Canto General
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
A link to the song composed by Eero Ojanen and performed by Agit Prop:
Suomennos Pentti Saaritsa
A link to the song composed by Eero Ojanen and performed by Agit Prop:
THE UNITED FRUIT CO.
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/4/2015 - 17:56
Canto a Stalingrado
Tarduzione finlandese di Pentti Saaritsa
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
LAULU STALINGRADILLE
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/4/2015 - 15:02
La voix des sages (No More Fighting)
dall'album Yannick Noah (2000)
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Testo e musica di J. Kapler, pseudonimo di Robert Goldman, fratello di Jean-Jacques Goldman
Quand je ne crois plus à mes rêves
(continua)
(continua)
31/3/2015 - 22:51
Safà
2012
Safà
Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...
Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (continua)
Safà
Marco Lai e Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, interpretano la storia di una bimba irachena, Safa’, in un brano dedicato ai bambini violati dalla guerra. Sullo sfondo, la Nassirya descritta dal Tenente Dott. Giorgio Alagna, ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Il suo nome è Safa’, della guerra non sa
Con il cuore malato nel deserto lei va
Il suo sogno più grande è soltanto una vita senza bombe e mitraglie, con una via d’uscita...
Siamo nel 2005 a Nassirya, Iraq. Il Tenente Dott. Giorgio Alagna, fra gli altri compiti, ha quello di svolgere il servizio di triage per la popolazione civile. Si tratta di visitare gli abitanti del posto, smistarli nelle strutture mediche adeguate, talvolta saper dire di no. Safà ha 12 anni, grandi occhi neri, ed “il suo sorriso avrebbe intenerito anche il cuore più duro”. Con la mano stretta in quella del padre, la... (continua)
Il suo nome è Safà,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 31/3/2015 - 15:10
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Oh! maritu meu
In realtà il brano è originale, scritto e composto da Giuseppe Cordigliani. Il brano è interpretato dall'Ursupanaru
Jpage 31/3/2015 - 01:15
Deserto
Chanson italienne – Deserto – Davide Giromini – 2014
Texte de Luca Rapisarda
Les énormes sacs de plastic de cette brève, mais très dense chanson écrite par Luca Rapisarda pour « Rivoluzioni sequestrate » (Révolutions séquestrées), nous les voyons tous les jours, dans nos villes. Ce sont les conteneurs de tout ce qui reste à des êtres humains de leur invisible quotidien. Des sacs qui ont traversé le désert, ont traversé la Libye que maintenant on voudrait envahir après l'avoir livrée au chaos et à l'exquise création néocolonialiste appelée ISIS, et qui traversent l'Italie, pays toujours plus hostile et froid. Une chanson faite de peu d'images, mais toutes terriblement exactes et glaçantes. Il n'y aurait pas de raison de se défendre et s'enfuir, pourtant il y en a mille, aucune que nous sommes en mesure de comprendre quoique nous aussi, un temps, nous avons voyagé par les déserts du monde avec des valises liées avec la ficelle. La mémoire s'en est allée, et nos yeux sont fermés. [RV].
Texte de Luca Rapisarda
Les énormes sacs de plastic de cette brève, mais très dense chanson écrite par Luca Rapisarda pour « Rivoluzioni sequestrate » (Révolutions séquestrées), nous les voyons tous les jours, dans nos villes. Ce sont les conteneurs de tout ce qui reste à des êtres humains de leur invisible quotidien. Des sacs qui ont traversé le désert, ont traversé la Libye que maintenant on voudrait envahir après l'avoir livrée au chaos et à l'exquise création néocolonialiste appelée ISIS, et qui traversent l'Italie, pays toujours plus hostile et froid. Une chanson faite de peu d'images, mais toutes terriblement exactes et glaçantes. Il n'y aurait pas de raison de se défendre et s'enfuir, pourtant il y en a mille, aucune que nous sommes en mesure de comprendre quoique nous aussi, un temps, nous avons voyagé par les déserts du monde avec des valises liées avec la ficelle. La mémoire s'en est allée, et nos yeux sont fermés. [RV].
DÉSERT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/3/2015 - 21:21
Un canto di pace, un canto di libertà dal Kurdistan
Antiwar Songs Blog
Dalla lotta del PKK e di Kobanê ci viene la splendida Egît, nota anche come Dûr neçe heval. “Non andar via lontano, compagno” è una canzone di lotta militante che non rinuncia, anzi rivendica, la sua natura di canto di libertà e di pace. Scritta da Nuray Şen, Nail Yurtsever e Nuro Aksoy per il […]
Antiwar Songs Staff 2015-03-30 19:05:00
Primavera di Praga
Salve a tutti,
la scorsa settimana sono stato in gita con la scuola e ho visitato il museo del comunismo di Praga: sono rimasto veramente incantato dal video che viene fatto vedere nella piccola saletta a metà percorso della primavera di Praga. Qualcuno di voi ci è mai stato? Se la risposta fosse si si ricorda del video (circa 10/15 minuti) che viene mostrato? Perché mi piacerebbe recuperare le canzoni che vengono riprodotte nel filmato e non so come recuperarle.
Grazie a tutti in anticipo
Giovanni
la scorsa settimana sono stato in gita con la scuola e ho visitato il museo del comunismo di Praga: sono rimasto veramente incantato dal video che viene fatto vedere nella piccola saletta a metà percorso della primavera di Praga. Qualcuno di voi ci è mai stato? Se la risposta fosse si si ricorda del video (circa 10/15 minuti) che viene mostrato? Perché mi piacerebbe recuperare le canzoni che vengono riprodotte nel filmato e non so come recuperarle.
Grazie a tutti in anticipo
Giovanni
Giovanni 30/3/2015 - 18:52
Dalla lotta del PKK e di Kobanê ci viene la splendida Egît, nota anche come Dûr neçe heval. “Non andar via lontano, compagno”; scritta in lingua curda da Nuray Şen, Nail Yurtsever e Nuro Aksoy per Îbrahim Rojhilat, è una canzone di lotta militante che non rinuncia, anzi rivendica, la sua natura di canto di libertà e di pace. Heval è una parola curda nella quale coincidono, in maniera fortissima, i significati di “amico”, “compagno” e “fratello”.
Riccardo Venturi 30/3/2015 - 18:44
Von der Kindsmörderin Marie Farrar
あかんぼ殺しのマリー・ファラーについて
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2015 - 16:21
Almost Cut My Hair
Voglio lasciare un mio commento personale, magari non condivisibile.
In realtà credo che la frase "I'm going to find a place inside to laugh"
intenda "Troverò un posto dentro cui ridere", probabilmente "un posto" nel senso di "un posto dentro di me".
Io l'ho sempre intesa come se fosse
"I'm going to find a place inside to laugh,
(to) separate the wheat from the chaff"
Quindi
"Troverò un posto dentro me in cui ridere,
in cui separare il grano dal loglio"
Quest'ultima espressione, poi, è idiomatica, e sta a significare distinguere ciò che è realmente importante da ciò che non lo è; così come il loglio (o zizzania, da cui probabilmente l'espressione "seminare zizzania"), che infesta il grano, viene scartato all'atto della mietitura.
In realtà credo che la frase "I'm going to find a place inside to laugh"
intenda "Troverò un posto dentro cui ridere", probabilmente "un posto" nel senso di "un posto dentro di me".
Io l'ho sempre intesa come se fosse
"I'm going to find a place inside to laugh,
(to) separate the wheat from the chaff"
Quindi
"Troverò un posto dentro me in cui ridere,
in cui separare il grano dal loglio"
Quest'ultima espressione, poi, è idiomatica, e sta a significare distinguere ciò che è realmente importante da ciò che non lo è; così come il loglio (o zizzania, da cui probabilmente l'espressione "seminare zizzania"), che infesta il grano, viene scartato all'atto della mietitura.
Rob 30/3/2015 - 15:35
The trumpets of Jericho
2015
Tracce Clandestine
L’unico brano di nuova composizione, arrangiato e registrato assieme a Terry Woods (Pogues) nel corso di tre giorni di live sessions in uno studio sperduto nella campagna irlandese. Quante canzoni ancora si dovranno cantare prima che ogni muro diventi semplice riparo e non serva invece a dividere gli uomini?
Tracce Clandestine
L’unico brano di nuova composizione, arrangiato e registrato assieme a Terry Woods (Pogues) nel corso di tre giorni di live sessions in uno studio sperduto nella campagna irlandese. Quante canzoni ancora si dovranno cantare prima che ogni muro diventi semplice riparo e non serva invece a dividere gli uomini?
History should teach us something
(continua)
(continua)
inviata da dq82 30/3/2015 - 09:41
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Saluteremo il signor padrone
Versione dei Modena City Ramblers da Tracce clandestine (2015) con Eugenio Finardi
(in corsivo le modifiche rispetto al testo di Finardi)
Saluteremo il signor padrone
(continua)
(continua)
inviata da dq82 30/3/2015 - 09:16
Prega Crest
Versione dei Modena City Ramblers da Tracce clandestine (2015) con Alberto Bertoli
dq82 30/3/2015 - 09:09
Sempre i primi
[30 marzo 2014]
Scritta da Ahmed il Lavavetri
sull'aria di Poveri partigiani di Ascanio Celestini
“Occorre constatare”, scrive Ahmed il Lavavetri, “che noialtre persone comuni, che magari non abbiamo vite interessanti, non occupiamo posti ragguardevoli nella società, non abbiamo ricchezze e magari neppure tanti grandi sogni -tipo quello di volare-, va a finire praticamente sempre che siamo i primi a volare per davvero: da finestrini di treni saltati in aria, da finestre al quarto piano della questura, da undicimila metri su un aeroplano con il copilota depresso, dai cazzotti e dalle prese d'ingaggio di solerti tutori dell'ordine...così ho pensato di prendere una bella canzone (che, in fondo, parla pure di persone ordinarie come noi, tipo quei vecchi partigiani che oramai sono quasi tutti morti) e di scriverci sopra delle parole diverse. O forse uguali, chissà.”
Scritta da Ahmed il Lavavetri
sull'aria di Poveri partigiani di Ascanio Celestini
“Occorre constatare”, scrive Ahmed il Lavavetri, “che noialtre persone comuni, che magari non abbiamo vite interessanti, non occupiamo posti ragguardevoli nella società, non abbiamo ricchezze e magari neppure tanti grandi sogni -tipo quello di volare-, va a finire praticamente sempre che siamo i primi a volare per davvero: da finestrini di treni saltati in aria, da finestre al quarto piano della questura, da undicimila metri su un aeroplano con il copilota depresso, dai cazzotti e dalle prese d'ingaggio di solerti tutori dell'ordine...così ho pensato di prendere una bella canzone (che, in fondo, parla pure di persone ordinarie come noi, tipo quei vecchi partigiani che oramai sono quasi tutti morti) e di scriverci sopra delle parole diverse. O forse uguali, chissà.”
Noi che vorremmo vivere, o avremmo voluto
(continua)
(continua)
30/3/2015 - 00:43
Les Coquets Lieutenants
Les Coquets Lieutenants
Chanson française – Les Coquets Lieutenants – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 2
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Revoici donc une canzone qui raconte la suite de l'histoire de ce Matĕj, alias Matthias, Matys, Matysek, Mathieu, qui n'est pas sans rappeler d'ailleurs, mon cher ami Lucien l'âne, un certain Fabrice del Dongo – tous deux assistant à une bataille napoléonienne en tant que simple soldat. Cependant, à part ça, tout les oppose : Fabrice est supposé beau, aristo, jeune et séduisant, séducteur, enthousiaste... (continua)
Chanson française – Les Coquets Lieutenants – Marco Valdo M.I. – 2015
ARLEQUIN AMOUREUX – 2
Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.
Revoici donc une canzone qui raconte la suite de l'histoire de ce Matĕj, alias Matthias, Matys, Matysek, Mathieu, qui n'est pas sans rappeler d'ailleurs, mon cher ami Lucien l'âne, un certain Fabrice del Dongo – tous deux assistant à une bataille napoléonienne en tant que simple soldat. Cependant, à part ça, tout les oppose : Fabrice est supposé beau, aristo, jeune et séduisant, séducteur, enthousiaste... (continua)
Doucement, très doucement, je grimpe dans la paille
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/3/2015 - 22:28
Guiltiness
Il testo originario un po' meno asettico e un po' più reggaeggiante di quello a suo tempo contribuito da Parva Securis.
GUILTINESS
Guiltiness, (talkin' 'bout guiltiness)
Pressed on their conscience, oh yeah.
And they live their lives, (they live their lives)
On false pretence, every day,
Each and every day, yeah.
These are the big fish,
Who always try to eat down, the small fish,
Just the small fish.
I tell you what, they would do anything,
To materialize their every wish, oh yeah-eah-eah-eah.
Say, woe to the downpressors,
They'll eat the bread of sorrow!
Woe to the downpressor,
They'll eat the bread of sad tomorrow!
Woe to the downpressors,
They'll eat the bread of sorrow!
Oh, yeah-eah! oh, yeah-eah-eah-eah!
Guiltiness.. (talkin' 'bout guiltiness)
Pressed on their conscience, oh yeah, oh yeah.
These are the big fish, (these are the big fish)
Who always try to eat down... (continua)
GUILTINESS
Guiltiness, (talkin' 'bout guiltiness)
Pressed on their conscience, oh yeah.
And they live their lives, (they live their lives)
On false pretence, every day,
Each and every day, yeah.
These are the big fish,
Who always try to eat down, the small fish,
Just the small fish.
I tell you what, they would do anything,
To materialize their every wish, oh yeah-eah-eah-eah.
Say, woe to the downpressors,
They'll eat the bread of sorrow!
Woe to the downpressor,
They'll eat the bread of sad tomorrow!
Woe to the downpressors,
They'll eat the bread of sorrow!
Oh, yeah-eah! oh, yeah-eah-eah-eah!
Guiltiness.. (talkin' 'bout guiltiness)
Pressed on their conscience, oh yeah, oh yeah.
These are the big fish, (these are the big fish)
Who always try to eat down... (continua)
Bernart Bartleby 29/3/2015 - 21:03
Joska la Rossa
io la storia non la so precisamente, ma secondo me è piu' una figura ideale che altro. Perchè è gran fatica che una famiglia russa sia arrivata in italia... Poi essendo in dialetto parla di guerra, di bambini, diciamo che la canzone racconta la situazione allora
nina 29/3/2015 - 17:54
Divide et Impera!
Fino a poco tempo fa quasi tutte le canzoni erano ascoltabili...
Silvia 29/3/2015 - 14:33
Wojna
[2014]
Testo di Przemek Paśko
Musica di Paśko i zespół Co To
Dall'album "Błędne koło"
Testo di Przemek Paśko
Musica di Paśko i zespół Co To
Dall'album "Błędne koło"
Mówię ja
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 28/3/2015 - 23:42
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Si tratta di un disco contenente tre gruppi di canzoni (sulla condizione umana, criminale e politica del carcere) raccolte da Sergio Boldini (all'epoca coordinatore della sezione culturale centrale del PCI) a Roma tra il 1964 e il 1966 da informatori anonimi.
Questo rafforza ulteriormente l'ipotesi che l'autore non sia affatto Franco Antonicelli.