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Meglio se non lo sai

Meglio se non lo sai
[2008]
Dall’EP intitolato “La piazza EP”
Poi nella ristampa del primo album “I soldi sono finiti” del 2006 (rimasterizzato nel 2011)
Meglio se non lo sai come si fan crollare i governi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/3/2015 - 16:44
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Lo sporco della Grecia

Lo sporco della Grecia
[2006]
Nell’album d’esordio della band milanese, “I soldi sono finiti” (su ogni copertina c’era appiccicata una vera moneta da 1 Euro!)

“Non ce ne vogliano gli Achei: la Grecia di cui si parla qui è l'Occidente tutto, la tradizione di pensiero che vede l'antica Grecia come sua culla. Il germe - o lo sporco appunto - che l'ha infettato fino alla cancrena è il suo credersi l'unico pensiero possibile. E ora che si sente debole e in pericolo, mostra il lato peggiore di sé: l'orgoglio, i muscoli, la retorica e il trionfalismo. Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistiti è assolutamente voluto. A cominciare dal caso Quattrocchi.” (Intervista ai Ministri su kdcobain.it)

Ve lo ricordate Fabrizio Quattrocchi? Sembra che sia passato un secolo...
Era il mercenario italiano che fu rapito ed ucciso in Iraq nel 2004 da un gruppo di fedelissimi di Saddam Hussein... "Adesso vi faccio vedere... (continua)
Lo sporco della Grecia arriva fino a qua
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/3/2015 - 15:36

Giovani come te

Giovani come te
Giovani come te

Testo di Rocco Scotellaro – 1954
Quanti ne fissi negli occhi
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/3/2015 - 21:24
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La Poésie Fout Le Camp, Villon !

La Poésie Fout Le Camp, Villon !
La Poésie Fout Le Camp Villon !

Chanson française – La Poésie Fout Le Camp Villon ! – Léo Ferré – 1958



Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson française dont j'ai été stupéfait de ne pas la trouver dans ce site des Chansons contre la Guerre qui comporte bien des chansons de Léo, mais aussi une très belle chanson de Wolf Biermann : Ballade auf den Dichter François Villon de quelques années postérieure à celle de Ferré et bien entendu, la Ballade des pendus (Épitaphe Villon), par Serge Reggiani .

Il me semble que tu es bien modeste ou discret ou timide, que sais-je ? Car, à mon sens, tu devrais ajouter ta Ballade des Pauvres , directement parodiée de celle des Pendus de Villon. Mais quelle est donc cette chanson de Ferré dont tu nous parle ?, dit Lucien l'âne en relevant le front et jetant sa crinière en arrière, comme on rejette une mèche de cheveux pour dégager le front.

Et bien, c'est... (continua)
Tu te balances compagnon
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/3/2015 - 21:02
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Cançó del comte l'Arnau

Cançó del comte l'Arnau


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[XVI segle / XVI secolo]
Canzone tradizionale catalana
Cançó tradicional catalana
A Catalan folksong

Signore e signori, adepti delle infernali leggende (e anche delle infernali realtà), le CCG/AWS sono oltremodo liete, nell'ambito del percorso sul nostro amico Satana seppur negli Extra, di farvi piombare in qualcosa d'altamente insolito e improbabile, vale a dire in pieno Medioevo catalano. Di Medi Evi, qua dentro, ne abbiamo visti parecchi, a dir la verità; ma quello catalano, no, ancora non lo avevamo toccato. E lo tocchiamo adesso con una figura il cui tatto fa davvero accapponar la pelle: il Conte Arnau, o Comte l'Arnau come recita la più famosa e celebrata canzone popolare catalana, che qui presentiamo. Siate, quindi, pronti a ricevere questo personaggio proveniente dai più profondi pozzi degli Inferi,... (continua)
Tota sola feu la vetlla,    muller lleial?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/3/2015 - 15:27
Percorsi: Il Diavolo

Server sotto attacco!

Antiwar Songs Blog
Server sotto attacco!
Come avrete notato in questi ultimi due giorni il sito e il blog delle Canzoni contro la guerra, ospitati dai server del collettivo Autistici/Inventati non sono stati raggiungibili. E non per colpa di problemi tecnici o di normale manutenzione ma a causa di un vero e proprio attacco informatico. Si è trattato di un DDoS […]
Antiwar Songs Staff 2015-03-14 13:26:00
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Glory

Glory
[2014]
John Legend feat. Common
Scritta da John Stephens (in arte John Legend, cantante, pianista e compositore) e Lonnie Lynn (in arte Common, rapper e attore)

Canzone dalla colonna sonora del film “Selma”, diretto nel 2014 dalla regista e sceneggiatrice statunitense afroamericana Ava Marie DuVernay.
Il brano ha vinto quest’anno l’Academy Award for Best Song, l’Oscar 2015 per la migliore canzone.

Proprio in questi giorni ricorrono i 50 anni dalle gloriose marce da Selma a Montgomery, capitale dell’Alabama, per la rivendicazione dei diritti civili degli afroamericani.

E la lotta non è finita...
One day when the glory comes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/3/2015 - 12:50

Marching 'Round Selma

anonimo
Marching 'Round Selma
[1965]
Canzone del movimento per i diritti civili mutuata, probabilmente, dall’antico negro spiritual March Down to Jordan

E’ da Selma, Alabama, che nel 1963 prese avvio la lotta per la rivendicazione del diritto di voto per i neri americani. Lì fu fondata l’organizzazione Dallas County Voters League che iniziò una campagna per la registrazione degli afroamericani aventi diritto di voto. I loro sforzi furono frustrati dalle minacce e dalle violenze della comunità bianca e della sua polizia, anche dopo l’approvazione del Civil Rights Act da parte del Congresso nel 1964. Sicchè la DCVL fu costretta a chiedere aiuto, rivolgendosi prima al Student Nonviolent Coordinating Committee (SNCC) e poi alla Southern Christian Leadership Conference (SCLC), l’organizzazione guidata da Martin Luther King.
Una prima marcia pacifica per i diritti civili fu organizzata il 26 febbraio 1965 nella vicina Marion,... (continua)
Marching ‘round Selma like Jericho,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/3/2015 - 22:49

Mio Padre

Mio Padre
Mio padre

Rocco Scotellaro – 1954
Mio padre misurava il piede destro
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/3/2015 - 21:08
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1984

1984
[1984]
In “From Chaos to 1984”, live a Waterloo Road, Londra, a metà 1984

Canzone che intreccia lo sguardo sulla Gran Bretagna in balìa della Thatcher con quello del romanzo distopico di George Orwell...
Britains in trouble, country’s bled dry
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2015 - 21:04
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Ella’s Song

Ella’s Song
[1983]
Scritta da Bernice Johnson Reagon
Nell’album delle Sweet Honey In The Rock intitolato “We All... Everyone Of Us”

“Chi crede nella libertà non si riposa finchè non sia conquistata, finchè l’uccisione di uomini neri, di figli di madri nere, non sia importante quanto l’uccisione di uomini bianchi, figli di madri bianche…”

Propongo questa canzone dopo l’ennesima uccisione di un nero ad opera della polizia.
L’altro giorno ad Atlanta, Georgia, è stato ucciso un altro giovane nero, Anthony Hill, di 27 anni. Era un veterano delle guerre americane e aveva problemi mentali, un disordine bipolare chissà se connesso alla sua esperienza sotto le armi.

Anthony l’altro giorno era in piena crisi e girava nudo per la città bussando alle porte, spenzolandosi dai balconi e strisciando per terra… Era visibilmente, molto alterato, ma nudo e disarmato…

Quando un poliziotto, intervenuto sul posto,... (continua)
We who believe in freedom cannot rest
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2015 - 16:07
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Die Rose war rot

Die Rose war rot
Musica / music / Musik: Gerd Natschinski, 1966
Parole / lyrics / Text: Jürgen Degenhardt
Prima esecuzione di Gerry Wolff (1920-2005) sul lato A di un 45rpm pubblicato nel 1966 per i tipi di AMIGA in RDT (sul lato B, “Mond Über Dem Mekong” di Siegfried Köhler, interpretata da Barbara Kellerbauer)

Dell’anno successivo la versione finlandese (“Ruusu On Punainen”) di Tauno Palo (1908-1982) su musica di Niilo Sauvo Pellervo Puhtila (1928-2014)

In seguito in molte compilation, a cominciare da “Die Rose War Rot: Schlager Chansons Unserer Tage” del 1967, pubblicata sempre da AMIGA in RDT.

(Bernart Bartleby)
Im Jahre siebzig, die Hitze war groß
(continua)
inviata da Juha Rämö 11/3/2015 - 15:04
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I Don't Wanna Die

I Don't Wanna Die
[1982]
In “The Good, The Bad & The 4-Skins”, album d’esordio della band punk oi! Di London East End
I don't wanna die in World War 3.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2015 - 14:55
Percorsi: Disertori
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Certainly, Lord!

anonimo
Certainly, Lord!
[196?]
Interpretata dai CORE (COngress of Racial Equality) Freedom Singers nella compilation “Voices Of The Civil Rights Movement (Black American Freedom Songs 1960-1966)”, pubblicata dalla Smithsonian Folkways nel 1980.

Un brano tradizionale religioso trasformato in inno del movimento per i diritti civili statunitense.
Have you been to the jail?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2015 - 14:16
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Turning Point

Turning Point
[1967]
Parole di Martha Holmes (di cui non ho alcuna notizia… forse si tratta di una poetessa si Chappaqua, una cittadina dello Stato di New York dove la comunità nera è sempre stata pressochè inesistente)
Musica di Billy Taylor (1921-2010), pianista e compositore jazz afroamericano
Nel disco di Nina Simone intitolato “Silk & Soul”

La purezza dell’infanzia ben presto sporcata dai pregiudizi inculcati dagli adulti…
See the little brown girl
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2015 - 10:08
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Come Ye

Come Ye
[1966]
Parole e musica di Nina Simone
Registrata negli studi RCA di New York il 26 agosto 1966 e inclusa nell’album “High Priestess of Soul” in cui la Simone è accompagnata dal gruppo di Harold Mooney (1911-1995), compositore ed arrangiatore. Poi in molti altri dischi e raccolte, come “Saga of the Good Life and Hard Times” (1997) o la postuma “Tell It Like It Is” (2011)
Testo trascritto da Roger Nupie trovato sull’ottimo The Nina Simone Database curato da Mauro Boscarol.
Come ye ye who would have peace
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2015 - 09:13
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Ustedes

Ustedes
[1971]
Parole e musica di Dean Reed (1938-1986), attore e cantautore statunitense con la faccia da Ken di Big Jim e che invece divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
Singolo pubblicato in Cile, con il gruppo Los Amigos de María
Sul lato A, Historia Llama (O Siento Que La Historia Llama)
In seguito in molti altri dischi di Reed pubblicati in RDT, Cecoslovacchia e Unione Sovietica
A la memoria de Ernesto "Che" Guevara
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 13:59
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Sighi tui

Sighi tui
Un brano composto ed eseguito da Marcello Ledda, per un testo dedicato al dramma immigrazione , scritto da Maria Gabriela Ledda Continua tu... ( SIGHI TUI ..)

Questa canzone è dedicata a quelli che ogni giorno sfidano la sorte seguendo un sogno di dignità e libertà.

Il testo reperito è la traduzione in italiano, in attesa di trovare il testo originale.
Sei partito attraversando mari
(continua)
inviata da DoNQuijote82 10/3/2015 - 13:24
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Fortzis

Brano composto ed eseguito da Marcello Ledda ; Il testo, dedicato al dramma degli immigrati clandestini , è di Maria Gabriela Ledda

Il testo reperito è la traduzione in italiano, in attesa di trovare il testo originale.
Forse sotto un cielo senza nuvole
(continua)
inviata da DoNQuijote82 10/3/2015 - 13:22
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Wounded Knee 73

Wounded Knee 73
Parole e musica di Dean Reed
Un brano che compare in alcuni dischi pubblicati in RDT e Union Sovietica nel 1980

Il 27 febbraio 1973 a Wounded Knee, nella riserva indiana di Pine Ridge, nel Sud Dakota, esplose l’ennesima rivolta: i Sioux, appoggiati dall'America Indian Movement, si ribellarono al Governo americano denunciando le misere condizioni di vita della popolazione. I pellerossa, circa duecento con donne e bambini, si asserragliarono nello stesso posto in cui nel 1890 la cavalleria aveva massacrato i loro avi. Piazzarono le tende intorno alla chiesa, trasformarono l'emporio in sala dei congressi e di refezione, piazzarono uomini armati in rudimentali bunker, incrociarono le pipe di guerra, legarono le penne d'aquila alle trecce e organizzarono la resistenza. Il Governo mise in campo tiratori scelti della polizia federale, uomini, mezzi blindati ed elicotteri e circondò la zona.

Per... (continua)
Wounded Knee 73
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 11:22
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Wir sagen nein

Wir sagen nein
[1978]
Parole di Martin Hoffmann,
Musica di Martin Hoffmann e Wolfgang Tilgner
Singolo pubblicato in RDT. Sul lato B “El Cantor”, canzone tratta dal film omonimo diretto ed interpretato dallo stesso Dean Reed proprio quell’anno e dedicato alla figura di Víctor Jara.

Qualche anno dopo Wir sagen ja ecco anche “Wir sagen nein”, altra canzone pacifista in cui si parla di Irlanda, di Cile e dell’apartheid in Sudafrica…
Ja, noch jagen sie die Angst durch Irlands Gassen,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 10:42
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We'll Say Yes

We'll Say Yes
[1973?]
Parole e musica di Dean Reed, attore e cantautore statunitense che divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
Singolo pubblicato in Unione Sovietica nel 1973.
Young people everywhere,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 10:18

Der Krieg hört nicht auf

Der Krieg hört nicht auf
[1966?]
Parole e musica di Dean Reed, attore e cantautore statunitense che divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
La versione originale era in inglese (“The War Keeps On”) ma non sono riuscito a trovarne il testo.
Così pure di una versione successiva in russo (“Война Продолжается”).
La versione in tedesco che presento è tratta dal sito dedicato all’autore
Nell’album “Дин Рид” (“Dean Reed”) pubblicato in Unione Sovietica nel 1966. Poi in parecchie raccolte successive.

Certamente una CCG DOC, e contro la guerra americana in Vietnam in particolare.
Proprio nel 1966 gli strateghi statunitensi ordinarono l’intensificazione delle operazioni cosiddette “search & destroy”, che si trasformarono ben presto in massacri indiscrminati.

Ripresero anche i bombardamenti a tappeto sul nord Vietnam che erano stati sospesi alla fine del 1965.
Sempre nel 1966 negli States si tennero le prime grandi manifestazioni, a New York, Washington, Chicago, Philadelphia, Boston e San Francisco.
Trommeln ständig dröhnen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 09:36
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Nino

Nino
2015
Sangue e cenere



Sangue e cenere

La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.

Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi  dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele BiacchessiMassimo Priviero, Gaetano Liguori) ma gli amanti della band aspettavano sempre un nuovo lavoro di inediti, che ora è finalmente nel nostro lettore.

Con i fondi raccolti hanno potuto fare le cose per  bene, registrazioni in USA con una bella produzione di Jono Manson, una ricca strumentazione che vede ad accompagnare i fratelli Severini... (continua)
Nino dicono non c’è verso
(continua)
inviata da Donquijote82 9/3/2015 - 09:20
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Ramona

Ramona
(1980)

Letra: Alejandro Stuart
Música: Alejandro y Amparo Ochoa

Scritta in ricordo di una donna povera lasciata morire per le conseguenze di un aborto illegale, sulla porta di un ospedale, in Messico. Interpretata anche dalla figlia di Amparo Ochoa, Maria Ines.
Ramona pasa los días
(continua)
8/3/2015 - 23:14
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Òran nan Raiders

Òran nan Raiders
2007
Songs from Cuilidh

A great song composed by Finlay Morrison about the men who were promised land in “A Land Fit for Heroes” if they went to fight in WW1. Those who returned got nothing, and so this group of men gathered together and raided the land they had been promised. I was fortunate to learn this song from the son of one of the Raiders, Alick MacAulay, in his house on the croft his father secured after disagreements with the landlord and a jail sentence. Eamon doubles up here on bouzouki and fiddle.
O, ’s ann tha na diùlnaich thall
(continua)
inviata da DoNQuijote82 7/3/2015 - 12:07

Le Danseur de Nikowikwanda

Le Danseur de Nikowikwanda
Le Danseur de Nikowikwanda

Chanson française – Le Danseur de Nikowikwanda – Marco Valdo M.I. – 2015
Tirée d'une nouvelle d'Oskar Panizza, intitulée « Une Histoire de Nègre », dans la traduction française de Jean Bréjoux, La Différence, Paris (1979)



Encore une chanson inquiétante, mais où cette fois, le protagoniste est un nègre.

Ça me rappelle la chanson de Caussimon, Monsieur William:

Oui, mais le nègre dans le noir
Lui a coupé le cou
En deux coups
De rasoir…

De fait, si le docteur, car c'est le même docteur qu'avec l'Indien, a pensé une seconde, une seconde seulement, à Caussimon, il a dû avoir peur, très peur.

Et il aurait eu raison, car à la fin de l'entretien, le nègre – une force de la nature, un géant – se jette sur lui et commence à l'étrangler. Le docteur ne devra la vie sauve qu'à l'intervention de deux infirmiers musclés, qui finiront par ligoter le forcené. Mais... (continua)
Docteur, hello, vous docteur ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/3/2015 - 22:01
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Prohibition

Prohibition
El Dupa
Testo inglese-polacchese
We've came from district laying very far from here
(continua)
inviata da krzyś 6/3/2015 - 21:57
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Krucjata

Krucjata
Parole di Konstanty Ildefons Gałczyński musicate e cantate nel cabaret televisivo di Olga Lipińska negli anni novanta.

Testo da questo forum
Spokojnie spało miasto
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 6/3/2015 - 19:23
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Somos los revolucionarios

Somos los revolucionarios
[1970]
Parole e musica di Dean Reed
Versione in spagnolo di Osvaldo Géldres
Singolo (lato B de Las cosas que yo he visto) pubblicato in Cile, con il gruppo Los Amigos de María
Poi pubblicata nel 1974 in RDT
Somos los revolucionarios
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2015 - 13:59
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Ragazza di Nanchino

Ragazza di Nanchino
In Italia sono misconosciuti, pur avendo alle spalle già tre album e importanti riconoscimenti. In Cina sono popolarissimi. È il paradosso di cui sono protagonisti i 7Grani, la combat folk band di Bizzarone, un paesino di confine nel comasco, formata dai fratelli Fabrizio (voce, chitarra e pianoforte), Flavio (basso e armonica) e Mauro Settegrani (chitarra, banjo e mandolino). A catapultarli nel cuore dell'Asia centrale è stata Ragazza di Nanchino, una canzone cui la tv di Stato cinese CCTV ha dedicato un lungo servizio, pochi giorni fa, mandandolo in onda durante il Tg del mattino. Ragazza di Nanchino, che rende poeticamente omaggio alle vittime cinesi della Seconda guerra mondiale, è il singolo di Neve diventeremo (cd+dvd), il progetto che la band dedica alla Memoria e alla Resistenza, attraverso canzoni originali e cover pregiate.
Le notizie sono tratte da Repubblica

Brano ispirato alla... (continua)
Cospargerò di petali il fiume
(continua)
inviata da Silva 6/3/2015 - 12:10
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Las cosas que yo he visto

Las cosas que yo he visto
[1970]
Parole e musica di Dean Reed
Versione in spagnolo di Osvaldo Géldres
Singolo pubblicato in Cile, con il gruppo Los Amigos de María
Cuántas veces en mi vida
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2015 - 11:59
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La batea

La batea
[1970]
Parole dei Quilapayún
Musica di Toni Taño
Singolo pubblicato nel 1971 (sul lato B “Soy del pueblo”, canzone scritta da Carlos Puebla) e poi incluso nell’album intitolato “Vivir como él”

Una canzone dal ritmo travolgente, un grande successo che ha accompagnato tutta la carriera dei Quilapayún e, in qualche modo, la storia del Cile. Infatti il testo fu modificato più volte nel tempo per accompagnare gli avvenimenti nel paese, fino addirittura all’elezione a presidente del miliardario Sebastián Piñera, il Berlusca delle Ande, carico come il Nostro di tonnellate di conflitti d’interessi.

Credo che la “batea” sia il recipiente di plastica che ancora oggi milioni di donne in tutta l’America Latina usano per portare i panni a lavare a fiume. Il ritornello sottolinea quindi l’estrazione popolare del brano e insieme il ritmo dello sciabordìo dell’acqua nel recipiente.

Il testo che segue... (continua)
Mira la batea, como se menea
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2015 - 11:10
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Run Joe

Run Joe
Moe and Joe had a candy store
(continua)
6/3/2015 - 02:46

La Fin des Indiens

La Fin des Indiens
La Fin des Indiens

Chanson française - La Fin des Indiens – Marco Valdo M.I. – 2015

Tirée d'une nouvelle d'Oskar Panizza, intitulée « Idées d'un Indien », dans la traduction française de Jean Bréjoux, La Différence, Paris (1979)

Ah, Lucien l'âne mon ami, voici une chanson terrible. Non, je ne parle pas de sa qualité, mais bien de quelque chose qui sème la terreur. Quelque chose d'effrayant. Mais une terreur bénéfique, une terreur qui bouscule la pensée et fait réfléchir ; bref, une terreur intelligente et salutaire.Elle n'a évidemment rien à voir, ni à faire, avec les délires terroristes que l'on connaît de nos jours. Bien sûr, je le vois à ton œil palpitant, la liquidation des populations indiennes (et peu s'en faut qu'elle fut totale) est en soi un chose effrayante, abominable et terrible. Cependant, ici, dans cette canzone particulière, ce n'est pas la fin des tribus indiennes qui effraye,... (continua)
Docteur, docteur, je viens pour te parler.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/3/2015 - 22:25
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Oh, Jerusalem

Oh, Jerusalem
[1978]
Parole di Dean Reed
Musica di Jaromír Klempíř, compositore ceco

Singolo del 1978 (lato A, sul lato B Hey Biladi) poi incluso nell’album “Píseň pro tebe - My Song For You” pubblicato in RDT e Cecoslovacchia nel 1979. In unione Sovietica nel 1980 (“Моя Песня Для Тебя”)

La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.

Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro la povertà e l’oppressione delle masse lavoratrici ed indigene, partecipò a proteste contro l’escalation nucleare... (continua)
My land I've not seen for years
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2015 - 15:38
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Values

Values
[1975]
Parole di Dean Reed
Musica di Карел Свобода / Karel Svoboda
Nell’album intitolato “My Song For You”, pubblicato in RDT e Cecoslovacchia nel 1979
Poi in Unione Sovietica con il titolo “Моя Песня Для Тебя” (1980)
I know a man,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2015 - 15:13

Yo quiero que sepas

Yo quiero que sepas
[196?]
Parole e musica di Dean Reed.
La versione in spagnolo è di Maria Vegas
Nell’album intitolato “Mas simpatia”, pubblicato in Argentina dove Dean Redd risiedette fino alla sua espulsione, come indesiderato, nel 1966.
"Papá, quiero saber"
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2015 - 14:31
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Пусть всегда будет солнце!

Пусть всегда будет солнце!
Pust' vsegda budet solnce
[1962]
Versi di Lev Oshanin / Лев Иванович Ошанин (1912-1996), poeta e scrittore
Musica di Arkadij Ostrovskij / Аркадий Островский (1914-1967), compositore e cantautore

Ho attribuito la canzone a Maya Kristalinskaya solo perché ne fu la prima interprete nel 1962.

“Che ci sia sempre il sole!” è una canzone per bambini, il cui ritornello fu forse composto negli anni 20 proprio da un bimbo sovietico. Divenne subito l’inno dello scoutismo socialista, i Giovani Pionieri.

La versione inglese (“May There Always Be Sunshine”) è opera di tal Tom Botting ed è stata interpretata da Pete Seeger (insieme ad Arlo Guthrie, in un concerto del 1975) e anche da Dean Reed, che la cantava in russo, in tedesco, in inglese e non so se in qualche altra lingua.

La canzone è stata popolare anche in Israele (quando ancora qualcuno lì ci teneva a rimarcare che la patria degli ebrei è stata fondata da dei socialisti…) nella versione di Gideon “Gidi” Koren, celebre medico pediatra, scienziato e compositore.
Солнечный круг,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2015 - 13:43
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Morir a Ravensbrück

Morir a Ravensbrück
Bruixes i maduixes [1980]

(Montserrat Roig - Marina Rossell)

Carme Bartolí, pagesa del Pirineu, morí al camp nazi de Ravensbrück; perquè no morís sola, la lleidatana Coloma Serés, s'arrossegà per sota dels reflectors i, arriscant la seva pròpia vida, l'ajudà a complir el seu últim desig: morir mentre escoltava parlar en català.

Així canta la Marina Rossell a les dones que les van portar a Ravensbrück, camp d’extermini internacional per a dones. Després de llargs mesos de presó, de tortures viscudes en uns terribles interrogatoris i els cinc corresponents dies de viatge amb tren, s’arribava a la mort. En uns minuts la boca de l’infern de Ravensbrück tancaria les portes i s’apoderaria amb el seu engranatge fatal de dones heroiques que aviat serien cendres. A Ravensbrück els carrers eren negres, les barraques verd fosc amb sostres negres, el cel de plom amb innumerables corbs atrets per l’olor... (continua)
El camp era un glop de nit
(continua)
inviata da dq82 5/3/2015 - 12:06
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Имала майка едно ми чедо

Имала майка едно ми чедо
Imala majka edno mi čedo
[1943-?]
Testo di / Lyrics by Nikola Kostadinov Parapunov (1909-1943)
Musica / Music: Tradizionale / Traditional (?)

Una delle più famose canzoni della guerriglia partigiana bulgara durante la seconda guerra mondiale.
Forse non mi sarei mai imbattuto in questa canzone se non fosse stata interpretata da Dean Reed, anomalo belloccione americano che invece di una sfolgorante carriera hollywoodiana scelse il socialismo, visse per anni in Argentina (da dove i militari lo espulsero) e nel Cile di Allende e poi lavorò molto (come cantante, attore e regista) nella DDR, dove morì suicida nel 1986.
Secondo l’autore della nota che accompagna il testo - tal Dobromir – Reed s’innamorò della canzone durante un suo tour in Bulgaria nel 1976, la imparò in poche ore e la eseguì durante i concerti.

Il testo parla del giovane Nikola che, per combattere i fascisti, si unisce... (continua)
Имала майка едно ми чедо [1]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2015 - 10:57
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Come agnelli in mezzo ai lupi

Come agnelli in mezzo ai lupi
2015
Matrimoni e funerali

Gli 11 brani di “Matrimoni e funerali” ci portano nel mondo, o meglio nei mondi, di Cisco: "a 46 anni e 64 giorni" raggiunge la sua piena maturità artistica e di contenuto, tracciando solchi melodici, ritmici e verbali che sorprendono ad ogni ascolto. Nella composizione di testo e musica dell’intero lavoro si colgono pensieri, concetti e strutture che tornano tra un brano e l’altro riemergendo come dei segnavia

Si parte col vagito di un neonato di “Come agnelli in mezzo ai lupi”, si culmina nella traccia centrale con “Marasma” e si finisce (o no?) con la cenere, con la netta impressione che il cerchio, il disco, la vita possa con naturalezza ripartire, coi suoi difetti, ma anche con il suo irresistibile misterioso fascino.

Il brano di apertura parte da dove siamo partiti tutti nel venire alla luce: il dolore del pianto e l’innocente debolezza di chi è piccolo e disarmato, buttato, abbandonato senza intermediazioni nel mondo.
bluradio.it
(Pianto di un neonato)
(continua)
inviata da DonQuijote82 5/3/2015 - 10:43
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Robespierre

Robespierre
[2013]
Testo e musica di Davide Giromini
Lyrics and music by Davide Giromini
Paroles et musique de Davide Giromini
Libro/album: Rivoluzioni sequestrate [2015]


RIVOLUZIONI SEQUESTRATE
...e fu così che diventai un robot


La primitiva grafica dell'album/libro (2013)



La grafica definitiva (di Lavinia Mancini). Da tenere conto che Fragole e sangue non è effettivamente presente nell'album.



Matteo Fiorino Torre e Davide Giromini mentre eseguono per la prima volta le canzoni di Rivoluzioni Sequestrate in pubblico. Carrara, Palco 38, 18 gennaio 2013.



”È molto semplice. Un giorno vidi uno spettacolo teatrale sulla guerra di Spagna. Il teatro era molto piccolo, gli attori attempati e novecenteschi. Eravamo in cinque o sei in platea. Uno magro e brizzolato, che si vedeva essere stato un bell'uomo da giovane, ma ormai canuto e decadente, interpretava il ruolo di un intellettuale anarchico... (continua)
Caduto fu l'ultimo re
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/3/2015 - 02:46
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Love Your Brother

Love Your Brother
[1975]
Parole e musica di Dean Reed (1938-1986), attore e cantautore statunitense con la faccia da Ken di Big Jim e che invece divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
Canzone interpretata dall’autore anche in tedesco e russo.
Singolo edito nella DDR, poi nella colonna sonora del film “Blutsbrüder” diretto da Werner W. Wallroth, un western pro-pellerossa in salsa comunista interpretato dallo stesso Dean Reed (che ne scrise pure la sceneggiatura) con Gojko Mitic, un attore jugoslavo che spesso rivestiva il ruolo di nativo americano.
Nel 1977 fu pubblicata la versione in russo, all’interno dell’album intitolato “Поет Дин Рид”

La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben... (continua)
Love your brother, but hate your enemies.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2015 - 16:12

Historia Llama (O Siento Que La Historia Llama)

Historia Llama (<Em>O</Em> Siento Que La Historia Llama)
[1971]
Parole e musica di Dean Reed (1938-1986), attore e cantautore statunitense con la faccia da Ken di Big Jim e che invece divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
Un singolo pubblicato in Cile nel 1971. Presente anche in un EP stampato in Unione Sovietica nel 1973.

Ogni artista engagé che si rispetti ha prodotto un suo manifesto politico ed è stato mollato almeno una volta da una moglie o compagna, e “The Red Elvis” non ha fatto eccezione…
Nel 1971 Dean Reed fu piantato dalla moglie Patricia Hobbs, sposata nel 1964, la quale, evidentemente stufa del comunismo e dell’impegno politico ad oltranza del marito, se ne tornò negli States con la figlia che la coppia aveva avuto…
Dedicado a mi esposa Patricia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2015 - 15:41
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Hey Biladi

Hey Biladi
[1978]
Parole e musica di Dean Reed (1938-1986), attore e cantautore statunitense con la faccia da Ken di Big Jim e che invece divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
Un singolo del 1978 poi incluso nell’album “Píseň pro tebe - My Song For You” pubblicato in Cecoslovacchia nel 1979.

Credo che in arabo “Biladī” o “Bi’arḍī” significhi “mia terra” o “mia patria”…

La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.

Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro... (continua)
Hey Biladi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2015 - 13:52

Frieden

Frieden
[1974]
Parole di Dieter Schneider (1937-), paroliere berlinese
Musica di Ralf Petersen (1938-), nome d’arte di Horst Fliegel, compositore, arrangiatore e produttore musicale ceco
Una canzone “beat” presente nella compilation intitolata “Rhythmus '74”, pubblicata in DDR nel 1975.

La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.

Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro la povertà e l’oppressione delle masse lavoratrici ed indigene, partecipò a proteste contro l’escalation... (continua)
Frieden, in den Häusern überall, Frieden,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2015 - 13:13

Freedom (Is the Word of Today)

Freedom (Is the Word of Today)
[1969]
Parole e musica di Dean Reed, detto “The Red Elvis”, e non perché fosse rosso di pelo ma perché già alla fine degli anni 60 aderì all’ideologia marxista e si stabilì prima in America Latina e poi nella DDR, a Berlino Est, dove morì (suicida?) nel 1986, all’età di 48 anni.

Questa “Freedom” fu scritta da Read di passaggio in Italia dove – chissà – fu forse testimone dell’“autunno caldo”, dedicando una strofa alle lotte di operai e studenti.
Nel disco intitolato “Дин Рид” realizzato in Unione Sovietica nel 1970 o 1971.

La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.

Durante un tour... (continua)
Freedom... la la la
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2015 - 11:49
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
Dean Reed interpreta "Bella Ciao" in un programma televisivo sovietico nel 1985.

Bernart Bartleby 4/3/2015 - 10:46
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Aquí me quedo

La versione tedesca cantata dall’attore, regista e cantautore statunitense Dean Reed (Denver 1938 – Berlino Est 1986) nel film “El Cantor”, prodotto in Germania Est nel 1978 e da lui diretto ed interpretato. La pellicola è ispirata alla figura di Víctor Jara, cui è dedicata.
Aquí me quedo
La carriera artistica di Dean Reed – in apparenza prototipo di WASP alto, bello, atletico e talentuoso – ebbe inizio nel 1958 con alcuni brani musicali che lo resero subito un idolo dei teenagers. Molto popolare anche in Sud America, ben presto Dean Reed si stabilì in Argentina dove rafforzò la sua fama insieme ad una band chiamata “Los Dominantes”.

Durante un tour in Cile il “golden boy” Dean Reed cominciò a rivelare inaspettatamente un interesse per i temi politici, si espresse in varie occasioni contro la povertà e l’oppressione delle masse lavoratrici ed indigene, partecipò a proteste contro l’escalation nucleare e contro la politica estera statunitense, tenne concerti gratuiti nei barrios più poveri delle grandi città. Il suo atteggiamento gli guadagnò l’ostilità dei potenti, tanto che nel 1966 il generale Juan Carlos Onganía - che aveva appena deposto il leggittimo presidente Illia... (continua)
HIER BLEIBE ICH
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2015 - 10:42

Canzone di Portolongone

anonimo
Canzone di Portolongone
Falsa Riforma della Giustizia; Guvern lader, ’nduma a Ccà !!! — Miracolo, MIRACOLO; Deo gratias, "forse" questa è l’ennesima volta buona che il Vile e VOMITEVOLE GIUDICIUME dei pm Mascalzoni sembra che smetterà di esistere e così la finirà di Calunniare copiosamente; e IMPUNEMENTE, di Sequestrare tanti poveri Cristi che hanno il solo torto di non gradire il loro modo di fare, di questi Degenerati Delinquenti; e speriamo che quei turpi Cialtroni dei "magistrati" SOVVERSIVI non facciano anche al pregiudicato De Luca il solito favore; riservato ai propri Compari e alla faccia dell'iniqua Legge Severino, che "condanna" Berlusconi e "assolve" De Magistris, degno socio dell'ignobile Di Pietro.
---
Questi famigerati e Turpi Masnadieri: Woodcock, Boccassini, Esposito, Ingroia, Di Pietro, coi (passati ?) Pagliacci e Criminali "Torinesi" degli anni 80 e via dicendo, insieme ai loro associati Cialtroni... (continua)
Zione 3/3/2015 - 23:57
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Víctor Jara: Ni chicha ni limoná

Víctor Jara: Ni chicha ni limoná
[1971]
Parole e musica di Víctor Jara
Nel disco intitolato El derecho de vivir en paz, pubblicato nell’aprile del 1971
Nella sua copertina interna l’album contiene il seguente sottotitolo: “Con los brazos de los que ya no viven y con manos que no han nacido ahora”

Due note curiose:
- la canzone è stata interpretata dal cantautore neerlandese Cornelis Vreeswijk con il titolo “Noch Dit, Noch Dat”, nel suo disco del 1978 intitolato “Het Recht Om In Vrede Te Leven”
- ne “El cantor” (1978), film dedicato a Víctor Jara, diretto, interpretato e musicato da Dean Reed – attore, songwriter e regista americano che scelse il marxismo, il Cile di Allende e la Germania Est, dove morì suicida nel 1986 – la canzone è cantata dallo stesso Reed nella parte di un cantautore chiaramente ispirato alla figura del grande artista cileno assassinato durante il golpe del 1973.

Una canzone che Víctor Jara scrisse... (continua)
Arrímese mas pa' ca
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/3/2015 - 16:21
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Piazza Alimonda

Piazza Alimonda
la giudico una grande canzone... e l album molto bello
valter mariotti 3/3/2015 - 13:45
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El hombre es un creador

El hombre es un creador
[1972]
Parole e musica di Víctor Jara
Nel disco intitolato “La población”

Incrèdibol bat trù!

Questa bella canzone di Jara mi era completamente sfuggita. L’ho scoperta grazie a Dean Reed, un attore americano molto sui generis, un bellone che aveva recitato il film di second’ordine e spaghetti-western come “Dio li crea... Io li ammazzo!”, o “Indio Black, sai che ti dico: sei un gran figlio di...” e ancora “Sotto a chi tocca!” e che poi, dopo un viaggio in America Latina e in Cile in particolare, aveva sviluppato una sua visione politica socialista che lo aveva portato a trasferirsi a Berlino Est, dove è morto nel 1986 in circostanze non molto chiare, inseguito dalla fama di traditore della patria e visto al tempo stesso con sospetto dal regime comunista.

Dean Reed era anche musicista e cantautore (“The Red Elvis”, o “The Czar of Rock ‘n’ Roll”, o “Comrade Rockstar” era soprannominato)... (continua)
Igualito que otros tantos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/3/2015 - 11:46
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Plegaria a un labrador

Plegaria a un labrador
Interpretata da Dean Reed, nella parte di Víctor Jara, nel film per la televisione della Germania Est intitolato “El cantor”, diretto dallo stesso Reed nel 1978.
Dean Reed (1938-1986) è stato un attore, cantautore e regista statunitense che ha vissuto prevalentemente in America Latina e Germania Est, morto suicida (ma le circostanze precise non furono mai ben chiarite) a Berlino Est nel 1986. Era soprannominato “The Red Elvis”…
VATERUNSER AN EINEN BAUERN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/3/2015 - 10:59
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Der schlimmste Feind

Der schlimmste Feind
[1926]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati sotto lo pseudonimo di Theobald Tiger su “Die Weltbühne” del 28 dicembre 1926. Poi nell’antologia di scritti e poesie intitolata “Das Lächeln der Mona Lisa” pubblicata nel 1929.

Musica di Hanns Eisler, in “Lieder nach Texten von Kurt Tucholsky” (1959)
In “Brecht - Eisler - Tucholsky - Weinert: Lieder Gegen Den Krieg”, nell’interpretazione di Elke Petri e Michael König con l’Erich-Weinert-Chor (1976)

Poesia interpretata anche da Ernst Busch, nel suo “Ernst Busch Singt Tucholsky / Eisler - Merkt Ihr Nischt”, ristampato nel 1997.
Più recentemente rimusicata da Christoph Holzhöfer, “sinistro” e prolifico cantautore tedesco originario di Bestwig, Renania-Vestfalia

La versione poetica di “Per che cosa?” (“Das Andere Deutschland”), un articolo che Tucholsky aveva pubblicato giusto un anno prima su “Die Weltbühne” sotto lo pseudonimo di Ignaz Wrobel,... (continua)
Für Ernst Toller

(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/3/2015 - 09:36
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The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]

Versione catalana di Marina Rossell in Marina Rossell canta Moustaki, vol.2 [2014]
The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
Sou aquí, Nicola i Bart,
(continua)
inviata da Donquijote82 2/3/2015 - 22:01

Il morto

Il morto
Chanson italienne - Il morto – Rocco Scotellaro – 1951

Poème de Rocco Scotellaro né d'un chant populaire de Lucanie, intitulé « Une chanson de mammaranna », la berceuse d'une grand-mère, qui a perdu ses fils à la guerre et qui maintenant élève son petit-fils orphelin en chantant le refrain distique « “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome”» (« Il ne peut jamais faire nuit, jamais faire jour, / Le pain s'est fait plomb, au four »).
Texte trouvé dans « L'univers paysan et l'imaginaire poétique de Rocco Scotellaro », de Giovanni Battista Bronzini, Éditions Dedale, 1987.
Le poème fut également publiée dans la revue internationale de littératures des « “Botteghe Oscure”» (huitième cahier, II semestre 1951), fondée par la noble dame Marguerite Caetani et éditée de 1948 à 1960.


Quelques mots à propos de Rocco Scotellaro et d'Accettura.

Il y a déjà quelques temps... (continua)
LE MORT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/3/2015 - 18:24
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Eppure credo

Eppure credo
La canzone Eppure è ora il brano di chiusura dell'omonimo cd "Eppure", opera prima della band veneziana Fonetica, uscito a fine dicembre 2014 per Astrorondine.
Dalla lettura del booklet del cd si svela alfine l'identità di chi ha scritto questo bellissimo testo...
Fonetica 2/3/2015 - 17:46
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Pioggia pioggia

Pioggia pioggia
La canzone Pioggia Pioggia fa ora parte del cd "Eppure", opera prima della band veneziana Fonetica, uscito a fine dicembre 2014 per Astrorondine.
2/3/2015 - 17:43
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Santa pace

Santa pace
La canzone Santa Pace è ora il brano di apertura del cd "Eppure", opera prima della band veneziana Fonetica, uscito a fine dicembre 2014 per Astrorondine.
Fonetica 2/3/2015 - 17:41
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Ruhe und Ordnung

Ruhe und Ordnung
[1925]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicato con lo pseudonimo di Theobald Tiger su “Die Weltbühne” del 13 gennaio 1925. Poi nell’antologia di scritti e poesie intitolata “Das Lächeln der Mona Lisa” pubblicata nel 1929.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1959
In “Lieder nach Texten von Kurt Tucholsky für singstimme und klavier”
Poi anche nel disco di Claus Boysen e Rainer Abraham intitolato “Tucholsky Und Genossen”

Legge e Ordine, un binomio spesso invocato, a destra come a sinistra, specie nei momenti di crisi e di trasformazione. Siccome però in genere nessuno si sogna di coniugarlo con Giustizia, ecco che puntualmente si rivela sempre per quel che è: Fascismo e Repressione.

A proposito di Ernst Ottwalt, nome di penna di Ernst Gottwalt Nicolas: tedesco, nato nel 1901, scrittore, comunista… La data di morte – agosto 1943 – potrebbe farci pensare che sia morto in qualche campo di concentramento... (continua)
Wenn Millionen arbeiten, ohne zu leben,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/3/2015 - 11:35




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