Chanson italienne – Lavorare stanca – Il Teatro degli Orrori – 2015
LE TRAVAIL FATIGUE (continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/11/2015 - 10:10
Le bombe italiane contro i civili in Yemen
Gli ordigni, prodotti da un consorzio internazionale in cui spcca la Alenia Aermacchi (Finmeccanica), sono partiti da Cagliari alla volta dell'Arabia Saudita.
Carina, anche i razzi carini
Karino, era il nome di un giovane stallone in una telenovella polacca degli anni settanta, credo, ecco, del 1974 https://pl.wikipedia.org/wiki/Karino
Caro Bartleby, mi duöle ün po' contraddirti, ma, in tetesko, "Sonntagskind" vuol dire proprio "nato di domenica". L'espressione significherebbe quindi: "Uno nato di domenica in un mondo senza domeniche", vale a dire uno unico, senza uguali, l' "ultimo rimasto" o qualcosa del genere. Da tenere presente che "Sonntagskind" vuol dire anche: "uno nato con la camicia". Grossen, enormen Salüten!
Però un po' "nato con la camicia" quel tipo era, almeno in qualche cosa. Era nato a Dresda, ad esempio; e nel 1945, invece che a Dresda era in Svizzera...
Traducziun italiana da Rischard Vantuair
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
11 November / 11 novembre 2015
Due parole del traduttore. Piaciuta la "romancizzazione" del nome? Giuro, non lo fo più. Però è anche una specie di omaggio ai miei anni svizzeri, che si allontanano sempre di più e dei quali mi resta, tra le altre cose, un dizionario retoromanzo e proprio del "romantsch grischun". Non mi sta praticamente servendo a nulla, visto che queste canzoni non sono affatto in romantsch grischun; è una lingua che si può usare benissimo nei passaporti svizzeri, nei documenti ufficiali e nelle trattazioni grammaticali, ma a nessuno verrebbe mai in mente di scriverci una poesia o una canzone (come facesse Emil Schavut, non lo so).
MIO FIGLIO GRANDE (continua)
11/11/2015 - 21:56
In margine. Come per tutte le canzoni in lingue diverse dal tudestg, il piddieffone di Linard Bardill riporta una versione in tedesco. Però, anche per questa canzone si tratta di una "Nachdichtung" che corrisponde solo in parte al testo in romancio. Non è che capisca molto questa cosa, a meno che il Bardillus non ricanti anche le canzoni in tedesco. Se qualcuno la vuole mettere, è avvertito; io non ce la metto. Le canzoni originali in tedesco ok, ma le "Nachdichtungen" no.
Da notare (immaginando che anche Bartleby si stia servendo a piene mani del .pdf Liedertexte für Erwachsene "Testi di canzoni per adulti" (Bardill ne ha scritte anche per bambini), che Linard Bardill, quando scrive in tedesco, praticamente mai usa lo "Schwyzertüütsch" ma sempre il tedesco letterario, sebbene con quale svizzerismo. Mi piace pensare che sia una sorta di rifiuto del predominio culturale che la Svizzera tedesca (che usa compattamente lo svizzero tedesco in ogni ambito comunicativo) esercita sul resto del paese.
Riccardo Venturi 11/11/2015 - 18:51
A proposito della passione di Brežnev per le "supercar": famosa la Maserati Quattroporte modello 1963 (a mio parere, una delle più belle automobili della storia), che Brežnev si vide regalare nel 1968 dalla direzione del PCI italiano in visita a Mosca, aggiungendola così alla sua collezioncina.(*) D'altronde, è ben noto che tutti questi stalinisti di merda amavano vivere nel lusso sfrenato, da Ceaușescu a Enver Hoxha, per finire all'attuale Kim Yong-un, il nordcoreano che ha, secondo me, anche il record di essere in assoluto il dittatore più brutto della storia.
"Ho scritto questa canzone quando è morto Brezhnev. Stalin aveva fatto ammazzare più di 40 milioni di persone, ma dopo la sua morte ne restavano ancora a centinaia di migliaia nei Gulag. Nella follia della sanguinosa storia russa, Gorbaciov è per me, comunque, un grande portatore di speranza. E non mi piace unirmi al coro di quelli che sanno tutto e che hanno sempre saputo che la Russia non sarebbe adatta alla democrazia. Però gli abitanti di questo terzo del pianeta dovranno, nel più breve tempo possibile, realizzare azioni di sviluppo per le quali l'Europa occidentale ci ha messo secoli." - Linard Bardill
CHI SU E CHI GIU' (UNA COSINA SULLA MORTE DI BREZHNEV) (continua)
Si tratta infatti espressamente di una "Nachdichtung" (rielaborazione, riscrittura). In pratica, fermi restando i concetti-base, ha assai poco a che vedere col testo originale romancio. [RV]
DAS ZERRISSENE LIED (NACHDICHTUNG) (continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 10:37
La grafia retoromanza utilizzata da Linard Bardill (che è comunque di madrelingua retoromanza) differisce in diversi punti da quella "ufficiale" fissata dalla Lia Rumantscha nel 1982 e nella "Grammatica da Savognin" del 1983. Ad esempio, Bardill intitola questa canzone La chanzun s-charpada quando, nella grafia della LR, sarebbe La chanzun stgarpada. Le canzoni di Bardill non sono in Romantsch Grischun unificato, che è in massima parte una lingua artificiale e sovradialettale creata a tavolino nei primi anni '80 del XX secolo; i quattro principali dialetti del Retoromanzo hanno da tempo, tutti e quattro, una tradizione letteraria. In particolare, le canzoni retoromanze di Bardill mi sembrano in dialetto Valladèr. Per questo la specificazione "Romantsch Grischun" fissa e "istituzionalizzata" accanto a "Reto-romanzo" (per la sigla "roh") è a mio parere un errore. Il "Romantsch Grischun" non... (continua)
11 novembre 2015
(Direttamente dall'originale retoromanzo)
Due parole del traduttore.Poiché, effettivamente, la "Deutsche Nachdichtung" di Bardill è altra cosa rispetto al testo originale, ecco la traduzione diretta.
Il racconto di Pippo Pollina a proposito di un concerto ad Agrigento cui partecipò nel 2005, organizzato dalla Regione Sicilia, allora amministrata da Salvatore “Totò” Cuffaro, poi condannato in via definitiva per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio.
[…] Una settimana dopo siamo ad Agrigento. Siamo stati invitati a suonare per una rassegna nel parco archeologico della Valle dei templi, il piu’ straordinario impianto di reperti della Magna Grecia. I piu’grandi templi dell’antichità sono li, a un passo dall’enorme palco montato ai loro piedi e ripreso dalle telecamere della RAI INTERNATIONAL. Tanti famosi artisti suonano quella sera : da LUCIO DALLA ad ANTONELLA RUGGIERO, da ROY PACI a VINCENZO ZITELLO. Ognuno di noi ha circa 15 minuti.
L’organizzazione è un po strana, solo quando arriviamo sul luogo del concerto scopriamo di che si tratta : La regione... (continua)
Moi, dit Lucien l'âne, en ce jour du souvenir de la suspension momentanée des atrocités, je suggère d'instaurer un hymne national et même international, qui aurait pu inspirer de douces pensées à bien des futurs cadavres dans leurs tranchées.
Je suggère que face à un monument (il faut toujours un monument) comme la Colonne du Congrès (Bruxelles), l'Obélisque (Paris) et autres stèles ithyphalliques, tous en rangs impeccables, au garde à vous, on entonne FERNANDE, comme le suggérait Brassens lui-même.
Je vous propos une version par le Père Valdu (autre « calotte chantante »)
La traduzione del titolo della poesia è, direi, corretta. Si potrebbe rendere più semplicemente anche con "Poesia non per salterio". Il titolo mi sembra tra l'altro volutamente ambiguo: "non per salterio" inteso sia come lo strumento musicale, sia come raccolta di salmi (il fatto che Mascha Kaléko fosse ebrea è un'allusione ai salmi biblici, probabilmente).
Grazie Riccardo per la tua bella traduzione e per le note.
Ho trovato queste due poesie della Kaléko - autrice a me fino a ieri sconosciuta - davvero straordinarie, degne del miglior Tucholsky (del quale, non a caso, fu amica).
Saluti