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Spectators of Suicide

Spectators of Suicide
[1991]
Parole di Richey Edwards e Nicky Wire,
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Sulla B side del singolo “You Love Us”. Una versione successiva, parzialmente differente si trova nel debut album “Generation Terrorists”

La frase citata in introduzione al brano è di Bobby Seale, cofondatore delle Pantere nere.
“So the concept is this, basically / We're gonna walk on this nation / We're gonna walk on this racist power structure / And we're gonna say to the whole damn government: 'Stick 'em up motherfucker This is a hold up / We come for what's ours'”
(continua)
inviata da Bernart Barleby 26/11/2015 - 17:08
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R.P. McMurphy

R.P. McMurphy
[1991]
Parole di Richey Edwards e Nicky Wire,
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Sul lato B del singolo “Stay Beautiful”, tratto dal debut album “Generation Terrorists”

R.P. McMurphy è il nome del protagonista del racconto del 1962 di Ken Kesey “One Flew Over the Cuckoo’s Nest”, magistralmente interpretato da Jack Nicholson nell’adattamento cinematografico del 1975 per la regia di Miloš Forman.

Una canzone contro il sistema capitalistico che aliena l’uomo, lo tiene imprigionato dietro le sbarre dei bisogni e dei consumi indotti e, se si ribella, lo annienta.
“No more pills and no more drugs”, ovvero, della necessità di non assoggettarsi, di rifiutare l’imbonimento e la narcosi, di lottare contro il sistema, anche se fosse inutile…
Straight jacket your own beauty
(continua)
inviata da Bernart Barleby 26/11/2015 - 15:24
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Repeat (UK)

Repeat (UK)
[1991]
Parole di Richey Edwards e Nicky Wire,
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
In “Generation Terrorists”, album di debutto della band gallese. Poi estratta come singolo sul lato B di “Love's Sweet Exile”




Originariamente intitolata “Repeat”, in seguito fu aggiunto (UK), per distinguere la canzone dal suo remix, che fu sottotitolato (Stars & Stripes). Il secondo ha molti più campionamenti ispirati allo stile on stage dei Public Enemy, molto ammirati dai MSP. Anzi, su qualche sito si afferma che fu la squadra di produzione dei PE a remixare il brano, ma in seguito i MSP hanno smentito la cosa…

Il tema è lo stesso di We Her Majesty's Prisoners, una condanna senza mezzi termini della monarchia inglese e del nazionalismo.
London, England, consider yourselves warned
(continua)
inviata da Bernart Barleby 26/11/2015 - 13:41
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Perché?

Perché?
2015
In nome dell'amore

Il brano con cui ha anticipato l’album segna un passaggio importante. E’ una canzone contro la violenza sulle donne, un messaggio forte e importante. E parte di un’iniziativa.
“La canzone mi è venuta esattamente com’è, non l’ho scritta a comando, perché qualcuno me l’avesse chiesto. Sono stato lusingato che We World l’abbia voluta, credo sia importante che il messaggio arrivi a più persone possibile e che i soldi ricavati servano davvero per aiutare qualcuno. Non faccio promozione al singolo, non ci sono concerti per lanciarlo, non voglio che ci sia confusione, non vado in giro a guadagnare su una canzone come questa, i soldi vanno tutti a We World, che io aiuterò anche in una raccolta fondi. Dopo penserò alla promozione del disco”
repubblica.it
Sono giorni che lasciano il segno
(continua)
inviata da dq82 26/11/2015 - 11:36
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Come Together

Come Together
[1969]
Parole e musica di John Lennon (ma i crediti - come spesso accadeva - sono a Lennon/McCartney)
Nell’album “Abbey Road”, da cui fu estratto come singolo (B-side di “Something”)

Propongo questa immortale canzone perchè, pur essendo - a detto dello stesso autore - un nonsense, Lennon la scrisse appositamente per un suo caro amico, lo scrittore e psicologo lisergico Timothy Leary il quale, subito dopo aver vinto una causa contro il governo USA che nel 1965 lo aveva condannato ad una pena pesantissima per possesso di marijuana, aveva annunciato la sua provocatoria candidatura a governatore della California, opponendosi niente popò di meno che a Ronald Reagan (che correva per il secondo mandato consecutivo). Timothy Leary raggiunse Lennon a Montreal, proprio nei giorni in cui lui e Yoko Ono erano impegnati nel “Bed-Ins for Peace”, e gli chiese di scrivergli la canzone per la campagna... (continua)
Here come old flat top
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2015 - 22:46
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Lather

Lather
(1968)
Parole e musica di Grace Slick
Album: "Crown of Creation"

Fino al 1968 Grace Slick aveva avuto due storie all'interno della band: la prima con Jack Casady, e la seconda con Spencer Dryden. I due sapevano che la canzone parlava di uno di loro ma non sapevano chi. Nel documentario Fly Jefferson Airplane Slick spiega che la canzone parla di Spencer, che nel 1968 aveva appena compiuto 30 anni. Il titolo, che significa "schiuma da barba", si riferisce al fatto che il batterista degli Airplane si faceva la barba con la schiuma e, secondo lei, pur essendo il più anziano del gruppo, era quello con la faccia più da ragazzino.
Ma un episodio raccontato nella canzone si riferisce invece a un fatto veramente accaduto al bassista Jack Casady che fu arrestato su una spiaggia di Santa Cruz, nudo, in preda ai postumi di un trip acido.

La canzone è insomma una classica ballata sul tempo che... (continua)
Lather was thirty years old today,
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 25/11/2015 - 22:36
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Brave Margot

Brave Margot
[1952]
Chanson française – Brave Margot – Georges Brassens – 1952
Paroles et Musique: Georges Brassens – 1952



Mon ami Lucien l’âne, il te souviendra que l’autre jour, j’ai inséré ici-même une chanson de ma composition consacrée à Carlo Levi, confiné politique à Aliano en Lucanie et intitulée : Au-delà d’Eboli.
À cette occasion, je t’avais indiqué qu’il s’agissait d’une parodie d’une chanson de Georges Brassens, de Tonton Georges, chanson connue de tous les enfants de France et de Navarre (ou presque) et sans doute bien au-delà, vu qu’il doit bien en exister des versions italienne(s), espagnole(s) et même dans d’autres langues.

Je me souviens parfaitement de la circonstance et je peux même donner le titre de la chanson qui est « Brave Margot ». Une très jolie chanson… Qui soit dit en passant a dû résonner souvent aux oreilles de la chanteuse italienne homonyme, in arte "Margot", Margherita... (continua)
Margoton la jeune bergère
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/11/2015 - 21:19
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We Her Majesty's Prisoners

We Her Majesty's Prisoners
[1991]
B-side del singolo “Motown Junk”

Siamo qui proprio agli esordi della band gallese, ma già compare chiaramente l’iconoclastia, uno degli elementi fondanti della loro poetica. “We Her Majesty's Prisoners” è una God Save The Queen un po’ più contorta, ma comunque il significato è chiaro: “La gloria d’Inghilterra poggia sul genocidio operato in ogni angolo della Terra, tanto che il campo di sterminio di Buchenwald possiamo considerarlo un’eredità di Sua Maestà.”
Il titolo della canzone doveva essere “Ceremony Rape Machine” – come da refrain – ma la casa discografica Heavenly lo censurò.

HMP, “Her Majesty’s Prison”, è il prefisso applicato ad ogni nome di prigione inglese… Colloquialmente l’espressione viene significativamente trasformata in “Her Majesty’s Pleasure”
Jewels drip red and I don't sound proud
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2015 - 16:26
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Suggestion

Suggestion
1988
Fugazi

Canzone contro la violenza sulle donne e sull'idea comune che "se la vadano a cercare"



The Fugazi anti-rape track “Suggestion” is written from the perspective of a female, speaking out against sexual harassment and assault. At Fugazi show in 1991 at Washington, DC community hall, they asked Fire Party’s Amy Pickering to perform the visceral track to make the socially conscious track intensely more personal.

“Why can’t I walk down the street/Free of suggestion?/Is my body my only trait/In the eyes of man?”

– Fugazi. Suggestion from the self titled EP, released 1988, Dischord © (peyoteshaman, 2007).

Pickering recites MacKaye’s original writings and delivers the track ranging from a whispered inquiry to a raging accusation. “Suggestion’s” power and versatility was also demonstrated in 1988 at a show in Washington, mere days after a violent skinhead, white power demonstration... (continua)
Why can't i walk down a street free of suggestion?
(continua)
inviata da dq82 25/11/2015 - 15:25
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Little Black Sandals

Little Black Sandals
2008
Some People Have Real Problems


25 Novembre: Giornata contro la violenza sulle donne

La Giornata è stata istituita dall'Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999. La matrice della violenza contro le donne può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne. E la stessa Dichiarazione adottata dall'Assemblea Generale Onu parla di violenza contro le donne come di "uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini".

I dati dell'Onu rivelano che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza fisica o sessuale, dal proprio partner o da un'altra persona. Il rapporto sottolinea anche che due terzi delle vittime degli omicidi in ambito familiare sono donne. Nel mondo solo 119 Paesi hanno approvato leggi sulla violenza domestica e 125 sul 'sexual harrassment'... (continua)
I'm being dragged down, down by the hand
(continua)
inviata da dq82 25/11/2015 - 15:03
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The Freedom Song

The Freedom Song
2012
"The Freedom Song" is a song by American singer-songwriter Jason Mraz. It was released as the first promotional single from his fourth studio album, "Love is a Four Letter Word" (2012), on March 13, 2012. It was written by Luc Reynaud and produced by Joe Chiccarelli.

In 2010, Jason traveled to Ghana to accompany Free the Slaves on a child slavery rescue mission. To his surprise, he was greeted by 20 former child slaves singing the Freedom Song. Jason’s tearful account of meeting slavery survivors was captured in the FTS video “The Journey of The Freedom Song . He also sang this song at at MTV Exit’s unprecedented anti-trafficking concert in Myanmar.
I picture something is beautiful
(continua)
inviata da dq82 25/11/2015 - 14:55
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Baby Elián

Baby Elián
[2001]
Parole di Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Nell’album intitolato “Know Your Enemy”

Una canzone che racconta della politica statunitense verso Cuba, a partire dal famoso episodio che nel 2000 vide protagonista involontario il piccolo Elián González (nato nel 1993). Nel 1999 la madre di Elián lo portò con sé, all’insaputa del padre, in un tentativo di raggiungere clandestinamente gli USA. La piccola imbarcazione su cui effettuarono la traversata si rovesciò e diversi occupanti, compresa la madre del bimbo, morirono annegati. Il piccolo Elián fu salvato da alcuni pescatori che lo consegnarono alla guardia costiera. I parenti della madre, anticastristi residenti a Miami, invocarono anche per Elián l’asilo politico, secondo la giurisprudenza del “wet feet, dry feet” in base alla quale tutti i cubani che riuscivano a mettere piede, in un modo o nell’altro, sulla... (continua)
Blockades won't win you more votes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2015 - 14:54
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Africa

Africa
2007
Afriki
Afriki dennu wilila kayé wa senna yala
(continua)
inviata da dq82 25/11/2015 - 11:34
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Bartolina Sisa

Bartolina Sisa
Bartolina Sisa (died 5 September 1782) was an Aymara woman, an indigenous heroine and the wife of Tupac Katari. Her date of birth is uncertain, some sources give it as August 24, 1753, while others give it as August 12, 1750. Together with her husband, she led an indigenous uprising against the Spanish in Bolivia at the head of an army of some 40,000 which laid siege to the city of La Paz in 1781. Katari and Sisa set up court in El Alto and their army maintained the siege for 184 days, from March to June and from August to October. Sisa was a commander of the siege, and played the crucial role following Katari's capture in April. The siege was broken by colonial troops who advanced from Lima and Buenos Aires.

Bartolina Sisa was captured and executed by the Spanish on September 5, 1782. She was hanged after being publicly humiliated in the Colonial Square (now Plaza Murillo), beaten and raped.... (continua)
Bartolina Sisa warmi
(continua)
inviata da dq82 25/11/2015 - 10:43
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Tsunami

Tsunami
[1998]
Parole di Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield e Sean Moore
Nell’album intitolato “This Is My Truth Tell Me Yours”

Canzone ispirata alla vicenda di June e Jennifer Gibbons, due sorelle gemelle nate nel 1963 nell’isola caraibica di Barbados. Erano ancora molto piccole quando i genitori decisero di emigrare in Europa, stabilendosi ad Haverfordwest, una cittadina del Galles.

Le due sorelline – come accade a molti gemelli - erano inseparabili e legate tra loro a tal punto da aver sviluppato un linguaggio peculiare con cui comunicavano, un patois assolutamente incomprensibile ad altri, persino ai genitori. Inoltre, non c’erano altri bimbi di colore nella piccola comunità di Haverfordwest e fin dai primi giorni di scuola le sorelline, così diverse e così strane, finirono ostracizzate, soggette ad atti vessatori da parte dei compagni. Quanto più la situazione relazionale si complicava,... (continua)
For you my dear sister
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2015 - 10:42

Au-delà d’Eboli

Au-delà d’Eboli
Au-delà d’Eboli

Chanson française – Au-delà d’Eboli – Marco Valdo M.I. – 2015


« Tout simplement ceci, Lucien l’âne mon ami, que dès que les paysans, les contadini, les braccianti et les somari surent que Carlo Levi était médecin, ils vinrent requérir son aide pour sauver un des leurs qui était mourant, pour soigner leurs femmes et leurs enfants... Dottore, dottore... Et Levi, bien malgré lui, se mit à soigner, se mit à faire le docteur. Mais les autres docteurs de la commune privés de leurs malades, de leurs patients, accumulèrent la rancune rapidement, puis un jour, ivres de colère, ils s’armèrent de leurs relations et par le préfet fasciste firent interdire à Carlo Levi d’encore soigner la population. Faut dire, faut dire qu’il soignait gratuitement... Et voilà, le voilà le lien avec la chanson de De André. Soigner gratuitement ses « frères humains... ». La médecine tarifée n’aime pas... (continua)
Le docteur Levi, avant la guerre,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/11/2015 - 21:23
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Archives of Pain

Archives of Pain
[1994]
Parole di Richey Edwards e Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield and Sean Moore
Nell’album intitolato “The Holy Bible”

Una canzone controversa, solo apparentemente un’invocazione del ritorno ad una giustizia ottocentesca e all’applicazione della pena di morte. Si tratta in realtà della prosecuzione del discorso di Of Walking Abortion sul totalitarismo, sul suo essere possibile solo grazie al sostegno delle masse, sulla fascinazione del male che non è presente solo nei potenti ma anche nell’uomo comune.
Infatti il lungo elenco di killer seriali, contro i quali è diretta la furia di Richey Edwards, include personaggi politici molto noti (Boris Yeltsin, i neonazisti Vladimir Zhirinovsky e Jean-Marie Le Pen, il leader dei paramilitari segregazionisti sudafricani Eugene Terre’Blanche, sanguinari dittatori come l’ugandese Idi Amin ed il serbo Slobodan Milosevic) accanto ad efferati... (continua)
I wonder who you think you are
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/11/2015 - 15:38
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Little Baby Nothing

Little Baby Nothing
[1992]
Parole di Richey Edwards e Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield and Sean Moore
Nell’album d’esordio della band gallese, dal titolo emblematico di “Generation Terrorists”




Un duetto tra James Dean Bradfield e Traci Lords, attrice americana che ebbe una breve ma intensa carriera nel porno quando ancora era minorenne. Si pensi che delle decine di film pornografici da lei interpretati tra il 1984 ed il 1986 l’unico legale è “Traci, I Love You” girato a Parigi 2 giorni dopo il suo 18° compleanno…

Inserirei la canzone non solo nel percorso “Guerra alle donne” ma anche in quello sulla “Guerra alla Terra”, perché nel brano la violenza sulle donne e quella sulla natura sono messe sullo stesso piano: “Usata, usata, usata dagli uomini / Tutto ciò che loro si lasciano dietro è il denaro / Carta fatta di alberi abbattuti e macerati…”
No one likes looking at you
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/11/2015 - 11:39
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Slash 'N' Burn

Slash 'N' Burn
[1992]
Parole di Richey Edwards e Nicky Wire
Musica di James Dean Bradfield and Sean Moore
Nell’album d’esordio della band gallese, dal titolo emblematico di “Generation Terrorists”

Una canzone contro i colossi multinazionali che nel loro agire sono paragonati, fin dal titolo, alla pratica dell’agricoltura di sussistenza, o di rapina, di sterminare e bruciare le foreste per far spazio alle coltivazioni. Guarda caso la stessa espressione “Slash 'n' Burn” fu adottata dagli USA durante la guerra in Indocina, quando l’US Air Force riversò su Vietnam, Laos e Cambogia circa 400.000 tonnellate di bombe al napalm e oltre 75 milioni di litri di defolianti, in particolare il famigerato Agente Arancio (ma c’erano anche il Blu, il Bianco, il Porpora e il Rosa), che continuano ancora oggi, a 40 anni dalla fine del conflitto, a mietere vittime da quelle parti…
You need your stars, even killers have prestige
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/11/2015 - 10:50
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Wojtek

Wojtek
2012
Paszport

L'intero album Paszport è un concept album sulla seconda guerra mondiale

The album ‘Paszport’ explores themes of Polish WW2 experience and pays homage to the Polish soldiers and pilots who fought so hard for Poland’s independence only to have their country taken over by the Soviet Union at the end of World War Two – resulting in the mass displacement of Polish refugees across the world. In the song ‘Wojtek’ we catch a glimpse of the mascot of 22nd Artillery Supply Company of the Polish II Corps during WW2: Wojtek was a Syrian brown bear who was made an honorary ‘private’ by the Polish Army, due to their affection for him; later he helped soldiers lift ammunition boxes at The Battle of Monte Cassino, 1944.
Wojtek, have you come to save my day?
(continua)
inviata da Donquijote82 24/11/2015 - 09:41
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Small Black Flowers That Grow in the Sky

Small Black Flowers That Grow in the Sky
[1996]
Parole di Richey Edwards
Musica di Nicky Wire, James Dean Bradfield e Sean Moore
Nell’album intitolato “Everything Must Go”

Gli animali selvatici imprigionati nelle gabbie degli zoo, privati della loro libertà e del loro destino, costretti ad una morte lenta per malinconia, consunzione e follia, sono qui una metafora dello stato d’animo dell’autore Richey Edwards, il vero motore del gruppo gallese. Depresso, frustrato, imprigionato, Richey Edwards sparì nel nulla prima dell’uscita di “Everything Must Go”… Si suppone si sia suicidato ma il suo corpo non fu mai ritrovato… Fu dichiarato morto nel 2008.
Credo che i MSP non abbiano mai più raggiunto in seguito il livello artistico dell’era di Richey Edwards…

C’è una poesia di Rainer Maria Rilke, del 1902 o 1903, che forse ha fornito ispirazione a Richey Edwards. S’intitola “Der Panther”, sottotitolo “Im Jardin des Plantes, Paris”:

Sein... (continua)
You have your very own number
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/11/2015 - 09:41
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Ebi Hassenbach [Breslau 1945]

Ebi Hassenbach [Breslau 1945]
[2015]
Testo e musica di Kamil Borkowski
da YT
Tu pieczątki tam odprawy
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 23/11/2015 - 23:36
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Army

Army
[2009]
Testo di Katy Carr
Musica di Katy Carr and The Aviators
Dall'album "Coquette"
My army’s a mess and I don’t have the best
(continua)
inviata da Krzysiek 23/11/2015 - 22:11
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La queue du chat

La queue du chat
La Queue du Chat

Chanson française – La Queue du Chat – Les Frères Jacques – 1956
Paroles et musique : Robert Marcy – 1948



Bruxelles qui est, entre autres choses, la ville qui nous a vu naître, était ces jours-ci, disent les autorités et les médias, en état de siège et quasiment paralysée par l’effroi qui venait de s’abattre sur elle. Enfin, le temps de saison s’installait avec les pluies et les froids prémonitoires des gels et des neiges de l’hiver prochain. Il était temps pour assurer le refroidissement des brassins de lambic. Une peur impalpable imprégnait jusqu’aux brouillards grisouillards ; il régnait une espèce de terreur indéfinissable, qui troublait l’ordre des choses. Il fallait que quelqu’un réagisse… Les chats, qui sont des animaux terriblement pacifiques et casaniers, d’intenses dormeurs qui n’aiment pas le bruit et qui détestent la bêtise, les chats, dis-je, sont entrés... (continua)
Le médium était concentré.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/11/2015 - 18:51
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O mój rozmarynie

O mój rozmarynie
2012
Paszport

L'intero album Paszport è un concept album sulla seconda guerra mondiale
O mój rozmarynie, rozwijaj się
(continua)
inviata da dq82 23/11/2015 - 15:53
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Chodźmy, Partyzanci! (Let's Go Partisans!)

Chodźmy, Partyzanci! (Let's Go Partisans!)
2012
Paszport
Chodźmy, Partyzanci!
(continua)
inviata da dq82 23/11/2015 - 15:48
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Red Red Rose

Red Red Rose
2012
Paszport

‘Red Red Rose’ is a song inspired by the mass transport of 1.8 million Poles to Siberia throughout World War Two : it centres on the theme of a ‘black black train taking my baby away…’ Note the red star on the train in the artwork.
I dreamt of your red red rose
(continua)
inviata da dq82 23/11/2015 - 15:44
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Kevin Carter

Kevin Carter
[1996]
Parole di Richey Edwards
Musica di Nicky Wire, James Dean Bradfield e Sean Moore
Nell’album intitolato “Everything Must Go”

Kevin Carter (1960-1994) è stato un fotografo sudafricano, vincitore del premio Pulitzer nel 1994.

Kevin Carter era nato a Johannesburg in una famiglia della media borghesia bianca.
Come capitava alla maggior parte dei ragazzi bianchi in un paese militarizzato, in cui la minoranza al potere conduceva una guerra feroce contro la maggioranza nera, anche Kevin fu chiamato per un lungo servizio militare. Nel 1980, al suo quarto anno di ferma in aeronautica, Kevin fu testimone dell’aggressione ingiustificata di alcuni militari ai danni di un cameriere nero. Lui prese le difese del malcapitato e fu a sua volta massacrato di botte dai suoi commilitoni: Kevin era un “Kaffir-boetie”, un “Nigger-brother”, un bianco che stava dalla parte dei negri, ancora più spegevole... (continua)
Hi Time magazine hi Pulitzer Prize
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/11/2015 - 14:57
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Keep Our Love Alive

Keep Our Love Alive
[1990]
Parole e musica di Stevie Wonder
Singolo che non credo sia mai stato inserito in un album
Sulla copertina la frase “Free us from Apartheid”
Feeble is the mind that says they don't care
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/11/2015 - 13:00
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Super Powers

Super Powers
[1984]
Parole e musica di Alpha Blondy
Nel disco intitolato “Cocody Rock!!!”
Super
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/11/2015 - 10:56
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Barbara

Barbara
2015
Nemici

feat. Modena City Ramblers
Lei se la ricorda quella strada,
(continua)
inviata da dq82 23/11/2015 - 10:36
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Rise and Shine

Rise and Shine
[1987-88]
Parole e musica di Bunny Wailer (1947-), membro fondatore de The Wailers con Bob Marley e Peter Tosh
Nell’album “Liberation” del 1989.
This is the cry of a people;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/11/2015 - 10:28
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Liberation

Liberation
[1987-88]
Parole e musica di Bunny Wailer (1947-), membro fondatore de The Wailers con Bob Marley e Peter Tosh
Title track dell’album del 1989.
If you are living in a market place,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/11/2015 - 10:18
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Botha the Mosquito

Botha the Mosquito
[1987-88]
Parole e musica di Bunny Wailer (1947-), membro fondatore de The Wailers con Bob Marley e Peter Tosh
Nell’album intitolato “Liberation”

Canzone dedicata a Pieter Willem Botha (1916-2006), detto “Die Groote Krokodill”, protagonista della vita politica sudafricana dagli anni 50 fino al 1989, promotore delle guerre in Angola e Namibia, strenuo fautore dell’Apartheid e dei Bantustan (le “riserve” per i neri, molte delle quali furono formalizzate come “indipendenti” proprio tra gli anni 70 e 80, privando contemporaneamente i loro abitanti della cittadinanza sudafricana), responsabile principale della sanguinosa repressione poliziesca contro i movimenti di protesta neri, soprattutto ANC ed Inkata.

Personaggio che mi pare - quanto a storia, determinazione, ferocia ed ottusità - molto affine ad Ariel Sharon, come all’ex premier israeliano (finito all’inferno l’anno scorso dopo 8 anni... (continua)
Ever since the abolition of slavery,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/11/2015 - 10:06
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Passive Suicide

Passive Suicide
[2012]
Extended play: "Terror in Dreamland"<

Canzone anticlericale E antireligiosa.

Ho visto troppi mangiapreti in giro essere mansueti nei confronti della religione temendo di ferire "buoni sentimenti".
Ho visto addirittura alcuni elogiare i "benefici" che una religione può dare a chi non ha niente.
Anche basta.

Terrore e guerre governano il regno di dio.
Passive suicide
(continua)
inviata da [ΔR-PLU!] 22/11/2015 - 23:24

Sécurité, j'écris ton nom

Sécurité, j'écris ton nom
[22 novembre 2015]
Écrite par Serge Quadruppani à l'exemple de Liberté de Paul Éluard
Scritta da Serge Quadruppani sulla falsariga di Liberté di Paul Éluard
D'après son blog Les Contrées Magnifiques
Dal suo blog Les Contrées Magnifiques

Il 22 novembre 2015, vale a dire “oggi” nel normale computo del tempo, Serge Quadruppani (che ho avuto occasione di incrociare lo scorso giugno a Bologna, senza scambiarci nemmeno una parola ma canticchiandogli sulla sua faccia un po' sorpresa una canzone di Brassens) ha scritto questa cosa sul suo blog, Les Contrées Magnifiques. Come tutti, in questi giorni che definire “di merda” sarebbe un'indebita e del tutto ingiustificata offesa alla merda, ho cercato, per un naturale bisogno, delle “parole giuste”, con la piena coscienza di non poter riuscire a trovarle; così, quando oggi ho visto che cosa Serge Quadruppani aveva scritto facendo una parafrasi,... (continua)
Sur les tueurs narcissiques de la modernité
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2015 - 20:55
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Tom Dooley

Tom Dooley
TOM DOOLEY
Chanson étazunienne - The Kingston Trio - 1957

"Tom Dooley" is an old North Carolina folk song based on the 1866 murder of a woman named Laura Foster in Wilkes County, North Carolina, allegedly by Tom Dula. The song is best known today because of a hit version recorded in 1958 by The Kingston Trio.

Tom Dula's story
Throughout history
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/11/2015 - 17:27
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Bombe al muro

Bombe al muro
2016
Niutàun
il muro è un simbolo di costrizione,
(continua)
inviata da Donquijote82 22/11/2015 - 09:31
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Africans

Africans
2010
Concrete jungle
You keep pushing the blame on our colonial fathers
(continua)
inviata da Donquijote82 21/11/2015 - 11:25
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Jailer

Jailer
2007
Aṣa
I'm in chains you're in chains too
(continua)
inviata da dq82 21/11/2015 - 00:28
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Church and State

Church and State
[1981]
Scritta da Dave Dictor e Al Schvitz
Musica degli MDC
In “Millions of Dead Cops” (1982), album d’esordio dell’oltraggiosa hardcore punk band di Austin, Texas

Canzone quanto mai attuale, n'est-ce-pas?
Nationalism in school
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 20:53
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Call to Destruction

Call to Destruction
Call to destruction
(continua)
inviata da hugues 20/11/2015 - 19:46
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Who's the Terrorist Now

Who's the Terrorist Now
[1987]
Nell’album “This Blood's for You”, in occasione del quale l’acronimo della band punk hardcore texana assume uno dei suoi molteplici e variabili significati, Millions of Damn Christians

Un brano al cardiopalma, di soli 1.12’…
Pardon me President Reagan
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 15:41
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This Blood's for You

This Blood's for You
[1987]
Nell’album “This Blood's for You”, in occasione del quale l’acronimo della band punk hardcore texana assume uno dei suoi molteplici e variabili significati, Millions of Damn Christians

Una canzone in qualche modo molto attuale, don’t you?
All this talk of Jesus Christ, praying
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 15:18
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Spirit of Biko

Spirit of Biko
[1978]
Nell’album intitolato “Jonkanoo Dub”.
The Revolutionaires sono stati uno dei tanti progetti dell’inossidabile coppia di artisti reggae giamaicani Sly & Robbie (Sly Dunbar e Robbie Shakespeare).

Brano strumentale dedicato alla memoria di Steven Biko, militante anti-apartheid assassinato dalla polizia sudafricana nel 1977.
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 13:46
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Free Africa

Free Africa
[1978]
Parole e musica dei fratelli Norman e Ralston Grant, from Falmouth, Jamaica.
Nell’album intitolato “Love”
If Africa no free, black man caan free.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 11:55
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Alla nuova compagna

Un'esperienza personale che può diventare paradigma di tanti piccoli "inferni domestici".
Per non dimenticare che la stragrande maggioranza delle violenze sulle donne avvengono all'interno della tanto decantata "istituzione naturale": la famiglia... per non rassegnarsi mai a questa "perversa normalità".
Come fai
(continua)
inviata da dq82 20/11/2015 - 10:56
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Brand New Day

Brand New Day
[1970]
Parole e musica di Van Morrison
Nell’album intitolato “Moondance”

Una canzone che Morrison scrisse dopo aver ascoltato in radio “The Weight” di Robbie Robertson e The Band e/o I Shall Be Released di Dylan, sempre nella versione de The Band.
“Brand New Day” è una delle canzoni più famose di Morrison e fu riproposta da parecchi artisti, fra i quali Miriam Makeba che nel 1970 la dedicò al Sudafrica straziato dall’Apartheid, nell’album “Keep Me in Mind”
When all the dark clouds roll away
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 10:54
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Shoot Them Before They Grown

Shoot Them Before They Grown
[1990]
Parole di Brenda “MaBrrr” Fassie (1964-2004), nativa di Soweto, Johannesburg, grande interprete dell’Afropop, ritenuta a buon diritto la “Madonna delle Townships”. E’ morta a soli 40 anni in seguito ad una overdose di cocaina.
Musica di Sello "Chicco" Twala (1963-), songwriter e produttore musicale.
Nell’album intitolato “Black President”

Una canzone del periodo di graduale dissoluzione del regime dell’Apartheid.
Il 1990 fu l’anno della liberazione di Nelson Mandela, dopo 27 anni di prigionia.
Fu l’anno in cui il presidente de Klerk legalizzò l’ANC e avviò i negoziati per la pacificazione e la transizione democratica, mentre il suo predecessore Botha rimase per tutta la vita un irriducibile segregazionista…
Two white men fighting one another
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 10:06
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Chant

Chant
[1989]
Parole e musica di Sipho "Hotstix" Mabuse (1951-), songwriter, musicista e produttore musicale nativo di Johannesburg.
Nell’album intitolato “Chant of the Marching”
Testo trovato in “A study of the linkages between popular music and politics in South Africa under Apartheid in the 1980s”, tesi di laurea di David Justin Durbach, Università del Sudafrica.

Questo “Chant of the Marching” di Sipho Mabuse si apre e si chiude con il suono del Toyi-Toyi, una danza di guerra nata durante la guerra di liberazione della Rhodesia, oggi Zimbabwe. La danza si estese poi al Sudafrica dove fu adottata dall’ANC durante le manifestazioni di massa contro il regime dell’Apartheid. Avete presente le immagini quei cortei oceanici a Soweto, Johannesburg, negli anni 80, con migliaia di neri che corrono e saltano compatti mentre si dirigono come un enorme ariete contro i mezzi blindati della polizia? Quello... (continua)
I remember the day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 09:05
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Poussière de guerre

Poussière de guerre
Album: "Jihad, le plus grand combat est contre soi-même" (2005)
Feat. Lino
da genius
[Couplet 1 : Médine]
(continua)
19/11/2015 - 22:36
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Ni violeur ni terroriste

Ni violeur ni terroriste
Album: 11 Septembre, Récit du 11ème Jour (2004)
Ft: Aboubakr

Scritta dopo l'11 settembre una risposta articolata, da parte di un musulmano, all'islamofobia dilagante in Francia e in occidente. Il gruppo condanna i terroristi responsabili dell'11 settembre ma non risparmia la società occidentale e i suoi ghetti.

genius
[Couplet 1: Médine]
(continua)
19/11/2015 - 22:24
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Guantanamo

Guantanamo
Album: 11 Septembre, Récit du 11ème Jour (2004)
Coupable innocent potentielle est la cible
(continua)
19/11/2015 - 22:14
Percorsi: Guantanamo Bay
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11 Septembre

11 Septembre
(2004)

Il pezzo chiude il primo album dei Médine “11 Septembre, récit du 11ème jour”.

Il videoclip disponibile su youtube è stato censurato in televisione.

Rimandiamo a genius per le note.
J'recrache le drame du monde qui nous entoure:
(continua)
19/11/2015 - 22:07
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Mentre el diretto cammina

anonimo
Canzone contro la guerra risalente alla prima guerra mondiale, non ne conosciamo l'autore. L'esecuzione (si tratta di volontariato, scusate la qualità scarsa del video) è stata registrata durante la festa del 25 aprile 2015 alla Casa del Popolo di Sottolongera-Podlonjer, Trieste.
Mentre il diretto cammina
(continua)
inviata da Claudia Cernigoi 19/11/2015 - 19:46

Township Beat

Township Beat
[1985]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Living In The Heart Of The Beast”
Some of us work and some of us play
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 14:44

1999

1999
[1985]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Living In The Heart Of The Beast”
Mutilate that poster face
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 14:11

Grensvegter

Grensvegter
[1985]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Living In The Heart Of The Beast”

In Afrikaans “Grensvegter” (traducibile come “difensore dei confini”, “border fighter”) indica il combattente patriota bianco in puro stile Rambo, l’ammazza-negri nelle guerre d’Angola e Namibia e nelle township sudafricane… In fondo, anche in casa propria si trattava di difendere i confini dello status quo, come voleva il regime dell’Apartheid…

“Grensvegter” era anche il titolo di un fotoromanzo sudafricano degli anni 70 che celebrava le gesta del patriota combattente duro e spietato…
I) Grensvegter:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 13:49

Underground

Underground
[1988]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Sleep Armed”
The power lines have fallen down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 13:10

Independence Day

Independence Day
[1984]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco d’esordio della band sudafricana, intitolato “Own Affairs”.
its independence day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 13:00
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September 84

September 84
[1984]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco d’esordio della band sudafricana, intitolato “Own Affairs”.
Il 15 settembre del 1984 nasceva il principe Harry (Prince Henry of Wales, glande pilota di elicotteri da combattimento Apache), proprio nei giorni in cui la polizia sudafricana ammazzava decine di neri durante la cosiddetta “Township Uprising” (settembre-novembre 1984)
Sempre nel settembre 1984 diventava presidente del Sudafrica l’ultimo glande, irriducibile segregazionista, Pieter Willem Botha (1916 – 2006), detto “Die Groot Krokodil”.
something on page three caught me eye
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 12:52

Don't Dance

Don't Dance
[1984]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Own Affairs” e poi anche nella compilation “Forces Favourites”, realizzata nel 1986 dalla Shifty Records per la “End Conscription Campaign”, la campagna contro il servizio militare obbligatorio lanciata nel 1983 dall’United Democratic Front (UDF), la più importante organizzazione sudafricana interrazziale anti-apartheid negli anni 80.

Il Sudafrica segregazionista era strutturato più o meno come Israele oggi: i bantustan neri erano un po’ come il grande ghetto di Gaza e le aree controllate della West Bank. E ovviamente l’apartheid sudafricano, così come l’occupazione israeliana, richiedevano enormi risorse, anche umane, per il controllo della numerosa popolazione assoggettata.... (continua)
ok people get up off your feet
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 11:31
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Hou My Vas Korporaal!

Hou My Vas Korporaal!
[1983]
Parole e musica di James Phillips (1959-1995), songwriter e rocker sudafricano, bianco.
Singolo che l’autore pubblicò sotto lo pseudonimo di Bernoldus Niemand
Poi nell’album “Wie Is Bernoldus Niemand?” del 1984
Testo trovato su Lyrics Translate



Poco prima di chiudere l’esperienza dei Corporal Punishment e aprire quella dei Cherry-Faced Lurchers, James Phillips, giovane rocker bianco sudafricano, anticonformista e antirazzista, attenzionato dalla polizia segreta del regime dell’Apartheid, attribuì al suo alter ego Bernoldus Niemand un disco il cui obiettivo dichiarato era “slaughter the Afrikaans sacred cows”, fare a pezzi i pilastri su cui si reggeva la società bianca sudafricana. E non solo la segregazione razziale che colpiva la maggioranza nera ma anche la coscrizione militare, il calvinismo, la soppressione di ogni dibattito politico e l’intolleranza verso il non-conformismo,... (continua)
Hou my vas, korporaal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 10:24
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Allora il mondo finirà

Allora il mondo finirà
[1967]
inedito

[2015]
Album: Se io avessi previsto tutto questo...

Non è un nuovo brano, solo un outtake del disco Folk beat n.1 di Guccini, e fa riferimento ad un'apocalisse nucleare, già presente in altri brani di quell'album: L'atomica cinese e Noi non ci saremo, e poi in Il vecchio e il bambino dall'album Radici
Un giorno il cielo si aprirà
(continua)
inviata da dq82 + Lorenzo + Carlo 19/11/2015 - 09:26

La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse

La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse
La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse

Chanson française – La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 12

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LIII)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous... (continua)
Pèlerin, pèlerinant ayant longtemps pèleriné,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/11/2015 - 21:39
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A Child

A Child
(Zionism is savagery)
Feat. Ileana Gugliermina
A child cries
(continua)
inviata da CCG Staff 18/11/2015 - 20:19
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Shot Down

Shot Down
[1984]
Parole di James Phillips (1959 –1995), rocker sudafricano, bianco
Musica de The Cherry Faced Lurchers
Canzone presente nell’album registrato dal vivo “Live at Jameson's”, pubblicato nel 1985.

James Phillips era nato nella conservatrice città di Springs, nella provincia mineraria del Gauteng sudafricano. Da giovanissimo incontrò il rock 'n' roll e Bob Dylan, e la sua vita cambiò.
Contribuirono al cambiamento anche due anni di servizio militare cui Phillips fu costretto e durante i quali maturò la sua scelta di obiezione di coscienza.
Sul finire dei 70, fondò la sua prima band, i Corporal Punishment, che a differenza della gran parte degli altri gruppi non si dilettava in cover nei pub ma proponeva canzoni proprie, tutte caratterizzate da ironia e sarcasmo contro la dirigenza politica del tempo che, oltre ad opprimere e massacrare la maggioranza nera, frustrava le istanze di libertà... (continua)
Long have we all waited
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2015 - 16:08
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Lungile Tabalaza

Lungile Tabalaza
[1978]
Parole di Roger Lucey, cantautore sudafricano, bianco.
Musica di Roger Lucey e della sua band, gli Zub Zub Marauders
Nell’album intitolato “The Road is Much Longer”, pubblicato nel 1979

Nel 2000 Roger Lucey ha pubblicato una raccolta dal titolo "21 Years Down The Road", con la stessa copertina di “The Road is Much Longer”


Tabalaza, Lungile, age 19.
Was detained on 10 July 1978 in connection with arson attacks and the robbery and burning of a delivery van. He died the same day in custody at the Sanlam Building, Strand Street, Port Elizabeth. Police claimed he had committed suicide by jumping from the fifth floor of the Sanlam Building. At the inquest in October 1978, the government pathologist acknowledged that several bruises and lacerations could have been sustained before he fell. The inquest held found no one responsible for his death. (dal sito della Truth Commission sudafricana)... (continua)
Some men take the hard line and some take none at all
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2015 - 11:52
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Deuxième Génération

Deuxième Génération
Album : Morgane de Toi (1983)

A proposito dei terroristi responsabili del massacro al Bataclan abbiamo sentito ripetere e ripetere che sono nati in Francia, che "il nemico è tra noi". In effetti una parte di verità c'è. Per quanto strepitino le Le Pen e i Salvini, i responsabili del massacro non sono arrivati dalla Siria insieme ai rifugiati, ma sono nati nei paesi occidentali, facevano parte della famosa seconda o addirittura terza generazione di immigrati. Naturalmente si tratta di una piccolissima minoranza, ma dovremmo riflettere sul perché la propaganda dei fanatici dell'ISIS riesca a fare presa su dei ragazzi così giovani.

Allora forse fa bene rileggere questa vecchia canzone di Renaud, di un po' di tempo fa, quando la musica dei ragazzi di origine magrebina nelle periferie francesi non era ancora il rap, ma l'hard rock (magari cantato in cabilo...). La canzone racconta in prima persona... (continua)
J'm'appelle Slimane et j'ai quinze ans
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 18/11/2015 - 00:03




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