Black Moon
Everyday I see a new cloud coming
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/12/2015 - 09:16
Percorsi:
Guerra alla Terra
Air Play - Smog Music Created With Beijing Air Quality Data
[2015]
This song was generated using three years of air quality data in Beijing. The daily measurements of air pollutants alter the sounds and visuals over the duration of the song.
Read more about the composition and process of creating this song here:
datadrivendj.com/tracks/smog
Data-Driven DJ by Brian Foo (brianfoo.com) is a series of music experiments that combine data, algorithms, and borrowed sounds.
Brian Foo è programmatore, artista e dispensatore di gioia.
Uno dei suoi progetti si chiama Data-Driven DJ e consiste in una serie di esperimenti musicali che combinano dati, algoritmi e suoni campionati.
Questa traccia è stata generata usando tre anni di dati sulla qualità dell’aria nella capitale cinese Pechino. Le misure quotidiane dei veleni nell’aria alterano suoni e immagini durante il progresso del brano.
Per maggiori informazioni sulle modalità con cui Brian realizza le sue tracce: datadrivendj.com
This song was generated using three years of air quality data in Beijing. The daily measurements of air pollutants alter the sounds and visuals over the duration of the song.
Read more about the composition and process of creating this song here:
datadrivendj.com/tracks/smog
Data-Driven DJ by Brian Foo (brianfoo.com) is a series of music experiments that combine data, algorithms, and borrowed sounds.
Brian Foo è programmatore, artista e dispensatore di gioia.
Uno dei suoi progetti si chiama Data-Driven DJ e consiste in una serie di esperimenti musicali che combinano dati, algoritmi e suoni campionati.
Questa traccia è stata generata usando tre anni di dati sulla qualità dell’aria nella capitale cinese Pechino. Le misure quotidiane dei veleni nell’aria alterano suoni e immagini durante il progresso del brano.
Per maggiori informazioni sulle modalità con cui Brian realizza le sue tracce: datadrivendj.com
[Instrumental]
inviata da Bernart Bartleby 28/12/2015 - 21:58
Percorsi:
Guerra alla Terra
Stony Broke in No Man's Land
anonimo
[dopo il 1918]
Testo trovato su firstworldwar.com
Interpretata nel primo dopoguerra da artisti ormai sconosciuti, come tal Frank Miller o tal Albert Edward (Red) Newman, cantante inglese trapiantato in Canada e membro del gruppo d’intrattenimento per le truppe chiamato The Dumbells.
A Grande Guerra finita i sopravvissuti, vinti e vincitori, sprofondarono nella crisi economica, che anche nel Regno Unito portò ad un’importante inflazione, ad una severa crisi produttiva nonché al grande sciopero generale del 1926 ed al radicalizzarsi delle istanze indipendentiste irlandesi.
Per moltissimi reduci la vita divenne più difficile che in trincea…
Testo trovato su firstworldwar.com
Interpretata nel primo dopoguerra da artisti ormai sconosciuti, come tal Frank Miller o tal Albert Edward (Red) Newman, cantante inglese trapiantato in Canada e membro del gruppo d’intrattenimento per le truppe chiamato The Dumbells.
A Grande Guerra finita i sopravvissuti, vinti e vincitori, sprofondarono nella crisi economica, che anche nel Regno Unito portò ad un’importante inflazione, ad una severa crisi produttiva nonché al grande sciopero generale del 1926 ed al radicalizzarsi delle istanze indipendentiste irlandesi.
Per moltissimi reduci la vita divenne più difficile che in trincea…
In 1914 a hundred year's ago it seems
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/12/2015 - 16:07
A Soldier's Reminiscences
[1915]
Scritta da Bert Lee ed Ernest Hastings
Testo trovato qui ma alquanto mal messo, sicchè ho provato a sistemarlo un po’ benchè il mio inglese sia abbastanza scarso (se qualcuno sa fare di meglio, si faccia avanti)
Uno dei cavalli di battaglia di Ernest Hastings, il cabarettista che abbiamo già trovato interprete di The Military Representative.
Anche qui il protagonista è una sorta di “Rip van Winkle”, un vegliardo ormai affetto da alzheimer o demenza senile ma spedito comunque in trincea a combattere.
In Gran Bretagna, dopo l’introduzione della coscrizione obbligatoria nel 1916, l’età massima per divenire carne da cannone fu progressivamente innalzata, dai 41 fino ai 51 e addirittura ai 56 anni… Vi rendete conto cosa volesse dire aver 50 anni nell’Europa di 100 anni fa?!? L’aspettativa media di vita in tempo di pace non era tanto più alta! E, non contenti, i macellai inglesi sprofondarono nella Grande Guerra anche 250.000 ragazzini sotto i 19 anni, il limite inferiore previsto dalla legge per andare a combattere overseas…
Scritta da Bert Lee ed Ernest Hastings
Testo trovato qui ma alquanto mal messo, sicchè ho provato a sistemarlo un po’ benchè il mio inglese sia abbastanza scarso (se qualcuno sa fare di meglio, si faccia avanti)
Uno dei cavalli di battaglia di Ernest Hastings, il cabarettista che abbiamo già trovato interprete di The Military Representative.
Anche qui il protagonista è una sorta di “Rip van Winkle”, un vegliardo ormai affetto da alzheimer o demenza senile ma spedito comunque in trincea a combattere.
In Gran Bretagna, dopo l’introduzione della coscrizione obbligatoria nel 1916, l’età massima per divenire carne da cannone fu progressivamente innalzata, dai 41 fino ai 51 e addirittura ai 56 anni… Vi rendete conto cosa volesse dire aver 50 anni nell’Europa di 100 anni fa?!? L’aspettativa media di vita in tempo di pace non era tanto più alta! E, non contenti, i macellai inglesi sprofondarono nella Grande Guerra anche 250.000 ragazzini sotto i 19 anni, il limite inferiore previsto dalla legge per andare a combattere overseas…
I am an old Soldier with hair iron grey
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/12/2015 - 15:21
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Un hombre en general
Un hombre en General
testo: Patricio Manns
musica: José Seves
da "Palimpsesto"
registrazione effettuata a Roma nella primavera del 1981
Omaggio degli Inti Illimani alla rivoluzione sandinista che nel 1980 stava trionfando su un testo di Patricio Manns che una volta disse "la musica è matematica affranta dall'emozione".
testo: Patricio Manns
musica: José Seves
da "Palimpsesto"
registrazione effettuata a Roma nella primavera del 1981
Omaggio degli Inti Illimani alla rivoluzione sandinista che nel 1980 stava trionfando su un testo di Patricio Manns che una volta disse "la musica è matematica affranta dall'emozione".
Fue un girasol en tren de cabalgar,
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 28/12/2015 - 15:09
Lloyd George’s Beer
[1915]
Scritta da R. P. Weston e Bert Lee
Interpretata da Ernie Mayne, celebre cantante del music-hall dell’epoca.
Testo trovato su The Western Front Association
Nonostante l’introduzione patriottarda, questa canzone è uno sfogo contro le misure che il governo inglese prese sul “fronte interno” durante la Grande Guerra. Tra le più antipatiche, e a tutto discapito di una working class che già stava dando letteralmente il sudore, il sangue e la vita, il provvedimento che abbassava drasticamente la gradazione alcolica della bevanda nazionale e limitava gli orari d’apertura dei pub. Certo, l’alcolismo era una piaga ma la “temperance” quando non il moralismo proibizionista venivano abbracciati proprio mentre si costringevano i lavoratori a costruire cannoni e spolette e si mandavano i loro figli a provarli sul campo nel più grande macello mai escogitato prima. Inoltre, quanto più diminuiva... (continua)
Scritta da R. P. Weston e Bert Lee
Interpretata da Ernie Mayne, celebre cantante del music-hall dell’epoca.
Testo trovato su The Western Front Association
Nonostante l’introduzione patriottarda, questa canzone è uno sfogo contro le misure che il governo inglese prese sul “fronte interno” durante la Grande Guerra. Tra le più antipatiche, e a tutto discapito di una working class che già stava dando letteralmente il sudore, il sangue e la vita, il provvedimento che abbassava drasticamente la gradazione alcolica della bevanda nazionale e limitava gli orari d’apertura dei pub. Certo, l’alcolismo era una piaga ma la “temperance” quando non il moralismo proibizionista venivano abbracciati proprio mentre si costringevano i lavoratori a costruire cannoni e spolette e si mandavano i loro figli a provarli sul campo nel più grande macello mai escogitato prima. Inoltre, quanto più diminuiva... (continua)
We shall win the war, we shall win the war,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/12/2015 - 11:34
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
La Théière Céleste
La Théière Céleste
Chanson française – La Théière Céleste – Marco Valdo M.I. – 2015
Voici, Lucien l’âne mon ami, l’histoire de la théière céleste.
Quoi ? De quoi tu me parles, Marco Valdo M.I., mon ami ? D’une théière céleste, et il faudrait y croire.
Bien évidemment qu’on doit y croire et qu’on ne saurait la nier sous peine de sévère réprobation. Mais je ne t’en veux pas de ta stupéfiante ignorance ; dans le fond, tu es un âne. Écoute bien, Lucien l’âne mon ami, la théière céleste est attestée par les plus grandes écritures, par les livres les plus saints, par les saints les plus ivres. Mordicus d’Athènes, philosophe éminent, inspirateur de l’école éthylique, l’attestait déjà de toute son autorité. T’ai-je dit que c’était une planète, du moins en apparence, mais c’est bien plus que ça. Elle date d’avant le big-bang et ce serait elle qui l’aurait provoqué en laissant couler sur le monde... (continua)
Chanson française – La Théière Céleste – Marco Valdo M.I. – 2015
Voici, Lucien l’âne mon ami, l’histoire de la théière céleste.
Quoi ? De quoi tu me parles, Marco Valdo M.I., mon ami ? D’une théière céleste, et il faudrait y croire.
Bien évidemment qu’on doit y croire et qu’on ne saurait la nier sous peine de sévère réprobation. Mais je ne t’en veux pas de ta stupéfiante ignorance ; dans le fond, tu es un âne. Écoute bien, Lucien l’âne mon ami, la théière céleste est attestée par les plus grandes écritures, par les livres les plus saints, par les saints les plus ivres. Mordicus d’Athènes, philosophe éminent, inspirateur de l’école éthylique, l’attestait déjà de toute son autorité. T’ai-je dit que c’était une planète, du moins en apparence, mais c’est bien plus que ça. Elle date d’avant le big-bang et ce serait elle qui l’aurait provoqué en laissant couler sur le monde... (continua)
Beaucoup de croyants disent
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/12/2015 - 09:19
Procès et condamnation
Procès et condamnation
Chanson française – Procès et condamnation – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 18
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXIX)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.
Nous... (continua)
Chanson française – Procès et condamnation – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 18
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXIX)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.
Nous... (continua)
On sut bientôt dans tous les alentours
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/12/2015 - 23:00
Take Me Back to Dear Old Blighty
[1916]
Scritta da Arthur J. Mills, Fred Godfrey e Bennett Scott
L’interpretazione forse più famosa è quella offerta nel 1917 dall’australiana Florrie Ford (1875-1940), una delle star del music-hall dell’epoca
Testo trovato su firstworldwar.com
Allegra canzonetta di varietà sulla follia della guerra e insieme sull’insopprimibile nostalgia di casa del soldato. La follia sta nelle diverse tipologie umane, dall’intrepido soldato che dopo ogni furiosa battaglia tira fuori il grammofono e si commuove, all’asso dell’aviazione che patisce l’aeroplano, al trincerato che sorseggiando il tè sogna la marmellata di more della zia, al tipo che si fà la barba sotto attacco nemico e pensa che i “Crystal Palace Brock's Benefits” - i fuochi artificiali della londinese Brock's Fireworks Ltd - siano molto meglio... Ma tutti immancabilmente sognano di tornare a casa, nella “dear old Blighty”, la cara vecchia... (continua)
Scritta da Arthur J. Mills, Fred Godfrey e Bennett Scott
L’interpretazione forse più famosa è quella offerta nel 1917 dall’australiana Florrie Ford (1875-1940), una delle star del music-hall dell’epoca
Testo trovato su firstworldwar.com
Allegra canzonetta di varietà sulla follia della guerra e insieme sull’insopprimibile nostalgia di casa del soldato. La follia sta nelle diverse tipologie umane, dall’intrepido soldato che dopo ogni furiosa battaglia tira fuori il grammofono e si commuove, all’asso dell’aviazione che patisce l’aeroplano, al trincerato che sorseggiando il tè sogna la marmellata di more della zia, al tipo che si fà la barba sotto attacco nemico e pensa che i “Crystal Palace Brock's Benefits” - i fuochi artificiali della londinese Brock's Fireworks Ltd - siano molto meglio... Ma tutti immancabilmente sognano di tornare a casa, nella “dear old Blighty”, la cara vecchia... (continua)
Jack Dunn, son of a gun, over in France today,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/12/2015 - 21:53
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
I’m Glad I've Got a Bit of a Blighty One
[1916]
Scritta da Herman Darewski & Arthur Wimperis
Cavallo di battaglia di Matilda Alice Powles (1864-1952), in arte Vesta Tilley, cantante inglese di music-hall, assai famosa in quegli anni. Nei suoi numeri si presentava travestita da uomo.
Testo trovato su Monologues - Music Hall
Sebbene Vesta Tilley, come tanti altri artisti, fosse subito divenuta un megafono per la propaganda volta all’arruolamento, nonchè un’affezionata degli spettacoli per le truppe, questa canzone da lei interpretata non racconta una storia di eroismo, tutt’altro.
Qui ad un “Tommy” è riuscito il colpaccio di togliersi dalle trincee e da morte quasi sicura grazie ad una ferita nè troppo lieve nè troppo grave, una cosiddetta “blighty wound”, dove - according to en.wikipedia - “blighty” è termine che non deriva dal negativo “blight” - ruggine, degrado, rovina, morìa - ma da bilayati, o vilayati, parola in lingua... (continua)
Scritta da Herman Darewski & Arthur Wimperis
Cavallo di battaglia di Matilda Alice Powles (1864-1952), in arte Vesta Tilley, cantante inglese di music-hall, assai famosa in quegli anni. Nei suoi numeri si presentava travestita da uomo.
Testo trovato su Monologues - Music Hall
Sebbene Vesta Tilley, come tanti altri artisti, fosse subito divenuta un megafono per la propaganda volta all’arruolamento, nonchè un’affezionata degli spettacoli per le truppe, questa canzone da lei interpretata non racconta una storia di eroismo, tutt’altro.
Qui ad un “Tommy” è riuscito il colpaccio di togliersi dalle trincee e da morte quasi sicura grazie ad una ferita nè troppo lieve nè troppo grave, una cosiddetta “blighty wound”, dove - according to en.wikipedia - “blighty” è termine che non deriva dal negativo “blight” - ruggine, degrado, rovina, morìa - ma da bilayati, o vilayati, parola in lingua... (continua)
Here I am, here I am,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/12/2015 - 20:48
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Kalonkadour
[1983]
Testo / Lyrics / Testenn / Paroles: Chocun / Corbineau / Jossic
Musica / Music / Sonerezh / Musique:
Tradizionale irlandese ("Planxty Irwin")
Irish traditional tune ("Planxty Irwin")
Album: 1. Café du bon coin [1983]
2. Ar gwellañ gant Tri Yann - La légende [2001]
Il lago fatato di Kalonkadour, o Kalondour (nel cui nome si riconoscono le parole bretoni kalon “cuore” e dour “acqua”; vorrebbe quindi dire “cuore d'acqua”) dovrebbe, se la memoria non mi falla, trovarsi in mezzo all'altrettanto fatata foresta di Brocéliande, nell'epos arturiano. Nel particolare stile dei Tri Yann, non di rado il passato (anche leggendario) serve per raccontare il presente, intrecciandovisi strettamente: così fu che, nel 1983, in un album parecchio “irlandese” comparve anche questa canzone divenuta poi veramente leggendaria, giustappunto su di un'aria irlandese rielaborata (quella tradizionale di... (continua)
Testo / Lyrics / Testenn / Paroles: Chocun / Corbineau / Jossic
Musica / Music / Sonerezh / Musique:
Tradizionale irlandese ("Planxty Irwin")
Irish traditional tune ("Planxty Irwin")
Album: 1. Café du bon coin [1983]
2. Ar gwellañ gant Tri Yann - La légende [2001]
Il lago fatato di Kalonkadour, o Kalondour (nel cui nome si riconoscono le parole bretoni kalon “cuore” e dour “acqua”; vorrebbe quindi dire “cuore d'acqua”) dovrebbe, se la memoria non mi falla, trovarsi in mezzo all'altrettanto fatata foresta di Brocéliande, nell'epos arturiano. Nel particolare stile dei Tri Yann, non di rado il passato (anche leggendario) serve per raccontare il presente, intrecciandovisi strettamente: così fu che, nel 1983, in un album parecchio “irlandese” comparve anche questa canzone divenuta poi veramente leggendaria, giustappunto su di un'aria irlandese rielaborata (quella tradizionale di... (continua)
Au bord du lac de Kalonkadour
(continua)
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 27/12/2015 - 20:11
Percorsi:
Guerra alla Terra
Questione Meridionale
testo originale Rina Durante.
Il nonno di mio padre era brigante
(continua)
(continua)
inviata da dq82 27/12/2015 - 17:09
Luci basse
2015
La Rocha
a tutte le popolazioni che cercano rifugio e fortuna nei paesi occidentali anche quando quei paesi distano solo una frontiera. Immigrazione messico usa, a tutta quella moltitudine.
La Rocha
a tutte le popolazioni che cercano rifugio e fortuna nei paesi occidentali anche quando quei paesi distano solo una frontiera. Immigrazione messico usa, a tutta quella moltitudine.
Rock word in my mind/sand word on my tongue
(continua)
(continua)
inviata da dq82 27/12/2015 - 17:05
La decisione
2015
La Rocha
La Rocha
Resto qui ad aspettare contando le onde del mare
(continua)
(continua)
inviata da dq82 27/12/2015 - 17:03
La Gioventù
2015
La Rocha
La Gioventù è la settima traccia del cd dei La Rocha
il brano è un'esortazione ad alzarsi, a ribellarsi a credere nel proprio pensiero, ad agire. E' dedicato a tutti i movimenti che lottano nei territorio interessati dal passaggio di grandi opere inutili, a tutti quei movimenti che lottano per un sistema di sviluppo più umano e diverso da quello del profitto, a tutti i movimenti presenti a Genova nel 2001.
La Rocha
La Gioventù è la settima traccia del cd dei La Rocha
il brano è un'esortazione ad alzarsi, a ribellarsi a credere nel proprio pensiero, ad agire. E' dedicato a tutti i movimenti che lottano nei territorio interessati dal passaggio di grandi opere inutili, a tutti quei movimenti che lottano per un sistema di sviluppo più umano e diverso da quello del profitto, a tutti i movimenti presenti a Genova nel 2001.
Sono arrivati con le tasche piene
(continua)
(continua)
inviata da dq82 27/12/2015 - 17:01
Percorsi:
Genova - G8
Città di Dio
2015
La Rocha
Città di Dio, brano dai connotati lievemente punk, che prende il nome dall’omonimo libro di Paulo Lins e il successivo film di Meirelles e, come nelle due opere degli artisti brasiliani, affronta la realtà delle favela brasiliane.
testo ispirato dall'omonimo libro di Paulo Lins e del film di Fernando Meirelles Cidade de Deus
La Rocha
Città di Dio, brano dai connotati lievemente punk, che prende il nome dall’omonimo libro di Paulo Lins e il successivo film di Meirelles e, come nelle due opere degli artisti brasiliani, affronta la realtà delle favela brasiliane.
testo ispirato dall'omonimo libro di Paulo Lins e del film di Fernando Meirelles Cidade de Deus
Nella città di dio non si balla più la samba
(continua)
(continua)
inviata da dq82 27/12/2015 - 16:59
Fumi e canzoni
2015
La Rocha
Taranto e l’ILVA e tutte le città sotto ricatto, invece, sono al centro di Fumi e Canzoni, struggente ballata folk che denuncia il ricatto occupazionale e sociale di questo scorcio di industrialità del meridione.
La Rocha
Taranto e l’ILVA e tutte le città sotto ricatto, invece, sono al centro di Fumi e Canzoni, struggente ballata folk che denuncia il ricatto occupazionale e sociale di questo scorcio di industrialità del meridione.
Dormi sul fondo del bicchiere
(continua)
(continua)
inviata da dq82 27/12/2015 - 16:57
Percorsi:
Guerra alla Terra
Luglio
2015
La Rocha
scritta per la strage di via D'amelio Luglio 1992.
Nell’omonimo primo album “La Rocha” (Kurumuny, 2015) i protagonisti sono gli ultimi, gli emarginati, quelli che abitano le periferie della città o in senso più ampio le periferie del mondo. Non a caso il primo singolo tratto dal disco, “Un Re”, descrive la malinconica e paradossale figura di un clochard intellettuale - «prima di dormire ripeteva la lezione per alunni di passaggio davanti alla stazione» - e del suo cane Napoleone (nome quanto mai singolare in questo contesto!) che percorrono la città nella totale noncuranza della gente, temendo soltanto le ingiurie della notte. Se l’obiettivo è quello di dar voce musicale a una riflessione socio-politica, se si vogliono cantare le brutture del mondo come le favelas brasiliane (“Città di Dio”), l’Ilva di Taranto (“Fiumi e Canzoni”), gli omicidi di mafia (“Luglio”), il gasdotto... (continua)
La Rocha
scritta per la strage di via D'amelio Luglio 1992.
Nell’omonimo primo album “La Rocha” (Kurumuny, 2015) i protagonisti sono gli ultimi, gli emarginati, quelli che abitano le periferie della città o in senso più ampio le periferie del mondo. Non a caso il primo singolo tratto dal disco, “Un Re”, descrive la malinconica e paradossale figura di un clochard intellettuale - «prima di dormire ripeteva la lezione per alunni di passaggio davanti alla stazione» - e del suo cane Napoleone (nome quanto mai singolare in questo contesto!) che percorrono la città nella totale noncuranza della gente, temendo soltanto le ingiurie della notte. Se l’obiettivo è quello di dar voce musicale a una riflessione socio-politica, se si vogliono cantare le brutture del mondo come le favelas brasiliane (“Città di Dio”), l’Ilva di Taranto (“Fiumi e Canzoni”), gli omicidi di mafia (“Luglio”), il gasdotto... (continua)
Un boato ad annunciare un fumo nero che lento sale
(continua)
(continua)
inviata da dq82 27/12/2015 - 16:53
Percorsi:
Mafia e mafie
30 Giugno 1960
[1977]
Album :E Non Si Arrende!
Album :E Non Si Arrende!
Era il 29 Giugno nel '60 a Genova.
(continua)
(continua)
inviata da adriana 27/12/2015 - 15:33
Barricata rossa
[1977]
Album :E Non Si Arrende!
Album :E Non Si Arrende!
Esplode nelle orecchie un grido prepotente
(continua)
(continua)
inviata da adriana 27/12/2015 - 08:48
Percorsi:
Barricate
The Military Representative
[1916]
Scritta da R.P. Weston e Bert Lee
Testo trovato nello studio di John Mullen intiolato “Propaganda and Dissent in British Popular Song during the Great War”, pubblicato su HAL, 2011.
In Gran Bretagna fino al 1915 i soldati mandati a combattere erano tutti volontari. Per quanto inizialmente l’adesione fu massiccia, tuttavia parecchi di coloro che si offrivano erano occupati in mansioni lavorative ritenute essenziali e molti non erano fisicamente in grado di combattere, a causa soprattutto delle conseguenze della diffusissima malnutrizione. E intanto la guerra feroce si mangiava più uomini di quanti ne venissero spediti al fronte, sicchè alla fine del 1915 le autorità decisero per la coscrizione obbligatoria. Vennero così allestite delle commissioni locali in cui chi riteneva di avere una causa di esenzione poteva presentare domanda di congedo. Ma in commissione c’era un rappresentante... (continua)
Scritta da R.P. Weston e Bert Lee
Testo trovato nello studio di John Mullen intiolato “Propaganda and Dissent in British Popular Song during the Great War”, pubblicato su HAL, 2011.
In Gran Bretagna fino al 1915 i soldati mandati a combattere erano tutti volontari. Per quanto inizialmente l’adesione fu massiccia, tuttavia parecchi di coloro che si offrivano erano occupati in mansioni lavorative ritenute essenziali e molti non erano fisicamente in grado di combattere, a causa soprattutto delle conseguenze della diffusissima malnutrizione. E intanto la guerra feroce si mangiava più uomini di quanti ne venissero spediti al fronte, sicchè alla fine del 1915 le autorità decisero per la coscrizione obbligatoria. Vennero così allestite delle commissioni locali in cui chi riteneva di avere una causa di esenzione poteva presentare domanda di congedo. Ma in commissione c’era un rappresentante... (continua)
The Muckemdyke Tribunal sat in state the other day
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/12/2015 - 22:27
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Vad Vuc: Caro Dottore
2010
Vad Vuc
La parata dei secondi
Questa canzone è stata scritta dal cantante Cerno dopo un intervento di cardiochirurgia. La inserisco per dedicarla ad un Cardiochirurgo che a noi è molto caro Gino Strada. E visto che anch'io faccio il medico, userò questa pagina per inserire altre canzoni dedicate ai dottori, pensando che ce ne sono tanti in mezzo alle guerre di questa terra e che, oltre a fare il loro mestiere, già difficile, talvolta anche lontano da casa, vengono anche ammazzati, sequestrati e bombardati.
E anche facendo il medico nelle nostre città abbiamo spesso a che fare con la guerra dei 10, 100, 1000 anni, cui prima o poi dovremo anche dedicare un percorso.
Vad Vuc
La parata dei secondi
Questa canzone è stata scritta dal cantante Cerno dopo un intervento di cardiochirurgia. La inserisco per dedicarla ad un Cardiochirurgo che a noi è molto caro Gino Strada. E visto che anch'io faccio il medico, userò questa pagina per inserire altre canzoni dedicate ai dottori, pensando che ce ne sono tanti in mezzo alle guerre di questa terra e che, oltre a fare il loro mestiere, già difficile, talvolta anche lontano da casa, vengono anche ammazzati, sequestrati e bombardati.
E anche facendo il medico nelle nostre città abbiamo spesso a che fare con la guerra dei 10, 100, 1000 anni, cui prima o poi dovremo anche dedicare un percorso.
Caro dottore, solo ora le scrivo
(continua)
(continua)
inviata da dq82 26/12/2015 - 20:44
Migrantes
2004
Al di là degli alberi
Al di là degli alberi
L'ultima speranza
(continua)
(continua)
inviata da dq82 26/12/2015 - 17:33
L'infanzia di Maria
[1970]
Versi e musica di Fabrizio De André
Dall'album "La buona novella'
Lyrics and music by Fabrizio De André
Album: La buona novella
Paroles et musique de Fabrizio De André
Album: La buona novella
Coro / Choir: I Cantori Moderni di Alessandroni
Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"
Versi e musica di Fabrizio De André
Dall'album "La buona novella'
Lyrics and music by Fabrizio De André
Album: La buona novella
Paroles et musique de Fabrizio De André
Album: La buona novella
Coro / Choir: I Cantori Moderni di Alessandroni
Le didascalie in corsivo sono citazioni del protovangelo di Giacomo desunte da un volume del 1867 con traduzioni di L. Scarabelli.
Album reinciso dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "A.D. 2010 - La buona novella"
[...e Gioacchino disse:
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 26/12/2015 - 15:15
Hérétique le Bonhomme
Hérétique le Bonhomme
Chanson française – Hérétique le Bonhomme – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 17
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXVII)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.
Nous... (continua)
Chanson française – Hérétique le Bonhomme – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 17
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXVII)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.
Nous... (continua)
Quand roulait la procession du Saint Sang,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/12/2015 - 23:33
Alice Annie Wheeldon
[2013]
Parole e musica di Robb Johnson
Testo trovato su questo sito dedicato alla riabilitazione di Alice Wheeldon, della figlia Winnie e del compagno di lei Alf Mason.
Quella di Alice Wheeldon (1866-1919), coi suoi quattro figli, era una delle tante famiglie operaie di Derby, Inghilterra. Ma loro erano un po’ speciali, perchè militanti socialisti, suffragisti, pacifisti e anti-coscrizione. William Wheeldon ed il cognato Alf Mason erano obiettori di coscienza. Gente come i Wheeldon davano fastidio al Governo, tanto più all’alba di una nuova guerra. Qualcuno molto in alto decise che dovevano essere messi a tacere ed il servizio segreto MI5 li incastrò incolpandoli di un inesistente progetto di attentato al cancelliere David Lloyd George. Alice, Winnie e suo marito furono buttati in galera dopo un processo farsa. Loro non si diedero per vinti e intrapresero diversi scioperi della fame. Così... (continua)
Parole e musica di Robb Johnson
Testo trovato su questo sito dedicato alla riabilitazione di Alice Wheeldon, della figlia Winnie e del compagno di lei Alf Mason.
Quella di Alice Wheeldon (1866-1919), coi suoi quattro figli, era una delle tante famiglie operaie di Derby, Inghilterra. Ma loro erano un po’ speciali, perchè militanti socialisti, suffragisti, pacifisti e anti-coscrizione. William Wheeldon ed il cognato Alf Mason erano obiettori di coscienza. Gente come i Wheeldon davano fastidio al Governo, tanto più all’alba di una nuova guerra. Qualcuno molto in alto decise che dovevano essere messi a tacere ed il servizio segreto MI5 li incastrò incolpandoli di un inesistente progetto di attentato al cancelliere David Lloyd George. Alice, Winnie e suo marito furono buttati in galera dopo un processo farsa. Loro non si diedero per vinti e intrapresero diversi scioperi della fame. Così... (continua)
Hard times in Derby no work for working men
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/12/2015 - 18:55
Anonymous
Dan Kennedy
[2015]
Parole e musica di Dan Kennedy (non ho purtroppo notizie circa l’autore))
Una canzone scritta appositamente per The World Is My Country, progetto inglese nato per celebrare gli obiettori di coscienza della Grande Guerra.
Nel brano viene citata Emmeline Goulden Pankhurst, leader del movimento suffragista femminile britannico, che però fu anche un’ardente anti-comunista e anti-tedesca, tanto da dichiarare nel 1914 che la causa suffragista era sospesa per non intralciaree lo sforzo bellico...
James Keir Hardie, anche lui citato, fu invece un leader socialista, fondatore del Labour Party in Scozia. Al contrario della Pankhurst, Keir Hardie fu un fiero oppositore alla Grande Guerra, tanto da cercare di organizzare uno sciopero generale per mostrare la contrarietà dei lavoratori all’ennesima guerra voluta dai ricchi e dai potenti. Il suo sforzo non ebbe però successo, perchè all’epoca... (continua)
Parole e musica di Dan Kennedy (non ho purtroppo notizie circa l’autore))
Una canzone scritta appositamente per The World Is My Country, progetto inglese nato per celebrare gli obiettori di coscienza della Grande Guerra.
Nel brano viene citata Emmeline Goulden Pankhurst, leader del movimento suffragista femminile britannico, che però fu anche un’ardente anti-comunista e anti-tedesca, tanto da dichiarare nel 1914 che la causa suffragista era sospesa per non intralciaree lo sforzo bellico...
James Keir Hardie, anche lui citato, fu invece un leader socialista, fondatore del Labour Party in Scozia. Al contrario della Pankhurst, Keir Hardie fu un fiero oppositore alla Grande Guerra, tanto da cercare di organizzare uno sciopero generale per mostrare la contrarietà dei lavoratori all’ennesima guerra voluta dai ricchi e dai potenti. Il suo sforzo non ebbe però successo, perchè all’epoca... (continua)
Oh me and my baby resist
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/12/2015 - 18:01
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Paria
"Paria" de Tristan Corbière (Extrait des Amours jaunes) cantata da Serge Kerguiduff
L'amico Serge Kerguiduff che oggi vive ritirato dedicandosi allo studio del liuto rinascimentale ha consacrato un intero ellepi negli anni 70 ai testi di Tristan Corbière chez Velia, musicando alcune delle sue poesie, negli anni 80 lo stesso ha fatto anche Glenmor. .
L'amico Serge Kerguiduff che oggi vive ritirato dedicandosi allo studio del liuto rinascimentale ha consacrato un intero ellepi negli anni 70 ai testi di Tristan Corbière chez Velia, musicando alcune delle sue poesie, negli anni 80 lo stesso ha fatto anche Glenmor. .
Qu'ils se payent des républiques
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 25/12/2015 - 00:20
Con el sudor de tu frente
José Antonio Labordeta - Joaquín Carbonell
Pascual se crió menudo
(continua)
(continua)
inviata da adriana 24/12/2015 - 16:23
Zapata non è morto
2002
Pane e rose
Pane e rose
Nemmeno un giorno di più
(continua)
(continua)
inviata da dq82 24/12/2015 - 15:57
Circus la pauvreté
Nel 2001 uscì per Mescal "900", un album apprezzato dalla critica e amato da un pubblico che fedelmente seguì la "Casa del Vento" attraverso una coinvolgente tournèe . "900" oltre a contenuti di spessore e suoni coloratissimi, aveva uno specialissimo ospite: "Cisco" Bellotti, cantante dei Modena City Ramblers. Il 15 Luglio 2002 Mescal e Social Forum presentano un importantissimo progetto con la band aretina. Dopo i fatti di Genova, e già sulla scia di brani intensi come A las barricadas, che trattavano questioni legati ai problemi della globalizzazione, il gruppo ha incentrato il proprio interesse artistico verso le riflessioni sociali e culturali che il movimento sta perseguendo. Con Vittorio Agnoletto e gli altri portavoce del Social Forum si è deciso di proporre anche qualcosa di musicalmente significativo per il movimento; ecco allora i due brani che la band di Arezzo aveva scritto subito... (continua)
Va, che il tempo non da
(continua)
(continua)
inviata da dq82 24/12/2015 - 15:52
Hurriya
2012
giorni dell'eden
feat. Youss Yakuza
giorni dell'eden
feat. Youss Yakuza
Dalle antiche corde
(continua)
(continua)
inviata da dq82 24/12/2015 - 15:31
Beg ar Van
[1980]
Testo / Testenn / Paroles / Lyrics: Alan Stivell
Musica / Sonerezh / Musique / Music: Alan Stivell
Album: Terre des vivants / Bed an dud vew [1981]
"Ma l'anno prima anche Alan Stivell(che era allora la vedette francese per eccellenza della Regione) compose e pubblicò in "Terre des Vivants" il suo epico resoconto musicale dell'avvenimento".
La scarna nota di Flavio Poltronieri inserita in un suo commento a Keleier Plogoff degli Storlok fa comunque capire quanto gli avvenimenti di Plogoff (si rimanda alla pagina di Keleier Plogoff per il loro resoconto dettagliato) siano stati rilevanti. Anche Alan Stivell se ne occupò con una canzone, questa Beg ar Van, nel suo album degli inizi del 1981 Terre des vivants / Bed and dud vew. E' anch'essa una canzone incentrata su tali avvenimenti, vale a dire il progetto di costruzione di una centrale nucleare a Plogoff, paese situato accanto alla... (continua)
Testo / Testenn / Paroles / Lyrics: Alan Stivell
Musica / Sonerezh / Musique / Music: Alan Stivell
Album: Terre des vivants / Bed an dud vew [1981]
"Ma l'anno prima anche Alan Stivell(che era allora la vedette francese per eccellenza della Regione) compose e pubblicò in "Terre des Vivants" il suo epico resoconto musicale dell'avvenimento".
La scarna nota di Flavio Poltronieri inserita in un suo commento a Keleier Plogoff degli Storlok fa comunque capire quanto gli avvenimenti di Plogoff (si rimanda alla pagina di Keleier Plogoff per il loro resoconto dettagliato) siano stati rilevanti. Anche Alan Stivell se ne occupò con una canzone, questa Beg ar Van, nel suo album degli inizi del 1981 Terre des vivants / Bed and dud vew. E' anch'essa una canzone incentrata su tali avvenimenti, vale a dire il progetto di costruzione di una centrale nucleare a Plogoff, paese situato accanto alla... (continua)
Goursaw-heol gouañv gant gouloù loar 'dreus red ar c'houmoul loued
(continua)
(continua)
inviata da Flav Kadorvrec'her ha Richard Gwenndour 23/12/2015 - 23:26
Percorsi:
Contro il Nucleare
Silent Homecoming
Parole e musica di Sorrels Pickard
dall'album "Beaucoups of Blues" (1970), il secondo album solista del batterista dei Beatles
dall'album "Beaucoups of Blues" (1970), il secondo album solista del batterista dei Beatles
Patiently she stares down the runway
(continua)
(continua)
23/12/2015 - 22:24
Emily’s Bridge
[2015]
Parole e musica della cantante, compositrice ed attrice australiana Krysia Mansfield
Una canzone scritta appositamente per The World Is My Country, progetto inglese nato per celebrare gli obiettori di coscienza della Grande Guerra.
Il brano è dedicato alla figura di Emily Hobhouse (1860-1926), socialista e pacifista inglese che prima scandalizzò la “candida” opinione pubblica del suo paese rivelando le atrocità commesse - soprattutto nei campi di concentramento e sui civili - dall’esercito di Sua Maestà nella guerra contro i Boeri in Sudafrica (1899-1902), e poi si oppose strenuamente alla Prima guerra mondiale essendo fra le promotrici della Open Christmas Letter, una lettera pubblica che le donne suffragiste inglesi spedirono nel dicembre 1914 alle loro corrispettive tedesche ed austriache in cui si sollecitavano tutti i governanti ad evitare altri spargimenti di sangue, dopo quelli delle guerre boere e balcaniche.
Parole e musica della cantante, compositrice ed attrice australiana Krysia Mansfield
Una canzone scritta appositamente per The World Is My Country, progetto inglese nato per celebrare gli obiettori di coscienza della Grande Guerra.
Il brano è dedicato alla figura di Emily Hobhouse (1860-1926), socialista e pacifista inglese che prima scandalizzò la “candida” opinione pubblica del suo paese rivelando le atrocità commesse - soprattutto nei campi di concentramento e sui civili - dall’esercito di Sua Maestà nella guerra contro i Boeri in Sudafrica (1899-1902), e poi si oppose strenuamente alla Prima guerra mondiale essendo fra le promotrici della Open Christmas Letter, una lettera pubblica che le donne suffragiste inglesi spedirono nel dicembre 1914 alle loro corrispettive tedesche ed austriache in cui si sollecitavano tutti i governanti ad evitare altri spargimenti di sangue, dopo quelli delle guerre boere e balcaniche.
Oo, Oo-oo-oo, aah, a-a-aah
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2015 - 22:22
Ku chwale ojczyzny
[2015]
Parole e musica di Grzegorz "Dr Grzechu" Dąbrowski
Trascritto dal TuoTubo all'orecchio.
Parole e musica di Grzegorz "Dr Grzechu" Dąbrowski
Trascritto dal TuoTubo all'orecchio.
Na pogrzebie Tomka było sporo ludzi
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek 23/12/2015 - 18:41
Mezzo angolo di cielo
(1992)
Album: Di questa vita
Testo di Fabrizio Berlincioni
Musica di Gianni Belleno
Album: Di questa vita
Testo di Fabrizio Berlincioni
Musica di Gianni Belleno
Io non capisco quante anime ho
(continua)
(continua)
23/12/2015 - 15:10
Пацаны
Patsany
[1994-96]
Scritta da Yuri Shevchuk / Юрий Шевчук, fondatore e leader dei DDT
Nell’album intitolato “Рожденный В СССР”, ossia “Born in USSR”
La canzone fu scritta all’epoca della Prima guerra di Cecenia (1994-1996), condotta da Boris Eltsin (bilancio: circa 100.000 morti di cui 80.000 civili) e di lì a poco ripresa dallo czar Vladimir Putin, che nel Caucaso per 10 anni (1999-2009) allestì il suo personale laboratorio per la rinascita della Grande Madre Russia, con oltre 65.000 morti di cui 50.000 civili…
[1994-96]
Scritta da Yuri Shevchuk / Юрий Шевчук, fondatore e leader dei DDT
Nell’album intitolato “Рожденный В СССР”, ossia “Born in USSR”
La canzone fu scritta all’epoca della Prima guerra di Cecenia (1994-1996), condotta da Boris Eltsin (bilancio: circa 100.000 morti di cui 80.000 civili) e di lì a poco ripresa dallo czar Vladimir Putin, che nel Caucaso per 10 anni (1999-2009) allestì il suo personale laboratorio per la rinascita della Grande Madre Russia, con oltre 65.000 morti di cui 50.000 civili…
Умирали пацаны страшно,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2015 - 14:33
Percorsi:
Guerre di Cecenia
Черный тюльпан
Čërnyj tjul’pan
[1986]
Слова и музыка: Александр Розенбаум
Parole e musica: Alexander Rosenbaum
Testo trovato qui e qui
Alexander Rosenbaum è cantautore famoso in Russia soprattutto per la sue interpretazioni nel genere musicale “Блатнaя пeсня”, che qui da noi sarebbero le “canzoni della mala”. Nell’ultimo decennio Rosenbaum ha usato la sua popolarità per fare carriera politica nelle fila del partito di Putin e di Medvedev, il nazionalista, mafioso, bellicoso e destrorso Единая Россия (che non per nulla ha come simbolo un orso che si muove verso destra, sormontato dai colori della Madre Russia!)...
Ce ne sarebbe già abbastanza per non accogliere le sue canzoni sulle CCG…
Se non che questa canzone, pure a suo modo patriottica, parla di tutti quei giovani che tra il 1979 ed il 1989 dall’URSS furono mandati a morire in Afghanistan, il “Vietnam sovietico”, anzi, qualcosa di più... (continua)
[1986]
Слова и музыка: Александр Розенбаум
Parole e musica: Alexander Rosenbaum
Testo trovato qui e qui
Alexander Rosenbaum è cantautore famoso in Russia soprattutto per la sue interpretazioni nel genere musicale “Блатнaя пeсня”, che qui da noi sarebbero le “canzoni della mala”. Nell’ultimo decennio Rosenbaum ha usato la sua popolarità per fare carriera politica nelle fila del partito di Putin e di Medvedev, il nazionalista, mafioso, bellicoso e destrorso Единая Россия (che non per nulla ha come simbolo un orso che si muove verso destra, sormontato dai colori della Madre Russia!)...
Ce ne sarebbe già abbastanza per non accogliere le sue canzoni sulle CCG…
Se non che questa canzone, pure a suo modo patriottica, parla di tutti quei giovani che tra il 1979 ed il 1989 dall’URSS furono mandati a morire in Afghanistan, il “Vietnam sovietico”, anzi, qualcosa di più... (continua)
В Афганистане в "Черном тюльпане"
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2015 - 11:35
Keleier Plogoff
[1979]
Testo e musica: Denez Abernot
Testenn ha sonerezh: Denez Abernot
Lyrics and music: Denez Abernot
Paroles et musique: Denez Abernot
Canto / Kan / Chant / Singing: Mona Jaouen
Album: Stok ha stok
E' il 1975, quando un accordo di progetto viene stilato tra i Conseils Généraux e il Consiglio Economico e Sociale nel quadro della nuclearizzazione del territorio francese: stavolta tocca alla Bretagna. E' l'inizio di una lotta epica della popolazione, che avrà il suo apice tra il 1978 e il 1981 quando, dopo l'elezione a presidente di François Mitterrand, il progetto verrà definitivamente abbandonato. Per la prima volta, gli abitanti di un piccolo comune (Plogoff ha poco più di 1200 abitanti) riescono a bloccare un progetto infrastrutturale “di pubblico interesse” portato avanti dallo Stato; ma la mobilitazione che riescono a mettere in atto è generale e coinvolge l'intera Francia. Un... (continua)
Testo e musica: Denez Abernot
Testenn ha sonerezh: Denez Abernot
Lyrics and music: Denez Abernot
Paroles et musique: Denez Abernot
Canto / Kan / Chant / Singing: Mona Jaouen
Album: Stok ha stok
E' il 1975, quando un accordo di progetto viene stilato tra i Conseils Généraux e il Consiglio Economico e Sociale nel quadro della nuclearizzazione del territorio francese: stavolta tocca alla Bretagna. E' l'inizio di una lotta epica della popolazione, che avrà il suo apice tra il 1978 e il 1981 quando, dopo l'elezione a presidente di François Mitterrand, il progetto verrà definitivamente abbandonato. Per la prima volta, gli abitanti di un piccolo comune (Plogoff ha poco più di 1200 abitanti) riescono a bloccare un progetto infrastrutturale “di pubblico interesse” portato avanti dallo Stato; ma la mobilitazione che riescono a mettere in atto è generale e coinvolge l'intera Francia. Un... (continua)
Diouzh ar mintin pa zav ar glizh
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/12/2015 - 01:31
Percorsi:
Contro il Nucleare
Naita na
Yo, no quiero trabajar en una mina de sal y mendigar por tu dinero.
(continua)
(continua)
inviata da leoskini 22/12/2015 - 21:06
Gwerz marv Jorj Jackson
[1978]
Testo e musica: Bernez Tangi
Testenn ha sonerezh: Bernez Tangi
Paroles et musique: Bernez Tangi
Lyrics and music: Bernez Tangi
45 giri / 45 tours: Gwerz an dilabour/Gwerz marv Jorj Jackson [1978]
Gli Storlok (parola che significa “urto”, “rumore di una botta”), in questo sito, c'erano e non c'erano. C'era già il suo leader, Denez Abernot, con la sua famosissima Gwerz ar vezhinerien ripresa poi anche da un altro Denez, Prigent di cognome. E c'era Bernez Tangi, che degli Storlok era stato un fondatore, che questa canzone la ha scritta (come messo in luce da Flavio Poltronieri). La si trova inserita nell'unico e storico album degli Storlok, Stok ha stok del 1979. Nell'introduzione al Gwerz ar vezhinerien avevo già nominato la canzone di questa pagina, il Gwerz marv (o maro) Jorj Jackson; ma allora (31 maggio 2012) in Rete non si trovava nulla, né un video e né il testo. Ora c'è... (continua)
Testo e musica: Bernez Tangi
Testenn ha sonerezh: Bernez Tangi
Paroles et musique: Bernez Tangi
Lyrics and music: Bernez Tangi
45 giri / 45 tours: Gwerz an dilabour/Gwerz marv Jorj Jackson [1978]
Gli Storlok (parola che significa “urto”, “rumore di una botta”), in questo sito, c'erano e non c'erano. C'era già il suo leader, Denez Abernot, con la sua famosissima Gwerz ar vezhinerien ripresa poi anche da un altro Denez, Prigent di cognome. E c'era Bernez Tangi, che degli Storlok era stato un fondatore, che questa canzone la ha scritta (come messo in luce da Flavio Poltronieri). La si trova inserita nell'unico e storico album degli Storlok, Stok ha stok del 1979. Nell'introduzione al Gwerz ar vezhinerien avevo già nominato la canzone di questa pagina, il Gwerz marv (o maro) Jorj Jackson; ma allora (31 maggio 2012) in Rete non si trovava nulla, né un video e né il testo. Ora c'è... (continua)
Skrivet gant da zaouarn
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/12/2015 - 20:54
Inés
anonimo
Versione dei Boikot. Curiosa coincidenza: l'ho trovata ascoltando qua e là per youtube e subito dopo ho notato che era appena arrivata sul sito.
leoskini 22/12/2015 - 19:49
Get Down Moses
(2001 o 2002)
dall'ultimo album postumo di Joe Strummer, Streetcore pubblicato nel 2003.
Sono tredici anni che il grande Joe Strummer ci ha lasciato, e vogliamo ricordarlo con uno dei suoi pezzi più belli dall'ultimo album, pubblicato dopo la sua morte pur non essendo interamente completato. In Streetcore i Mescaleros ritornano ad un rock con influenze reggae più vicino al sound Clash rispetto alla "patchanka" di Global a go-go.
Get Down Moses si ispira nel testo al famoso spiritual Go down, Moses ma il mondo in cui deve scendere Mosè è il nostro mondo moderno fatto di oppressione, di droga, di periferie, di ghetti e di campi di battaglia. E al posto delle tavole della Legge troviamo le tavolette di LSD...
dall'ultimo album postumo di Joe Strummer, Streetcore pubblicato nel 2003.
Sono tredici anni che il grande Joe Strummer ci ha lasciato, e vogliamo ricordarlo con uno dei suoi pezzi più belli dall'ultimo album, pubblicato dopo la sua morte pur non essendo interamente completato. In Streetcore i Mescaleros ritornano ad un rock con influenze reggae più vicino al sound Clash rispetto alla "patchanka" di Global a go-go.
Get Down Moses si ispira nel testo al famoso spiritual Go down, Moses ma il mondo in cui deve scendere Mosè è il nostro mondo moderno fatto di oppressione, di droga, di periferie, di ghetti e di campi di battaglia. E al posto delle tavole della Legge troviamo le tavolette di LSD...
Once I got to the mountain top, tell you what I could see
(continua)
(continua)
22/12/2015 - 19:30
Carne de cañón
[2002]
Album: Con tus ojos
Matanza de Acteal donde 45 indígenas tzotziles fueron asesinados mientras rezaban, en el estado mexicano de Chiapas
Da cancioneros.com
Album: Con tus ojos
Matanza de Acteal donde 45 indígenas tzotziles fueron asesinados mientras rezaban, en el estado mexicano de Chiapas
Da cancioneros.com
Arderá la selva y otra vez regresará
(continua)
(continua)
inviata da adriana 22/12/2015 - 17:36
Merica, Merica
anonimo
[fine 800?]
“Canzone composta di due parti: la prima (testo di anonimo e musica di Cantovivo) è la presentazione dell’America come paese ideale, la Mecca del proletariato. La seconda (raccolta a Seregno da Maria Adelaide Spreafico) è la forzata sopravvivenza degli emigranti in quella terra di sogni e di chimere. (Maria Rollero – forse costei? - come da commento citato su Il Deposito, da cui riprendo anche il testo.)
Il ritornello è lo stesso di Son maritata giovane, guarda caso raccolta dalla stessa Spreafico.
Sembra invece non aver a che fare, a parte il titolo, con Merica Merica di Angelo Giusti.
“Canzone composta di due parti: la prima (testo di anonimo e musica di Cantovivo) è la presentazione dell’America come paese ideale, la Mecca del proletariato. La seconda (raccolta a Seregno da Maria Adelaide Spreafico) è la forzata sopravvivenza degli emigranti in quella terra di sogni e di chimere. (Maria Rollero – forse costei? - come da commento citato su Il Deposito, da cui riprendo anche il testo.)
Il ritornello è lo stesso di Son maritata giovane, guarda caso raccolta dalla stessa Spreafico.
Sembra invece non aver a che fare, a parte il titolo, con Merica Merica di Angelo Giusti.
O cari fratelli ora state a sentire
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2015 - 14:45
Merica Merica
Angelo Giusti
La canzone fu composta nel 1875.
L’autore Angelo Giusti emigrò in Brasile.
“Angelo Giusti faz parte da primeira geração de imigrantes da então Colônia Caxias (Rio Grande do Sul, Brasil). Morava então no atual território de Flores da Cunha, no travessão Rondelli, à beira da Estrada que vai de Flores da Cunha a Antônio Prado, onde faleceu aos 81 anos, em 23 de fevereiro de 1929. Antes de sua morte, depositou um conto de réis no Banco Pelotense para serem rezadas missas em seu sufrágio, depois da morte, e elaborou também o epitáfio para seu túmulo, com o seguinte verso:
(dal sito della Famiglia Vaccaro)
L’autore Angelo Giusti emigrò in Brasile.
“Angelo Giusti faz parte da primeira geração de imigrantes da então Colônia Caxias (Rio Grande do Sul, Brasil). Morava então no atual território de Flores da Cunha, no travessão Rondelli, à beira da Estrada que vai de Flores da Cunha a Antônio Prado, onde faleceu aos 81 anos, em 23 de fevereiro de 1929. Antes de sua morte, depositou um conto de réis no Banco Pelotense para serem rezadas missas em seu sufrágio, depois da morte, e elaborou também o epitáfio para seu túmulo, com o seguinte verso:
Qui giace Angelo Giusti,
Fu poeta di poco valore.
La sua anima è partita
A render conto a Nostro Signore.
[Aquí jaz Angelo Giusti,
Foi poeta de pouco valor
A sua alma partiu
A dar contas a Nosso Senhor.]”
Fu poeta di poco valore.
La sua anima è partita
A render conto a Nostro Signore.
[Aquí jaz Angelo Giusti,
Foi poeta de pouco valor
A sua alma partiu
A dar contas a Nosso Senhor.]”
(dal sito della Famiglia Vaccaro)
Bernart Bartleby 22/12/2015 - 14:44
87 ore
Video canzone e fonte commento
Brano dei 99 Posse e sigla finale del film “87 ore – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” (trailer)
Regia di Costanza Quatriglio
Fotografia: Sabrina Varani
Montaggio: Eleonora Marino
Color: Mauro Vicentini
Produzione: Luca Ricciardi, Diego Magnetta
Si ringrazia: Loredana Antonelli, Ex Opg Je So' Pazzo
Una produzione Doc Lab / Musica Posse
In onda su Rai3 il 28 dicembre 2015 alle ore 23:50.
In uscita nelle sale cinematografiche il 23 novembre 2015 il film/documentario “87 ore – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” di Costanza Quatriglio cerca di far luce sul caso dell'insegnante elementare di Castelnuovo Cilento sottoposto a TSO il 31 luglio e rinchiuso nel reparto psichiatrico del Vallo della Lucania, dichiarato morto il 4 agosto. Sei medici sono stati condannati. Il film andrà in prima visione assoluta su RaiTre il 28 dicembre... (continua)
Brano dei 99 Posse e sigla finale del film “87 ore – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” (trailer)
Regia di Costanza Quatriglio
Fotografia: Sabrina Varani
Montaggio: Eleonora Marino
Color: Mauro Vicentini
Produzione: Luca Ricciardi, Diego Magnetta
Si ringrazia: Loredana Antonelli, Ex Opg Je So' Pazzo
Una produzione Doc Lab / Musica Posse
In onda su Rai3 il 28 dicembre 2015 alle ore 23:50.
In uscita nelle sale cinematografiche il 23 novembre 2015 il film/documentario “87 ore – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” di Costanza Quatriglio cerca di far luce sul caso dell'insegnante elementare di Castelnuovo Cilento sottoposto a TSO il 31 luglio e rinchiuso nel reparto psichiatrico del Vallo della Lucania, dichiarato morto il 4 agosto. Sei medici sono stati condannati. Il film andrà in prima visione assoluta su RaiTre il 28 dicembre... (continua)
87, non mi ricordo bene com'è stato
(continua)
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 22/12/2015 - 13:26
Il reduce
From the original version in Laghéé dialect, spoken around the Como Lake in Northern Italy:
Il Reduce – Davide Van de Sfroos 2011
Il Reduce – Davide Van de Sfroos 2011
Wait a moment to chase away the sun
(continua)
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inviata da piemart 22/12/2015 - 12:58
El Fantasma Del Ziu Gaetan
From the original version in Laghéé dialect, spoken around the Como Lake in Northern Italy:
El Fantasma Del Ziu Gaetan – Davide Van de Sfroos 2005
El Fantasma Del Ziu Gaetan – Davide Van de Sfroos 2005
THE GHOST OF UNCLE GAETAN
(continua)
(continua)
inviata da piemart 22/12/2015 - 12:29
In Generale
non conoscevo questa canzone, me la sono andata a vedere e sentire su youtube, è davvero bella ...davvero davvero tanto :-)
Veronica 22/12/2015 - 09:51
'A seggia elettrica [Mamma sfurtunata]
THE ELECTRIC CHAIR
(continua)
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 22/12/2015 - 00:16
Fin an naontegwed kantwed
Eh già, guarda un po' qua :)
https://www.youtube.com/watch?v=BEiaGUesi0Y
da
http://www.antiwarsongs.org/canzone.ph...
: DDD
666
https://www.youtube.com/watch?v=BEiaGUesi0Y
da
http://www.antiwarsongs.org/canzone.ph...
: DDD
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Krzysiek 21/12/2015 - 22:30
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Scritta da Keith Emerson, Greg Lake e Carl Palmer
Title track dell’album degli ELP pubblicato nel 1992