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Antiwar Songs Blog
Senza bisogno di spostarsi a piè di pagina…
Confesso apertamente che invidiavamo molto quelli di genius e la loro idea di “annotare il mondo”. Il nostro sito ha sempre utilizzato molto le note al testo, soprattutto per annotare le traduzioni di testi difficili (celebre la traduzione di Supper’s Ready che ha riscosso molto successo e attirato una grande quantità di commenti). Il problema […]
Antiwar Songs Staff 2015-12-20 20:57:00
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Il cane infedele

Il cane infedele
musiche e arrangiamenti: Stefano Scatozza
testo: Danilo Selvaggi

da "Tempo di passaggio" 2012

Rallentano di nuovo i ritmi con "Il cane infedele", stimolante canzone soft jazz e metaforica: "Il mio cane odia i padroni / però lo fa con un suo stile / lo guardi e lui lo fa capire / scavando per ore in cortile / i resti del mondo che abbiamo sepolto nel fango". Il testo di Danilo Selvaggi è geniale a dire poco e la canzone cresce pian piano. Parte calma come se potesse non andare da nessuna parte e non avesse assolutamente fretta di andarci e poi prende le mosse e si impenna in un latrato di sax, prima di spegnersi nell'invocazione: "Un osso, per favore, al cane mio infedele".

Non c'è niente da fare: quando un disco, oltre che ascoltarlo, lo si può leggere, significa che siamo alle prese con un prodotto che ha dei valori aggiunti dentro. I testi di Danilo Selvaggi hanno quel quid, quell'indefinito nonsoché che ci porta dentro alle canzoni.
www.bielle.org
Il mio cane infedele
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 11:31
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À Hurtebise

À Hurtebise
[1914-18]
Scritta da François Guernier a partire da una o più poesie di “poilus” nelle trincee della Grande Guerra
Nell'album “Chansons de la guerre 14-18. Une vie d' bonhomme. Pendant la guerre la chanson continue” pubblicato nel 2008.

La ferme d'Hurtebise, vicino a Craonne in Picardia, è una fattoria posta nel cuore del Chemin des Dames, dove per tutta la Grande Guerra i “boches” e i “poilus” se le diedero di santa ragione. E creparono a centinaia di migliaia

À Hurtebise, seconde chanson de soldat. Chaque couplet est le prétexte à une nouvelle rime, une nouvelle correspondance avec le lieu d'Hurtebise sur le Chemin des Dames. L'effet est souvent drôle : ‘Forcément, on y économise / A Hurtebise’. Ainsi est décliné chaque aspect de la vie des tranchées, présentée non sans ironie comme une vie d'oisiveté, une vie tranquille. Tichot sert ses paroles avec une mélodie joyeuse.”
(da Autour du Chemin des Dames)
Connaissez-vous ce grand coteau
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2015 - 11:18
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MilluMinoMeno

MilluMinoMeno
Inno 2015 per M'Illumino Meno
(testo e musica: Mattia Quinzio)
Non sono passati nemmeno cent’anni
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 11:02
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The Orphans

The Orphans
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
The Orphans, the orphans, remember us, remember us
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 10:05

Goodnight Mary

Goodnight Mary
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
Goodnight Mary go to sleep
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 10:03
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Good Old Flag

Good Old Flag
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
When this war was beginning it was all to God we trust
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:57
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We Were Marching on Christmas Day

We Were Marching on Christmas Day
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
Frozen ground, oh holy night
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:54
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The Story You Tell Yourself

The Story You Tell Yourself
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
You're fighting for your blood
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:52
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Last June Light

Last June Light
2015
Soundtrack To a Ghost Story

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti di area Americana, sottolineando... (continua)
I'm picking honeysuckle and arrowheads and arrowheads
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:48
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Sweetheart

Sweetheart
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
Don't take my sweetheart away
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:46
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I've Seen the Elephant

I've Seen the Elephant
2015
Soundtrack To a Ghost Story

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti di area Americana, sottolineando... (continua)
Bones snapped and a cracking
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:39
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To Life

To Life
[1964]
Da "Fiddler on the roof" (Il Violinista sul tetto), un musical composto da Jerry Bock su libretto di Sheldon Harnick e Joseph Stein, ambientato in uno shtetl ebraico della Russia zarista nel 1905. È tratto dal libro "Tevye and his Daughters" (o Tevye the Milkman), in italiano "Tevye il lattivendolo ed altre storie", di Sholem Aleichem. È andato in scena per la prima volta a Broadway il 22 settembre 1964. https://it.wikipedia.org/wiki/Fiddler_on_the_Roof]]
Testo da stlyrics

Dal musical è stato tratto un film omonimo nel 1971, diretto da Norman Jewison.

Il titolo è ispirato ad un soggetto ricorrente nei quadri del pittore ebreo Marc Chagall, vale a dire il violinista che suona sopra i tetti di un villaggio di campagna. Come ci spiega il protagonista Tevye all’inizio dello spettacolo, tale figura ci ricorda le condizioni di estrema instabilità in cui si manifesta l’esistenza ebraica (ma anche dell’esperienza umana in senso generale), “costretta ad improvvisare una semplice melodia senza rompersi l’osso del collo”.
(Tevye)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/12/2015 - 02:22
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Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий: Сыт я по горло

Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий: Сыт я по горло
XX secolo
Нью-Йорк -17 января 1979г.
Parole muscicate da Владимир Семёнович Высоцкий
Da, da http://liryka-liryka.blogspot.com/2015...
Сыт я по горло, до подбородка,
(continua)
inviata da krzyś 16/12/2015 - 01:39
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Tre ottave pe' cantare O Gorizia a Carrara colla Nicolazzi

Tre ottave pe' cantare <em>O Gorizia</em> a Carrara colla Nicolazzi
[dicembre 2015]
Ottave in rima di Giovanni Bartolomei da Prato
(sulla tradizionale aria-cantilena delle ottave)

E pensare che Giovanni Bartolomei da Prato, su questo sito, ce lo avevamo presente fin dal 25 novembre 2011, quando intervenne su Su fratelli pugnamo da forti a dirimere un po' la famosa questione degli inquisisi. E ne è qualificato, essendo il Giovanni Bartolomei stato un collaboratore della Caterina Bueno, e ancor oggi un suo autentico continuatore. Avendolo conosciuto di persona nelle circostanze che vo a raccontare, sono particolarmente lieto di accorglielo qua dentro anche come autore e ottavista; e vedrete più in là quali e quante cose Giovanni ha combinato e sta combinando (non ultime, anche se mi ha pregato di attendere ancora un po' prima di metterle, certe sue straordinarie versioni in pratese da Georges Brassens, che non esiterei a definire geniali).

Per questa cosa... (continua)
'La c'era a Bella Ciao 'n quel di Spoleto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2015 - 21:13
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Anatevka

Anatevka
[1964]
Da "Fiddler on the roof" (Il Violinista sul tetto), un musical composto da Jerry Bock su libretto di Sheldon Harnick e Joseph Stein, ambientato in uno shtetl ebraico della Russia zarista nel 1905. È tratto dal libro "Tevye and his Daughters" (o Tevye the Milkman), in italiano "Tevye il lattivendolo ed altre storie", di Sholem Aleichem. È andato in scena per la prima volta a Broadway il 22 settembre 1964.

Dal musical è stato tratto un film omonimo nel 1971, diretto da Norman Jewison.

Testo trovato qui

Il titolo è ispirato ad un soggetto ricorrente nei quadri del pittore ebreo Marc Chagall, vale a dire il violinista che suona sopra i tetti di un villaggio di campagna. Come ci spiega il protagonista Tevye all’inizio dello spettacolo, tale figura ci ricorda le condizioni di estrema instabilità in cui si manifesta l’esistenza ebraica (ma anche dell’esperienza umana in senso generale), “costretta ad improvvisare una semplice melodia senza rompersi l’osso del collo”.
GOLDE:
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/12/2015 - 21:09

Vois-tu jusque Bruxelles ?

Vois-tu jusque Bruxelles ?
Vois-tu jusque Bruxelles ?

Chanson française – Vois-tu jusque Bruxelles ? – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 15

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LVIII)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent... (continua)
On était au jour de l’abdication
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/12/2015 - 16:04
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La canzone dei migranti

La canzone dei migranti
2016
Quo Vadis - Storie di migranti

Riflessioni su una umanità dolente che si interroga sul significato universale dell’accoglienza e della pietà.
Un altro muro, un’altra vergogna
(continua)
inviata da Fernando Ianeselli 15/12/2015 - 15:14
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La maglietta rossa di Kobane

La maglietta rossa di Kobane
2016
Quo Vadis - Storie di migranti
Il tuo nome è Aylan,
(continua)
15/12/2015 - 15:09
Percorsi: Dal Kurdistan
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Pace

Pace
2016
Quo Vadis - Storie di migranti

La canzone è parte di un'opera rock in allestimento denominata Quo vadis - Storie di migranti.
L’opera nasce dalla consapevolezza che l’umanità intera sta vivendo un momento storico epocale: non soltanto il confronto/scontro di religioni e civiltà diverse, non soltanto la crisi e gli interessi economici mondiali ma la percezione di un punto di non ritorno globale per la sopravvivenza dell’essere uomo, dei suoi valori fondanti e dello stesso senso della vita.
In qualche modo vorrebbe essere la colonna sonora di un’umanità dolente e smarrita in cammino verso una destinazione ignota.
La tragedia dei migranti (o profughi, o rifugiati, o diseredati non fa differenza) ci pone di fronte a tutto ciò , analogamente a tutte le migrazioni del passato, ma anche diversamente da esse perché oggi questa è tragedia di tutti: di chi uccide, di chi lucra, di chi fugge, di chi accoglie e di chi respinge.
Sotto gli occhi di tutti.
Quando il tempo sparirà
(continua)
inviata da Fernando Ianeselli (autore e compositore) 15/12/2015 - 15:01
Percorsi: Dal Kurdistan
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Rant ’N’ Roll

Rant ’N’ Roll
[1994]
Parole e musica di John Trudell (1946-2015), musicista ed attivista politico nativo americano, di origine Santee Dakota, scomparso di recente
Nell’album intitolato “Johnny Damas & Me”
Welcome to graffiti land
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2015 - 10:27
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Listening / Honor Song

Listening / Honor Song
[1983]
Spoken song dal primo disco di Trudell, “Tribal Voice”
I was listening to the voices of life
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2015 - 09:58
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It Is One

It Is One
[1996]
Scritta da Jackson Browne con Jeff Young, Kevin McCormick, Scott Thurston, Mark Goldenberg, Mauricio Lewak, Luis Conte e Valerie Carter.
Nell’album “Looking East”
They shot a man into the sky
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2015 - 09:17
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‘A verità

‘A verità
[2014]
Scritta da Rocco Pagliarulo, in arte Rocco Hunt, con Enzo Avitabile, Fausto Cogliati e Valerio Passeri, detto Nazo
Feat. Enzo Avitabile
La traccia che dà il titolo all’album del 2014
Testo – completo delle parti interpretate da Avitabile – trascritto da Pakos su Summary Forum
[Rocco Hunt]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 17:33
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The Beat(en) Generation

The Beat(en) Generation
[1988-89]
Parole e musica di Matt Johnson
Nell’album intitolato “Mind Bomb”, pubblicato nel 1989
When you cast your eyes upon the skylines
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 16:20
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World Without Tears

World Without Tears
[2003]
Parole e musica di Lucinda Williams
Title track del suo album del 2003
If we lived in a world without tears
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 15:33
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Sweet Side

Sweet Side
[2003]
Parole e musica di Lucinda Williams
Nell’album intitolato “World Without Tears”
You run yourself ragged tryin' to be strong
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 15:12
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(You Gotta) Fight for Your Right (to Party!)

(You Gotta) Fight for Your Right (to Party!)
[1986]
Scritta dai Beastie Boys col produttore Rick Rubin e Tom Cushman
In “Licensed To Ill”, album d’esordio del terzetto hip hop newyorkese

Beh, sempre a proposito di istituzioni totalitarie - anzi, delle loro fondamenta: famiglia e scuola - insieme a The Wall dei Pink Floyd e a School Day di Chuck Berry, non poteva assolutamente mancare quest’altra immortale…
[Now boys, don't get into any trouble while mommy and daddy are gone
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 14:15
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School Day

School Day
[1957]
Parole e musica di Chuck Berry
Singolo poi nell’album “After School Session”

“Up in the mornin’ and out to school / The teacher is teachin’ the golden rule / […] / Hail, hail rock and roll / Deliver me from the days of old”, cantava Chuck Berry vent’anni prima di Another Brick in the Wall dei Pink Floyd…

E infatti propongo il testo di questo brano immortale dopo averlo trovato in “Popular Music and/as Event: Subjectivity, Love and Fidelity in the Aftermath of Rock ’n’ Roll”, uno studio di Richard Elliott dell’Università di Newcastle nel quale la “School Day (Ring! Ring! Goes the Bell)” di Chuck Berry viene vista come un condensato dei concetti più tardi espressi diffusamente dal filosofo marxista francese Louis Althusser nel suo “Idéologie et appareils idéologiques d’État” (1970). La “golden rule” insegnata dal professore è quella inculcata ai ragazzi nella scuola, uno degli “Appareils... (continua)
American history and practical math
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 13:01
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Baby Boom Ché

Baby Boom Ché
[1980s]
Scritta da John Trudell (1946-2015) con Jesse Ed Davis (1944-1988), come Trudell musicista e nativo americano, di etnia Comanche, morto di overdose molti anni fa.
Nell’album intitolato “Aka Graffiti Man” (1992), forse il lavoro più noto del grande musicista ed attivista politico nativo americano, di origine Santee Dakota, scomparso di recente.

Benchè Elvis Presley e molti altri mostri sacri del rock and roll dei Fifties e Sixties non siano certo stati nella vita dei rivoluzionari, in questa canzone John Trudell – un pellerossa, uno che ha sempre lottato per la libertà e la dignità del suo popolo, contro il regime dei “visi pallidi” e che per questo pagò un prezzo grandissimo (cui forse non è estraneo il tumore che l’ha ucciso a soli 69 anni), ossia la morte, quasi certamente l’assassinio, dell’intera sua famiglia nel 1979 – il musicista Trudell arriva a paragonare “The Pelvis”... (continua)
You wanna know what happened to Elvis?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 11:15
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Ja płonę

Ja płonę
[1983]

Parole di Bogdan Olewicz
Dal doppio album "I Ching"
Siedzę w słońcu
(continua)
inviata da Krzysiek 14/12/2015 - 05:33
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Jak tu pięknie

Jak tu pięknie
le 80'
nie mam ani grosza
(continua)
inviata da Krzysiek 14/12/2015 - 04:12
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Migrants

Migrants
(2015)

“Essendo io stesso un emigrato del sud Italia – terra di immigrazione – ho sempre sentito il bisogno di dedicare una composizione a questa grande “famiglia” alla quale mi sento appartenere: i migranti del mondo intero. Ma in questo caso sono andato anche oltre, dedicando loro un intero album che ho scritto in un particolare stato d’animo. Per comporre i dieci pezzi, mi sono ispirato a storie personalmente vissute, a documenti scritti, film, giornali, ma soprattutto ad incontri che ho avuto con altri migranti, testimoni privilegiati di storie di una grande ricchezza umana. Tutto ciò ha rappresentato per me una fonte incredibile di ispirazione. In Nowhereland il migrante si ritrova solo e disorientato su una nave insieme a molti altri, per raggiungere un nuovo Paese, una nuova terra che conosce solo attraverso le cartoline o la televisione, una nuova terra che, il più delle volte,... (continua)
(instr.)
13/12/2015 - 23:24
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Stan wojenny i świat

Stan wojenny i świat
Parole di Leszek Czajkowski
Cantata da Dominika Świątek
Da YT

Nel 34-simo anniversario del scopio della guerra fatta al proprio popolo dalla cricca dei generali. 13 dicembre 1981. Proclamazione dello stato di guerra da parte di WRON (Wojskowa Rada Ocalenia Narodowego – Military Council of National Salvation) sotto la guida di generale Jaruzelski.
W świecie zachodnim trwa koniunktura
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 13/12/2015 - 22:44
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Kołysanka

Kołysanka
03.03.1982
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dalla cassetta intitolata "Zbroja" pubblicata da Radio POMOST a Chicago nel 1983.
Da http://www.kaczmarski.art.pl/tworczosc...


Nel 34-simo anniversario del scopio della guerra fatta al proprio popolo dalla cricca dei generali. 13 dicembre 1981. Proclamazione dello stato di guerra da parte di WRON (Wojskowa Rada Ocalenia Narodowego – Military Council of National Salvation) sotto la guida di generale Jaruzelski.
W sierocińcu po dziedzińcu
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 13/12/2015 - 22:18
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Elegia grudniowa

Elegia grudniowa
[1982]
Parole e musica di Jan Krzysztof Kelus

Nel 34-simo anniversario del scopio della guerra fatta al proprio popolo dalla cricca dei generali. 13 dicembre 1981. Proclamazione dello stato di guerra da parte del WRON (Wojskowa Rada Ocalenia Narodowego – Military Council of National Salvation)sotto la guida di generale Jaruzelski.
Więc zabrali ci przyjaciół
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 13/12/2015 - 22:01
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Nie mehr Krieg

Nie mehr Krieg
(December 2015)

"Nie mehr Krieg" (No more war) is the title of the song recorded by German pop star Xavier Naidoo and his long-time band Söhne Mannheims. "No more war. If we can't say that, then there's something wrong," is the chorus. "Those who profit from war are annoyed when they lose their propaganda war."

The video was posted Thursday (03.12.2015) exclusively on the Facebook page of well known journalist Jürgen Todenhöfer, who has published extensively on the Middle East. Todenhöfer wrote that the video was a joint protest against war in general and in particular against Germany's military involvement in Syria.

On Friday morning, the German parliament, the Bundestag, overwhelmingly approved a non-combat mission to support the coalition in the fight against the "Islamic State." The mission is to include reconnaissance and a frigate.

By Friday, the Söhne Mannheims' video had been viewed well over 2 million times.

dw.com
Ich hab' gelernt, ich soll für meine Überzeugungen
(continua)
12/12/2015 - 00:41
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Mai

Mai
2015
Mama
Mai
(continua)
inviata da dq82 11/12/2015 - 16:00
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Ferraille à vendre

Ferraille à vendre
Versi di Eugène Bizeau, poeta e cantautore anarchico francese, morto ultracentenario nel 1989.‎
Musica di Gérard Pierron (1945-), cantautore francese
Nel disco di Pierron intitolato “Chante Vigne Chante Vin” pubblicato nel 2000.
Testo trovato sul sito dell’Association Laïque des Amis d'Anne et Eugène Bizeau

Bellissima poesia pacifista, antimilitarista ed antiautoritaria… Purtroppo non mi è riuscito di scoprire l’anno in cui Bizeau la compose…
Je suis un homme aux airs farouches...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2015 - 15:07
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Les tâches

Les tâches
Ignoro se la poesia sia stata originariamente musicata dallo stesso autore o da altri.
Più recentemente è stata messa in musica da Gérard Pierron e Marc Robine (1979) e dal gruppo Le P'tit Crème (2012), e pure fa parte del repertorio de La Princesse Barouline, artista di strada che si esibisce con il suo “orgue de Barbarie”.
Testo trovato su Gaston Couté (1880-1911) le gâs qu'a mal tourné...

Lorsqu’on est « un pauv’ peineux », condamné sans relâche à exécuter les tâches les plus répétitives (jusque dans la plus stricte intimité… !), il ne vous reste plus que l’humour, qui est bien ici, selon la formule de Boris Vian, « la politesse du désespoir ». Une fois encore, Gaston Couté nous a concocté un petit bijou de gouaille populaire en patois berrichon, bien dans l’esprit des cabarets qu’il fréquentait. (da Litterature Audio.com)

La vita di merda che tocca agli sfruttati, una sofferenza continua... (continua)
L'matin, au coup d'clairon des oés
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2015 - 11:45
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Les Mangeux d'terre

Les Mangeux d'terre
[1904]
Versi di Gaston Couté
Musica originale di Maurice Duhamel (1884-1940), musicista e militante politico bretone.
Più recentemente la poesia è stata messa in musica da Gérard Pierron e Marc Robine (1979) e dal gruppo Le P'tit Crème (2012)

Au début du XXe siècle, les riches terres de Beauce, grenier à blé de la France, sont convoitées par de gros propriétaires qui accaparent les parcelles pour remembrer et mécaniser les exploitations... Les trimardeurs, ou chemineaux, vagabonds "sans aveu", incontrôlables et donc potentiellement dangereux, errent (ce qui constituera un délit jusqu'en 1992) sur les quelques chemins restants.
(dal sito de La Choralaternative)

All’inizio del XX° secolo, le fertili terre della Beauce [regione naturale corrispondente all'intero dipartimento dell'Eure-et-Loir e parte di quelli di Loiret, Essonne e Loir-et-Cher], granaio di Francia, vennero concentrate... (continua)
Dans les mêm's parages,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2015 - 10:19
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Je resterai ici

Je resterai ici
les trois raisons les plus impérieuses qui poussent le monde à bouger sont tragiques à différents titres
ce sont les guerres, la quête d’une vie meilleure ou celle de la gloire
dans tous les cas la conséquence est un exil
exhumée des archives pseudo malicorniennes [les cathédrales de l’industrie, 1986, était destiné à être mon premier album d’auteur, mais la maison de disques en décida autrement …], cette chanson retrouve ici son intention première de simplicité
j’en suis heureux
Gabriel Yacoub
10/12/2015 - 22:17
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I Fratelli di Soledad (Noi siam con chi lavora)

I Fratelli di Soledad (Noi siam con chi lavora)
LA MORTE ANNUNCIATA DI MARK FRECHETTE:
DA ZABRISKIE POINT ALL'ALTOPIANO DI ASIAGO A NORFOLK

(Gianni Sartori)

Poliziotto: Su le mani!
Sergente: Che giornata!
Quindi si rivolge a Mark per attuare la normale registrazione.
Sergente: Nome?
Mark: Karl Marx
Sergente: come si scrive?
Mark: M-A-R-X
Sulla macchina da scrivere il sergente batte: Carl Marx
(da “Zabriskie Point”)

Le celebrazioni per il Grande Macello Mondiale (1914-1918; 1915-1918 per l'Italia) hanno se non altro consentito la rimessa in circolazione di “Uomini contro”, film profondamente antimilitarista, tratto da “Un anno sull'Altopiano” di Emilio Lussu. Girato sui luoghi storici (Monte Fior, Altopiano di Asiago), Mark Frechette vi interpretava, insieme a Gian Maria Volontè, un giovane ufficiale (prima interventista, ma poi consapevole degli orrori della guerra) che finirà con il solidarizzare apertamente con i soldati... (continua)
Gianni Sartori 10/12/2015 - 21:56

La ballata di Attilio

La ballata di Attilio
Chanson italienne – La ballata di Attilio – Franco Trincale – 1970

Attilio est un garçon sicilien émigré en Suisse et qui, épargné par les catastrophes minières, fut tué par des voyous helvétiques, racistes et xénophobes qui, encore dans les années soixante et septante, traitaient les Italiens comme chiens. Dans ce texte Trincale, en plus de rappeler les morts de Mattmark (et de Marcinelle), fait une allusion ironique et amère au fait que les frais de voyage pour les rapatriements des corps des émigrés morts dans des circonstances violentes étaient à charge de l'État - chose qui revient souvent dans les chansons de l'émigration. Consolation vraiment maigre pour une vie violemment détruite.

Depuis ce temps où Trincale faisait cette chanson, Lucien l'âne mon ami, les choses ont évolué, en apparence, mais dans les faits n'ont pas changé. Et sans doute, ont empiré.

Comment ça ? Je n'ai pas... (continua)
LA BALLADE D'ATTILIO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/12/2015 - 16:06
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'O ballo re' pezziente

'O ballo re' pezziente
2003
E Zézi
Album: Diàvule A Quàtto
con Luca Zulù Persico

2007
Al Mukawama dall'album omonimo
'E fravecature settentrionali schifano a tutti i meridionali
(continua)
inviata da dq82 10/12/2015 - 15:43
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Gay, marions-nous

Gay, marions-nous
[2007]
Parole e musica di Anne Sylvestre
Nell’album intitolato “Bye Mélanco”
Dites, avez-vous remarqué,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 14:52
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Une sorcière comme les autres

Une sorcière comme les autres
[1973-75]
Parole e musica di Anne Sylvestre
Canzone che dà il titolo al suo disco del 1975
In seguito interpretata anche da altre cantanti, come Pauline Julien, Christiane Stefanski e Jorane
S'il vous plaît
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 13:34
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14/18

14/18
[2008]
Parole e musica di Allain Leprest
Canzone interpretata da Jean-Marie Cayrecastel, in arte JeHaN

Leprest scrisse questa canzone l’8 novembre 2008 a Ivry-sur-Seine, nella Marna, dopo aver letto sul giornale della scomparsa dell’ultimo vecchio inglese che aveva combattuto nella Grande Guerra

Malato di un cancro ai polmoni, Allain Leprest si è tolto la vita il 15 agosto 2011…
Ivry-sur-Seine è il comune dove ha voluto che il suo corpo riposasse…
Il était des fleurs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 11:56
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Gimme Hope Jo'anna

Gimme Hope Jo'anna
Grazie x il testo e per i commenti. Ho scoperto qualcosa che davvero ignoravo, e questo mi spingerà in futuro ad approfondire di più i testi anche di quelle canzoni che, solo apparentemente, sembrano innocenti canzonette d'amore... ed invece hanno contenuti davvero notevoli!
marco 10/12/2015 - 11:42
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Ne pense plus, dépense!

Ne pense plus, dépense!
[2008]
Parole e musica di Yvan Dautin
La canzone che dà il titolo al suo album del 2008
On donne aux pauvres une misère
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 11:09
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Paris ce printemps là

Paris ce printemps là
[2007]
Parole di Allain Leprest
Musica di Dominique Grange
Nell’album della Grange intitolato “1968-2008. N'effacez pas nos traces!”, pubblicato nel 2008
Rue des squares de Paris
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 10:11
Percorsi: 1968 e dintorni
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Il processo di Benito Mussolini

Il processo di Benito Mussolini
Non per intronettermi, ma a mio parere la canzone non è su Mussolini quanto sulla pena di morte, o in generale sulla legittimità dello stato a farsi uccisore. E Mussolini e i fascisti vengono presi come il caso più estremo, i criminali la cui soppressione è certamente giustificata e necessaria, ma si nota che il semplice gesto di emettere per loro una condanna a morte crea, comunque, uno stato assassino. E che forse è meglio che Mussolini sia stato fucilato senza processo, senza troppe cerimonie, senza pretesa d'ufficialità da un qualche potere costituito. Almeno, così la interpreto io.
(...una corte militare porterà i repubblichini in tribunale / come fosse più morale la siringa per il coma artificiale ... Se è la storia a giudicare il nostro cuore popolare sa benissimo cosa fare).
Bella canzone, ad ogni modo.
leoskini 9/12/2015 - 23:09
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La Flamme

La Flamme
الله أَكْبَر

vignetta di Ellekappa
9/12/2015 - 19:52
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Rigoberta Menchu

Rigoberta Menchu
Caro dq82, in effetti loro hanno sempre continuato a collaborare in vari modi pur dedicandosi a settori musicali differenti, ho ricevuto i CDs per vari anni ma devo dire che l'unico che ancora mi ha emozionato è stato Patrick con le sue "berceuses pour les vieux enfants" (bel titolo, vero?!) che è anche il solo ad usare il bretone e a scorazzare per i Monts d'Arrée (Menez Are)....il tempo è passato, ma negli anni 70, ragazzi, Melaine componeva di quelle canzoni veramente straordinarie (chez Névénoé)
Flavio Poltronieri 9/12/2015 - 16:50
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Le grand Lustukru

anonimo
Le grand Lustukru
Errata corrige: la raccolta di Botrel che include "Le grand Lustukru" è "Chansons de Jacques-la-Terre (Chansons de Paysans)". La confusione deriva forse dal fatto che alcune pubblicazioni dei primi del 900 riportano canzoni da "Jacques-la-Terre" insieme ad altre da "Jean-la-Vague (Chansons de Marins)"...
B.B. 9/12/2015 - 15:37
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La voilà notre Armée

La voilà notre Armée
Bellissima e misconosciuta canzone.
Grazie mille per la traduzione, Mme Jeanne Auban Colvieil!
Continui a mandarne!
Un caro saluto
Bernart Bartleby 9/12/2015 - 14:20
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La tua prima luna

La tua prima luna
Brividi, anni indimenticabili bastava un sacco a pelo e un cielo di stelle
MaxGili 9/12/2015 - 10:49
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光輝歲月 [Glorious Years]

光輝歲月 [Glorious Years]
It's all awesome
I just love this song so much, the chinese poetic words are so inspiring that I want to give it a try to translate my version of Glory Age.

Hope there will be different versions of translation that expresses the complex and poetic Chinese language.
THE AGE OF GLORY
(continua)
inviata da James Wu 9/12/2015 - 08:28
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Almost Cut My Hair

Almost Cut My Hair
L'interpretazione che io do è questa:

Lui si accorge di avere i capelli lunghi e che gli danno fastidio "it was in my way".
Tuttavia li lascia lunghi e sventola la sua "bandiera da fricchettone" perché, dal momento in cui ha preso parte al movimento hippie e ne è diventato un "simbolo", sente di doverlo fare. Sente di doverlo a tutti gli altri.

Per lo stesso motivo decide di non lasciarsi prendere dalle paranoie e dalla paura (magari dovuta a una sua tendenza ansiogena) e si ripromette di perseguire la serenità spirituale, di trovare la condizione in cui dividere l'importante dal futile, il bene dal male.

Trovo che l'idea di dovere la propria partecipazione a una rivoluzione sia molto poetica. Crosby ci dice: "Non si abbandonano i compagni a metà battaglia, sopratutto se si è uno dei condottieri. Io non lo farò"
Carlo 9/12/2015 - 00:37

Yet you may see the meaning of within…

Antiwar Songs Blog
Yet you may see the meaning of within…
Question: Do you plan to record any anti-war songs? John: All our songs are anti-war. Beatles Press Conference, 1965 In ricordo di John Lennon (9 ottobre 1940 – 8 dicembre 1980)
Antiwar Songs Staff 2015-12-08 21:02:00
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Goaskinviellja

Goaskinviellja
'IKALE-TEHINA
(continua)
inviata da Krzysiek 8/12/2015 - 20:29
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Senza paura delle rovine

Senza paura delle rovine
molto bello, molto bello. E neanche li conoscevo. Beh, immagino che questo sito serva a questo.

Commento non molto costruttivo, ma prendetelo come un grazie. Si trova molta bella musica.
leoskini 8/12/2015 - 20:11

Viaggiatore leggero

Viaggiatore leggero
2005
Dedicata a:Alexander Langer sognatore di altri mondi... nel decimo anniversario della sua scomparsa(1995-2005)

Sognava un mondo reso migliore da «mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratori di frontiera». Quelli che oggi ci mancano, e ne avremmo tanto bisogno. Previde il pericolo di un «impoverimento da cosiddetto benessere». In un convegno ad Assisi, nel Natale del 1994, aveva proposto uno stile di vita meno rampante, meno competitivo.«Voi sapete il motto che Pierre de Coubertin ha riattivato per le Olimpiadi: citius, più veloce, altius, più alto, fortius, più forte. Questo è il messaggio che oggi ci viene dato. Io vi propongo il contrario: lentius, più lento, profundius, più profondo, suavius, più dolce. Con questo motto non si vince nessuna battaglia frontale, però si ottiene un fiato più lungo».
Viaggiatore leggero
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 19:09
Percorsi: Ponti
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Splenda il sole

Splenda il sole
UN RICORDO DI ALEX LANGER VENTI ANNI DOPO
(Gianni Sartori)

CORREVA L'ANN0 1968...

Conobbi Alex Langer nel 1968, all'Isolotto di Firenze dove un prete giudicato troppo di sinistra era stato rimosso dalla sua parrocchia (e sostituito, guarda la combinazione, con un vicentino più accomodante). Don Mazzi riuniva quasi ogni sera la sua comunità di base in alcune “baracche verdi” dove anch'io trovai ospitalità per un paio di notti. Era una sorta di assemblea popolare permanente in cui ognuno poteva intervenire in merito alle problematiche dibattute. Arrivai in autostop, dopo un'incursione a Barbiana. Avevo letto con passione “Lettera ad una professoressa” e speravo di poter incontrare Don Milani, non sapendo che era già morto da circa un anno. Invece Langer quel “profeta di Barbiana” lo aveva conosciuto molto bene (sua la prima traduzione in tedesco di “Lettera ad una professoressa”); mi... (continua)
Gianni Sartori 8/12/2015 - 18:42




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