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Son al louarn kounnaret

Son al louarn kounnaret
[1977]
Parole e musica di Gilles Servat
Nell’album intitolato "Chantez la vie, l'amour et la mort"
Testo trovato su Kalondour

“Enragés”, così era chiamato il gruppo più radicale scaturito dalla Rivoluzione francese...
“Enragés” si autodefinivano gli studenti più radicali, specie quelli dell’Università di Nanterre, durante il Maggio francese nel 1968...
Non so se qui Gilles Servat si riferisca agli anni 70, che furono caldi anche in Francia (ricordo soltanto che nel novembre del 1976 qualcuno usò 20 Kg di tritolo per far saltare in aria la casa parigina di Jean Marie Le Pen, fondatore del Front National), o se invece nell’associazione “enragé” / “renard” volesse riferirsi specificamente ai bretoni i quali, oltre ad essere celti e quindi frequentemente rossi di pelo, all’epoca erano impegnati in lotte politico-sindacali ed ambientaliste (contro i frequenti disastri petroliferi e contro... (continua)
Selaouit tud pinwidig, selaouit ma c'hellit
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2015 - 23:10
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Until the Day Is Done

Until the Day Is Done
Album: Accelerate (2008)
The battle's been lost, the war is not won
(continua)
inviata da Matt 14/1/2015 - 23:02
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The Power of One

The Power of One
"My father's land, my mother's tongue
(continua)
inviata da Matt 14/1/2015 - 22:56
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Lettre à des amis perdus

Lettre à des amis perdus
[1946]
Versi di René Guy Cadou (1920-1951), poeta francese, nella raccolta intitolata “Pleine poitrine” pubblicata nel 1946.
Musica di Julos Beaucarne, dall’album intitolato “20 ans depuis 40 ans” pubblicato nel 1997

Nel 1940, all’inizio dell’occupazione nazista della Francia, René Guy Cadou era un giovane insegnante a Saint-Aubin-des-Châteaux nella Loira Atlantica, dipartimento bretone integrato nella regione dei Paesi della Loira.

Fui qui che il 22 ottobre 1941, mentre si recava a scuola in bicicletta, Cadou incrociò i camion tedeschi che trasportavano alcuni dei prigionieri, quasi tutti militanti comunisti, che di lì a poco sarebbero stati fucilati in rappresaglia per la morte del tenente colonnello Karl Hotz, ucciso a Nantes in un attentato. E’ da quel momento che le poesie di Cadou si concentreranno sull’orrore della guerra, sulla barbarie nazista e sulla necessità della libertà, dell’amore e della fratenità per tutti gli uomini.
Vous étiez là, je vous tenais
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2015 - 16:50
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Jeune homme à la médaille

Jeune homme à la médaille
[1947]
Versi di René Guy Cadou (1920-1951), poeta francese, nella raccolta “Quatre poèmes de René Guy Cadou sur quatre portraits de Roger Toulouse”
Musica di Gilles Servat, nel suo disco intitolato “Hommage à René-Guy Cadou” pubblicato nel 1981.

Nel 1940, all’inizio dell’occupazione nazista della Francia, René Guy Cadou era un giovane insegnante a Saint-Aubin-des-Châteaux nella Loira Atlantica, dipartimento bretone integrato nella regione dei Paesi della Loira.

Fui qui che il 22 ottobre 1941, mentre si recava a scuola in bicicletta, Cadou incrociò i camion tedeschi che trasportavano alcuni dei prigionieri, quasi tutti militanti comunisti, che di lì a poco sarebbero stati fucilati in rappresaglia per la morte del tenente colonnello Karl Hotz, ucciso a Nantes in un attentato. E’ da quel momento che le poesie di Cadou si concentreranno sull’orrore della guerra, sulla barbarie nazista e... (continua)
Jeune homme beau jeune homme ne vois-tu rien venir
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2015 - 15:53
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Tant pis pour Verdun

Tant pis pour Verdun
[1965]
Parole e musica di Leny Escudero
Nell’EP intitolato “Premier amour” e poi nell’album “Rachel”




Si veda anche la canzone Le Chemin des Dames dei Chjami Aghjalesi
Grand-père du haut d' ton monument
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2015 - 14:26
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Le bohémien

Le bohémien
[1974]
Parole e musica di Leny Escudero
Nell’album intitolato “Le voyage”
Il va mourir le bohémien
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2015 - 14:02

Les bohémiens

Les bohémiens
Parole di Pierre-Jean de Béranger
Sulla melodia della popolare “Mon pèr’ m’a donné un mari”
Nella raccolta “Œuvres complètes de Béranger”, 1839.
Sorciers, bateleurs ou filous,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2015 - 13:44
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Les derniers Tziganes

Les derniers Tziganes
[1971]
Parole di Michelle Senlis (1933-), autrice e paroiera parigina
Musica di Jean Ferrat
Nell’EP intitolato “Aimer à perdre la raison”
Incisa, sempre nel 1971, anche da Isabelle Aubret (1938-), cantante francese.

“Che idea mi sono fatto dei Rom? Nessuna. Mantengo la mia. Non voglio fare il falso moralista radical-chic ma nemmeno nascondermi dietro i pregiudizi o peggio le ideologie. Semplicemente mi chiedo come accettiamo che bambini vivano nella sporcizia e alla mercé della pioggia e del freddo a due passi da noi.” (Marco Frasca)
C'en est bien fini
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2015 - 13:29
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A pé sopèt

A pé sopèt
chi ha vissuto veramente la guerra non ne vuole più, né per sé né per l'umanità intera.
Mi sôn sì, che pist la tèra,
(continua)
inviata da Trelilu 14/1/2015 - 12:05
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Gilles Servat: L'institutrice de Quimperlé

Gilles Servat: L'institutrice de Quimperlé
[1971]
Parole di André Servat (il padre di Gilles)
Musica di Gilles Servat
Nel disco intitolato all’autore

Quimperlé è una cittadina bretone del Finistère.
Y avait une institutrice
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2015 - 12:05
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Guerrillero santiagueño (Chacarera a Santucho)

Guerrillero santiagueño (Chacarera a Santucho)
[2012]
Parole e musica di Peteco Carabajal (1956-), compositore, cantante e polistrumentista folklorico argentino.
Non credo che questa canzone sia stata inclusa in qualche disco, almeno per il momento.

Chacarera - danza tipica di Santiago del Estero, nel nord-est argentino - dedicata Mario Roberto Santucho (1936-1976), santiagueño, fondatore del Partido Revolucionario de los Trabajadores (PRT) e comandante della più importante formazione guerrigliera marxista d’Argentina, l’Ejército Revolucionario del Pueblo (ERP).

Mario Roberto Santucho fu ucciso il 19 luglio 1976 in un conflitto a fuoco con un commando dell’esercito che lo aveva scovato in un rifugio dell’ERP a Villa Martelli, nord di Buenos Aires. Purtroppo Santucho aveva con sè documenti importanti della guerriglia, compresi i nomi di circa 400 militanti, e non fece in tempo a distruggerli: furono tutti uccisi tra il 1976 ed il 1977.
Inaugurando la vida
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2015 - 23:24
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Perdimos

Perdimos
[2006]
Nell’album intitolato “Algo tiene que pasar”

Una canzone che racconta della sanguinosa storia argentina degli anni 70 e 80, quella iniziata con il massacro di Trelew del 1972 (l’uccisione sommaria e la sparizione di molti militanti politici che avevano tentato l’evasione dal carcere di Rawson) - atto che costituì l’annuncio di ciò che sarebbe capitato tre anni più tardi con l’avvento della feroce dittatura di Videla & soci - e conclusasi con la battaglia de La Tablada del 1989 (l’assalto ad una caserma dell’esercito a Buenos Aires, finito con la strage degli assalitori, militanti del Movimiento Todos por la Patria, in gran parte ex guerriglieri dell’ERP, sandinisti e montoneros), il canto de cigno della guerriglia di marca guevarista e sandinista.
Perdimos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2015 - 22:37
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Ceux qui sèment la mort

Ceux qui sèment la mort
[2000]
Parole e musica di Alan Stivell
Nell’album intitolato “Back To Breizh”
Ceux qui sèment la mort et font récolter l'or noir
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2015 - 15:25
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A United Earth (I, II, III)

A United Earth (I, II, III)
[1998]
Parole e musica di Alan Stivell
Nell’album intitolato “1 Douar”
Con Youssou N'Dour (I e II) e Ashley Maher (III)

Nel 1998, quando Alan Stivell scrisse questo pezzo multilingue (bretone, francese e inglese, più la parte in wolof cantata da Youssou N'Dour e della quale in rete non si ha traccia), Alan Stivell era ormai ànema e core nella sua fase “world”: world music, world spirit, world 'gniòsa [1]. Insomma, lo spered hollvedel (spirito universale) di un suo famosissimo brano strumentale. Si deve prendere quindi questo brano, giustappunto, in questo spirito: una sorta di “imram” (viaggio spirituale) alla ricerca delle radici comuni di tutti gli esseri umani in tutte le loro diversità. Princìpi senz'altro nobilissimi, sui quali ci sarebbe ben poco da dire: solo che, ci dispiace molto per il sig. Cochevelou / Kozh Stivelloù, il mondo sembra essere andato, come di consueto, da tutt'altra... (continua)
I

(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2015 - 13:44
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Show Some Love

Show Some Love
BJ SAM the wonderfuld International Composer and Song Writer known for uplifting and inspiring music, whose music always move the listeners to ecstasy or tears, has finally released the long awaited single titled ''Show Some Love" which is composed to bring harmony to the Universe, due to the series of crisis and war around the world today. The song will erased hatred, racism, revenge, bitterness & injustice from the heart of every listeners and compel the world to embrace one another irrespective of our differences, colours, cultures and languages.
Show Some Love
(continua)
inviata da BJ SAM 12/1/2015 - 12:54
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Il ne faut plus tuer

Il ne faut plus tuer
[1974]
Parole e musica di Émile Le Scanff (Milig ar Skañv, in bretone)
Nell’album intitolato “Ouvrez les portes de la nuit”
Il ne faut plus tuer
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2015 - 11:04
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Dieu me damne

Dieu me damne
[1969]
Parole e musica di Émile Le Scanff (Milig ar Skañv, in bretone)
Nell’album d’esordio intitolato “Cet amour-là”
Dieu me damne
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2015 - 10:30
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Ki du

Ki du
[1973]
Parole e musica di Gilles Servat
La canzone che dà il titolo all’album.

“Io sono bretone. Io rifiuto l’ordine imposto. Io rifiuto il freddo marmo e i cannoni d'oro. Io rifiuto l’ordine pubblico, militare o cattolico che sia. Noi siamo bretoni e disertori, delinquenti e sabotatori. Siamo la terra e il mare…”

“Ki du” significa “cane nero” in bretone, e credo – ma potrei sbagliarmi - che si tratti dell’animale che nella tradizione si accompagna all’Ankou, la Morte, per guidare i defunti verso il mondo degli spiriti… Nella seconda strofa si fa riferimento all’hermine, l’ermellino, che era simbolo del ducato di Bretagna, indipendente per sei secoli e poi, nel 1547, annesso dalla Francia. Una delle più famose canzoni di Gilles Servat s’intitola, infatti, “La Blanche Hermine”.
Ki du!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2015 - 09:40
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Sales nègres

Sales nègres
Versi di Jacques Roumain (1907-1944), poeta haitiano, fondatore del Partito comunista nella nazione caraibica, nella raccolta intitolata “Bois d'ébène” pubblicata a Port-au-Prince nel 1945, un anno dopo la morte dell’autore.
Musica di Ismaila “Izo” Diop, bassista dei Trust
Interpretata da Stomy Bugsy, rapper e membro fondatore del gruppo hip hop francese Ministère AMER
Eh bien voilà:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2015 - 21:35
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The Pastafarian Song

anonimo
The Pastafarian Song
[2014]
Ho preferito attribuire questa canzone ad anonimo (anche perchè i pastafariani non hanno il culto della personalità, ma l’autore potrebbe essere quel Tony L. Benson che l’ha postata sul TuTubo.

Oggi nel centro di Torino c’era una simpatico raduno in cui venivano distribuiti piatti di tagliatelle al ragù e polpette, da consumare in piedi. Maledizione! Non lo sapevo, sennò mi sarei subito catafottuto lì invece di andare al solito noioso presidio sindacale... L’iniziativa era un’ironica risposta alle “Sentinelle in piedi”, gli omofobi autoconvocati che dicono di voler difendere la famiglia naturale e i valori tradizionali. Ma soprattutto credo si trattasse nella prima iniziativa pubblica a Torino della nuova “chiesa” pastafariana.

Il Pastafarianesimo è nato negli USA nel 2005 quando un giovane fisico, Bobby Henderson, sconcertato dalla scelta del governo del Kansas di inserire nei... (continua)
Pastafarian!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2015 - 18:48
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Géronimo

Géronimo
[1976]
Nell’album intitolato “Folle avoine”
Sous les vitrines illuminées de ma première enfance
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2015 - 14:18
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Dernier voyage

Dernier voyage
[1978]
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Derrière le rideau”

Se dovessi fare un bilancio della mia vita, potrei dire di non aver mai versato del sangue, di non aver mai amato il rumore degli stivali in marcia, di non aver mai avuto lo spirito di queegli "eroi" che partono la domenica presto per sparare a tutto quello che si muove e cinguetta...
Quand la mort cognera chez moi,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2015 - 14:01
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Badstreet USA

Badstreet USA
I want to tell you a story
(continua)
9/1/2015 - 22:55
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Pouvoir

Pouvoir
[1979]
Parole di Gilles Servat
Musica di Daniel Potet
Nel disco intitolato “L'or et le cuivre”

Canzone dedicata ad Anastasio Somoza DeBayle (1925-1980), ultimo dittatore della dinastia dei Somoza, scritta poco prima del trionfo della Rivoluzione Sandinista in Nicaragua.

Anastasio Somoza scappò da Managua il 17 luglio 1979 e venne accolto in Paraguay dall’amico Alfredo Stroessner. Ma non riuscì a godersi a lungo l’esilio dorato: il 17 settembre del 1980, mentre sulla sua auto blindata percorreva l’Avenida Generalísimo Franco (così era chiamata allora l’attuale Avenida España) ad Asunción, Somoza venne giustiziato da un commando dell’Ejército Revolucionario del Pueblo (ERP), un gruppo guerrigliero argentino. L’auto fu crivellata a colpi di M-16 ma ad assestare il colpo finale, con un lanciagranate RPG-2, fu un guerrigliero nicaraguense di nome José Mendoza Silva, detto “Chepe” (1962-1989).

“Chepe”... (continua)
Dans l’marbre de tes cabinets
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/1/2015 - 12:05
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Gloria e il fante

Gloria e il fante
testo Bruno Trillini - musica Silvano Staffolani
narrazione : "La ninna nanna de la guerra" - Trilussa - 1914
Comandante, Comandante,
(continua)
inviata da Silvano Staffolani 9/1/2015 - 11:44
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La liberté brille dans la nuit

La liberté brille dans la nuit
[1975]
Parole e musica di Gilles Servat
La canzone che dà il titolo all’album
La liberté brille dans la nuit
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/1/2015 - 10:52
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Si tu t’demandes où est Charlie

Si tu t’demandes où est Charlie
[8 Janvier 2015]
Parole di JB Bullet
Prendendo a prestito la melodia di Hexagone di Renaud
J’ai pas peur de toi l’extrémiste
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/1/2015 - 01:07

Par le Grand Manitou

Par le Grand Manitou
Par le Grand Manitou

Chanson de langue française – Par le Grand Manitou – Marco Valdo M.I. – 2015


Par le Grand Manitou,
Fanatiques de tous les pays, 
Calmez-vous !

Pourquoi ce Grand Manitou ?, demande Lucien l'âne en inclinant la tête du bon côté.

Oh, Lucien l'âne mon ami, car il y avait dans ma jeunesse, une ritournelle – d'où venait-elle ? - qui précisément disait : « Par le Grand Manitou ». Et ces ritournelles sont souvent un bon départ pour une parodie ; alors la tête s'emballe, la ritournelle tourne, tourne, peuple le moindre silence et l'oreille n'entend plus qu'elle.

Moi, je m'en souviens bien aussi et je peux même te dire que cette ritournelle n'était pas anonyme. C'était une chanson-scie du dénommé Jim Larriaga et chantée par le dénommé Carlos qui en fit un vrai tube. Comme disait Boris Vian, qui avait le premier usé de ce terme à cet usage. Vian précisait : un tube, c'est... (continua)
Par le Grand Manitou,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/1/2015 - 14:40

J’ai tout scié (Profession de foi)

J’ai tout scié (Profession de foi)
[1888]
Parole e musica del poeta e chansonnier anarchico Paul Paillette (1844-1920)
Nella raccolta intitolata “Tablettes d’un lézard”, nel capitolo “Les Enfants de la nature”, pubblicata a parigi nel 1888.
Ripresa nella raccolta “Anthologie de la subversion carabinée” curata da Noël Godin nel 1988.

Di Paul Paillette si veda anche Heureux temps.
J’suis un bohême, un révolté.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/1/2015 - 11:24
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Bascom Lamar Lunsford: Jesse James

Bascom Lamar Lunsford: Jesse James
1924
Bascom Lamar Lunsford

1967
Words and music adaptation by Woody Guthrie & Huddie Ledbetter

Visto che nel sito esiste, sottotraccia, un percorso su ribelli e banditi, non poteva mancare questa splendida canzone di Woody Guthrie, reinterpretata, tra gli altri, dai Pogues, da Pete Seeger, da Bruce Springsteen e da tanti altri.
Da notare come la versione di Pete Seeger, nonostante Jesse James non fosse certo uno stinco di santo, e anche combattesse per i confederati, diventando di fatto un sabotatore dei treni unionisti, ne faccia una sorta di moderno Robin Hood


Jesse Woodson James (Contea di Clay, 5 settembre 1847 – Saint Joseph, 3 aprile 1882) è stato un criminale statunitense. Attivo con la sua banda negli anni appena successivi alla Guerra di secessione in quanto ex soldato confederato. Rapinò banche e impedì la costruzione di una grande ferrovia nel suo paese, il Missouri,... (continua)
Just about the worst gun battle ever out on the western plains
(continua)
inviata da DoNQuijote82 8/1/2015 - 10:34

Le Rire de Charlie

Le Rire de Charlie
Le Rire de Charlie

Chanson de langue française – Le Rire de Charlie – Marco Valdo M.I. – 2015

Je pensais, Lucien l'âne mon ami, je pensais ne plus écrire de chansons… À quoi bon ? J'hibernais au creux de mon arbre. Et puis, d'un coup, un cri, un appel m'a réveillé… C'était Charlie, Charlie qui disait :

« Je suis Charlie.
Au secours, les cons nous cernent
Et ils tirent.
Je suis Charlie. »

En mon cœur, ce fut en un instant l'hiver et l'effroi. L'autodafé est revenu. J'ai senti le retour d'un vent pestilentiel qu'un temps on a cru pouvoir éteindre. Il y a maintenant d'autres tueurs en ville. Mais face à cela, il n'y a pas trente-six mille manières d'être. Ora e sempre : Resistenza ! Ô, Lucien l'âne mon ami, que l'humanité de l'homme est difficile à faire advenir…

Je l'entends bien ainsi, moi qui depuis des milliers d'années traîne mes sabots parmi mille sortes de gens, je le sais bien... (continua)
Je suis Charlie.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2015 - 22:54
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Propos séditieux

Propos séditieux
[1979]
Parole di Gilles Servat
Musica di Daniel Potet
Nel disco intitolato “L'or et le cuivre”

“Viva la libertà di parola! Sbrigati ad aprire la bocca, ad approfittarne, prima che un bel mattino l’ultimo dei (pre)potenti prenda il potere e t’impedisca di cantare, o di parlare, o di scrivere, o di pensare, o di disegnare vignette contro tutti i carnefici dell’umanità e contro le loro religioni del cazzo!”

NI DIEU NI MAÎTRE !!!
Tous les matins en m’réveillant
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2015 - 16:19
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Toast to Freedom

Toast to Freedom
[2012]
Scritta da Carl Carlton (1955, chitarrista, compositore e produttore musicale tedesco) e Larry Campbell (1955, polistrumentista statunitense) per Amnesty International in occasione del cinquantenario dalla fondazione dell’organizzazione.
Interpretata da oltre 50 artisti di calibro internazionale.
Il sito del progetto


Hanno partecipato: Amy Helm, Angelique Kidjo, Arno, Axelle Red, Blind Boys of Alabama, Carl Carlton, Carly Simon, Christine & The Queens, Christophe Willem, David D'Or, Donald Fagen, Emmanuel Jal, Eric Burdon, Essie Jain, Ewan McGregor, Florent Pagny, Gentleman, Jane Birkin, Jerry “Wyzard” Seay, Jimmy Barnes, John Leventhal, JP Nataf, Keb Mo, Kris Kristofferson, Larry Campbell, Levon Helm, Mahalia Barnes, Marianne Faithfull, Matthew Houck, Max Buskohl, Moses Mo, Nacho Campillo, Pascal Kravetz, Rosanne Cash, Sari Schorr, Shawn Mullins, Sir Samuel, Sonny Landreth, Sussan Deyhim, Taj Mahal, Teresa Williams, Vida Simon, Warren Haynes, Wayne P. Sheehy, Zackary Alford
How delicious is the winning of her kiss
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2015 - 15:57
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Davide Van De Sfroos: La balàda del Genesio

Davide Van De Sfroos: La balàda del Genesio
[1999]
Testo e musica di Davide Bernasconi, ovvero Davide Van De Sfroos
Album: Brèva e Tivàn
Lyrics and Music by Davide Van De Sfroos



Bentornato al Genesio
di Riccardo Venturi

L'Argingrosso, quello della strada dove abito, non lo credereste ma è un argine per davvero. E grosso, talmente grosso da aver fatto sì che, nel 1966, l'Isolotto fosse una delle pochissime zone di Firenze a non essere sommersa dall'Arno. Ci si può, sopra, camminare e andare in bicicletta; da una parte la strada, dall'altra un mondo fatto di orti, baracche, giardini rivieraschi, alberi, voliere. Persino quattro grossi pappagalli, liberi, che beccavano da un albero. È stato là, o tornando da là, che mi è rivenuto a mente il Genesio. Quant'era! E non lo so proprio perché; so solo che le canzoni, i loro personaggi e le storie che raccontano, sono fatte così. Stanno in letargo, a volte per anni, poi, a un dato momento,... (continua)
Se ciàmi Genesio o ho fàa un pöe de tütt
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/1/2015 - 01:12
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Marcia K2

Marcia K2
[1973]
Testo di Daniele Pace e Giancarlo Bigazzi
Voce narrante di Alfredo Cerruti
Musica in sottofondo di Totò Savio
In “Troia”, l’album di debutto
Testo da Era meglio quando c'erano Gli Squallor, il sito ufficiale.

Una delle famose telecronache del Cerruti, quella di una sfilata delle forze armate che si svolge in cima al K2...
Quanto deve agli Squallor gente come Lillo & Greg, che oggi fanno le stesse cose ma con molto meno coraggio...
Signore e signori buongiorno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/1/2015 - 21:50
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Ninna nanna del contrabbandiere

Ninna nanna del contrabbandiere
[1999]
Parole e musica di Davide Van De Sfross
Nell’album intitolato “Brèva e Tivàn”

Sulle CCG ci sono molte canzoni che appartengono ad un percorso de facto, che non è mai stato formalizzato: sono quelle sui banditi & ribelli. Ci aggiungo questa bellissima, struggente canzone di Davide Bernasconi su come era la vita vissuta “de sfroos”.
Ninna nanna, ninna oh
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/1/2015 - 20:59
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Bath, Michigan

Bath, Michigan
[1997-98]
Parole e musica di Landis MacKellar
La canzone che dà il titolo ad una “low-tech” compilation (l’autore non è un musicista professionista) pubblicata nel 1999.
Testo trovato su questa pagina dedicata al “Bath School Disaster

Costruendo la pagina relativa alla canzone Pray for Newtown di Mark Kozelek (Sun Kil Moon) mi sono imbattuto nella List of school shootings in the United States su en.wikipedia: impressionante! Dal 1760 (il primo episodio riportato di un massacro di giovani studenti, ma questo nel quadro delle guerre indiane) ad oggi, non passa quasi anno senza una tentata o riuscita strage in qualche scuola dei ridenti States.
Centinaia e centinaia di vittime, moltissimi i bambini e gli adolescenti, un bel tributo di sangue in nome del “I'll give you my gun when you pry it from my cold, dead hands” (“Avrai la mia arma solo quando riuscirai a strapparla dalle mie fredde... (continua)
In Nineteen Hundred and Twenty Eight (*)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/1/2015 - 09:55
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Jacques Brel: Ces Gens-là

Jacques Brel: Ces Gens-là
Ces Gens-là

Chanson de langue française – Ces Gens-là – Jacques Brel – 1966



« Et si la France n'était pas la France, tous les Français seraient des étrangers ! », disait Pierre Dac se remémorant De Gaulle. Et si la chanson française n'était pas française ? Comment faut-il dire ? Donc, il y a la chanson française et la chanson de langue française – Zacharie Richard, par exemple ou Claude Léveillée ou Diane Dufresne ou Eddie Constantine… Mais quand même… Alors, Brel… Lucien l'âne mon ami, Brel, c'est toute une histoire. D'abord, on l'aime. Et puis, on ne l'aime plus. Et on ne sait pas pourquoi. Et puis, on l'aime de retour. Pour de bon, cette fois. On ne sait toujours pas pourquoi. Enfin, on l'aime toujours, même s'il n'est plus là. Enfin, c'est mon histoire à moi. Cette histoire de rien que je t'ai racontée là. Mais enfin, quand on l'entend, quand on le voit, quand on l'entend en le... (continua)
D’abord, d’abord, il y a l’aîné ;
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/1/2015 - 22:34
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Liberiamo

Liberiamo
[1975]
Scritta da Gianfranco Manfredi e Ricky Gianco
45 gg - La Poiana Dischi di parte LPS 001 [1978]

La canzone sembrava intitolarsi all'inizio “Liberiamo Notarnicola”; nel '78 fu incisa su 45 giri per “La Poiana – Dischi di parte” assieme a “Questa casa non la mollerò”. Tra i personaggi da liberare, quelli individuabili sono stati lincati direttamente nel testo (trascritto all'ascolto da Adriana, dato che in Rete se ne trovano solo scarsi brandelli dispersi in remoti “forum”); ma nulla si è finora riusciti a sapere di “Toyo” (o “Toio”) da liberare assieme a Giovanni Marini. Naturalmente, chi ne sapesse qualcosa è pregato di intervenire su questa pagina. [RV]
Liberiamo Notarnicola
(continua)
inviata da Adriana + CCG/AWS Staff 5/1/2015 - 15:45
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Evviva 'o rrè

Evviva 'o rrè
2001
dall'album Medina
feat. 99 Posse

Stavo cercando il video di Curre curre guagliò al concerto del 1 maggio del 2001 99 posse e Pino Daniele, e mi sono imbattuto in questo pezzo. E allora oggi voglio ricordarlo così
È muòrto 'o rre', evviva 'o rre'
(continua)
inviata da DoNQuijote82 5/1/2015 - 14:54
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Anna verrà

Anna verrà
Addio a Pino Daniele

E così se n'è andato pure 'o bluesman. Si presenterà al cospetto del Vastissimo Nulla berciando "je so' pazz', nun me scassat' 'o cazz'", ci piace parecchio pensare. Guddlàck, Pino, forever.
CCG/AWS Staff 5/1/2015 - 14:07
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Arrow

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Da Cronache dal Faro - Peter Hammill & VDGG Study Group

La traduzione è interamente di Luca Fiaccavento, tranne i tre versi (recitati) iniziali, che non vi sono compresi e che sono stati tradotti ad hoc da RV per questo sito.

Giornalista, pseudo-musicologo e cinefilo, Luca Fiaccavento è uno degli autori di Dark Figures Running, primo libro di traduzioni in italiano dei testi dei VdGG. E' ossessionato dai fari, dai computer Macintosh, da Douglas Adams e dai Monty Phyton. Coltiva un inquietante sogno nel cassetto: una partita a scacchi con Hammill, con quest'ultimo nei panni del Bengt Ekerot del Settimo Sigillo.

FRECCIA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/1/2015 - 19:37
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Pray for Newtown

Pray for Newtown
[2014]
Parole e musica di Mark Kozelek, responsabile del progetto musicale Sun Kil Moon
Nell’album intitolato “Benji”

Una canzone-preghiera che Sun Kil Moon ha scritto, su sollecitazione di un suo fan, per le vittime di molti episodi di violenza feroce e folle che hanno profondamente segnato anche recentemente la nostra epoca.

Si comincia dalla strage del 1984 al McDonald di San Ysidro, California, quando tal James Oliver Huberty, un pazzo “survivalista” ossessionato dalla crisi economica, dalla guerra nucleare e da un futuro che egli immaginava di caos generale, si armò fino ai denti ed aprì il fuoco all’interno di un affollato ristorante vicino a San Diego, uccidendo 21 persone prima di essere fermato da un cecchino della polizia.

Nella seconda strofa Sun Kil Moon racconta con tristezza dell’indifferenza di molti suoi amici statunitensi di fronte alle stragi di Oslo ed Utøya (77 morti),... (continua)
I was a Junior in high school when I turned the TV on
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2015 - 15:07
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Peace Mound Center Statement

Peace Mound Center Statement
Scusate, ho proposto questo video un po' a casaccio. Visto che sto proponendo la "Mayn Shtetele Belz" come una canzone autonoma e ho scoperto anche il suo legame con "Warszawo ma" che c'era già nel sito, nonché il fatto che questo titolo da YT non indica la canzone e Leopold Kozłowski ne fa solo una breve improvisazione, sarà forse meglio cancellare questa pagina qua. Si potrebbe spostare il video (con l'appello del klezmer galiziano) nella nuova pagina spedita da me.
Tanto, anche se la "Mayn Shtetele Belz" può andare, già sento il brontolio di Riccardo che imprecherà per la qualità dello yiddish e della trascrizione da me scovati e perché ce dovrà mettere le sue mani...
Ancora scusa per questa mossa sconsiderata, e buon anno a tutti
Krzysiek Wrona 3/1/2015 - 07:48
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Time Table

Time Table
sorprende la maturità e la profondità dei concetti espressi da questo testo, soprattutto se si considera che è stato scritto quando Peter e gli altri erano poco più che ventenni! Che straordinari uomini e che musicisti!
marco santacesaria 3/1/2015 - 05:34
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Warszawo ma

anonimo
Warszawo ma
[1946?]
Testo di Ludwik Starski sulle note della canzone yiddish composta da Alexander Olshanetsky nel 1928 incirca e intitolata "Majn sztetele Belz". Ludwik Starski scrisse questa canzone per un film musicale "Zakazane piosenki" (Le canzoni proibite) del 1946, uno dei primi lungometraggi polacchi girato in Polonia dopo la seconda guerra mondiale. La pellicola raccoglie le autentiche canzoni di protesta cantate durante l'occupazione tedesca per le strade di Varsavia e il testo di Starski ricchiama in qualche maniera la tragica morte del famoso paroliere Andrzej Włast, ucciso dai tedeschi durante un tentativo di fuga dal ghetto di Varsavia, e a cui a volte la canzone viene erroneamente attribuita. Riporto il testo completo come viene cantato nel film dall'attrice Zofia Mrozowska.
Warszawo ma, o Warszawo ma
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/1/2015 - 02:57
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Refugees

Refugees
Ogni canzone è legata a un ricordo. Il ricordo può essere di un momento importante della propria vita, o semplicemente un'immagine di un momento qualsiasi, che si riaffaccia a distanza di abissi di tempo. Per me, "Refugees" è rivedermi all'età di nove anni, malato a letto una sera d'inverno, con le automobiline "antiche" (anche allora mi piacevano di modelli passati...) e il vecchio mangianastri di mio fratello. 1972, credo. Mica volevo le canzoncine dello Zecchino d'Oro, mi facevo portare i Van Der Graaf e i King Crimson. Saluti.
Riccardo Venturi 2/1/2015 - 18:07
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Killer

Killer
2 gennaio 2015
ASSASSINO
(continua)
2/1/2015 - 17:41
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La pissande di Salin

La pissande di Salin
1er janvier 2015
LA CASCADE DE SALIN
(continua)
1/1/2015 - 23:51




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