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In memoria di Muḥammad Shihāb

Antiwar Songs Blog
In memoria di Muḥammad Shihāb
Si chiamava Moammed Sceab Discendente di emiri di nomadi suicida perché non aveva più Patria Amò la Francia e mutò nome Questa poesia di Giuseppe Ungaretti ha quasi cent’anni. Cent’anni sono passati da quando il poeta combatteva e conosceva gli orrori della guerra sul Carso, “scontando la morte vivendo”; in mezzo ai brevi componimenti nel […]
Antiwar Songs Staff 2015-11-03 15:23:00
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Niente da spartire

Niente da spartire
[2015]

Album : Pronti a salpare
Tutto quello che dici non è quello che fai
(continua)
inviata da adriana 3/11/2015 - 08:17
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If Jesus Met Mohammed

[2006]

From the EP "Holy Wars"

Music and Lyrics by Ed Perrone (BMI)
Copyright © 2006 by Ed Perrone. All rights reserved.

With much of the hatred in the world today (and throughout history!) based on religion, this song wonders if the founders of those religions would actually hate each other. Or would they get along in peace and in harmony?
If Jesus met Mohammed
(continua)
inviata da Ed Perrone 3/11/2015 - 07:28
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La fille aux chansons, ou Marion s'y promène [Isabeau s'y promène; Sur le bord de l'eau et alia]

La fille aux chansons, <i>ou</i> Marion s'y promène [Isabeau s'y promène; Sur le bord de l'eau <i>et alia</i>]
Canzone popolare (Île-de-France/Francia occidentale/Québec)
Chanson populaire (Île-de-France/France de l'ouest/Québec)
Riarrangiamento: Gabriel Yacoub / Malicorne
Arrangement: Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: Malicorne II "Le mariage anglais" (1975)
Canto / Chant: Gabriel Yacoub / Marie Sauvet

La fille aux chansons, o Marion s'y promène proviene dal secondo album “numerato” dei Malicorne, Malicorne II ("Le mariage anglais") del 1975, ed è, in assoluto, uno dei brani più impressionanti del gruppo. Anche per la durata, che supera i dieci minuti; ma sono dieci minuti di affresco musicale, dove la melodia tradizionale è stata rielaborata in maniera veramente superba e ipnotica fondendo le armonie antiche con la lezione del progressive allora più moderno, di modo che il brano assume le fattezze di una vera e propria suite. La continua ripetizione dei refrain (“Sur les bords de la France”,... (continua)
Marion s'y promène
(continua)
3/11/2015 - 02:51
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La rosa espandida

[Lontana epoca imprecisata]
Canzone popolare occitana
Con notazione musicale ripresa, assieme al testo,
da Chants et Chansons Populaires du Languedoc
3 voll., a cura di Louis Lambert
Montpellier, Imprimerie Centrale du Midi, 1905
Per la coda musicale:
Cántigas de Santa María [XIII sec.]
Esecuzione del Duo Veziana
(m.me Véronique Chalot e m.me Brigitte Grenet), 2013



Come è abbastanza noto, periodicamente (cioè quasi ogni giorno) sento il bisogno di rimettere parecchio indietro le lancette del tempo, e di (ri)tuffarmi nel “mio” medioevo. Potrei trovare ogni tipo di ragione logica per questo (la mia reale formazione culturale, ad esempio) e illogica; però, credo, la ragione più profonda è che in questo tempo ci sto sempre peggio. Avrei potuto scegliere, come tempo dove “rifugiarmi”, un lontano futuro o un'epoca diversa del passato; mi è venuto di scegliere, invece, quell'epoca indefinita... (continua)
La rosa espandida
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/11/2015 - 21:02
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Nocnoautobusowa

Nocnoautobusowa
[1984/2004]

Parole di Jacek Kleyff
Musica di Jacek Kleyff e ONZ (Orkiestra Na Zdrowie)
Dall'album uscito nel 2009 intitolato "Znaki"
da Poezja Spiewana
Kochana, kochana, już kończy się wódka,
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 2/11/2015 - 17:52
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Babilonia

Babilonia
Dedicato alla memoria di Carlo Giuliani e Renato Biagetti



“Babilonia” è un brano dedicato a chi ha lottato per un mondo migliore e non c'è più: per la particolare occasione intervengono Zulù dei 99 Posse e Treble, ex voce e fondatore dei Sud Sound System.

Il pezzo nasce dall’esigenza di realizzare un “manifesto“ sociale nel quale si guarda ad un passato romantico e ribelle dove l’identità e la dignità erano un pilastro fondamentale di ogni uomo e di ogni donna che guardavano ad un altro mondo possibile riflettendo oggi invece su come “Babilonia“ abbia preso il controllo sulla vita di ognuno di noi, facendoci dimenticare i motivi per il quale volevamo un mondo diverso da quello in cui viviamo oggi!
Artisti che non parlano più di realtà, ragazzi che inseguono false promesse politiche, obiettivi che mirano a crescere il proprio profitto ignorando completamente tutto ciò che accade intorno…... (continua)
Treble:
(continua)
inviata da Erika 2/11/2015 - 15:03
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Josué Piquét

Josué Piquét
[2014]
Parole di Valeria Tron
Musica di Valeria Tron e Joglar (Valeria Tron – chitarra e voce, Marco Casazza – violino, Paolo Gelato – chitarra, Gianluca Banchio – percussioni)
Nel disco intitolato “Lêve les yeux”
Testo trovato su YouTube, come contribuito da Paolo Gelato, membro dei Joglar

Valeria Tron è cantante, musicista ed autrice originaria di Rodoretto (1.400 metri slm), frazione del Comune di Prali, in Valle Germanasca, provincia di Torino.
Rodoretto – per dirne una - dista solo qualche chilometro dalla Balsiglia, sopra Massello, il luogo che vide l’eroica resistenza dei valdesi che nel 1689 erano tornati in armi da Ginevra per riprendersi le loro valli, perdute nel corso delle feroci persecuzioni subite nei decenni precedenti.
E le canzoni di Valeria Tron, scritte nel patois occitano della valle, risentono inevitabilmente di questa tradizione resistente.

Una storia di amicizia, di guerra e di morte, anche se non so bene a quale guerra si riferisca e se racconti una storia realmente accaduta…
Josué Piquét al à tréi fraire
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/11/2015 - 10:49
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Aguaviva ...La que mana y corre naturalmente [Cada vez más cerca]

Aguaviva ...La que mana y corre naturalmente [Cada vez más cerca]
[1970]
Aguaviva...quella che sgorga e scorre naturalmente
Realizzazione di Manolo Díaz. Su licenza Discos Acción
Edizione italiana dell'album Cada vez más cerca [1970]



Alla riscoperta degli AGUAVIVA

Al termine (o quasi) di una laboriosa opera di sistemazione del mio materiale musicale, ho creduto doveroso proporre all'attenzione dei lettori/frequentatori di CCG questo album del gruppo spagnolo degli AGUAVIVA, di cui peraltro ormai disponevo solo, oltre che di una musicassetta miagolante, di poche sbiadite fotocopie della copertina del disco.
Sfidando nel contempo le ire degli amministratori del sito, che già mi hanno diffidato dall'invio di testi che non siano di singole canzoni.
Ma questo lavoro ha un significato solo se le canzoni vengono "ascoltate" nella completa sequenza, di circa 34 minuti e non singolarmente, altrimenti si perde oltre al senso, anche il pathos che questi... (continua)
Nessun nome e tanti nomi, nessun volto e tanti volti... Nomi che qui non leggerete, volti che qui non vedrete perché per loro c'è un solo nome e un solo volto: quello di AGUAVIVA. ACQUAVIVA... quella che sgorga e scorre naturalmente, l'acqua limpida, l'acqua fresca, l'acqua giovane ... Sono una trentina di giovani, studenti e insegnanti di fresca nomina, residenti a Madrid ma provenienti da ogni parte di Spagna, che nel 1968 si unirono per dar vita ad uno spettacolo teatrale che dicesse qualcosa di nuovo, di sincero e che, come prevedibile, una volta pronto, si impigliò nelle maglie della censura, Altri forse si sarebbero arresi ma i giovani di AGUAVIVA vollero tentare un'altra strada. La casa discografica Acción, collegata alla catena radiofonica SER, accettò di pubblicare su un 45 giri due ... (continua)
inviata da Gianfranco 2/11/2015 - 09:22
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Kokuz

Kokuz
[2010]
Testo e musica: Dubioza Kolektiv
Lyrics and music: Dubioza Kolektiv
Album: 5 do 12
Zbog svjetske krize
(continua)
inviata da krzyś 1/11/2015 - 02:24
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Nustalgija Lundane

Nustalgija Lundane
NUSTALGIJA LUNDANE

Versi di Lucio Cancellieri
Musica di Camillo Berardi
Che notte serene,
(continua)
inviata da Camillo Berardi 31/10/2015 - 12:24
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Nienawiść

Nienawiść
[1993]
Versi di Wislawa Szymborska

Nella raccolta “Koniec i początek” pubblicata nel 1993 (“La fine e l'inizio”, Scheiwiller, 1997)

Trovo la poesia musicata dalla cantante jazz e, a sua volta, poetessa polacca Hanna Banaszak, nel primo di tre CD (+DVD) dedicati nel 2010 alla Szymborska.
Spójrzcie, jak wciąż sprawna,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2015 - 22:53
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Ballata della Grande Guerra

Ballata della Grande Guerra
[2014]
Versi di Roberto Piumini (1947-), pedagogo e scrittore di libri per ragazzi, pubblicati da il Corriere della Sera a commento di un video con immagini sulla Grande Guerra rivolto ai bambini delle scuole elementari. E’ poi stato indetto un concorso per la realizzazione di un altro video in cui la ballata fosse illustrata con i disegni dei bambini e integrata con loro brevi componimenti poetici.
Dopo quasi cent’anni senza guerra,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2015 - 18:30
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In memoria

In memoria
[1916]
Poesia di Giuseppe Ungaretti
Dapprima nella raccolta Il porto sepolto
Poi nella raccolta complessiva L'allegria
1a edizione: Mondadori, Milano, 1931
Musica di Aldo Bova [2014]

Questa poesia di Giuseppe Ungaretti ha quasi cent'anni. Cent'anni sono passati da quando il poeta combatteva e conosceva gli orrori della guerra sul Carso, "scontando la morte vivendo"; in mezzo ai brevi componimenti nel quale descriveva la terribile vita di trincea, ebbe a ricordare un amico. "Locvizza, il 30 settembre 1916", reca il quaderno di Ungaretti; e Locvizza, o Lokvica, è nei pressi del Monte San Michele "bagnato di sangue italiano", come dice Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori. Nei pressi, anche, di San Martino del Carso. Luoghi di guerra dove Ungaretti si trovava non di rado a ricordare episodi della vita civile, che sembrava oramai lontana diecimila anni. Una meditazione continua... (continua)
IN MEMORIA.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/10/2015 - 18:00

Cantata di una giovane mondina

Cantata di una giovane mondina
[1951?]
Versi di Renata Viganò (1900-1976), scrittrice e partigiana, autrice del celeberrimo “L’Agnese va a morire”. Poesia composta probabilmente nel 1951, quando la Viganò partecipò ad un’inchiesta sulle condizioni di vita e di lavoro delle mondine in Lomellina.
Messa in musica da Xavier Rebut (Quartetto Urbano) per i concerti della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.
Mondine, mondine,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2015 - 14:54
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Cantata per la morte di "Berto"

Cantata per la morte di
[15 agosto 1944]
Versi di Raffaello Ramat (1905-1967), intellettuale antifascista, partigiano della Brigata Garibaldi d'assalto "Vittorio Sinigaglia" (di cui fu anche comandante), attiva nel fiorentino. Critico letterario e docente di letteratura italiana all'Università di Firenze.
Musica e interpretazione a cura di Letizia Fuochi e Materiali Sonori

Una cantata in morte di Alberto “Berto” Casini di Antella, Bagno a Ripoli, caposquadra partigiano, deceduto il 13 agosto 1944 in seguito al grave ferimento subìto due giorni prima ad opera di un cecchino fascista, o nazista, in via Mercadante, nel corso della battaglia per la liberazione di Firenze.
Al Casone dei Ferrovieri,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2015 - 13:45
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Ballata della guerra

Ballata della guerra
[1982]
Versi di Edoardo Sanguineti (1930-2010), originariamente nella raccolta “Novissimum Testamentum” pubblicata nel 1986. Più recentemente in “Il Gatto Lupesco” (2002) e “Ballate” (2013)
dove stanno i vichinghi e gli aztechi,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2015 - 11:56
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La montagna

La montagna
[1975]
Parole di Antonietta Laterza
Musica di Antonietta Laterza e Nadia Gabi
Nel disco d’esordio della cantautrice ed attrice bolognese, intitolato “Alle sorelle ritrovate”, pubblicato dalla Cramps Record a partire dalla registrazione di un concerto.
Testo trovato su Il Deposito, come tratto da “Nella donna c'era un sogno... : canzoniere femminista”, a cura di Marina Bacchetti, Moizzi editore, Milano, 1976.
Dentro una montagna dai fianchi senza tempo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2015 - 10:57
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Simona

Simona
[1975]
Parole di Antonietta Laterza
Musica di Antonietta Laterza e Nadia Gabi
Nel disco d’esordio della cantautrice ed attrice bolognese, intitolato “Alle sorelle ritrovate”, pubblicato dalla Cramps Record a partire dalla registrazione di un concerto.
Testo trovato su Il Deposito, come tratto da “Nella donna c'era un sogno... : canzoniere femminista”, a cura di Marina Bacchetti, Moizzi editore, Milano, 1976.
Ci credi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2015 - 10:49
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Se ero io

Se ero io
[1975]
Parole di Antonietta Laterza
Musica di Antonietta Laterza e Nadia Gabi
Nel disco d’esordio della cantautrice ed attrice bolognese, intitolato “Alle sorelle ritrovate”, pubblicato dalla Cramps Record a partire dalla registrazione di un concerto.
Testo trovato su Il Deposito, come tratto da “Nella donna c'era un sogno... : canzoniere femminista”, a cura di Marina Bacchetti, Moizzi editore, Milano, 1976.
Se ero io tua madre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2015 - 10:20
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Do You See My Skin Through the Flames?

Do You See My Skin Through the Flames?
2015

Within the insular internet music world, and the realm of pop in which Blood Orange’s music often moves, Dev Hynes stands out as a beacon of dissent, anger, courage, and empathy. His social media presence flickers with notes on injustice in pop culture and society, writ large. Last year, he was assaulted by security at Lollapalooza after a set in which he spoke out against police brutality whilst wearing a T-shirt bearing the names of black men and boys murdered by law enforcement: Trayvon Martin, Eric Garner, Jordan Davis, and Oscar Grant.
On the somber, pulsating vocal collage "Do You See My Skin Through the Flames?" he connects these percolating thoughts and attendant, mushrooming feelings of isolation and exhaustion through music for the first time. "I have nothing left to give when you don't notice what’s wrong," he sings, "Charleston left me broken down but it's just another... (continua)
frustration and depression breaks me down
(continua)
inviata da dq82 30/10/2015 - 10:16
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Sandra's Smile

Sandra's Smile
2015

In an interview with The Cut back in August, Sybrina Fulton was asked if she had yet forgiven George Zimmerman, the neighborhood-watch volunteer who shot and killed her son, Trayvon Martin, in a Florida suburb in 2012. “I’m very honest about my feelings and I have not gotten there,” Fulton said. “Everybody forgives in their own time. I’m just not there. I will never forget, and I have not forgiven.” The interview occurred just a few days after clashes between police and protesters had reached a boiling point in Ferguson, Mo., and a week after Fulton met with the mother and sister of Sandra Bland, the 28-year-old black woman found dead in a jail cell in Waller County, Texas after being detained for a minor traffic violation in July.
Dev Hynes’"Sandra’s Smile” is an ode to Bland, and for all the victims of America’s brutal systems of authority. It’s especially a song for those like Sybrina... (continua)
Who taught you to breathe, then took away your speech,
(continua)
inviata da dq82 30/10/2015 - 10:06
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Trent’anni di libertà

Trent’anni di libertà
[1976]
Parole e musica di Giulio Stocchi
Nell’album intitolato “Il dovere di cantare”, uno dei pochi dischi pubblicati dalla casa discografica Divergo, attiva a Milano tra il 1974 ed il 1980
Testo trovato sul blog blanc de ta nuque
La copertina del disco è di Magda Castel, artista catalana che fu anche autrice dei disegni per la “La cantata rossa per Tall El Zaatar”
Vergogna a voi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/10/2015 - 10:59

Till, le roi Philippe et l'âne

Till, le roi Philippe et l'âne
Till, le roi Philippe et l'âne

Chanson française – Till, le roi Philippe et l'âne – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 9

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).


Nous voici, Lucien l’âne mon ami, à la neuvième canzone de l’histoire de Till le Gueux. Les huit premières étaient, je te le rappelle :

01 Katheline la bonne sorcière Katheline, la bonne sorcière (Ulenspiegel – I, I)
02 Till et Philippe Till et Philippe(Ulenspiegel – (Ulenspiegel – I, V)
03. La Guenon Hérétique La Guenon Hérétique(Ulenspiegel – I, XXII)
04. Gand, la Dame Gand, La Dame(Ulenspiegel – I, XXVIII)
05. Coupez les pieds ! Coupez les pieds !(Ulenspiegel – I, XXX)
06. Exil de Till Exil de Till(Ulenspiegel – I, XXXII)
07. En ce temps-là,... (continua)
« Pèlerin pèlerinant ne peut follier de séjour
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/10/2015 - 23:50

La guerra di lu 1866

La guerra di lu 1866
[1866]
Cronaca cantata attribuita a Giovanni Geraci di Partinico, Palermo, un contadino che nel 1866, come tanti altri uomini del Sud appena annesso al Regno d’Italia, fu arruolato di gran corsa e spedito a combattere al Nord nell’ennesima (la terza) guerra d’indipendenza. La canzone è il racconto della coscrizione, del lungo e faticoso viaggio verso il Veneto e delle battaglia di Custoza combattuta il 24 giugno 1866 (dove gli italiani subirono una cocente sconfitta). Tornato indietro vivo, il Geraci ebbe modo di insegnare la sua “cronaca” in forma di canzone ai suoi parenti ed amici, dai quali l’apprese e trascrisse Salvatore Salomone Marino (1847-1916), medico palermitano appassionato di tradizioni e canti popolari.

“Il popolo era lontano dai problemi di politica interna e internazionale che la classe dirigente italiana affrontava in quel momento. Una vecchia di Canicattini Bagni, detta... (continua)
L’annu sissantasei mill’ottucentu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2015 - 22:52
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In Memoriam (Private D. Sutherland Killed in Action in the German Trench, May 16, 1916, and the Others Who Died.)

In Memoriam (Private D. Sutherland Killed in Action in the German Trench, May 16, 1916, and the Others Who Died.)
[1917]
Versi Ewart Alan Mackintosh (1893-1917), poeta inglese di Brighton, Sussex.
Nella raccolta “A Highland Regiment and Other Poems”, 1917
Musica di Martyn Jacques, interpretata dalla band inglese Man's an Idiot con il titolo di “Officer”

Volontario nella Grande Guerra, benchè fosse stato riformato a causa della sua esile corporatura, Ewart Alan Mackintosh combattè fin dal dicembre del 1914. Nell’agosto del 1915 fu ferito nella Somme e dovette rientrare per alcuni mesi in patria per riprendersi. Durante quel periodo ricevette l’incarico di preparare le reclute da spedire al fronte.

Il 16 maggio 1916 il tenente Mackintosh guidava la sua squadra nei pressi di Arras quando caddero in un imboscata tedesca: 14 dei suoi uomini furono feriti e due uccisi, tra i quali quel David Sutherland cui è dedicata questa poesia. Mackintosh cercò di riportare indietro tutti ma fu costretto ad abbandonare... (continua)
So you were David's father,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2015 - 13:41

Vann'Antò: L'arcunè (Arrarrò)

Vann'Antò: L'arcunè (Arrarrò)
Versi di Vann'Antò, pseudonimo di Giovanni Antonio Di Giacomo (1891-1960), poeta e scrittore siciliano, docente di letteratura delle tradizioni popolari all’Università di Messina.
Ignoro l’anno preciso di composizione di questa poesia, poi inclusa nella raccolta intitolata “U vascidduzzu” pubblicata nel 1956.
Testo trovato qui

Giovanni Antonio, per ciò detto Vann'Antò, era nato nel 1891 a Ragusa, ultimo di sette figli maschi. Il padre Salvatore era minatore ma decise che il piccolo, a differenza dei suoi fratelli, avrebbe studiato. E così Vann'Antò fece il liceo classico a Siracusa e poi si laureò in Lettere a Catania con una tesi sul verso libero. Tornato a Ragusa, fondò con altri una rivista letteraria, "La Balza", di matrice futurista. E come molti intellettuali di quella corrente, allo scoppio della Grande Guerra anche Vann'Antò fu fervente interventista ma, arruolatosi e destinato... (continua)
Les enfants sont tout l'horizon
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2015 - 11:24

Vann'Antò: La cartullina

Vann'Antò: La cartullina
[1945]
Versi di Vann'Antò, pseudonimo di Giovanni Antonio Di Giacomo (1891-1960), poeta e scrittore siciliano, docente di letteratura delle tradizioni popolari all’Università di Messina.
Un poesia risalente al 1945, poi inclusa nella raccolta intitolata “U vascidduzzu” pubblicata nel 1956.
Testo trovato qui

Giovanni Antonio, per ciò detto Vann'Antò, era nato nel 1891 a Ragusa, ultimo di sette figli maschi. Il padre Salvatore era minatore ma decise che il piccolo, a differenza dei suoi fratelli, avrebbe studiato. E così Vann'Antò fece il liceo classico a Siracusa e poi si laureò in Lettere a Catania con una tesi sul verso libero. Tornato a Ragusa, fondò con altri una rivista letteraria, "La Balza", di matrice futurista. E come molti intellettuali di quella corrente, allo scoppio della Grande Guerra anche Vann'Antò fu fervente interventista ma, arruolatosi e destinato a tenente di fanteria,... (continua)
Cci mmannarru e la cartullina
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2015 - 11:03

Vann'Antò: L'urtima guerra

Vann'Antò: L'urtima guerra
[1955]
Versi di Vann'Antò, pseudonimo di Giovanni Antonio Di Giacomo (1891-1960), poeta e scrittore siciliano, docente di letteratura delle tradizioni popolari all’Università di Messina.
Un poesia pubblicata sulla rivista “Il Ponte” nel 1955. Credo che poi sia stata inclusa nella raccolta intitolata “U vascidduzzu” pubblicata l’anno seguente.
Testo trovato qui

Giovanni Antonio, per ciò detto Vann'Antò, era nato nel 1891 a Ragusa, ultimo di sette figli maschi. Il padre Salvatore era minatore ma decise che il piccolo, a differenza dei suoi fratelli, avrebbe studiato. E così Vann'Antò fece il liceo classico a Siracusa e poi si laureò in Lettere a Catania con una tesi sul verso libero. Tornato a Ragusa, fondò con altri una rivista letteraria, "La Balza", di matrice futurista. E come molti intellettuali di quella corrente, allo scoppio della Grande Guerra anche Vann'Antò fu fervente interventista... (continua)
Cu ntê càmmini ca cumànnanu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2015 - 10:54

Oh chi m’abbinni lària (La Sicilia a lu 1866)

anonimo
Oh chi m’abbinni lària (La Sicilia a lu 1866)
[1866]
Versi di autore anonimo cantati durante la ribellione di Palermo del 1866, la cosiddetta “Rivolta del sette e mezzo”.
Testo tratto da “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani” di Antonino Uccello, Parenti editore, 1961.

“Una tinta matinata del settembre 1866, i nobili, i benestanti, i borgisi, i commercianti all'ingrosso e al minuto, i signori tanto di coppola quanto di cappello, le guarnigioni e i loro comandanti, gli impiegati di uffici... che dopo l'Unità avevano invaso la Sicilia pejo che le cavallette, vennero arrisbigliati di colpo e malamente da uno spaventoso tirribìlio di vociate, sparatine, rumorate di carri, nitriti di vestie, passi di corsa, invocazioni di aiuto.
Tre o quattromila viddrani, contadini delle campagne vicino a Palermo, armati e comandati per gran parte da ex capisquadra dell'impresa garibaldina, stavano assalendo la città. In un vìdiri e svìdiri,... (continua)
Oh chi m'abbinni lària
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2015 - 22:58
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Glory Hallelujah

Glory Hallelujah
(2011)

England Keep My Bones
Brothers and sisters, have you heard the news?
(continua)
inviata da Luca 'The River' 26/10/2015 - 21:34
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Tân yn Llŷn

Tân yn Llŷn
[1980]
Scritta da / Written by Ann Fychan
Interpreti / Performers: Plethyn, 1980
Album: Golau tan gwmwl ("Luce sotto le nuvole")

Tre uomini tranquilli

Penyberth, nella penisola del Penllŷn, non è un “luogo sacro” per i gallesi, ma è comunque stato un luogo molto importante in quanto, per secoli e secoli, era stata una stazione di rifugio e ristoro per i pellegrini che si recavano all'isola di Bardsey (Ynis Enlli in gallese), che si trova esattamente al termine della penisola. Si tratta di un luogo storico e dal paesaggio stupendo, che nel 1935 il governo di Sua Maestà Britannica scelse per installare una scuola. Nulla di particolare, si direbbe; però la scuola che il governo britannico costruì a Penyberth non era una scuola qualsiasi dove si insegnavano le cose ai ragazzini. Era una scuola militare e, in particolare, una Scuola di Bombardamento della RAF. Una scuola fatta apposta per... (continua)
Beth am gynnau tân fel y tân yn Llŷn?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/10/2015 - 19:44
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Te Deum (o Te Deum de’ Calabresi)

Te Deum (<em>o</em> Te Deum de’ Calabresi)
[1787-1800]
Versi di Gian Lorenzo Cardone (1743-1813), nativo di Bella, Potenza, pittore, poeta e militante giacobino durante la Rivoluzione partenopea del 1799.
Musica di Giovanni Paisiello (1740-1816), nativo di Taranto, uno dei più importanti e influenti compositori d'opera del Classicismo italiano.
Una versione condensata del “Te Deum de’ Calabresi” è stata proposta da Vinicio Capossela in un suo concerto a Rendano di Cosenza nel 2012.
Testo trovato in La storia di Bella, documento non firmato presente sul sito dello spettacolo “Mille e ancora mille” patrocinato dal Comune di Bella e realizzato da Claudio Paternò e altri.


“Te Deum della Rivoluzione, terribile e bellissimo”. Sono le parole che Benedetto Croce usò per il più sconvolgente inno giacobino emerso dalla rivoluzione napoletana del 1799. Si intitola “Il Te Deum de' Calabresi” e sembra fosse cantato dai patrioti partenopei... (continua)
Parte prima [1787]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2015 - 15:49
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Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni)

Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni)
2015
Il ballo del matto

2015
Fumo al vento

Ogni volta che eseguo dal vivo il Ballo del Matto, mi prendo un paio di minuti per riassumere la vicenda di Franco Mastrogiovanni. Prima di tutto perché in effetti, se non si conosce la storia, la canzone risulta un tantino oscura. E poi perché è una vicenda che deve essere raccontata.
Allora era giusto che scrivessi qualche riga anche qui.

Tanto per cominciare, Francesco Mastrogiovanni, detto Franco, non era affatto un matto. Di mestiere faceva il maestro elementare. Di lui i suoi alunni dicevano che era il maestro più alto del mondo. Doveva essere una persona di intelligenza vivace, curiosa, molto sensibile. Sua nipote, la giornalista Grazia Serra, mi ha scritto di essere felice che si scrivano canzoni per ricordare suo zio, perché lui «viveva di musica». E amava i libri. E poi aveva da sempre simpatie anarchiche. Per le forze dell’ordine... (continua)
Di bianco veste la morte
(continua)
inviata da dq82 26/10/2015 - 12:00
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Sempre poveri

Sempre poveri
Non trovo il brano in nessuno dei tre volumi di “Canti e storie rurali e popolari”.
Si trova invece nella raccolta (libro+CD) “La luna aggira il mondo e voi dormite”, Stampa Alternativa, 2002.

Da “… Finì con i campi alle ortiche” (Terra del rimorso), blog curato dal prof. Angelo Michele Lombardi

Traduzione letterale degli ultimi versi:

C’è un detto, un detto antico
mangi la scorza del pane e conservi la mollica
La mollica te la mangerai stasera
e alla luce della candela andrai a dormire.


Traduzione alla luce del linguaggio simbolico e metaforico tipico del poeta

C’è un detto, un detto antico
Quando hai denti buoni mangi la scorza del pane duro
e conservi la mollica per la tua vecchiaia senza denti
a due passi dalle candele della notte eterna.
Bernart Bartleby 26/10/2015 - 11:04

Lá vêm os nossos soldados

Lá vêm os nossos soldados
Le canzoni composte da José Afonso per “Barracas 1975” di Richard Demarcy sono tre, generalmente unificate sotto il titolo “Barracas Ocupação”. Quando l’anno seguente vennero incluse nell’album “Enquanto há força” i titoli vennero dettagliati in “Lá vem subindo o abismo”, “Lá vêm os nossos soldados” e “Maravilha, maravilha”.
BARRACAS OCUPAÇÃO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2015 - 09:03
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Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète

Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète
Pin parasol, de préférence...

Non siamo soliti, in questo sito, pubblicare foto di tombe a meno che non siano di soldati mandati a morire in qualche guerra; ma per Tonton Georges si può fare un'eccezione. Aveva detto che se "si è più di quattro, non si è che una banda di stronzi", ed infatti nella semplice tomba nel cimitero Le Py, a Sète, ci stanno giusto in quattro: lui, la sua compagna Joha Heiman detta "Püppchen", la sorellastra e il marito di lei. In un certo senso, il desiderio espresso da Brassens nella Supplique è stato esaudito: il cimitero Le Py, infatti, è il "cimitero basso" della città di Sète, quasi in riva al mare (mentre il "Cimitero Marino" dove è sepolto Paul Valéry si trova più in alto). A proposito della Supplique: guardate che cosa si trova esattamente accanto alla tomba di Brassens..
Riccardo Venturi 26/10/2015 - 00:32
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Recitativo [Due invocazioni e un atto di accusa] e Corale [La leggenda del re infelice]

Recitativo [Due invocazioni e un atto di accusa] <i>e</i> Corale [La leggenda del re infelice]
Nel Recitativo Bach - Double Violin Concerto in D minor 2nd movement, Largo....ecco è quanto pensavo questa sera......Ma come è possibile che non vi si faccia riferimento tra gli autori?
Guna Sibilian 25/10/2015 - 23:17

La ruota del tempo

La ruota del tempo
Le amiche di ControCanto Pisano mi dicono che questa canzone è presente nel CD "La poesia operaia", Bond Records 1995,e nel documentario "Alfredo Bandelli - un cantautore di lotte e di speranze", Neoki Film 1911
Roberta 25/10/2015 - 12:11
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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
Traduction française de ZugNachPankow

In occasione del 59° anniversario della rivolta ungherese.
ALLEZ, GENS DE BUDA
(continua)
inviata da ZugNachPankow 25/10/2015 - 01:15
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Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)

Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
English Version by ZugNachPankow

Ho alterato leggermente il significato di alcune frasi per rendere scorrevole la traduzione.
I tried to make the translation as "natural" as possible, at the expense of preserving the exact meaning of some sentences.
SONG FOR A FRIEND
(continua)
inviata da ZugNachPankow 25/10/2015 - 00:50
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I due fannulloni

I due fannulloni
[1966]
Parole e musica di Matteo Salvatore
Nel disco “Il lamento dei mendicanti” pubblicato da I Dischi del Sole nel 1966
Hitler i Mussolini
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/10/2015 - 22:47
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Pronti a salpare

Pronti a salpare
2015
Pronti a salpare

Estratto dal nuovissimo album omonimo uscito il 23 ottobre 2015, 'Pronti a salpare' è una ballad folk/rock nella quale Edoardo torna a parlare dell'odissea di chi senza più alcuna scelta è pronto a scappare e salpare dal proprio paese per una vita migliore; un monito che non riguarda solo il sud del mondo ma investirà sempre più il ricco Occidente se non daremo forma a cambiamenti sostanziali.
Via da quei luoghi comuni verso luoghi eccezionali
(continua)
inviata da Donquijote82 24/10/2015 - 21:48
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Renato Curcio

Renato Curcio
[1992]
Testo e musica di Francesco Baccini
Lyrics and Music by Francesco Baccini
Paroles et musique: Francesco Baccini
Album: Nomi e cognomi

Strano tipo, Francesco Baccini. Genovese, classe 1960, e senz'altro un ottimo musicista e dotato di capacità vocali di tutto rispetto; comincia la sua carriera con canzoni sì carine, allegre & scanzonate, ma non certamente appiattite sulla banalità come si potrebbe magari presupporre. Ciò non gli impedisce di diventare, verso la fine degli anni '80, un idolo delle teenager. Nel settembre del 1992, annus horribilis per l'Italia, all'improvviso se ne esce fuori con un album incredibile, il suo terzo, intitolato Nomi e cognomi; e, lasciando tutti bouché bée, i nomi e i cognomi li fa davvero, cominciando da quello del collega Antonello Venditti (che non la piglia per nulla bene) per proseguire con Giulio Andreotti e altri. Tra i quali, eh sì, Renato... (continua)
Cos'è sta pioggia che mi batte in testa
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/10/2015 - 21:26
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Lu pisce spada

Lu pisce spada
A tutti quelli che credono che questa canzone (ma anche altre) di Modugno sia cantata in Siciliano vorrei dire che invece è in perfetto dialetto Salentino nella sua variante brindisina.
Leo Dav 24/10/2015 - 20:35
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Ode to Joy

Ode to Joy
La versione di Pete Seeger dell'inno alla gioia di Beethoven.
Build the road of peace before us
(continua)
inviata da Leoskini 24/10/2015 - 18:21
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Noi che facciamo?

Noi che facciamo?
Chanson italienne – Noi che facciamo? – Rocco Scotellaro – 1946

Poème de Rocco Scotellaro, publié en avril 1949 d’abord sur le « New York Times Magazine » et puis, sur l’« Avanti ».
Ensuite dans le recueil intitulé « È fatto giorno. 1940-1953 », publié en 1954, l’année qui suit la mort du poète.
Mis en musique par le groupe Têtes de Bois dans leur disque intitulé « Avanti Pop » de 2007, le morceau s'intitule « Rocco et ses frères ». Malheureusement je n'en ai pas trouvé le texte ... mais le morceau bénéficie de la partecipation d’ « Il Coro dei Lucani » (Choeur des Lucains), constitué de Rocco De Rosa, Rocco Papaleo, Canio Loguercio, Ulderico Pesce et de Claudio Santamaria.

Comment dire, Lucien l’âne mon ami, combien Rocco Scotellaro est important à mes yeux et combien il est important pour la poésie, mais pas seulement… On peut y ajouter la chanson et aussi, le monde « au-delà d’Eboli »,... (continua)
ET NOUS, QUE FAISONS-NOUS ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/10/2015 - 13:10
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Der Mussolini

Der Mussolini
Chanson allemande – Der Mussolini – D.A.F. (Deutsch-Amerikanische Freundschaft) – 1981

Écrite par Robert Görl e Gabriel "Gabi" Delgado-López
Célèbre simple extrait de l’album “Alles ist gut”



Connais-tu cette danse qui s’appelle : le Mussolini ? Et cette autre qui se nomme : l’Adolf Hitler ? Ou encore, celle baptisée : le Jésus-Christ ? Mais, Lucien l’âne mon ami, je vois ton œil troublé et je te sens un peu perturbé par le fait que j’ai mis ces danses au masculin. Je te comprends ; cependant, il y a des exemples de danses dont le nom est masculin : le tango ou le rock, par exemple et puis, les personnages auxquelles elles se réfèrent sont masculins eux aussi.

Oui, oui, c’est exact. La Hitler, la Mussolini ou la Jésus-Christ auraient sonné bizarrement aux oreilles et singulièrement, à mes oreilles d’âne si sensibles. Cela dit, je n’ai jamais entendu parler d’elles et a fortiori, je ne... (continua)
LE MUSSOLINI
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/10/2015 - 22:25




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