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Modern Times

Modern Times
[1979]
Versi di Bobby Sands, dalla raccolta “Prison Poems”, pubblicata nel 1981.
Alcune poesie di Bobby Sands, compresa questa (e The Sleeping Rose, e A Place to Rest), sono state messe in musica da un gruppo austriaco, i Rasthof Dachau (genere industrial), nel loro disco (pubblicato nel 2006) intitolato come la raccolta poetica del combattente repubblicano morto in carcere nel 1981.

Una poesia in cui Sands non si concentra sull’Ulster ma da vero internazionalista condanna gli orrori delle dittature, delle occupazioni, del razzismo, dello sfruttamento in tutto il mondo…
Nella seconda strofa è descritta molto chiaramente la famosa foto della bambina vietnamita in fuga con il corpicino nudo ustionato dal napalm…
It is said we live in modern times,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2014 - 12:10
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A Place to Rest

A Place to Rest
[1980?]
Versi di Bobby Sands, dalla raccolta “Prison Poems”, pubblicata nel 1981.
Alcune poesie di Bobby Sands, compresa questa (e The Sleeping Rose), sono state messe in musica da un gruppo austriaco, i Rasthof Dachau (genere industrial), nel loro disco (pubblicato nel 2006) intitolato come la raccolta poetica del combattente repubblicano morto in carcere nel 1981.

Una poesia in cui Sands descrive molto umanamente lo sconforto dovuto alla prigionia in mano ai “diavoli neri” nell’inferno dell’H-Block a Long Kesh, dove stava rinchiuso. Nell’ultima strofa Sands arriva ad augurarsi la morte per poter avere finalmente la pace, là nel quieto cimitero di Carnmoney, vicino a Belfast.

Il riferimento alle prigioniere dell’IRA rinchiuse nella prigione di Armagh, mi induce a datare la poesia al febbraio del 1980, quando proprio ad Armagh le combattenti repubblicane iniziarono la loro “dirty protest”... (continua)
As the day crawls out another night crawls in
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2014 - 11:46
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Canción a Palestina

Ildefonso Finol
[2008]
Soy palestino, soy hijo de la intifada
(continua)
inviata da adriana 13/8/2014 - 11:27
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The Sleeping Rose

The Sleeping Rose
[1980]
Versi di Bobby Sands, dalla raccolta “Prison Poems”
Alcune poesie di Bobby Sands, compresa questa, sono state messe in musica da un gruppo austriaco, i Rasthof Dachau (genere industrial), nel loro disco intitolato come la raccolta poetica del combattente repubblicano morto in carcere nel 1981.

Una poesia che chiama alla lotta, alla resistenza contro l’occupante inglese. Ma Sands non si rivolge qui alla gente dell’Ulster, bensì agli altri irlandesi, in particolare quelli della provincia di Munster, che dormono mentre si consuma il martirio delle contee del nord.
Bobby Sands scrisse questi versi quando venne a conoscenza della morte di Tom Barry (1897-1980), uno dei leader dell’IRA durante la guerra d’indipendenza (1919-1921). Nel periodo successivo, quello della guerra civile, Tom Barry – che era originario della contea di Kerry, nel Munster – fu uno dei protagonisti della “Munster... (continua)
Barry’s dead and Cork’s asleep,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2014 - 11:06
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Noi

Noi
[1985]
Nell’EP autoprodotto intitolato “Condannati a morte nel vostro quieto vivere”.

Torino, FIAT… Negazione!
Noi, rovesceremo l'orgoglio delle vostre automobili
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2014 - 09:44
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Chiomonte come Atene

Chiomonte come Atene
[2014]

Album: Distopico riscatto
Dai palazzi del potere, per distruggere la terra
(continua)
inviata da adriana 13/8/2014 - 08:15
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Fedayè

Fedayè
Scritta da Leoncarlo Settimelli, Luciano Francisci ed Eliseo.
Nel disco del Canzoniere Internazionale intitolato “Questa grande umanità ha detto Basta! - Canzoni di lotta di tutto il mondo”, pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco nel 1972.

Versione italiana di uno degli inni del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP, o PFLP nell’acronimo inglese), un’organizzazione della resistenza palestinese laica e marxista. Dopo il ritiro del suo storico leader, George Habash, e con la crescente influenza dei gruppi islamici il FPLP ha perso molto consenso, diventando piuttosto marginale. D’altra parte Israele ci ha messo al solito del suo: gli ultimi leader del Fronte sono finiti malamente: Abu Ali Mustafa è stato ucciso dagli israeliani nel 2001 e Ahmad Sa'dat langue in una prigione israeliana, condannato a 30 anni di carcere nel 2008.
Fedayè fedayè
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2014 - 22:58
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L’uomo col braccio spezzato

L’uomo col braccio spezzato
[1993?]
Parole e musica di Stefano Giaccone.
In molti dischi delle diverse creature artistico-politiche che Stefano Giaccone ha contribuito a creare nel tempo, dagli Howth Castle, alla Banda di Tirofisso, agli Ishi. Ripresa nel 1998 da Lalli nel suo splendido esordio solista “Tempo di vento”.

Non so esattamente quali pensieri avesse in testa Stefano Giaccone quando scrisse questa che è una delle sue canzoni più belle e ricorrenti... Ma sono anch’io di Torino (anch’io, che pure lui lo è, benchè sia nato a Los Angeles) e in questi versi riconosco la mia città di un tempo: il freddo, la solitudine delle periferie operaie, i cancelli della FIAT... E quell’uomo morente che forse è stato vittima di un incidente sul lavoro, o forse ha cercato di lottare, di sabotare la macchina, e ci ha rimesso la vita perchè è stato lasciato solo...

Spero che Stefano Giaccone capiti da queste parti e possa confutare, correggere o dare corpo a questo mio abbozzo di interpretazione...
Ti alzerai e crederai d'essere un altro
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2014 - 21:51

Rétractation

Rétractation
Rétractation

Canzone française – Rétractation – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 9

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.

Sais-tu, mon ami Lucien l'âne, ce qu'est une rétractation ?

Marco Valdo M.I. mon ami, ou tu me prends pour un ignare ou c'est une figure rhétorique, une façon d'introduire la chose... J'espère pour nos relations que c'est la deuxième de ces suggestions que tu as en tête. J'ai beau être bête comme un âne, de la rétractation, j'en ai entendu parlé et souvent, tu peux en être persuadé. Aurais-tu oublié qui je suis et d'où je viens ? Je sais évidemment que non et que donc,... (continua)
Le bruit courait qu'Adam
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/8/2014 - 20:32
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Ne ébresszetek fel

Ne ébresszetek fel
[1966]
Hoffmann Ödön írta
Scritta da Ödön Hoffmann
Written by Ödön Hoffmann

Tra le numerose disgrazie prodotte dalla cortina di ferro si deve annoverare anche l'ignoranza totale di tutta una serie di scenari musicali che si erano sviluppati “dall'altra parte”. Abituati com'eravamo a considerare i “paesi socialisti” come in preda all'immobilismo più totale, non ci rendevamo conto che -invece- si viveva e si suonava. Che c'erano anche le pop-star, popolarissime, e che, in fondo, la censura di stato non era certamente più attiva di quella democristiana. Così, immergiamoci nell'Ungheria del 1966; l'anno dopo si tenne addirittura un festival beat di cui si dà conto nella pagina linkata, la quale è -ovviamente- in ungherese. Facciamo la conoscenza di una delle più famose “poppiste” ungheresi dell'epoca, Éva Mikes, sfortunatamente scomparsa nel 1986 per una brutta malattia.

So per esperienza... (continua)
Álmomban éjjel egy sivatagot láttam, furcsa egy álom volt.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/8/2014 - 19:30
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Run, Nigger, Run

anonimo
Run, Nigger, Run
[Prima metà dell’800]
Una folksong di ignoto autore afro-americano la cui esistenza è già documentata in una raccolta di canti, il “White's Serenaders' Song Book”, pubblicata nel 1851.
Sulla melodia della popolare “Fire in the Mountains”.
Come gran parte delle canzoni popolari, anche di questa le versioni sono molteplici. Quella che contribuisco - dove le prime due strofe sarebbero originali, le seguenti interpolate e le ultime (indicate tra parentesi) sicuramente aggiunte in epoca più recente - è tratta da “American Ballads and Folk Songs” di John ed Alan Lomax, volume originariamente pubblicato nel 1934.
Tra le versioni, da segnalare quella risalente al 1927 del gruppo di Gid Tanner & His Skillet Lickers (testo trovato sull’imprescindibile Mudcat Café), che tuttavia sembra stravolgere l’originaria canzone afro-americana in una più adatta ai bianchi razzisti, considerati versi come... (continua)
The day is done, night comes down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2014 - 19:11
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Il tempo che resta

Il tempo che resta
[2014]
Testo e musica di Marco Rovelli
Paroles et musique de Marco Rovelli
Lyrics and music by Marco Rovelli
Album: Tutto inizia sempre [2015]
Marco Rovelli (Voce e chitarra)
Francesca Baccolini (Contrabbasso)
Lara Vecoli (Violoncello)
Rocco Marchi (Tastiere)

TUTTO INIZIA SEMPRE



L'album è uscito nella sua veste e col suo titolo definitivo nel marzo 2015: Tutto inizia sempre. Comprende le seguenti canzoni:

1. Il tempo che resta
2. Danse macabre
3. Noi, Chisciotte
4. L'amore al tempo della rivolta
5. Il posto
6. Il ritorno
7. Il Dio che ride
8. Servi
9. Una vita normale
10. Dall'imagine tesa
11. Anarcangeli
12. L'animale e lo spettacolo
13. Serenata

I testi di Marco Rovelli non hanno, e non possono avere, un solo asse. Provengono, quasi sempre, da un'elaborazione della realtà circostante e della sua osservazione che non permette di attribuire pensieri e parole ad una... (continua)
E resta la mia inappartenenza,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi & daniela -k.d.- 12/8/2014 - 17:24
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Long Kesh

Long Kesh
[1981]
Parole e musica di Ken McGee
La canzone si trova nel suo disco intitolato “One Step Closer To Home”

Canzone dedicata a Bobby Sands e agli altri hunger strikers che morirono negli H-Block della prigione di Maze (Long Kesh) nel 1981.

“Hunger” del regista londinese Steve McQueen è un film assolutamente da vedere, ma ci vuole un po’ di stomaco perché la ricostruzione del clima che si respirava nell’Ulster di allora e quella della “vita” riservata dall’occupante inglese a Bobby Sands e compagni a Long Kesh è assolutamente realistica… L’interpretazione di Fassbender – poi ancora diretto da McQueen in “Shame” e in “12 Years a Slave” – è davvero magistrale…
As the sun rises high
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2014 - 14:26
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Su nombre puede ponerse en verso

Su nombre puede ponerse en verso
[1967]
Scritta da Félix Pita Rodríguez e Pablo Milanés
Nell’EP collettivo della serie “Canción protesta. Casa de las Américas”, 1968

Canzone dedicata al grande uomo politico e combattente vietnamita, in occasione del suo 77° compleanno. Hồ Chí Minh sarebbe poi morto due anni più tardi senza poter vedere il suo paese liberato dagli invasori statunitensi e riunificato.
Porque usted, presidente Ho Chi Minh,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2014 - 09:52
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Once por cero

Once por cero
[1970]
Nel disco intitolato “Cuba va”, con canzoni di Pablo Milanés, Silvio Rodríguez e Noel Nicola, pubblicato nel 1971.
Tengo una historia que contar,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2014 - 09:15
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Questi anni

Questi anni
[1989]
Parole e musica di Kina (Sergio Milani, Alberto Ventrella e Giampiero Capra, con Beppe Crovella).
Nel disco intitolato “Se ho vinto Se ho perso”, autoprodotto da Stefano Giaccone e Kina su etichetta Blu Bus Dischi.

Quante volte ho ascoltato questa canzone, su vinile e dal vivo!
In questi versi c’è tutta la Torino di quegli anni, un amaro ma rabbioso bilancio del “decennio perduto” inaugurato con la marcia dei 40.000 quadri FIAT dell’ottobre 1980 e chiuso dagli ultimi fuochi della lotta armata, gli anni del “riflusso” e della fine di ogni illusione rivoluzionaria.
Ma anche gli anni del rafforzamento e dell’espansione dei Centri Sociali Occupati ed Autogestiti, ai quali “Se ho vinto Se ho perso” è dedicato, come dichiarato dagli autori all’inizio del fittissimo opuscolo che accompagna il disco.
Non chiedetemi se ho vinto o se ho perso... siete voi ad aver perduto, voi tutti meno umani...
So ancora guardare in alto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/8/2014 - 23:02
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La spigolatrice di Sapri

La spigolatrice di Sapri
Poesia di Luigi Mercantini (1857)
A poem by Luigi Mercantini (1857)
Musica e interpretazione di Mjriam Masciandaro (2013)
Music and performance by Mjriam Masciandaro (2013)

La Spigolatrice di Sapri è rimasta letteralmente per mesi in approvazione; un po' per qualche dubbio intrinseco, un po' per reperire una sua eventuale versione musicata (che è stata finalmente reperita per opera della giovane cantautrice napoletana Mjriam Masciandaro) e un po' per quella speciale caratteristica di questo sito, che è la sua totale mancanza di fretta. Oggi finalmente la pagina viene costruita, anche perché la figura di Carlo Pisacane, tolta dall'iconografia prettamente “risorgimentale” in cui è stata costretta (non ultimamente proprio grazie alla famosa poesia di Mercantini), è stata finalmente ricondotta alle sue vere connotazioni di rivoluzionario socialista e anarchico. Connotazioni peraltro chiaramente... (continua)
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
(continua)
inviata da DonQuijote82 11/8/2014 - 19:16
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Ciegas banderas

Ciegas banderas
[1984]
Parole e musica di Víctor Heredia.
Nel disco intitolato “Solo quiero la vida”.
Testo trovato su Cancioneros.com
Ciertos hombres para distinguirse
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/8/2014 - 16:24
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Mandarinas

Mandarinas
[1984]
Parole e musica di Víctor Heredia.
Nel disco intitolato “Solo quiero la vida”.

Come Carta a Maria Cristina e Mara, un’altra canzone che Heredia ha dedicato alla sorella María Cristina Cournou, sequestrata e desaparecida dal 17 giugno del 1976, insieme al suo compagno, lo scrittore Claudio Nicolás Grandi. María Cristina aveva 28 anni ed era incinta di quattro mesi; Claudio Nicolás aveva 31 anni. La loro scomparsa, per mano dei genocidi della dittatura argentina, lasciò orfana la loro figlioletta Yamila di due anni.



“Buscando mandarinas”. El secuestro y la desaparición de Maria Cristina Cournou (hermana de Victor Heredia), y su esposo, el poeta Nicolás Grandi.

(Bernart Bartleby)
Recuerdo cuando niño
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/8/2014 - 15:57
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This Little Place Called Ireland

This Little Place Called Ireland
[1974]
Scritta da Liam Tiernan, membro del gruppo di Belfast capitanato da Paddy McGuigan, The Barleycorn.
Nell’album dei Barleycorn intitolato “The Winds Are Singing Freedom”
When my days were filled with brightness and my mind was filled with dreams
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/8/2014 - 14:45
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Cento fiori son sbocciati

Cento fiori son sbocciati
[2014]

Da "Come il soffitto di una chiesa bombardata", split tra Contrasto e Kalashnikov Collective.
Compagni, proletari, studenti ed operai
(continua)
inviata da adriana 11/8/2014 - 13:02
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Chi sta in alto dice: questa è pace, questa è guerra

Chi sta in alto dice: questa è pace, questa è guerra
[2014]

Album: Come il soffitto di una chiesa bombardata (split con i Contrasto)


Chi sta in alto dice: questa è pace, questa è guerra.

Per il pezzo che abbiamo inserito sul nostro lato, abbiamo preso in prestito una poesia di Bertolt Brecht, cesellandola qua e là per farla stare a suo agio nella canzone. Crediamo che compagno Bert sarebbe stato lieto di prestarci un suo componimento. O no? Comunque sia, il testo cerca di mettere in discussione l'idea che corra una netta linea di separazione tra lo stato di guerra e quello di pace: quella demarcazione forse esiste più nella nostra immaginazione, oppure nei libri di storia, che nella realtà. Il pezzo vuole anche essere una riflessione sul significato che diamo oggi alle parole pace e guerra, che celano una sottile ambiguità, una valenza ideologica: un vuoto semantico. Dagli anni '90 non si è fatto altro che parlare di "missioni di pace"... (continua)
Non sono di essenza diversa la loro pace e la loro guerra
(continua)
inviata da adriana 11/8/2014 - 12:02
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Życie to nie teatr

Życie to nie teatr
Życie to jest teatr, mówisz ciągle, opowiadasz,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 11/8/2014 - 02:49

Η μάνα του παράνομου

Η μάνα του παράνομου
I mána tou paránomou
[1970-71]
Στίχοι: Νίκος Δαμίγος
Μουσική: Κυριάκος Υψηλάντης
Parole: Nikos Damigos
Musica: Kyriakos Ypsilandis
In “Τα τραγούδια της εξορίας (1967-71)”, “Le canzoni del confino (1967-71)”, un CD realizzato a partire da alcune registrazioni su magnetofono compiute clandestinamente da Nikos Damigos, Christos Louretzís, Kyriakos Ypsilandis (Κυριάκος Υψηλάντης) e altri detenuti politici che i fascisti allora al potere in Grecia spedirono al confino nei tanti campi di prigionia allestiti sulle isole dell’Egeo, come Makronissos, Gyaros e Leros. La registrazione fu realizzata nel campo di Partheni a Leros ma i brani furono scritti da Damigos nel suo peregrinare, grazie ai frequenti trasferimenti, tra l’isola di Gyaros - per molti il primo campo di transito - e il campo di Lakkì, che come quello di Partheni si trovava sull’isola di Leros.

L’introduzione che segue è tratta... (continua)
Σκοτείνιασαν οι ουρανοί
(continua)
inviata da Bernart Bartleby e Gian Piero Testa 10/8/2014 - 23:08
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Schefferville, le dernier train

Schefferville, le dernier train
Chanson québécoise de langue française – Schefferville, le dernier train – Michel Rivard – 1983



Comme, Lucien l'âne mon ami, comme tu disais l'autre jour en commentaire à une autre chanson : « « Pensez-vous que ne voulons pas rester ?
Ici nous sommes nés et ici nous voudrions vivre. »...
On dit et on pense la même chose dans le grand Nord québécois... »

Je m'en souviens bien, c'était une chanson de Calabre ; un coin situé on ne peut plus au Sud de l'Italie. C'était « Si dìcie c'all'Italia avim' a libbertà ». Tu l'avais traduite, d'ailleurs. Ce qui devait bien donner comme titre : « ON DIT QU'EN ITALIE NOUS AVONS LA LIBERTÉ ».

Et toi, mon ami l'âne Lucien, tu voulais qu'on mette ici la chanson de Michel Rivard : Schefferville, le dernier train ... La voici. On y découvrira qu'au nord, au Grand Nord, comme au Sud, au grand Sud, c'est partout pareil, c'est toujours la même chose, comme... (continua)
Il n’y a plus rien au Roxy
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/8/2014 - 13:31
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E tu

E tu
Maori Lyrics: 2002
Testo maori: 2002
[Lyrics and Music by Dean Hapeta]
[Testo e musica di Dean Hapeta]
Mixed Maori/English lyrics: 1988
Testo misto maori/inglese: 1988


A Maori warrior claims new territory
by Kerry Buchanan, Unesco Courier, July-August 2000

"Nigger!" The biker's insult blindsided the eight-year-old boy, shattering his vision of both Maori and pakeha (white) society in Aotearoa, the original name of New Zealand. The verbal attack sharpened the boy's awareness of his society's colour lines. Afterwards, he couldn't stand the sight of his fellow Maori cast as the peaceful but subordinate native.

Nor could he look up to indigenous gangs in his working-class neighbourhood of Upper Hutt, outside the capital Wellington. Turning to white society, he felt oppression. So the boy began to look inward, to imagine a "new breed" -proud of his Maori past and committed to a radical... (continua)
Karanga, rangatahi, whakarongo, whakarongo
(continua)
inviata da Rikuratu Wenaturi 10/8/2014 - 10:44
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Ciente veleni - Sguarracino

Ciente veleni - Sguarracino
[2011]
De Falco - E Zézi
'O Guarracino - Tradizionale.
Album: Ciente paise. Tra cient'anne e ciente mise torna l'acqua a li paise - Vesuvio.
Massimo Mollo (Voce e chitarra)
Maurizio Saccone (Sax)
Antonello Paliotti (Chitarra battente, plettri)
Angelo Di Falco (Putipù)
Massimo Ferrante (Marranzano, chitarra e voce)
Maura Sciullo e Pasquale Terracciano (Tamburelli)
Marzia del Giudice (Castagnette)
Enzo Salerno (Basso)
Roberto Sansone (Batteria)
Gatti Distratti (Rumori)




Un brano straordinario che potremmo chiamare della “nuova tradizione”. Nell'anno del Signore 2011, di grazia e (soprattutto) disgrazia, il Gruppo Operaio E Zézi di Pomigliano d'Arco, attivo fin dai primi anni '70 e che vide le prime gesta di un giovanissimo Daniele Sepe mentre -tra le altre amene cose- esplodeva la fabbrica Flobert di Sant'Anastasia, decise di trasportarci a tutti quanti a farci fare un bel giro... (continua)
Appillatev' o naso
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/8/2014 - 20:08
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Sowieci

Sowieci
[1984]?
Testo di Kazik Staszewski
Musica di Kult
Unpublished
Il testo da YT
Hej dziewczyno! Hej niebogo!
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 9/8/2014 - 20:02
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Czekając Na Królestwo J.H.W.H.

Czekając Na Królestwo J.H.W.H.
[1989]
Testo di Kazik Staszewski
Musica di Kult
Dall'album intitolato "Kaseta"
Il testo dal sito ufficiale http://kult.art.pl/
To po pierwsze
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 9/8/2014 - 19:10

Addio padre / Bu njekoon ndawal

Addio padre / Bu njekoon ndawal
[2013]
Tradizionale
Testo wolof di Dudù Kouate
Album: Folk&Peace - Cantautori contro la guerra
(Versione per Emergency)
Versione inedita in:
Fino al cuore della Rivolta - Volume 1
(Cofanetto di 3 cd per il decennale del Festival di Fosdinovo)



Si tratta, nella parte italiana, di una versione di Addio padre e madre addio, una delle più note canzoni popolari italiane dell'epoca della Grande Guerra, raccolta nel 1978 da Sandra Boninelli a Martinengo (BG) e pubblicata nel 2013, solo con la voce della Boninelli, sul cd Folk&Peace – Cantautori contro la guerra, un progetto che a suo tempo aveva preparato Alberto Cesa del gruppo Cantovivo. La sorella di Cesa, Ita, per ricordare la figura del fratello ha deciso di pubblicare il cd per Emergency. In questa versione inedita si aggiunge il musicista griot Dudù Kouate, che da 20 anni vive e lavora a Bergamo, e che canta e suona il kalam.

Addio padre e madre addio
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/8/2014 - 16:01
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La canaille (La chanson des gueux)

La canaille (La chanson des gueux)
9 agosto 2014
LA CANAGLIA (CANZONE DEGLI STRACCIONI)
(continua)
9/8/2014 - 13:06
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PadreMadre

PadreMadre
Nuovo link YouTube per la versione solo pianoforte e voce di PadreMadre (quella precedentemente linkata è scomparsa):

https://www.youtube.com/watch?v=P6UGx8xQimA
Alberta Beccaro 9/8/2014 - 12:38
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Si yo supiera tu nombre

Si yo supiera tu nombre
[1985]

Canción de Victor Manuel dedicada a las Abuelas de Plaza de Mayo, escrita para la película Todo es Ausencia de Rodolfo Kuhn
Si yo supiera tu nombre
(continua)
inviata da adriana 9/8/2014 - 07:27
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Prosty człowiek

Prosty człowiek
09.08.2014
UN UOMO SEMPLICE
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 9/8/2014 - 01:22
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La canaille (La chanson des gueux)

La canaille (La chanson des gueux)
Le Cri du Peuple - Chansons de la Commune

Valentino Stacciarini 9/8/2014 - 00:54
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Błogosławię zło...

Błogosławię zło...
Grazie per le correzioni
Krzysiek Wrona 8/8/2014 - 22:33
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La Ballade d'Hoboken

La Ballade d'Hoboken
La Ballade d'Hoboken
Chanson française – La Ballade d'Hoboken – Claude Semal – 1977

Chanson écrite et composée par Claude Semal en 1977, "La ballade d'Hoboken " (Hoboken est une commune industrielle proche d'Anvers), est une chanson, qui dénonce la pollution par le plomb diffusée par l'usine d'Hoboken de l'entreprise belge de métaux Métallurgie Hoboken. Cette chanson fut « traduite en justice » en même temps que son auteur et interprète pour "diffamation". Ils seront acquittés.

Une vieille histoire ? Mais la chanson a de la mémooire...

Pour mieux connaître les chansons et le chanteur : toutes les chansons de Claude Semal
Dans la banlieue d’Anvers près du chantier naval
(continua)
inviata da Lucien Lane 8/8/2014 - 21:43

La marche à suivre

La marche à suivre
La marche à suivre

Chanson française – La marche à suivre – C. Aloïsio - JC Watrin - 1978



On m'a signalé et j'ai promis de faire suivre... Alors, voilà, je fais ce que j'ai dit...

Évidemment, Lucien l'âne mon ami, je sais bien que tu es du genre « Je dis ce que je fais et je fais ce que je dis » et je sais comme toi que ce n'est pas le cas de tout le monde... Loin de là... Moi, par exemple, je promets mille choses et je n'en tiens que très peu... Mais ce n'est pas de la mauvaise volonté, je ne suis qu'un homme moi, je fais ce que je peux... et comme je ne veux mécontenter personne... Je mécontente presque tout le monde... cela dit, qui est cet « on » qui t'a envoyé cette chanson ? Ce serait bien de le faire connaître...

D'accord, j'ai eu tort... Voici le message que j'ai reçu :

« Etes-vous intéressé par des chansons rares de lutte, de contestation, de résistance, de dénonciation...... (continua)
Si tu as dix-sept ans
(continua)
inviata da Lucien Lane 8/8/2014 - 15:48
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The Convict of Clonmel

The Convict of Clonmel
[1820s]
Nota anche con il titolo de “The Gaol of Cluain Meala”.
Versi del poeta di Cork Jeremiah Joseph Callanan (1795–1829).
Interpretata e incisa da moltissimi musicisti irlandesi, da Luke Kelly coi Dubliners a Tommy Sands con la Sands Family ai Dublin City Ramblers.

La “príosún Chluain Meala” (Clonmel, contea Tipperary) ha visto passare molti irriducibili irlandesi, dai Whiteboys, che nel 700 lottavano contro i latifondisti ed i loro abusi, ai Young Irelanders, precursori del repubblicanismo novecentesco…
How hard is my fortune
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2014 - 14:00
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Stray Bullets

Stray Bullets
Interpretata anche insieme a Ryan Harvey
Dedicata a Tomas Young, veterano americano della guerra in Iraq tornato paralizzato dalla guerra e diventato un attivista contro la guerra. Tomas Young è morto nel 2014 a 34 anni per le conseguenze delle ferite riportate in Iraq. Vedi anche No More di Eddie Vedder.

“Stray Bullets” is a song I wrote with Ryan Harvey for our friend Tomas Young (1979-2014). Tomas was a soldier paralyzed in the Iraq War, became a staunch anti-war activist with Iraq Veterans Against The War, and was a great dude.
Woah oh oh
(continua)
8/8/2014 - 13:03
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Solo vos

Solo vos
Tema dedicado a una niña (y a todos en similar situación) apropiada por los genocidas.
Ta listo el mate pa charlar,
(continua)
inviata da adriana 8/8/2014 - 12:55
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Take Me Home to Mayo

Take Me Home to Mayo
[1974]
Anche nota con il titolo de “The Ballad of Michael Gaughan”.
Scritta da Seamus Robinson di Carrick Hill, Belfast, songwriter, poeta e militante repubblicano, scomparso nel 2009.
Nel disco dei Dublin City Ramblers intitolato “Irish Republican Jail Songs”, pubblicato nel 1978.
Interpretata anche da molti altri musicisti irlandesi, come Christy Moore , Wolfe Tones , The Irish Lads e The Corrib Folk.

Se dico “Isle of Wight” la prima cosa che a tutti viene in mente è il mitico festival musicale del 1970. Pochi invece sanno che sull’isola davanti alle coste dell’Hampshire c’è una tetra prigione, quella di Parkhurst, entrata in funzione già nel lontano 1805.

E’ tra le mura di Parkhurst che nel 1974 morì Michael Gaughan, 24 anni, originario di Ballina, contea di Mayo, militante repubblicano e membro dell’IRA.
Michael Gaughan era stato arrestato qualche anno prima e condannato per una... (continua)
Take me home to Mayo, across the Irish sea
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2014 - 11:06
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Il ballo di Aureliano

Il ballo di Aureliano
Chanson italienne – Il ballo di Aureliano – Modena City Ramblers - 1997

Dédiée à Nestor Cartolini, commandant du « TupacAmaru », groupe de guérilla guévariste du Pérou.

Alberto Cottica explique : « Un certain Fujimori, d'origine japonaise mais né au Pérou, fut élu démocratiquement Président ; un beau jour, il décide de suspendre pour une durée indéterminé les élections et réalise une espèce d'auto-coup d'état. Il est le président et il gouverne. Il gouverne un peu bien et un peu mal. M. Cartolini pense qu'il gouverne plus mal que bien, et en ne trouvant pas une manière civile et démocratique pour protester vu que M. Fujimori contrôle aussi tant de « belles affaires », il décide d'occuper l'ambassade japonaise pendant une réception où il y a les diplomates de tout le monde. On les retient sans aucune violence, en libérant un peu à la fois pendant qu'ils cherchent une négociation avec les... (continua)
LE BAL D'AURÉLIEN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/8/2014 - 20:58

Inno a Di Vittorio (Musica e versi veritieri di Giuseppe Angione su Giuseppe Di Vittorio undicenne)

Inno a Di Vittorio (Musica e versi veritieri di Giuseppe Angione su Giuseppe Di Vittorio undicenne)
Un episodio della vita di Giuseppe Di Vittorio, custodito gelosamente dai miei nonni prima, dai miei genitori e da me poi, solo per paura delle ritorsioni da parte dei fascisti, abbiamo taciuto. Don Peppino, per gli amici doveva uscire dal carcere di Turi e non sapeva dove fermarsi a dormire. Nella città di Bari la madre la moglie e la figlia di pochi anni lo aspettavano in un albergo di via Sparano, una carrozza da Bari vola verso Turi, preleva Don Peppino e si dirige di corsa a Bari, una fermata all'albergo e poi via verso la periferia...C'è altro da raccontare.
Anna Sciacovelli 7/8/2014 - 18:38

Arawak

Arawak
2007
Shalom

(C.T.D Toro – P.D’Angelo)


Gli Arawak o "Aruak" (Aruachi in italiano), conosciuti anche come Arahuacos o Aruacos (da aru, ovvero fiore di manioca), rappresentano, secondo alcuni, la famiglia linguistica dei popoli amerindi pre-colombiani con maggiori diversità linguistiche, interessando dall'area dei Caraibi fino al nord dell'Argentina.

Si tratta di una popolazione indigena delle regioni centromeridionali dell'America meridionale. I nuclei più consistenti sono le tribù stanziate in Venezuela, in Colombia e nel Brasile nord-occidentale. Gli Aruachi sono i tipici rappresentanti della cultura amazzonica.

Tra questi popoli si distinsero i Taino che si erano stanziati nelle Grandi Antille, tra cui i Lucayan alle Bahamas e i Bimini in Florida. Vi erano poi i Nepoya e i Suppoyo nell'isola di Trinidad e gli Igneri, che si pensa avessero preceduto i Caribi nelle Piccole Antille assieme... (continua)
Séme partite da lu Venezuéle,
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/8/2014 - 18:23
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Precario

Precario
2011
Welcome to the green land

(Ugo Trevale - Claudio Toni Di Toro / Ugo Trevale)
A la vite so' precarie
(continua)
inviata da DoNQuijote82 7/8/2014 - 18:18
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Diversi

Diversi
2011
Welcome to the green land

(Ugo Trevale)
Il mio nome non importa non importa a nessuno
(continua)
inviata da DoNQuijote82 7/8/2014 - 18:17
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Welcome to the green land

Welcome to the green land
2011
Welcome to the green land

(Ugo Trevale - Claudio Toni Di Toro / Ugo Trevale)
Welcome to the green land
(continua)
inviata da DoNQuijote82 7/8/2014 - 18:13

The Sleeper Cutters’ Camp

The Sleeper Cutters’ Camp
[1917]
Parole di Dan Sheahan, contadino poeta del Queensland australiano, finito a combattere sul fronte francese. Scrisse questi versi nel giugno del 1917 a Messines, Fiandre occidentali. La musica fu scritta molti anni dopo da Denis Kevans (1939–2005) poeta, songwriter e folk singer di Canberra.
Nel disco intitolato “The Riderless Horse - An Australian Impression of World War 1” (2004) in cui i Roweth, musicisti australiani, hanno raccolto più di 30 canzoni e poesie dal primo e dal secondo fronte durante la Grande Guerra.

Una canzone che in Australia divenne subito molto popolare ma che fu severamente bandita dalla commissione di censura del Commonwealth…
My sole address at present is a battle-field in France,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2014 - 15:08

Billy Hughes

Billy Hughes
[1916]
Canzone di autore anonimo rivolta contro Billy Hughes, politico laburista e all’epoca primo ministro australiano, accesso interventista e fautore della coscrizione obbligatoria per la Grande Guerra.
Nel disco intitolato “The Riderless Horse - An Australian Impression of World War 1” (2004) in cui i Roweth, musicisti australiani, hanno raccolto più di 30 canzoni e poesie dal primo e dal secondo fronte durante la Grande Guerra.

Billy Hughes divenne primo ministro alla fine del 1915 e, soprattutto dopo le ingenti perdite subite dall’esercito nel luglio ed agosto 1916, appoggiò risolutamente i generali che chiedevano l’estensione della coscrizione obbligatoria, fino a qual momento prevista solo per la difesa nazionale e non per guerre oltreoceano. Billy Hughes era osteggiato persino dai due terzi del suo partito ma ciò nonostante volle promuovere un referendum per estendere la coscrizione: lo perse, e fu anche espulso dal partito laburista.
That dirty traitor Billy Hughes is trying to introduce
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2014 - 14:50

To Arms!

To Arms!
[1915]
Da un celebre manifesto anti-coscrizione realizzato nel 1915 dall’IWW, gli Industrial Workers of the World, meglio conosciuti come Wobblies.
Nel disco intitolato “The Riderless Horse - An Australian Impression of World War 1” (2004) in cui i Roweth, musicisti australiani, hanno raccolto più di 30 canzoni e poesie dal primo e dal secondo fronte durante la Grande Guerra.
To Arms!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2014 - 14:14

Hiding in the Ammunition Van

Hiding in the Ammunition Van
Una canzone appresa dall’informatrice Maysie Tucker di Salt Ash, New South Wales.
Nel disco intitolato “The Riderless Horse - An Australian Impression of World War 1” (2004) in cui i Roweth, musicisti australiani, hanno raccolto più di 30 canzoni e poesie dal primo e dal secondo fronte durante la Grande Guerra.

Canzone che racconta di disertori (questi poco accorti, visto che si vanno a nascondere nel carro delle munizioni!!!)
Le sue versioni sono molteplici perché il testo fu ripreso dalle truppe australiane durante la Grande Guerra, ma l’originale risale alle guerre anglo-boere di fine 800… C’è poi un riferimento a Timbuktu e alle truppe francesi e quindi anche alla dominazione francese nel Mali.
Have I been in battle? Have I been in gaol?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2014 - 13:53

The Jester in the Trench

The Jester in the Trench
[1915]
Versi di Leon Maxwell Gellert (1892–1977), poeta australiano.

Nel disco intitolato “The Riderless Horse - An Australian Impression of World War 1” (2004) in cui i Roweth, musicisti australiani, hanno raccolto più di 30 canzoni e poesie dal primo e dal secondo fronte durante la Grande Guerra.

La morte che arriva improvvisa, il colpo di un cecchino che uccide il più divertente dei propri compagni proprio nel bel mezzo di un racconto o di una barzellette… Mentre tutti intorno a lui si preparavano a ridere, ancora una volta e nonostante la guerra, ecco che la morte fa scendere il suo gelo tra gli uomini nella trincea: “… E con la sua barzelletta rimasta sulle labbra, ancora appoggiato al suo fucile, lo lasciarono lì – morto.”
Una scena che l’autore visse di sicuro direttamente, perchè Leon Gellert combattè nella campagna dei Dardanelli fin dal suo inizio (25 aprile 1915) e nel giugno del 1916 fu gravemente ferito e rimpatriato.
“That just reminds me of a yarn,” he said,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2014 - 13:27

War!

War!
[1915]
Versi di Leon Maxwell Gellert (1892–1977), poeta australiano.

Nel disco intitolato “The Riderless Horse - An Australian Impression of World War 1” (2004) in cui i Roweth, musicisti australiani, hanno raccolto più di 30 canzoni e poesie dal primo e dal secondo fronte durante la Grande Guerra.

La morte come sollievo alle sofferenze della guerra…
Una descrizione che credo autobiografica, perché Leon Gellert combattè nella campagna dei Dardanelli fin dal suo inizio (25 aprile 1915) e nel giugno del 1916 fu gravemente ferito e rimpatriato.
When my poor body died, - Alas!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2014 - 11:56




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