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Las increíbles aventuras del Señor Tijeras

Las increíbles aventuras del Señor Tijeras
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone sulla censura. Inutile dire che fu censurata, con il taglio netto dell’ultima strofa: “Io detesto la gente che ha il potere di dire quello che è bene e pure quello che è male. Solo il popolo, amico mio, è capace di capire. I censori di idee tremeranno di orrore davanti all’uomo libero con il corpo in pieno sole.”

Il personaggio del Señor Tijeras – che così tanto ricorda Agostino, il segretario dell’Organizzazione Internazionale della Moralità Pubblica interpretato da Albero Sordi ne “Il moralista” diretto nel 1959 da Giorgio Bianchi – ha anche un nome e un cognome: si tratta di Miguel Paulino Tato, detto Néstor (1902-1986), giornalista e critico cinematografico che dalla sua scrivania di presidente dell’“Ente de Calificación Cinematográfica” diresse la censura dal 1974 fin quasi al termine della dittatura di Videla e soci.
Escondido atrás de su escritorio gris
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2015 - 16:12
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El show de los muertos

El show de los muertos
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone che nella scaletta del disco originario doveva essere la prosecuzione di Juan Represión che però i Sui Generis furono costretti ad elimiminare e sostituire con “Tango en segunda” (comunque anch’essa dotata di una certa forza: “Alguna gente que conozco vive metida en un baúl”, o “A mi no me gusta tu cara y no me gusta tu olor”)…

Il brano si apre significativamente con un suono di sirene della polizia ed è ancora dedicato a Juan Represión, quello che dorme tranquillo, senza sapere che sta contribuendo all’assassinio di qualcuno, Juan Represión che solo in apparenza conduce una vita normale e che crede di avere la mani pulite ed invece ha i morti ammazzati sulla coscienza e le mani e i vestiti lordi di sangue…

Perché la censura... (continua)
Tengo los muertos todos aquí
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2015 - 15:40
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Juan Represión

Juan Represión
[1974]
Scritta da Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

“Pequeñas anécdotas sobre las instituciones” - pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’appena rieletto presidente Juan Domingo Perón e con il paese già nel caos completo che sfocerà di lì a poco nella svolta fascista – è stato uno dei dischi più censurati nella storia della musica argentina.
Charlie Garcia, autore di tutti i testi, fu costretto a cambiarne la maggior parte ma due brani, “Juan Represión” e “Botas locas”, furono del tutto espunti dalla prima edizione dell’album (e vennero inseriti per la prima volta soltanto in un'antologia del 1991!). I Sui Generis osarono proporli dal vivo in un concerto a Montevideo, Uruguay, nel 1975 e vennero praticamente tirati giù dal palco dalla polizia, arrestati e interrogati per ore…

La canzone è un allegoria del cittadino benestante ed amante... (continua)
Juan Represión viste
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2015 - 13:58
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Majorana si imbarca sul postale

Majorana si imbarca sul postale
2012
D'amore e di marea

(Basso; Colaninno – Ottolino)

Dove, quando, come, perché Ettore Majorana ha fatto perdere le sue tracce? In questa piccola canzone Majorana si trova nel porto di Palermo la sera della sua scomparsa: la decisione è già presa, non resta che un ultimo esame di coscienza e un messaggio di addio per il mondo, prima di mimetizzarsi nel mare dell’umanità. Una canzone perfetta per il congedo dagli ascoltatori che ora possono lasciare che anche la conchiglia si rigetti nel mare e si confonda con esso.

Una canzone su Ettore Majorana una CCG? E perché? Ettore Majorana, fisico italiano scomparso ufficialmente il 27 marzo 1938 (le ultime indagini lo danno per vivo fino al 1959 in Venezuela), almeno inizialmente infatuato del nazismo, nel "pantheon" delle CCG? A me piace pensare, così come Sciascia in La scomparsa di Majorana che sia fuggito rinunciando al ruolo di scienziato in seguito a una intuizione circa il possibile sviluppo della bomba atomica e le conseguenze potenzialmente disastrose che ne sarebbero scaturite.
Ecco: il porto si allontana, 
(continua)
inviata da Donquijote82 5/2/2015 - 10:15
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Il regalo

Il regalo
2012
D'amore e di marea

(Basso; Colaninno – Ottolino)

Liberamente ispirata alla lettera scritta da Giuseppe Di Vittorio al Conte Pavoncelli il 24 dicembre 1920. Leggere il testo di questo brano è come aprire un vecchia busta da lettera dentro la quale si ritrovano foto sbiadite e in bianco e nero - che ritraggono scene di lavoro nei campi della Puglia dei primi del secolo scorso - e una lettera antica (la prima delle tre di questo disco). Non è una lettera qualsiasi: l’ha scritta Giuseppe Di Vittorio al suo datore di lavoro, il Conte Pavoncelli, la vigilia di Natale del 1920, per restituirgli, nel modo più gentile possibile, un piccolo cestino di auguri che questi aveva fatto recapitare a casa sua. Lo fa perché non vuole il benché minimo privilegio rispetto agli altri braccianti che rappresenta: un gesto necessario non soltanto per onestà d’animo individuale, ma anche perché, nella vita... (continua)
Gentile principale, stamattina
(continua)
inviata da Donquijote82 5/2/2015 - 09:44
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Den vita duvan

Den vita duvan
[1975]
Scritta da Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975

Skriven av Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975
Åh, den lilla vita duvan var utan hem för en lång, lång tid
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/2/2015 - 02:43
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Advent är mörker och kyla

Advent är mörker och kyla
Testo di Margareta Melin (1969)
Musica di Lars-Åke Lundberg (1970)

Text av Margareta Melin (1969)
Musik av Lars-Åke Lundberg (1970)

Advent är mörker och kyla (Natale di tenebre e gelo) è una canzone natalizia svedese scritta nel 1969 dalla poetessa e autrice di canzoni Margareta Melin (nata nel 1935), e musicata l'anno dopo da Lars-Åke Lundberg. E' divenuta immediatamente popolare da essere accolta direttamente nel Salterio (Psalmbok) della Chiesa Riformata Luterana Svedese: Nel Salterio Nazionale del 1986 reca il numero 609 (Sezione "Bambini e Famiglia") mentre in quello in quello del 1987 ha il numero 484 (Sezione "Avvento"). Ha anche una melodia alternativa, composta da Torgny Erséus; ma quest'ultima viene utilizzata solo dall'Esercito della Salvezza. [RV]
Advent är mörker och kyla.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/2/2015 - 01:55
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Le Matin du Grand Soir

Le Matin du Grand Soir
Chanson française – Le Matin du Grand Soir – Marc Ogeret – 1968
Chanson de Bertal-Maubon (ou Bertal Maubon) est le pseudonyme collectif de Marcel Bertal (1882-1953) et Louis Maubon (18..-1957), paroliers de chansons, et auteurs de monologues, vaudevilles, livrets d'opérettes, pièces de théâtre – début du siècle dernier



Évidemment, Lucien l'âne mon ami, tu as déjà entendu parler du Grand Soir, moment révolutionnaire par excellence, moment terrible où le monde va basculer…

Comme tu le dis si bien, j'en ai entendu parler et entendu chanter, bien évidemment, de ce fameux Grand Soir. D'une certaine manière et pour certains, c'est une chose terrible et sérieuse. Pour ce que j'en sais, le Grand Soir fait très peur aux riches…

Évidemment… Donc, ce Grand Soir a beaucoup troublé l'ordre bourgeois à la fin du dix-neuvième siècle, au début du vingtième, quand les anarchistes menaient la guerre... (continua)
Vive Robespierre et vive Cambronne !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2015 - 23:11
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Ha muerto Elba Susana

Ha muerto Elba Susana
[1971]
Parole di Leonardo Castillo (1931-), poeta e scrittore argentino, nella raccolta “La magia más vieja” costituita da poesie scritte durante una breve prigionia subita nel 1969, durante una delle tante dittature che funestarono il paese e l’America latina intera, quella di Juan Carlos Onganía (1966-70).
Musica di Rolando Alarcón, con il Conjunto Huiracocha
Questo brano viene semplicemente raccontato dalla voce di Enrique Norambuena
Testo trovato su Cancioneros.com
Nel disco di Rolando Alarcón intitolato “Canciones desde una prisión”, interamente dedicato alle poesie e riflessioni scritte in prigione da Leonardo Castillo.

Il racconto della morte di Elba Susana del Valle Guerrero, una bimba di soli 4 anni, che il 1 luglio del 1969, durante gli scontri tra esercito e operai in sciopero a Tafí Viejo, nella provincia argentina di Tucumán, fu raggiunta da un proiettile sparato da un... (continua)
[Recitado]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2015 - 17:24
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Se olvidaron de la patria

Se olvidaron de la patria
[1966]
Parole di Rolando Alarcón su di una musica popolare di autore anonimo.
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”, pubblicato nel 1969.
Testo trovato su Cancioneros.com

Le relazioni tra l’apparato statale, molto spesso rappresentativo della classe dominante, e i lavoratori si fanno sempre critiche quando i secondi si organizzano e protestano in massa per rivendicare propri diritti. Il Cile non fa eccezione.
Partendo dal massacro di Santa Maria de Iquique del 1907, passando per gli eccidi degli anni 20 e 30 per arrivare alla metà degli 60, anche la storia del Cile è intrisa del sangue dei lavoratori, dei minatori in particolare.

Questa canzone fa riferimento alla feroce repressione delle mobilitazioni dei minatore del rame avvenute nelle miniere di El Teniente, Potrerillos, El Salvador, Llanta e Barquito. Al secondo mese di sciopero, il 1 marzo 1966, il governo... (continua)
Se olvidaron de la patria,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2015 - 15:57
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La mano de Dios

La mano de Dios
[1969]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”

Una canzone che, secondo me, fa il paio con Preguntitas sobre Dios di Atahualpa Yupanqui…
La mano de Dios ya no corre estas praderas,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2015 - 13:20
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Yo canto a la libertad

Yo canto a la libertad
[1967]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Testo trovato su Cancioneros.com
Libertad, libertad...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2015 - 13:03
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El optimista (Busco trabajo)

El optimista (Busco trabajo)
[198?]
Parole di Crisanto Alonso Vargas Ramírez, umorista colombiano
Musica di Piero
Canzone dalla trasmissione radiofonica “El Manicomio de Vargasvil”, in onda sull’emittente Caracol Antioquia a partire dal 1983.
Qué cosas tan tristes que tiene la vida,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2015 - 11:57
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Refugee Blues

Refugee Blues
d'après la version italienne de Rossella Poli
d'une chanson anglaise – Refugee Blues – W.H. Auden – 1939


Dans les mois précédant immédiatement le déclenchement de la seconde guerre mondiale, Auden écrivit quelques poèmes contre le nazisme et l'horreur qui se profilait à l'horizon, et même, qui était déjà clairement manifeste, du moins pour qui voulait garder les yeux ouverts. Sa composition la plus célèbre de cette période est sûrement « September 1, 1939 », dédiée à l'invasion de la Pologne. Dans ce « Refugee Blues », Auden décrit de façon claire, sèche et dramatique la condition des Juifs dans l'Europe secouée par la fureur de Hitler, en mettant aussi le doigt dans une plaie encore aujourd'hui ouverte, celle de l'indifférence et même du refus que les Hébreux se virent opposer des « démocraties » de l'époque dans leurs tentatives désespérées de trouver refuge et asile, chose qui contribua... (continua)
BLUES DES RÉFUGIÉS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2015 - 11:39
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Yo tengo una copla triste

Yo tengo una copla triste
[1967]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Yo tengo una copla triste para cantar,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2015 - 11:13
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Voy a recorrer el mundo

Voy a recorrer el mundo
[1966]
Parole e musica di Rolando Alarcón
In un disco intitolato semplicemente all’artista
Voy a recorrer el mundo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2015 - 09:34
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Yo defiendo mi tierra

Yo defiendo mi tierra
[1965]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco “Rolando Alarcón y sus canciones”. Presente anche nel disco collettivo “La Peña de los Parra”.
Testo trovato su Cancioneros.com
Defiendo mi tierra
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2015 - 09:15
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To był chłop

To był chłop
Jan "Kyks" Skrzek, il bluesman dell'Alta Slesia è morto 29 gennaio 2015
Testo e musica sue da http://teksciory.interia.pl/
Nie ma chopa
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 4/2/2015 - 03:46
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Les Bourgeois

Les Bourgeois
BURŻUJE
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 4/2/2015 - 00:15
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C'est à l'école qu'on apprend les bêtises

C'est à l'école qu'on apprend les bêtises
C'est à l'école qu'on apprend les bêtises

Chanson française – C'est à l'école qu'on apprend les bêtises – Henri Dès -



Peut-être celle-ci ?, dit Marco Valdo M.I.

Peut-être quoi ?, demande Lucien l'âne un peu estomaqué.

Peut-être celle-ci est-elle une chanson utile ? Ou est-ce une chanson inutile ? Moi, je n'en sais rien. Tout ce que je trouve, c'est une chanson contre la guerre. Car…

Car ?, dit Lucien l'âne en riant.

Car, Zoum zoum zoum-zoum-zoum
Zoum zouzoum zoum-zoum
C’est à l’école, tagadagada
Qu’on apprend les bêtises… et les bêtises de ce genre mettent à mal l'esprit de sérieux et la discipline qui est la base intangible de l'ordre et des armées. Tous les militaires te le diront. L'armée, c'est du sérieux. Là, on ne rit pas. Comme disait Brel, chez ces gens-là, Monsieur, on ne rit pas, Monsieur, on tire, on obéit, on respecte.

Ah bon, dit Lucien l'âne. Évidemment, vu comme... (continua)
Zoum zoum zoum-zoum-zoum
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/2/2015 - 23:48
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Gambadilegno a Parigi

Gambadilegno a Parigi
L'ho ascoltata nella versione dell'ultimo lavoro di Francesco. Sublime !Mi ha emozionato al punto da riascoltarla ininterottamente per tutto il viaggio di andata e ritorno in autofra Milazzo e Siracusa.
Angelo 3/2/2015 - 22:48
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Adele

Adele
Testo di Cristiano Godano
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)

A quasi vent'anni dall'esordio esplosivo di "Catartica", ho trovato questo disco dei Marlene fresco e ispirato, lontano da certe sperimentazioni troppo cervellotiche (almeno per i miei gusti) che avevano caratterizzato alcuni lavori precedenti, ben suonato e con testi ispirati. Musicalmente questa Adele è uno dei pezzi forti che dimostra egregiamente come il rock italiano quando è ben fatto non ha niente da invidiare ai modelli anglosassoni.

Il testo, di stretta attualità, racconta con molta sensibilità e nessuna retorica la fuga di una donna perseguitata da uno stalker.
Adele se ne va
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 3/2/2015 - 22:40
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Osja, amore mio

Osja, amore mio
Testo di Cristiano Godano
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)

Ispirata alla figura del letterato russo fondatore dell’acmeismo Osip Emil'evič Mandel'štam, la canzone è scritta dal punto di vista della moglie, la pittrice e scrittrice Nadežda Jakovlevna Mandel'štam. Durante gli anni di lontananza dal marito, vittima delle persecuzioni delle Grandi purghe staliniane, Nadia decise in un mirabile slancio amoroso di imparare a memoria tutti i versi del poeta per poterli tramandare alle generazioni future.




Gli stessi Marlene Kuntz citano il nostro sito per spiegare il tipo di fascinazione che ha condotto Cristiano Godano a scrivere questa canzone.
Tutto imparerò di te
(continua)
inviata da Lorenzo 3/2/2015 - 21:33
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The Green Fields Of France (No Man's Land)

The Green Fields Of France (No Man's Land)
Lo stesso Eric Bogle interviene a proposito della cover "edulcorata" di Joss Stone, un'operazione a cui purtroppo si è prestato anche il grande Jeff Beck.


Eric Bogle: I don't like Joss Stone's cover of No Man's Land, but I won't sue
The Guardian

Apparently Joss Stone’s version of my song No Man’s Land has polarised opinion. I’ve had quite a large number of emails from irate or upset fans asking me if I’d heard it and why I could allow such a travesty. It’s upset me too, mind you, and irritated me as well.

Here was I in Adelaide, bumbling along in comfortable, crisis-free obscurity at the other end of the world, when suddenly a bushfire flared up back in the increasingly Disunited Kingdom, illuminating a depth of feeling about my song I hadn’t known existed. I usually don’t comment publicly on other artists’ versions of my music, but so many people have been in touch that I felt I should... (continua)
CCG Staff 3/2/2015 - 20:51
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Nothin' but a Good Time

Nothin'  but a Good Time
Now listen
(continua)
3/2/2015 - 20:35
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Overworked and Underpaid

Overworked and Underpaid
Album: "Alive and Well" (1999)
I wake up and try and
(continua)
3/2/2015 - 19:23

Everyday Robots

Antiwar Songs Blog
Everyday Robots
Everyday Robots è una canzone inquietante e realistica. L’ha scritta Damon Albarn, il cantante inglese che dopo una stagione da popstar con i Blur e le interessanti sperimentazioni tra elettronica e hip-hop della band a cartoni animati dei Gorillaz, ha fatto uscire l’anno scorso il suo primo album solista che si apre con questa traccia […]
Antiwar Songs Staff 2015-02-03 17:28:00
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Camions ça fait prout

Camions ça fait prout
Camions ça fait prout

Chanson française – Camions ça fait prout – Henri Dès – 1986



Ah, Lucien l'âne mon ami, vous les ânes avez avantageusement été remplacés par les camions, les camionnettes et tous ces engins automobiles… De ce point de vue, c'est utile et c'est une bonne chose. Mais voilà, comme les vaches, comme vous les ânes et nous les humains, les camions ça fait prout. Ça pète et ça empuante l'atmosphère, allant jusqu'à contribuer à faier un trou dans la couche d'ozone.

Dis tout de suite que je pète comme un camion…, dit Lucien l'âne en explosant de rire.

Pas autant, pas autant. Tout est une question de mesure. Et par exemple, depuis que j'ai suivi – et tu l'as suivi avec moi – le débat à propos de La rosa nera de Gigliola Cinquetti (je te la traduirai prochainement, ne t’en fais pas!), je suis perplexe quant aux chansons à proposer aux Chansons contre la Guerre. Un grand... (continua)
Camions sur la route,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/2/2015 - 15:49
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El afuerino

El afuerino
[1965]
Parole e musica di Roberto Parra Sandoval (1921-1995), conosciuto come “tío Roberto”, uno dei tanti artisti della numerosa famiglia Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”.
Testo trovato su Cancioneros.com

“Afuerino” è un termine cileno che sta ad indicare genericamente lo straniero o, con più precisione, uno non del posto sorpreso a commettere un piccolo furto…
Detrás de la zarzamora
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2015 - 15:35
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El pueblo

El pueblo
[1965]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”. Ripresa poi dai Quilapayún
Testo trovato su Cancioneros.com
Al pueblo sólo le falta
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2015 - 15:04
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Canción para Angélico

Canción para Angélico
[1968]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco intitolato “Al mundo-niño, le canto” ma poi anche nel disco collettivo registrato clandestinamente nel 1974 insieme ad altri prigionieri nel campo di concentramento fascista di Chacabuco
Duerma tranquilo, mi niño,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2015 - 11:56

Libertad para Luis Corvalán

Libertad para Luis Corvalán
[tra 1973 e 1976]
Parole e musica di Sergio Ortega (1938-2003), compositore e pianista cileno e militante comunista. Nel 1973 riparò in Francia, dove ha vissuto fino alla morte.
Canzone inedita
Testo trovato su Cancioneros.com

Luis Corvalán (1916-2010) è stato il segretario del Partito comunista cileno per più di 30 anni, dal 1958 al 1990.

Nel 1973, subito dopo il golpe, fu arrestato e detenuto senza accusa nel campo di concentramento dell’isola di Dawson. Nel 1976 il dittatore Pinochet propose a Brézhnev uno scambio di prigionieri politici: Luis Corvalán fu liberato e accolto in Unione Sovietica e i russi liberarono il dissidente Vladímir Bukovski.

Il figlio di Luis Corvalán, Luis Alberto, pure lui comunista e leader studentesco, fu anch’egli arrestato e detenuto nel campo di concentramento di Chacabuco dove, con il compagno Ángel Parra ed altri detenuti, nel 1974 registrò clandestinamente... (continua)
Un grito gigante la tierra recorre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2015 - 11:39
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La ventana

La ventana
[1969]
Parole e musica di Patricio Manns
Interpretata da Mariana Montalvo
Nel disco “Patricio Manns” del 1971 e poi in “Chants de la résistance populaire chilienne”, inciso nel 1974 con i Karaxú, gruppo fondato dallo stesso Manns durante l’esilio in Francia dopo il golpe militare in Cile nel 1973.
Testo trovato su Cancioneros.com
Miré tu cara por la ventana
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2015 - 10:32
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La canción de Luciano

La canción de Luciano
[1972]
Parole e musica di Patricio Manns
Nel disco “Chants de la résistance populaire chilienne”, inciso nel 1974 con i Karaxú, gruppo fondato dallo stesso Manns durante l’esilio in Francia dopo il golpe militare in Cile nel 1973.
Testo trovato su Cancioneros.com

Canzone dedicata a Luciano Cruz Aguayo (“Juan Carlos” nella clandestinità), uno dei dirigenti del MIR (Movimiento de Izquierda Revolucionaria), morto in circostanze misteriose il 14 agosto de 1971. Due giorni dopo anche la sua compagna, docente di sociologia di origine francese, fu trovata morta nello stesso modo, asfissiata.

Negli archivi della CIA, oggi in parte declassificati, si ipotizza che Luciano Cruz Aguayo, leader emergente e particolarmente radicale e rigoroso, sia rimasto vittima di una faida interna alla sinistra cilena. Sembra infatti che Cruz Aguayo si fosse permesso di espellere dal MIR tal Max Marambio, il potente... (continua)
Al paso de Luciano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2015 - 09:35
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Le déserteur

Le déserteur
ITALIANO / ITALIAN / ITALIEN [11] - Salvo Lo Galbo

Versione italiana di Salvo Lo Galbo
IL DISERTORE
(continua)
inviata da Salvo 3/2/2015 - 06:32
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Les Bourgeois

Les Bourgeois
I BORGHESI
(continua)
inviata da Salvo 3/2/2015 - 06:23

Les Chouettes Crucifiées

Les Chouettes Crucifiées
Les Chouettes Crucifiées

Chanson française – Les Chouettes Crucifiées – Marco Valdo M.I.– 2015


Mon ami Lucien l'âne, tu sais que le lendemain de leur assassinat par des déments – vrais cons cagoulés en vengeurs d'un quelconque prophète – les dessinateurs de Charlie avaient déjà empli le Paradis de dessins de bites… Il y en avait partout et selon la rumeur, le propriétaire des lieux aimait ça. Cette petite introduction pour te dire que si certains aiment dessiner des bites partout, il y en a d'autres qui veulent mettre des crucifix partout.

D'accord, j'en ai entendu parlé et puis, des bites, j'en ai déjà vues des tonnes. Note que des crucifix, depuis le temps que je me balade, j'en ai vu jusqu'à plus soif, jusqu'à l’écœurement. Alors, comme ton introduction est finie, accouche… N'y va pas par quatre chemins, dis ce que tu as à dire et fais-moi voir ta chanson, car je pense bien que celle-ci,... (continua)
Regardez comme il est beau,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/2/2015 - 21:30
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Time Table

Time Table
Grande Peter Gabriel autore del testo
Enzo 2/2/2015 - 20:41
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Una ragione per vivere

Una ragione per vivere
Speriamo di riuscire prima o poi di trovare il testo originale
Scendo gli alti sentieri di montagna
(continua)
inviata da Donquijote82 2/2/2015 - 20:19
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Anidride Solforosa

Anidride Solforosa
Tutte le canzoni contenute in "Anidride Solforosa", così come quelle in "Il giorno aveva 5 teste" sono capolavori di poesia e musica. Questa aveva anche una strofa finale che non è stata musicata da Dalla che recitava:

"Nevica nevica nevica
e l'inverno fa nevicare.
Stare attenti accidenti
come nei vecchi tempi
che non si spenga il fuoco.
E questo non è un giuoco."
Flavio Poltronieri 2/2/2015 - 19:37
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Un'auto targata TO

Un'auto targata TO
Come integrazione al commento del prode Riccardo, vorrei contribuire dicendo che la prima stesura del testo del compianto poeta Roberto Roversi addirittura recitava:

"C'è un treno
da Scilla a Torino
otto gli occhi
uno stesso destino."
Flavio Poltronieri 2/2/2015 - 19:28
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Wild Geese

Wild Geese
2005
Wild Geese

Wild Geese, 2004-2006 a show based on stories of exile and migration as they have affected Irish, African/Caribbean, African, South Asian and Chinese migrants and refugees.

Wild Geese is a song and video ballad of exile and migration, using live music and video to combine the stories of Irish nurses, Asian textile workers, Iranian refugees and Chinese cockle-pickers and to highlight the contradictions in the position of migrant workers, often trapped in some of the poorest jobs, which no-one else will do, but vilified in parts of the media.

Performers:

Jilah Bakhshayesh
Gaylan Nazhad
Dave Rogers
Fred Wisdom
Goodbye Erin’s Isle, we’re crossing the sea
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/2/2015 - 18:11
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No sé el perquè de les guerres

No sé el perquè de les guerres
2 febbraio 2015
NON SO IL PERCHÉ DELLE GUERRE
(continua)
2/2/2015 - 17:24




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