Gesù Cristo torturato a morte.
A Gisuzzu lu pigghiaru
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/4/2015 - 09:38
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Passa Maria

Passa Maria
Canto tradizionale siciliano, molto antico, della Settimana Santa.

Lo propongo perché penso che i canti sull’assassinio del Cristo – ma solo quelli popolari e apocrifi come questo - andrebbero tutti inseriti nelle CCG, nei percorsi sulle vittime della repressione e sulla pena di morte, omicidio legalizzato perpetrato dai potenti.

Rosa Balistreri registrò questo e altri canti nel 1987 ad Udine, ospite della famiglia di Vittorio Vella, goriziano, editore musicale e compositore. Quelle registrazioni restarono inedite fino al 2007, quando furono pubblicate nel CD intitolato “Rosa canta e cunta. Rari e Inediti” edito dall’etichetta Teatro del Sole fondata dall’Associazione Cielozero, quella che cura il sito ufficiale dedicato a Rosa Balistreri.
Il testo però l’ho trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”.
Passa Maria di na strada nova
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/4/2015 - 08:55
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La Déclaration des Droits de l'Âme

La Déclaration des Droits de l'Âme
(2014)

Dopo l'omonima Déclaration des droits de l'âme dei Muvrini e la fantastica Déclaration universelle des droits de l'âne del nostro Marco Valdo M.I. ecco un'altra dichiarazione dei diritti dell'anima completamente in tema con il nostro sito.
Préambule :
(continua)
inviata da CCG Staff 9/4/2015 - 21:37
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Quand fera-t-il jour camarade

Quand fera-t-il jour camarade
Parole / Lyrics / Paroles: Gaston Bonheur

Performed by Mireille Mathieu
Ils avançaient l'air buté, poings aux poches
(continua)
inviata da Juha Rämö 9/4/2015 - 20:20
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Nustalgia (Nostalgia di Ribera)

Nustalgia (Nostalgia di Ribera)
[1964]
Parole e musica di Giuseppe Nicola Ciliberto (1942-), scrittore, poeta, compositore e pittore nativo di Ribera, in Provincia di Agrigento.

Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna, autore della biografia “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”

La canzone è inedita nella versione di Rosa Balistreri, che la interpretò in almeno due occasioni: in un concerto a Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, in data imprecisata, e nel corso di una serata con il popolare cantante e conduttore televisivo Claudio Lippi.
Pensu a sta terra ca mi sta luntana,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2015 - 17:54
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Passannanti

Passannanti
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continua)
Nenti hieni giustu e nenti hie’ virita’
(continua)
inviata da dq82 9/4/2015 - 17:26
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Mariuzza Izzu

Mariuzza Izzu
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continua)
Ppi Mariuzza Izzu nudda pieta’
(continua)
inviata da dq82 9/4/2015 - 17:21
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Buttitta e Balistreri

Buttitta e Balistreri
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continua)
Au tu
(continua)
inviata da dq82 9/4/2015 - 17:15
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Malutempu

Malutempu
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continua)
I gghiamaunu briganti (1)
(continua)
inviata da dq82 9/4/2015 - 17:04
La dichiarazione universale dei diritti dell'uomo? La sua universalità fa acqua. Per questo motivo, le CCG/AWS, per mano di Marco Valdo M.I. e di Lucien Lane si fanno estensori della Déclaration universelle des droits de l'âne (qui in italiano e qui in inglese). La vera universalità nel nome dell'Asino ha oggi inizio.
Riccardo Venturi 9/4/2015 - 15:54

I nobili di Palermu

anonimo
I nobili di Palermu
[XVIII secolo?]
Nel suo libro “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”, Nicolò La Perna attribuisce questa canzone alla collaborazione tra Ignazio Buttitta, autore dei versi, e Rosa Balistreri, che li mise in musica.
Ma su questa pagina del sito Teatrailer se ne cita il testo come prologo di una commedia brillante del Settecento di autore ignoto, una “Vastasata in tre atti” che narra della vita del popolo di Palermo a quell'epoca, già dominata dalla dinastia dei Borbone (che aveva invaso la Sicilia nel 1734).

La fonte citata riferisce inoltre che nel 1973 (o forse 1977) la commedia fu rielaborata da Ignazio Buttitta per una trasmissione su RAI1 intitolata “Seguirà una brillantissima farsa”, diretta da Piero Ponza. La piéce andò poi anche in scena a teatro con il titolo “Il cortile degli Aragonesi” (che divenne poi “U curtigghiu di li Raunisi”) nell’interpretazione di due mostri sacri del teatro e del cinema italiano, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, insieme all’attore – anche lui palermitano verace – Franco Zappalà Sr.
I nobili di Palermu,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2015 - 11:45
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Cantu pi’ diri

Cantu pi’ diri
Canzone inedita scritta da Lillo Catania, già coautore di Quannu moru, il testamento artistico e spirituale di Rosa Balistreri, e autore della meno nota Chi m’insunnai (Viaggiu o ‘nfernu).
Testo trovato sul libro di Nicolò La Perna “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”, dove si afferma che la canzone fu eseguita e registrata dal vivo durante un concerto a Cianciana, provincia di Agrigento, in data imprecisata.
Si a milli, a milli m’hannu cunnannata
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2015 - 00:19

Chi m’insunnai (Viaggiu o ‘nfernu)

Chi m’insunnai (Viaggiu o ‘nfernu)
Canzone inedita scritta da Lillo Catania, già coautore di Quannu moru, il testamento artistico e spirituale di Rosa Balistreri.
Testo trovato sul libro di Nicolò La Perna “Rosa Balistreri - Rusidda... a Licatisa”
Chi mi sunnavu vi vogliu cuntari.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2015 - 00:07

Déclaration universelle des droits de l'âne

Déclaration universelle des droits de l'âne
Déclaration universelle des droits de l'âne
Chanson française – Déclaration universelle des droits de l'âne – Marco Valdo M.I. – 8 avril 2015



Marco Valdo M.I. mon ami, tu devrais quand même expliquer comment on en est venu à cette « Déclaration universelle des droits de l'âne » ; ce n'est pas, dit Lucien l'âne en souriant, que je l'ignore, mais il me paraît important de l'expliquer à ceux qui la liront. D'autant que c'est la première fois qu'on la publie et qu'elle résulte – la chose est importante – de notre collaboration : celle d'un homme et d'un âne, chacun se portant garant pour son espèce.

Tout a commencé par une réflexion de Bernart Bartleby - publiée ce 8 avril 2015 au matin dans les Chansons contre la Guerre. Réflexion qui disait très exactement ceci :

Per Marco Valdo M.I.: a quando la "Déclaration des droits de l'âne"?.

Ah, dit Lucien l'âne, il faudra donc y associer l'auteur... (continua)
L'âne naît libre, égal et fraternel ;
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/4/2015 - 22:42
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Гимн демократической молодёжи мира

Гимн демократической молодёжи мира
(1947)

Музыка: Анатолий Григорьевич Новиков (1896 - 1984)
Слова: Лев Иванович Ошанин (1912 - 1996)

Hymn of the World Federation of Democratic Youth
Мы мечтою о мире живем.
(continua)
inviata da Juha Rämö 8/4/2015 - 22:08
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Puing II

Puing II
[1983]
Testo e musica: Iwan Fals
Lyrics and music: Iwan Fals
Album: Sumbang [1983]
Mata Dewa [1989]



Può darsi che la metafora sia decisamente trita, però Iwan Fals (nato a Giacarta il 3 settembre 1961) è talmente noto nel suo (non piccolo) paese da essere chiamato il “Bob Dylan indonesiano”. Ogni paese, probabilmente, ha il suo Bob Dylan, e lo scrivo senza nessun sarcasmo e con pura convinzione; solo che Bob Dylan ha avuto due trascurabili vantaggi: il primo, quello di essere Bob Dylan, e il secondo quello di scrivere e cantare in inglese. I Bob Dylan locali, ivi compresi quelli italiani, francesi, tedeschi e, in questo caso, indonesiani, hanno invece l'orribile vizio di scrivere e cantare nelle loro lingue; e poco importa se, metti caso, l'indonesiano è parlato da centocinquanta milioni di persone e capito alla perfezione da altre svariate decine di milioni perché è praticamente... (continua)
Perang perang lagi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/4/2015 - 14:43
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The Meeting

The Meeting
Known as the national anthem of the Black Panther Party, this song by Elaine Brown was first released on her 1969 record »Seize the Time«.
Yes he turned and be walked
(continua)
inviata da Juha Rämö 8/4/2015 - 12:13

Passapòrt dj'aristocrat

Passapòrt dj'aristocrat
[1798-99]
Versi di Edoardo Ignazio Calvo.
Ignoro se la musica sia sua o invece qualche aria rivoluzionaria.

Dato il ricordo di Gian Piero Testa suscitato da un recente intervento di Riccardo Venturi, vorrei qui dare dignità autonoma ad una canzone, finora relegata a commento del canto rivoluzionario francese Ah ça ira!, e ad un autore che garbavano molto al nostro GPT.

Edoardo Ignazio Calvo (1773-1804) fu medico e poeta e fu un acceso repubblicano, giacobino, libertario e anticlericale. Visse la Rivoluzione francese in prima persona e in seguito rischiò più volte l’arresto e la morte per averne abbracciato e difeso gli ideali. Ma si rese pure conto che sulle baionette francesi portate oltralpe non scintillavano sempre i lumi della fraternità e della libertà. E quando palesò la sua disillusione nelle sue “Fàule moraj” fu costretto a sparire dalla circolazione per qualche tempo per sfuggire... (continua)
Patriot repüblican,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/4/2015 - 09:46
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Déclaration des droits de l'âme

Déclaration des droits de l'âme
(2015)
Album: Invicta


Les âmes naissent libres, dignes de vie et de respect.
(continua)
7/4/2015 - 22:40
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O Ismà (Heart of Jenin)

O Ismà (Heart of Jenin)
(2015)
Album: Invicta

Cet album raconte comment nous pouvons résister par la beauté à un monde qui nous inflige des fessées de vulgarité, de superficialité, d’égoïsme ou de consumérisme. Invicta souligne combien nous sommes parfois capables du meilleur face à l’adversité. C’est vrai, qu’avec ce meilleur-là, vous n’êtes pas forcément dans les radars médiatiques. Et pourtant la chanson O Ismà, qui revient sur l’histoire de cet enfant palestinien tué par l’armée israélienne et dont les parents ont donné les organes, sauvant cinq vies du côté israélien est une réalité.
Jean-François Bernardini
Dans les rues de Jenine
(continua)
7/4/2015 - 22:24
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Вы жертвою пали

Вы жертвою пали
[1878 ?]
Vy žertvoju pali
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Anton Aleksandrovič Amosov / Антон Александрович Амосов (1854 - 1915)
1. "Идет он усталый, и цепи звенят..."
2. "Мы жертвою пали борьбы роковой..." [1870]
Musica / Music / Musique / Sävel:
Popolare russa / Russian folk tune / Mélodie populaire russe / Venäjän kansanmusiikki
[ Hа погребение английского генерала сира Джона Mура, Ivan Kozlov, 1826 ]


Titled »You Fell a Victim« and written in late 1800s (probably 1878) by Anton Aleksandrovich Amosov (pseudonym name Arkady Arkhangelsky), this poem is a well-known Russian funeral march or requiem for the fallen heroes of the revolution. The composer of the song is unknown. The melody is propably based on that of a Russian romance to Ivan Kozlov's translation of Charles Wolfe's 1817 poem »The Burial of Sir John Moore after Corunna«. [JR]

Si tratta di una delle due più celebri... (continua)
Вы жертвою пали въ борьбѣ роковой [1]
(continua)
inviata da Juha Rämö / CCG-AWS Staff 04-12-2019 7/4/2015 - 15:23

Marcia d’ prinse Tomà

anonimo
Marcia d’ prinse Tomà
[intorno al 1639]
Canzone di anonimo autore piemontese, raccolta da Costantino Nigra (1828-1907), filologo, poeta, diplomatico e uomo politico, nella sua raccolta “Canti popolari del Piemonte” pubblicata nel 1888.

La marcia su Torino del principe Tommaso ricorda una delle più tristi epoche della storia del Piemonte, quella della guerra civile scatenatasi tra il 1639 ed il 1642, a margine e nell’ultima fase della Guerra dei Trent’anni, tra la duchessa Cristina di Borbone (detta “Madama Reale”, perché sorella di Luigi XIII di Francia e perché reggente di Savoia alla morte del marito Vittorio Amedeo I), filo-francese, e i suoi due cognati Tommaso Francesco e Maurizio di Savoia, filo-spagnoli.
Si trattò di una guerra dinastica, come tante all’epoca, in cui nobiltà, clero e alta borghesia si divisero tra "principisti", sostenitori di Tommaso, e "madamisti", partigiani di Cristina e della Francia…... (continua)
Prinse Tomà ven da Milan
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/4/2015 - 14:55
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Zona rossa

Zona rossa
[2014]
Album :Immagini
Fuoco e fiamme accecate,
(continua)
inviata da adriana 7/4/2015 - 14:41
Percorsi: Genova - G8
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Me canton

Me canton
[dopo il 1856]
Versi di Angelo Brofferio, nella raccolta “Canzoni piemontesi” pubblicata nel 1886 a Torino dal libraio-editore F. Casanova (Via Accademia delle Scienze, piazza Carignano)



La lucida e sarcastica disillusione di Brofferio, repubblicano e di estrema sinistra, rispetto alla politica del vincente Cavour, monarchico e filo-francese. Brofferio, parlamentare subalpino dal 1848, combattè strenuamente per la riforma della giustizia, contro la pena di morte (difese inutilmente il generale Ramorino, che venne fucilato quale capro espiatorio per la disfatta nella prima guerra d’indipendenza), per la libertà di stampa e contro la censura imperante, per il diritto di associazione, per l'istruzione laica, obbligatoria e gratuita. Sostenne la repubblica romana del 1849, tradita e travolta dai francesi, si oppose al coinvolgimento nella guerra di Crimea e al trasferimento della capitale... (continua)
Sout ai froui, darè d'na gria,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/4/2015 - 11:34
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El pover esilià

El pover esilià
[25 marzo 1831]
Versi di Angelo Brofferio, nella raccolta “Canzoni piemontesi” pubblicata nel 1886 a Torino dal libraio-editore F. Casanova (Via Accademia delle Scienze, piazza Carignano)

Come Ij fòi-fotù, anche questa canzone fu composta da Angelo Brofferio nel 1831 mentre si trovava in carcere, arrestato per via della sua adesione alla carboneria e alla società segreta massonica dei Franchi Muratori.
Angelo Brofferio (1802-1866), originario di Asti, è stato poeta ed esponente politico della sinistra nel Parlamento subalpino. Fu anticonformista, antimonarchico e anticlericale e, fra i vari anti-, si oppose pure al coinvolgimento nelle guerra di Crimea.
Dal ciabot, ch'a m'à vdù nasse,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/4/2015 - 09:41
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Так оно и есть...

Так оно и есть...
[1964]
Testo e musica di Vladimir Semënovič Vysotskij
da http://www.wysotsky.com/index.htm
Так оно и есть -
(continua)
inviata da Krzysiek 7/4/2015 - 00:08
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Imagine That

Imagine That
(2007)
Album: The Awakening
A mother was grieving her loss
(continua)
6/4/2015 - 23:48
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Allons Enfants

Allons Enfants
2009

Album : Une goutte de miel dans un litre de plomb
Je suis l'appel de l'épée conservatrice il est l'heure
(continua)
6/4/2015 - 22:35
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L'Usine

L'Usine
(2009)

Albuum: "Une goutte de miel dans un litre de plomb"

Né au Liban en 1978, Marc Nammour est arrivé dans une cité ouvrière du Jura à l’âge de 8 ans. Toute sa famille travaillait à l’usine. Enfant, il voyait la cité comme « un grand parc de jeux avec plein de gamins et un peu de verdure ».

« J’ai deux souvenirs : l’odeur du bleu de travail, ce mélange de produits chimiques et de ferraille. Même si je n’avais pas entendu la porte, je savais que mes oncles et mes grand-parents étaient rentrés. Et les gamelles qu’ils se préparaient avant de partir au boulot. »


Entre 20 et 22 ans, avant de monter à Paris pour se lancer dans la musique, le rappeur bosse à la chaîne, à temps plein, de nuit :

« J’ai éprouvé l’aliénation au travail, la répétition jusqu’à l’infini du même putain de geste à en devenir fou. C’est ça le plus dur : tu arrives au boulot et tu dois virer ton cerveau parce que si tu commences à trop réfléchir, t’as envie de casser la machine. »


Où sont passés le rock et le rap engagés qui défonçaient le FN ?
Le bus vient de l'déposer,
(continua)
6/4/2015 - 21:58
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Jamais Nationale

Jamais Nationale
(feat. DJ Pone)

Texte: Marc Nammour
Musique: Mathieu Lalande
Arrangements: Jérome Boivin
Extrait de l'album "La Nausée" sortie le 22/09/2014


Contro tutti i fascisti e le loro "identità nazionali".
Mais écoute là cette voix dégueuler sur les ondes
(continua)
6/4/2015 - 21:41
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Free Palestine

Free Palestine
Freedom for Palestine, Freedom for Gaza
(continua)
6/4/2015 - 20:57
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Тот, который не стрелял

Тот, который не стрелял
Tot, kotorij ne streljał
[1972]
Testo e musica di Vladimir Semënovič Vysotskij
Lyrics and music: Vladimir Semënovič Vysotskij

La capacità che Vladimir Vysotskij aveva di scrivere storie di guerra è e rimarrà insuperata. Come se ci fosse stato; eppure era nato nel 1938 e della guerra poteva avere soltanto vaghi ricordi. Le canzoni di Vysotskij, però, hanno a che fare evidentemente con quella che si chiama coscienza e memoria collettiva di un popolo, e in questo caso l'espressione è del tutto priva del benché minimo accenno retorico: come se le migliaia di storie, e sofferenze, di ciascun russo si fossero coagulate in una persona. La famosa anima russa che si incarna, ad un certo punto, in una data figura; per questo Vysotskij merita di essere messo al pari dei più grandi scrittori e poeti di quell'immenso paese. Un gesto di umanità estrema (il soldato che fa scappare un prigioniero di guerra) costa il plotone di esecuzione; ma anche nel plotone c'è qualcuno che dice “no” e che non spara. Da qui comincia questa storia, [RV]
Я вам мозги не пудрю -
(continua)
inviata da Krzysiek 6/4/2015 - 18:07
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Fiori chiari e fiori scuri

Fiori chiari e fiori scuri
[1977]
Parole e musica di Giorgio Lo Cascio.
Nel disco intitolato “Cento anni ancora”
È aspro il profumo dei vostri fiori bianchi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/4/2015 - 10:53
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Giorgio Lo Cascio: Saremo liberi

Giorgio Lo Cascio: Saremo liberi
[1977]
Scritta da Giorgio Lo Cascio e Roberto Colombo (1951-), tastierista, arrangiatore e produttore discografico.
Nel disco intitolato “Cento anni ancora”
Che fine hanno fatto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/4/2015 - 10:46
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Ai potenti della terra

Ai potenti della terra
[1977]
Parole e musica di Margot Galante Garrone
Arrangiamenti di Anton Virgilio Savona e del gruppo Strumento Concerto
Da “La Messa dei Villani (nella Cattedrale degli Ingegneri)”, disco pubblicato dalla milanese Divergo
Canta il gruppo Strumento Concerto (Elisa Barberis, Sara Cimino, Norma Midani e Margot)

Semplicemente bellissima!
Scoperta grazie alla segnalazione di Adriana, streguzza nonchè perfida admin di questo impareggiabile sito delle CCG/AWS.
Voi
(continua)
inviata da Adriana & Bernart Bartleby 5/4/2015 - 21:27
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El blues de la violencia

Violencia dicen ante a la más mínima rebelión.
(continua)
inviata da Andrea 4/4/2015 - 16:20
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Cantata NO MUOS

Cantata NO MUOS
VITTORIA NO MUOS: A NISCEMI SEQUESTRATO IMPIANTO

Il Muos di Niscemi è stato sequestrato. La procura di Caltagirone ha ordinato il sequestro dell’impianto satellitare Usa installato nella riserva di Niscemi. Il provvedimento fa seguito alla decisione del Tar di Palermo che aveva accolto i ricorsi dei No-Muos contro la prosecuzione dei lavori di realizzazione del dannoso megaimpianto militare.

Nelle carte del sequestro si parla di “violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta presente in una riserva naturale” al quale sono sottoposte anche le costruzioni di carattere militare.

http://www.radiondadurto.org/2015/04/0...
4/4/2015 - 13:32

L'Amoureuse d'Arlequin

L'Amoureuse d'Arlequin
L'Amoureuse d'Arlequin

Chanson française – L'Amoureuse d'Arlequin – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 3

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.

Évidemment, dit Lucien l'âne, tout frétillant du dos et de la queue, ton Arlequin amoureux doit bien avoir une amoureuse…

Évidemment. Mais une amoureuse quelque peu fantasque, qui toujours lui serre le cœur et toujours, lui échappe. Mais des choses amoureuses, on ne saurait tout dire en une fois. Il nous faudra bien toute l'histoire pour en deviner les contours à leur amour. Mais c'est là, je peux déjà... (continua)
Ne dis pas, ô, Arlecchina
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/4/2015 - 22:50
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Laudate Hominem

Laudate Hominem
[1970]
Versi di Fabrizio De André, con Roberto Dané (1937-2003), produttore , arrangiatore, paroliere, autore e regista televisivo, originario di La Spezia.
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi (1939-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, nativo di Genova.
Il coro che chiude “La Buona Novella”

Non voglio pensarti… non posso pensarti… non devo pensarti figlio di dio, per tutto ciò che il dio dei potenti ha fatto agli uomini come me, alla moltitudine degli umili, degli straccioni, in quella infinita guerra che i ricchi fanno ai poveri… Ma se posso pensarti figlio dell’uomo, allora – e solo allora – potrò chiamarti fratello….



Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"
A.D. 2010 - La buona novella"
Laudate dominum
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/4/2015 - 15:37
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No TAP

No TAP
[2015]
Album:Quaranta

Lyrics and music by D. Durante / arr.: M. Durante
Vi racconto una storia
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 14:10
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Ciuri

Ciuri
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Ciuri, ciuri i gramigna
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 10:33
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Filastrocca di Jacob detto il ladro

Filastrocca di Jacob detto il ladro
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Cunnutudorrè
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 10:26
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La vostra misera cambiale

La vostra misera cambiale
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

Feat- Lilith Rita Oberti

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla... (continua)
Sono colpevole certamente
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 09:41
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Tu prenditi l'amore che vuoi

Tu prenditi l'amore che vuoi
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
La carrozza del senato
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 09:29
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Platero

Platero
Chanson italienne – Platero – Massimo Liberatori – 2003



Ô Lucien l'âne mon ami, voici une chanson (encore une) où il est question d'un âne…

Qu'on dise que la gloire de Platero viendrait de ce qu'il aurait réchauffé un enfant n'est pas ce qu'il y a de plus intéressant à dire de l'âne, tu peux m'en croire. D'abord, car il y avait aussi, dit-on dans ce conte oriental, dans la même étable, un bœuf lequel question de chauffage est de loin plus efficace que l'âne. C'est une question de masse corporelle. Un bestiau de ce genre pèse trois à cinq fois mon poids, quelque chose entre 600 et 900 kilos. Imagine un radiateur de cette taille…

Là, tu as raison, Lucien l'âne mon ami et puis, question âne, tu en connais certainement un fameux bout. Et je comprends parfaitement que tu ne sois pas très impressionné par cette performance calorifique et que tant qu'à vanter les mérites de l'espèce asine... (continua)
PLATERO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/4/2015 - 23:15
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Lulù e Marlène

Lulù e Marlène
Sempre e comunque una canzone del genere una persona la interpreta come vuole non puo esistere un significato altrimenti uccidi un fantastico pezzo.
2/4/2015 - 21:55

Inno dei socialisti còrsi

anonimo
Inno dei socialisti còrsi
[1848-49]
Testo trovato su “Noi chiamammo libertà - Canti di lotta sociale e politica livornesi”, una ricerca del 1992 a firma di Paolo Edoardo Fornaciari.
La canzone è ripresa anche da Il Deposito, dove viene attribuita a tal Luigia (o Luigi?) Piras, esule sardo-piemontese ad Ajaccio. Siccome però non ho trovato altri riscontri in Rete, ho preferito lasciare l’attribuzione ad anonimo.
Più certa dovrebbe essere invece la melodia, quella del canto giacobino di primo Ottocento "Benedetta la Repubblica". Anche qui non ho trovato riscontri precisi ma Il Deposito cita la fonte dell’informazione, il volume “Storia d'Italia nel canto popolare” a cura di Nunzia Manicardi, 1996.

Va ricordato che già negli anni della Rivoluzione francese proprio in Corsica operò il rivoluzionario egualitarista “proto-socialista” Filippo Buonarroti (1761-1837), italiano naturalizzato francese, che a Bastia fondò nel 1790 “Il Giornale Patriottico della Corsica”, la prima pubblicazione rivoluzionaria in lingua italiana.
Prodi figli della Corsica
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2015 - 13:45

In questa oscura cella

anonimo
In questa oscura cella
[seconda metà dell’800]
Versi di autore anonimo.
E’ sull’aria di questa canzone toscana che Pietro Gori compose poi il suo Canto dei coatti
Trovo la canzone nella terza sezione (“La condizione politica del carcere”) del disco “Canti e racconti di prigione” raccolti da Sergio Boldini (coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) negli anni 60 e pubblicati nel 1969 dall’etichetta I Dischi del Sole.
In questa oscura cella
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2015 - 09:59
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Salaam, Shalom

Salaam, Shalom
Salaam, Shalom - Salaam, Shalom
(continua)
inviata da Daria 1/4/2015 - 23:18
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Via

Via
dq82 1/4/2015 - 19:07
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Stornelli di Regina Coeli

anonimo
Stornelli di Regina Coeli
Un brano di 6,52 min. dal titolo "Stornelli di Regina Coeli" si trova anche nella raccolta de I Dischi del Sole intitolata "Canti e racconti di prigione", a cura di Sergio Boldini, 1969.

Si tratta di un disco contenente tre gruppi di canzoni (sulla condizione umana, criminale e politica del carcere) raccolte da Sergio Boldini (all'epoca coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) a Roma tra il 1964 e il 1966 da informatori anonimi.

Questo rafforza ulteriormente l'ipotesi che l'autore non sia affatto Franco Antonicelli.
Bernart Bartleby 1/4/2015 - 17:59
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Canto General

Canto General
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa

A link to the song composed by Eero Ojanen and performed by Agit Prop:

THE UNITED FRUIT CO.
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/4/2015 - 17:56




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