Agosto
Antiwar Songs Blog
Ricorre oggi il quarantesimo anniversario della strage del treno Italicus. Forse fra le tante stragi è quella meno ricordata; gli imputati sono stati tutti assolti e non c’è un colpevole, anche se sicuramente la strage fu compiuta da neofascisti. La strage dell’Italicus non sembra avere grande eco nella canzone politica e d’autore italiana. Dopo Piazza […]
Antiwar Songs Staff 2014-08-04 20:30:00
Lettori inaspettati
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Forse non lo si dovrebbe dire nelle “Canzoni contro la guerra”, ma del resto quella dedicata a Lili Marleen è una pagina con uno status del tutto speciale. La traduzione della canzone in lingua macedone è stata ripresa, ebbene sì, da un intero articolo di due pagine (di Aleksandar Stojčevski, che è anche l’autore […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-30 12:10:00
Ma stanotte la guerra è finita…
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Il ventotto luglio di cent’anni fa segnava l’inizio della « grande guerra ». Quella in cui, finalmente, l’Europa decise di mandare integralmente al macello le sue masse contadine, quella del primo uso dei gas letali, quella del milione di morti della battaglia della Somme, la preferita del protagonista della famosa canzone di Brassens. Abbiamo finalmente […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-29 20:23:00
Il 28 luglio di cento anni fa con la dichiarazione di guerra dell'Austria Ungheria alla Serbia cominciava la Grande Guerra che avrebbe fatto 16 milioni di morti.
Un nuovo percorso, sicuramente ancora incompleto, raccoglie da oggi le canzoni che raccontano quegli anni terribili.
Un nuovo percorso, sicuramente ancora incompleto, raccoglie da oggi le canzoni che raccontano quegli anni terribili.
Lorenzo Masetti 28/7/2014 - 22:02
Questo 22 luglio di morte a Gaza grazie al nazismo sionista è anche la data che ricorda due stragi apparentemente lontanissime nel tempo: quella dello xenofobo “cristiano” Anders Breivik a Oslo e Utøya il 22 luglio 2011 e quella dei Catari di Béziers, avvenuta il 22 luglio 1209. Ma entrambe sono prodotti della stessa cultura, della stessa intolleranza, dello stesso fanatismo religioso, della stessa storia. Niente viene dalla luna. Vogliamo qui ricordarle assieme in questo giorno nero.
Riccardo Venturi 22/7/2014 - 21:54
Utøya
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Questo 22 luglio di morte a Gaza grazie al nazismo sionista è anche la data che ricorda due stragi apparentemente lontanissime nel tempo: quella dello xenofobo “cristiano” Anders Breivik a Oslo e Utøya il 22 luglio 2011 e quella dei Catari di Béziers, avvenuta il 22 luglio 1209. Ma entrambe sono prodotti della stessa […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-22 20:46:00
Dopo anni di autentico caos, sono state finalmente sistemate le pagine di un album storico: La ballata di Mauthausen / Il ciclo Farandouri di Mikis Theodorakis. Non soltanto contiene tra le più famose e belle canzoni in lingua greca (su testi di Kambanellis, Gatsos e altri poeti), notissime anche nelle loro traduzioni italiane e in altre lingue, ma comprende alcune tra le più “antiche” pagine di questo sito e vede all'opera tutto il “Greek Team” a partire dalla pioniera Giuseppina Dilillo fino al primo intervento in assoluto di Gian Piero Testa. Ma non bisogna scordare la voce della grande Maria Farandouri.
Riccardo Venturi 19/7/2014 - 20:42
Rataplan!
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Dal 30 giugno su RAI Radio 2 è cominciata un’interessante trasmissione musicale dedicata alle canzoni contro la guerra, in occasione del centenario dall’inizio del grande macello del primo conflitto mondiale. Il programma si chiama “Rataplan” e va in onda dal lunedì al venerdì alle 17.00. Lo conduce l’ottimo John Vignola, un giornalista e critico musicale […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-18 21:11:00
La gente, non i luoghi
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Ilana Weaver, aka Invincible, è nata in Illinois in una famiglia di fede ebraica ma ha trascorso la sua infanzia in Israele. Oggi vive e lavora a Detroit, Michigan La canzone People not places mi è stata ispirata da una conversazione che ho avuto con mia madre (Ima, in ebraico) cinque anni fa, quando […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-14 22:00:00
Trent'anni fa, nel 1984, usciva “Creuza de mä”, e si è pensato che un album del genere meritasse una pagina speciale contenente una canzone del tutto speciale che ne fa parte: Jamin-a. Fabrizio De André diceva che era “l'unica canzone erotica del suo repertorio”.
Riccardo Venturi 11/7/2014 - 20:43
Per i trent’anni di Creuza de mä
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Trent’anni fa, nel 1984, usciva “Creuza de mä”, e si è pensato che un album del genere meritasse una pagina speciale contenente una canzone del tutto speciale che ne fa parte: Jamin-a. Fabrizio De André diceva che era “l’unica canzone erotica del suo repertorio”. Forse non è proprio vero, ripensando magari all’antichissima “Barbara” (ad esempio), […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-11 19:39:00
Mη γράφεις άλλα γράμματα
[1972]
Mi gráfeis álla grámmata
Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Δήμος Μούτσης
Πρώτη εκτέλεση: Βίκυ Μοσχολιού
Δίσκος: «Συνοικισμός Α'»-
Testo di Manos Eleftheriou
Musica di Dimos Moutsis
Prima interpretazione di Viky Moscholiou
Disco: «Συνοικισμός Α'/Quartiere n. 1» -
Ξενητιά (ksenitià) è una di quelle parole del lessico greco che mettono in difficoltà chi le deve tradurre. Non perché sia difficile intenderne il senso e il sentimento annesso, ma perché noi non abbiamo una parola abbastanza acconcia per esprimerla. Ξενητιά vuol dire terra straniera e insieme lo "straniamento" che vi prova il migrante. "Straniamento", però, non va bene, se non come strumentale ausilio al tentativo di spiegare. E' troppo poco comune e, in più, si propaga da altri campi di riflessione.
Manos Eleftheriou mette il dito sulla più comune e elementare conseguenza della Ξενητιά, il deterioramento... (continua)
Mi gráfeis álla grámmata
Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Δήμος Μούτσης
Πρώτη εκτέλεση: Βίκυ Μοσχολιού
Δίσκος: «Συνοικισμός Α'»-
Testo di Manos Eleftheriou
Musica di Dimos Moutsis
Prima interpretazione di Viky Moscholiou
Disco: «Συνοικισμός Α'/Quartiere n. 1» -
Ξενητιά (ksenitià) è una di quelle parole del lessico greco che mettono in difficoltà chi le deve tradurre. Non perché sia difficile intenderne il senso e il sentimento annesso, ma perché noi non abbiamo una parola abbastanza acconcia per esprimerla. Ξενητιά vuol dire terra straniera e insieme lo "straniamento" che vi prova il migrante. "Straniamento", però, non va bene, se non come strumentale ausilio al tentativo di spiegare. E' troppo poco comune e, in più, si propaga da altri campi di riflessione.
Manos Eleftheriou mette il dito sulla più comune e elementare conseguenza della Ξενητιά, il deterioramento... (continua)
Μη γράφεις άλλα γράμματα
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 9/7/2014 - 18:15
Valdivia egu Lawxaru
Poesia di Rayen Kvyeh
Da "Luna dei primi germogli" (We coyvn ñi kvyeh)
Edizioni Gorée, Iesa (SI), 2006
Cura e traduzione di Antonio Melis e Luciano Giannelli
La colonizzazione si vede da migliaia di piccole cose. Ad esempio, al momento di costruire questa pagina cercavo, sull'elenco delle lingue predeterminato del sito, la lingua mapuche, o mapudungun; la avrei cercata invano, se non avessi conosciuto la denominazione coloniale data dai Conquistadores spagnoli a quell'idioma e al popolo che lo parla: araucano. Denominazione evidentemente ancora in uso, nonostante sia pienamente rifiutata dai Mapuche come segno indelebile della colonizzazione: nemmeno il diritto di chiamare la propria lingua col suo nome.
I Mapuche, la “gente della terra” stanziata prevalentemente nell'odierno Cile e, in parte, in Argentina. Sicuramente esisteranno chissà quante canzoni dei Mapuche, ma per parlarne in... (continua)
Da "Luna dei primi germogli" (We coyvn ñi kvyeh)
Edizioni Gorée, Iesa (SI), 2006
Cura e traduzione di Antonio Melis e Luciano Giannelli
La colonizzazione si vede da migliaia di piccole cose. Ad esempio, al momento di costruire questa pagina cercavo, sull'elenco delle lingue predeterminato del sito, la lingua mapuche, o mapudungun; la avrei cercata invano, se non avessi conosciuto la denominazione coloniale data dai Conquistadores spagnoli a quell'idioma e al popolo che lo parla: araucano. Denominazione evidentemente ancora in uso, nonostante sia pienamente rifiutata dai Mapuche come segno indelebile della colonizzazione: nemmeno il diritto di chiamare la propria lingua col suo nome.
I Mapuche, la “gente della terra” stanziata prevalentemente nell'odierno Cile e, in parte, in Argentina. Sicuramente esisteranno chissà quante canzoni dei Mapuche, ma per parlarne in... (continua)
Puñma wigu.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/7/2014 - 14:38
Louis Tikas
[2002]
Parole e musica di Frank Manning.
Nella colonna sonora del film documentario “Παλληκάρι - Ο Λούης Τίκας και η Σφαγή του Λάντλοου” (“Palikari - Louis Tikas and the Ludlow Massacre”) di Lamprini Thoma / Λαμπρινή Χ. Θωμά e Nickos Ventouras / Νίκος Βεντούρας, Grecia 2014.
Vorrei ricordare che il 20 aprile di quest’anno è stato il centenario dal massacro di Ludlow (20 aprile 1914).
E lo rammento soprattutto all’Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ (il “greek team” delle CCG/AWS) perché quella strage ebbe luogo durante la festa per la Pasqua greco-ortodossa e perché il leader di quello storico sciopero dei minatori di carbone del Colorado, finito nel sangue, fu un immigrato greco, Ηλίας Αναστασίου Σπαντιδάκης, meglio conosciuto come Louis Tikas, nato a Creta nel 1886.
Dirigente dell’United Mine Workers of America, nel 1910 Louis Tikas sfuggì ad un tentativo di assassinio ad opera degli sgherri della... (continua)
Parole e musica di Frank Manning.
Nella colonna sonora del film documentario “Παλληκάρι - Ο Λούης Τίκας και η Σφαγή του Λάντλοου” (“Palikari - Louis Tikas and the Ludlow Massacre”) di Lamprini Thoma / Λαμπρινή Χ. Θωμά e Nickos Ventouras / Νίκος Βεντούρας, Grecia 2014.
Vorrei ricordare che il 20 aprile di quest’anno è stato il centenario dal massacro di Ludlow (20 aprile 1914).
E lo rammento soprattutto all’Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ (il “greek team” delle CCG/AWS) perché quella strage ebbe luogo durante la festa per la Pasqua greco-ortodossa e perché il leader di quello storico sciopero dei minatori di carbone del Colorado, finito nel sangue, fu un immigrato greco, Ηλίας Αναστασίου Σπαντιδάκης, meglio conosciuto come Louis Tikas, nato a Creta nel 1886.
Dirigente dell’United Mine Workers of America, nel 1910 Louis Tikas sfuggì ad un tentativo di assassinio ad opera degli sgherri della... (continua)
Guns and lives were cheap in Colorado,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/7/2014 - 10:59
Wreccan wifes ged [The Wife's Lament; The Wife's Complaint]
anonimo
[960-980]
Versi in inglese antico (anglosassone) di anonimo autore, una delle opere poetiche presenti - insieme a Wulf ond Ēadwacer [Wulf and Eadwacer] - nel manoscritto detto di Exeter (o “Codex Exoniensis”), perchè conservato nella biblioteca della cattedrale di Exeter, nel Devon, uno dei più antichi documenti della produzione poetica in anglosassone. il testo viene qui proposto prima in alcune edizioni critiche a stampa, accompagnato dalla trascrizione così come compare nel manoscritto originale, tratta dalla Wife's Lament Page.
Un lamento che condivide il tema centrale di “Wulf and Eadwacer”, quello della condanna da parte di una donna della società anglosassone, tribale e violenta, dove i più deboli, e tra loro in particolare le donne - serve, madri e spose, merce di scambio per concludere paci ed alleanze, quando andava bene, prede e bottino di guerra, quando andava male - erano in... (continua)
Versi in inglese antico (anglosassone) di anonimo autore, una delle opere poetiche presenti - insieme a Wulf ond Ēadwacer [Wulf and Eadwacer] - nel manoscritto detto di Exeter (o “Codex Exoniensis”), perchè conservato nella biblioteca della cattedrale di Exeter, nel Devon, uno dei più antichi documenti della produzione poetica in anglosassone. il testo viene qui proposto prima in alcune edizioni critiche a stampa, accompagnato dalla trascrizione così come compare nel manoscritto originale, tratta dalla Wife's Lament Page.
Un lamento che condivide il tema centrale di “Wulf and Eadwacer”, quello della condanna da parte di una donna della società anglosassone, tribale e violenta, dove i più deboli, e tra loro in particolare le donne - serve, madri e spose, merce di scambio per concludere paci ed alleanze, quando andava bene, prede e bottino di guerra, quando andava male - erano in... (continua)
Ic þis giedd wrece bi me ful geomorre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 22:51
Pick Up a Gun
[1971]
Parole e musica di Ralph McTell
Nel disco intitolato “You Well-Meaning Brought Me Here”
Alla fine degli anni 50, quando aveva solo 15 anni e la scuola gli andava stretta, Ralph McTell si arruolò nell’esercito inglese... Bastarono 6 mesi e tornò di gran corsa agli odiati libri.
Evidentemente l’esperienza sotto le armi gli restò ben impressa, insieme ad un’opinione molto precisa del “God, Country, Family”...
Parole e musica di Ralph McTell
Nel disco intitolato “You Well-Meaning Brought Me Here”
Alla fine degli anni 50, quando aveva solo 15 anni e la scuola gli andava stretta, Ralph McTell si arruolò nell’esercito inglese... Bastarono 6 mesi e tornò di gran corsa agli odiati libri.
Evidentemente l’esperienza sotto le armi gli restò ben impressa, insieme ad un’opinione molto precisa del “God, Country, Family”...
The adverts in the papers solicit soldiers for the army
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 21:02
Veličenstvo Kat
[1967]
Testo e musica Karel Kryl
Nell'album "Bratříčku, zavírej vrátka" del 1969
Il testo trovato qui
Testo e musica Karel Kryl
Nell'album "Bratříčku, zavírej vrátka" del 1969
Il testo trovato qui
V ponurém osvětlení gotického sálu
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 8/7/2014 - 20:38
Percorsi:
Il Diavolo
They Dropped Like Flakes (the Battle-Field)
[1862]
Versi di Emily Dickinson (1830-1886), nella raccolta “The Complete Poems” la cui prima edizione risale al 1891.
Musica della compositrice (americana di nascita, tedesca di adozione) Gloria Coates (1938-) nella sua opera “15 Songs on Poems by Emily Dickinson, no. 11”.
Una poesia dedicata, con sguardo delicato e pietoso, ai caduti della guerra fratricida che insanguinò gli USA tra il 1861 ed il 1865...
Versi di Emily Dickinson (1830-1886), nella raccolta “The Complete Poems” la cui prima edizione risale al 1891.
Musica della compositrice (americana di nascita, tedesca di adozione) Gloria Coates (1938-) nella sua opera “15 Songs on Poems by Emily Dickinson, no. 11”.
Una poesia dedicata, con sguardo delicato e pietoso, ai caduti della guerra fratricida che insanguinò gli USA tra il 1861 ed il 1865...
They dropped like Flakes —
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 19:23
Old Forgotten Soldier
[1974]
Parole e musica di Harry Nilsson.
Nel disco intitolato “Pussy Cats”, prodotto dall’amico John Lennon (che compare insieme a Nilsson nella divertente copertina)
Parole e musica di Harry Nilsson.
Nel disco intitolato “Pussy Cats”, prodotto dall’amico John Lennon (che compare insieme a Nilsson nella divertente copertina)
Reaching for a butterfly
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 18:44
Σουρλάντα, νταγιάντα
Surlanda dayanda
Στίχοι και μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Μέμη Σπυράτου
Δίσκος: «Διάλειμμα», 1972
Testo e musica di Yannis Markopoulos
Prima esecuzione di Memi Spiratou
Disco: «Diàlima» (Intervallo), 1972
Mi concedo questo piccolo intervallo, per certificare la mia esistenza in vita e anche per sollevare un po' il capo da un opus magnum cui sto attendendo e che sicuramente mi procurerà, quando tenterò di infilarlo in AWS, un provvedimento sanitario d'urgenza, con l'entusiastico consenso degli admin e dei visitor.
"Intervallo" è anche il titolo del disco di Markopoulos da cui traggo questa, secondo me, bella e suggestiva canzone. Tutto il disco, a dire la verità, è bello, e ne abbiamo già da tempo "spremuto" due fondamentali pezzi: "I nemici (sono entrati in città)" e "1950 - Caffè Grecia", - questo già uscito con lo storico "To Χρονικό (Il Diario)". Ma, appunto, di... (continua)
Στίχοι και μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Μέμη Σπυράτου
Δίσκος: «Διάλειμμα», 1972
Testo e musica di Yannis Markopoulos
Prima esecuzione di Memi Spiratou
Disco: «Diàlima» (Intervallo), 1972
Mi concedo questo piccolo intervallo, per certificare la mia esistenza in vita e anche per sollevare un po' il capo da un opus magnum cui sto attendendo e che sicuramente mi procurerà, quando tenterò di infilarlo in AWS, un provvedimento sanitario d'urgenza, con l'entusiastico consenso degli admin e dei visitor.
"Intervallo" è anche il titolo del disco di Markopoulos da cui traggo questa, secondo me, bella e suggestiva canzone. Tutto il disco, a dire la verità, è bello, e ne abbiamo già da tempo "spremuto" due fondamentali pezzi: "I nemici (sono entrati in città)" e "1950 - Caffè Grecia", - questo già uscito con lo storico "To Χρονικό (Il Diario)". Ma, appunto, di... (continua)
Aλαλαγμός κόντρα στα τείχη,
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 8/7/2014 - 17:19
Wulf ond Ēadwacer [Wulf and Eadwacer]
anonimo
[960-980]
Versi in Ænglisc di anonimo autore, una delle opere poetiche presenti nel manoscritto detto di Exeter, perchè conservato nella biblioteca della cattedrale di Exeter, nel Devon, uno dei più antichi documenti della produzione poetica in anglosassone.
Musica dei “Blood Axis”, trio americano di musica neofolk/post-industrial.
Un testo molto enigmatico, di difficile interpretazione – protagonista una donna tenuta prigioniera su di un’isola da tal Eadwacer, forse anche il suo sposo, ma che lei non ama, essendo invece innamorata di tal altro Wulf, un fuorilegge o un esule, forse cacciato dal clan - ma da molti letto (al pari del “The Wife’s Lament”, presente anch’esso nel codice Exeter) come un’elegia, un lamento di una donna contro la cultura della violenza tipica dei suoi tempi, contro una società rigidamente separata tra i generi, dove i maschi erano considerati solo per il coraggio,... (continua)
Versi in Ænglisc di anonimo autore, una delle opere poetiche presenti nel manoscritto detto di Exeter, perchè conservato nella biblioteca della cattedrale di Exeter, nel Devon, uno dei più antichi documenti della produzione poetica in anglosassone.
Musica dei “Blood Axis”, trio americano di musica neofolk/post-industrial.
Un testo molto enigmatico, di difficile interpretazione – protagonista una donna tenuta prigioniera su di un’isola da tal Eadwacer, forse anche il suo sposo, ma che lei non ama, essendo invece innamorata di tal altro Wulf, un fuorilegge o un esule, forse cacciato dal clan - ma da molti letto (al pari del “The Wife’s Lament”, presente anch’esso nel codice Exeter) come un’elegia, un lamento di una donna contro la cultura della violenza tipica dei suoi tempi, contro una società rigidamente separata tra i generi, dove i maschi erano considerati solo per il coraggio,... (continua)
Lēodum is mīnum swylce him mon lāc gīfe;
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 15:39
Non ti ricordi, mamma, quella notte
[1943]
Canzone dei partigiani garibaldini della brigata “Antonio Gramsci” operante in Valnerina, Umbria, tra il 1943 e il 1944.
Comunemente attribuita a Dante Bartolini, militante comunista, comandante partigiano (fu vice-comandante del battaglione “Guglielmo Morbidoni” col nome di battaglia di “Tito”), poi operaio delle acciaierie di Terni, poeta e cantore nel gruppo de La Valnerina.
Ne “La Valnerina ternana”, raccolta di canti pubblicata da i Dischi del Sole nel 1976, a cura di Valentino Paparelli e Alessandro Portelli, ricerca ripubblicata nel 2011 in formato libro + cd dell’editore Squi[libri].
Nel marzo del 1944 i partigiani della “Antonio Gramsci” riuscirono a creare la prima zona libera d'Italia, nella zona compresa tra la Valnerina e il territorio di Cascia e Leonessa.
Canzone dei partigiani garibaldini della brigata “Antonio Gramsci” operante in Valnerina, Umbria, tra il 1943 e il 1944.
Comunemente attribuita a Dante Bartolini, militante comunista, comandante partigiano (fu vice-comandante del battaglione “Guglielmo Morbidoni” col nome di battaglia di “Tito”), poi operaio delle acciaierie di Terni, poeta e cantore nel gruppo de La Valnerina.
Ne “La Valnerina ternana”, raccolta di canti pubblicata da i Dischi del Sole nel 1976, a cura di Valentino Paparelli e Alessandro Portelli, ricerca ripubblicata nel 2011 in formato libro + cd dell’editore Squi[libri].
Nel marzo del 1944 i partigiani della “Antonio Gramsci” riuscirono a creare la prima zona libera d'Italia, nella zona compresa tra la Valnerina e il territorio di Cascia e Leonessa.
Non ti ricordi, mamma, quella notte
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 13:52
Νύχτωσε χωρίς φεγγάρι
Nýhtose horís fengári
[1947]
Στίχοι και μουσική: Απόστολος Καλδάρας
Parole e musica di Apostolos Kaldaras
La prima interpretazione è di Στέλλα Χασκίλ / Stella Haskil, nata a Salonicco nel 1918 in una famiglia di fede ebraica, una delle voci più rappresentativo del rebetiko.
In seguito è stata ripresa da molti artisti, tra cui Ghiannis Poulopoulos / Γιάννης Πουλόπουλος e Yorgos Dalaras / Γιώργος Νταλάρας
Un rebetiko di prigionia, molto famoso e allora molto vietato, del periodo della guerra civile (1946-49) che vide opporsi la guerriglia comunista al governo monarchico sostenuto da Gran Bretagna e USA. Quest’ultimo prevalse, dopo tre anni di guerra costati 80.000 morti, decine di migliaia di profughi e deportati, e carceri e campi di confino si riempirono dei militanti del Δημοκρατικός Στρατός Ελλάδας che aveva perso…
E' scesa una notte senza luna ed il giovane prigioniero non può dormire…... (continua)
[1947]
Στίχοι και μουσική: Απόστολος Καλδάρας
Parole e musica di Apostolos Kaldaras
La prima interpretazione è di Στέλλα Χασκίλ / Stella Haskil, nata a Salonicco nel 1918 in una famiglia di fede ebraica, una delle voci più rappresentativo del rebetiko.
In seguito è stata ripresa da molti artisti, tra cui Ghiannis Poulopoulos / Γιάννης Πουλόπουλος e Yorgos Dalaras / Γιώργος Νταλάρας
Un rebetiko di prigionia, molto famoso e allora molto vietato, del periodo della guerra civile (1946-49) che vide opporsi la guerriglia comunista al governo monarchico sostenuto da Gran Bretagna e USA. Quest’ultimo prevalse, dopo tre anni di guerra costati 80.000 morti, decine di migliaia di profughi e deportati, e carceri e campi di confino si riempirono dei militanti del Δημοκρατικός Στρατός Ελλάδας che aveva perso…
E' scesa una notte senza luna ed il giovane prigioniero non può dormire…... (continua)
Νύχτωσε χωρίς φεγγάρι
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 11:26
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Μας χωρίζει ο πόλεμος
Mas horízei o pólemos
[1940]
Στίχοι: Κώστας Κοφινιώτης
Μουσική: Μιχάλης Σουγιούλ
Πρώτη εκτέλεση: Σοφία Βέμπο
Parole di Kostas Kofiniotis
Musica di Mihalis Sougioul
Prima interpretazione di Sofia Vembo.
Canzone trovata sul solito stixoi.info. Non conoscendo il greco, l’ho potuta apprezzare solo grazie al nostro Gian Piero Testa, che ha generosamente cosparso quel sito delle sue belle traduzioni salvo poi dimenticarsi che molti di quei brani possono essere accolti anche sulle CCG…
Questo il commento di GPT (risalente, come la traduzione, al 2008) alla canzone:
“Sofia Vembo cantò queste canzoni di sdegno e di incitamento contro l'aggressione italiana al suo Paese, diventando, tra l'Ottobre del 1940 e l'Aprile del 1941, la ‘voce della Grecia’ per antonomasia.”
[1940]
Στίχοι: Κώστας Κοφινιώτης
Μουσική: Μιχάλης Σουγιούλ
Πρώτη εκτέλεση: Σοφία Βέμπο
Parole di Kostas Kofiniotis
Musica di Mihalis Sougioul
Prima interpretazione di Sofia Vembo.
Canzone trovata sul solito stixoi.info. Non conoscendo il greco, l’ho potuta apprezzare solo grazie al nostro Gian Piero Testa, che ha generosamente cosparso quel sito delle sue belle traduzioni salvo poi dimenticarsi che molti di quei brani possono essere accolti anche sulle CCG…
Questo il commento di GPT (risalente, come la traduzione, al 2008) alla canzone:
“Sofia Vembo cantò queste canzoni di sdegno e di incitamento contro l'aggressione italiana al suo Paese, diventando, tra l'Ottobre del 1940 e l'Aprile del 1941, la ‘voce della Grecia’ per antonomasia.”
Ούτ’ ένα δάκρυ από τα μάτια ας μη κυλήσει,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 09:40
Μα μη με σταματάς, Αννούλα
Arthouros Andenoutsi / Αρθούρος Αντενούτσι
Ma mi me stamatás, Annoúla
[1983]
Στίχοι: Βαρβάρα Τσιμπούλη
Μουσική: Αρθούρος Αντενούτσι
Parole di Barbara Tsimpouli
Musica di Arturo Antenoutsi
Nel disco di Αρθούρος Αντενούτσι intitolato “Μοναξιά” (“Solitudine”)
Non so nulla di questa canzone né dei suoi artefici… Non ho nemmeno trovato un link per ascoltarla, però il testo mi sembra molto bello e attinente…
Tuttavia ho paura che Arturo Antenoutsi, all’epoca giovane artista poco più che ventenne, sia oggi uno dei tanti imprenditori di mezza età prestati alla politica…
[1983]
Στίχοι: Βαρβάρα Τσιμπούλη
Μουσική: Αρθούρος Αντενούτσι
Parole di Barbara Tsimpouli
Musica di Arturo Antenoutsi
Nel disco di Αρθούρος Αντενούτσι intitolato “Μοναξιά” (“Solitudine”)
Non so nulla di questa canzone né dei suoi artefici… Non ho nemmeno trovato un link per ascoltarla, però il testo mi sembra molto bello e attinente…
Tuttavia ho paura che Arturo Antenoutsi, all’epoca giovane artista poco più che ventenne, sia oggi uno dei tanti imprenditori di mezza età prestati alla politica…
Δεν ήξερε για σφαίρες και ντουφέκια
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2014 - 08:49
Judas
Child #23
A traditional folk ballad [End of 13th Century)
Ballata tradizionale britannica (Fine del XIII secolo)
Oxford, Trinity College, B 14, 39, Ms. 323
È oramai una specie di tradizione prendermi dei periodi (più o meno lunghi) di “pausa” da questo sito; e di tornarci, maturato il suo tempo, con degli “Extra” un po' particolari. Questa volta sono andato a pescare, per l' “Extra del ritorno”, non in uno, ma addirittura in due passati: quello, lontanissimo, di questo testo non comune, proveniente dal più oscuro medioevo britannico e europeo; ed il mio personale. Di quello, remoto e bizzarro, del testo qui presentato si parlerà compiutamente nell'Introduzione; qui si farà invece un accenno al mio.
Uno dei motivi di questa mia lunga assenza dal sito, che stasera viene interrotta, è stato il ritrovamento, del tutto casuale e inatteso, di ciò che ho chiamato la “Scatola della vita”. Uno... (continua)
A traditional folk ballad [End of 13th Century)
Ballata tradizionale britannica (Fine del XIII secolo)
Oxford, Trinity College, B 14, 39, Ms. 323
È oramai una specie di tradizione prendermi dei periodi (più o meno lunghi) di “pausa” da questo sito; e di tornarci, maturato il suo tempo, con degli “Extra” un po' particolari. Questa volta sono andato a pescare, per l' “Extra del ritorno”, non in uno, ma addirittura in due passati: quello, lontanissimo, di questo testo non comune, proveniente dal più oscuro medioevo britannico e europeo; ed il mio personale. Di quello, remoto e bizzarro, del testo qui presentato si parlerà compiutamente nell'Introduzione; qui si farà invece un accenno al mio.
Uno dei motivi di questa mia lunga assenza dal sito, che stasera viene interrotta, è stato il ritrovamento, del tutto casuale e inatteso, di ciò che ho chiamato la “Scatola della vita”. Uno... (continua)
Hit wes upon a Scere þors dai þat vre louerd aros
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/7/2014 - 22:43
Der treue Husar
anonimo
Der treue Husar
Chanson populaire allemande – anonyme – 1825
Interprète : Suzanne Christian
Une perle rare oubliée au fond de la mémoire... Une chanson qui aurait dû être dans les Chansons contre la Guerre dès le début...
Il suffit de voir l'interprétation de Suzanne Christian devant ces soldats qui à la fin de la chanson seront envoyés au casse-pipe.
(Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane.)
Der treue Husar (Le Fidèle Hussard) est une chanson populaire allemande, née semble-t-il en 1825. De caractère traditionnel, elle entre dans la catégorie des « chansons de soldat ». Elle se chante plus particulièrement pendant le carnaval.
Adaptations
La chanson Der treue Husar est connue pour avoir été reprise à la fin des Sentiers de la gloire (1957) de Stanley Kubrick, où une prisonnière allemande — interprétée par Suzanne Christian, la future femme de Kubrick — chante cette chanson... (continua)
Chanson populaire allemande – anonyme – 1825
Interprète : Suzanne Christian
Une perle rare oubliée au fond de la mémoire... Une chanson qui aurait dû être dans les Chansons contre la Guerre dès le début...
Il suffit de voir l'interprétation de Suzanne Christian devant ces soldats qui à la fin de la chanson seront envoyés au casse-pipe.
(Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane.)
Der treue Husar (Le Fidèle Hussard) est une chanson populaire allemande, née semble-t-il en 1825. De caractère traditionnel, elle entre dans la catégorie des « chansons de soldat ». Elle se chante plus particulièrement pendant le carnaval.
Adaptations
La chanson Der treue Husar est connue pour avoir été reprise à la fin des Sentiers de la gloire (1957) de Stanley Kubrick, où une prisonnière allemande — interprétée par Suzanne Christian, la future femme de Kubrick — chante cette chanson... (continua)
Es war einmal ein treuer Husar,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/7/2014 - 21:31
Piece of Crap
Album: Sleeps with Angels (1994)
Beh, la merda di cui parla è l'interesse economico che non guarda in faccia niente e nessuno, da cui è quasi impossibile difendersi. Troppo spesso il consumatore, per quanto impegno ci metta a comportarsi correttamente, finisce per piegarsi se non addirittura assecondare questa...merda!
Beh, la merda di cui parla è l'interesse economico che non guarda in faccia niente e nessuno, da cui è quasi impossibile difendersi. Troppo spesso il consumatore, per quanto impegno ci metta a comportarsi correttamente, finisce per piegarsi se non addirittura assecondare questa...merda!
Tried to save the trees
(continua)
(continua)
inviata da Enrico 5/7/2014 - 18:36
Percorsi:
Nostra sorella la merda
Το δέντρο
[1976]
Στίχοι: Φώντας Λάδης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Parole di Fontas Ladis
Musica di Manos Loizos
Nel disco di Yorgos Dalaras intitolato “Τα Τραγούδια Μας”
Στίχοι: Φώντας Λάδης
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Parole di Fontas Ladis
Musica di Manos Loizos
Nel disco di Yorgos Dalaras intitolato “Τα Τραγούδια Μας”
Στην Αθήνα μες το κέντρο
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2014 - 14:38
Έρχονται χρόνια δύσκολα
[2000?]
Στίχοι και μουσική: Μάκης Ερημίτης
Parole e musica di Makis Erimitis
Singolo poi incluso nella raccolta postuma di Stelios Kazantzidis (1931-2001) intitolata “Μια Ζωή... - Οι Μεγάλες Επιτυχίες” pubblicata nel 2007.
Στίχοι και μουσική: Μάκης Ερημίτης
Parole e musica di Makis Erimitis
Singolo poi incluso nella raccolta postuma di Stelios Kazantzidis (1931-2001) intitolata “Μια Ζωή... - Οι Μεγάλες Επιτυχίες” pubblicata nel 2007.
Έρχονται χρόνια δύσκολα
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2014 - 14:01
Είμαι τραγούδι, είμαι λαός
Éimai tragoúdi, éimai laós
Στίχοι: Νίκος Λουκάς
Μουσική: Τάκης Σούκας
Parole di Nikos Loukas
Musica di Takis Soukas
Nel disco di Leonidas Velis / Λεωνίδας Βελής intitolato “Η Συνάντηση” del 1985 e in quello di Στέλιος Καζαντζίδης / Stelios Kazantzidis intitolato “Ελεύθερος” del 1988.
Στίχοι: Νίκος Λουκάς
Μουσική: Τάκης Σούκας
Parole di Nikos Loukas
Musica di Takis Soukas
Nel disco di Leonidas Velis / Λεωνίδας Βελής intitolato “Η Συνάντηση” del 1985 e in quello di Στέλιος Καζαντζίδης / Stelios Kazantzidis intitolato “Ελεύθερος” del 1988.
Είμαι τραγούδι, είμαι λαός,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2014 - 13:30
Ramshackle Day Parade
DISORDINATA PARATA GIORNALIERA
(continua)
(continua)
inviata da Alessio Semino 3/7/2014 - 20:29
La boje (L'Italia l'è malada)
anonimo
[1882-85]
Canzone di autore anonimo risalente al periodo dei moti contadini che ebbero luogo in molte zone tra Lombardia e Veneto sul finire dell’800.
Nel repertorio del Gruppo Padano di Piadena, del Gruppo di canto popolare Voci di Mezzo e di Giovanna Marini.
Come ricordava l’ottimo Gian Piero Testa nel suo commento introduttivo alla splendida “Cazzarola” (Κατσαρόλα) di Stamatis Kraounakis, l’espressione “La boje!” veniva ancora usata agli inizi del 900 dai braccianti del padovano “quando l'avidità e l'arroganza degli agrari superavano il limite pur largo che le condizioni dei tempi ammettevano”. In veneto “La boje!” sta infatti per “La boje, e de boto la va fora”, ossia, “Bolle, e sta per traboccare”, cioè la pazienza è finita perché ne abbiamo piene le palle dei vostri soprusi…
Tra il 1882 ed il 1885, nelle province di Rovigo, Padova, Mantova, Cremona e Treviso la pazienza dei braccianti,... (continua)
Canzone di autore anonimo risalente al periodo dei moti contadini che ebbero luogo in molte zone tra Lombardia e Veneto sul finire dell’800.
Nel repertorio del Gruppo Padano di Piadena, del Gruppo di canto popolare Voci di Mezzo e di Giovanna Marini.
Come ricordava l’ottimo Gian Piero Testa nel suo commento introduttivo alla splendida “Cazzarola” (Κατσαρόλα) di Stamatis Kraounakis, l’espressione “La boje!” veniva ancora usata agli inizi del 900 dai braccianti del padovano “quando l'avidità e l'arroganza degli agrari superavano il limite pur largo che le condizioni dei tempi ammettevano”. In veneto “La boje!” sta infatti per “La boje, e de boto la va fora”, ossia, “Bolle, e sta per traboccare”, cioè la pazienza è finita perché ne abbiamo piene le palle dei vostri soprusi…
Tra il 1882 ed il 1885, nelle province di Rovigo, Padova, Mantova, Cremona e Treviso la pazienza dei braccianti,... (continua)
L'Italia l'è malada
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/7/2014 - 13:23
Fiori di campo
Version française - FLEURS DES CHAMPS – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson italienne – Fiori di campo – Massimo Liberatori – 2006
Chanson italienne – Fiori di campo – Massimo Liberatori – 2006
FLEURS DES CHAMPS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/7/2014 - 21:16
Marjolaine
[1958]
Francis Lemarque fut un chanteur, auteur, compositeur suffisamment modeste pour qu'on ne remarque pas combien il a marqué la chanson française... Parmi ses plus grands succès, on relève Marjolaine (1957) dont les mélancoliques paroles sont écrites sur un vieil air du folklore allemand, Der treue Husar, popularisé cette même année par l'épilogue du film de Stanley Kubrick, Les Sentiers de la Gloire, film antimilitariste qui ne put être divulgué en France, en Suisse et en belgique. Il faudra 18 ans pour qu'il puisse enfin être vu...
Francis Lemarque fut un chanteur, auteur, compositeur suffisamment modeste pour qu'on ne remarque pas combien il a marqué la chanson française... Parmi ses plus grands succès, on relève Marjolaine (1957) dont les mélancoliques paroles sont écrites sur un vieil air du folklore allemand, Der treue Husar, popularisé cette même année par l'épilogue du film de Stanley Kubrick, Les Sentiers de la Gloire, film antimilitariste qui ne put être divulgué en France, en Suisse et en belgique. Il faudra 18 ans pour qu'il puisse enfin être vu...
Un inconnu et sa guitare
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/7/2014 - 20:10
Why Go to War
1979
“Like Arthur Russell, William Onyeabor was incredibly ahead of his time and sadly under-appreciated during his active years. Noisey made a documentary about him called Fantastic Man, which is definitely worth a watch. This song was released only three years after ‘Zombie’ and touches on Nigerian politics. More broadly it deals with east-west international warfare. The lyric “you want another guy stop a bullet for you, but you’ll never like to stop a bullet” is particularly haunting.”
The 10 Best Socio-Politically Conscious Dance Tracks, according to Low Island
“Like Arthur Russell, William Onyeabor was incredibly ahead of his time and sadly under-appreciated during his active years. Noisey made a documentary about him called Fantastic Man, which is definitely worth a watch. This song was released only three years after ‘Zombie’ and touches on Nigerian politics. More broadly it deals with east-west international warfare. The lyric “you want another guy stop a bullet for you, but you’ll never like to stop a bullet” is particularly haunting.”
The 10 Best Socio-Politically Conscious Dance Tracks, according to Low Island
Why go to war, why not find peace?
(continua)
(continua)
inviata da kairobi 2/7/2014 - 16:04
Sin pan
anonimo
Una mia amica me ne ha cantata un'altra strofa, che dice
"una ostia pa' comer... eccetera"
Roberta
"una ostia pa' comer... eccetera"
Roberta
Roberta 2/7/2014 - 15:11
Als Ob
Chanson langue de allemande – Als Ob - Leo Strauss - 1943
Paroles de Leo Strauss
Musique d'Alexander Steinbrecher
La ville du « Comme si » ici décrite est Theresienstadt, en Tchécoslovaquie occupée, où les nazis à partir de 1940 amassèrent jusqu'à 50.000 Juuifs allemands, autrichiens et tchèques et qu'ils présentèrent au monde comme un ghetto modèle alors qu'il ne s'agissait pas d'autre chose que d'un camp de concentration et de passage vers les chambres à gaz et les fours crématoires d'Auschwitz.
De Leo Strauss (1897-1944) on ne sait pas grand chose. Comme pour beaucoup d'artistes juifs qui eurent la malchance de succomber à l'Holocauste, même l’œuvre de Leo Strauss est en grande partie perdue.
Fils du compositeur d'opérette viennoise Oskar Strauss, Leo était musicien, auteur de musiques et livrets pour le cabaret.
Arrêté par les nazis avec sa femme Myra, tous deux furent internés à... (continua)
Paroles de Leo Strauss
Musique d'Alexander Steinbrecher
La ville du « Comme si » ici décrite est Theresienstadt, en Tchécoslovaquie occupée, où les nazis à partir de 1940 amassèrent jusqu'à 50.000 Juuifs allemands, autrichiens et tchèques et qu'ils présentèrent au monde comme un ghetto modèle alors qu'il ne s'agissait pas d'autre chose que d'un camp de concentration et de passage vers les chambres à gaz et les fours crématoires d'Auschwitz.
De Leo Strauss (1897-1944) on ne sait pas grand chose. Comme pour beaucoup d'artistes juifs qui eurent la malchance de succomber à l'Holocauste, même l’œuvre de Leo Strauss est en grande partie perdue.
Fils du compositeur d'opérette viennoise Oskar Strauss, Leo était musicien, auteur de musiques et livrets pour le cabaret.
Arrêté par les nazis avec sa femme Myra, tous deux furent internés à... (continua)
COMME SI
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/7/2014 - 22:49
Mis colegas
non innegge alla liberalizzazione totale delle droghe o assoluta anarchia. Questa canzone se ascoltate bene, inneggia ad un miglior controllo sulle droghe. Perché restando illegali fimanziano gli affari di chi poi assolda soldati per le guerre, e in più fa vivere nel malessere tutti gli altri. Quindi anche se lateralmente può rientrare tra le canzoni anti-guerra.
eis84 1/7/2014 - 13:42
Already
This song was inspired by Kurt Vonnegut, Jr.'s book "Cat's Cradle" and though written around the time of the first Gulf War, was not recorded until after the 2003 invasion of Iraq. It appears on the 2004 album "Noise And Conversation."
When I felt the bullet enter my heart
(continua)
(continua)
inviata da Clinton Kirby 30/6/2014 - 08:16
L'Internationale
TATARO (DEL VOLGA) / (VOLGA) TATAR
La versione in lingua Tatara del Volga fornitaci da Arisztíd (með lögum skal land byggja!). La versione è qui presentata nell'alfabeto cirillico ufficiale dal 2004 (ma la lingua tatara può scriversi anche in una forma modificata di alfabeto latino e in una di alfabeto arabo).
The Internationale's version in the Volga Tatar language, contributed by Arisztíd (með lögum skal land byggja!). The version is given here in the Cyrillic script made official since 2004 (but the Tatar language may be also written with a modified form of Latin alphabet, and also in a slightly modified Arabic script).
The Internationale's version in the Volga Tatar language, contributed by Arisztíd (með lögum skal land byggja!). The version is given here in the Cyrillic script made official since 2004 (but the Tatar language may be also written with a modified form of Latin alphabet, and also in a slightly modified Arabic script).
ИНТЕРНАЦИОНАЛ
(continua)
(continua)
inviata da Arisztid 28/6/2014 - 22:32
Merica Merica
Angelo Giusti
d'après la version italienne
d'une chanson en vénitien – Merica Merica – Angelo Giusti
Il s'agit d'une des plus importantes chansons des migrants vénitiens qui allaient chercher fortune à Brésil. Depuis 2005, cette chanson est l'hymne officiel de la Colonisation Italienne dans le territoire du Rio Grande do Sul.
d'une chanson en vénitien – Merica Merica – Angelo Giusti
Il s'agit d'une des plus importantes chansons des migrants vénitiens qui allaient chercher fortune à Brésil. Depuis 2005, cette chanson est l'hymne officiel de la Colonisation Italienne dans le territoire du Rio Grande do Sul.
MÉRIQUE, MÉRIQUE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/6/2014 - 20:34
Biko
Questo è un video che una vecchia rock band degli anni '80 ha realizzato ritrovandosi 30 anni dopo lo scioglimento per onorare Nelson Mandela all'indomani della sua morte.
La rock band di Reggio Emilia si chiama Tokio ed ha realizzato questo video con un personalissimo arrangiamento di "Biko" con il quale verrà avviata una campagna di raccolta fondi a favore di un progetto di scambio culturale tra giovani musicisti Reggiani e Sudafricani.
Ecco il video:
La rock band di Reggio Emilia si chiama Tokio ed ha realizzato questo video con un personalissimo arrangiamento di "Biko" con il quale verrà avviata una campagna di raccolta fondi a favore di un progetto di scambio culturale tra giovani musicisti Reggiani e Sudafricani.
Ecco il video:
Paolo Genta 28/6/2014 - 15:04
E io ero Sandokan
Banda Bassotti
2014
Banditi senza tempo
registrato dal vivo al Rising Love di Roma il 22 febbraio 2014
feat . Giuliobass
2014
Banditi senza tempo
registrato dal vivo al Rising Love di Roma il 22 febbraio 2014
feat . Giuliobass
dq82 28/6/2014 - 10:33
Le Jeu du Diable
Le Jeu du Diable
Lettre pastorale à tous les prêtres et fidèles de l’Archevêché
Canzone française – Le Jeu du Diable – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 7
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Le Jeu du Diable, mon ami Lucien l'âne, est une lettre pastorale. Et sais-tu ce que signifie une lettre pastorale ? J'imagine bien que oui, mais pour que les choses soient bien claires, je préciserai quand même qu'il s'agit d'un message fort envoyé par un évêque ou un archevêque aux fidèles de son diocèse ou de son archevêché – en somme, l'équivalent d'une lettre qu'un maire pourrait envoyer à ses... (continua)
Lettre pastorale à tous les prêtres et fidèles de l’Archevêché
Canzone française – Le Jeu du Diable – Marco Valdo M.I. – 2014
Le Livre Blanc 7
Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.
Le Jeu du Diable, mon ami Lucien l'âne, est une lettre pastorale. Et sais-tu ce que signifie une lettre pastorale ? J'imagine bien que oui, mais pour que les choses soient bien claires, je préciserai quand même qu'il s'agit d'un message fort envoyé par un évêque ou un archevêque aux fidèles de son diocèse ou de son archevêché – en somme, l'équivalent d'une lettre qu'un maire pourrait envoyer à ses... (continua)
Bien chers frères
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/6/2014 - 22:33
Le Président et l'éléphant
Meno male che al mondo ci sono anche degli esseri umani - come la donna tailandese che canta in questo video - e non solo gli squallidi come i Valéry Giscard D'Estaing o i Juan Carlos di Borbone...
Ninna nanna per un elefante
Ninna nanna per un elefante
B.B. 27/6/2014 - 21:28
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