....la cantavo più di quaranta anni fa (con un complessino musicale)..ma... non ne conoscevo il testo in italiano; oggi, una cara persona me lo ha fornito ed ho avuto modo di riflettere.
A me proprio l’idea del “tanto peggio” a tutti i costi non mi commuove…
A me, dal fondo di ghiaccio costernazione e rabbia in cui m’ha gettato la mattinata di mercoledì, ha fatto piacere vedere una mobilitazione così collettiva in difesa della satira tignosa, scorretta, aggressiva di “Charlie Hebdo”… quella satira che - molti si sono affannati a ripeterlo - pareva ogni tanto un po’ pesante, “louche” dicono i francofoni con la loro bella lingua. Ma è necessario, se si vuole essere cattivi, per colpire al cuore del “buon senso” bisogna colpire molte volte a cazzo. Tanto si tratta di disegni e nuvolette, mica muore nessuno.
Così se leggo di tanti che ora prendono le distanze da quelli che esprimono solidarietà mi girano le palle. Abbondano ora i “voi non li avete mai letti”, “voi non sapevate manco chi erano”, “troppo facile ora”… come dire che... (continua)
Vorrei dire "senza parole" perché, forse, ne avrei fin troppe.
Fascisti assassini in nome di "allah", in nome di qualsiasi "dio", di qualsiasi cosa, il cui intento preciso è quello di scatenare ancor più odio, razzismo, intolleranza. Acqua, e tanta, al mulino dei fronti nazionali, delle leghe, di tutti quei merdosi pari a loro.
Per quel che può valere, e ricordando quante volte l'ho comprato e letto pur non essendo sempre d'accordo con le loro impostazioni, a Charlie Hebdo, a Cabu, a Wolinski, a Tignous e a tutti gli altri va il pensiero mio e di tutti.
Non solo abbasso i fondamentalismi, gli integralismi e quant'altro. Abbasso tutte le "religioni" di merda e le loro guerre, le loro putride "verità", le loro "spiritualità" e tutto il resto.
Mi chiedo solo una cosa, credo, legittimamente: se se lo immaginava persino Charb, com’è che il Governo francese non ha protetto adeguatamente un obiettivo sensibile come Charlie Hebdo, e già ripetutamente colpito e minacciato nel recente passato? Forse perchè in fondo si trattava di quattro anarcoidi mattacchioni e rompiballe in cerca di guai?
Credo che siano più di uno i soggetti che da questo terrore trarranno giovamento...
Scusa Riccardo, non mi sono accorto che ci avevi già pensato tu... Bene che hai fatto.
Vorrei anche dire - e non certo a voler minimamente giustificare quei bastardi che in nome di Dio hanno assassinato inermi vignettisti - che per arrivare a Charlie Hebdo noi qui abbiamo avuto l'Illuminismo, la Rivoluzione Francese, la Resistenza, le lotte sociali degli anni 60 e 70... E nel frattempo quelli là in Medio Oriente, e in Iraq, e in Afghanistan, e in Africa che cosa hanno avuto? Prima il colonialismo armato, poi da qualche parte una breve stagione di "libertà" ma più spesso di sanguinose guerre civili, poi il neocolonialismo economico e crudeli regimi filo-occidentali, poi guerre ed invasioni (in Iraq ininterrotta dal 1991, e prima la guerra con l'Iran fomentata dall'Occidente; in Afghanistan pure ininterrotta, preceduta dall'invasione sovietica...) e ora il caos totale che prelude a nuovi equilibri e spartizioni su cui a lavorare non sono certo soltanto Al-Qaeda ed il Califatto di Siria e del Levante...
Il massacro di Charlie Hebdo e il triste delirio islamofobo
da Polvere da Sparo
Questa vignetta è genialità: perché la satira è questo, e quindi non muore. Anche se gli si taglia la testa.
A me rode più il culo che a tanti.
Perchè quel che è accaduto oggi a Parigi fa male dentro, perchè uomini come Wolinski non possono essere uccisi, da nessuno, tantomeno da qualche barbuto che già ha fatto in modo di sventrare tanto (troppo per chi ama visceralmente certi luoghi, storia, sguardi, sapori, sorrisi).
Oggi è un giorno triste ma anche agghiacciante: perché non si parla di 3 uomini armati di kalashnikov per le strade di parigi andati ad assassinare la satira in nome di Maometto.
No, non si parla di quei tre, non si sente discutere su chi sono, chi li avrà mandati, dove si sono addestrati, come sono arrivati e andati via dal luogo del massacro.... (continua)
Les terroristes ne se sont pas attaqués aux «islamophobes», aux ennemis des musulmans, à ceux qui ne cessent de crier au loup islamiste. Ils ont visé Charlie. C’est-à-dire la tolérance, le refus du fanatisme, le défi au dogmatisme. Ils ont visé cette gauche ouverte, tolérante, laïque, trop gentille sans doute, «droit-de-l’hommiste», pacifique, indignée par le monde mais qui préfère s’en moquer plutôt que d’infliger son catéchisme. Les fanatiques ne défendent pas la religion, qui peut être accueillante, ils ne défendent pas les musulmans, qui sont révoltés dans leur immense majorité par ces meurtres abjects. Ils attaquent la liberté. Laurent Joffrin - Libération
Justement, ce message de Charlie… Et puis, cette pensée de Desproges, dont on parlait l'autre jour… « On peut rire de tout, mais pas avec tout le monde ». Oui, c'était le rire de Charlie, un rire homérique, le rire face à la connerie… Seulement voilà, les cons, c'est dans leur nature ou dans leur culture – comme on voudra, les cons ne rient pas, ils tirent. Comme disait Brel : « Chez ces gens-là, Monsieur, on ne pense pas, On ne pense pas, on tire »
Justement, Patrick Pelloux, médecin urgentiste et chroniqueur à Charlie, est certain que Charbonnier, alias Charb, faisait l'objet d'une vindicte personnelle et absurde de la part des fanatiques absurdes, agissant au nom de je ne sais quel Marionnette surnaturelle, de je ne sais quel pantin sacré dont personne au grand jamais n'a pu déceler la moindre trace, bref d'un phantasme abscon – celui-là porte le nom d'Allah, mais il en est... (continua)
Marco Valdo M.I. 8/1/2015 - 13:55
« En mon cœur, ce fut en un instant l'hiver et l'effroi. L'autodafé est revenu. J'ai senti le retour d'un vent pestilentiel qu'un temps on a cru pouvoir éteindre. Il y a maintenant d'autres tueurs en ville. »
Atmosphère ? Il y a comme une odeur dans l'atmosphère.
Qui étaient donc ces « tueurs en ville » et quand et où ?
Juste pour resituer les choses et comment elles sont au début… On a déjà connu la suite.
Ce n'était pas en France ; juste dans un pays voisin. C'était il y a un peu moins de cent ans, à Berlin.
Illustré par cette chanson : Peu importe mon nom.
Mano Solo e suo padre.
Mano Solo et son père.
مانو سولو والده
Mano Solo, nato Emmanuel Cabut, morto il 24 aprile 2010 di Aids.
Cabu, nato Jean Cabut, suo padre. Morto il 7 gennaio 2015 nell'attentato fascista "islamico" alla redazione di Charlie Hebdo.