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Principe mio

Principe mio
[1973?]
Testo trovato su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974).
Principe mio, signore del mondo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2014 - 13:40

Signor Capitale

Signor Capitale
[1973?]
Testo trovato su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974).
Giudice vecchio e venduto, che il proletariato
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2014 - 13:23
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Su comunisti della capitale

anonimo
Su comunisti della capitale
Testo trovato su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974), con la seguente nota:

“E’ al più diffusa canzone comunista di Roma, legata alla Resistenza. La fonte diretta è la canzone Su comunisti di Civitavecchia, rispetto alla quale la versione romana ha pochissime varianti. Dietro ad ambedue c’è la canzone anarchica Nel fosco fin del secolo morente”.

Civitavecchia, durante la seconda guerra mondiale, venne rasa al suolo dalle bombe alleate nel corso dei 76 bombardamenti protrattasi dal 14 maggio 1943 al giugno 1944. Fu città di forte movimento partigiano (che, dati i massicci bombardamenti, si organizzò sui monti della Tolfa e nel Viterbese) e di origine risalente alla forte compagine degli Arditi del Popolo, fondati nel 1921 da Argo Secondari, ex pluridecorato Ardito assaltatore.... (continua)
Su comunisti della capitale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2014 - 11:47

Roma è fatta pei ricchi signori

anonimo
Registrata a Roma, San Basilio, maggio 1970, dall’informatore Domenico Savi.
Probabilmente sull’aria di una canzonetta napoletana.
Testo trovatu su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974).
Abbiamo tempo da sciopera’
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2014 - 10:00

O fascista, o teppista

anonimo
[1919-22]
Sull’aria di Giovinezza
Canzone raccolta dai ricercatori del Circolo Gianni Bosio a Castel di Lago, Terni. Testo analogo segnalato anche a Roma, Tor de’ Cenci.
Trovato su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974)

Ho datato questa canzone tra il 1919 e il 1922 perchè nell’ultima strofa si fa riferimento alla “guardia regia”: “La Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza fu il corpo di pubblica sicurezza, dipendente dal ministero dell'Interno, che sostituì il preesistente Corpo delle Guardie di Città dal 2 ottobre 1919 al 31 dicembre 1922, quando fu sciolto dal governo Mussolini che lo sostituì con la Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale.” (it.wikipedia)
O fascista, o teppista
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 23:00
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Puerto Rico

Puerto Rico
[1988]
Testo e musica di Vaya con dios
Dal primo album "Vaya Con Dios"
Il testo trovato qua http://www.metrolyrics.com/
Aie, aie, aie, aie, aie, aie, Puerto Rico
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 25/9/2014 - 20:28
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Tangerine Café

Tangerine Café
[2002]
Adattamento di una preghiera tradizionale islamica.
La traccia che dà il titolo al disco, con la THO, Tarantula Hypertext O'rchestra.

Una “canzone urgente” – parafrasando l’ottimo Stefano Giaccone – in questi tempi di tale orrore che purtroppo si perde persino di vista il senso e la misura, distratti di fronte a 2.000 palestinesi, in maggioranza civili, trucidati a Gaza e indignati di fronte alle decapitazioni di tre ostaggi occidentali, persone come noi… ostaggi della Paura e dell’Orrore.
Ehi, gente del mondo intero, il perdono esiste
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 16:50
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Ommo

Ommo
[2003]
Scritta da Gennaro Della Volpe (Raiz degli Almamegretta) e Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Sacra Konzert”
ommo, ommo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 16:23
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Balo migrante

Balo migrante
[2007]
Scritta da Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio, e Domenico Ascione, napoletano, compositore e chitarrista, docente di chitarra presso il presso il Conservatorio di Roma “Santa Cecilia”.
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Passaggi”, con Lucilla Galeazzi.
Giggino ‘o ricciulillo se chiammava
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 15:32
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Canzoniere del Lazio: Bevi, bevi compagno (Se nasce l'anarchia)

Canzoniere del Lazio: Bevi, bevi compagno (Se nasce l'anarchia)
[fine ‘800]
Canzone anarchica anticlericale di autore anonimo raccolta nei primi anni ’70 da Alessandro Portelli nella zona dei Castelli romani, nei pressi di Velletri.
Nel disco del Canzoniere del Lazio – con cui Portelli collaborò fin dalla sua fondazione nel 1972 – intitolato “Quando nascesti tune”, I Dischi del Sole, 1973.
Recentemente ripresa da Il Muro del Canto.

Scusate, non ho saputo tenermi… Se la ritenete fuori luogo, cassatela pure… Però, secondo me, merita almeno un bell’Extra, soprattutto in considerazione di due recentissime notizie: in primis, quella dell’arresto in Vaticano del già arcivescovo e nunzio Jozef Wesolowski, polacco, accusato di pedofilia e detenzione di materiale pedopornografico (credo si tratti del primo arresto di un alto prelato avvenuto nello Stato Pontificio in epoca moderna);

e poi quella della rimozione del vescovo paraguayano Rogelio Ricardo Livieres Plano, accusato di malversazione e copertura di abusi sessuali di preti della sua diocesi…

“L'ossa de 'sti maiali ai cani s'ha da da', trallalà…”
“Bevi bevi compagno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 14:21
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Grodek

Grodek
[1914]
Poesia di Georg Trakl
Musica di David Hackbridge Johnson (2012)

A poem by Georg Trakl
Music by David Hackbridge Johnson (2012)

Ein Gedicht von Georg Trakl
Musik von David Hackbridge Johnson (2012)

"One of a series of pieces that use the words of Georg Trakl's poem Gródek. After a battle there in 1914 Trakl tended the wounded. He was so traumatised by this that he took his own life a few days later. Unlike the earlier works in the series, here the piano and sprechstimme are speeded up and distorted. Ironic dance music comes in and out of focus to add to the frenzied nature of the emotions. In a later Eastern Front my uncle Paul died when barely out of his teens - he would be in his 80s if he was alive today. So much wasted life on all sides. - David Hackbridge Johnson.

Questa non è soltanto una poesia di Georg Trakl, e una delle più famose e terribili. E' l' ultima sua poesia,... (continua)
Am Abend tönen duie herbslichen Wälder
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/9/2014 - 12:17
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Il canto della foresta (La colonia Cecilia)

anonimo
Il canto della foresta (La colonia Cecilia)
[1890]
La “colonia Cecilia”, nello Stato brasiliano del Paranà, rappresentò un tentativo, che vide come protagonisti soprattutto italiani, di convivenza comunitaria di stampo anarchico. Ebbe vita breve, tra il 1890 ed il 1894.

L’idea di costruire una comunità anarchica nacque dall’agronomo pisano Giovanni Rossi (1856-1943), soprannominato “Cardias”, che era anche giornalista e militante anarchico, sempre alla ricerca della realizzazione pratica delle idee libertarie che circolavano nel periodo. Già nel 1887 Cardias evevo messo su una comune contadina in provincia di Cremona (“La Cittadella”), ma l’esperimento era naufragato dopo poco, soprattutto a causa della diffidenza della popolazione locale. Ma lui non si diede per vinto e, convinto che in Italia non ci fossero le condizioni per attuare le sue idee (“terra di ladri”, come dice la canzone), decise che il Brasile poteva essere il posto... (continua)
L'eco delle foreste
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 12:15

Lamento d'un soldato

anonimo
Lamento d'un soldato
[‘800]
Canzone proveniente dalla Campania.
Testo trovato in “Canti popolari delle provincie meridionali”, a cura di Antonio Casetti, edizioni Loescher, 1872
Piango, misero me, che son soldato,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 10:25
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21 settembre 1864

21 settembre 1864
[2014]
Parole e musica di Beppe Novajra di Poirino, Torino, chansonnier in lingua piemontese e italiana.

L’unica canzone che mi sia riuscito di trovare (e da me trascritta all’ascolto) su quella che viene spesso definita come la “prima strage di Stato”, erroneamente visto che soldati e carabinieri dell’ “Unitalia” - come la chiama qui Beppe Novajra, in assonanza a “mitraglia” - si erano già resi protagonisti di molti altri feroci eccidi nel sud Italia, come quelli di Montefalcione, di Ruvo del Monte, di Auletta e di Pontelandolfo e Casalduni.

Nel 1864, a tre anni dalla proclamazione dell’Unità, era cosa nota che la capitale del Regno non avrebbe potuto rimanere ancora a lungo quassù a Torino. Non sto qui ad approfondire - anche perchè non ne so abbastanza - come mai si decise per Firenze e non per Roma (c’entravano il Papa e gli accordi con la Francia di Napoleone III), ma il modo in cui... (continua)
’64, 21 settembre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2014 - 20:52
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La Borinqueña

La Borinqueña
Música: Francisco Ramírez / Félix Astol Artés
Letras revolucionarias de la canción por:
Lola Rodríguez de Tió



The song "La Borinkeña" or "La Borinqueña" was originally created during the 1800s by the Puerto Rican patriot Don Francisco Ramírez during a time of upheaval in the island of Puerto Rico.

Much later the Puerto Rican female revolutionary leader, Lola Rodríguez de Tió, wrote a poem in support of the Puerto Rican revolutiony factions and adopted the poem as the song's lyrics. Together with Francisco Ramírez, Lola, had created the widely known revolutionary song lyrics to the music still used to this day by Puerto Rican Nationalists, Socialists, Independentists, Sovereignists, Autonomists, Libertarians, Nihilists and other left wing movements. Even the Centralists and the Conservatives of the Popular Democratic Party and even more some of the pro state Federalists like to sing... (continua)
¡Despierta, borinqueño
(continua)
inviata da BorikuaTainoGuerrero 24/9/2014 - 11:48

Passaggio alla città

Passaggio alla città
[Roma, 1 luglio 1950]
Versi di Rocco Scotellaro.
Messa in musica da Ambrogio Sparagna, la poesia dà il titolo alla cantata da lui composta nel 2003 su commissione della Regione Basilicata.

Nel poeta di Tricarico il piano sociale e quello personale sono spesso strettamente uniti. Questa che all’apparenza è una poesia d’emigrazione riguarda altresì un passaggio preciso della vicenda politica e personale dell’autore, così come spiega Antonio Martino su “Rabatana. Bagatelle e cammei tricaricesi”:

“L’8 febbraio del 1950 Rocco Scotellaro fu arrestato e tradotto nelle carceri giudiziarie di Matera, dove restò fino al successivo 25 marzo. Nella sentenza d’assoluzione piena si può constatare che si parlava di vendetta, imbastita con acredine da avversari politici e personali.
Dopo la sentenza di assoluzione non partecipò alle sedute del consiglio comunale tenutesi in aprile e a quelle della giunta... (continua)
Ho perduto la schiavitù contadina,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2014 - 10:56
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Sempre nuova è l'alba

Sempre nuova è l'alba
[1948]
Versi di Rocco Scotellaro, nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953”, pubblicata da Mondadori nel 1954.
Messa in musica da Ambrogio Sparagna, nella cantata “Passaggio alla città” composta nel 2003 su commissione della Regione Basilicata.

In prefazione alla raccolta “È fatto giorno” del 1954, Carlo Levi definì questi versi del poeta di Tricarico come la “Marsigliese del movimento contadino”…

Grazie a Gianfranco per aver suggerito questa poesia a commento di Noi non ci bagneremo.
Sempre nuova è l'alba
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2014 - 10:35
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Crisis

Crisis
[1978]
Lyrics and music by Bob Marley
Testo e musica di Bob Marley
Album: Kaya
They say the sun, shines for all
(continua)
inviata da Parva Securis 24/9/2014 - 07:41
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Fuck Anita Bryant [Fuck Aneta Briant]

Fuck Anita Bryant [Fuck Aneta Briant]
[1978]
Lyrics, insults and music by David Allan Coe
Testo, insulti e musica di David Allan Coe
Album: Nothing Sacred

Non ci sono solamente gli hacker vendicatori; anche noialtri delle CCG ci abbiamo il nostro Anonymous. Ogni tanto si fa vivo (ed è sempre il benvenuto), e lo fa quasi sempre con testi, come dire, fuori dalla righe. Così questa Fuck Anita Bryant, un pezzo del '78 di un tipino che si chiama David Allan Coe e che qui andiamo a presentare con grande letizia (non la Moratti, ci teniamo a dirlo).

Un album che si chiama “Niente è sacro”; una copertina apparentemente fatta alla bell'e meglio, e diciture del tipo “Solo per adulti” e “Consigliabile non suonarlo all'aria aperta”; pieno di errori di ortografia ("Not recomended", "Not for sale in store's"); canzoni che parlano di amplessi con la pornostar Linda Lovelace e altre cose così, compreso il "Master Bation Blues" e compresa... (continua)
Hey, fuck Anita Bryant
(continua)
inviata da Anonymous 24/9/2014 - 05:07
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The Promise of a New Day

The Promise of a New Day
Album: "Spellbound" (1991)
Eagle's calling and he's calling your name
(continua)
inviata da Anonymous 24/9/2014 - 04:09
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Ciaccona dei tempi di guerra

Ciaccona dei tempi di guerra
[1943]
Erich Itor Kahn era nato a Rimbach, nell’Odenwald tedesco, in una famiglia di fede ebraica. Il padre era un matematico ed era anche cantore nella locale sinagoga. Kahn studiò pianoforte e composizione a Francoforte e lì divenne pianista, compositore ed arrangiatore alla Südwestdeutsche Rundfunkdienst AG, una delle più importanti stazioni radiofoniche tedesche. A Francoforte Kahn ebbe modo di conoscere alcuni tra i maggiori compositori contemporanei e fu proprio lui il 29 gennaio del 1930 ad interpretare in prima assoluta la “Pièce per pianoforte Op. 33” di Arnold Schönberg.

All’avvento del nazismo Erich Itor Kahn fu sollevato da ogni incarico e fu costretto a fuggire a Parigi con sua moglie, Frida Rabinowitch. Nel 1939, all’inizio del conflitto mondiale, Kahn fu internato come “straniero nemico”. L’occupazione tedesca lo colse quindi già prigioniero. Fu nei campi di Blois e di Milles... (continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/9/2014 - 09:12
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Nenia judaeis qui hac aetate perierunt

Nenia judaeis qui hac aetate perierunt
[1940-41]
Erich Itor Kahn era nato a Rimbach, nell’Odenwald tedesco, in una famiglia di fede ebraica. Il padre era un matematico ed era anche cantore nella locale sinagoga. Kahn studiò pianoforte e composizione a Francoforte e lì divenne pianista, compositore ed arrangiatore alla Südwestdeutsche Rundfunkdienst AG, una delle più importanti stazioni radiofoniche tedesche. A Francoforte Kahn ebbe modo di conoscere alcuni tra i maggiori compositori contemporanei e fu proprio lui il 29 gennaio del 1930 ad interpretare in prima assoluta la “Pièce per pianoforte Op. 33” di Arnold Schönberg.

All’avvento del nazismo Erich Itor Kahn fu sollevato da ogni incarico e fu costretto a fuggire a Parigi con sua moglie, Frida Rabinowitch. Nel 1939, all’inizio del conflitto mondiale, Kahn fu internato come “straniero nemico”. L’occupazione tedesca lo colse quindi già prigioniero. Fu nei campi di Blois e di... (continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/9/2014 - 09:04
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Tencere tava havası

Tencere tava havası
Aria di pentole e padelle
da Kelebekler di Miguel Martínez.*

Tortuga ha un blog che si chiama Inizio dalla fine. Migrazioni al confine fra reale e immaginario, e invece inizia dall’inizio: insomma, il primo post che vedi è il più vecchio.

Inizio dalla fine è sicuramente molto in sintonia con la parte del nostro blog che abbiamo intitolato mundus imaginalis in onore di Henry Corbin.

Da due video di cui si era parlato nei commenti del nostro blog, Tortuga ha tirato fuori questo testo, che le rubiamo integralmente in cambio di un poco costoso grazie!**

Ricordiamo che abbiamo già presentato qui due brani dei Kardeş Türküler, con Tencere tava havasi, torniamo per la terza volta a questo gruppo.

Tortuga ha prima tradotto il testo di “Tencere tava havası” dall’inglese dei sottotitoli, poi lo abbiamo riguardato insieme, confrontando con l’originale turco; infine, lei ha riscritto il tutto in... (continua)
Bir öyle bir böyle kelamlardan, yasaklardan
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/9/2014 - 00:27
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Quando sarà abolito il capitale

anonimo
Quando sarà abolito il capitale
[fine 800]
Canto anarchico di fine 800, poi passato - con alcune “gustose” variazioni, tipo: “... e invece di patate pere e mele avremo confettini e pandispagna...” - nel repertorio socialista e partigiano.
Interpretato da Elio Pereno nel disco “Sventolando la libera bandiera - canti della 41ma Brigata Garibaldi «Carlo Carli»”, arrangiamenti musicali di Angelo Patrizio, Avigliana 2005.
Quando sarà abolito il capitale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 20:40
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Partigiano di Valle Susa

Louis Bernard (Fulvio Davì)
Partigiano di Valle Susa
[1944]
Canto della 41ª Brigata Garibaldi "Carlo Carli" operante in bassa Val Susa, Torino.
Scritto da Fulvio Davì, nome di battaglia Louis Bernard.
Interpretato da Elio Pereno nel disco “Sventolando la libera bandiera - canti della 41. Brigata Garibaldi «Carlo Carli»”, arrangiamenti musicali di Angelo Patrizio, Avigliana 2005.

Carlo Carli (1920-1944) era originario di Pontebba, Udine. Studente di chimica a Torino, frequentò poi una scuola allievi ufficiali nel senese e divenne sottotenente di artiglieria. All’Armistizio fu tra i primi ad organizzare nuclei di resistenza in Valle Susa. Protagonista di molte azioni armate contro i fascisti, il 21 gennaio 1944 fu ucciso in uno scontro a fuoco coi repubblichini presso la stazione ferroviaria di Avigliana.
La sulle cime nevose
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 20:06
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Babylon System

Babylon System
Album: "Survival" (1979)
We refuse to be
(continua)
inviata da Parva Securis 22/9/2014 - 18:06
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La Faida

La Faida
2014
Riuscire a volare

feat. Cristoforo Micheli
E ancora un nuovo giorno si sacrifica
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2014 - 17:48
Percorsi: Mafia e mafie
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チェルノブイリ [Chernobyl]

チェルノブイリ [Chernobyl]
Cherunobuiri
[1988]
Scritta da Mashima Masatoshi / 真島昌利
The Blue Hearts (Za Burū Hātsu) sono stati un gruppo punkrock giapponese attivo tra i 1985 ed il 1995.
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

Canzone dedicata al disastro nucleare di Černobyl' avvenuto il 26 aprile del 1986. Conseguenza: tra 100.000 ~ 270.000 vittime, secondo Greenpeace.
誰かが線を引きやがる
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 15:46
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Power

Power
[1979]
Parole e musica di John Hall, cantautore ambientalista, oggi politico del Democratic Party, deputato per lo Stato di New York dal 2007 al 2011.
Canzone che dà il titolo all’album del 1979.
Poi nella compilation live “No Nukes - From The Muse Concerts For A Non-Nuclear Future - Madison Square Garden - September 19-23, 1979”

Certo, una canzone piuttosto “didascalica”… ma mica possiamo essere tutti Leonard Cohen! (e infatti Giovanni Salone ha finito col fare il politico!)
Just give me the warm power of the sun
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 15:00
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Giovanni Battista Lulli [Jean-Baptiste Lully]: Chaconne des Scaramouches, Trivelins et Arlequins

Giovanni Battista Lulli [Jean-Baptiste Lully]: Chaconne des Scaramouches, Trivelins et Arlequins
[1670]
"Le Bourgeois Gentilhomme"
Comédie-ballet de Molière
Musique: Jean-Baptiste Lully
Coréographie: Pierre Beauchamp
14 octobre 1670, Château de Chambord
Compagnie théâtrale de Molière
Académie Royale de Musique et de Danse

Mi hanno detto, abbastanza di recente ma, in realtà, da un remoto passato, che dovrei avere una vita normale. Il problema è che, da un lato, non so assolutamente che cosa sia, una "vita normale"; e, dall'altro, che ritengo la mia vita del tutto normale, pur nell'assoluta assenza di norme. Ho provato, e provo tuttora, a spingermi in certi recessi non sovente esplorati; però il tempo m'ha instillato una certa leggerezza nel farlo, ed ammaestrato a mie spese del pericolo che comporta il voler penetrarvi a tutti i costi. Ho, credo, una normalità abbastanza variegata; ed è questo, ahimé, che non riesce mai a capire chi, basandosi su non so quali criteri, cerca di... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/9/2014 - 14:57
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もんじゅ / Monju

もんじゅ / Monju
[1995]
Nell’album intitolato “Who Can Save The World?” di questo musicista e attivista anti-nucleare nippo-coreano.
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

La centrale nucleare di Monju si trova presso Tsuruga nella Prefettura di Fukui, sulle coste del Mar del Giappone.

Inaugurata nel 1995, fu subito chiusa a causa di una fuga di sodio radioattivo dal circuito primario. Da allora la centrale di Monju è stata sottoposta a continui controlli e adeguamenti ma, benchè il riavvio sia stato annunciato a più riprese a partire dal 2000, continua a restare chiusa, sia perché ancora nel 2012 e nel 2013 si sono verificati diversi malfunzionamenti, sia anche perché nel 2013 i sismologi hanno annunciato che nell’area di Tsuruga esiste il grosso rischio di un terremoto devastante, di 7.4° o superiore…
Vi immaginate i rischi e i costi che centrali come quella di Monju hanno avuto e continuano ad avere per la collettività?
モンジュをモンジュをモンジュを止めよう
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 11:44

原発小唄 / Genpatsu kouta

原発小唄 / Genpatsu kouta
[1986]
Questa “Canzoncina della centrale nucleare” fu scritta all’indomani del disastro di Černobyl' da questo importante esponente della scena folk rock giapponese degli anni 70, attivo fin dal 1967.
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)
みなさん御存知でしょうか
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 11:42
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Fotos do fogo

Fotos do fogo
[1993]
Letra e música: Sérgio Godinho
Lyrics and music: Sérgio Godinho
Testo e musica: Sérgio Godinho
Album: Tinta Permanente

Pochi giorni fa ho ricevuto la seguente mail da Guido Baldoni:

"Ti scrivo perché per il Club Tenco 2014 sto preparando con Alessio Lega, Rocco [Marchi], Francesca (Baccolini] e altri due musicisti, una carrellata di cantautori stranieri dissidenti, concentrandosi su paesi dell'est (Vysotskij, Okudžava, Kryl, Kaczmarski) e Portogallo (Zeca Afonso, Fausto, Branco, che sarà ospite e canterà con noi, e Godinho). Proprio di quest'ultimo, Godinho, suoneremo Fotos de Fogo, un brano che sarebbe bello entrasse fra le tue Canzoni contro la guerra per il suo contenuto anticolonialista."

Guido Baldoni, oltre ad essere il figlio di Enzo Baldoni (che noi continuiamo, imperterriti, a non dimenticare), è oramai da tempo tra gli accompagnatori (alla fisarmonica) di Alessio Lega;... (continua)
Chega-te a mim
(continua)
inviata da Guido Baldoni (per tramite di RV) 21/9/2014 - 20:40
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Na barykady

[1899]
Testo di Ignacy Rzońca
Lyrics by Ignacy Rzońca
Musica : autore ignoto
Music: Unknown author

Alla fine, si arriva a sapere (grazie al nostro indefesso Krzysiek Wrona) che pure il titolo “Alle barricate” (o meglio, A las barricadas) è nato originariamente in Polonia, come la Warszawianka 1905 roku che è pure alla base della famosa canzone rivoluzionaria spagnola. In realtà, come messo in luce da KW, la Na barykady originaria polacca è un canto del tutto autonomo, scritto nel 1899 da Ignacy Rzońca (1879-1909) ma pubblicato ufficialmente nel 1904 (secondo altre fonti: nel 1905!) e la cui melodia è di autore ignoto. Tale canto, fin dal 2007, era stato erroneamente inserito come “versione polacca” di A las barricadas! nel “paginone” collettivo sulla Warszawianka 1905 roku; è stato quindi opportunamente scorporato da quella pagina ed è andato a costituire una pagina autonoma. [RV]
Na barykady, ludu roboczy,
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona und Riccardo Venturi 21/9/2014 - 15:00
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Gentilz gallans de France - Gentils Galants de France

anonimo
Gentilz gallans de France - Gentils Galants de France
Chanson française – Gentils Galants de France – anonyme - 1504

Donc, mon ami Lucien l'âne, il te souviendra que je t'avais parlé d'une canzone où il était question de « gentils galants » et j'avais promis de la faire connaître ici. La voici dès lors. Mais avant de te la présenter, je voudrais te donner quelques indications. Et en premier lieu, essayer de te situer l'origine. Comme tu le verras ci-après, je la propose dans deux versions : une version dans un français un peu étrange pour nous, le français du temps de la Renaissance et une version contemporaine.

Je verrai cela dans le texte, mais j'aimerais que tu précises tes indications, qui me paraissent fort générales.

En premier lieu, je voudrais te faire remarquer qu'il s'agit de l'histoire assez classique elle aussi de la femme, la fiancée… qui demande des nouvelles de son ami... (continua)
« Gentilz gallans de France,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/9/2014 - 22:53
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Todo lo solido se desvanece en el aire

Todo lo solido se desvanece en el aire
dall'album "Vengo" (2014)

Come sarebbe il mondo senza il Capitale? si chiede Anita Tijoux in questa canzone che riprende il titolo di un celebre saggio di Marshall Berman (All That is Solid Melts in the Air), che cita a sua volta il "Manifesto del Partito Comunista" di Marx ed Engels.
Cómo sería este mundo sin capital?
(continua)
19/9/2014 - 23:57

原発ジプシー (影のジプシー) [Nuclear Gypsy (Kept in the Dark)]

原発ジプシー (影のジプシー) [Nuclear Gypsy (Kept in the Dark)]
Genpatsu jipushī (Kage no jipushī)
[1981/1997]
Singolo risalente al 1981 e poi incluso molti anni dopo nell’album intitolato “叫び” (“Grido”)
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

Se ho capito bene (viaggiando pericolosamente a traduttore automatico), questa canzone era originariamente intitolata “Zingari nucleari” e poi venne, più convenientemente, reintitolata “Zingari nell’ombra”…

In ogni caso, è dedicata agli operai che in Giappone vengono destinati alla pulizia nelle centrali nucleari o ad intervenire quando c’è “qualcosa che non va”… Si tratta spesso di lavoratori sottopagati rispetto ai rischi cui sono esposti, provenienti da ditte esterne, quasi sempre in subappalto, quando non di sfigati (homeless e marginali) che vengono reclutati all’occasione (come se si trattasse di spalare la neve dai marciapiede), anche dalla Yakuza, la mafia giapponese, per i lavori “sporchi”,... (continua)
見えない光 体に受けて
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/9/2014 - 14:18
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Angeli

Angeli
2014
Riuscire a volare

Canzone ispirata da un viaggio nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau 
Inverno gelido
(continua)
inviata da Donquijote82 19/9/2014 - 14:14
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Stories of the Street

Stories of the Street
[1967]
Parole e musica di Leonard Cohen
Dal suo album d’esordio, “Songs Of Leonard Cohen”

La descrizione di un mondo al collasso a causa della miopia, dell’avidità e della ferocia degli esseri umani. Per il poeta non c’è possibilità di una soluzione collettiva, e anche quella individuale (lasciarsi alle spalle autostrade ed eserciti per provare a costruire una nuova dimensione naturale insieme a chi si ama, a chi ci assomiglia) è debole e condizionata, la fine che fa l’agnello al macello non è affatto evitata, anzi, è comunque probabile… Il destino comune, nonostante i nostri sforzi di dissociarci, rischia di essere ineluttabile… Per Cohen non restano che la Fede e l’Amore… “Siamo così piccoli tra le stelle, così numerosi contro il cielo, perduto tra la folla nella metropolitana provo a catturare il tuo sguardo.”
The stories of the street are mine,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/9/2014 - 09:16
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Nevermind

Nevermind
[2014]
Parole e musica di Leonard Cohen
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.
Il canto arabeggiante che intercala le strofe è eseguito da Donna De Lory

"La ricetta è quella di sempre, non l'ho mai cambiata. Qui sono più evidenti quelli che io chiamo 'problemi popolari', che in questi anni stanno creando un sentimento che da una parte divide e dall'altra unisce gli uomini - il senso di preoccupazione è costante e comune da una parte e dall'altra della barricata. [...] L'atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e velenosa. Viviamo prigionieri di un senso di paura e di sconfitta, minacciati da forze oscure che modificano le nostre vite. Tutti soffriamo, tutti siamo impegnati in una lotta per il rispetto reciproco. Dobbiamo cominciare a riconoscere che il nostro dolore è uguale a quello degli altri, che la nostra battaglia... (continua)
The war was lost
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 23:38
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A Street

A Street
[2014]
[2006?]
Parole e musica di Leonard Cohen, da una sua poesia recitata per la prima volta nel 2006 alla KCRW radio e il cui testo fu poi pubblicato sul New Yorker nel 2009.
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.

Molto bella. Ci vedo l’America del dopo 11 settembre (“I’ll be standing on this corner where there used to be a street...”), rabbiosa, divisa, sfinita e perduta nella sua guerra infinita...
I used to be your favorite drunk
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 23:03
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Almost Like the Blues

Almost Like the Blues
[2014]
Parole e musica di Leonard Cohen
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.

"Ho visto gente morire di fame / Eccidi, stupri / I villaggi bruciati / E loro in fuga / Non potevo incontrare i loro sguardi / Fissavo le mie scarpe / Era acido, era tragico / Quasi come il blues".

"La ricetta è quella di sempre, non l'ho mai cambiata. Qui sono più evidenti quelli che io chiamo 'problemi popolari', che in questi anni stanno creando un sentimento che da una parte divide e dall'altra unisce gli uomini - il senso di preoccupazione è costante e comune da una parte e dall'altra della barricata. [...] L'atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e velenosa. Viviamo prigionieri di un senso di paura e di sconfitta, minacciati da forze oscure che modificano le nostre vite. Tutti soffriamo, tutti siamo impegnati in una lotta per il rispetto... (continua)
I saw some people starving
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 22:32
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Trokar kazal, trokar mazal

Trokar kazal, trokar mazal
[2000]
Parole e musica di Gabriele Coen e Isotta Toso
Nell’album intitolato “Scenì”

“Cambiare paese, cambiare destino”, un brano originale dei KlezRoym ma che potrebbe benissimo essere basato su di un antico canto d’esilio degli ebrei sefarditi cacciati dalla Spagna dopo il 1492 su decreto dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando II di Aragona...
Mira querida, mira el sol del invierno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 21:41
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原発さえなければ / Genpatsu sae nakereba

原発さえなければ / Genpatsu sae nakereba
[2011]
Autore: Mika Hashimoto & Seifuku Kojo Iinkai (SKI, School Uniform Improvement Committee)
Lato B (se così si può dire oggigiorno) del singolo ダッ!ダッ!脱・原発の歌 (Da! Da! Datsu Genpatsu no Uta)
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

Ancora una canzone dal Giappone “post-post-atomico”, intendo dire quello del dopo Hiroshima-dopo Fukushima…
Non ho ancora trovato una traduzione ma credo che il titolo sia abbastanza esplicito significando, almeno approssimatamente, “Se solo non ci fossero le centrali nucleari”… E credo per giunta che si riferisca al contenuto di un breve messaggio lasciato scritto su una lavagna da un contadino di Fukushima prima di suicidarsi…
Uhoo Uhoo Uhoo Uho Uhoo Uho Uhoo Uhoo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 15:06
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Human Error

Human Error
[2011]
Singolo post-Fukushima (il lunghissimo brano fu scritto 5 mesi dopo la tragedia) di questo gruppo punk rock giapponese schieratosi apertamente contro il nucleare.
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

“A powerful, political punk song about the criminals responsible for the deaths of thousands” (Tokyo Progressive).
人類ははるか昔本当の時を奪われたせいで五感が低下しテレパシーだとか想念の力とか今とは想像を遥かに超えた別の次元のクリエイティブなテクノロジーを失ってしまったんだよ
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 14:04
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The Rebel Jesus

The Rebel Jesus
[1991?]
Parole e musica di Jackson Browne
Interpretata per primi dai Chieftains nel loro album “The Bells Of Dublin” del 1991.
Jackson Browne l’ha incisa nella raccolta “The Next Voice You Hear: The Best of Jackson Browne” del 1997.
The streets are filled with laughter and light
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 11:33
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サマー・タイム・ブルース (Summertime Blues)

サマー・タイム・ブルース (Summertime Blues)
[1988]
Parole di 忌野 清志郎 / Kiyoshiro Imawano (1951-2009), figura di primo piano del rock giapponese.
Sulla melodia di “Summertime Blues”, scritta nel 1958 da Eddie Cochran e Jerry Capehart.
Nell’album intitolato “Covers”
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Anche “Summertime Blues”, dopo なに言ってんだー (Love Me Tender), tra le mani di Kiyoshiro Imawano diventa un’invettiva anti-nucleare, a due anni dal disastro di Černobyl': “When I swam in the middle of nowhere/ I found a nuclear power plant/ For what? I just don't get it/ It's the summertime blues for a small Japan…”
La Toshiba, che produceva gli RC Succession del rocker giapponese, si rifiutò di pubblicare il disco e Imawano se lo produsse da solo con una casa discografica fittizia, la Kitty Records.
暑い夏がそこまで来てる
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 11:02
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なに言ってんだー (Love Me Tender)

なに言ってんだー (Love Me Tender)
[1988]
Parole di 忌野 清志郎 / Kiyoshiro Imawano (1951-2009), figura di primo piano del rock giapponese.
Sulla melodia di “Love Me Tender”, scritta nel 1956 da Elvis Presley e Ken Darby (sotto lo pseudonimo di Vera Matson)
Nell’album intitolato “Covers”
Testo trovato su Japanese Protest Songs

A due anni dal disastro di Černobyl', la mitica “Love Me Tender” di Elvis venne trasformata da Kiyoshiro Imawano in un’invettiva anti-nucleare: “I don't need radiation / I just wanna drink milk.”
La Toshiba, che produceva gli RC Succession del rocker giapponese, si rifiutò di pubblicare il disco e Imawano se lo produsse da solo con una casa discografica fittizia, la Kitty Records.
何言ってんだー、ふざけんじゃねー
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 10:32
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ずっとウソだった

ずっとウソだった
[2011]
Parole e musica di 斉藤和義 / Saito Kazuyoshi

Si tratta di una parodia di “ずっと好きだった” (“I Always Loved You”), una canzone d’amore che il rocker giapponese aveva pubblicato con grande successo l’anno precedente. Il nuovo testo fu scritto dall’autore subito dopo il disastro di Fukushima e non è solo apertamente antinucleare ma chiede conto a Governo e corporations (nominate una per una) di tutte le balle sulla bontà del nucleare raccontate al popolo giapponese per decenni.

Com’è ovvio, i bersagli della canzone se la presero molto a male e chiesero ed ottennero che la clip che l’accompagnava fosse rimossa da YouTube… Allora Saito Kazuyoshi realizzò per suo conto un video “domestico” e lo contribuì su altri siti, aggirando così la censura.
この国を歩けば、
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 09:04
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El Nino

El Nino
punk rock old polish skool
Testo da qua e là, cioè http://www.tekstowo.pl/ e IuTuba.
Niewyobrażalnie Piękna
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 18/9/2014 - 00:29
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Na barykady

Na barykady
[2005]
Testo di Jeż e Wichru
Musica di Jeż
Dall'album "Miłość i bunt" (Amore e ribellione)
Il testo dal sito ufficiale
Bunt, Który Siedzi W Środku
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 18/9/2014 - 00:12
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Il padrone della festa

Il padrone della festa
da "Il padrone della festa" (2014)
Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzé

Il sasso su cui poggia il nostro culo, cioè il nostro pianeta, è il padrone della festa ma il genere umano lo sta svendendo a un dio di poche lire con prospettive che hanno la vita media di una campagna elettorale. Intanto il prossimo 21 settembre i "leader mondiali" si riuniranno alle Nazioni Unite a New York per l'ennesimo summit sul clima. Naturalmente sarà un incontro inutile come tutti quelli che l'hanno preceduto. Le associazioni ambientaliste hanno dato appuntamento per una People's Climate March e manifestazioni simili sono previste in molte altre città del globo.
Voglio che le cariche importanti
(continua)
17/9/2014 - 23:23
Video!

Psy Pawłowa

Psy Pawłowa
[1984]
Testo e musica di Grzegorz Ciechowski
Dall'album "Nieustanne tango" (Tango continuo)
Trovato qui http://www.tekstowo.pl/
Da ascoltare a pieno volume (come si scriveva da noi su alcuni dischi un tempo fa)

Sotto il secondo video che ho trovato su YT c'è una bella annotazione alla canzone, una specie di omaggio, una breve poesia, molto più che adeguata:

Jesteś głodny
Pracujesz głodny
Ślinisz się na widok chleba
Wychodzisz na ulicę
Dostajesz pałą po plecach
Wracasz do pracy
Jesteś głodny
Pracujesz głodny

Sei affamato
Lavori affamato
Ti viene acquolina in bocca quando vedi il pane
Esci fuori
Ti prendi qualche manganellata
Torni al lavoro
Sei affamato
Lavori affamato

tradotta liberamente da me, prende questa forma
Ciau, cuccioloni :)
reaguję na impulsy (znak)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 17/9/2014 - 22:58
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Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?

Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?
“...NON VOGLIAMO DISCUTERE DI FRONTE AL NEMICO LA LORO MORTE...”
A 35 ANNI DALLA MORTE DI ANTONIETTA, LORENZO, ANGELO, ALBERTO
(Gianni Sartori)*

Negli anni settanta del secolo scorso il protagonismo politico e sociale delle classi subalterne conobbe una forte radicalizzazione.
Anche nel Veneto, considerato una sorta di “Vandea” bianca e bigotta, ma che in passato era stato periodicamente percorso da stagioni di lotte significative: dal “furto campestre di massa” a La Boje, dalle “Leghe bianche” (che in genere operavano come quelle “rosse”) alla Resistenza (v. i durissimi rastrellamenti del 1944: Malga Zonta, Asiago, il Grappa, il Cansiglio...).
Senza dimenticare la rivolta operaia di Valdagno del 19 aprile 1968.
E non erano mancate, per tutto il 900 dalla Bassa padovana all'Alto Vicentino, componenti libertarie. All'inaugurazione di una delle prime sedi sindacali a Schio partecipò... (continua)
Gianni Sartori 17/9/2014 - 20:15

Eunice and Pablo

Eunice and Pablo
[2002]
Parole e musica di Sheila Simon, oggi vice governatore dell’Illinois (Democratic Party)
Testo trovato sul suo articolo intitolato “Greatest Hits: Domestic Violence in American Country Music

“Eunice and Pablo tells the story of a 1985 Jackson County, Illinois, case in which the Pablo Kenner Sr. was accused of attempted murder and aggravated battery. He was convicted of aggravated battery. The lyrics were taken directly from the testimony at the trial.”

Probabilmente quel Pablo Kenner è lo stesso che qualche anno dopo, nel 1991, fu imputato di triplice omicidio (non so come andò a finire) e che più recentemente, nel 2013, è stato arrestato per atti di crudeltà aggravati su animali…
This is the story of Eunice and Pablo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 14:00
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L'estaca

L'estaca
Grazie a tutti! Ho fatto la versione Creole nel nome di tutti quei patrioti a Puerto Rico! Felice Diada ai catalani e forza fratelli!

The Creole Spanglish version is a very rare one done for all of those who speak Spanglish in the Caribbean, United States and Puerto Rico. This Spanglish or Espanglish, is not to be confused with code switching used by people in parts of the United States or in other parts of the world. It is not to be confused with Chicano, the Cholo speech or the Spanglish slang used by Mexican-Americans in California, Texas, New Mexico, or other parts of the United States. This one is a language Spoken by the English Speaking Caribbean peoples of Andalusian, Canarian and other Spanish descendants in the Caribbean West Indies, particularly Puerto Rico, Bahamas, Virgin Islands, Leeward Islands, and even some of north of South America (Colombia). It is a brew of Castilian,... (continua)
BorikuaTainoGuerrero 17/9/2014 - 12:51
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Είσαι εδώ (Οι Κυριακές άλλαξαν χρώμα)

Είσαι εδώ (Οι Κυριακές άλλαξαν χρώμα)
Primo anniversario dell'assassinio di Pavlos Fissas. Quasi ottanta albadorati indagati, ma un epilogo è assai lontano. Il processo, quando si celebrerà, sarà a dir poco elefantiaco (un mammut, come dicono i Greci).
Non sarebbe male che, nell'anniversario, qualcuno provvedesse a tradurre la canzone inviataci da Giuseppina...
Gian Piero Testa 17/9/2014 - 11:40




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