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Prima del 2015-4-11

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La dichiarazione universale dei diritti dell'uomo? La sua universalità fa acqua. Per questo motivo, le CCG/AWS, per mano di Marco Valdo M.I. e di Lucien Lane si fanno estensori della Déclaration universelle des droits de l'âne (qui in italiano e qui in inglese). La vera universalità nel nome dell'Asino ha oggi inizio.
Riccardo Venturi 9/4/2015 - 15:54
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Zona rossa

Zona rossa
[2014]
Album :Immagini
Fuoco e fiamme accecate,
(continua)
inviata da adriana 7/4/2015 - 14:41
Percorsi: Genova - G8
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Me canton

Me canton
[dopo il 1856]
Versi di Angelo Brofferio, nella raccolta “Canzoni piemontesi” pubblicata nel 1886 a Torino dal libraio-editore F. Casanova (Via Accademia delle Scienze, piazza Carignano)



La lucida e sarcastica disillusione di Brofferio, repubblicano e di estrema sinistra, rispetto alla politica del vincente Cavour, monarchico e filo-francese. Brofferio, parlamentare subalpino dal 1848, combattè strenuamente per la riforma della giustizia, contro la pena di morte (difese inutilmente il generale Ramorino, che venne fucilato quale capro espiatorio per la disfatta nella prima guerra d’indipendenza), per la libertà di stampa e contro la censura imperante, per il diritto di associazione, per l'istruzione laica, obbligatoria e gratuita. Sostenne la repubblica romana del 1849, tradita e travolta dai francesi, si oppose al coinvolgimento nella guerra di Crimea e al trasferimento della capitale... (continua)
Sout ai froui, darè d'na gria,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/4/2015 - 11:34
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El pover esilià

El pover esilià
[25 marzo 1831]
Versi di Angelo Brofferio, nella raccolta “Canzoni piemontesi” pubblicata nel 1886 a Torino dal libraio-editore F. Casanova (Via Accademia delle Scienze, piazza Carignano)

Come Ij fòi-fotù, anche questa canzone fu composta da Angelo Brofferio nel 1831 mentre si trovava in carcere, arrestato per via della sua adesione alla carboneria e alla società segreta massonica dei Franchi Muratori.
Angelo Brofferio (1802-1866), originario di Asti, è stato poeta ed esponente politico della sinistra nel Parlamento subalpino. Fu anticonformista, antimonarchico e anticlericale e, fra i vari anti-, si oppose pure al coinvolgimento nelle guerra di Crimea.
Dal ciabot, ch'a m'à vdù nasse,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/4/2015 - 09:41
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Так оно и есть...

Так оно и есть...
[1964]
Testo e musica di Vladimir Semënovič Vysotskij
da http://www.wysotsky.com/index.htm
Так оно и есть -
(continua)
inviata da Krzysiek 7/4/2015 - 00:08
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Imagine That

Imagine That
(2007)
Album: The Awakening
A mother was grieving her loss
(continua)
6/4/2015 - 23:48
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Allons Enfants

Allons Enfants
2009

Album : Une goutte de miel dans un litre de plomb
Je suis l'appel de l'épée conservatrice il est l'heure
(continua)
6/4/2015 - 22:35
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L'Usine

L'Usine
(2009)

Albuum: "Une goutte de miel dans un litre de plomb"

Né au Liban en 1978, Marc Nammour est arrivé dans une cité ouvrière du Jura à l’âge de 8 ans. Toute sa famille travaillait à l’usine. Enfant, il voyait la cité comme « un grand parc de jeux avec plein de gamins et un peu de verdure ».

« J’ai deux souvenirs : l’odeur du bleu de travail, ce mélange de produits chimiques et de ferraille. Même si je n’avais pas entendu la porte, je savais que mes oncles et mes grand-parents étaient rentrés. Et les gamelles qu’ils se préparaient avant de partir au boulot. »


Entre 20 et 22 ans, avant de monter à Paris pour se lancer dans la musique, le rappeur bosse à la chaîne, à temps plein, de nuit :

« J’ai éprouvé l’aliénation au travail, la répétition jusqu’à l’infini du même putain de geste à en devenir fou. C’est ça le plus dur : tu arrives au boulot et tu dois virer ton cerveau parce que si tu commences à trop réfléchir, t’as envie de casser la machine. »


Où sont passés le rock et le rap engagés qui défonçaient le FN ?
Le bus vient de l'déposer,
(continua)
6/4/2015 - 21:58
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Jamais Nationale

Jamais Nationale
(feat. DJ Pone)

Texte: Marc Nammour
Musique: Mathieu Lalande
Arrangements: Jérome Boivin
Extrait de l'album "La Nausée" sortie le 22/09/2014


Contro tutti i fascisti e le loro "identità nazionali".
Mais écoute là cette voix dégueuler sur les ondes
(continua)
6/4/2015 - 21:41
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Free Palestine

Free Palestine
Freedom for Palestine, Freedom for Gaza
(continua)
6/4/2015 - 20:57
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Тот, который не стрелял

Тот, который не стрелял
Tot, kotorij ne streljał
[1972]
Testo e musica di Vladimir Semënovič Vysotskij
Lyrics and music: Vladimir Semënovič Vysotskij

La capacità che Vladimir Vysotskij aveva di scrivere storie di guerra è e rimarrà insuperata. Come se ci fosse stato; eppure era nato nel 1938 e della guerra poteva avere soltanto vaghi ricordi. Le canzoni di Vysotskij, però, hanno a che fare evidentemente con quella che si chiama coscienza e memoria collettiva di un popolo, e in questo caso l'espressione è del tutto priva del benché minimo accenno retorico: come se le migliaia di storie, e sofferenze, di ciascun russo si fossero coagulate in una persona. La famosa anima russa che si incarna, ad un certo punto, in una data figura; per questo Vysotskij merita di essere messo al pari dei più grandi scrittori e poeti di quell'immenso paese. Un gesto di umanità estrema (il soldato che fa scappare un prigioniero di guerra) costa il plotone di esecuzione; ma anche nel plotone c'è qualcuno che dice “no” e che non spara. Da qui comincia questa storia, [RV]
Я вам мозги не пудрю -
(continua)
inviata da Krzysiek 6/4/2015 - 18:07
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Fiori chiari e fiori scuri

Fiori chiari e fiori scuri
[1977]
Parole e musica di Giorgio Lo Cascio.
Nel disco intitolato “Cento anni ancora”
È aspro il profumo dei vostri fiori bianchi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/4/2015 - 10:53
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Giorgio Lo Cascio: Saremo liberi

Giorgio Lo Cascio: Saremo liberi
[1977]
Scritta da Giorgio Lo Cascio e Roberto Colombo (1951-), tastierista, arrangiatore e produttore discografico.
Nel disco intitolato “Cento anni ancora”
Che fine hanno fatto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/4/2015 - 10:46
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Ai potenti della terra

Ai potenti della terra
[1977]
Parole e musica di Margot Galante Garrone
Arrangiamenti di Anton Virgilio Savona e del gruppo Strumento Concerto
Da “La Messa dei Villani (nella Cattedrale degli Ingegneri)”, disco pubblicato dalla milanese Divergo
Canta il gruppo Strumento Concerto (Elisa Barberis, Sara Cimino, Norma Midani e Margot)

Semplicemente bellissima!
Scoperta grazie alla segnalazione di Adriana, streguzza nonchè perfida admin di questo impareggiabile sito delle CCG/AWS.
Voi
(continua)
inviata da Adriana & Bernart Bartleby 5/4/2015 - 21:27
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El blues de la violencia

Violencia dicen ante a la más mínima rebelión.
(continua)
inviata da Andrea 4/4/2015 - 16:20

L'Amoureuse d'Arlequin

L'Amoureuse d'Arlequin
L'Amoureuse d'Arlequin

Chanson française – L'Amoureuse d'Arlequin – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 3

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.

Évidemment, dit Lucien l'âne, tout frétillant du dos et de la queue, ton Arlequin amoureux doit bien avoir une amoureuse…

Évidemment. Mais une amoureuse quelque peu fantasque, qui toujours lui serre le cœur et toujours, lui échappe. Mais des choses amoureuses, on ne saurait tout dire en une fois. Il nous faudra bien toute l'histoire pour en deviner les contours à leur amour. Mais c'est là, je peux déjà... (continua)
Ne dis pas, ô, Arlecchina
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/4/2015 - 22:50
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The Ballad of Martin Luther King

The Ballad of Martin Luther King
1968

Covered by Pete Seeger e F.D.Kirkpatrick
Come gather round me, people
(continua)
inviata da Donquijote82 3/4/2015 - 15:40
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Laudate Hominem

Laudate Hominem
[1970]
Versi di Fabrizio De André, con Roberto Dané (1937-2003), produttore , arrangiatore, paroliere, autore e regista televisivo, originario di La Spezia.
Musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi (1939-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, nativo di Genova.
Il coro che chiude “La Buona Novella”

Non voglio pensarti… non posso pensarti… non devo pensarti figlio di dio, per tutto ciò che il dio dei potenti ha fatto agli uomini come me, alla moltitudine degli umili, degli straccioni, in quella infinita guerra che i ricchi fanno ai poveri… Ma se posso pensarti figlio dell’uomo, allora – e solo allora – potrò chiamarti fratello….



Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"
A.D. 2010 - La buona novella"
Laudate dominum
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/4/2015 - 15:37
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Tienime tata

Tienime tata
[2015]
Album:Quaranta
Tata nu basta chiui
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 14:38
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No TAP

No TAP
[2015]
Album:Quaranta

Lyrics and music by D. Durante / arr.: M. Durante
Vi racconto una storia
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 14:10
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Di quali notti

Di quali notti
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Isunu turri
(continua)
3/4/2015 - 11:01
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Franchina

Franchina
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Stu quarteri è tuttu petri
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 10:39
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Ciuri

Ciuri
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Ciuri, ciuri i gramigna
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 10:33
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Filastrocca di Jacob detto il ladro

Filastrocca di Jacob detto il ladro
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Cunnutudorrè
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 10:26
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U chiamunu travagghiu

U chiamunu travagghiu
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
Omini ppi piatiari
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 10:12
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La vostra misera cambiale

La vostra misera cambiale
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

Feat- Lilith Rita Oberti

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla... (continua)
Sono colpevole certamente
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 09:41
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Tu prenditi l'amore che vuoi

Tu prenditi l'amore che vuoi
[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non... (continua)
La carrozza del senato
(continua)
inviata da adriana 3/4/2015 - 09:29

Inno dei socialisti còrsi

anonimo
Inno dei socialisti còrsi
[1848-49]
Testo trovato su “Noi chiamammo libertà - Canti di lotta sociale e politica livornesi”, una ricerca del 1992 a firma di Paolo Edoardo Fornaciari.
La canzone è ripresa anche da Il Deposito, dove viene attribuita a tal Luigia (o Luigi?) Piras, esule sardo-piemontese ad Ajaccio. Siccome però non ho trovato altri riscontri in Rete, ho preferito lasciare l’attribuzione ad anonimo.
Più certa dovrebbe essere invece la melodia, quella del canto giacobino di primo Ottocento "Benedetta la Repubblica". Anche qui non ho trovato riscontri precisi ma Il Deposito cita la fonte dell’informazione, il volume “Storia d'Italia nel canto popolare” a cura di Nunzia Manicardi, 1996.

Va ricordato che già negli anni della Rivoluzione francese proprio in Corsica operò il rivoluzionario egualitarista “proto-socialista” Filippo Buonarroti (1761-1837), italiano naturalizzato francese, che a Bastia fondò nel 1790 “Il Giornale Patriottico della Corsica”, la prima pubblicazione rivoluzionaria in lingua italiana.
Prodi figli della Corsica
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2015 - 13:45

In questa oscura cella

anonimo
In questa oscura cella
[seconda metà dell’800]
Versi di autore anonimo.
E’ sull’aria di questa canzone toscana che Pietro Gori compose poi il suo Canto dei coatti
Trovo la canzone nella terza sezione (“La condizione politica del carcere”) del disco “Canti e racconti di prigione” raccolti da Sergio Boldini (coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) negli anni 60 e pubblicati nel 1969 dall’etichetta I Dischi del Sole.
In questa oscura cella
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2015 - 09:59
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Salaam, Shalom

Salaam, Shalom
Salaam, Shalom - Salaam, Shalom
(continua)
inviata da Daria 1/4/2015 - 23:18
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Stornelli di Regina Coeli

anonimo
Stornelli di Regina Coeli
Un brano di 6,52 min. dal titolo "Stornelli di Regina Coeli" si trova anche nella raccolta de I Dischi del Sole intitolata "Canti e racconti di prigione", a cura di Sergio Boldini, 1969.

Si tratta di un disco contenente tre gruppi di canzoni (sulla condizione umana, criminale e politica del carcere) raccolte da Sergio Boldini (all'epoca coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) a Roma tra il 1964 e il 1966 da informatori anonimi.

Questo rafforza ulteriormente l'ipotesi che l'autore non sia affatto Franco Antonicelli.
Bernart Bartleby 1/4/2015 - 17:59
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Canto General

Canto General
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa

A link to the song composed by Eero Ojanen and performed by Agit Prop:

THE UNITED FRUIT CO.
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/4/2015 - 17:56

Canto a Stalingrado

Canto a Stalingrado
Tarduzione finlandese di Pentti Saaritsa
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
LAULU STALINGRADILLE
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/4/2015 - 15:02
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La voix des sages (No More Fighting)

La voix des sages (No More Fighting)
dall'album Yannick Noah (2000)
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Quand je ne crois plus à mes rêves
(continua)
31/3/2015 - 22:51
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Safà

Safà
2012
Safà

Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.

Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...

Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (continua)
Il suo nome è Safà,
(continua)
inviata da dq82 31/3/2015 - 15:10

Oh! maritu meu

Oh! maritu meu
In realtà il brano è originale, scritto e composto da Giuseppe Cordigliani. Il brano è interpretato dall'Ursupanaru
Jpage 31/3/2015 - 01:15
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Deserto

Deserto
Chanson italienne – Deserto – Davide Giromini – 2014
Texte de Luca Rapisarda

Les énormes sacs de plastic de cette brève, mais très dense chanson écrite par Luca Rapisarda pour « Rivoluzioni sequestrate » (Révolutions séquestrées), nous les voyons tous les jours, dans nos villes. Ce sont les conteneurs de tout ce qui reste à des êtres humains de leur invisible quotidien. Des sacs qui ont traversé le désert, ont traversé la Libye que maintenant on voudrait envahir après l'avoir livrée au chaos et à l'exquise création néocolonialiste appelée ISIS, et qui traversent l'Italie, pays toujours plus hostile et froid. Une chanson faite de peu d'images, mais toutes terriblement exactes et glaçantes. Il n'y aurait pas de raison de se défendre et s'enfuir, pourtant il y en a mille, aucune que nous sommes en mesure de comprendre quoique nous aussi, un temps, nous avons voyagé par les déserts du monde avec des valises liées avec la ficelle. La mémoire s'en est allée, et nos yeux sont fermés. [RV].
DÉSERT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/3/2015 - 21:21




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