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Antiwar Songs Blog
Senza bisogno di spostarsi a piè di pagina…
Confesso apertamente che invidiavamo molto quelli di genius e la loro idea di “annotare il mondo”. Il nostro sito ha sempre utilizzato molto le note al testo, soprattutto per annotare le traduzioni di testi difficili (celebre la traduzione di Supper’s Ready che ha riscosso molto successo e attirato una grande quantità di commenti). Il problema […]
Antiwar Songs Staff 2015-12-20 20:57:00
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Sweetheart

Sweetheart
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (continua)
Don't take my sweetheart away
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:46
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I've Seen the Elephant

I've Seen the Elephant
2015
Soundtrack To a Ghost Story

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti di area Americana, sottolineando... (continua)
Bones snapped and a cracking
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 09:39
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To Life

To Life
[1964]
Da "Fiddler on the roof" (Il Violinista sul tetto), un musical composto da Jerry Bock su libretto di Sheldon Harnick e Joseph Stein, ambientato in uno shtetl ebraico della Russia zarista nel 1905. È tratto dal libro "Tevye and his Daughters" (o Tevye the Milkman), in italiano "Tevye il lattivendolo ed altre storie", di Sholem Aleichem. È andato in scena per la prima volta a Broadway il 22 settembre 1964. https://it.wikipedia.org/wiki/Fiddler_on_the_Roof]]
Testo da stlyrics

Dal musical è stato tratto un film omonimo nel 1971, diretto da Norman Jewison.

Il titolo è ispirato ad un soggetto ricorrente nei quadri del pittore ebreo Marc Chagall, vale a dire il violinista che suona sopra i tetti di un villaggio di campagna. Come ci spiega il protagonista Tevye all’inizio dello spettacolo, tale figura ci ricorda le condizioni di estrema instabilità in cui si manifesta l’esistenza ebraica (ma anche dell’esperienza umana in senso generale), “costretta ad improvvisare una semplice melodia senza rompersi l’osso del collo”.
(Tevye)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/12/2015 - 02:22
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Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий: Сыт я по горло

Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий: Сыт я по горло
XX secolo
Нью-Йорк -17 января 1979г.
Parole muscicate da Владимир Семёнович Высоцкий
Da, da http://liryka-liryka.blogspot.com/2015...
Сыт я по горло, до подбородка,
(continua)
inviata da krzyś 16/12/2015 - 01:39
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Tre ottave pe' cantare O Gorizia a Carrara colla Nicolazzi

Tre ottave pe' cantare <em>O Gorizia</em> a Carrara colla Nicolazzi
[dicembre 2015]
Ottave in rima di Giovanni Bartolomei da Prato
(sulla tradizionale aria-cantilena delle ottave)

E pensare che Giovanni Bartolomei da Prato, su questo sito, ce lo avevamo presente fin dal 25 novembre 2011, quando intervenne su Su fratelli pugnamo da forti a dirimere un po' la famosa questione degli inquisisi. E ne è qualificato, essendo il Giovanni Bartolomei stato un collaboratore della Caterina Bueno, e ancor oggi un suo autentico continuatore. Avendolo conosciuto di persona nelle circostanze che vo a raccontare, sono particolarmente lieto di accorglielo qua dentro anche come autore e ottavista; e vedrete più in là quali e quante cose Giovanni ha combinato e sta combinando (non ultime, anche se mi ha pregato di attendere ancora un po' prima di metterle, certe sue straordinarie versioni in pratese da Georges Brassens, che non esiterei a definire geniali).

Per questa cosa... (continua)
'La c'era a Bella Ciao 'n quel di Spoleto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2015 - 21:13
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Anatevka

Anatevka
[1964]
Da "Fiddler on the roof" (Il Violinista sul tetto), un musical composto da Jerry Bock su libretto di Sheldon Harnick e Joseph Stein, ambientato in uno shtetl ebraico della Russia zarista nel 1905. È tratto dal libro "Tevye and his Daughters" (o Tevye the Milkman), in italiano "Tevye il lattivendolo ed altre storie", di Sholem Aleichem. È andato in scena per la prima volta a Broadway il 22 settembre 1964.

Dal musical è stato tratto un film omonimo nel 1971, diretto da Norman Jewison.

Testo trovato qui

Il titolo è ispirato ad un soggetto ricorrente nei quadri del pittore ebreo Marc Chagall, vale a dire il violinista che suona sopra i tetti di un villaggio di campagna. Come ci spiega il protagonista Tevye all’inizio dello spettacolo, tale figura ci ricorda le condizioni di estrema instabilità in cui si manifesta l’esistenza ebraica (ma anche dell’esperienza umana in senso generale), “costretta ad improvvisare una semplice melodia senza rompersi l’osso del collo”.
GOLDE:
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/12/2015 - 21:09

Vois-tu jusque Bruxelles ?

Vois-tu jusque Bruxelles ?
Vois-tu jusque Bruxelles ?

Chanson française – Vois-tu jusque Bruxelles ? – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 15

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LVIII)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent... (continua)
On était au jour de l’abdication
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/12/2015 - 16:04
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La canzone dei migranti

La canzone dei migranti
2016
Quo Vadis - Storie di migranti

Riflessioni su una umanità dolente che si interroga sul significato universale dell’accoglienza e della pietà.
Un altro muro, un’altra vergogna
(continua)
inviata da Fernando Ianeselli 15/12/2015 - 15:14
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La maglietta rossa di Kobane

La maglietta rossa di Kobane
2016
Quo Vadis - Storie di migranti
Il tuo nome è Aylan,
(continua)
15/12/2015 - 15:09
Percorsi: Dal Kurdistan
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Pace

Pace
2016
Quo Vadis - Storie di migranti

La canzone è parte di un'opera rock in allestimento denominata Quo vadis - Storie di migranti.
L’opera nasce dalla consapevolezza che l’umanità intera sta vivendo un momento storico epocale: non soltanto il confronto/scontro di religioni e civiltà diverse, non soltanto la crisi e gli interessi economici mondiali ma la percezione di un punto di non ritorno globale per la sopravvivenza dell’essere uomo, dei suoi valori fondanti e dello stesso senso della vita.
In qualche modo vorrebbe essere la colonna sonora di un’umanità dolente e smarrita in cammino verso una destinazione ignota.
La tragedia dei migranti (o profughi, o rifugiati, o diseredati non fa differenza) ci pone di fronte a tutto ciò , analogamente a tutte le migrazioni del passato, ma anche diversamente da esse perché oggi questa è tragedia di tutti: di chi uccide, di chi lucra, di chi fugge, di chi accoglie e di chi respinge.
Sotto gli occhi di tutti.
Quando il tempo sparirà
(continua)
inviata da Fernando Ianeselli (autore e compositore) 15/12/2015 - 15:01
Percorsi: Dal Kurdistan
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Rant ’N’ Roll

Rant ’N’ Roll
[1994]
Parole e musica di John Trudell (1946-2015), musicista ed attivista politico nativo americano, di origine Santee Dakota, scomparso di recente
Nell’album intitolato “Johnny Damas & Me”
Welcome to graffiti land
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2015 - 10:27
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Listening / Honor Song

Listening / Honor Song
[1983]
Spoken song dal primo disco di Trudell, “Tribal Voice”
I was listening to the voices of life
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2015 - 09:58
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It Is One

It Is One
[1996]
Scritta da Jackson Browne con Jeff Young, Kevin McCormick, Scott Thurston, Mark Goldenberg, Mauricio Lewak, Luis Conte e Valerie Carter.
Nell’album “Looking East”
They shot a man into the sky
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2015 - 09:17
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‘A verità

‘A verità
[2014]
Scritta da Rocco Pagliarulo, in arte Rocco Hunt, con Enzo Avitabile, Fausto Cogliati e Valerio Passeri, detto Nazo
Feat. Enzo Avitabile
La traccia che dà il titolo all’album del 2014
Testo – completo delle parti interpretate da Avitabile – trascritto da Pakos su Summary Forum
[Rocco Hunt]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 17:33
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The Beat(en) Generation

The Beat(en) Generation
[1988-89]
Parole e musica di Matt Johnson
Nell’album intitolato “Mind Bomb”, pubblicato nel 1989
When you cast your eyes upon the skylines
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 16:20
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World Without Tears

World Without Tears
[2003]
Parole e musica di Lucinda Williams
Title track del suo album del 2003
If we lived in a world without tears
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 15:33
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Sweet Side

Sweet Side
[2003]
Parole e musica di Lucinda Williams
Nell’album intitolato “World Without Tears”
You run yourself ragged tryin' to be strong
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 15:12
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(You Gotta) Fight for Your Right (to Party!)

(You Gotta) Fight for Your Right (to Party!)
[1986]
Scritta dai Beastie Boys col produttore Rick Rubin e Tom Cushman
In “Licensed To Ill”, album d’esordio del terzetto hip hop newyorkese

Beh, sempre a proposito di istituzioni totalitarie - anzi, delle loro fondamenta: famiglia e scuola - insieme a The Wall dei Pink Floyd e a School Day di Chuck Berry, non poteva assolutamente mancare quest’altra immortale…
[Now boys, don't get into any trouble while mommy and daddy are gone
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 14:15
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School Day

School Day
[1957]
Parole e musica di Chuck Berry
Singolo poi nell’album “After School Session”

“Up in the mornin’ and out to school / The teacher is teachin’ the golden rule / […] / Hail, hail rock and roll / Deliver me from the days of old”, cantava Chuck Berry vent’anni prima di Another Brick in the Wall dei Pink Floyd…

E infatti propongo il testo di questo brano immortale dopo averlo trovato in “Popular Music and/as Event: Subjectivity, Love and Fidelity in the Aftermath of Rock ’n’ Roll”, uno studio di Richard Elliott dell’Università di Newcastle nel quale la “School Day (Ring! Ring! Goes the Bell)” di Chuck Berry viene vista come un condensato dei concetti più tardi espressi diffusamente dal filosofo marxista francese Louis Althusser nel suo “Idéologie et appareils idéologiques d’État” (1970). La “golden rule” insegnata dal professore è quella inculcata ai ragazzi nella scuola, uno degli “Appareils... (continua)
American history and practical math
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 13:01
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Baby Boom Ché

Baby Boom Ché
[1980s]
Scritta da John Trudell (1946-2015) con Jesse Ed Davis (1944-1988), come Trudell musicista e nativo americano, di etnia Comanche, morto di overdose molti anni fa.
Nell’album intitolato “Aka Graffiti Man” (1992), forse il lavoro più noto del grande musicista ed attivista politico nativo americano, di origine Santee Dakota, scomparso di recente.

Benchè Elvis Presley e molti altri mostri sacri del rock and roll dei Fifties e Sixties non siano certo stati nella vita dei rivoluzionari, in questa canzone John Trudell – un pellerossa, uno che ha sempre lottato per la libertà e la dignità del suo popolo, contro il regime dei “visi pallidi” e che per questo pagò un prezzo grandissimo (cui forse non è estraneo il tumore che l’ha ucciso a soli 69 anni), ossia la morte, quasi certamente l’assassinio, dell’intera sua famiglia nel 1979 – il musicista Trudell arriva a paragonare “The Pelvis”... (continua)
You wanna know what happened to Elvis?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 11:15
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Ja płonę

Ja płonę
[1983]

Parole di Bogdan Olewicz
Dal doppio album "I Ching"
Siedzę w słońcu
(continua)
inviata da Krzysiek 14/12/2015 - 05:33
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Jak tu pięknie

Jak tu pięknie
le 80'
nie mam ani grosza
(continua)
inviata da Krzysiek 14/12/2015 - 04:12
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Migrants

Migrants
(2015)

“Essendo io stesso un emigrato del sud Italia – terra di immigrazione – ho sempre sentito il bisogno di dedicare una composizione a questa grande “famiglia” alla quale mi sento appartenere: i migranti del mondo intero. Ma in questo caso sono andato anche oltre, dedicando loro un intero album che ho scritto in un particolare stato d’animo. Per comporre i dieci pezzi, mi sono ispirato a storie personalmente vissute, a documenti scritti, film, giornali, ma soprattutto ad incontri che ho avuto con altri migranti, testimoni privilegiati di storie di una grande ricchezza umana. Tutto ciò ha rappresentato per me una fonte incredibile di ispirazione. In Nowhereland il migrante si ritrova solo e disorientato su una nave insieme a molti altri, per raggiungere un nuovo Paese, una nuova terra che conosce solo attraverso le cartoline o la televisione, una nuova terra che, il più delle volte,... (continua)
(instr.)
13/12/2015 - 23:24
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Stan wojenny i świat

Stan wojenny i świat
Parole di Leszek Czajkowski
Cantata da Dominika Świątek
Da YT

Nel 34-simo anniversario del scopio della guerra fatta al proprio popolo dalla cricca dei generali. 13 dicembre 1981. Proclamazione dello stato di guerra da parte di WRON (Wojskowa Rada Ocalenia Narodowego – Military Council of National Salvation) sotto la guida di generale Jaruzelski.
W świecie zachodnim trwa koniunktura
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 13/12/2015 - 22:44
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Kołysanka

Kołysanka
03.03.1982
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dalla cassetta intitolata "Zbroja" pubblicata da Radio POMOST a Chicago nel 1983.
Da http://www.kaczmarski.art.pl/tworczosc...


Nel 34-simo anniversario del scopio della guerra fatta al proprio popolo dalla cricca dei generali. 13 dicembre 1981. Proclamazione dello stato di guerra da parte di WRON (Wojskowa Rada Ocalenia Narodowego – Military Council of National Salvation) sotto la guida di generale Jaruzelski.
W sierocińcu po dziedzińcu
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 13/12/2015 - 22:18
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Elegia grudniowa

Elegia grudniowa
[1982]
Parole e musica di Jan Krzysztof Kelus

Nel 34-simo anniversario del scopio della guerra fatta al proprio popolo dalla cricca dei generali. 13 dicembre 1981. Proclamazione dello stato di guerra da parte del WRON (Wojskowa Rada Ocalenia Narodowego – Military Council of National Salvation)sotto la guida di generale Jaruzelski.
Więc zabrali ci przyjaciół
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 13/12/2015 - 22:01
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Nie mehr Krieg

Nie mehr Krieg
(December 2015)

"Nie mehr Krieg" (No more war) is the title of the song recorded by German pop star Xavier Naidoo and his long-time band Söhne Mannheims. "No more war. If we can't say that, then there's something wrong," is the chorus. "Those who profit from war are annoyed when they lose their propaganda war."

The video was posted Thursday (03.12.2015) exclusively on the Facebook page of well known journalist Jürgen Todenhöfer, who has published extensively on the Middle East. Todenhöfer wrote that the video was a joint protest against war in general and in particular against Germany's military involvement in Syria.

On Friday morning, the German parliament, the Bundestag, overwhelmingly approved a non-combat mission to support the coalition in the fight against the "Islamic State." The mission is to include reconnaissance and a frigate.

By Friday, the Söhne Mannheims' video had been viewed well over 2 million times.

dw.com
Ich hab' gelernt, ich soll für meine Überzeugungen
(continua)
12/12/2015 - 00:41
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Mai

Mai
2015
Mama
Mai
(continua)
inviata da dq82 11/12/2015 - 16:00
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Ferraille à vendre

Ferraille à vendre
Versi di Eugène Bizeau, poeta e cantautore anarchico francese, morto ultracentenario nel 1989.‎
Musica di Gérard Pierron (1945-), cantautore francese
Nel disco di Pierron intitolato “Chante Vigne Chante Vin” pubblicato nel 2000.
Testo trovato sul sito dell’Association Laïque des Amis d'Anne et Eugène Bizeau

Bellissima poesia pacifista, antimilitarista ed antiautoritaria… Purtroppo non mi è riuscito di scoprire l’anno in cui Bizeau la compose…
Je suis un homme aux airs farouches...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2015 - 15:07
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Les tâches

Les tâches
Ignoro se la poesia sia stata originariamente musicata dallo stesso autore o da altri.
Più recentemente è stata messa in musica da Gérard Pierron e Marc Robine (1979) e dal gruppo Le P'tit Crème (2012), e pure fa parte del repertorio de La Princesse Barouline, artista di strada che si esibisce con il suo “orgue de Barbarie”.
Testo trovato su Gaston Couté (1880-1911) le gâs qu'a mal tourné...

Lorsqu’on est « un pauv’ peineux », condamné sans relâche à exécuter les tâches les plus répétitives (jusque dans la plus stricte intimité… !), il ne vous reste plus que l’humour, qui est bien ici, selon la formule de Boris Vian, « la politesse du désespoir ». Une fois encore, Gaston Couté nous a concocté un petit bijou de gouaille populaire en patois berrichon, bien dans l’esprit des cabarets qu’il fréquentait. (da Litterature Audio.com)

La vita di merda che tocca agli sfruttati, una sofferenza continua... (continua)
L'matin, au coup d'clairon des oés
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2015 - 11:45
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Les Mangeux d'terre

Les Mangeux d'terre
[1904]
Versi di Gaston Couté
Musica originale di Maurice Duhamel (1884-1940), musicista e militante politico bretone.
Più recentemente la poesia è stata messa in musica da Gérard Pierron e Marc Robine (1979) e dal gruppo Le P'tit Crème (2012)

Au début du XXe siècle, les riches terres de Beauce, grenier à blé de la France, sont convoitées par de gros propriétaires qui accaparent les parcelles pour remembrer et mécaniser les exploitations... Les trimardeurs, ou chemineaux, vagabonds "sans aveu", incontrôlables et donc potentiellement dangereux, errent (ce qui constituera un délit jusqu'en 1992) sur les quelques chemins restants.
(dal sito de La Choralaternative)

All’inizio del XX° secolo, le fertili terre della Beauce [regione naturale corrispondente all'intero dipartimento dell'Eure-et-Loir e parte di quelli di Loiret, Essonne e Loir-et-Cher], granaio di Francia, vennero concentrate... (continua)
Dans les mêm's parages,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2015 - 10:19
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'O ballo re' pezziente

'O ballo re' pezziente
2003
E Zézi
Album: Diàvule A Quàtto
con Luca Zulù Persico

2007
Al Mukawama dall'album omonimo
'E fravecature settentrionali schifano a tutti i meridionali
(continua)
inviata da dq82 10/12/2015 - 15:43
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Gay, marions-nous

Gay, marions-nous
[2007]
Parole e musica di Anne Sylvestre
Nell’album intitolato “Bye Mélanco”
Dites, avez-vous remarqué,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 14:52
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Une sorcière comme les autres

Une sorcière comme les autres
[1973-75]
Parole e musica di Anne Sylvestre
Canzone che dà il titolo al suo disco del 1975
In seguito interpretata anche da altre cantanti, come Pauline Julien, Christiane Stefanski e Jorane
S'il vous plaît
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 13:34
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14/18

14/18
[2008]
Parole e musica di Allain Leprest
Canzone interpretata da Jean-Marie Cayrecastel, in arte JeHaN

Leprest scrisse questa canzone l’8 novembre 2008 a Ivry-sur-Seine, nella Marna, dopo aver letto sul giornale della scomparsa dell’ultimo vecchio inglese che aveva combattuto nella Grande Guerra

Malato di un cancro ai polmoni, Allain Leprest si è tolto la vita il 15 agosto 2011…
Ivry-sur-Seine è il comune dove ha voluto che il suo corpo riposasse…
Il était des fleurs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 11:56
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Ne pense plus, dépense!

Ne pense plus, dépense!
[2008]
Parole e musica di Yvan Dautin
La canzone che dà il titolo al suo album del 2008
On donne aux pauvres une misère
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 11:09
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Paris ce printemps là

Paris ce printemps là
[2007]
Parole di Allain Leprest
Musica di Dominique Grange
Nell’album della Grange intitolato “1968-2008. N'effacez pas nos traces!”, pubblicato nel 2008
Rue des squares de Paris
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/12/2015 - 10:11
Percorsi: 1968 e dintorni
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Εἰρήνη, Χορός Α', 301-345 [La Pace, Coro I, 301-345 / Peace, Chorus I, 301-345]

Εἰρήνη, Χορός Α', 301-345 [La Pace, Coro I, 301-345 / Peace, Chorus I, 301-345]
[421 a.C.]
[421 b.C.]
Testo Greco / Greek Text:
Aristophanes. Aristophanes Comoediae, ed. F.W. Hall and W.M. Geldart, vol. 1. F.W. Hall and W.M. Geldart. Oxford. Clarendon Press, Oxford. 1907.


La Pace

La pace (Εἰρήνη) è una commedia di Aristofane messa in scena nel 421 a.C., in un'epoca a cui fanno da sfondo i tristi eventi della Guerra del Peloponneso.

Nella Pace, il protagonista, Trigeo, dopo un'ardita spedizione celeste, riesce ad allontanare dalla Grecia i venti di guerra, con gran disperazione dei fabbricanti di armi e degli altri mestatori. La commedia riflette il clima di speranza per l'avvenire di quel periodo immediatamente precedente alla stipula della Pace di Nicia del 421 a.C.

Il titolo trae il nome dalla divina Eirene, dea della Pace.

In polemica con gli autori che si conquistavano il favore del pubblico, regalando leccornie prima delle rappresentazioni, Aristofane... (continua)
Χορός
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 10/12/2015 - 06:36
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La tua prima luna

La tua prima luna
Brividi, anni indimenticabili bastava un sacco a pelo e un cielo di stelle
MaxGili 9/12/2015 - 10:49
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光輝歲月 [Glorious Years]

光輝歲月 [Glorious Years]
It's all awesome
I just love this song so much, the chinese poetic words are so inspiring that I want to give it a try to translate my version of Glory Age.

Hope there will be different versions of translation that expresses the complex and poetic Chinese language.
THE AGE OF GLORY
(continua)
inviata da James Wu 9/12/2015 - 08:28
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Almost Cut My Hair

Almost Cut My Hair
L'interpretazione che io do è questa:

Lui si accorge di avere i capelli lunghi e che gli danno fastidio "it was in my way".
Tuttavia li lascia lunghi e sventola la sua "bandiera da fricchettone" perché, dal momento in cui ha preso parte al movimento hippie e ne è diventato un "simbolo", sente di doverlo fare. Sente di doverlo a tutti gli altri.

Per lo stesso motivo decide di non lasciarsi prendere dalle paranoie e dalla paura (magari dovuta a una sua tendenza ansiogena) e si ripromette di perseguire la serenità spirituale, di trovare la condizione in cui dividere l'importante dal futile, il bene dal male.

Trovo che l'idea di dovere la propria partecipazione a una rivoluzione sia molto poetica. Crosby ci dice: "Non si abbandonano i compagni a metà battaglia, sopratutto se si è uno dei condottieri. Io non lo farò"
Carlo 9/12/2015 - 00:37
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
Dalla contestazione all’evento: la storia di Soledad Nicolazzi, voce dell’anima di Carrara

L’ultima volta che è finita sul giornale è stato un mese fa, in occasione delle celebrazioni del 4 novembre, festa della Vittoria nella Prima Guerra mondiale e, oggi, Festa delle Forze Armate. Al termine del discorso commemorativo del sindaco con tanto di fascia tricolore, in una Piazza D’Armi gremita di persone e di rappresentati dei vari corpi militari, lei, Soledad Nicolazzi, ha cominciato a cantare da sola “Gorizia”, l’inno proibito dei soldati sul fronte ed il più famoso grido contro ogni guerra, e puntualmente è stata allontanata di forza da carabinieri e polizia.

...continua sulla Gazzetta di Massa e Carrara
CCG Staff 8/12/2015 - 23:37

Yet you may see the meaning of within…

Antiwar Songs Blog
Yet you may see the meaning of within…
Question: Do you plan to record any anti-war songs? John: All our songs are anti-war. Beatles Press Conference, 1965 In ricordo di John Lennon (9 ottobre 1940 – 8 dicembre 1980)
Antiwar Songs Staff 2015-12-08 21:02:00
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Senza paura delle rovine

Senza paura delle rovine
molto bello, molto bello. E neanche li conoscevo. Beh, immagino che questo sito serva a questo.

Commento non molto costruttivo, ma prendetelo come un grazie. Si trova molta bella musica.
leoskini 8/12/2015 - 20:11

Viaggiatore leggero

Viaggiatore leggero
2005
Dedicata a:Alexander Langer sognatore di altri mondi... nel decimo anniversario della sua scomparsa(1995-2005)

Sognava un mondo reso migliore da «mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratori di frontiera». Quelli che oggi ci mancano, e ne avremmo tanto bisogno. Previde il pericolo di un «impoverimento da cosiddetto benessere». In un convegno ad Assisi, nel Natale del 1994, aveva proposto uno stile di vita meno rampante, meno competitivo.«Voi sapete il motto che Pierre de Coubertin ha riattivato per le Olimpiadi: citius, più veloce, altius, più alto, fortius, più forte. Questo è il messaggio che oggi ci viene dato. Io vi propongo il contrario: lentius, più lento, profundius, più profondo, suavius, più dolce. Con questo motto non si vince nessuna battaglia frontale, però si ottiene un fiato più lungo».
Viaggiatore leggero
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 19:09
Percorsi: Ponti
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Splenda il sole

Splenda il sole
UN RICORDO DI ALEX LANGER VENTI ANNI DOPO
(Gianni Sartori)

CORREVA L'ANN0 1968...

Conobbi Alex Langer nel 1968, all'Isolotto di Firenze dove un prete giudicato troppo di sinistra era stato rimosso dalla sua parrocchia (e sostituito, guarda la combinazione, con un vicentino più accomodante). Don Mazzi riuniva quasi ogni sera la sua comunità di base in alcune “baracche verdi” dove anch'io trovai ospitalità per un paio di notti. Era una sorta di assemblea popolare permanente in cui ognuno poteva intervenire in merito alle problematiche dibattute. Arrivai in autostop, dopo un'incursione a Barbiana. Avevo letto con passione “Lettera ad una professoressa” e speravo di poter incontrare Don Milani, non sapendo che era già morto da circa un anno. Invece Langer quel “profeta di Barbiana” lo aveva conosciuto molto bene (sua la prima traduzione in tedesco di “Lettera ad una professoressa”); mi... (continua)
Gianni Sartori 8/12/2015 - 18:42
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La guerra è finita

La guerra è finita
Chanson italienne – La guerra è finita – Claudio Lolli – 1973
Album "Un uomo in crisi" (1973).
LA GUERRE EST FINIE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/12/2015 - 17:59
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Nero

Nero
[1987]
Testo e musica di Francesco De Gregori
Da "Terra di nessuno"


TERRA DI NESSUNO
di Grasshopper, da DeBaser, recensioni musicali scritte da chi vuole.

Ascoltando questo disco la mia memoria torna al 1987, ad un giovane e già grassoccio obiettore di coscienza, parcheggiato in una biblioteca comunale a scontare 20 mesi di vita da regalare allo Stato, senza aver commesso nessun reato. L'arrivo in biblioteca di una rivista musicale dal titolo che iniziava con "rock" (Rockstar? Rockland? Rock'n roll? Boh, robetta comunque) era attesa con trepidazione un po' da tutti noi, e da me in particolare, ansioso già allora di leggere recensioni, che poi non erano un granché. Una di queste mi dette una vera pugnalata: "Terra di nessuno" di Francesco De Gregori era massacrato senza ritegno, e soprattutto senza nessuna argomentazione, ma solo con una serie di "basta" "è finito" e slogan del genere,... (continua)
Dalla periferia del mondo a quella di una città,
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 17:20

La ballata di Attilio

La ballata di Attilio
1970

Attilio è un ragazzo siciliano emigrato in Svizzera e che, seppur risparmiato dai disastri in miniera, è ucciso per mano di giovinastri elvetici razzisti e xenofobi che, ancora negli anni Sessanta e Settanta, trattano gli italiani come cani. In questo testo Trincale, oltre a ricordare le morti di Mattmark, fa un'allusione ironica e amara al fatto che le spese di viaggio per i rimpatri delle salme degli emigrati morti in circostanze violente erano a carico dello Stato - cosa che ricorre spesso nelle canzoni dell'emigrazione. Consolazione davvero magra per una vita spezzata violentemente:
Se vuoi vedere l'inferno, amico mio,
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 17:13
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Marenostro

Marenostro
OUR SEA
(continua)
inviata da Federico 8/12/2015 - 17:09
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San Nicola Varco

San Nicola Varco
2015
Simm sett’ott’enuje

Il canto popolare è spesso associato al lavoro nei campi. Oggi chi lavora nei nostri campi parla lingue di paesi lontani. San Nicola Varco è una frazione del comune di Eboli nella piana del Sele, che oltre ad essere una fermata soppressa della linea ferroviaria, fino a qualche anno fa era il più grande agglomerato di Extracomunitari (la maggior parte nord africani) d’Italia. Grazie all’attuale legge sull’immigrazione gli “ospiti” del ghetto di San Nicola Varco entravano in Italia regolarmente, con un contratto di lavoro firmato da società agricole locali. Non appena mettevano piede nel nostro paese, tali società scomparivano e i malcapitati diventavano automaticamente “immigrati e clandestini” schiacciati dal caporalato e dalla miseria. Prima dell’11 Novembre del 2009 la Regione Campania aveva avviato delle iniziative di integrazione e delle attività di rientro... (continua)
Io rà chesta terra me ne voglio ire 
Pè truà furtuna addò fernesce o mare
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 17:07
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Mare nostro (Preghiera laica)

Mare nostro (Preghiera laica)
Traduit de l’italien par Olivier Favier. Poème récité par Erri de Luca, sur une chaîne de télévision italienne, au lendemain du naufrage du le 19 avril 2015, qui a fait entre 800 et 900 morts.
dormirajamais.org
PRIÈRE LAÏQUE
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 16:51
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Giorgio Gaber: Qualcuno era comunista

Giorgio Gaber: Qualcuno era comunista
Traduit par Olivier Favier da dormirajamais.org
CERTAINS ÉTAIENT COMMUNISTES…
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 16:50
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Lampedusa lo sa

Lampedusa lo sa
LAMPEDUSA LE SAIT
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 16:37
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Difendi l'allegria

Difendi l'allegria
Traduit par Olivier Favier da dormirajamais.org
Défendre la joie comme une tranchée
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 16:34
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E depois do adeus

E depois do adeus
Traduit par Isabel Violante da dormirajamais.org
Après notre adieu
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 16:29
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Non è un film

Non è un film
Les fragments entre crochets sont chantés en wolof. Traduit de l’italien par Olivier Favier.
CECI N’EST PAS UN FILM
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 15:03
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People Have The Power

People Have The Power
Eagles of Death Metal e U2 insieme live a Parigi all'AccorHotels Arena, noto anche come il Palais Omnisports de Paris Bercy, lanciandosi in una trascinante interpretazione di People Have The Power di Patti Smith

dq82 8/12/2015 - 14:52
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Les plages de Normandie

Les plages de Normandie
2006
Quelle drôle de Terre!
Tout près d’ la mer
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 14:36
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Il processo di Benito Mussolini

Il processo di Benito Mussolini
Jeanne,

Comme tu pourras le constater à l'usage, ici, on ne se donne pas du « lei », mais du « tu ». Bref, pour le dire en français, on n'a pas l'habitude de vouvoyer les gens. Ce sont des mœurs de l'autre monde. Donc, ici, Jeanne tu es, Jeanne, on t'appelle. C'est d'ailleurs un prénom chanté par Georges Brassens, que je nomme familièrement sur ce site et ailleurs : Tonton Georges.
Tout ça pour te dire que tu es la bienvenue dans un monde où les titres, on se les garde par-devers soi. D'où la surprise des amis devant le « avv. ». Le seul qui revendique un titre ici est mon ami Marco Valdo, qui indique M.I. à la suite de son hétéronyme. Mais ce titre est un titre de combat, puisqu'il signifie « Manovale intellettuale ».
Comme tu le verras, Marco Valdo M.I. et moi, nous traitons également du domaine de langue française – principalement, à partir de l'italien.
On aura donc l'occasion de se croiser.
Et surtout, surtout, il y a tellement à faire, que vraiment, tu es la bienvenue.

Cordial

Lucien Lane
Lucien Lane 8/12/2015 - 11:50
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Elle

Elle
secondo me bisognerebbe inserire altro materiale della straordinaria cantante sami Mari Boine Persen, ad esempio "Vuolgge mu mielde Bassivárrái" (Come With Me To The Sacred Mountain): a dream of freedom from Western civilization's oppression of minorities. Mari Boine portrays a woman who tries to escape from the darkness, the bleak conditions of the Sami people after the Norwegian colonization.

https://www.youtube.com/watch?v=umNEnyxxFxE
Flavio Poltronieri 8/12/2015 - 10:36
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La petite Marseillaise

La petite Marseillaise
un peu de traviole, si on la compare à sa grande soeur, moins guerrière et moins sanguinolente aussi (Qu'un sang impur Abreuve nos sillons) voici une nouvelle venue dans la famille "hymnes" : "la petite Marseillaise". A chanter pas trop vite, en douceur. Presqu'une berceuse!

Cette chanson est faite pour être diffusée le plus largement possible. Si seulement elle pouvait remplacer l'autre ...Chantez la partout, en douceur, plutôt qu'en braillant. ET merci de respecter les droits d'auteur.

Paroles : Gérard Guillou Delahaye / Yvon Le Men
Musique: DP (Rouget de l'Isle)
Je te salue p'tit' Marseillaise
(continua)
inviata da dq82 8/12/2015 - 10:35




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