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Don't Dance

Don't Dance
[1984]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Own Affairs” e poi anche nella compilation “Forces Favourites”, realizzata nel 1986 dalla Shifty Records per la “End Conscription Campaign”, la campagna contro il servizio militare obbligatorio lanciata nel 1983 dall’United Democratic Front (UDF), la più importante organizzazione sudafricana interrazziale anti-apartheid negli anni 80.

Il Sudafrica segregazionista era strutturato più o meno come Israele oggi: i bantustan neri erano un po’ come il grande ghetto di Gaza e le aree controllate della West Bank. E ovviamente l’apartheid sudafricano, così come l’occupazione israeliana, richiedevano enormi risorse, anche umane, per il controllo della numerosa popolazione assoggettata.... (continua)
ok people get up off your feet
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 11:31
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Hou My Vas Korporaal!

Hou My Vas Korporaal!
[1983]
Parole e musica di James Phillips (1959-1995), songwriter e rocker sudafricano, bianco.
Singolo che l’autore pubblicò sotto lo pseudonimo di Bernoldus Niemand
Poi nell’album “Wie Is Bernoldus Niemand?” del 1984
Testo trovato su Lyrics Translate



Poco prima di chiudere l’esperienza dei Corporal Punishment e aprire quella dei Cherry-Faced Lurchers, James Phillips, giovane rocker bianco sudafricano, anticonformista e antirazzista, attenzionato dalla polizia segreta del regime dell’Apartheid, attribuì al suo alter ego Bernoldus Niemand un disco il cui obiettivo dichiarato era “slaughter the Afrikaans sacred cows”, fare a pezzi i pilastri su cui si reggeva la società bianca sudafricana. E non solo la segregazione razziale che colpiva la maggioranza nera ma anche la coscrizione militare, il calvinismo, la soppressione di ogni dibattito politico e l’intolleranza verso il non-conformismo,... (continua)
Hou my vas, korporaal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 10:24
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Allora il mondo finirà

Allora il mondo finirà
[1967]
inedito

[2015]
Album: Se io avessi previsto tutto questo...

Non è un nuovo brano, solo un outtake del disco Folk beat n.1 di Guccini, e fa riferimento ad un'apocalisse nucleare, già presente in altri brani di quell'album: L'atomica cinese e Noi non ci saremo, e poi in Il vecchio e il bambino dall'album Radici
Un giorno il cielo si aprirà
(continua)
inviata da dq82 + Lorenzo + Carlo 19/11/2015 - 09:26

La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse

La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse
La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse

Chanson française – La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 12

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LIII)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous... (continua)
Pèlerin, pèlerinant ayant longtemps pèleriné,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/11/2015 - 21:39
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A Child

A Child
(Zionism is savagery)
Feat. Ileana Gugliermina
A child cries
(continua)
inviata da CCG Staff 18/11/2015 - 20:19
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Shot Down

Shot Down
[1984]
Parole di James Phillips (1959 –1995), rocker sudafricano, bianco
Musica de The Cherry Faced Lurchers
Canzone presente nell’album registrato dal vivo “Live at Jameson's”, pubblicato nel 1985.

James Phillips era nato nella conservatrice città di Springs, nella provincia mineraria del Gauteng sudafricano. Da giovanissimo incontrò il rock 'n' roll e Bob Dylan, e la sua vita cambiò.
Contribuirono al cambiamento anche due anni di servizio militare cui Phillips fu costretto e durante i quali maturò la sua scelta di obiezione di coscienza.
Sul finire dei 70, fondò la sua prima band, i Corporal Punishment, che a differenza della gran parte degli altri gruppi non si dilettava in cover nei pub ma proponeva canzoni proprie, tutte caratterizzate da ironia e sarcasmo contro la dirigenza politica del tempo che, oltre ad opprimere e massacrare la maggioranza nera, frustrava le istanze di libertà... (continua)
Long have we all waited
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2015 - 16:08
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Lungile Tabalaza

Lungile Tabalaza
[1978]
Parole di Roger Lucey, cantautore sudafricano, bianco.
Musica di Roger Lucey e della sua band, gli Zub Zub Marauders
Nell’album intitolato “The Road is Much Longer”, pubblicato nel 1979

Nel 2000 Roger Lucey ha pubblicato una raccolta dal titolo "21 Years Down The Road", con la stessa copertina di “The Road is Much Longer”


Tabalaza, Lungile, age 19.
Was detained on 10 July 1978 in connection with arson attacks and the robbery and burning of a delivery van. He died the same day in custody at the Sanlam Building, Strand Street, Port Elizabeth. Police claimed he had committed suicide by jumping from the fifth floor of the Sanlam Building. At the inquest in October 1978, the government pathologist acknowledged that several bruises and lacerations could have been sustained before he fell. The inquest held found no one responsible for his death. (dal sito della Truth Commission sudafricana)... (continua)
Some men take the hard line and some take none at all
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2015 - 11:52
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Deuxième Génération

Deuxième Génération
Album : Morgane de Toi (1983)

A proposito dei terroristi responsabili del massacro al Bataclan abbiamo sentito ripetere e ripetere che sono nati in Francia, che "il nemico è tra noi". In effetti una parte di verità c'è. Per quanto strepitino le Le Pen e i Salvini, i responsabili del massacro non sono arrivati dalla Siria insieme ai rifugiati, ma sono nati nei paesi occidentali, facevano parte della famosa seconda o addirittura terza generazione di immigrati. Naturalmente si tratta di una piccolissima minoranza, ma dovremmo riflettere sul perché la propaganda dei fanatici dell'ISIS riesca a fare presa su dei ragazzi così giovani.

Allora forse fa bene rileggere questa vecchia canzone di Renaud, di un po' di tempo fa, quando la musica dei ragazzi di origine magrebina nelle periferie francesi non era ancora il rap, ma l'hard rock (magari cantato in cabilo...). La canzone racconta in prima persona... (continua)
J'm'appelle Slimane et j'ai quinze ans
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 18/11/2015 - 00:03
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Hommes de loi

Hommes de loi
Album: Trait pour trait (2006)

Nel "paese dei diritti dell'uomo", che ha per motto "Liberté, Égalité, Fraternité", è proprio vero che la legge è uguale per tutti ? Gli Sniper ne sanno qualcosa, dato che hanno avuto anche a che fare con i tribunali della Repubblica, accusati di incitamento all'odio. Sarkozy, all'epoca ministro dell'interno li qualificò "criminali che disonorano la Francia".

Naturalmente per capire a fondo il testo bisogna affidarsi alle puntualissime note di genius.com. Comunque la canzone non risparmia nessuno, dagli uomini di legge ai politici dell'UMP e del FN, al dibattito sull'"identità nazionale".
[Refrain]
(continua)
17/11/2015 - 23:07
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Africain

Africain
Album: L'Apogée (2012)

Una canzone antirazzista e anticolonialista di questo gruppo composto da ragazzi francesi originari di diversi paesi africani.
[Refrain: Barack Adama & Maître Gims]
(continua)
17/11/2015 - 22:52
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Blood Diamondz

Blood Diamondz
(2007)

feat. Sexion d'Assaut

Un pezzo registrato nel 2007 ma pubblicato solo nel 2011, chiaramente ispirato al film Blood Diamond - Diamanti di sangue, ancora un bel pezzo contro il colonialismo in Africa. Rimandiamo a genius per le note.
[Couplet 1 - Lefa]
(continua)
17/11/2015 - 22:41
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La faucille et le marteau

La faucille et le marteau
La faucille et le marteau, ovvero "La falce e il martello" di Zebda.

Dall'album "Le bruit et l'odeur" del 1993
J'ai peur de la faucille
(continua)
inviata da leoskini 17/11/2015 - 20:12
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Le bistrot

Le bistrot
[1960]
Testo e musica: Georges Brassens
Paroles et musique: Georges Brassens
Album: Le mécréant



Mi è capitato in questi giornacci cani di pensare a una canzone che, per me, fosse Parigi. Ce n'è più d'una; ma nessuna ha a che vedere con tricolori, con marsigliesi, con aeroplani, con coprifuochi, con stati di emergenza, con patrie, con campi elisi, con paure, con terrori. La prima che mi è venuta a mente, di canzoni, è stata questa; e allora, mi sono detto, bisognerà che ce la metta.

En ces jours de merde, il m'est arrivé de penser à une chanson qui serait mon Paris. Il y en a plusieurs; mais aucune d'elles n'a rien à voir avec drapeaux tricolores, marseillaises, avions, couvre-feux, états d'urgence, patries, champs élysés, peurs, terreurs. La première qui m'est passée par la tête, c'est bien cette-ci; et, alors, je me suis dit qu'il fallait la mettre. [RV]
Dans un coin pourri
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/11/2015 - 17:11

Una barca color del mare

Una barca color del mare
Davanti a me il Mare tra le Terre
(continua)
inviata da rosso malpelo 17/11/2015 - 17:09
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Seicento destini

Eravamo noi ad emigrare, eravamo noi a morire fra le onde del mare, come i morti del piroscafo "Principessa Mafalda" nel 1927:314 per la stampa fascista, in realtà persero la vita 657 pesone
Ero il terzo di sette fratelli,
(continua)
inviata da rosso malpelo 17/11/2015 - 17:04
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Soleil Éteint

Soleil Éteint
[2000]
Parole di Flav, fondatore nel 1994 del gruppo punk/oi! francese.
Musica dei Paris Violence.
Nell’album intitolato “De Bonne Guerre”
Les dernières fumées se dissipent
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2015 - 15:51
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Retour à Budapest

Retour à Budapest
[2001]
Parole di Flav, fondatore nel 1994 del gruppo punk/oi! francese.
Musica dei Paris Violence.
Nel mini-album intitolato “Ni Fleurs Ni Couronnes”
Comme un seul homme le peuple hongrois
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2015 - 14:33
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Raison d'État (Semaines sanglantes)

Raison d'État (Semaines sanglantes)
[2001]
Parole di Flav, fondatore nel 1994 del gruppo punk/oi! francese.
Musica dei Paris Violence.
Nell’album intitolato “L'Âge de Glace”

Una canzone sulle “semaines sanglantes” del 1851 e 1871.
Il 1851 è l’anno del colpo di Stato bonapartista, al quale cercarono di opporsi in armi molti repubblicani, tra i quali non solo operai e contadini ma anche alcuni deputati, come Jean-Baptiste Baudin, che morì crivellato dai colpi dei soldati su di una barricata in faubourg Saint-Antoine.
Il 1871 è invece l’anno della feroce repressione della Comune di Parigi, la breve esperienza rivoluzionaria seguita alla disfatta di Sedan e alla caduta del dittatore Bonaparte.
Que de sang a coulé en vain
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2015 - 12:25
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Paris Is Burning

Paris Is Burning
[2006]
Parole e musica di Anne Erin "Annie" Clark, in arte St. Vincent, cantautrice e multistrumentista statunitense.
In un EP del 2006 e poi nel suo album d’esordio intitolato “Marry Me” dell’anno seguente.

“The war-is-not-over Paris is Burning is a woozy Weimar-esque waltz filled out by phased effects, a martial groove and sneaking, cynical lines like the Shakespeare allusion "Come sit right here and sleep while I slip poison in your ear.” (Joshua Klein, da Pitchfork)

Una canzone complessa, su più piani di lettura, quello storico, della Rivoluzione francese e di Parigi occupata e bombardata durante l’ultimo conflitto mondiale, a quello dell’attualità, con le rivolte delle banlieue francesi nel 2005, le più gravi dal maggio 1968, quando il presidente Chirac e il ministro dell’interno Sarkozy – come oggi Hollande – dichiararono per alcune settimane lo stato di emergenza in base ad una... (continua)
I write to give word the war is over
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2015 - 10:42
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Sulla Strada Di Doufer

Sulla Strada Di Doufer
Album: Roba da Maiali (2011)

Ballata folk incentrata sull'immaginaria Doufer, diventa motivo che volge a idee di pace ("preferisco sognare ad occhi aperti/anche se è più facile ferirsi/non esiste nessun limite di tempo/solo quello di una bomba, ma non conta") e di spensieratezza ("il cantante della gente vola come una piuma"). Doufer è vista con l'immagine di una città piena di armonia e serenità ("l'aria a Doufer è felice e profuma").
Sulla strada di Doufer
(continua)
inviata da Mariachiara 17/11/2015 - 00:44
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Arabia

Arabia
feat. Reda Taliani

Omaggio alle rivoluzioni delle primavere arabe, soprattutto quella tunisina, prima che degenerassero in altri disastri. Con un chiarissimo atto d'accusa ai paesi occidentali e al loro neocolonialismo.

Numerose note e commenti su genius
[Refrain : Reda Taliani]
(continua)
16/11/2015 - 23:28
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Inch'Allah

Inch'Allah
(2010)
con il cantante algerino Reda Taliani

Una canzone per un matrimonio che esprime una lista di desideri quanto mai attuali in questi giorni di coprifuoco, stati d'emergenza, xenofobie, terrorismo e terrore.
C'est un son plein de sourires dans un climat tendu
(continua)
16/11/2015 - 22:42
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Nubi nere

Nubi nere
2016
Restiamo Umani
C'è un vento di paura
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 15:24
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Nel mio paese

Nel mio paese
2013
Nel mio Paese, lontano, lontano che io chiamo "Nostalgia"
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 11:39
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Nebbia infinita

2014
Canzone per Federico Aldrovandi
Nebbia lungo le strade e nei miei pensieri,
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 10:55
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דעם מילנערס טרערן

דעם מילנערס טרערן
Dem milners trern
[1902]
Testo e musica di Mark Varshavski [Mark Varshawsky]
Lyrics and Music by Mark Varshawsky
אױ װיפֿל יאָרן זענען פֿאַרפֿאָרן
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 10:21
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Don’t Speak (I Come to Make a BANG!)

Don’t Speak (I Come to Make a BANG!)
Death by Sexy - 2006

Gli Eagles of Death Metal - un gruppo notevole, che suona un rock diretto e irriverente ma assolutamente non death metal - saranno purtroppo ricordati soprattutto per essere stata la band che suonava al Bataclan la sera dei terribili attentati di Parigi.

Non si tratta di una band particolarmente impegnata, ma abbiamo voluto inserire questa canzone con i classici doppi sensi di weapon, target eccetera per ricordare quali sono le sole armi che ci piacciono. Peace, Love & Death Metal.
Don't move, don't speak, even whisper
(continua)
inviata da CCG Staff 14/11/2015 - 12:42
Lorenzo Masetti 14/11/2015 - 10:14
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Georges Brassens: La Religieuse

Georges Brassens: La Religieuse
La Religieuse

Chanson française – La Religieuse – Georges Brassens – 1969
Paroles et musique : Georges Brassens



Mais que donc viendrait faire une religieuse dans les Chansons contre la Guerre ?

Y être ou ne pas y être ? Telle est la question. Tel est le dilemme… D’abord, ce n’est pas n’importe quelle religieuse. C’est la sœur de Fernande.

Voyez-vous ça, la sœur de Fernande. D’accord. Mais encore ?

Eh bien, Lucien l’âne mon ami, si la brave Margot (faudra aussi la présenter aux CCG, qui font semblant de l’ignorer) découvrait son corsage et inspirait ainsi tous les gars du village, cette religieuse incarne à elle seule tous les fantasmes des enfants de chœurs, des ecclésiastiques et même, qui lui résisterait ?, du Christ et des auditeurs de la chanson. C’est une Mélanie à rebours ; elle incendie les cierges sans même les toucher.

Et bien entendu aussi, dit Lucien l’âne en brayant... (continua)
Tous les cœurs se rallient à sa blanche cornette,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/11/2015 - 19:37
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Se scoppia la guerra...

Se scoppia la guerra...
[1991]
I crediti del brano sono a Piana (?) e Giorgio Faletti (1950-2014), celebre comico, artista e scrittore astigiano, prematuramente scomparso lo scorso anno.
Nell’album “Disperato ma non serio”

Testo, musica ed arrangiamento davvero claudicanti, ma in ogni caso una CCG doc.
Certamente ispirata all’aforisma di Carl Sandburg “Sometime they'll give a war and nobody will come” (“The People, Yes”, 1936).
Si veda al proposito Suppose They Give a War della The West Coast Pop Art Experimental Band.
Eravamo solo noi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2015 - 13:28
Percorsi: Disertori
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Die Wahrheit träumt in Schatten

Die Wahrheit träumt in Schatten
[1991]
Parole e musica di Linard Bardill
Nel disco intitolato “Strampedemi - Lieder Gegen Den Krieg”


“Inspiriert zu diesem Lied wurde ich durch einen Artikel des englischen Aussenministers Douglas Hurt, in welchem er erklärte, dass die Amerikaner und ihre Alliierten die Extra-Meile, die man für den Frieden mehr gehen müsse, gegangen seien. Ich bin überzeugt davon, dass man vor allem Schritte für den Krieg gemacht hat und die Wege für den Frieden noch längst nicht alle gegangen worden sind. Dass die Lüge im Liede in der Wirklichkeitsform, die Wahrheit (so wie ich sie sehe) in der Möglichkeitsform erscheint, verdanke ich Franz Kafka.” (Linard Bardill)

Credo si tratti – e se sbalio mi corigerete - di una canzone dedicata alla retorica e alle menzogne del Potere, che anche quando parla di pace in realtà prepara la guerra. Un esempio lampante per tutti: le cosiddette “operazioni di peacekeeping”…... (continua)
Und sie werden sagen: «Es hat jetzt keinen Sinn
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2015 - 12:51
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Ma race humaine

Ma race humaine
Plusieurs années que je voulais écrire cette chanson, sans m'y atteler, de crainte de tomber dans la démagogie ou les poncifs. Mais là il ne s'agit plus ni de gauche ni de droite, mais de verticalité, d'être un homme debout qui regarde, désarmé, le monde partir en vrille. Cette chanson est hélas d'une actualité brûlante. Partagez-la (elle est gratuite) ça me donnera l'impression de ne pas rester les bras ballants. C'est le moins que je puisse faire. Portez-vous bien haut.
Pascal Rinaldi
Bien sûr c'est si facile on est si bien chez soi
(continua)
13/11/2015 - 09:00
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La strega della guerra

La strega della guerra
[2015]

Testo e musica: Nicola Pisu
Nicola Pisu (voce, chitarra acustica)
Roberto Corda (batteria)
Andrea Cappai (basso, chitarra classica)
Registrazione, missaggio e mastering: Roberto Corda - Serrenti

La canzone si ispira liberamente a “Sette schegge di luna” di Gian Carlo Tusceri [Paolo Sorba Editore, 1992] e tenta di esprimere un concetto elementare: aldilà della retorica patriottica, la guerra è quello strumento che, dati alla mano, produce solo morte e distruzione.
Uomini morti portati in trionfo
(continua)
inviata da Nicola Pisu 13/11/2015 - 08:02
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L’Île Saint Louis

L’Île Saint Louis
[1948]

Texte et Musique :
Francis Claude– Léo Ferré (1948)



Voici une chanson éminemment poétique, dont on pourrait se demander ce qu'elle vient faire dans les Chansons contre la Guerre. On pourrait faire valoir que c'est une chanson d'émigration et d'une émigration ratée, puisqu'en finale, elle revient à son point de départ. Mais le principal argument n'est pas celui-là.

Quel est -il dès lors, dit Lucien l'âne un peu interloqué ?

Mais, ajoute Marco Valdo M.I., tout simplement celui qui veut que les meilleures chansons contre la guerre sont des chansons qui n'en parlent pas, ce sont des chansons de paix. Cependant, pour revenir à l'argument premier, c'est curieux, mais il me semble que le destin de pas mal des émigrés, réfugiés, personnes déplacées, fuyards contemporains est ou sera précisément celui-là de fuir un endroit avec dans la tête une « île au trésor » qui s'est noyée depuis... (continua)
L’île Saint Louis en ayant marre
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/11/2015 - 18:40

Mon Vieux Léo

Mon Vieux Léo
Mon Vieux Léo

Chanson française – Mon Vieux Léo – Marco Valdo M.I. – 2008-2015



Ah, Lucien l’âne mon ami, c’était il y a déjà quelques années… Je venais de découvrir les Chansons contre La Guerre… Autrement dit, c’était en 2008 et c’était une de mes premières tentatives, disons, d’écriture de chanson. J’avais eu l’idée de faire une chanson, une parodie déjà. Et une parodie de Georges Brassens et je te le dis tout net, je n’avais pas pu aboutir. J’avais donc laissé la chose en plan.

Et alors, pourquoi me racontes-tu ça ? J’imagine que tu as dû retrouver cette chanson inachevée et sans doute, as-tu essayé de la mener à son terme…

C’est exactement ça et comme tu le penses bien, vu qu’on en parle ici, j’ai dû réussir à la terminer. Mais je ne dirai pas combien de fois je l’ai reprise – une vieille chaussette ne l’a pas été autant, modifiée, recommencée, réécrite… Une montagne de papier... (continua)
Ça fait maintenant
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/11/2015 - 16:41
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La Madonna della FIAT (Profezia del riflusso)

La Madonna della FIAT (Profezia del riflusso)
[1960]
Parole di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei
Arrangiamento di Anton Virgilio Savona
E’ la canzone che dà il titolo all’album.
Purtroppo non credo che il testo sia completo, ma non mi è riuscito di trovare un video o un mp3 per poterlo sistemare all’ascolto…

Nel 1960 la direzione della FIAT promosse il primo pellegrinaggio dei suoi lavoratori a Lourdes. All’epoca l’azienda ancora scandiva il tempo dei torinesi, quello lavorativo come pure quello libero… Poi, per celebrare l’evento, offrì il denaro, il bronzo e il lavoro per installare una statua della Madonna - che chiamarono " Madonna dei lavoratori" - in un punto strategico della collina torinese, sulla piazzetta davanti al Monte dei Cappuccini. Al fianco della statua, un pezzo della cancellata che custodiva l’ingresso alla grotta delle apparizioni, donata dal vescovo di Lourdes…

Quei soliti provocatori del Cantacronache... (continua)
E se non vi basta la paga, operai,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2015 - 15:11

Bob

Bob
[1991]
Parole e musica di Linard Bardill
Nel disco intitolato “Strampedemi - Lieder Gegen Den Krieg”


“Der Text des Kehrreims dieses Liedes stammt aus einem Song des Strassenmusikers und Songwriters Bob Gault, den ich sehr mag. Bob ist Amerikaner und singt seit Jahren im Sommer in den Strassen Luzerns, Churs und Berns. Ich sehe ihn immer mit geschlossenen Augen, wie er mitten im Rummel, völlig weltvergessen, seine wunderschönen Songs singt, ohne Blick auf eventuelles Publikum oder eingegangene Münzen. Manchmal kann ich diese innere Ruhe, die ich mir nur aus einer tiefen Begeisterung für den Inhalt und die Gestalt seiner Lieder erklären kann, kaum ertragen.
Zum Verbrechen an den deutschen Kriegsgefangenen siehe James Baques: «Der geplante Tod», Ullstein Verlag.” (Linard Bardill)

Canzone dedicata all’amico Bob Gault, un musicista di strada americano che Bardill conobbe a Lucerna. Una... (continua)
Gut Bob
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2015 - 09:27

Tü meis figl grond

Tü meis figl grond
[1988]
Parole e musica: Linard Bardill
Pleds e musica: Linard Bardill
Worte und Musik: Linard Bardill
Album: Strampedemi, Lieder gegen den Krieg [1991]

"Hanns Dieter Hüsch hat ein Gedicht geschrieben, das mit «Wenn die Krieger kommen» beginnt. Nun hatte mein vierjähriger Sohn eine panische Angst vor den Soldaten, die durch unser im Sommer und Winter von Touristen, in den Zwischensaisons vom Schweizer Militär heimgesuchten Dörfchen Parsonz marschierten. Ich schrieb ihm, ausgehend von Hüschs Satz, dieses Lied und sang es ihm unzählige Male vor. Es hat ihm die Angst genommen. Sowie ich das Leben kenne, wird aus ihm wohl ein Oberst werden." - Linard Bardill

Racconta Linard Bardill nel libretto dell'album di canzoni contro la guerra Strampedemi, pubblicato nel 1991: ""Hanns Dieter Hüsch ha scritto una poesia, che comincia così: 'Quando arrivano i soldati'. Ora, mio figlio di quattro anni... (continua)
Tü meis figl grond, cur cha’ls guerriers
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/11/2015 - 21:22

Ein Hoch den Obern! (Pamphlet zum Tode Breschnews)

Ein Hoch den Obern! (Pamphlet zum Tode Breschnews)
[1982]
Parole e musica di Linard Bardill
Nel disco intitolato “Strampedemi - Lieder Gegen Den Krieg”, pubblicato nel 1991

Libello in morte del Leonid Il'ič Brežnev (1906-1982), possibilmente l’ultimo esponente del brutale totalitarismo sovietico… Leggo su it.wikipedia, tra l’altro, un aspetto curioso della sua biografia: Brežnev è stato un appassionato collezionista di automobili di grossa cilindrata, che tutti i potenti della Terra all’epoca facevano a gara a regalargli… Arrivò a possedere una cinquantina di bolidi… Pare che un giorno la madre di Brežnev, alla vista di tale collezione, avesse esclamato: “È tutto molto bello, figlio mio, ma se i bolscevichi tornassero?”…
"Das Lied habe ich zum Tode Breschnews geschrieben. Stalin hatte weit über 40 Millionen Menschen umbringen lassen, im Gulag schmachteten nach seinem Tode Hunderttausende weiter. Auf der Folie der blutigen Geschichte
Russlands... (continua)
Die Herren oben lösen sich ab
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 15:52
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The Torture Never Stops

The Torture Never Stops
1976
Zoot Allures

Parlando di Frank Zappa, come sempre, bisognerebbe prima bersi qualcosa di forte e poi procedere. Ma poiché sto scrivendo queste brevi cose circa alle dieci del mattino, forse la cosa non è tanto indicata; cominciamo quindi con qualche nota tecnica su questo pezzo del 1976, tratto dall'album Zoot Allures (poiché gli italiani fanno spesso i super-rockettari annisettànta senza sapere praticamente mai cosa significano veramente i titoli degli album che conoscono così bene, diciamo che significa qualcosa come: "le attrattive di uno che veste con giacca lunga e pantaloni a tubo" -la cosiddetta zoot suit; si potrebbe rendere meglio con "com'è figo uno con la giacca lunga e i pantaloni a tubo"). Altre versioni della canzone appaiono negli album Zappa in New York, Thing-Fish, You Can't Do That on Stage Anymore, Vol. 1, You Can't Do That on Stage Anymore, Vol. 4, The Best Band... (continua)
Flies all green and buzzin'
(continua)
inviata da dq82 11/11/2015 - 15:19
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Centopassi

Centopassi
Il racconto di Pippo Pollina a proposito di un concerto ad Agrigento cui partecipò nel 2005, organizzato dalla Regione Sicilia, allora amministrata da Salvatore “Totò” Cuffaro, poi condannato in via definitiva per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio.

[…] Una settimana dopo siamo ad Agrigento. Siamo stati invitati a suonare per una rassegna nel parco archeologico della Valle dei templi, il piu’ straordinario impianto di reperti della Magna Grecia. I piu’grandi templi dell’antichità sono li, a un passo dall’enorme palco montato ai loro piedi e ripreso dalle telecamere della RAI INTERNATIONAL. Tanti famosi artisti suonano quella sera : da LUCIO DALLA ad ANTONELLA RUGGIERO, da ROY PACI a VINCENZO ZITELLO. Ognuno di noi ha circa 15 minuti.

L’organizzazione è un po strana, solo quando arriviamo sul luogo del concerto scopriamo di che si tratta : La regione... (continua)
Bernart Bartleby 11/11/2015 - 15:14

Gebet für Jakob Haringer

Gebet für Jakob Haringer
[1989]
Parole e musica di Linard Bardill
Nell’album intitolato “Aufs Leben los”, pubblicato nel 1990

Canzone dedicata a Jakob Haringer (pseudonimo di Johann Franz Albert, 1898-1948), scrittore e poeta vagabondo tedesco, poi naturalizzato svizzero.

Fin da giovanissimo intraprese una vita errabonda. Si fece qualche mese come fante nelle trincee della Grande Guerra, e poi a Monaco simpatizzò per la rivoluzione comunista, subito schiacciata nel sangue. Passato qualche mese in gattabuia, riprese a vagabondare per la Germania vivendo di espedienti e collezionando un numero impressionante di denunce, arresti e ricoveri in ospedali psichiatrici a causa della sua condotta “anarchica” e anticonformista. Autoprodusse tutte le sue raccolte poetiche. Fu amico di scrittori come Alfred Döblin ed Hermann Hesse. Nel 1936, inseguito dai nazisti, riparò prima in Austria, poi in Cecoslovacchia e infine riuscì... (continua)
Aufgescheucht und rastlos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 14:45
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Erin’s Lovely Home

anonimo
The dangers of the crossing of the Ocean on the cheap ‘coffin ships’ are also vividly documented in many songs, as in the following extracts, where typhus is illustrated
Come, all ye sons of Paddy's land and listen unto me
(continua)
inviata da dq82 11/11/2015 - 13:41
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The Green Fields of Canada (the Green Fields Of America or Amerikay)

anonimo
As more and more Irish men and women emigrated to America, news started to flow more regularly between the two sides of the Atlantic and the temptation to leave was doubtless hard to resist: ‘So pack up your sea-stores, consider no longer, for ten dollars a week isn’t very bad pay, with no taxes or tithes to devour up your wages’. Very often, a son or a daughter in the family would be chosen to emigrate and money was gathered for the passage ticket, in the hope that it would soon be reimbursed by his or her wages in America. Later, he or she might also pay for the passage of a second member of a family, etc.
rfcb.revues.org

Sung by Cheerish the Ladies, Déanta, Planxty, Rua, Chieftains,
Farewell to the groves of shillelagh and shamrock
(continua)
inviata da dq82 11/11/2015 - 13:36
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Thousands Are Sailing

anonimo
Starting from the period of the Great Famine, departures were generally celebrated during an evening of praying, music, story telling and dancing, called the ‘American wake’. Leaving the country was generally regarded on a par with death, as very few exiles ever returned home

Sung by Deanta, Planxty, Andy Irvine
song with the same title of a song by Pogues
So good luck to those people and safe may they land
(continua)
inviata da dq82 11/11/2015 - 13:29
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Lone Shanakyle

Lone Shanakyle
The word used today for voluntary emigration in Irish Gaelic is eisimirce, but it was not in use until the beginning of the 20th century. Up until then, and naturally during the Great Famine, the only word ever used was deoraí, meaning ‘exile’.34 Reluctant exile, or emigration, was not a new phenomenon in the 1840s, but the departure from home became the lot of thousands of poor Irish families every month, a forced path to escape misery or death, as described in Lone Shanakyle, named after the mass burial pit that served as a graveyard in Kilrush, Co. Clare

Available on DÉANTA’s album Whisper of a Secret, 1997
Far, far from the isle of the holy and grand
(continua)
inviata da dq82 11/11/2015 - 13:18
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The Shamrock Shore

anonimo
The traditional song ‘Shamrock Shore’ relates the rage that sometimes led to retaliation by secret societies like the Ribbon Men, the White Boys or the Molly Maguires, and sometimes to the murdering of landlords
You brave young sons of Erin's Isle
(continua)
inviata da dq82 11/11/2015 - 13:10
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Dan O'Hara

Dan O'Hara
Another popular famine song is ‘Dan O’Hara’, whose chorus is a deceptively joyful and rhyming ‘A Cuisle Geal Mo Chroí / Won’t you buy a box from me’, where ‘Geal Mo Chroí’ is also a clichéd exclamation meaning ‘brightness of my heart’ or ‘my beautiful sweetheart’. The underlying grief is, once again, only perceived when the ‘sceal’ of the song is told: although the song was probably written by Delia Murphy from Claremorris in 1951, Dan O’Hara was a real tenant farmer from Clifden, Connemara, who was evicted from his farm and forced to emigrate to America as he couldn’t pay the rent. Unfortunately, no official figures are available for evictions before 1849, when 90,000 thousand of them were recorded by the constabulary, the figure rising to 100,000 in 1850.
http://rfcb.revues.org

Sung by Finbar Fureys, Rory Gallagher, Brendan Nolan, the Blackthorn
It's here I am today God gave and took away
(continua)
inviata da dq82 11/11/2015 - 12:54
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An Bhuatais (Aor an tSagairt)

Diarmaid Na Bolgaí Ó Sé
[ca 1825?]

An angry song in Irish, highly critical of the clergy itself, is ‘An Bhuatais’, the story of a Catholic priest who preferred to buy himself new boots rather than take care of his dying parishioners during Great Famine. Understandably, this song was also very rarely heard in Ireland before the second half of the 20th century.

Available on:
Áine UÍ CHEALLAIGH: Isir Dhá Chomhairle (Gael Linn, 1992)
-Three Shouts from a Hill (1999)
Slide- Harmonic Motion (2002)
Frank HARTE and Dónal LUNNY: The Hungry Voice: The Song Legacy of Ireland’s Great Hunger (Hummingbird, 2004)
Michelle Mulcahy: Suaimhneas (2012)
Ailliliú, a dhuine a chruinnigh an t-ualach,
(continua)
inviata da dq82 11/11/2015 - 12:32
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Kyrie Eleison

Kyrie Eleison
[1989]
Parole e musica di Linard Bardill
Nell’album intitolato “Aufs Leben los”

Non so se sia integralmente una CCG ma qualche verso mi induce a crederlo, per esempio "Ich glaube nicht an die Macht / Dafür ist mir die Gewalt zu verhasst / Und die Gesichter von Soldaten zu kindlich"...
Vedete un po' voi germanofoni se il brano è degno di essere inserito.
Ich glaube nicht an Gott
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 11:26
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Fernande

Fernande
Moi, dit Lucien l'âne, en ce jour du souvenir de la suspension momentanée des atrocités, je suggère d'instaurer un hymne national et même international, qui aurait pu inspirer de douces pensées à bien des futurs cadavres dans leurs tranchées.
Je suggère que face à un monument (il faut toujours un monument) comme la Colonne du Congrès (Bruxelles), l'Obélisque (Paris) et autres stèles ithyphalliques, tous en rangs impeccables, au garde à vous, on entonne FERNANDE, comme le suggérait Brassens lui-même.

Je vous propos une version par le Père Valdu (autre « calotte chantante »)



Ainsi Parlait Lucien Lane
Lucien Lane 11/11/2015 - 10:45
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Per tuots in praschun

Per tuots in praschun
FÜR ALLE IM GEFÄNGNIS
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 09:28
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The Things Men Do

The Things Men Do
- from the album "Sold Out - Rod McKuen Live at Carnegie Hall", 1969
It makes me cry to see the things some men do to one another
(continua)
10/11/2015 - 23:54
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Soldiers Who Want To Be Heroes

Soldiers Who Want To Be Heroes
dall'album "Try Rod McKuen in the privacy of your own home" (1971).

Ispirata a Soldiers Who Wish to Be A Hero, canzone intonata dai soldati americani durante la prima guerra mondiale.

(B.B.)
Soldiers who wanna be heroes
(continua)
10/11/2015 - 23:44
Percorsi: Eroi
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Canzone della Basilicata

Canzone della Basilicata
D’après la version italienne
D’une chanson napolitaine – Canzone della Basilicata – Eugenio Bennato – 1980

Juste une nouvelle version française à quatre ans d'intervalle... J'avais oublié que je l'avais déjà traduite...

Mais elles sont différentes.

C'est le charme de la traduction "d'être toujours la mâme et une autre, pourtant".

Ainsi parlait Marco Valdo M.I.
CHANSON DE LA BASILICATE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/11/2015 - 22:24
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An den Frieden

An den Frieden
10 novembre 2015
ALLA PACE
(continua)
10/11/2015 - 20:02
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The Fine Old English Gentleman

The Fine Old English Gentleman
10 novembre 2015

Due parole del traduttore. Almeno per ora si è rinunciato a una traduzione che non fosse proprio alla lettera; come sempre, se qualcuno si volesse cimentare in qualcosa di diverso, è il benvenuto (tenendo conto che si tratta di Dickens, non di noccioline). La spiegazione di alcuni fatti menzionati nella ballata (l'elezione di Pitt, il massacro di Peterloo...) è già contenuta nell'introduzione, e quindi non si rende necessaria alcuna nota. Pur nella traduzione letterale, mi sono permesso alla fine una specie di "boutade" rendendo il verso finale, Hail to the coming times! con il teutonico "Heil". A parte la piena corrispondenza etimologica, mi piace pensare che la cosa non sarebbe spiaciuta a Dickens stesso.
IL BUON VECCHIO GENTLEMAN INGLESE
(continua)
10/11/2015 - 17:51




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