Jaromír Nohavica: Kometa [Spatřil jsem kometu]
Spatřil jsem kometu oblohou letěla
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 30/7/2014 - 23:27
I catturati
[1944/2011]
Parole di condannati a morte della Resistenza italiana.
Base musicale e voce recitante di Frankie Hi-Nrg Mc
"I catturati" è una performance che Frankie Hi-Nrg Mc ha realizzato in occasione dell'evento "Per libertà e non per odio" tenuto il 26 aprile 2011 presso il Circolo degli Artisti di Roma.
Le lettere sono tratte dai libri di Malvezzi e Pirelli ("Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana", Einaudi, Torino 1994, quindicesima edizione) e di Avagliano e Le Moli ("Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma", Mursia, Milano 1999).
Gli autori:
Orlando Orlandi Posti, soprannominato Lallo (Roma, 14 marzo 1926 – Roma, 24 marzo 1944), è stato un antifascista e partigiano italiano, martire nell'Eccidio delle Fosse Ardeatine e Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
Pietro Benedetti, nato ad Atessa (Chieti) il 29 giugno 1902, ebanista, militante... (continua)
Parole di condannati a morte della Resistenza italiana.
Base musicale e voce recitante di Frankie Hi-Nrg Mc
"I catturati" è una performance che Frankie Hi-Nrg Mc ha realizzato in occasione dell'evento "Per libertà e non per odio" tenuto il 26 aprile 2011 presso il Circolo degli Artisti di Roma.
Le lettere sono tratte dai libri di Malvezzi e Pirelli ("Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana", Einaudi, Torino 1994, quindicesima edizione) e di Avagliano e Le Moli ("Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma", Mursia, Milano 1999).
Gli autori:
Orlando Orlandi Posti, soprannominato Lallo (Roma, 14 marzo 1926 – Roma, 24 marzo 1944), è stato un antifascista e partigiano italiano, martire nell'Eccidio delle Fosse Ardeatine e Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
Pietro Benedetti, nato ad Atessa (Chieti) il 29 giugno 1902, ebanista, militante... (continua)
Oggi, 14, brutta giornata, ma brutta, per me. L'inizio del mio 18° anno di vita è stato disastroso. Questa mattina sono stato svegliato per gli urli potenti del maresciallo che monta di guardia in questa settimana; è un essere indescrivibile per la sua malignità e il suo odio che manifesta verso di noi che siamo inermi nei suoi confronti. Dopo due ore che sono rimasto sdraiato sullo steccato fra il dottore e il maresciallo, viene ad aprirci per la pulizia, e trovandoci a letto e in disordine, incomincia ad inveire specie contro di me; sembra che abbia un'antipatia personale, perché basta una piccola disattenzione nella cella che si scatena verso di me, come se io più piccolo ne fossi responsabile; pazienza, passerà! Dunque dopo quella strillata che è finita con le parole: "oggi non ti darò... (continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 22:36
Los yanquis no van al infierno
1997
Los Olvidados
Los Olvidados
Recuerda aquellas tribus que el hombre blanco extermino
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 30/7/2014 - 21:03
Giorgetta Goletti: La ragazza neutrale
[1914]
Parole di Giovanni Corvetto (1887?-1932), torinese, cronista de La Stampa, autore di molte canzoni per riviste ed operette, tra le quali “Le campane di San Giusto” e “Tripoli, bel suol d’amore”.
Musica di Colombino Arona, compositore poco noto, piemontese anch’egli, autore delle musiche di questa e delle due altre canzoni testè citate.
L’interprete – totalmente sconosciuta - doveva essere pure torinese (c’è una Giorgetta Goletti sepolta a Torino, deceduta il 27 aprile 1988… se è lei, doveva essere ultranovantenne), ma non mi risulta abbia interpretato altre canzoni.
Propongo questa canzoncina tra gli Extra perché non si tratta di una CCG ma il suo testo mi offre l’occasione di ricordare che alla vigilia di quel macello che fu la Grande Guerra l’Italia era neutrale e puttaneggiava (senza offesa per le puttane vere, quelle oneste) con le potenze centrali, con cui era stata alleata... (continua)
Parole di Giovanni Corvetto (1887?-1932), torinese, cronista de La Stampa, autore di molte canzoni per riviste ed operette, tra le quali “Le campane di San Giusto” e “Tripoli, bel suol d’amore”.
Musica di Colombino Arona, compositore poco noto, piemontese anch’egli, autore delle musiche di questa e delle due altre canzoni testè citate.
L’interprete – totalmente sconosciuta - doveva essere pure torinese (c’è una Giorgetta Goletti sepolta a Torino, deceduta il 27 aprile 1988… se è lei, doveva essere ultranovantenne), ma non mi risulta abbia interpretato altre canzoni.
Propongo questa canzoncina tra gli Extra perché non si tratta di una CCG ma il suo testo mi offre l’occasione di ricordare che alla vigilia di quel macello che fu la Grande Guerra l’Italia era neutrale e puttaneggiava (senza offesa per le puttane vere, quelle oneste) con le potenze centrali, con cui era stata alleata... (continua)
Son tanti i giovanotti a me d’intorno
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 15:59
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Επίκειται
Epikeitai
[1970-71]
Στίχοι: Νίκος Δαμίγος
Μουσική: Χρήστος Λουρετζής
Parole: Nikos Damigos
Musica: Christos Louretzís
In “Τα τραγούδια της εξορίας (1967-71)”, “Le canzoni del confino (1967-71)”, un CD realizzato a partire da alcune registrazioni su magnetofono compiute clandestinamente da Nikos Damigos, Christos Louretzís, Kyriakos Ypsilandis (Κυριάκος Υψηλάντης) e altri detenuti politici che i fascisti allora al potere in Grecia spedirono al confino nei tanti campi di prigionia allestiti sulle isole dell’Egeo, come Makronissos, Gyaros e Leros. La registrazione fu realizzata nel campo di Partheni a Leros ma i brani furono scritti da Damigos nel suo peregrinare, grazie ai frequenti trasferimenti, tra l’isola di Gyaros - per molti il primo campo di transito - e il campo di Lakkì, che come quello di Partheni si trovava sull’isola di Leros.
L’introduzione che segue è tratta da un paio... (continua)
[1970-71]
Στίχοι: Νίκος Δαμίγος
Μουσική: Χρήστος Λουρετζής
Parole: Nikos Damigos
Musica: Christos Louretzís
In “Τα τραγούδια της εξορίας (1967-71)”, “Le canzoni del confino (1967-71)”, un CD realizzato a partire da alcune registrazioni su magnetofono compiute clandestinamente da Nikos Damigos, Christos Louretzís, Kyriakos Ypsilandis (Κυριάκος Υψηλάντης) e altri detenuti politici che i fascisti allora al potere in Grecia spedirono al confino nei tanti campi di prigionia allestiti sulle isole dell’Egeo, come Makronissos, Gyaros e Leros. La registrazione fu realizzata nel campo di Partheni a Leros ma i brani furono scritti da Damigos nel suo peregrinare, grazie ai frequenti trasferimenti, tra l’isola di Gyaros - per molti il primo campo di transito - e il campo di Lakkì, che come quello di Partheni si trovava sull’isola di Leros.
L’introduzione che segue è tratta da un paio... (continua)
Επίκειται επίκειται
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby e Gian Piero Testa 30/7/2014 - 13:37
Percorsi:
La Grecia dei Colonnelli, 1967-1974
Gino della Pignone
[1967]
Scritta da Pino Masi o da Alfredo Bandelli o da entrambi.
Nel disco intitolato “Canzoni per il Potere Operaio”, pubblicato da I Dischi del Sole.
Scritta da Pino Masi o da Alfredo Bandelli o da entrambi.
Nel disco intitolato “Canzoni per il Potere Operaio”, pubblicato da I Dischi del Sole.
Gino è il nome del Manfredi
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 10:58
Praga
Parole e musica di Flavio Giurato, ma non so in che anno preciso compose la canzone.
Nell’album intitolato “Il manuale del cantautore”, pubblicato nel 2002.
Praga, notte tre il 20 ed il 21 agosto 1968. L’invasione sovietica. La Primavera che muore in un’estate di morte.
Nell’album intitolato “Il manuale del cantautore”, pubblicato nel 2002.
Praga, notte tre il 20 ed il 21 agosto 1968. L’invasione sovietica. La Primavera che muore in un’estate di morte.
Un gruppazzo per strada
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 10:36
Percorsi:
Primavera di Praga 1968
La Giulia bianca
[2007]
da "Il manuale del cantautore"
La Storia d’Italia di Flavio Giurato, dalla Resistenza alle lotte operaie del dopoguerra (come quelle al Nuovo Pignone di Firenze, o le feste del Primo Maggio in piazza di Porta San Giovanni a Roma);
… dalla morte di Togliatti (1964) all’assassinio di Pier Paolo Pasolini (1975), bastonato brutalmente e poi massacrato sotto le ruote della sua stessa Alfa Romeo Giulia GT bianca…
da "Il manuale del cantautore"
La Storia d’Italia di Flavio Giurato, dalla Resistenza alle lotte operaie del dopoguerra (come quelle al Nuovo Pignone di Firenze, o le feste del Primo Maggio in piazza di Porta San Giovanni a Roma);
… dalla morte di Togliatti (1964) all’assassinio di Pier Paolo Pasolini (1975), bastonato brutalmente e poi massacrato sotto le ruote della sua stessa Alfa Romeo Giulia GT bianca…
Bimba col pugno chiuso e lo sfondo della statua
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 10:07
Guided by Hate
An anti-war protest folk song written shortly after U.S. Navy warship Vincennes fired a missile at an Iranian airliner on July 3, 1988 and killed nearly 300 civilian passengers.
Sixty-six children, they sat on a jet
(continua)
(continua)
inviata da protestfolk 30/7/2014 - 05:14
Trigger Happy Hands
(2010)
Album: 'Battle For The Sun - Redux Edition'
Q: You have released an anti-war song called - "Trigger Happy Hands". Rock musicians have sung anti-war songs 20, 30 and even 40 years ago, but the war still going on. Do you think it’s all in vain?
Stefan Olsdal: No matter how insignificant we may feel in this world, we still shouldn’t give up. According to Darwin, we are just the machines for survival, but if we agree with this, we are just going to kill each other. I will say a trivial thing: every man in his position should make this world better, that's all. Throughout our career Brian has affected political themes, but now it’s a time to speak in a full voice. We don’t want to become a „new U2” or build a publicity on this, we just tray a mirror to the face of a society.
Album: 'Battle For The Sun - Redux Edition'
Q: You have released an anti-war song called - "Trigger Happy Hands". Rock musicians have sung anti-war songs 20, 30 and even 40 years ago, but the war still going on. Do you think it’s all in vain?
Stefan Olsdal: No matter how insignificant we may feel in this world, we still shouldn’t give up. According to Darwin, we are just the machines for survival, but if we agree with this, we are just going to kill each other. I will say a trivial thing: every man in his position should make this world better, that's all. Throughout our career Brian has affected political themes, but now it’s a time to speak in a full voice. We don’t want to become a „new U2” or build a publicity on this, we just tray a mirror to the face of a society.
The world is run by clowns with trigger happy hands
(continua)
(continua)
29/7/2014 - 23:39
Les funérailles d'antan
[1958]
Testo e musica: Georges Brassens
Paroles et musique: Georges Brassens
Album: Le pornographe
Les Funérailles d'antan
Chanson française – Georges Brassens – 1958
J'avais traduit « L'uomo » de Guccini et il y avait là un relent d'âme pas très ragoutant. Mais j'avais quand même traduit, juste primo parce que c'était Francesco Guccini, ensuite, deuzio, parce que je dois d'abord traduire pour comprendre, troizio, car il y avait une excellente (que dis-je, une superbe... rien que pour elle, j'aurais tout traduit) introduction de Riccardo Venturi et quatrio, car le Guccini m'avait tellement pompé l'air avec son histoire d'âme que j'ai voulu y mettre aussi une petite introduction à ma façon. On ne se refait pas, même si on se réincarne – en âne, par exemple, comme tu en es le plus estimable représentant.
Et puis, cette conclusion du bon Guccini :
« Seulement quelque chose qui s'envole... (continua)
Testo e musica: Georges Brassens
Paroles et musique: Georges Brassens
Album: Le pornographe
Les Funérailles d'antan
Chanson française – Georges Brassens – 1958
J'avais traduit « L'uomo » de Guccini et il y avait là un relent d'âme pas très ragoutant. Mais j'avais quand même traduit, juste primo parce que c'était Francesco Guccini, ensuite, deuzio, parce que je dois d'abord traduire pour comprendre, troizio, car il y avait une excellente (que dis-je, une superbe... rien que pour elle, j'aurais tout traduit) introduction de Riccardo Venturi et quatrio, car le Guccini m'avait tellement pompé l'air avec son histoire d'âme que j'ai voulu y mettre aussi une petite introduction à ma façon. On ne se refait pas, même si on se réincarne – en âne, par exemple, comme tu en es le plus estimable représentant.
Et puis, cette conclusion du bon Guccini :
« Seulement quelque chose qui s'envole... (continua)
Jadis, les parents des morts vous mettaient dans le bain,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/7/2014 - 22:59
"Humanitarian" NATO
An anti-war folk song that protests against the late 20th-century and early 21st-century USA/NATO policy of "humanitarian" military intervention in foreign countries.
(chorus)
(continua)
(continua)
inviata da protestfolk 29/7/2014 - 20:53
The Fallacy
An anti-war folk song that protests against 21st-century threats by politicians in Israel, the UK and USA to attack people in Iran.
They threaten still to wage war on Iran
(continua)
(continua)
inviata da protestfolk 29/7/2014 - 19:05
L'Homme de Cro-Magnon
Je ne sais pas si Maurice Felbacq lira ce commentaire, mais je tiens à le remercier pour les nombreuses heures que j'ai passé à chanter cette chanson avec ma mère étant petite, et je la chante encore avec plaisir aujourd'hui à 26 ans !
Nathalie 27/7/2014 - 20:34
Supper's Ready
Avevo 16 anni, mollato dalla prima fidanzatina che negli ultimissimi tempi mi regalò una musicassetta di Seconds Out, ascoltata distrattamente. Dopo l'addio iniziai ad ascoltare questa musica e, sebbene pieno di dolore, scoprii un mondo di sonorità ed emozioni inaspettato, al confronto tutto era robetta. Tra i brani preferiti c'erano Supper's Ready e Mad Man Moon che, a distanza di molti decenni restano delle vette di bellezza unica. E' l'erdità di Maya che ringrazio molto.
Peppe G. 26/7/2014 - 19:18
El frente de Gandesa (Si me quieres escribir)
anonimo
Si me quieres escribir
(continua)
(continua)
inviata da Andrea 26/7/2014 - 18:53
Le impiraresse
Version française – LES EMPERLEUSES – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson italienne (vénitien) – Le Impiraresse – Luisa Ronchini – 1977
D'après la version italienne de Rino De Michele d'une canzone de la seconde moitié du XIXième siècle
Chanson italienne (vénitien) – Le Impiraresse – Luisa Ronchini – 1977
D'après la version italienne de Rino De Michele d'une canzone de la seconde moitié du XIXième siècle
Chant de lutte recueilli par Luisa Ronchini et publié en 1978 dans le disque « la femme dans la tradition populaire ». Les « impiraresses », les enfileuses de perles vénitiennes, travaillaient à domicile pour le « conterìe », les verreries de Murano. Un travail qui consistait à enfiler des petites perles de verre ou sur des fils de coton spécial, pour être utilisé dans l'habillement (des broderies et des colliers), ou bien sur le fil de fer, pour créer des objets décoratifs. Un métier qui demandait de la patience et de l'adresse et qui aussi était une des activités les moins payées, avec une exploitation de la main-d’œuvre à bas coût qui commençait dès huit ans et se poursuivait jusqu'à un âge tardif.
LES EMPERLEUSES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/7/2014 - 11:09
The Men Behind The Wire
Irish Gaelic version
Dal volumetto Songs of Resistance 1968-1982, di cui mi hanno portato una copia. A pagina 1 è presente il testo inglese; il presente testo in gaelico è a pagina 64. Ignoro se la redazione originale di Paddy (o Pat) McGuigan sia stata in inglese o in gaelico, ma forse direttamente in entrambe le lingue. [RV]
Dal volumetto Songs of Resistance 1968-1982, di cui mi hanno portato una copia. A pagina 1 è presente il testo inglese; il presente testo in gaelico è a pagina 64. Ignoro se la redazione originale di Paddy (o Pat) McGuigan sia stata in inglese o in gaelico, ma forse direttamente in entrambe le lingue. [RV]
FIR NA CISE FADA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/7/2014 - 09:29
Malarazza [Lamento di un servo ad un Santo crocifisso]
A version into the Roman dialect by Il Muro del Canto
Version en dialecte romain de Il Muro del Canto
Il Muro del Canton roomankielinen versio
Il Brano è disponibile in un CD allegato alla versione in vinile di “Ancora Ridi” (Goodfellas 2013) aquistabile su Amazon.it - in digitale su Itunes e sulle migliori piattaforme musicali.
Traduzione in Romano a cura di Daniele Coccia e Alessandro Pieravanti - Musica de “Il Muro del Canto”
Daniele Coccia: Voce – Alessandro Pieravanti: Batteria e racconti Giancarlo Barbati Bonanni: Chitarra Elettrica e voce
Eric Caldironi: Chitarra Acustica – Ludovico Lamarra: Basso Alessandro Marinelli: Fisarmonica
Registrata allo studio Nero da Giarcarlo Barbati (Roma Maggio 2014) Mixaggio e Mastering a cura di Giancarlo Barbati
Foto Carlo Roberti
“La Malarazza” è una canzone che Domenico Modugno, nel 1976, ha scritto partendo da una poesia di un anonimo... (continua)
Version en dialecte romain de Il Muro del Canto
Il Muro del Canton roomankielinen versio
Il Brano è disponibile in un CD allegato alla versione in vinile di “Ancora Ridi” (Goodfellas 2013) aquistabile su Amazon.it - in digitale su Itunes e sulle migliori piattaforme musicali.
Traduzione in Romano a cura di Daniele Coccia e Alessandro Pieravanti - Musica de “Il Muro del Canto”
Daniele Coccia: Voce – Alessandro Pieravanti: Batteria e racconti Giancarlo Barbati Bonanni: Chitarra Elettrica e voce
Eric Caldironi: Chitarra Acustica – Ludovico Lamarra: Basso Alessandro Marinelli: Fisarmonica
Registrata allo studio Nero da Giarcarlo Barbati (Roma Maggio 2014) Mixaggio e Mastering a cura di Giancarlo Barbati
Foto Carlo Roberti
“La Malarazza” è una canzone che Domenico Modugno, nel 1976, ha scritto partendo da una poesia di un anonimo... (continua)
LA MALARAZZA
(continua)
(continua)
inviata da dq82 + RV 26/7/2014 - 09:03
500 Miles
"Trovandola una delle più belle canzoni. Continua a ispirarmi e sarò lieto di dare la mia traduzione.
La conosco specialmente attraverso Joan Baez e Roger McGuinn che presentano versioni bellissime con sonorità commoventi."
La conosco specialmente attraverso Joan Baez e Roger McGuinn che presentano versioni bellissime con sonorità commoventi."
500 MIGLIA
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 25/7/2014 - 22:46
When You See Millions of the Mouthless Dead
In realtà la composizione Et in Terra pax è ispirata alla poesia di Charles Sorley ma non ne contiene il testo, che viene semmai letto da una voce recitante durante l’esecuzione. La sola parte vocale del componimento, per il resto interamente strumentale, è costituita dalla ripetizione del titolo, “Et in Terra pax”.
Bernart Bartleby 25/7/2014 - 22:00
Krivi smo mi
Caro Riccardo,
Non ho avuto modo di crearmi ricordi della Jugoslavia, sono nato nell'88 ma quel che sò viene dai ricordi dei miei genitori e della mia famiglia, un paese nel quale non solo l'etnia non era importante, ma che usava il pugno di ferro contro chiunque recasse offesa a qualcun'altro tirandone in ballo le origini o la religione.
Specialmente nella mia città, sul confine bosniaco con la Croazia, la guerra civile ha inscenato episodi orribili e sanguinosi; chi è rimasto, chi non ha potuto o voluto abbandonare la propria casa, ha visto quanto in basso può cadere l'uomo.
Ha ragione Balasevic, la colpa è nostra.
Non ho avuto modo di crearmi ricordi della Jugoslavia, sono nato nell'88 ma quel che sò viene dai ricordi dei miei genitori e della mia famiglia, un paese nel quale non solo l'etnia non era importante, ma che usava il pugno di ferro contro chiunque recasse offesa a qualcun'altro tirandone in ballo le origini o la religione.
Specialmente nella mia città, sul confine bosniaco con la Croazia, la guerra civile ha inscenato episodi orribili e sanguinosi; chi è rimasto, chi non ha potuto o voluto abbandonare la propria casa, ha visto quanto in basso può cadere l'uomo.
Ha ragione Balasevic, la colpa è nostra.
Ognjen 25/7/2014 - 18:06
Mir do neba
Bungiorno,
Grazie Riccardo per l'aiuto ad inserire la traduzione e per le dritte, starò più attento in futuro! In effetti io avevo inserito la lingua serba ma ora ho scoperto che i Magazin sono un gruppo croato. L'origine del mio nome deriva proprio dal fuoco ("Oganj")!
Sono davvero felice di aver scoperto questo sito, le canzoni contro la guerra sono tutte meravigliose e meritano di essere capite.
Grazie Riccardo per l'aiuto ad inserire la traduzione e per le dritte, starò più attento in futuro! In effetti io avevo inserito la lingua serba ma ora ho scoperto che i Magazin sono un gruppo croato. L'origine del mio nome deriva proprio dal fuoco ("Oganj")!
Sono davvero felice di aver scoperto questo sito, le canzoni contro la guerra sono tutte meravigliose e meritano di essere capite.
Ognjen 25/7/2014 - 17:47
Töltik a nagy erdő útját
THEY ARE FILLING THE BIG FOREST ROADS
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 11:29
L'arcusgi di Pasquale
L'arcusgi sò "les archers" micca "les fusils"
(anne marie)
(anne marie)
E grazzie pe' la currezzione, surella! La mettemu subitu ind'e traduzzioni. [CCG/AWS Staff]
25/7/2014 - 11:24
Vietnam War
Ci sono sguardi silenziosi che lasciano immaginare le parole, e le cose non dette possiamo solo immaginarle.
I momenti più belli della cultura popolare che si basa sulla trasmissione orale sono quelli che riescono a condensare in poco spazio una memoria secolare...
Sam Lightnin' Hopkins riusciva a mantenere viva quella memoria, in così poco spazio, con la propria forza espressiva che gli permetteva non solo di ricordare, ma anche di inventare di fronte a un piccolo pubblico che voleva divertirsi, e gli riusciva di farlo da solo, con la sua chitarra. Non gli necessitava di aggiungere nulla alle poche note che seguivano il silenzio della sua voce... Lui non suonava per il “consumo”, lo faceva per l’immaginazione…
I momenti più belli della cultura popolare che si basa sulla trasmissione orale sono quelli che riescono a condensare in poco spazio una memoria secolare...
Sam Lightnin' Hopkins riusciva a mantenere viva quella memoria, in così poco spazio, con la propria forza espressiva che gli permetteva non solo di ricordare, ma anche di inventare di fronte a un piccolo pubblico che voleva divertirsi, e gli riusciva di farlo da solo, con la sua chitarra. Non gli necessitava di aggiungere nulla alle poche note che seguivano il silenzio della sua voce... Lui non suonava per il “consumo”, lo faceva per l’immaginazione…
iciogoodtimemusic [Maurizio] 25/7/2014 - 02:54
War News Blues
Ci sono sguardi silenziosi che lasciano immaginare le parole, e le cose non dette possiamo solo immaginarle.
I momenti più belli della cultura popolare che si basa sulla trasmissione orale sono quelli che riescono a condensare in poco spazio una memoria secolare...
Sam Lightnin' Hopkins riusciva a mantenere viva quella memoria, in così poco spazio, con la propria forza espressiva che gli permetteva non solo di ricordare, ma anche di inventare di fronte a un piccolo pubblico che voleva divertirsi, e gli riusciva di farlo da solo, con la sua chitarra. Non gli necessitava di aggiungere nulla alle poche note che seguivano il silenzio della sua voce... Lui non suonava per il “consumo”, lo faceva per l’immaginazione…
I momenti più belli della cultura popolare che si basa sulla trasmissione orale sono quelli che riescono a condensare in poco spazio una memoria secolare...
Sam Lightnin' Hopkins riusciva a mantenere viva quella memoria, in così poco spazio, con la propria forza espressiva che gli permetteva non solo di ricordare, ma anche di inventare di fronte a un piccolo pubblico che voleva divertirsi, e gli riusciva di farlo da solo, con la sua chitarra. Non gli necessitava di aggiungere nulla alle poche note che seguivano il silenzio della sua voce... Lui non suonava per il “consumo”, lo faceva per l’immaginazione…
iciogoodtimemusic [Maurizio] 25/7/2014 - 02:51
Waterloo
Cesare o la repubblica, er' dilemma antico :)
Pressochè irrisolto
Pressochè irrisolto
Krzysiek Wrona 24/7/2014 - 23:19
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Testo e musica di Jaromír Nohavica
Nell'album d'esordio "Darmoděj"
Il testo dal sito ufficiale http://www.nohavica.cz/index.html