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原発ジプシー (影のジプシー) [Nuclear Gypsy (Kept in the Dark)]

原発ジプシー (影のジプシー) [Nuclear Gypsy (Kept in the Dark)]
Genpatsu jipushī (Kage no jipushī)
[1981/1997]
Singolo risalente al 1981 e poi incluso molti anni dopo nell’album intitolato “叫び” (“Grido”)
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

Se ho capito bene (viaggiando pericolosamente a traduttore automatico), questa canzone era originariamente intitolata “Zingari nucleari” e poi venne, più convenientemente, reintitolata “Zingari nell’ombra”…

In ogni caso, è dedicata agli operai che in Giappone vengono destinati alla pulizia nelle centrali nucleari o ad intervenire quando c’è “qualcosa che non va”… Si tratta spesso di lavoratori sottopagati rispetto ai rischi cui sono esposti, provenienti da ditte esterne, quasi sempre in subappalto, quando non di sfigati (homeless e marginali) che vengono reclutati all’occasione (come se si trattasse di spalare la neve dai marciapiede), anche dalla Yakuza, la mafia giapponese, per i lavori “sporchi”,... (continua)
見えない光 体に受けて
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/9/2014 - 14:18
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Angeli

Angeli
2014
Riuscire a volare

Canzone ispirata da un viaggio nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau 
Inverno gelido
(continua)
inviata da Donquijote82 19/9/2014 - 14:14
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Stories of the Street

Stories of the Street
[1967]
Parole e musica di Leonard Cohen
Dal suo album d’esordio, “Songs Of Leonard Cohen”

La descrizione di un mondo al collasso a causa della miopia, dell’avidità e della ferocia degli esseri umani. Per il poeta non c’è possibilità di una soluzione collettiva, e anche quella individuale (lasciarsi alle spalle autostrade ed eserciti per provare a costruire una nuova dimensione naturale insieme a chi si ama, a chi ci assomiglia) è debole e condizionata, la fine che fa l’agnello al macello non è affatto evitata, anzi, è comunque probabile… Il destino comune, nonostante i nostri sforzi di dissociarci, rischia di essere ineluttabile… Per Cohen non restano che la Fede e l’Amore… “Siamo così piccoli tra le stelle, così numerosi contro il cielo, perduto tra la folla nella metropolitana provo a catturare il tuo sguardo.”
The stories of the street are mine,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/9/2014 - 09:16
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Nevermind

Nevermind
[2014]
Parole e musica di Leonard Cohen
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.
Il canto arabeggiante che intercala le strofe è eseguito da Donna De Lory

"La ricetta è quella di sempre, non l'ho mai cambiata. Qui sono più evidenti quelli che io chiamo 'problemi popolari', che in questi anni stanno creando un sentimento che da una parte divide e dall'altra unisce gli uomini - il senso di preoccupazione è costante e comune da una parte e dall'altra della barricata. [...] L'atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e velenosa. Viviamo prigionieri di un senso di paura e di sconfitta, minacciati da forze oscure che modificano le nostre vite. Tutti soffriamo, tutti siamo impegnati in una lotta per il rispetto reciproco. Dobbiamo cominciare a riconoscere che il nostro dolore è uguale a quello degli altri, che la nostra battaglia... (continua)
The war was lost
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 23:38
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A Street

A Street
[2014]
[2006?]
Parole e musica di Leonard Cohen, da una sua poesia recitata per la prima volta nel 2006 alla KCRW radio e il cui testo fu poi pubblicato sul New Yorker nel 2009.
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.

Molto bella. Ci vedo l’America del dopo 11 settembre (“I’ll be standing on this corner where there used to be a street...”), rabbiosa, divisa, sfinita e perduta nella sua guerra infinita...
I used to be your favorite drunk
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 23:03
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Almost Like the Blues

Almost Like the Blues
[2014]
Parole e musica di Leonard Cohen
Nell’album “Popular Problems”, in uscita il prossimo 23 settembre 2014.

"Ho visto gente morire di fame / Eccidi, stupri / I villaggi bruciati / E loro in fuga / Non potevo incontrare i loro sguardi / Fissavo le mie scarpe / Era acido, era tragico / Quasi come il blues".

"La ricetta è quella di sempre, non l'ho mai cambiata. Qui sono più evidenti quelli che io chiamo 'problemi popolari', che in questi anni stanno creando un sentimento che da una parte divide e dall'altra unisce gli uomini - il senso di preoccupazione è costante e comune da una parte e dall'altra della barricata. [...] L'atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e velenosa. Viviamo prigionieri di un senso di paura e di sconfitta, minacciati da forze oscure che modificano le nostre vite. Tutti soffriamo, tutti siamo impegnati in una lotta per il rispetto... (continua)
I saw some people starving
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 22:32
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Trokar kazal, trokar mazal

Trokar kazal, trokar mazal
[2000]
Parole e musica di Gabriele Coen e Isotta Toso
Nell’album intitolato “Scenì”

“Cambiare paese, cambiare destino”, un brano originale dei KlezRoym ma che potrebbe benissimo essere basato su di un antico canto d’esilio degli ebrei sefarditi cacciati dalla Spagna dopo il 1492 su decreto dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando II di Aragona...
Mira querida, mira el sol del invierno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 21:41

Popular Problems

Antiwar Songs Blog
Popular Problems
Un nuovo album di Leonard Cohen è sempre un evento. Se poi arriva per festeggiare gli 80 anni, a soli due anni di distanza dal precedente fortunato capitolo (Old Ideas) è veramente una piacevole sorpresa… Il disco si intitola Popular Problems. “L’atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e […]
Antiwar Songs Staff 2014-09-18 21:23:00
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原発さえなければ / Genpatsu sae nakereba

原発さえなければ / Genpatsu sae nakereba
[2011]
Autore: Mika Hashimoto & Seifuku Kojo Iinkai (SKI, School Uniform Improvement Committee)
Lato B (se così si può dire oggigiorno) del singolo ダッ!ダッ!脱・原発の歌 (Da! Da! Datsu Genpatsu no Uta)
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

Ancora una canzone dal Giappone “post-post-atomico”, intendo dire quello del dopo Hiroshima-dopo Fukushima…
Non ho ancora trovato una traduzione ma credo che il titolo sia abbastanza esplicito significando, almeno approssimatamente, “Se solo non ci fossero le centrali nucleari”… E credo per giunta che si riferisca al contenuto di un breve messaggio lasciato scritto su una lavagna da un contadino di Fukushima prima di suicidarsi…
Uhoo Uhoo Uhoo Uho Uhoo Uho Uhoo Uhoo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 15:06
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Human Error

Human Error
[2011]
Singolo post-Fukushima (il lunghissimo brano fu scritto 5 mesi dopo la tragedia) di questo gruppo punk rock giapponese schieratosi apertamente contro il nucleare.
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

“A powerful, political punk song about the criminals responsible for the deaths of thousands” (Tokyo Progressive).
人類ははるか昔本当の時を奪われたせいで五感が低下しテレパシーだとか想念の力とか今とは想像を遥かに超えた別の次元のクリエイティブなテクノロジーを失ってしまったんだよ
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 14:04
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The Rebel Jesus

The Rebel Jesus
[1991?]
Parole e musica di Jackson Browne
Interpretata per primi dai Chieftains nel loro album “The Bells Of Dublin” del 1991.
Jackson Browne l’ha incisa nella raccolta “The Next Voice You Hear: The Best of Jackson Browne” del 1997.
The streets are filled with laughter and light
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 11:33
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サマー・タイム・ブルース (Summertime Blues)

サマー・タイム・ブルース (Summertime Blues)
[1988]
Parole di 忌野 清志郎 / Kiyoshiro Imawano (1951-2009), figura di primo piano del rock giapponese.
Sulla melodia di “Summertime Blues”, scritta nel 1958 da Eddie Cochran e Jerry Capehart.
Nell’album intitolato “Covers”
Testo trovato su Japanese Protest Songs

Anche “Summertime Blues”, dopo なに言ってんだー (Love Me Tender), tra le mani di Kiyoshiro Imawano diventa un’invettiva anti-nucleare, a due anni dal disastro di Černobyl': “When I swam in the middle of nowhere/ I found a nuclear power plant/ For what? I just don't get it/ It's the summertime blues for a small Japan…”
La Toshiba, che produceva gli RC Succession del rocker giapponese, si rifiutò di pubblicare il disco e Imawano se lo produsse da solo con una casa discografica fittizia, la Kitty Records.
暑い夏がそこまで来てる
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 11:02
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なに言ってんだー (Love Me Tender)

なに言ってんだー (Love Me Tender)
[1988]
Parole di 忌野 清志郎 / Kiyoshiro Imawano (1951-2009), figura di primo piano del rock giapponese.
Sulla melodia di “Love Me Tender”, scritta nel 1956 da Elvis Presley e Ken Darby (sotto lo pseudonimo di Vera Matson)
Nell’album intitolato “Covers”
Testo trovato su Japanese Protest Songs

A due anni dal disastro di Černobyl', la mitica “Love Me Tender” di Elvis venne trasformata da Kiyoshiro Imawano in un’invettiva anti-nucleare: “I don't need radiation / I just wanna drink milk.”
La Toshiba, che produceva gli RC Succession del rocker giapponese, si rifiutò di pubblicare il disco e Imawano se lo produsse da solo con una casa discografica fittizia, la Kitty Records.
何言ってんだー、ふざけんじゃねー
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 10:32
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ずっとウソだった

ずっとウソだった
[2011]
Parole e musica di 斉藤和義 / Saito Kazuyoshi

Si tratta di una parodia di “ずっと好きだった” (“I Always Loved You”), una canzone d’amore che il rocker giapponese aveva pubblicato con grande successo l’anno precedente. Il nuovo testo fu scritto dall’autore subito dopo il disastro di Fukushima e non è solo apertamente antinucleare ma chiede conto a Governo e corporations (nominate una per una) di tutte le balle sulla bontà del nucleare raccontate al popolo giapponese per decenni.

Com’è ovvio, i bersagli della canzone se la presero molto a male e chiesero ed ottennero che la clip che l’accompagnava fosse rimossa da YouTube… Allora Saito Kazuyoshi realizzò per suo conto un video “domestico” e lo contribuì su altri siti, aggirando così la censura.
この国を歩けば、
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 09:04
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El Nino

El Nino
punk rock old polish skool
Testo da qua e là, cioè http://www.tekstowo.pl/ e IuTuba.
Niewyobrażalnie Piękna
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 18/9/2014 - 00:29
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Na barykady

Na barykady
[2005]
Testo di Jeż e Wichru
Musica di Jeż
Dall'album "Miłość i bunt" (Amore e ribellione)
Il testo dal sito ufficiale
Bunt, Który Siedzi W Środku
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 18/9/2014 - 00:12
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Il padrone della festa

Il padrone della festa
da "Il padrone della festa" (2014)
Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzé

Il sasso su cui poggia il nostro culo, cioè il nostro pianeta, è il padrone della festa ma il genere umano lo sta svendendo a un dio di poche lire con prospettive che hanno la vita media di una campagna elettorale. Intanto il prossimo 21 settembre i "leader mondiali" si riuniranno alle Nazioni Unite a New York per l'ennesimo summit sul clima. Naturalmente sarà un incontro inutile come tutti quelli che l'hanno preceduto. Le associazioni ambientaliste hanno dato appuntamento per una People's Climate March e manifestazioni simili sono previste in molte altre città del globo.
Voglio che le cariche importanti
(continua)
17/9/2014 - 23:23
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Psy Pawłowa

Psy Pawłowa
[1984]
Testo e musica di Grzegorz Ciechowski
Dall'album "Nieustanne tango" (Tango continuo)
Trovato qui http://www.tekstowo.pl/
Da ascoltare a pieno volume (come si scriveva da noi su alcuni dischi un tempo fa)

Sotto il secondo video che ho trovato su YT c'è una bella annotazione alla canzone, una specie di omaggio, una breve poesia, molto più che adeguata:

Jesteś głodny
Pracujesz głodny
Ślinisz się na widok chleba
Wychodzisz na ulicę
Dostajesz pałą po plecach
Wracasz do pracy
Jesteś głodny
Pracujesz głodny

Sei affamato
Lavori affamato
Ti viene acquolina in bocca quando vedi il pane
Esci fuori
Ti prendi qualche manganellata
Torni al lavoro
Sei affamato
Lavori affamato

tradotta liberamente da me, prende questa forma
Ciau, cuccioloni :)
reaguję na impulsy (znak)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 17/9/2014 - 22:58
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Il disertore

Il disertore
Il brano è proposto dal gruppo folk piemontese del Cantovivo nel loro LP “Leva La gamba” del 1979

Dalle note di copertina del disco :

La creatività popolare, attraverso i suoi momenti più rappresentativi quali i riti, le tradizioni legate ai cicli dell’anno, le danze, le ballate, esprime una ineguagliabile capacità di accomunare al senso della storia una ricchissima dimensione poetica, magica, fantastica.

Presentando questo disco di canti, danze e ballate prevalentemente piemontesi ed occitane, vogliamo riproporre lo spirito e le strutture originali di ogni musica, pur intervenendo in una certa misura, proprio del rispetto della Tradizione Popolare con elaborazioni ed arrangiamenti nostri.

"Il Disertore" è una vecchia ballata di cui si conoscono molte varianti soprattutto in Piemonte ed in Francia. Abbiamo unito un testo piemontese ad una musica di provenienza francese.

Come per la ... (continua)
Bel galant va pié partì për l'amore d'una bionda
(continua)
inviata da Gianfranco Robiglio 17/9/2014 - 22:13
Percorsi: Disertori
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自衛隊に入ろう/ Jiéitai ni hairō

自衛隊に入ろう/ Jiéitai ni hairō
[1968]
Parole di 高田 渡 / Takada Wataru
Sulla melodia di Andorra (1962), canzone scritta da Malvina Reynolds con musica di Pete Seeger
Testo trovato su Songs for Fukushima, di Matthew Penney

Nel 1968 le folk songs divennero molto popolari in tutto il Giappone, a cominciare dalla regione di Kansai di cui erano originari molti studenti songwriters collegati alla sinistra pacifista americana e mondiale che lottava contro la guerra in Vietnam. Questa “Jiéitai ni hairō” (“Let’s Join The Self Defence Forces!”, “Uniamoci alla Forze di Autodifesa!”) era una ben mascherata satira anti-militarista nello stile musicale cosiddetto “enka”, nato nel periodo Meiji (1868–1912) proprio per esprimere in performance canore il dissenso politico. E come capitò in altri parti del mondo per altre canzoni satiriche dissimulate, anche con “Jiéitai ni hairō” le autorità ci misero un attimo a capire che non era affatto... (continua)
みなさん方の中に
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 22:03

Eunice and Pablo

Eunice and Pablo
[2002]
Parole e musica di Sheila Simon, oggi vice governatore dell’Illinois (Democratic Party)
Testo trovato sul suo articolo intitolato “Greatest Hits: Domestic Violence in American Country Music

“Eunice and Pablo tells the story of a 1985 Jackson County, Illinois, case in which the Pablo Kenner Sr. was accused of attempted murder and aggravated battery. He was convicted of aggravated battery. The lyrics were taken directly from the testimony at the trial.”

Probabilmente quel Pablo Kenner è lo stesso che qualche anno dopo, nel 1991, fu imputato di triplice omicidio (non so come andò a finire) e che più recentemente, nel 2013, è stato arrestato per atti di crudeltà aggravati su animali…
This is the story of Eunice and Pablo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 14:00

Quando Bandiera Rossa si cantava

anonimo
Quando Bandiera Rossa si cantava
[anni '30]
Sull'aria di "Giovinezza"
(Inno fascista copiato da un canto degli Arditi del Popolo)

E' possibile, anzi probabile, che almeno il ritornello di questo canto popolare toscano altamente clandestino sia presente in altre canzoni di questo sito; il fatto è che era talmente diffuso, sotterraneamente, nella Toscana degli anni '30 che non se ne contano le versioni. La presente è chiaramente fiorentina, e non è “di fuori” che venga dal quartiere dell'Oltrarno che, anche durante il ventennio, mantenne la sua connotazione fieramente antifascista (che pagò a caro prezzo con raid e stragi, come quella di Piazza Tasso del 17 luglio 1944) e pure la sua estrema miseria; ma veniva cantato in tutta la Toscana.

Io stesso ho sentito mia madre cantarne delle strofe, e mia madre lo sentiva nell'Isola d'Elba del periodo. Il fatto che, per queste strofe, sia stato fatta una parodia dell'inno fascista,... (continua)
E o mamma!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/9/2014 - 11:57
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The Thunder Rolls

The Thunder Rolls
[1989-90]
Scritta da Pat Alger e Garth Brooks
Singolo poi nell’album intitolato “No Fences” del 1990

Oh, bene! “Another love grows cold on a sleepless night… but tonight will be the last time!”
Three thirty in the morning
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 11:18
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Rosie Strike Back

Rosie Strike Back
[1987]
Scritta da Eliza Huntington Gilkyson
Nell’album intitolato “King's Record Shop”
He's a bruiser, he likes to tease you
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 10:51
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The Stairs

The Stairs
[1987]
Scritta da Pamela Brown e David Roberts
Nell’album intitolato “The Last One to Know”
She looks at the clock, it's a quarter past nine.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 10:41
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Contrasto fra America e Russia

Contrasto fra America e Russia
[1976]
Improvvisazione in ottava rima
di Guerriero Romanelli e Renato Livi

Nel 1976, a Arezzo, Guerriero Romanelli, venditore ambulante di confezioni e stoffe, e Renato Livi, commerciante pure ambulante di formaggi (quello che in Toscana si chiama “caciaio”, estrema e antica evoluzione popolare del latino casearius), si ritrovarono a fare un'improvvisazione in ottava rima. Si ignora dove; se da qualche parte in una mattina di mercato, o se a una delle tante “case del popolo” che allora, in Toscana, facevano ancora parte del patrimonio della classe operaja (ora ne sono rimaste poche: o le han dismesse, o sono diventate “pùbbe” finti irlandesi e ci fanno pure l'èppi àuar, oppure ancora sono in mano al PD con tutto quel che ne consegue). Allora, come si sa, c'erano du' cose che gli andàvano di paripasso: la guerra fredda e la pace. C'era anche, specialmente in Toscana, i' grande Partiho... (continua)
America
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/9/2014 - 10:34
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Coward of the County

Coward of the County
[1979]
Scritta da Roger Bowling e Billy Ed Wheeler
Singolo poi nell’album di Kenny Rogers intitolato “Kenny”

La vittima della violenza non si fa vendetta da sola, come in No Man's Land di Tanya Tucker, ma a vendicarla ci pensa una figura di reietto, fino a quel momento considerato dai bulli rednecks il “vigliacco del paese”…
Everyone considered him
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 10:24
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No Man's Land

No Man's Land
[1974]
Scritta da Don Wayne
Nell’album intitolato “Would You Lay with Me (In a Field of Stone)”

Vendetta, tremenda vendetta!
Many years ago in Brushcreak Georgia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 09:39
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The Knoxville Girl

anonimo
The Knoxville Girl
[1924]
Un’“Appalachian murder ballad”, la cui prima incisione risale al 1924 e resa famosa nella versione dei Louvin Brothers (1956), che deriva da una ballata ottocentesca inglese, “The Wexford Girl”, che a sua volta deriva da un’altra precedente, “The Oxford Girl”, ispirata ad una “broadside ballad” di epoca elisabettiana (‘5-‘600) intitolata “The Cruel Miller” e basata cedrtamente su di un episodio di violenza realmente accaduto.

La versione qui riportata – dal solito imprescindibile Mudcat Café– è quella classica dei Louvin Brothers, ma molti artisti vi si sono cimentati, per esempio Nick Cave ed Elvis Costello.
I met a little girl in Knoxville
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 09:05
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Quarterback

Quarterback
[2014]
Scritta da Rivers Rutherford, Bobby Hamrick e Marti Dodson.

Una canzone sul sempre crescente fenomeno degli stupri ai danni di giovani ragazze, spesso fan o supporter, di cui sono protagonisti molti giovani atleti dei team sportivi dei campus universitari americani e canadesi…
It was Friday night and the lights were shinning
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2014 - 08:35
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Il Volontario

Il Volontario
Il brano seguente è tratto dall’LP “Viva la Rosa” pubblicato nel 1972 dal duo Centanaro-Winderling (vedi oltre le note di copertina)

Adattamento de La chanson du déserteur, ballata francese del XV secolo.

Si tratta di 12 ballate tradizionali trasposte in lingua italiana da Luciano Noel Winderling ed eseguite per voce e due chitarre : una delle chitarre la riconoscerete perché è quella che accompagna Fabrizio De Andrè nella versione in studio della “Guerra di Piero” (la suona Vittorio Centanaro)

Della ballata del Volontario sono presenti molte varianti, ad esempio “Il disertore” presentato dal gruppo piemontese “Cantovivo” nel loro album “Leva la gamba”


Dalle note di copertina del disco



« Signore e signori Vi diamo il benvenuto alla prima di "Viva la Rosa" » con queste parole due anni fa fu presentata al pubblico genovese nel corso delle manifestazioni teatrali dello Stabile di Genova,... (continua)
Mi son fatto soldato
(continua)
inviata da Gianfranco 16/9/2014 - 22:59
Percorsi: Disertori
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Que nuestras manos se unan

Que nuestras manos se unan
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
Alabado sea el niño
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2014 - 22:16
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El campesino del sur

El campesino del sur
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
El campesino del sur
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2014 - 22:08
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Por cantar con alegría

Por cantar con alegría
[1981]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel et Ángel Parra”, con la sorella Isabel Parra, realizzato in Francia dove i due erano esuli.
Qué largo se me ha hecho el viaje
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2014 - 21:47
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Cueca sola

Cueca sola
[1978]
Parole di Gala Torres
Musica basata sul tema strumentale "Caicaivilú" di Víctor Jara (1972)
Ripresa da Isabel Parra con il titolo “Carta de una mujer sola”
Certamente fonte d’ispirazione per They Dance Alone (Cueca Solo) di Sting

“No había modo de imaginar que el austero acto con el que, el 8 de marzo de 1978, debutó en vivo el conjunto folclórico de la Agrupación de Familiares de Detenidos Desaparecidos dejaría una marca tan profunda y de tan extenso alcance geográfico para la cultura chilena reciente. Allí, sobre el escenario del Teatro Caupolicán, en un acto conmemorativo del Día Internacional de la Mujer, se mostró por primera vez un baile de «cueca sola», un concepto artistico acogido y explicado por un país entonces bajo dictadura que combinó códigos de la creación popular y la denuncia. Su síntesis, austeridad y carga dramática produjo un alto impacto, y no sólo en Chile.
La... (continua)
En un tiempo fui dichosa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2014 - 16:25
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I Am What I Am

I Am What I Am
[1983]
Parole e musica di Jerry Herman
Dal musical intitolato “La Cage Aux Folles”, su libretto di Harvey Fierstein, basato sull’omonimo spettacolo scritto dal francese Jean Poiret nel 1973.
Da noi è meglio noto col titolo “Piume di struzzo” e per la riduzione cinematografica “Il vizietto”.

Pochi mesi dopo l'esordio del musical a Broadway, Gloria Gaynor incise il brano, trasformandolo in un successo globale. Il produttore Joel Diamon riconobbe il potenziale della canzone durante una rappresentazione dello show a Broadway e decise di trarne una versione disco per Gloria Gaynor, che la incise nell'album I Am Gloria Gaynor.
I am what I am, I am my own special creation
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2014 - 15:17
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Song for Two Jims

Song for Two Jims
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”

La Standard Oil Company of Kentucky – chiamata familiarmente Kyso – operò nel sud-est degli USA a partire dagli ultimi due decenni dell’800. Negli anni 60 fu acquisita dalla Chevron.
Qui la Anderson racconta di come la Kyso, dopo che con la sue attività aveva devastato interi territori della regione fino agli anni 30, non appena la natura era riuscita a ricolonizzare quegli ambienti contaminati, era ritornata alla carica per sfruttare l’argillite petrolifera residuale, per spremere per bene quel poco di oro nero che aveva lasciato nelle viscere della terra… Per farlo, la Kyso scavò dei pozzi profondissimi che poi, ad estrazione esaurita, vennero abbandonati senza essere messi in sicurezza…

Mrs. Taylor, un’abitante del luogo, madre di quattro figli - di cui due chiamati con lo stesso nome, Jim - raccontò alla... (continua)
A while ago I was camping out in Kentucky. I was sleeping out under this ledge and about three in the morning I woke up. The fire was out but I could see two boots standing a few feet away. I crawled out and there was a guy standing there holding a musket. He said: We eat critters. And I said: What? He said: We eat critters--you know, possum, squirrel, night animals. We hunt ‘em at night.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2014 - 12:07
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Time and a Half

Time and a Half
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”
In the middle of the seventeenth century, the only people living in the American colonies were the Indians, a few scattered pilgrims, and lots of British troops. Communication between Britain and the colonies was confused and chaotic. King George told the troops: “Just pick some kind of headquarters and talk to me from there. I don’t care where you put it.”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2014 - 11:13
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Finnish Farmers

Finnish Farmers
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”
During WWII, the Russians were testing their parachutes. Sometimes they didn’t open at all and a lot of troops were lost this way. During the invasion of Finland, hundreds of troops were dropped during the middle of winter. As usual, some of the chutes didn’t open and the troops fell straight down into the deep snow, drilling holes fifteen feet deep. The Finnish farmers would then get out their shotguns, walk out into their fields, find the holes, and fire down them.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2014 - 10:26
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Five Nights of Bleeding

Five Nights of Bleeding
[1978]
Testo di Linton Kwesi Johnson
Musica di Poet And The Roots
Dall'album "Dread Beat an' Blood"
Da http://www.mtv.it/



Johnson's first published poem was "Five Nights of Bleeding" which was later included in “Voices of the Living and the Dead” and in his second book, “Dread Beat and Blood”. It was written for Leroy Harris, a black youth stabbed at a party in South London. The poem was transitional. Its focus on the local, on the particulars of black life and struggle in London, would become typical of the poetry that his audience would read and hear in his books, performances, and recordings. And the rhythm is strongly that of the sound-system reggae that is the imaginative sound track for the events that occur in the poem's narrative, much in the way that the actual music would become integral with Johnson's performances. Yet the carefully chosen diction in the poem and the straightforward... (continua)
Madness, madness
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/9/2014 - 02:34
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Private Property

Private Property
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”

William F. Buckley, Jr. (1925-2008) è stato un importante intellettuale conservatore americano, fautore del totale laissez-faire in economia e ferocemente anticomunista. Fu un grande sostenitore di Barry Goldwater e di Ronald Reagan durante le loro campagne presidenziali.

Qui Laurie Anderson racconta di come nei primi anni 80 lo stesso William F. Buckley, Jr. avesse provato un giorno sulla propria pelle le sue teorie sulla deregulation selvaggia: recatosi per fare un comizio nel centro di una cittadina dell’Illinois e scoperto che il centro-città non c’era più, sostituito da un mega centro commerciale, provò a abbozzare un comizio proprio lì ma fu immediatamente invitato ad andarsene dalla security... “Mi dispiace, questa è proprietà privata”...

La Anderson continua raccontando che, tornata nella sua Glen Ellyn,... (continua)
William F. Buckley, Jr., Mr. Private Property, planned to give a little talk, a political speech, in a small town in Illinois. His advance men discovered that the center of town had disappeared, and that all the commercial action was out at the mall. When Buckley arrived at the mall, he set up his microphone near a little fountain and began to hand out leaflets and autograph copies of his latest book. Just as a small crowd of shoppers gathered, the owners of the mall ran out and said: Excuse us. This is private property, we’re afraid you’ll have to leave ...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2014 - 22:31
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Democratic Way

Democratic Way
[1984]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nel quadruplo “United States, Live”
I dreamed that I was Jimmy Carter’s lover, and I was somewhere, I guess in the White House... and there were lots of other women there, too... and they were supposed to be his lovers too... but I never even saw Jimmy Carter... and none of the other women ever saw him either...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2014 - 21:50
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Il mondo è fatto a scale

Il mondo è fatto a scale
[2000]
Testo di Claudio Lolli
Musica di Claudio Lolli e Paolo Capodacqua
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Claudio Lolli and Paolo Capodacqua
Paroles de Claudio Lolli
Musique de Claudio Lolli et Paolo Capodacqua
Album: Dalla parte del torto

“Il mondo è fatto a scale: chi le scende, e chi le sale”, è un vecchio proverbio italiano; in questa sua riedizione, però, Claudio Lolli non serve dosi di fatalismo, proprie della cosiddetta “saggezza popolare” (e che il popolo sia così “saggio” resta senz’altro da dimostrare). In questa canzone non si parla di scale, ma di classi. Sapete, le classi…? Quelle cose per cui, in un tempo lontano, c’era la coscienza e c’era pure la lotta…ora, invece, ci hanno detto che “le classi non esistono più”, che sono passate di moda, che ci vuole concordia e coesione, e tutta una serie di altri concetti che si esplicano alla perfezione, e con estrema ma precisa... (continua)
Lo sai come si dice
(continua)
inviata da Riccardo Venturi e danieka -k.d.- 15/9/2014 - 11:36
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Free Fire Zone

Free Fire Zone
[1992]
Parole e musica di Kerry Livgren, membro dei Kansas e poi fondatore degli AD e dei Proto-Kaw.
Nel disco compilativo intitolato “Decade”

Una canzone che mi ha riportato alla mente una delle tante celebri sequenze di “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick, quella in cui durante un trasporto in elicottero un mitragliere continua a sparare senza sosta sui civili vietnamiti nelle risaie sottostanti urlando come un pazzo, “Get some! Get some! Get some, get some! Yeah, YEAH! C'mon, C'mon! Get some!”.

Ecco il dialogo completo tra il “door gunner”, interpretato da Tim Colceri, e il soldato-giornalista Joker, interpretato da Matthew Modine:


Door Gunner: Git some! Git some! Git some, yeah, yeah, yeah! Anyone who runs is a VC. Anyone who stands still is a well-disciplined VC! You should do a story about me sometime!
Joker: Why should we do a story about you?
Door Gunner: 'Cause I'm so... (continua)
Fear for your life, just when you thought you were safe inside,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2014 - 09:47
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The Only Life You Have

The Only Life You Have
[2014]
Parole e musica di Justin “J” Capaldi e Kristen Falso
Nell’album intitolato “Things That Are Not”

Il video che accompagna questa canzone è stato girato al Vietnam Memorial, al Korean Memorial e al World War Two Memorial in Washington DC.
When you tried to grow up
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2014 - 21:01
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The Negro Speaks of Rivers

The Negro Speaks of Rivers
[1920]
Versi di Langston Hughes, nella raccolta intitolata “The Weary Blues”, pubblicata nel 1926.
Molti compositori si sono cimentati con questa poesia, prima fra tutti, nel 1942, Margaret Bonds (1913-1972), compositrice e pianista afroamericana che collaborò spesso con Hughes.

Una poesia che Hughes scrisse a 17 anni mentre il treno su cui viaggiava attraversava il Mississippi.
E’ dedicata a William Edward Burghardt Du Bois (1868-1963) attivista, storico, saggista, editore e poeta statunitense, di padre bianco e di madre nera ma proveniente da una delle poche comunità di neri liberi esistenti negli USA prima della guerra civile. Antirazzista, pacifista e comunista, W. E. B. Du Bois fu a lungo perseguitato dal governo USA che nel 1961, essendosi lui recato in Ghana su invito del presidente Nkrumah, non gli rinnovò il passaporto per il rientro. Du Bois e la moglie divennero cittadini ghanesi e lui morì ad Accra poco tempo dopo, nell’agosto del 1963.
I’ve known rivers:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2014 - 20:32
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L'Internationale

L'Internationale
Solo mezz'ora fa ho tolto il cellophane da un libro che dormiva da sette od otto mesi su un ripiano, e ne ho lette finora solo le due pagine di introduzione. E questo ho letto:

"Cento e cinquanta anni fa, quel sogno diventò un inno: l'Internazionale, che poi è risuonato in ogni parte del mondo e che era nato tra queste montagne e in queste valli intorno al Macigno Bianco, dove si svolge la nostra storia. Anche se l'autore delle parole è un certo Pierre Degeyter, di nazionalità francese: la musica, nella sua parte essenziale, esisteva prima delle parole ed era un inno alle Alpi. Era una «marcia per banda» del maestro Vincenzo Petrali, e si intitolava Orobia. Come abbia poi fatto l'inno delle Alpi a diventare l'inno del genere umano («E' la lotta finale:| Uniamoci, e domani | L'Internazionale | Sarà il genere umano») resterà un mistero, che nessuno probabilmente potrà mai spiegare. La musica,... (continua)
Gian Piero Testa 14/9/2014 - 15:15
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Him

Him
Album: It's Not Me, It's You (2009)

Il fanatismo religioso non è cosa nuova, e molti sono già morti e hanno ucciso in nome di Dio, ben prima dell'11 settembre 2001.
Would you please take me away from this place?
(continua)
13/9/2014 - 23:57
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The Partisan

The Partisan
Caro Riccardo Pantusa, intanto vorrei precisare che l'interprete Ruben canta:
"ritorneremo dall'ombra" e non "rientreremo dall'ombra".

Io mi sono occupato di questa canzone all'interno dei numerosi omaggi che ho fatto a Leonard Cohen e siccome la traduzione inglese che lui canta recita: "we'll come from the shadow" non mi sono giustamente preoccupato di tradurre l'originale francese, l'avrei fatto solo nel caso che Cohen stesso avesse scelto di cantare "we'll come in the shadow".

Se Leonard ha scelto di utilizzare la traduzione inglese per questa quartina invece che l'originale francese, come ha fatto per altre tre quartine della canzone, avrà avuto i suoi motivi (che io ignoro)e ti assicuro per esperienza diretta che lui conosce il francese, in quanto è la lingua che abbiamo utilizzato per conversare quando ci siamo incontrati.

La canzone era popolare in quell'ambiente musicale americano dell'epoca: esiste una versione di Joan Baez incisa nel 1972, in cui questa quartina viene cantata allo stesso modo.

Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 13/9/2014 - 22:50




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