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Prima del 2015-3-2

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Avevamo iniziato a seguire i Fratelli Severini nella produzione dell'ultimo album dall'estate scorsa, quando avevano lanciato una raccolta fondi e Marino aveva cominciato a raccontare le storie che avevano originato le canzoni e regalato qualche verso. Finalmente il disco è stato pubblicato, ed è ascoltabile online. Noi abbiamo completato i testi, uno più bello dell'altro: Sangue e cenere - Non finisce qui - Alle barricate - Ottavo chilometro - Marenostro - Perché Fausto e Iaio - Nino - Gli angeli di Novi Sad - Più forte della Morte è l’Amore - Nel mio giardino - Mia figlia ha le ali leggere. Ora e sempre Gang!
DonQuijote82 25/2/2015 - 10:21
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Bevor ich mit den Wölfen heule

Bevor ich mit den Wölfen heule
[1972]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Mein achtel Lorbeerblatt”
Bevor ich mit den Wölfen heule,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2015 - 23:34
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Maskerade

Maskerade
[1971]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Ich bin aus jenem Holze”
Harlekin ist in sein Festkleid geschlüpft
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2015 - 23:23
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יורים ובוכים

יורים ובוכים
Yorìm ubokhìm
[1988]
Scritta da Shalom Hanoch
Written by Shalom Hanoch
Album: התקליט השני
[Hataklìt hashenì "Il secondo album" / "The 2nd Album"]

Una canzone datata. Pensare che pure in Israele, al tempo della Prima Intifada, c'era qualcuno cui non importava chi fosse il più forte, che voleva soltanto vivere in pace e che si chiedeva quando si era imparato a seppellire viva la gente e a ammazzare “anche bambini” (anche se Sabra e Chatila c'erano già state, ma le bombe a grappolo di Gaza ancora non erano arrivate), può sembrare quasi uno scherzo, una cosa impossibile. Si Heyman, nata nel 1961 e appartenente alla stessa casa discografica (la NMC) di Shalom Hanoch, si fece da quest'ultimo scrivere questa canzone e la inserì nel suo “Secondo Album”, Hataklìt hashenì; la ha cantata, pare, pure Joan Baez. [RV]
מנקה הרחובות סיפר לי,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/2/2015 - 23:08
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Von heiligen Kriegen

Von heiligen Kriegen
[1967]
Parole e musica di Reinhard Mey
La canzone che chiude l’album “Ich Wollte Wie Orpheus Singen”

Canzone risalente a quasi mezzo secolo fa ma - ne converrete - ancora piuttosto attuale...
Man rief zum Djihad, zu heiligen Kriege
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2015 - 22:56
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Mendacity

Mendacity
[1961]
Scritta da Max Roach e Chips Bayen
Nell’album intitolato “Percussion Bitter Sweet”, pubblicato dalla Impulse! Records nel 1961
Con alcuni mostri sacri del Jazz, come Booker Little (tromba), Eric Dolphy (sax alto, flauto e clarinetto), Clifford Jordan (sax tenore), Mal Waldron (pianoforte), Art Davis (contrabbasso) e l’immancabile splendida voce di Abbey Lincoln.
Mendacity, mendacity, it makes the world go round
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2015 - 21:21

Sois islamique !

Sois islamique !
Sois islamique !

Chanson française – Sois islamique – Marco Valdo M.I. - 2015


Aujourd'hui, Lucien l'âne mon ami, ils ont remis ça. À Copenhague, cette fois ! Alors, je me suis dit, écrivons une chanson. Car nous, notre façon de dire les choses, c'est la chanson. Et aussi, de dire les choses sans détour.

D'accord, excellentes manières. Mais, qui a remis ça ?

Des tueurs se référant à je ne sais quel prophète ou à je ne sais quel Dieu que personne, à part les croyants eux-mêmes dans leur croyance, n'a jamais vu, ni entendu, ni rien. Néant absolu. Donc, ces tueurs ont été mitrailler une réunion où on discutait de la liberté d'expression. Ces gens-là se réclament, disent-ils, de l'Islam. C'est leur choix, c'est leur propre détermination. Dès lors, on ne saurait éluder pareille appartenance, qui est le premier moteur de leurs actions. D'autres qui se réclament tout autant de l'Islam, prétendent... (continua)
Je ne sais pas ce qui arrive à la vie
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/2/2015 - 21:16
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Controguerra

Controguerra
2006
Virus de rebelion
Chiediti quanto si può vivere.
(continua)
inviata da dq82 14/2/2015 - 18:46
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Madri di maggio

Madri di maggio
Testo di Stefano Montello
Musica di Cristina Mauro e FLK
da "Dancing Calipso" (2007)
Vergine il mio ventre che ha figliato
(continua)
14/2/2015 - 16:58

Vivre ce temps

Vivre ce temps
Vivre ce temps

Chanson française – Vivre ce temps – Jean Arnulf – 1963


Encore une chanson de Jean Arnulf . Je finirai par penser que tu as un faible pour lui, dit Lucien l'âne en faisant un pas de côté pour saisir une branche de saule… et la goinfrer.

Oh, tu sais Lucien l'âne mon ami, Jean Arnulf, Jean Arnulf, Jean Arnulf… D'abord et avant tout, c'est une voix magique. Il vient d'une époque où dans la chanson, on trouvait d'abord un chanteur ou une chanteuse ou plusieurs, et une mélodie qui parfois faisait corps avec le texte, parfois servait simplement de support. Donc, principalement, il y avait de la musique en accompagnement, on parlait d'accompagnement musical. Ce qui permettait d'écouter et de comprendre et le cas échéant, d'apprécier et le chanteur ou la chanteuse ou le groupe vocal et accessoirement, la musique. Pour bien me faire comprendre, l'accompagnement musical, c'était... (continua)
Pour vivre juste le temps
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/2/2015 - 16:16
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Lovers and Friends

Lovers and Friends
Ah, battles and wars
(continua)
14/2/2015 - 04:21

La festa

La festa
[1981]

Moreno Ciandri è un musicista, bluesman e cantore popolare della provincia di Firenze. Detto "Bube", ha scritto anche una canzone proprio su "Nada, la ragazza di Bube" ripresa dal famoso romanzo di Carlo Cassola. Non mi è dato sapere se l'episodio ricordato in questa canzone sia avvenuto effettivamente (cosa che, ovviamente, non spero affatto) o se sia frutto della fantasia dell'autore; ma "fantasia" fino a un certo punto, in ogni caso. Le aggressioni fasciste sono forse mai venute meno? "Casapound" e "Forza Nuova" sono cose del passato? Il testo è ripreso da Canti di Lotta, ma in questo caso si è fatto strada anche su WikiTesti. Moreno Ciandri ha anche un suo canale YouTube. [RV]
Tutto è calmo alla festa in paese
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2015 - 22:24

La famiglia

La famiglia
E' vero: ho sperato a lungo di trovare una canzone del genere. Quando, finalmente, la trovo, mi trovo pure davanti ad un testo di cui non si sa nulla. Ignoto l'autore, ignota la musica, ignota la provenienza, ignoto tutto. Canti di Lotta, che la riporta, è un sito del tutto “popolare” nell'accezione più vasta del termine: notizie spesso essenziali, grafica alla bell'e meglio, spesso testi scarni senza nient'altro (come in questo caso). Si tratta di un sito che esiste fin dal 1997, ben più antico del nostro, e merita comunque il più grande rispetto; naturalmente, chi possedesse eventualmente maggiori notizie su questa canzone è pregato di farsi vivo. Per ora viene presentata così com'è.

Speravo di trovarla, e di trovarla con le cose che dice. Chiunque le abbia scritte. Da quel che dice, è quasi indubbio che provenga dagli anni '70 e, probabilmente, dal femminismo militante; opportuno quindi... (continua)
Quanti sposi ben vestiti s'inginocchiano all'altare,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2015 - 21:50

Lullaby for a Soldier’s Daugther

Cecilia Bravo Mittmann
This song was written by Cecilia Bravo Mittmann, and it is part of her antiwar Poetry Book Sandstorm and Mirages. The song was produced by hire in an independant studio in CA. Cecilia Bravo Mittmann has all the rights to the song.

This song was written by a grandmother when she wittness the pain of separation when her son in Law was leaving for the battlefield and said goodbye to his daugther.
The moon high up may not hear
(continua)
inviata da Cecilia Bravo Mittmann 12/2/2015 - 15:47
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Jama

Jama
[1942-43]
Versi del poeta croato Ivan “Goran” Kovačić (1913-1943)
Interpretati da Dubravka Ostojić, Mirko Švec, Vili Matula e Zvonko Novosel su base musicale di Davor Rocco (compositore e produttore musicale croato) nel disco intitolato “Jama”, pubblicato dalla yugoslava Jugoton nel 1989

Ivan “Goran” Kovačić era del villaggio croato di Lukovdol, nella regione montuosa del Gorski Kotar. Il suo soprannome Goran credo corrisponda al nostro “montagnino”, uomo che viene dai monti. Studiò a Karlovac e Zagabria. Cominciò a scrivere poesie, novelle e saggi fin dal 1929 e dal 1936 esercitò la professione di giornalista.

Antifascista, di madre ebrea, nell’inverno del 1942 decise di unirsi ai partigiani di Tito, benchè la sua salute fosse già compromessa dalla tubercolosi.
Come si sa, la guerra nei Balcani è sempre stata una faccenda incasinata… Anche allora gli attori in campo erano molti, e... (continua)
I.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/2/2015 - 15:18

Addio Riccardo

anonimo
[1945]

Come Bounaneuit 1945, scritta in occitano ed alla quale si rimanda per le notizie biografiche, la canzone è dedicata al partigiano Riccardo Gatto, di Giustizia e Libertà, che operava tra le valli Pellice, Germanasca e Angrogna con la 5a divisione alpina GL "Sergio Toja". Le formazioni Giustizia e Libertà erano collegate al Partito d'Azione. [RV]
Era il quattro di febbraio,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2015 - 12:32
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Colombo che sul poggio sei volato

anonimo
Colombo che sul poggio sei volato
Canzone popolare toscana ("Rispetto")
A Tuscan folksong ("Rispetto")


Il rispetto originale nell'interpretazione del gruppo Vincanto. Castelfranco di Sotto (Pisa), 22 marzo 2014.


Colombo che sul poggio sei volato è il primo dei “rispetti” che Caterina Bueno andò raccogliendo in varie zone della Toscana, e dei quali fa parte anche Maremma amara. Il materiale storico è evidentemente lo stesso, nonostante la Maremma non vi sia nominata espressamente; ma si tratta di un componimento che può avere valore più generale. L'innamorata che, disperata, chiede notizie a un colombo o a qualsiasi altro uccello (un uccello vola, e quindi vede tutto) è un τόπος popolare assai diffuso in ogni cultura. Per che cosa si allontana, un innamorato, dalla sua bella? Per lavorare, per emigrare, per andare a fare la guerra. Il mondo rurale questo ha visto per millenni. Il rispetto, nel testo fornito e cantato... (continua)
Colombo che sul poggio sei volato,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2015 - 12:11
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This Ain't Hollywood

This Ain't Hollywood
I've the fresh young faces
(continua)
12/2/2015 - 04:38
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Bora

Bora
[2009]
Nell’album “Italia: ultimo atto”

“1944-1948. La tragedia degli Italiani di Istria e Dalmazia, la pulizia etnica sulla porta di casa, gli entusiasti sostenitori nostrani della ‘soluzione foiba’, l’interdizione a parlarne. L’Italia che abbiamo ereditato ha più d’una radice affondata in quel terreno carsico…” (Ianva)

Canzone su tema delicatissimo, controverso, di cocente attualità (10 febbraio, giorno del Ricordo), proveniente da band altrettanto discussa (anche su queste pagine). Penso che si possa tranquillamente ascriverla al percorso (discusso, pure questo) “Destra e Reazionarismo contro e nella guerra”, ma leggendone il testo non mi è parso che sia accostabile a quello di altre canzoni sul tema provenienti, queste sì, da gruppi musicali senz’altro appartenenti all’estrema destra (Compagnia dell’Anello, Gesta Bellica, Ultima Frontiera, per esempio). Oltre ad essere dei musicisti... (continua)
Sento echi d’un festeggiamento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2015 - 22:31
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Marenostro

Marenostro
"Le canzoni servono per sederci intorno al fuoco e tornare umani" ha esordito Marino Severini presentando il brano 'Mare Nostro'. "La canzone è nata anni addietro quando fu votata la legge Bossi Fini prendendo spunto dalle parole di padre Alex Zanotelli, dobbiamo smettere - ha continuato Severini - di trattare gli altri come fossero merci".

2015
Sangue e cenere



Sangue e cenere

La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.

Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi  dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele... (continua)
Marenostro ascolta ti prego
(continua)
inviata da DonQuijote82 11/2/2015 - 18:26

Fils de la Casbah

Fils de la Casbah
Scritta nella prigione di Serkadji nel 1957.
Testo orig. da: Poeti algerini, con testo a fronte introduzione e versioni di Walter Mauro, Parma, Guanda, 1966, pagg. 62-66.
Casbah des dockers
(continua)
inviata da Leonardo Licheri 11/2/2015 - 16:10
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Kaspar

Kaspar
[1968]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Ankomme Freitag Den 13.”

Il mistero dell’apparizione, della vita e della morte di Kaspar Hauser hanno alimentato un mito che, assumendo di volta in volta sfumature diverse, ha attraversato il tempo giungendo intatto fino a noi.
Da Anselm von Feuerbach (uno dei padri del diritto moderno) a Georg Trakl a Werner Herzog, in molti sono rimasti affascinati dal “fanciullo d’Europa” e da molti la vicenda di Kaspar Hauser è stata letta come una parabola anti-autoritaria.
Per esempio da Reinhard Mey, in questa sua canzone sessantottina, ma anche più recentemente dal nostro Davide Manuli che nel 2012 ha diretto “La leggenda di Kaspar Hauser”, una rilettura del mito in chiave libertaria, sovversiva, inondata di musica electro house.
Sie sagten, er käme von Nürnberg her und er spräche kein Wort.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2015 - 11:17
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Je ne suis fils de personne

Je ne suis fils de personne
Je ne suis fils de personne

Chanson française – Je ne suis fils de personne – Jean Arnulf – 1976
Paroles : Serge Rezvani
LES PLUS BELLES CHANSONS CONTRE LA GUERRE SONT DES CHANSONS DE PAIX.

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Je ne suis fils de personne.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/2/2015 - 11:09

Budowa pasa startowego Breslau 1945

Budowa pasa startowego Breslau 1945
[2014]
Testo e musica di Kamil Borkowski
Przenieśli ją nagle na Scheitniger Stern
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 10/2/2015 - 22:32

Georg Trakl: Kaspar Hauser Lied

Georg Trakl: Kaspar Hauser Lied
[1912]
Versi di Georg Trakl, pubblicati nel 1913 sulla rivista “Der Brenner” diretta dall’amico Ludwig von Ficker.
Non so se qualche compositore abbia mai messo in musica questa poesia, tuttavia la propongo perché si tratta di un “lied”, una canzone.

Era il 26 maggio del 1828 quando sulla piazza di Norimberga comparve uno strano giovane mai visto prima. Sembrava in stato confusionale, non riusciva quasi a stare in piedi e ad esprimersi, se non a dire quello che forse era il suo nome, Kaspar Hauser; pareva infastidito dai suoni e dalla luce e da tutto il movimento che aveva intorno, proprio come se fino a quel momento fosse vissuto in una grotta buia, o nel profondo di una prigione...

Sottratto alla curiosità morbosa della gente, che causava allo “smemorato” un forte disagio, Kaspar Hauser fu affidato alle cure di uno stimato insegnante, il professor Daumer, che in breve riuscì a recuperarlo... (continua)
Fuer Bessie Loos (*)

(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2015 - 16:53

L'émigré

L'émigré
L'émigré

Chanson française – L'émigré – Jean Arnulf - 1976
Paroles : Serge Rezvani
Il venait tout droit, son violon sous le bras
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/2/2015 - 16:25

Al partigiàn ad Piasẽisa

Mario Gallinari e Quinto Canevari
Al partigiàn ad Piasẽisa
[1944/45]
Sull'aria di In sal lugiõn dal Municipal
(Caret-Testori)

Secondo Canti di Lotta (sito distinto dal Deposito), i versi di questo canto sarebbero stati composti tra il 1944 e il 1945 dai partigiani piacentini Mario Gallinari e Quinto Canevari, appartenenti alla 59a Brigata Garibaldi. La melodia a ispirata ad una canzonetta locale intitolata In sal lugiõn dal Municipal [Nel loggione del (teatro) Municipale] (parole di E. Caret, la, musica di Testori), nota gia prima dell'inizio della seconda guerra mondiale. La canzone a stata registrata a Piacenza il 12 giugno 1975 da Mario Di Stefano, informatrice Luisa Vaccari. Fin qui le notizie sul canto; ma c'è da dire qualcosa sul testo. Diffusosi da "Canti di Lotta" in alcuni altri siti con una grafia piacentina non pienamente rispondente, e soprattutto senza l'accentazione delle finali laddove necessaria, è stato qui ricostruito integralmente... (continua)
Al partigiàn ad Piasẽisa
(continua)
inviata da Riccardo Venturi (in onore di Daniela -k.d.-) 10/2/2015 - 12:19
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Sui monti di Piacenza

anonimo
Sui monti di Piacenza
[1945]

Il canto fu registrato il 5 maggio 1974 da Mario Di Stefano dalla voce di tale Carlo Picozzi, a Cicogni di Pecorara, in Val Tidone. Secondo Di Stefano, "La canzone vive[va] ancora nella memoria della popolazione della Val Tidone" ed è "dedicata alla memoria del partigiano Giovanni Lazzetti ("Ballonaio") di Castelsangiovanni, appartenente alla Divisione Piacenza, fucilato nel gennaio 1945". (Ricavato da Canti di Lotta).

Giovanni Lazzetti, "Il Balonàio", nacque a Borgonovo Val Tidone il 16 gennaio 1920 e fu fucilato nel 1945. E' stato uno dei più famosi partigiani italiani. Si legge dal Museo della Resistenza Piacentina (a cura di Ermanno Mariani): "Giovanni Lazzetti, detto il Ballonaio, fu uno dei più famosi partigiani italiani.; la sua fine fu annunciata dal Colonnello Stevens a Radio Londra. Un personaggio straordinario: da capobanda dei ladri di frutta della sua citta' a volontario... (continua)
Sui monti di Piacenza,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2015 - 11:30
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Klage

Klage
[1914]
Versi di Georg Trakl, pubblicati sulla rivista “Der Brenner”, diretta dall’amico Ludwig von Ficker, all’inizio del 1915.
Poi nella raccolta “Die Dichtungen” pubblicata nel 1919.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.

Poesia composta nel settembre 1914, un mese prima di Grodek e di questa – l’ultima prima del suicidio – sorella.
Come nell’invocazione con cui si apre il quinto movimento della cantata di Bach BWV 56 (“Komm, o Tod, du Schlafes Bruder”, “Vieni, o Morte, sorella del Sonno”), anche Georg Trakl in questo “Lamento” invoca il sonno e la morte, descritti come uccelli rapaci che volteggiano intorno all’uomo mentre, gemente, affonda nel mare dell’angoscia, verso la Notte finale.
E fu proprio così, ormai impossibilitato a sostenere i suoi drammi interiori... (continua)
Schlaf und Tod, die düstern Adler
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2015 - 10:11
È senz'altro la canzone popolare toscana più famosa del mondo, Maremma amara; talmente famosa, che, qua dentro nel nostro sito, non c'era. Una delle famose dimenticanze delle CCG, nonostante fosse stata nominata qua e là e, soprattutto, nonostante la bella rivisitazione dei Del Sangre, Maremma, che ne riporta il (breve) testo integrale come ritornello. È arrivato il momento di dedicare una pagina a questa canzone di duro lavoro, di dolore e di morte, risalente al primo '800 e riscoperta negli anni '60 dalla grande Caterina Bueno.
Riccardo Venturi 9/2/2015 - 23:48

Maremma amara, Maremma maiala

Antiwar Songs Blog
Maremma amara, Maremma maiala
Il termine Maremma, per secoli e secoli, è stato un nome comune, col suo plurale: si poteva parlare, e si parlava, di maremme per indicare qualsiasi terreno costiero paludoso, compreso il suo tratto d’entroterra. Derivando dal latino maritima, il cui significato dovrebbe essere chiaro, se ne capisce il perché; tuttora qualche anziano, o qualcuno che […]
Antiwar Songs Staff 2015-02-09 20:42:00
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Grodek

Grodek
GRODEK
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2015 - 15:39
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Grodek

GRODEK
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2015 - 15:38
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Grodek

Grodek
Versi di Else Lasker-Schüler (1869-1945), nella raccolta intitolata “Die gesammelten Gedichte” pubblicata nel 1917. La grande poetessa ebrea tedesca conobbe Georg Trakl a Berlino all’inizio del 1914, poco prima del suo richiamo sotto le armi, esperienza che lo porterà al tracollo psichico e al suicidio nell’ottobre di quello stesso anno.

GEORG TRAKL

Seine Augen standen ganz fern.
Er war als Knabe einmal schon im Himmel.

Darum kamen seine Worte hervor
Auf blauen und weißen Wolken.

Wir stritten über Religion,
Aber immer wie zwei Spielgefährten,

Und bereiteten Gott von Mund zu Mund.
Im Anfang war das Wort.

Des Dichters Herz, eine feste Burg,
Seine Gedichte: Singende Thesen.

Er war wohl Martin Luther.

Seine dreifaltige Seele trug er in der Hand,
Als er in den heiligen Krieg zog.

– Dann wußte ich, er war gestorben –

Sein Schatten weilte unbegreiflich
Auf dem Abend... (continua)
Bernart Bartleby 9/2/2015 - 13:59
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Santiago de Chile

Santiago de Chile
Interpretata da Los Bunkers nel loro album intitolato “Música libre”, pubblicato nel 2010, interamente dedicato al rifacimento di canzoni di Silvio Rodríguez.

La loro versione fu utilizzata come tema principale nella seria televisiva “Los Archivos del Cardenal”, dedicata ai casi di perseguitati politici che durante il regime di Pinochet, tra il 1973 ed il 1992, furono seguiti dall’allora arcivescovo di Santiago Raúl Silva Henríquez (1907-1999), acerrimo nemico della dittatura.
Bernart Bartleby 9/2/2015 - 11:54

Inno a Di Vittorio (Musica e versi veritieri di Giuseppe Angione su Giuseppe Di Vittorio undicenne)

Inno a Di Vittorio (Musica e versi veritieri di Giuseppe Angione su Giuseppe Di Vittorio undicenne)
Buona sera Anna,

leggo solo ora il suo intervento dello scorso agosto...

Se "c'è altro da raccontare" perchè non ce lo racconta, sempre che Lei lo valuti possibile ed opportuno?

Grazie
Un saluto
Bernart Bartleby 8/2/2015 - 20:28
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Libera terra

Libera terra
2012
SENZA PADRONE sogni e storie dell’impresa a proprietà collettiva.
(GP. Bigazzi – M. Del Testa – M. Cavallo – A. Granata – V. Catalano)
Bruciano i campi di grano, vanno in fumo gli ulivi,
(continua)
inviata da dq82 8/2/2015 - 17:39
Percorsi: Mafia e mafie
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Portavérta

Portavérta
d'après la version italenne d'une
Chanson en Lombardo brianzolo – Portavérta – Lorenzo Monguzzi - 2013
PORTE OUVERTE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/2/2015 - 14:46
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Le déserteur

Le déserteur
Complimenti per il magnifico lavoro che avete svolto.
Siete riusciti a documentare in modo scientifico un testo, una canzone che sa emozionare.
Un gran bel lavoro degno del grande Boris Vian.
Vi ringrazio
Pietro Abate
Pietro Abate 8/2/2015 - 14:30
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La volante

La volante
Album :Born Bad

feat. Marino Severini

Canzone dedicata a La volante dell'87a Brigata Garibaldi "Crespi" attiva nell'Oltrepo' Pavese
Fischia il vento..della libertà
(continua)
inviata da dq82 8/2/2015 - 11:47
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Bestia

Bestia
[2006]
Scritta da Álvaro Henríquez
Nell’album de Los Tres intitolato “Hágalo usted mismo”

Se No es cierto è dedicata al vecchio dittatore Augusto Pinochet, schiattato pochi mesi dopo l’uscita di “Hágalo usted mismo”, un’altra canzone dell’album è invece dedicata a Juan Manuel Guillermo Contreras Sepúlveda, ufficiale cui Pinochet affidò il comando della Dirección de Inteligencia Nacional (DINA), il famigerato servizio d’intelligence e polizia politica del regime.

Manuel Contreras era legatissimo ai gruppi di estrema destra e alla CIA americana già dalla fine degli anni 60 ed era noto per la sua metodicità nella raccolta d’informazioni e per la sua efficienza. Tant’è che a pochi giorni dal golpe era riuscito ad attivare 7 campi di detenzione dove si lavorava a pieno “regime”.

Contreras fu anche l’ideatore ed organizzatore della cosiddetta “Operación Cóndor”, volta ad eliminare gli oppositori... (continua)
Bestia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 23:09
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No es cierto

No es cierto
[2006]
Scritta da Álvaro Henríquez e Roberto “Titae” Lindl
Nell’album de Los Tres intitolato “Hágalo usted mismo”

Una canzone dedicata a Augusto José Ramón Pinochet Ugarte (1915-2006), uomo e soldato irreprensibile, onesto e leale.
Considerato apolitico e fedele alle istituzioni, nell’agosto del 1973 fu nominato capo dell’esercito cileno dal presidente cileno Salvador Allende in persona, consigliato in tal senso dal generale Carlos Prats che invece era inviso a parecchi settori militari.

Un mesetto più tardi fu proprio l’ottimo e fidato Pinochet a guidare il sanguinoso golpe militare contro il governo legittimo dell’Unidad Popular di Allende. E si autoproclamò capo supremo della nazione e presidente della giunta che governò manu militari il Cile fino al 1981.
In quegli anni fece eliminare fisicamente migliaia di oppositori, tra i quali il suo mentore Carlos Prats (assassinato a Buenos... (continua)
Nunca nadie entendío lo que dijiste ayer
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 22:04
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Las horas

Las horas
[2004]
Parole di Denisse Malebrán, cantante del gruppo.
Musica dei Saiko
Il brano che dà il titolo all’album registrato a Santiago de Chile nel 2003, giusto a 30 anni dal golpe fascista dell’11 settembre 1973.

Una canzone introspettiva che racconta il dramma di una donna che ha visto l’uomo amato desaparecido durante gli anni più bui della dittatura militare in Cile.
Desiertos, ríos, mar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 21:01




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