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Coupez les pieds !

Coupez les pieds !
Coupez les pieds !

Chanson française – Coupez les pieds ! – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 5

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).

Quelle horreur encore me contes-tu, Marco Valdo M.I. mon ami ? Mais qui donc pousse de tels hurlements et pour quelle raison et pour quel supplice ?

Ah, Lucien l'âne mon ami, il s'agit bien de ça. D'un supplice à la raison insignifiante. Et le condamné, les pieds brûlés sous la torture est mené clopin-clopant dans un nid de flammes. Quant à la raison de pareille déraison, on la connaît : les moines ne voulaient pas payer un sculpteur de son travail – une statue de la Madone que ces va-nu-pieds avaient commandée. Alors, l'artiste avait d'un coup de son ciseau, défiguré la... (continua)
Coupez les pieds ! Coupez les pieds !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/10/2015 - 19:36
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E prigione francese

E prigione francese
[1977]
Nell’EP “Nant'a u solcu di a storia”
In e cellule di francesi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2015 - 14:45
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Dalla parte di Spessotto

Dalla parte di Spessotto
[2006]
Parole e musica di Vinicio Capossela
Nell’album “Ovunque proteggi”

Uno Spessotto ce l’abbiamo avuto tutti come compagno di scuola alle elementari… I miei Spessotto si chiamavano Bongiorno, Ditavi, Rabona… Il primo cercava di rubarti tutto quello che poteva ma poi ti offriva il gelato; il secondo picchiava tutti senza un perché ma poi veniva a chiederti scusa, confuso; il terzo, andati al cinema a vedere “La grande avventura”, mi chiedeva perché uno morto ammazzato in un altro film fosse di nuovo vivo in quello…

Spessotto, Franti (quello che scoppia ridere alla notizia dei funerali del re), i ragazzi del carcere minorile sulla Belle-Île-en-Mer in Chasse à l’enfant di Prévert, e quelli del Compito in classe, sempre di Prévert, quelli da “Zéro de conduite” (Jean Vigo, e nel 1933!) e ancora “Les mistons” e il Doinel di Truffaut, ragazzini da Les Quat'cents Coups…

Appena gli chiedo... (continua)
Siamo dalla parte di Spessotto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2015 - 12:08

Ichanara

Ichanara
[6 ottobre 2015]
Con la musica di complicità:
Cuor senza sangue
Capdevielle-Di Giovanni
Eseguita da Emma Shapplin
(In Carmine Meo, 1997)

"L'antico canto anarchico", -dice Ahmed il Lavavetri-, "è tanto irripetibile quanto, attualmente, urgente. Naturalmente esso non può e non potrà mai più essere quello classico, pietrogoriano, roboante, squisitamente innestato su forme solenni e, diciamolo francamente, chiesastiche; è una stagione che tale deve restare. La stagione dell'oggi, però, molto avrebbe da imparare da que' tempi lontani; ed è così che, cambiate le mutande (mutatis mutandis), deve porsi questo mio tentativo di moderno canto anarchico, endofasico e popolaresco al tempo stesso, e ad un tempo altrettanto medesimo chiarissimo ed oscuro. Sommesso e infuocato, solitario e sociale, collettivo e individualista; tali vorrebbero essere le sue motivazioni più profonde, tenendo anche conto... (continua)
Avanza nel tempo con passo di fango e di pietra,
(continua)
inviata da A.i.L. 7/10/2015 - 01:01
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Csak egy éjszakára

Csak egy éjszakára
[Przemyśl, November 1914/Novembre 1914]
Gyóni Géza költeménye / Poesia di Géza Gyóni
A Poem by Géza Gyóni
Musica di autori vari /Music by various authors
Tra i quali / Among which: HétköznaPICSAlódások
(in RIARIAANARCHIA, 2009)

Géza Áchim, nato a Gyón il 25 giugno 1884 (e dalla sua cittadina natale scelse il nom de plume: Gyóni significa “di Gyón”), proveniva da una famiglia di stretta osservanza luterana, e fu egli stesso teologo protestante. Non verrà mai annoverato tra i grandi della letteratura e della poesia magiara; lo si direbbe un “minore” o qualcosa del genere, di fronte a nomi come Sándor Petőfi, Endre Ady, Attila József, Mihály Vörösmarty e altri. Non fosse che per questa poesia, che è non solo una delle più famose del XX secolo in lingua ungherese, ma anche una delle più citate, musicate, riproposte e quant'altro. Una poesia, tra le altre cose, dal destino assai singolare,... (continua)
Csak egy éjszakára küldjétek el őket;
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/10/2015 - 00:05
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Μουσολίνι άλλαξε γνώμη

Μουσολίνι άλλαξε γνώμη
Mousolíni állaxe gnómi
[1941]
Στίχοι: Γιώργος Φωτίδας
Μουσική: Μάρκος Βαμβακάρης
1. ερμενευτής: Μάρκος Βαμβακάρης
2. ερμενευτής: Απόστολος Χατζηχρήστος

Testo di Giorgos Fotidas
Musica di Markos Vamvakaris
1° interprete: Markos Vamvakaris
2° interprete: Apostolos Hatzichristos

Come è lecito attendersi, in pochi paesi e in poche occasioni storiche si sono avute tante canzoni antimussoliniane come la Grecia del 1940 e della successiva occupazione nazifascista; in questo sito abbiamo cercato di darne sempre il massimo conto. "Specialista" del genere fu la vatessa nazionale Sofia Vembo; a sua differenza, il grande Markos Vamvakaris non mostrò però tanta ferocia contro l'Italia in sé, provandone compassione e mettendo realmente l'accento su come il "dvce" la avesse ridotta alla fame e al silenzio (e alla totale rovina, aggiungiamo noi). E dire che il dittatore greco Metaxas, che pronunciò... (continua)
Βρε γρουσούζη Μουσουλίνι
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 6/10/2015 - 21:48
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Le cinque anatre

Le cinque anatre
[1978]
Parole e musica di Francesco Guccini
Nell’album intitolato “Amerigo”

“Le cinque anatre sono un inno alla resistenza, all’anticonformismo, alla libertà personale: dietro una scorza di nero e caliginoso darwinismo di facciata si cela infatti la lotta per la vita, per la dignità, per un’esistenza giusta e finalmente soddisfacente. […] Un testo che superficialmente somiglia poco a quelli che lo hanno preceduto. Ma in quel volo, in quell’ultimo volo dell’anatra sopravvissuta c’è tutta la testarda consapevolezza che cerchiamo da sempre, quel sentore sincero di giustizia perenne che accompagna solo chi sa d’essere dalla parte giusta, continuando a lottare, malgrado tutto, con rabbia e sentimento.
Quella del buon Francesco è in fin dei conti una favola amara, che vuole farci riflettere su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: sembra dirci col suo consueto ritmo compassato ed eclettico,... (continua)
Cinque anatre volano a sud:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2015 - 15:57
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Bunker-Ballade

Bunker-Ballade
from the 1964 album »Wir wollen dazu was sagen - neue Lieder gegen die Bombe«:

Musica / Music / Musik: Dieter Süverkrüp
Testo / Lyrics / Text: Gerd Semmer
Hey Billy, wir müssen unseren Bunker bau'n,
(continua)
inviata da Juha Rämö 6/10/2015 - 14:15
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Inquieto

Inquieto
(1994)

dal live "In quiete" registrato per la trasmissione Acoustica di Videomusic

Ritrovo questo brano scritto per le guerre in Jugoslavia (i CSI andarono a Mostar) citato in un bel libro dedicato invece alla resistenza curda. Si intitola Kobane dentro di Ivan Grozny Compasso. Ivan è stato uno dei pochi giornalisti a visitare Kobane prima della liberazione. Scrive "Quelle donne che reclamano scelte chiare io le vedo ora, andare a combattere, coordinare le attività, segnare il percorso da seguire. Le donne nei Balcani non avevano questo ruolo ma possedevano la stessa forza. Solo che non era loro riconosciuta."
Senza volontà senza sapere
(continua)
inviata da Lorenzo 5/10/2015 - 23:10
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Georges Brassens: Saturne

[1964]
Paroles et musique: Georges Brassens
Testo e musica: Georges Brassens
Album: Les copains s'abord

Il est morne, il est taciturne
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/10/2015 - 20:18
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Georges Brassens: La non-demande en mariage

Georges Brassens: La non-demande en mariage
[1966]
Paroles et musique: Georges Brassens
Testo e musica: Georges Brassens
Album: Supplique pour être enterré à la Plage de Sète

Può una canzone del genere, che è la più squisita requisitoria contro il matrimonio che sia mai stata scritta, essere al contempo una delle più belle canzoni d'amore di ogni epoca? Può, può, a condizione di santificare almeno un po' a Madonna Anarchia (detta anche Nostra Signora di Bacunino). La storia ci dice che nei primi anni '50, Georges Brassens conobbe una giovane donna, Joha Heiman, estone di nascita; e fu un amore travolgente, seppure clandestino all'inizio (Joha era sposata). E fu un amore eterno, davvero finché morte non li separò, ma senza che nessuno dei due sentisse il bisogno di dichiararlo a qualche prete o a qualche sindaco. Più di trenta anni: è la storia di Georges e "Püppchen", "bambolina" in tedesco (così Brassens la chiamava), ed è una... (continua)
Ma mie, de grâce, ne mettons
(continua)
inviata da Tutte le CCG per i Novelli Sposi 5/10/2015 - 18:51
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Ballata delle madri

Ballata delle madri
[196?]
Versi di Pier Paolo Pasolini, nella raccolta “Poesia in forma di rosa (1961-1964)”, pubblicata da Garzanti nel 1964

Una poesia, eppure una “ballata”, sicchè ho deciso di provare a proporla come CCG vera e propria…
Mi domando che madri avete avuto.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/10/2015 - 16:24
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Matteo Salvatore: Le chiacchiere d’lu paese (Rapatatumpa)

Matteo Salvatore: Le chiacchiere d’lu paese (Rapatatumpa)
[196?]
Parole e musica di Matteo Salvatore, da massime della tradizione popolare pugliese
In un 45 giri degli anni 60
Credo che la migliore e la più fedele trascrizione di questo brano sia reperibile su questo sito… brasiliano, e con relativa traduzione in portoghese! Grazie al professore Jorge Stolfi dell’Università di Campinas, São Paulo.

Stimolato da un recente intervento di Flavio Poltronieri, mi permetto di contribuire questo splendido brano come Extra, benchè per alcune strofe penso meriterebbe un inserimento come CCG a tutti gli effetti.

Una versione contenente non tutte ma la maggior parte delle strofe riportate è quella che Matteo Salvatore cantò nella sua – credo - ultima esibizione in pubblico nel 2004 al Teatro Ariston di Foggia, accompagnato da Vinicio Capossela e Teresa De Sio.
Rapatatumpa, tumpa, tumpa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/10/2015 - 14:08
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Capitani Coraggiosi

Capitani Coraggiosi
(2015)

Inedito per la nuova tournée in coppia con Gianni Morandi
Noi siamo quelli che son cuccioli del mondo
(continua)
4/10/2015 - 20:37
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Dyplomata

Dyplomata
Testo di padre di Kazik Staszewski, certo Stanisław Staszewski
da http://www.tekstowo.pl/piosenka,kult,d...

Dall'album "Tata Kazika" del 1993
Хоп со слишком песня интересна,
(continua)
inviata da krzyś 4/10/2015 - 00:15
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Al Confine

Al Confine
[2015]
(Canto per i ragazzi e le ragazze di Suruç)
Testo e musica: Marco Rovelli
Lyrics and Music: Marco Rovelli
Musik ve sözler: Marco Rovelli

July 23, 2015 - Due giorni fa ho scritto di getto questo canto per i ragazzi e le ragazze di Suruç. E di getto l’ho registrata, col telefono, ma volevo condividerla.
Maledetto il dio di sangue cieco e desolato
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/10/2015 - 09:07
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Che Guevara va in pensione

Che Guevara va in pensione
2015
scritta a tre mani, perché l'altra era sul vino, con Mannarino
Io ero un cantautore
(continua)
inviata da dq82 2/10/2015 - 09:49
Percorsi: Che Guevara

Gand, La Dame

Gand, La Dame
Chanson française – Gand, La Dame – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 4

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).

Si la chose t'intéresse, Lucien l'âne mon ami, voici la suite de cette histoire de Till le Gueux et de cette confrontation entre les gens d'ici et les armées d'ailleurs. Cette fois, dans le roman qui m'inspire, Charles De Coster raconte la prise et la destruction de la Ville de Gand par Charles-Quint. C'est un des prodromes de ce qui va ne faire que s'amplifier tout au long du siècle : l'affrontement entre les Espagnols et les habitants des Pays Bas. Cette chanson relate un moment des prémices de la Guerre des Gueux et aussi, un épisode de la Guerre de Cent Mille Ans, à savoir l'élimination progressive... (continua)
Déjà ruinée, exsangue et révoltée
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/10/2015 - 11:16
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Eleuterio Galván

Eleuterio Galván
[1973]
Parole di Pablo del Cerro, pseudonimo di Antonietta Paule Pepin Fitzpatrick, detta Nenette (1908-1990), compositrice canadese ‎francofona e sposa di Atahualpa Yupanqui.
Musica di Atahualpa Yupanqui
Nel disco intitolato “Mi tierra, te están cambiando”
Testo trovato su Cancioneros.com
Era una vida sencilla
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2015 - 10:29
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Cuerpo repartido

Cuerpo repartido
[2010]
Il brano che dà il titolo al secondo album della band cilena.

Il “cuerpo repartido” è quello di Julián Apaza Nina, meglio conosciuto come Túpac Catari (1750-1781), caudillo degli aymara, nativi andini, protagonista nel marzo del 1781 di una ribellione anticoloniale durante la quale riuscì a portare 40.000 combattenti ad assediare per oltre tre mesi la città di Nuestra Señora de La Paz, attuale sede del Governo boliviano. Ma gli spagnoli resistettero con successo e riuscirono a catturare Túpac Catari grazie a traditori tra le fila ribelli.

Anche Túpac Catari, come già era toccato qualche mese prima al suo omologo inca Túpac Amaru II, fu condannato a morte e fatto squartare da quattro cavalli nei pressi di La Paz, il 15 novembre del 1781…
Desnudo y amordazado, según la historia señala
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2015 - 10:01
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El sacrificio de Tupac Amaru

El sacrificio de Tupac Amaru
[1978]
Il brano che apre la “Cantata Tupac Amaru”, interpretata dalla Agrupación Música de Buenos Aires.
Versi di Atahualpa Yupanqui
Musiche di Enzo Gieco, virtuoso della quena e del flauto traverso, e Raúl Maldonado, chitarrista.
Testo trovato su Cancioneros.com

Cantata dedicata a José Gabriel Condorcanqui, esponente della nobiltà meticcia che nel 1780 organizzò la prima rivolta indigena anti-colonialista dalla morte dell’ultimo Inca, il suo trisavolo Túpac Amaru, giustiziato dagli spagnoli nel 1572.

José Gabriel Condorcanqui (Tinta, 19 marzo 1738 – Cusco, 18 maggio 1781), è stato il capo di una rivolta indigena contro gli spagnoli del Perù coloniale.
La rivolta non ebbe successo ma divenne simbolo della battaglia per i diritti delle popolazioni indigene dell'America latina e della lotta, anche armata, contro i governi di quei paesi.

Nato a Tinta (nella provincia di Cusco, Perù)... (continua)
Eran las primeras claridades
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2015 - 09:03

Oli'e petrolie

anonimo
Oli'e petrolie
[1947-53?]
Canto raccolto dai ricercatori Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero nel 1978 a Minervino Murge (provincia di Barletta Andria Trani) dalla voce di Grazia Balice, casalinga, classe 1924.
Testo trovato sull’Archivio sonoro della Puglia

Ho datato il canto tra 1947 e 1953 perché quelli furono gli anni in cui la polizia di Mario Scelba, ministro dell’interno nel governo De Gasperi, fece il bello e il cattivo tempo, uccidendo non meno di 75 scioperanti e manifestanti nelle piazze italiane e ferendone migliaia.
Il nome di Scelba è anche legato alla “legge truffa” del 1953, quella che con l’introduzione di un premio di maggioranza modificava sostanzialmente il sistema elettorale proporzionale allora vigente, un po’ come 50 anni dopo ha fatto quel “Porcellum” di Calderoli! Ma nel 1953 le proteste furono più veementi di oggi, tanto che la legge Scelba fu abrogata l’anno dopo…
Oli'e petrolie minestra senza sale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2015 - 16:15

È sciute n'ata specie e malatie

anonimo
È sciute n'ata specie e malatie
[1948]
Canzone comunista, risalente alle elezioni politiche del 1948, raccolta dai ricercatori Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero nel 1978 a San Severo, Foggia, dalla voce di Mollica Soccorsa Foschini, bracciante e militante comunista, classe 1899.
In “La memoria che resta. Vita quotidiana mito e storia dei braccianti nel Tavoliere di Puglia”, degli stessi Rinaldi e Sobrero, 1981 (ripubblicato nel 2004)
Testo trovato sull’Archivio sonoro della Puglia

Sono normalmente restìo a contribuire canzoni “di partito”, con il loro corredo di “bandiera rossa”, “viva Lenin” e “viva Stalin”, ma in questa c’è una strofa esplicitamente contro la guerra allora appena conclusasi: “Giovani, dobbiamo essere tutti uguali / dobbiamo fare lo sciopero generale / Vedete bene cosa ha combinato la guerra / chi si è arricchito e chi è rimasto mutilato / e ‘sta ingiustizia deve finire.”
È sciute n'ata specie e malatie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2015 - 12:09

Con la falce e col martello

anonimo
Con la falce e col martello
Strofe cantate sull’aria di Giovinezza raccolte dai ricercatori Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero nel 1977 a Cerignola, Foggia, dalla voce di Ripalta Buonomo, casalinga e dirigente dell’Unione Donne in Italia (UDI), classe 1906.
La registrazione fu inclusa nel disco “Il sole si è fatto rosso. Giuseppe Di Vittorio” pubblicato da I Dischi del Sole nel 1978.

Poi in “La memoria che resta. Vita quotidiana mito e storia dei braccianti nel Tavoliere di Puglia”, degli stessi Rinaldi e Sobrero, 1981 (ripubblicato nel 2004)

In realtà il testo del brano compare già nella ricerca “Canti di protesta” di Jona e Liberovici pubblicata sulla rivista "Il Contemporaneo" nel gennaio del 1961.

Il Caradonna citato in antitesi a Giuseppe Di Vittorio è Giuseppe Caradonna (1891-1963), fascistone cerignolese che fu vice-presidente della Camera durante la dittatura. Il figlio di lui, Giulio (1927-2009), seguì le... (continua)
Con la falce e col martello
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2015 - 11:14

Patrone te la lasse la cunzegn'

anonimo
Patrone te la lasse la cunzegn'
Canzone che Franco Coggiola raccolse nel 1973 a Cerignola, Foggia, dalla voce di Vincenzo Debono, un bracciante del posto, classe 1914.
La registrazione fu poi inclusa nel disco “Il sole si è fatto rosso. Giuseppe Di Vittorio” pubblicato da I Dischi del Sole nel 1978.
Testo trovato sull’Archivio sonoro della Puglia

“[…] È da notare che queste strofette venivano inserite in maniera casuale all’interno di lunghissime sequenze che venivano cantate spesso per ore, quasi a voler mimetizzare i versi "contestativi" tra quelli apparentemente simili ma innocui. In alcuni casi la violenza verbale invece si faceva invettiva e promessa di vendetta e rivolta…” (da “Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, di Giovanni Rinaldi, nella rivista “Sudest”, numero 1, novembre 2004.)
Patrone te la lasse la cunzegn'
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2015 - 10:09

Chi vuo' venì a fategà

anonimo
Chi vuo' venì a fategà
Canzone già nota dagli anni 30 che Franco Coggiola raccolse nel 1973 a Cerignola, Foggia, dalla voce di Vincenzo Debono, un bracciante del posto, classe 1914.
La registrazione fu poi inclusa nel disco “Il sole si è fatto rosso. Giuseppe Di Vittorio” pubblicato da I Dischi del Sole nel 1978.

Testo trovato sull’Archivio sonoro della Puglia
Ripresa da Umberto Sangiovanni e DauniaOrchestra con il titolo “Vin'a Curnite”, brano incluso in “Calasole”, loro disco del 2008.
Chi vuo' venì a fategà vin'a Curnite
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2015 - 09:45
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Anti-Homophobe

Anti-Homophobe
1992
Extreme Conditions Demand Extreme Responses
Ignorant in thought
(continua)
30/9/2015 - 02:23

La Guenon Hérétique

La Guenon Hérétique
Chanson française – La Guenon Hérétique – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 3

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).

Ah, Marco Valdo M.I. mon ami, quel beau titre que cette Guenon hérétique…

Malheureusement, Lucien l'âne mon ami, cette pauvre guenon hérétique va connaître le sort qui attend généralement les hérétiques ; elle finira en martyr.

Ah, Marco Valdo M.I. mon ami, que voilà une bien triste chanson.

Triste et effrayante, elle l'est et plus encore qu'il n'y paraît. En deux phrases d'abord, un aperçu de l’histoire qu'elle raconte. Charles-Quint rentre de la guerre en Espagne et de retour en son palais de Valladolid, fait mappeler son fils Phlippe, lequel ne se manifeste pas. Il lui faut l'aller chercher... (continua)
L’empereur Charles de guerre s'en revînt,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/9/2015 - 00:07
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Romain Rolland: Immortelle Musique

Romain Rolland: Immortelle Musique
[1904-12]
Parole di Romain Rolland (1866-1944), scrittore, premio Nobel per la letteratura nel 1915, umanista, pacifista, nonviolento, antifascista e filosovietico fino al 1939, al patto Molotov-Ribbentrop, quando, ormai vecchio e disilluso, si ritirò in solitudine a Vézelay, in Borgogna, occupandosi di Beethoven e delle memorie della propria vita trascorsa tra fede e socialismo.
Dall’incipit dell’ultima parte del romanzo intitolato “Jean-Christophe”, pubblicato in 10 volumi tra il 1904 ed il 1912.
La vie passe. Le corps et l’âme s’écoulent comme un flot. Les ans s’inscrivent sur la chair de l’arbre qui vieillit. Le monde entier des formes s’use et se renouvelle.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2015 - 23:42
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Oró ‘sé do bheatha ‘bhaile

anonimo
Oró ‘sé do bheatha ‘bhaile
Óró ‘Sé do bheatha ‘bhaile,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 29/9/2015 - 23:31
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Paolo Conte: Alle prese con una verde milonga

Paolo Conte: Alle prese con una verde milonga
[1981]
Parole e musica di Paolo Conte
La traccia che apre l’album intitolato “Paris Milonga”
Poi anche nell’album dal vivo intitolato “Concerti” (1985)

Propongo questa canzone solo perchè è bellissima e perchè si tratta di un tributo al grande maestro Atahualpa Yupanqui.
Alle prese con una verde milonga
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2015 - 22:35

Barone

anonimo
Barone
Canzone forse ottocentesca - che ritrovo anche con il titolo de “Lu tristu furese” - originaria del Salento, precisamente di Corigliano d’Otranto.
Testo trovato su La Terra del Rimorso

In questa versione (ma ancor più in “Lu tristu furese” che segue) è evidente tutta la rabbia e l’insofferenza per una condizione di miseria in cui il contadino (il “forese”, o “furese”) è costretto, senza via di scampo, dalla sudditanza ai ricchi e ai potenti, i cosiddetti “baroni”, termine che indica non tanto, letteralmente, il più basso dei titoli feudali, piuttosto il signore, il proprietario, colui che esercita il potere assoluto ed incontrastato nella sua area di influenza.
Probabilmente il canto ironizza anche (amaramente) sul fatto che i ricchi e i potenti si auto-attribuivano, si compravano, si regalavano e si scambiavano l’un l’altro i titoli (più o meno) nobiliari che accrescevano il loro prestigio... (continua)
L’addhu giurnu pensandu pensandu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2015 - 14:37
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Nostalgie di un emigrante

Nostalgie di un emigrante
[1973]
Parole e musica di Matteo Salvatore
Nel disco “Le quattro stagioni del Gargano: Autunno (Pe’ nu cacchio d’uva)”, con Adriana Doriani (corista ed amante di Matteo Salvatore, il quale fu accusato della sua morte, avvenuta nel 1973, e scagionato solo 4 anni più tardi)
Testo trovato su Canto tradizionale e cantautori popolari. Un esempio pugliese, di Maria Luisa Scippa, in Archivio storico pugliese dell’emeroteca provinciale di Brindisi (1991)
Guagljṓ guagljṓ statte bbṓne statte bbṓne,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2015 - 13:06
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Working Man

John Conlee
Working Man
Stumble from my good warm bed
(continua)
29/9/2015 - 03:51
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Grito de guerra

Grito de guerra
Questa canzone, ritmo di cumbia e testo abbastanza semplice, è stata scritta dalla compositrice messicana Michelle Solano ed è stata realizzata nel 2014 con la collaborazione di più di 30 musicisti come progetto per raccogliere i fondi per i genitori dei 43 normalisti scomparsi di Ayotzinapa, per aiutarli nella loro lotta, che si preannunciava lunga e durissima.
Il nucleo della canzone era stato composto nel 2006, appena prima dei fatti di Atenco, perché il figlio, che allora era un bambino, le faceva domande sulla situazione del Messico: “cercavo di dargli una spiegazione, ma mi resi conto che non potevo, che neppure avevo le parole per farlo”. Da quelle domande senza risposta nacquero pochi versi che per anni l'autrice ha sentito come incompiuti, finché non si è resa conto che quelle poche parole erano in realtà così potenti e pregnanti che non cera altro da aggiungere.
Il Messico è... (continua)
¿Qué le vamos a decir
(continua)
29/9/2015 - 00:38
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Curre brijante

Curre brijante
[2007]
Parole di Leonardo Ianzano
Musica di Festa Farina e Folk
Nell’album “Festa Farina e Folk” del 2007

“Gargano, Capitanata e Sud Italia terra di briganti. Tante sono state le motivazioni che hanno spinto le persone a seguire questa strada. Era gente stanca delle tante promesse non mantenute, stanca delle tasse da pagare e stanca di subire le angherie dei signori. L’unico rifugio e l’unica speranza di libertà era la montagna.
La figura del brigante descritta nel brano è molto più legata alla ricerca di un paladino che lotta contro il potere.
L’auspicio è l’abbandono della delega per un maggior coinvolgimento da parte di tutti noi alla vita sociale e politica per essere sempre più dei buoni cittadini. Se sotta stu re non ce vulimme stà cchiù, curre briante va pure tu...
Curre brijante alla muntagna, quanta gente te vanne truvanne.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/9/2015 - 22:31
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Emergency

Emergency
02 Maggio 2015
Adriano Bono è il direttore artistico della prima fortunata edizione di Pé Strada - Buskers Festival a sostegno di Emergency che vede passare decine di migliaia di persone attraverso una Via Dei Fori Imperiali invasa dagli artisti di strada. Esce anche un nuovo singolo dedicato proprio all'associazione umanitaria fondata da Gino Strada.
It's an Emergency
(continua)
inviata da dq82 28/9/2015 - 18:24
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Prima, seconda, terza qualità (Pasta nera)

Prima, seconda, terza qualità (Pasta nera)
[1972?]
Parole e musica di Matteo Salvatore
Nell’album intitolato “Le quattro stagioni del Gargano – Inverno (Carnuele pecché sì morto)”, con Adriana Doriani (corista ed amante di Matteo Salvatore, il quale fu accusato della sua morte, avvenuta nel 1973, e scagionato solo 4 anni più tardi)
Testo trovato su YouTube

“Canta Matteo Salvatore accompagnandosi alla chitarra. Matteo nel testo racconta della pasta nera (biada e crusca di grano) che i poveri mangiavano nel dopoguerra. Era l’ultima di tre qualità di pasta, dalla migliore alla peggiore. Un bracciante si lamenta del fatto che lui non riesce a mangiare nemmeno quella.” (dall’Archivio Sonoro della Puglia)

“[Quella di Matteo Salvatore] fu dunque un’infanzia duramente provata dalla miseria, dalla fame e dalla necessità di darsi da fare già da giovanissimo per procurarsi un po’ di cibo.
A tal fine accetta qualsiasi lavoro: facchino,... (continua)
Prima, seconda, terza qualità
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/9/2015 - 13:31
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¿Donde está mi hermano?

¿Donde está mi hermano?
Canción en honor a los 43 Normalistas desaparecidos de Ayotzinapa.
Donde esta mi hermano, el que te llevaste
(continua)
inviata da adriana 27/9/2015 - 10:10
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E Lampedusa pari fussi Europa...

E Lampedusa pari fussi Europa...
Versi e musica di Mauro Geraci
Lu cielu supra a navi si fa strittu
(continua)
inviata da adriana 27/9/2015 - 09:22
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All'Expo,all'Expo!

All'Expo,all'Expo!
[2015]

Versi e musica di Mauro Geraci
Ci vediamo all'Expo popò popò,
(continua)
inviata da adriana 27/9/2015 - 09:15
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Santa Croce di Lecce

Santa Croce di Lecce
[2014]

Parole e musica di Alessio Lega
Lyrics and Music by Alessio Lega
Paroles et musique: Alessio Lega

La musica è liberamente ispirata alla canzone di rivendicazione irlandese James Larkin.
Pubblicata nell'album Mare Nero Ritratto di un inferno bello mosso (2017)

"Il 25 settembre 2015 ritiro il Premio Civilia 'Cantacronache', e suono al Palazzo Comunale di San Cesario.
La data, del tutto casualmente cade in un anniversario sconosciuto persino ai leccesi, ma per me straziante: il 25 settembre del 1945, esattamente 70 anni fa, dalla Prefettura sita nel Palazzo dei Celestini, che con la Basilica di Santa Croce lì affianco forma uno dei più bei monumenti del Barocco Leccese, le guardie aprirono il fuoco su una folla che chiedeva pane. Morirono 3 persone, Francesco Schifa, Oronzo Zingarelli e Nicola Fatano, povera gente cancellata dal Potere, dalla Storia e dalla memoria financo dei... (continua)
Sulla Basilica di Santa Croce
(continua)
inviata da Alessio Lega (per tramite di R.V.) 25/9/2015 - 23:53

Till et Philippe

Till et Philippe
Till et Philippe
Chanson française – Till et Philippe – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 2

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).

Évidemment… Évidemment, Lucien l'âne mon ami, je n'ai pas pu – pour une fois – résister à mon goût caché (généralement) de me plonger dans un dictionnaire afin de vérifier certain mot qui m'est venu à l'esprit, la bouche, à la plume, à la pointe ou au bout des doigts, selon que je le pense, le parle, l'écrive (au stylo ou au crayon) ou le tape au clavier. À la suite de cette exploration savante, je ne résisterai pas à l'envie d'expliquer (une fois n'est pas coutume) un vers, mais un seul, de cette canzone. Même si elle mériterait bien elle aussi qu'on s'y attarde. Notamment dans... (continua)
Le fils du charbonnier Claes croissait en malice ;
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/9/2015 - 21:05
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Ellos nos han separado

Ellos nos han separado
1983
Agujero interior

I Virus sono un gruppo argentino fondato dai fratelli Moura. Questa canzone, pubblicata nell'83, alla fine della dittatura, fu scritta per il fratello Jorge, desaparecido e rugbista nel La Plata rugby club, squadra che fu praticamente sterminata (17 giocatori uccisi) durante la dittatura


I desaparecidos della palla ovale

E’ rimasto un solo membro di quella squadra di rugby. Il capitano, Raul Barandarian che oggi fa l’architetto, trascinando l’insostenibile peso di aver perso tutti i compagni nella maniera più dolorosa e uno dopo l’altro. Lui è l’unico superstite perché invece di resistere, ha preferito trasferirsi in Europa. 
La tragedia inizia da Hernan Francisco Roca, il medio scrum che non era partito con il resto dei compagni per una turnèe europea. Doveva sostenere un esame presso la Facoltà di Medicina dove era iscritto. Il 27 marzo del 1975 lo superò. 
Il... (continua)
Hermano, quiero apretarte la mano 
(continua)
inviata da Donquijote82 25/9/2015 - 12:04
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Novembro

Novembro
Versi di Rui Knopfli (Rui Manuel Correia Knopfli, 1932-1997), poeta, giornalista, critico letterario e cinematografico portoghese di origine mozambicana.
Musica di Luís Cília.
Nel disco intitolato “Memória” del 1976

Una poesia composta evidentemente pochi mesi dopo la “Rivoluzione dei Garofani” dell’aprile 1974, un primo bilancio della libertà conquistata, o ancora da conquistare: “La lotta continua! Coraggio! La nostra vittoria è certa!”
Leveda a broa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 15:09
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Memória

Memória
Versi di José Carlos Ary dos Santos (1937-1984), poeta portoghese
Musica di Luís Cília.
Nel disco intitolato “Memória” del 1976

Una sintetica eppure precisa ed intensa descrizione del Portogallo e del suo popolo sotto la dittatura salazarista…
Era uma vez um país
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 14:38
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Na capela ogival das tuas mãos

Na capela ogival das tuas mãos
Versi di Carlos Cunha (ignoro se si tratti del poeta brasiliano Luis Carlos da Cunha, classe 1933)
Musica di Luís Cília.
Nel disco intitolato “Memória” del 1976
Na capela ogival das tuas mãos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 14:36
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Canção do camponês-operário

Canção do camponês-operário
Versi di Rui Knopfli (Rui Manuel Correia Knopfli, 1932-1997), poeta, giornalista, critico letterario e cinematografico portoghese di origine mozambicana.
Musica di Luís Cília.
Nel disco intitolato “Memória” del 1976
Vim da aldeia, fui prá vila
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 14:34
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Clamor

Clamor
Versi di José Ferreira Monte (1922-1988), poeta e scrittore, facente parte del cosiddetto “grupo de Coimbra”, corrente letteraria di matrice neo-realista.
Musica di Fernando Lopes-Graça, in una delle sue varie stesure successive del suo work in progress sulla resistenza alla dittatura salazarista e sulla Rivoluzione intitolato “Canções Heróicas”
Ao sol os olhos vendados,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 13:47
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Canções de Catarina

Canções de Catarina
Versi di Papiniano Carlos (Papiniano Manuel Carlos de Vasconcelos Rodrigues, 1918-2012), scrittore portoghese nato in Mozambico, appartenente alla corrente cosiddetta neo-realista.
Musica di Fernando Lopes-Graça, in una delle varie stesure successive del suo work in progress sulla resistenza alla dittatura salazarista e sulla Rivoluzione intitolato “Canções Heróicas”
Na fome verde das searas roxas
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 13:45
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As papoilas

As papoilas
[1946?]
Versi di José Gomes Ferreira, nell’antologia poetica “Marchas, danças e canções” curata da Fernando Lopes-Graça nel 1946, primo nucleo delle sue “Canções Heróicas”.
Musica di Fernando Lopes-Graça, in una delle sue varie stesure successive del suo work in progress sulla resistenza alla dittatura salazarista e sulla Rivoluzione intitolato “Canções Heróicas”
O papoilas dos trigais,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 13:39
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Canção do camponês

Canção do camponês
Versi di Arquimedes da Silva Santos (1921-), psichiatra infantile, poeta neo-realista.
Musica di Fernando Lopes-Graça, in una delle varie stesure successive del suo work in progress sulla resistenza alla dittatura salazarista e sulla Rivoluzione intitolato “Canções Heróicas”
Adeus trigo, ai, adeus trigo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 13:38
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Quando a alegria for de todos

Quando a alegria for de todos
Versi di André Varga (poeta portoghese di cui non so altro)
Musica di Fernando Lopes-Graça, in una delle varie stesure successive del suo work in progress sulla resistenza alla dittatura salazarista e sulla Rivoluzione intitolato “Canções Heróicas”
Quando a alegria for de todos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 13:36
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Hino do homem

Hino do homem
Versi di Armindo José Rodrigues (1904-1993), medico, traduttore e poeta portoghese. Fiero oppositore della dittatura, fu più volte detenuto e partecipò a diverse organizzazioni clandestine antifasciste.
Musica di Fernando Lopes-Graça, in una delle varie stesure successive del suo work in progress sulla resistenza alla dittatura salazarista e sulla Rivoluzione intitolato “Canções Heróicas”
Homem, se homem queres ser
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 13:35
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Ó pastor que choras

Ó pastor que choras
Versi del poeta portoghese José Gomes Ferreira, sicuramente da una delle sue raccolte pubblicate tra anni 60 e 70, comunque prima della Rivoluzione
Messi in musica da diversi autori: José Almada, nell’album “Homenagem” del 1970; Carlos Fausto Bordalo Gomes Dias, nel suo disco d’esordio “Fausto”, sempre del 1970; Fernando Lopes-Graça, nel suo “Canções Heróicas II” del 1976.
Ó pastor que choras;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2015 - 11:28

Katheline, la bonne sorcière

Katheline, la bonne sorcière
Chanson française – Katheline, la bonne sorcière – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 1

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).

Proclamation solennelle tirée de la harangue du hibou Bubulus Bubb :

« De quoi vit votre politique depuis que vous régnez sur le monde ? D'égorgements et de tueries.
Moi, hibou, le laid hibou, je tue pour me nourrir et nourrir mes petits. Je ne tue point pour tuer. Si vous me reprochez de croquer un nid de petits oiseaux, ne pourrais-je pas vous reprocher le carnage que vous faites de tout ce qui respire ?

Poète criard, tu tapes à tort et à travers sur ceux que tu appelles bourreaux…. Tu n'es pas prudent… Il est de gens qui ne te pardonneront point…
tes personnages principaux... (continua)
Dans le même empire
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/9/2015 - 22:00

The AIM Song

anonimo
The AIM Song
[1972?]
Canto privo di titolo e costituito da suoni non lessicali. La scelta è deliberata, visto che l’intento era quello di creare un canto unitario intertribale. La paternità è incerta ma è attibuibile a uno o più dei membri fondatori dell’American Indian Movement (AIM), organizzazione di difesa (e di autodifesa) dei diritti dei nativi amercani nata nei primi anni 70. Proprio per questo, il canto è noto come “The AIM Song”.
La melodia si basa su quella di un antico canto d’onore Ojibwe/Chippewa.

Più recentemente Chi-bineshiinh ("Big Little-Bird"), nome indiano di Jim Northrup (1943-), scrittore e poeta nativo, ha composto per il canto un testo vero e proprio in “Anishinaabe” (letteralmente del “popolo delle origini”), dialetto appartenente alla famiglia delle lingue algonchine.

Il canto, interpretato da Milton 'Quiltman' Sahme, amico e collaboratore di John Trudell, è presente nella... (continua)
Maamwi g’da maashkozimi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/9/2015 - 13:58
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Rich Man's War

Rich Man's War
[1992]
Scritta da Jesse Ed Davis e John Trudell
Testo trovato qui

Nel disco intitolato “AKA Graffiti Man” e anche nella colonna sonora del film di Michael Apted “Incident at Oglala” (anch’esso del 1992), documentario sulla vicenda dell’assassinio di due agenti federali avvenuto nell’estate del 1975 nella riserva di Pine Ridge, durante il durissimo confronto tra governo USA ed American Indian Movement (AIM, di cui all’epoca Trudell era dirigente e portavoce). Per quel duplice omicidio fu poi condannato all’ergastolo Leonard Peltier, mitante dell’AIM, nel corso di una vicenda processuale molto controversa. Peltier è recluso dal 1977, e sono ormai quasi 40 anni!

Già parecchi anni fa John Trudell - autore, poeta, musicista di origine Santee-Dakota, militante per i diritti dei nativi americani – dichiarò che “La terza guerra mondiale è già cominciata. E’ quella contro i poveri.”
Hay ah iy ya hey iy ah hey...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/9/2015 - 11:13
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Look at Us

Look at Us
[1992]
Parole e musica di John Trudell
Outtake dell’album “AKA Grafitti Man”, presente nel CD single “Rockin The Res”.

Già parecchi anni fa John Trudell - autore, poeta, musicista di origine Santee-Dakota, militante per i diritti dei nativi americani – dichiarò che “La terza guerra mondiale è già cominciata. E’ quella contro i poveri.”
Bisogna ricordare che negli anni 70, quelli dello scontro frontale tra governo federale e la parte più radicale della nazione indiana, John Trudell è stato per parecchi anni portavoce dell’American Indian Movement, fino al febbraio del 1979 quando, poche ore dopo un meeting in cui Trudell aveva bruciato una bandiera americana in segno di protesta contro il governo, un enorme rogo distrusse la sua casa nella Duck Valley Indian Reservation in Nevada. Nell’incendio perì l’intera famiglia di Trudell, la moglie Tina Manning – anch’essa un’attivista radicale... (continua)
At times they were kind, they were polite in their sophistication, smiling but never too loudly acting in a civilized manner an illusion of gentleness always fighting to get their way. while the people see, the people know, the people wait, the people say the closing of your doors will never shut use out, the closing of your doors can only shut you in.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/9/2015 - 10:28
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Lolita

Lolita
[2002]
Dall'album "Sogni da coltivare"

Parole di Francesco Grillenzoni
Musica di Massimiliano Frignani
Benvenuta in questa terra, Lolita
(continua)
inviata da Francesco Grillenzoni 23/9/2015 - 10:15
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Crazy Horse

Crazy Horse
[2001]
Scritta da John Trudell e Milton Sahme (aka Quiltman)
Nell’album intitolato “Bone Days”

Già parecchi anni fa John Trudell - autore, poeta, musicista di origine Santee-Dakota, militante per i diritti dei nativi americani – dichiarò che “La terza guerra mondiale è già cominciata. E’ quella contro i poveri.”
Bisogna ricordare che negli anni 70, quelli dello scontro frontale tra governo federale e la parte più radicale della nazione indiana, John Trudell è stato per parecchi anni portavoce dell’American Indian Movement, fino al febbraio del 1979 quando, poche ore dopo un meeting in cui Trudell aveva bruciato una bandiera americana in segno di protesta contro il governo, un enorme rogo distrusse la sua casa nella Duck Valley Indian Reservation in Nevada. Nell’incendio perì l’intera famiglia di Trudell, la moglie Tina Manning – anch’essa un’attivista radicale – i loro tre figli piccoli... (continua)
Crazy Horse
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/9/2015 - 10:07
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Sandro trasportando

Sandro trasportando
(1976)

Testo di Eugenio Gadaleta
Musica di Rino Gaetano

Originariamente incisa della cantante tarantina Carmelita Gadaleta (il testo è del marito della cantante). Sul lato B del 45 giri compariva Naufragio a Milano di Paolo Conte.
Tutte le mattine, Sandro
(continua)
inviata da Luca 'The River' 23/9/2015 - 08:05
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Mãe Preta

Mãe Preta
[193?]
Parole e musica di Caco Velho, nome d’arte di Mateus Nunes (1920-1971), cantante, compositore e musicista brasiliano
Arrangiamento di Piratini, nome d’arte di António Amabile

Un brano assai famoso che ha una storia del tutto particolare.

Nacque come canzone sulla condizione degli schiavi di origine africana nel Brasile prima della cosiddetta “Lei Áurea” che nel 1888 abolì (ma solo ufficialmente) la schiavitù.
Con la voce della fadista Maria da Conceição nei primi anni 40 approdò poi in Portogallo, dove il suo successo fu rinnovato e moltiplicato. Tutte le radio trasmettevano ininterrottamente il motivo e la gente la cantava per le strade fino al giorno in cui, di punto in bianco, “Mãe Preta” semplicemente scomparve. La censura salazarista si era finalmente accorta della valenza del testo e l’aveva vietata: “Mentre la frusta colpisce il suo amore / Madre Nera culla il figlio bianco... (continua)
Pele encarquilhada carapinha branca
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2015 - 16:13
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Écloga em tempo de guerra

Écloga em tempo de guerra
[secondo dopoguerra]
Versi di David de Jesus Mourão-Ferreira (1927-1996), scrittore e poeta portoghese, autore di alcune delle canzoni più famose di Amália Rodrigues, come Abandono (Fado Peniche) e Libertação.
Nella raccolta “Tempestade de Verão” pubblicata nel 1954.

Messi in musica da Luís Cília nel 1971
Nel suo album intitolato "Penumbra - A poesia de David Mourão Ferreira" pubblicato nel 1987
Só grilos desafinados
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2015 - 15:03
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Crow and Pie

anonimo
Crow and Pie
[Early XVI Century / Inizi del XVI secolo]
Child #111
Ms. Rawlinson C813, f. 27b
Tune: Unknown
Musica: Non attestata

Tempi antichi, tempi moderni

La ballata Crow and Pie è una delle più antiche, quanto a tradizione manoscritta, dell'intero corpus Childiano. Risalente a circa il 1500, fu pubblicata dal Child nella seconda parte del II volume della sua opera, con un'introduzione parecchio stringata; la sua prima attestazione scritta si trova nel manoscritto Rawlinson C813, folio 27b, della Bodleian Library, mentre per un'edizione a stampa occorse attendere le Nugæ Poeticæ: Select Pieces of Old English Popular Poetry illustrating the Manners and Arts of the fifteenth Century, pubblicate da James Orchard Halliwell-Phillipps nel 1844. Child riconobbe subito che non si trattava, almeno interamente, di una vera ballata popolare, bensì rientrava nel genere che, per convenienza, viene detto... (continua)
Throughe a forest as I can ryde,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/9/2015 - 13:40

A guerra

A guerra
Versi di Nicolau Tolentino de Almeida (1740-1811), poeta portoghese
Musica di José Luís Cerqueira de Mattos e Silva Tinoco (1932-), architetto, artista, musicista polistrumentista, compositore ed autore.
In “Saga” (1976), unico lavoro del gruppo rock progressive portoghese “Homo Sapiens”

Poesia satirica, illuminista, che denuncia la mentalità guerrafondaia del tempo, accentuando ironicamente il contrasto tra le definizioni retoriche ed antisonanti che celebrano la guerra e la verità di tutto l’orrore (morti, feriti, mutilati, straziati, storpiati,…) che invece provoca…

«Vejo a Europa em armas; ouço o flagelo da guerra ao redor os confins da minha pátria; e parece-me que não desaprovaria esta sátira aquele ministro hábil que, debaixo da direcção dos seus soberanos. intenta manter uma paz profunda no meio dos fogos das nações armadas».
(dalla dedica dell’autore al visconte di Vila Nova de Cerveira.)
Musa, pois cuidas que é sal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2015 - 11:57

Invasão

Invasão
[1940-41]
Versi di José Gomes Ferreira (1900-1985), scrittore e poeta, militante antifascista.
Musica di José Luís Cerqueira de Mattos e Silva Tinoco (1932-), architetto, artista, musicista polistrumentista, compositore ed autore.
In “Saga” (1976), unico lavoro del gruppo rock progressive portoghese “Homo Sapiens”
(Legenda escrita com sangue num
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2015 - 10:59
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Last Shift

Last Shift
1997
Industry

Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
Stow your gear and charge your lamp
(continua)
inviata da dq82 22/9/2015 - 09:45
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Do prostego człowieka

Do prostego człowieka
Forse potrebbe piacervi il mio testo "Canto amaro" (v. nel mio blog)
Paolo Statuti 19/9/2015 - 06:32
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Ya parte el galgo terrible

Ya parte el galgo terrible
Forse perché a un italiano viene sempre in mente "Vincere! E vinceremo!" e quindi suona male....
Lorenzo 19/9/2015 - 00:26




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