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Mary Hamilton

anonimo
Mary Hamilton
Child #173
[attorno al 1563 | around 1563]
Traditional from Scotland / Tradizionale scozzese
Testo / Text: From Charles Kirkpatrick Sharpe's A Ballad Book, Edinburgh 1823, p. 18
Da A Ballad Book di Charles Kirkpatrick Sharpe, Edimburgo 1823, p. 18
Traditional tune / Melodia tradizionale: Gavin Greig, Last Leaves of Traditional Ballads, edited by Alexander Keith, Aberdeen, Scotland, 1925
[Attribuita a Davide Rizzio (1533-1566)
Attributed to David Rizzio (1533-1566)]


Nota.Buona parte del materiale contenuto in questa pagina era già presente nel sito nella pagina dedicata a Seasons of Murder di Lorcan Otway, canzone dedicata a Rachel Corrie che utilizza la melodia tradizionale di Mary Hamilton. Il materiale è stato interamente modificato e trasferito in questa pagina. [RV]


Francis James Child, come a volte accennato in questo sito, non era particolarmente interessato alle melodie... (continua)
Word's gane to the kitchen,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/11/2015 - 19:17
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Alita gli ani

Alita gli ani
2012
O.S.T. del film di Massimo Bruno "Viva L'Italia"
Appena sveglio a capoletto,
(continua)
inviata da dq82 6/11/2015 - 10:11

La Cigogne et la Prostituée

La Cigogne et la Prostituée
Chanson française – La Cigogne et la Prostituée – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 10

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LI)
Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l'édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d'où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.

Nous voici, Lucien... (continua)
Claes avait reçu en paiement
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/11/2015 - 22:38

Gwerz Gaidig ar Goaz

anonimo
Gwerz Gaidig ar Goaz
Si veda anche questo commento

Testo trovato su Son A Ton – Chansons traditionelles bretonnes, come tratto da "Kanaouennoù Pobl", canzoni bretoni raccolte da tal Alfred Bourgeois nella seconda metà dell’800 ma poi pubblicata solo nel 1959.
Sulla musica di “Jenovefa Rustefan”, canzone presente nel “Barzaz Breiz, chants populaires de la Bretagne”, raccolta curata da Théodore Hersart de La Villemarqué e pubblicata nel 1839.

Una canzone che Alfred Bourgeois (un militare di carriera che si dedicò allo studio delle tradizioni orali dopo la guerra del 1870) raccolse nel 1891 nei pressi di Kernévez, Finistère, dalla voce di un’anziana del posto, la signora Jeanne-Yvonne Oulc'hen, vedova Monchec. L’informatrice sostenne che la storia cantata fosse vera e che gli sfortunati protagonisti fossero i membri di una famiglia abitante a Plouguiel, nel dipartimento bretone delle Côtes-d'Armor…

Quelle tristesse!... (continua)
I
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/11/2015 - 15:11
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Luca lo stesso

Luca lo stesso
2015
C'è chi ama la sua terra e i suoi confini ed è così patriottico
(continua)
5/11/2015 - 14:31
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Se solo mi guardassi

Se solo mi guardassi
[2012]

Singolo di estratto dall'album Sud.


Testo di Fiorella Mannoia
musica di Ivano Fossati e Paolo Buonvino

« È il punto di vista dei tanti "invisibili" fratelli stranieri che vivono intorno a noi, ai quali non chiediamo mai nulla delle loro vite e che avrebbero in realtà tanto da raccontarci se solo avessimo voglia di ascoltarli.- Fiorella Mannoia »
Se solo mi guardassi quando ti vedo passare
(continua)
inviata da adriana 5/11/2015 - 14:06

Soudarded a mem bro

anonimo
Soudarded a mem bro
Brano trovato su Son A Ton – Chansons traditionelles bretonnes, come tratto dalla raccolta “Guerzenneu ha soñnenneu Bro-Guened / Chansons populaires du Pays de Vannes” (Regione di Vannes, Morbihan, bassa Bretagna) pubblicata nel 1911 e curata da Maurice Duhamel (1884-1940), musicista e uomo politico bretone.

Un soldato prigioniero (non di guerra, ma recluso nel carcere della propria guarnigione per qualche imprecisata condanna - insubordinazione? Diserzione? Vigliaccheria di fronte al nemico? Comunque, per intolleranza alla durezza della vita militare...) implora i camerati suoi conterranei, che stanno partendo in licenza, di non rivelare alla famiglia la sua triste condizione…
Soudarded a mem bro, pen deet é permision, O!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/11/2015 - 13:07
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L'histoire du jeune soldat

anonimo
Canzone tradizionale francese
Chanson traditionnelle française

Praticamente impossibile trovare ulteriori notizie su questa canzone tradizionale ripresa in questa versione dal sito della Compagnie de la Branche Rouge. Una versione leggermente diversa (nel finale) è ripresa invece da un opuscolo della Fundación Juan March. Il tema della canzone, probabilmente settecentesca, è quello praticamente eterno del soldato che lascia a casa la fidanzata e la ritrova morta e sepolta. La canzone si fa comunque notare per l'insolita disponibilità del capitano nel concedere la licenza al giovane, ed anche per la ragazza morta che parla dalla tomba (un tratto sicuramente assai arcaico, che fa presumere un'antichità maggiore) invitando il giovane a tornare al reggimento "dove finirà i suoi giorni". Nella seconda versione la ragazza esprime però la speranza "di poterlo rivedere un giorno". Sicuramente,... (continua)
Sont trois jeunes garçons, tous trois allant en guerre,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/11/2015 - 09:05
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Me zo ur serjant-major

anonimo
Me zo ur serjant-major
Canzone su di un’aria originaria della zona di Scrignac, Finistère.
Nella raccolta intitolata “Digor an abadenn! Kanaouennou dansal” edita nel 1950
(note da Son A Ton – Chansons traditionelles bretonnes)
Trovo il brano – con il titolo un po’ diverso, “Gavotenn Ar Serjant-major”, non so il testo… – nella discografia dei An Triskell ‎(“Musiques Celtiques”, 1973)

Un sergente maggiore bretone torna al suo paese per una breve licenza, dopo anni di ferma e di guerra. Poco prima di ripartire, la sua amata gli annuncia tra le lacrime che lei è disperata e non potrà far altro che vestire il lutto sopra il proprio vestito bianco da sposa…
Me zo ur serjant-major 'tistreiñ deus an arme
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2015 - 15:44
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Legato a te

Legato a te
[2007]
Parole e musica di Simone Cristicchi
Nell’album intitolato “Dall'altra parte del cancello”

Un brano che inserirei nel percorso “Pena di morte, omicidio del Potere”.
Nel caso di Welby – come in ogni caso di un essere umano che pretende di porre fine alla propria vita in modo, appunto, umano – il Potere condanna alla “pena di vita” ma si tratta della stessa cosa, la stessa violenza, lo stesso abuso d’autorità, la stessa negazione di libertà, la stessa indifferenza alla sofferenza…

Se poi uno si ferma a pensare che il Potere che si arroga il diritto “sacrosanto” di una tale sopraffazione è rappresentato da gente come – per esempio - Angelino Alfano, o il cardinale Camillo Ruini, o ancora quel Giulio Anselmi, all’epoca direttore de La Stampa, che consentì la pubblicazione di un’intervista, inventata di sana pianta, in cui una presunta figlia di Welby, mai esistita, asseriva che il padre non voleva affatto morire, beh, allora viene veramente da vomitare…
a Piergiorgio Welby
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2015 - 12:05
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Finestre di dolore

Finestre di dolore
[1974]
Parole e musica di Francesco de Gregori
Nel terzo album dell’artista, non intitolato, anche noto come “La pecora” dall’immagine in copertina


Tutto si può dire, ma non che il titolo non rispecchi il testo. E una canzone cupa, e anche un po’ pallosetta; è la più lunga del disco, cinque minuti accompagnati dalla sola chitarra, sporca e povera. Nelle tre strofe si susseguono, si autoalimentano immagini evangeliche e riferimenti privati. “Forse non riscriverei, ad esempio, Finestre di dolore. Ci sono dei pezzi che a volte scrivi solo perchè ti mancano tre-quattro minuti per completare un LP.”

(“Francesco De Gregori. Quello che non so, lo so cantare”, di Enrico Deregibus)

Quindi, una canzone che lo stesso autore sconfessa quasi con brutalità…
Eppure a me non dispiace, e ci vedo pure un’attinenza con la CCG, in particolare con il percorso sulla “Guerra del lavoro”… I ragazzi protagonisti... (continua)
La luce della luna ci trovò sopra il tetto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2015 - 14:19
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4 Little Girls

4 Little Girls
[1997]
Parole e musica di Pantera Saint-Montaigne
Scritta per il documentario “4 Little Girls” diretto dal regista afroamericano Spike Lee e dedicato al Birmingham Sunday, quel terribile 15 settembre 1963 quando a Birmingham, Alabama, i suprematisti bianchi del KKK fecero saltare in aria una chiesa battista sulla 16ma strada, uccidendo 4 bambine e ferendo altri 22 giovanissimi neri.
On a sweet September morning in '63
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2015 - 11:01
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Mainline Prosperity Blues

Mainline Prosperity Blues
[1965]
Parole e musica di Richard Fariña
Nell’album “Reflections in a Crystal Wind”, con Margarita Mimi Baez Fariña, compagna di Richard e sorella di Joan Baez.

“Mainline Prosperity Blues” - traccia che apre il secondo lato del secondo e ultimo album della coppia (Richard morirà di lì a qualche mese, in un incidente motociclistico accaduto il 30 aprile 1966, mentre si recava a festeggiare il compleanno di Mimi) – è una canzone su quant’è buona la droga (quando è buona) e su quanto sono brutti il lavoro e la società su di esso fondata…
Good morning, teaspoon
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2015 - 10:27
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Niente da spartire

Niente da spartire
[2015]

Album : Pronti a salpare
Tutto quello che dici non è quello che fai
(continua)
inviata da adriana 3/11/2015 - 08:17
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If Jesus Met Mohammed

[2006]

From the EP "Holy Wars"

Music and Lyrics by Ed Perrone (BMI)
Copyright © 2006 by Ed Perrone. All rights reserved.

With much of the hatred in the world today (and throughout history!) based on religion, this song wonders if the founders of those religions would actually hate each other. Or would they get along in peace and in harmony?
If Jesus met Mohammed
(continua)
inviata da Ed Perrone 3/11/2015 - 07:28
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La fille aux chansons, ou Marion s'y promène [Isabeau s'y promène; Sur le bord de l'eau et alia]

La fille aux chansons, <i>ou</i> Marion s'y promène [Isabeau s'y promène; Sur le bord de l'eau <i>et alia</i>]
Canzone popolare (Île-de-France/Francia occidentale/Québec)
Chanson populaire (Île-de-France/France de l'ouest/Québec)
Riarrangiamento: Gabriel Yacoub / Malicorne
Arrangement: Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: Malicorne II "Le mariage anglais" (1975)
Canto / Chant: Gabriel Yacoub / Marie Sauvet

La fille aux chansons, o Marion s'y promène proviene dal secondo album “numerato” dei Malicorne, Malicorne II ("Le mariage anglais") del 1975, ed è, in assoluto, uno dei brani più impressionanti del gruppo. Anche per la durata, che supera i dieci minuti; ma sono dieci minuti di affresco musicale, dove la melodia tradizionale è stata rielaborata in maniera veramente superba e ipnotica fondendo le armonie antiche con la lezione del progressive allora più moderno, di modo che il brano assume le fattezze di una vera e propria suite. La continua ripetizione dei refrain (“Sur les bords de la France”,... (continua)
Marion s'y promène
(continua)
3/11/2015 - 02:51
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La rosa espandida

[Lontana epoca imprecisata]
Canzone popolare occitana
Con notazione musicale ripresa, assieme al testo,
da Chants et Chansons Populaires du Languedoc
3 voll., a cura di Louis Lambert
Montpellier, Imprimerie Centrale du Midi, 1905
Per la coda musicale:
Cántigas de Santa María [XIII sec.]
Esecuzione del Duo Veziana
(m.me Véronique Chalot e m.me Brigitte Grenet), 2013



Come è abbastanza noto, periodicamente (cioè quasi ogni giorno) sento il bisogno di rimettere parecchio indietro le lancette del tempo, e di (ri)tuffarmi nel “mio” medioevo. Potrei trovare ogni tipo di ragione logica per questo (la mia reale formazione culturale, ad esempio) e illogica; però, credo, la ragione più profonda è che in questo tempo ci sto sempre peggio. Avrei potuto scegliere, come tempo dove “rifugiarmi”, un lontano futuro o un'epoca diversa del passato; mi è venuto di scegliere, invece, quell'epoca indefinita... (continua)
La rosa espandida
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/11/2015 - 21:02
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Nocnoautobusowa

Nocnoautobusowa
[1984/2004]

Parole di Jacek Kleyff
Musica di Jacek Kleyff e ONZ (Orkiestra Na Zdrowie)
Dall'album uscito nel 2009 intitolato "Znaki"
da Poezja Spiewana
Kochana, kochana, już kończy się wódka,
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 2/11/2015 - 17:52
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Babilonia

Babilonia
Dedicato alla memoria di Carlo Giuliani e Renato Biagetti



“Babilonia” è un brano dedicato a chi ha lottato per un mondo migliore e non c'è più: per la particolare occasione intervengono Zulù dei 99 Posse e Treble, ex voce e fondatore dei Sud Sound System.

Il pezzo nasce dall’esigenza di realizzare un “manifesto“ sociale nel quale si guarda ad un passato romantico e ribelle dove l’identità e la dignità erano un pilastro fondamentale di ogni uomo e di ogni donna che guardavano ad un altro mondo possibile riflettendo oggi invece su come “Babilonia“ abbia preso il controllo sulla vita di ognuno di noi, facendoci dimenticare i motivi per il quale volevamo un mondo diverso da quello in cui viviamo oggi!
Artisti che non parlano più di realtà, ragazzi che inseguono false promesse politiche, obiettivi che mirano a crescere il proprio profitto ignorando completamente tutto ciò che accade intorno…... (continua)
Treble:
(continua)
inviata da Erika 2/11/2015 - 15:03
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Josué Piquét

Josué Piquét
[2014]
Parole di Valeria Tron
Musica di Valeria Tron e Joglar (Valeria Tron – chitarra e voce, Marco Casazza – violino, Paolo Gelato – chitarra, Gianluca Banchio – percussioni)
Nel disco intitolato “Lêve les yeux”
Testo trovato su YouTube, come contribuito da Paolo Gelato, membro dei Joglar

Valeria Tron è cantante, musicista ed autrice originaria di Rodoretto (1.400 metri slm), frazione del Comune di Prali, in Valle Germanasca, provincia di Torino.
Rodoretto – per dirne una - dista solo qualche chilometro dalla Balsiglia, sopra Massello, il luogo che vide l’eroica resistenza dei valdesi che nel 1689 erano tornati in armi da Ginevra per riprendersi le loro valli, perdute nel corso delle feroci persecuzioni subite nei decenni precedenti.
E le canzoni di Valeria Tron, scritte nel patois occitano della valle, risentono inevitabilmente di questa tradizione resistente.

Una storia di amicizia, di guerra e di morte, anche se non so bene a quale guerra si riferisca e se racconti una storia realmente accaduta…
Josué Piquét al à tréi fraire
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/11/2015 - 10:49
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Aguaviva ...La que mana y corre naturalmente [Cada vez más cerca]

Aguaviva ...La que mana y corre naturalmente [Cada vez más cerca]
[1970]
Aguaviva...quella che sgorga e scorre naturalmente
Realizzazione di Manolo Díaz. Su licenza Discos Acción
Edizione italiana dell'album Cada vez más cerca [1970]



Alla riscoperta degli AGUAVIVA

Al termine (o quasi) di una laboriosa opera di sistemazione del mio materiale musicale, ho creduto doveroso proporre all'attenzione dei lettori/frequentatori di CCG questo album del gruppo spagnolo degli AGUAVIVA, di cui peraltro ormai disponevo solo, oltre che di una musicassetta miagolante, di poche sbiadite fotocopie della copertina del disco.
Sfidando nel contempo le ire degli amministratori del sito, che già mi hanno diffidato dall'invio di testi che non siano di singole canzoni.
Ma questo lavoro ha un significato solo se le canzoni vengono "ascoltate" nella completa sequenza, di circa 34 minuti e non singolarmente, altrimenti si perde oltre al senso, anche il pathos che questi... (continua)
Nessun nome e tanti nomi, nessun volto e tanti volti... Nomi che qui non leggerete, volti che qui non vedrete perché per loro c'è un solo nome e un solo volto: quello di AGUAVIVA. ACQUAVIVA... quella che sgorga e scorre naturalmente, l'acqua limpida, l'acqua fresca, l'acqua giovane ... Sono una trentina di giovani, studenti e insegnanti di fresca nomina, residenti a Madrid ma provenienti da ogni parte di Spagna, che nel 1968 si unirono per dar vita ad uno spettacolo teatrale che dicesse qualcosa di nuovo, di sincero e che, come prevedibile, una volta pronto, si impigliò nelle maglie della censura, Altri forse si sarebbero arresi ma i giovani di AGUAVIVA vollero tentare un'altra strada. La casa discografica Acción, collegata alla catena radiofonica SER, accettò di pubblicare su un 45 giri due ... (continua)
inviata da Gianfranco 2/11/2015 - 09:22
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Amerika i Engleska

Amerika i Engleska
L'AMERICA E L'INGHILTERRA
(continua)
inviata da Pippo 29/10/2015 - 17:15
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Volio BiH

Volio BiH
VORREI [1]
(continua)
inviata da Pippo 29/10/2015 - 16:36
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Sevdalinka

Sevdalinka
Grazie dei complimenti, che come dicevo sopra non vanno solo a me ma a un gruppetto di amici con insegnante madrelingua.

Quanto alla sevdah, con ogni probabilita' avete ragione..io ne avevo sentito parlare ma senza molta scientificitia'. Come spesso accade nell'etimologia, la spiegazione piu' probabile non e' quella piu' affascinante. Accidenti a Ockham e al suo rasoio...
Pippo 29/10/2015 - 16:08
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Lo avrai camerata Kesselring

Lo avrai camerata Kesselring
La versione di Giulio Stocchi, scritta - credo - nel 2008, quando Alemanno blaterava di fascismo come “male relativo” (giusto per rimarcare quanto lui fosse tanto più a destra di quel Fini che nel 2003 a Gerusalemme il fascismo lo aveva definito “male assoluto”) e La Russa esaltava l’innocenza e l’eroismo dei giovani di Salò…

LO AVRAI CAMERATA KESSELRING

“Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani”

esulta La Russa

“ma con che pietra si farà
a deciderlo tocca a noi”

mentre il sangue
gli imbratta il grugno

Coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
colla terra dei cimiteri
dove i nostri camerati giovinetti
riposano in serenità

e gli cola
fra i fili della barba

la merda

degli eroi di Salò
Bernart Bartleby 29/10/2015 - 10:28
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Il Libero

Il Libero
Chanson italienne – Il Libero – Nomadi – 1993
LIBRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/10/2015 - 23:05
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Tutti quei monti che io cavalcai

anonimo
Trovo la canzone su Youtube interpretata dal coro Le Vie del Canto nel loro spettacolo “Piuttost’ che fa ‘l soldato”.

Dalle note al video parrebbe che la canzone non sia che una versione di Ero povero ma disertore, canto di origine trentina risalente al 1835-1838, poi ripreso durante la Grande Guerra e quindi ulteriormente adattato durante la Resistenza...

In effetti le similitudini sono notevoli...
Bernart Bartleby 27/10/2015 - 14:24
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In Memoriam (Private D. Sutherland Killed in Action in the German Trench, May 16, 1916, and the Others Who Died.)

In Memoriam (Private D. Sutherland Killed in Action in the German Trench, May 16, 1916, and the Others Who Died.)
IN MEMORIAM (DEL SOLDATO D. SUTHERLAND, UCCISO IN AZIONE NELLA TRINCEA TEDESCA IL 16 MAGGIO 1916, E DEGLI ALTRI CHE MORIRONO)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2015 - 13:43
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Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni)

Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni)
Chanson italienne – Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni) – Luca Ricatti – 2015


Toutes les fois que je chante en public «  Il ballo del matto » (le Bal du Fou), je prends quelques minutes pour raconter l'aventure de Franco Mastrogiovanni. Avant tout parce qu'en effet, si on ne connaît pas l'histoire, la chanson paraît un brin obscure. Et ensuite car c'est un événement qui doit être raconté.
Dès lors, il est juste que j'écrive quelques lignes ici.

Pour commencer, Francesco Mastrogiovanni, dit Franco, n'était pas du tout un fou. Il était instituteur. De lui, ses élèves disaient qu'il était l’instituteur le plus haut du monde. Ce devait être une personne à l’intelligence vive, curieuse, très sensible. Sa nièce, la journaliste Grazia Serra, m'a écrit qu'elle était heureuse qu'on écrive des chansons pour se remémorer son oncle, parce qu'il « vivait de musique ». Et il aimait les livres.... (continua)
DANSE DU FOU
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/10/2015 - 21:57
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Te Deum (o Te Deum de’ Calabresi)

Traduzione italiana da La storia di Bella, documento non firmato presente sul sito dello spettacolo “Mille e ancora mille” patrocinato dal Comune di Bella e realizzato da Claudio Paternò e altri.
Te Deum (<em>o</em> Te Deum de’ Calabresi)
IL TE DEUM DEI CALABRESI
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2015 - 21:14
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La siccità

La siccità
D'après la traduction italienne de Maria Luisa Scippa.
d'une chanson pugliese (italienne) – La siccità – Matteo Salvatore – 1970

Je l'avais déjà traduite une fois Italia minore, mais cette version-ci est bien meilleure.

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
LA SÉCHERESSE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/10/2015 - 17:59
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La zappa e la sciabola

La poesia "La Zappa e la Sciabula" fu composta da Pasquale Creazzo nel 1911, all'epoca della guerra coloniale italiana contro la Libia...
Bernart Bartleby 26/10/2015 - 13:57
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La ballata ti lu clandestinu

La ballata ti lu clandestinu
La ballata del clandestino
(continua)
inviata da dq82 26/10/2015 - 12:45
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If I Can Dream

If I Can Dream
E pensate che il colonnello,il suo maneger che lo ha spolpato fin dagli inizi e impeditogli di realizzare concerti in europa perche clandestino, voleva fermare il compimento di questo capolavoro ritenuto "non da elvis", elvis ci provo comunque ed eccoci qua ad ascoltare questa meraviglia in cui rimango affascinato dalla forza spirgionata,voce sgranata nelle note finali da puro rockstar, uno dei suoi lavori in cui lo si vede dentro il pezzo con tutta l anima,evidentemente credeva davvero nelle parole presentate.
Luca 26/10/2015 - 12:24

Lá vêm os nossos soldados

Lá vêm os nossos soldados
Le canzoni composte da José Afonso per “Barracas 1975” di Richard Demarcy sono tre, generalmente unificate sotto il titolo “Barracas Ocupação”. Quando l’anno seguente vennero incluse nell’album “Enquanto há força” i titoli vennero dettagliati in “Lá vem subindo o abismo”, “Lá vêm os nossos soldados” e “Maravilha, maravilha”.
BARRACAS OCUPAÇÃO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2015 - 09:03
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Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète

Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète
Pin parasol, de préférence...

Non siamo soliti, in questo sito, pubblicare foto di tombe a meno che non siano di soldati mandati a morire in qualche guerra; ma per Tonton Georges si può fare un'eccezione. Aveva detto che se "si è più di quattro, non si è che una banda di stronzi", ed infatti nella semplice tomba nel cimitero Le Py, a Sète, ci stanno giusto in quattro: lui, la sua compagna Joha Heiman detta "Püppchen", la sorellastra e il marito di lei. In un certo senso, il desiderio espresso da Brassens nella Supplique è stato esaudito: il cimitero Le Py, infatti, è il "cimitero basso" della città di Sète, quasi in riva al mare (mentre il "Cimitero Marino" dove è sepolto Paul Valéry si trova più in alto). A proposito della Supplique: guardate che cosa si trova esattamente accanto alla tomba di Brassens..
Riccardo Venturi 26/10/2015 - 00:32
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Recitativo [Due invocazioni e un atto di accusa] e Corale [La leggenda del re infelice]

Recitativo [Due invocazioni e un atto di accusa] <i>e</i> Corale [La leggenda del re infelice]
Nel Recitativo Bach - Double Violin Concerto in D minor 2nd movement, Largo....ecco è quanto pensavo questa sera......Ma come è possibile che non vi si faccia riferimento tra gli autori?
Guna Sibilian 25/10/2015 - 23:17

La ruota del tempo

La ruota del tempo
Le amiche di ControCanto Pisano mi dicono che questa canzone è presente nel CD "La poesia operaia", Bond Records 1995,e nel documentario "Alfredo Bandelli - un cantautore di lotte e di speranze", Neoki Film 1911
Roberta 25/10/2015 - 12:11




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