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Palestine Lives!

Palestine Lives!
"Palestine Lives!" was written during the 1970s when the Israeli establishment was then unwilling to even sit down at the negotiating table with the representatives of the Palestine Liberation Organization [PLO] that was recognized as a legitimate political organization by most members of the United Nations. But the folks who control the U.S. media conglomerates still don’t appear very eager to provide much airplay for U.S. folk songs that support the right of all Palestinians to return to their homeland and exercise their democratic right of national self-determination.
(chorus)
(continua)
inviata da protestfolk 28/7/2014 - 20:27
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Unchain Utopia

Unchain Utopia
Album: The Quantum Enigma - 2014
We're in a time where all enterprises fall
(continua)
28/7/2014 - 18:10
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Checkpoint

Checkpoint
[2014]

Perché ho scritto la canzone “Checkpoint” e ho rivelato l’apartheid di cui sono stato testimone in Palestina.

Di Jasiri X

30 gennaio 2014

Onestamente, non avevo alcuna intenzione di scrivere una canzone basata sul viaggio che ho fatto di recente in Palestina e a Israele, in quanto parte di una delegazione di attivisti e artisti afro-americani, sponsorizzati del Centro Carter. Ho ancora difficoltà a elaborare quello di cui sono stato testimone. Ho passato gran parte del viaggio a cercare di capire come un gruppo di esseri umani poteva essere così disumano verso un altro gruppo di esseri umani. Non riesco ancora a capirlo. Il quarto dei sette giorni del viaggio volevo tornare a casa. L’intensità mentale di quello che vedevo e la brutalità delle storie che sentivo avevano un impatto negativo su di me, al punto in cui ne avevo abbastanza.

In uno dei pochi momenti “leggeri” del viaggio,... (continua)
Journal of the hard times tales from the dark side
(continua)
28/7/2014 - 15:56
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A praça é do povo

A praça é do povo
[1967]
Scritta da Sérgio Ricardo e Glauber Rocha (1939-1981), grande regista e sceneggiatore, esponente del Cinéma Nôvo brasiliano, autore di pellicole come Deus e o Diabo na terra do sol, alla cui colonna sonora collaborò Sérgio Ricardo.
Nel disco intitolato “A grande música de Sérgio Ricardo”

“A praça é do povo como o céu é do condor” sono versi del poeta Antônio de Castro Alves (1847-1881), uno dei più importanti di quel secolo, capostipite della cultura democratica e convinto abolizionista in un Brasile dove la schiavitù venne abolita (ma solo ufficialmente) nel 1888.
A praça é do povo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 15:19
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Araguaia

Araguaia
[1979]
Parole e musica di Ednardo
Nell’album che porta come titolo il nome dell’autore.

Ednardo non è certo stato uno dei nomi più noti della MPB, ma nel 1979 scrisse questa canzone su fatti di cui all’epoca forse nemmeno il grande Chico Buarque sapeva nulla…

“Araguaya - A conspiração do silêncio” è il titolo emblematico di un film abbastanza recente (2004) diretto da Ronaldo Duque… Già, perché nella selva amazzonica, lungo il fiume Araguaia, a metà degli anni 60 venne creato un focolaio guerrigliero di matrice castrista-maoista, a partire dal quale il Partito Comunista brasiliano intendeva lanciare la Rivoluzione generale nel paese. Per l’esercito del regime fascista salito al potere con il golpe del 1964 la guerriglia di Araguaia divenne subito un’occasione di studio e di elaborazione delle tecniche contro-insurrezionali, affinate con gli istruttori statunitensi a Panama… Infatti,... (continua)
Quando eu me banho no meu Araguaia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 14:30
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Clube da esquina nº 2

Clube da esquina nº 2
[1972]
Scritta da Lô Borges, Márcio Borges e Milton Nascimento
La canzone che dà il titolo all’album “Clube da esquina” di Milton Nascimento.

Una canzone piuttosto esplicita che parla di ragazzi nelle strade, di uomini e di sogni che non invecchiano, di fiumi di gente sull’asfalto bollente e di gas lacrimogeni…
Porque se chamava moço
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 11:31
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Dharamsala

Dharamsala
2013
Medioevo
Bardo Thodol:
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/7/2014 - 11:17
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Piccola ballata dell’infibulazione

Piccola ballata dell’infibulazione
(testo e musica di Anna Luppi e Massimo Minotti)

L'infibulazione (dal latino fibula, spilla) è una mutilazione genitale femminile. Consiste nell'asportazione della clitoride (escissione), delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.
Ha origine esclusivamente culturale, e oggi è adottata e praticata soprattutto in molte società in Africa, nella penisola araba e nel sud-est asiatico.
Stai zitto sennò ci sentono...
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/7/2014 - 11:14
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Somos todos iguais nesta noite (É o circo de novo)

Somos todos iguais nesta noite (É o circo de novo)
[1977]
Scritta da Ivan Lins e Vitor Martins
Nel disco di Ivan Lins dallo steso titolo, “Somos todos iguais nesta noite”

La vita nel circo come metafora della vita nel Brasile sprofondato nella notte della dittatura, dove gli attori sono inevitabilemente o domatori o domati…
Somos todos iguais nesta noite
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 11:06
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Nazione strana

Nazione strana
2014
Sta tornu
Dimme ce buei de mie
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/7/2014 - 10:30
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Como nossos pais

Como nossos pais
[1976]
Parole e musica di Antonio Carlos Belchior o, semplicemente, Belchior (1946-), cantautore nordestino.
La canzone che apre il disco di Elis Regina intitolato “Falso Brilhante”

Un’esortazione ai giovani suoi contemporanei a smetterla di vivere come i loro genitori, apatici, indifferenti, chiusi in casa a contare i soldi, ma a prendere coscienza e a lottare contro la dittatura…
Não quero lhe falar, meu grande amor
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 10:23
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Eu quero é botar meu bloco na rua

Eu quero é botar meu bloco na rua
[1972]
Parole e musica di Sérgio Sampaio, misconosciuto e “maledetto” esponente della MPB.
E’ la canzone cha dà il titolo al suo disco d’esordio, pubblicato nel 1973.

Negli anni della dittatura le città brasiliane erano militarizzate, pattuglie ad ogni angolo di strada per impedire, assembramenti, manifestazioni e proteste.

In questa sua canzone Sérgio Sampaio, misconosciuto e “maledetto” esponente della MPB, esprimeva la sua speranza che le strade tornassero alla gente, ai “blocos de samba”, e che i militari, chiamati con satira e disprezzo Durango Kid, la finissero con la loro violenza e tracotanza da cowboys e sparissero per sempre…
Há quem diga que eu dormi de touca
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 09:57
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Tocaia

Tocaia
[1973]
Parole e musica di Sérgio Ricardo
Nell’album - dalla copertina inequivocabile - che porta come titolo il nome dell’artista.

Tocaia, ovvero imboscata, agguato. Una canzone che, nel pieno di una feroce dittatura militare, facendo ricorso alla poesia e alla metafora ma senza nascondere nulla, nemmeno il nome, celebrava colui che fino a due anni prima era stato il nemico pubblico n. 1 del regime, il capitano dell’esercito, il disertore, il guerrigliero comunista Carlos Lamarca (1937-1971).

Fino al 1969 Lamarca non aveva dato alcun segno di insofferenza alla vita militare o di non condividere l’azione dell’esercito golpista. Poi, improvvisamente, disertò portando con sè un camion carico di armi e munizioni e si unì al gruppo armato Vanguarda Popular Revolucionária (VPR). Con la sua nuova divisa Lamarca firmò parecchie azioni eclatanti, come il sequestro dell’ambasciatore svizzero Giovanni... (continua)
Baixava a noite na mata
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2014 - 22:01
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Canto americano

Canto americano
[1973]
Parole e musica di Sérgio Ricardo
Nell’album - dalla copertina inequivocabile - che porta come titolo il nome dell’artista.

“[...] No campo especifico da música popular é do conhecimento de todos as perseguições enfrentadas por compositores como Chico Buarque, Geraldo Vandré, Taiguara e muitos outros que lutavam contra o arbítrio que imperava no Departamento Nacional de Censura, órgão oficial do governo com autonomia para monitorar a produção intelectual do país. Apesar de todas as dificuldades era necessário não se deixar esmorecer, fraquejar naquele momento seria desastroso e um ato de covardia diante da pátria e do que ela significava para cada um de nós.

No meio desse tiroteio alguns nomes se destacavam, e alem dos já citados um se fez vibrante, inconformado, realista e determinado, era o paulista Sergio Ricardo. Construindo sua carreira de cantor, compositor e cineasta desde... (continua)
Bésame rosa de sangue
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2014 - 20:37
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Banderas rotas

Banderas rotas
[1989]

Album:Trilce

Banderas Rotas. Cuasimemorias
Autor: José Antonio Labordeta
Editorial: La Esfera de los Libros

Año de publicación: 2001

Banderas rotas son las memorias o, mejor cuasimemorias como prefiere el autor, de un ser humano, nacidas a veces en el coracón y otras en el cerebro. El currículo estrambótico de una generación idealista que vivió el salvaje conflicto de la guerra civil y la interminable posguerra y se ocupó de menesteres inútiles como derrocar una dictadura y llevar a cabo el largo peregrinar de la democracia.

He puesto sobre mi mesa
(continua)
inviata da adriana 27/7/2014 - 20:24
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Calabouço

Calabouço
[1968]
Parole e musica di Sérgio Ricardo
Nell’album che porta come titolo il nome dell’artista, pubblicato nel 1973

Si veda anche Menino di Milton Nascimento, dalla cui pagina riprendo l’introduzione.

Una canzone dedicata a Edson Luís de Lima Souto (1950-1968), il primo giovane vittima della repressione della dittatura brasiliana.

Edson Luís era originario del Pará, veniva da una famiglia povera che con molti sacrifici l’aveva mandato a Rio de Janeiro per frequentare le superiori.

Il 28 marzo del 1968 gli studenti di Rio inscenarono una protesta nella mensa scolastica, il Restaurante Central dos Estudantes detto “Calabouço”, perchè i prezzi dei pasti erano aumentati in modo insostenibile. La polizia militare, intervenuta in forze, disperse gli studenti davanti all’edificio, ma non quelli che si erano asserragliati dentro il Calabouço, resistendo con bastoni e lanci di pietre. Mentre... (continua)
Olho aberto ouvido atento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2014 - 18:38
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Storia di un’osteria

Storia di un’osteria
[1978]
Parole e musica di Flavio Giurato
Nell’album intitolato "Per futili motivi"

Suprema sintesi della storia del fascismo, dagli splendidi albori alla squallida fine...

Esordio di un personaggio unico della nostra canzone d'autore che in poco più di un lustro pubblicò tre album memorabili prima di scomparire dalla scena musicale per quasi vent'anni (e ripresentatosi solo qualche anno fa sempre ad alti livelli).

Recensione di Gasolio da Debaser

I futili motivi del titolo sono quelli di un ragazzo romano che si arruola volontario nella seconda guerra mondiale, forte delle sue convinzioni fasciste con le quali ha convissuto dalla nascita. Conoscerà “Roghi e rovine” e il vero volto della dittatura e della guerra.

L'album è costruito con un impasto di romanesco e italiano, le prime canzoni, quando il protagonista è ancora un ragazzotto spavaldo, prediligono l'idioma dialettale. Il giovane,... (continua)
Storia de ’n’osteria
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2014 - 23:12

Una brutta ventata

Una brutta ventata
[1978]
Parole e musica di Flavio Giurato
Nell’album intitolato "Per futili motivi"

Esordio di un personaggio unico della nostra canzone d'autore che in poco più di un lustro pubblicò tre album memorabili prima di scomparire dalla scena musicale per quasi vent'anni (e ripresentatosi solo qualche anno fa sempre ad alti livelli).

Recensione di Gasolio da Debaser

I futili motivi del titolo sono quelli di un ragazzo romano che si arruola volontario nella seconda guerra mondiale, forte delle sue convinzioni fasciste con le quali ha convissuto dalla nascita. Conoscerà “Roghi e rovine” e il vero volto della dittatura e della guerra.

L'album è costruito con un impasto di romanesco e italiano, le prime canzoni, quando il protagonista è ancora un ragazzotto spavaldo, prediligono l'idioma dialettale. Il giovane, che ha compiuto 18 anni alla vigilia dell'entrata in guerra dell'italia (10 giugno... (continua)
Bella signora
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2014 - 23:10
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Il rondone

Il rondone
[1978]
Parole e musica di Flavio Giurato
Nell’album intitolato "Per futili motivi"

Bellissima canzone che può benissimo essere accostata ad altre forse più famose, come Ad un giovine pilota, Il pilota di Hiroshima e Pilota di guerra. C’è in più un aspetto che le altre non considerano; l’onanismo vigliacco dell’assassino di massa che non guarda negli occhi le proprie vittime... E penso in questi giorni alla cieca e codarda violenza dell’esercito israeliano, con i suoi aerei, le sue navi, i suoi cannoni, i suoi carrarmati, i suoi droni che infieriscono su uomini, donne e bambini nella trappola di Gaza...

Esordio di un personaggio unico della nostra canzone d'autore che in poco più di un lustro pubblicò tre album memorabili prima di scomparire dalla scena musicale per quasi vent'anni (e ripresentatosi solo qualche anno fa sempre ad alti livelli).

Recensione di Gasolio da Debaser

I futili... (continua)
Con l’orecchio ai motori
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2014 - 23:09
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A noi mo'

A noi mo'
[1978]
Parole e musica di Flavio Giurato
Nell’album intitolato "Per futili motivi"

Esordio di un personaggio unico della nostra canzone d'autore che in poco più di un lustro pubblicò tre album memorabili prima di scomparire dalla scena musicale per quasi vent'anni (e ripresentatosi solo qualche anno fa sempre ad alti livelli).

Recensione di Gasolio da Debaser

I futili motivi del titolo sono quelli di un ragazzo romano che si arruola volontario nella seconda guerra mondiale, forte delle sue convinzioni fasciste con le quali ha convissuto dalla nascita. Conoscerà “Roghi e rovine” e il vero volto della dittatura e della guerra.

L'album è costruito con un impasto di romanesco e italiano, le prime canzoni, quando il protagonista è ancora un ragazzotto spavaldo, prediligono l'idioma dialettale. Il giovane, che ha compiuto 18 anni alla vigilia dell'entrata in guerra dell'italia (10 giugno... (continua)
A noi! Mò
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2014 - 23:03
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Il colpo di vuoto

Il colpo di vuoto
[1978]
Parole e musica di Flavio Giurato
Nell’album intitolato "Per futili motivi"

Esordio di un personaggio unico della nostra canzone d'autore che in poco più di un lustro pubblicò tre album memorabili prima di scomparire dalla scena musicale per quasi vent'anni (e ripresentatosi solo qualche anno fa sempre ad alti livelli).

Recensione di Gasolio da Debaser

I futili motivi del titolo sono quelli di un ragazzo romano che si arruola volontario nella seconda guerra mondiale, forte delle sue convinzioni fasciste con le quali ha convissuto dalla nascita. Conoscerà “Roghi e rovine” e il vero volto della dittatura e della guerra.

L'album è costruito con un impasto di romanesco e italiano, le prime canzoni, quando il protagonista è ancora un ragazzotto spavaldo, prediligono l'idioma dialettale. Il giovane, che ha compiuto 18 anni alla vigilia dell'entrata in guerra dell'italia (10 giugno... (continua)
Diciott'anni e un giorno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2014 - 23:02
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Le Clandestin

Le Clandestin
(2000)
Album: "En attendant les caravanes"
Il vagabonde et s'enveloppe
(continua)
26/7/2014 - 21:54
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Rue de Panam

Rue de Panam
Album: Rue du Temps (1997)

avec Les Hurlements d'Léo

Dalle strade di Paname, cioè di Parigi, invase dai turisti, dalla droga e dalla repressione un messaggio chiaro: un giorno gli sbirri avranno il loro da fare perché i vagabondi parlano di rivoluzione. Un giorno le nostre canzoni vi disarmeranno e allora non ci sarà altro che la follia, la gioia e l'anarchia...
Dans une rue de Paname
(continua)
26/7/2014 - 17:49

Ο Νικολός

Ο Νικολός
O Nikolόs
[1970-71]
Στίχοι: Νίκος Δαμίγος
Μουσική: Χρήστος Λουρετζής
Parole: Nikos Damigos
Musica: Christos Louretzís
In “Τα τραγούδια της εξορίας (1967-71)”, “Le canzoni del confino (1967-71)”, un CD realizzato a partire da alcune registrazioni su magnetofono compiute clandestinamente da Nikos Damigos, e Christos Louretzís, Kyriakos Ypsilandis (Κυριάκος Υψηλάντης) e altri detenuti politici che i fascisti allora al potere in Grecia spedirono al confino nei tanti campi di prigionia allestiti sulle isole dell’Egeo, come Makronissos, Gyaros e Leros. La registrazione fu realizzata nel campo di Partheni a Leros ma i brani furono scritti da Damigos nel suo peregrinare, grazie ai frequenti trasferimenti, tra l’isola di Gyaros - per molti il primo campo di transito - e il campo di Lakkì, che come quello di Partheni si trovava sull’isola di Leros.

L’introduzione che segue è tratta da un paio... (continua)
Μιά νυχτιά σκοτάδι πίσσα τον αδειάσανε γιαλό
(continua)
inviata da Bernart Bartleby e Gian Piero Testa 26/7/2014 - 15:54
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Alle barricate

Alle barricate
2015
Sangue e cenere



Sangue e cenere

La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.

Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi  dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele BiacchessiMassimo Priviero, Gaetano Liguori) ma gli amanti della band aspettavano sempre un nuovo lavoro di inediti, che ora è finalmente nel nostro lettore.

Con i fondi raccolti hanno potuto fare le cose per  bene, registrazioni in USA con una bella produzione di Jono Manson, una ricca strumentazione che vede ad accompagnare i fratelli Severini... (continua)
Agosto del '22 l'Italia è rastrellata
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/7/2014 - 14:45
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Ottavo chilometro

Ottavo chilometro
2015
Sangue e cenere



Sangue e cenere

La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.

Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi  dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele BiacchessiMassimo Priviero, Gaetano Liguori) ma gli amanti della band aspettavano sempre un nuovo lavoro di inediti, che ora è finalmente nel nostro lettore.

Con i fondi raccolti hanno potuto fare le cose per  bene, registrazioni in USA con una bella produzione di Jono Manson, una ricca strumentazione che vede ad accompagnare i fratelli Severini... (continua)
Danno gli occhi alla Pioggia nella Notte più nera
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/7/2014 - 14:44
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Non finisce qui

Non finisce qui
2015
Sangue e cenere



Sangue e cenere

La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.

Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi  dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele BiacchessiMassimo Priviero, Gaetano Liguori) ma gli amanti della band aspettavano sempre un nuovo lavoro di inediti, che ora è finalmente nel nostro lettore.

Con i fondi raccolti hanno potuto fare le cose per  bene, registrazioni in USA con una bella produzione di Jono Manson, una ricca strumentazione che vede ad accompagnare i fratelli Severini... (continua)
Vostro Onore, vostro Onore
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/7/2014 - 14:41
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Roma meticcia

Roma meticcia
[2011]
Album : Profondo rosso
Se il vento urla contro
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/7/2014 - 01:36
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When You See Millions of the Mouthless Dead

When You See Millions of the Mouthless Dead
[ottobre 1915]
Versi di Charles Hamilton Sorley (1895-1915), nella raccolta postuma intitolata “Marlborough and other Poems” pubblicata nel 1916.
Musica per orchestra sinfonica del belga Jan Van der Roost (1956-), che intitolò il componimento “Et in Terra pax”

Che destino quello del giovane scozzese Charles Sorley!
Educato al Marlborough College - come Siegfried Sassoon - prima di entrare ad Oxford, Charles Sorley decise di andare a studiare una lingua ed una letteratura che amava... quella tedesca. Fu infatti i Turingia, all’Università di Jena, che lo sorprese lo scoppio della guerra. Posto in arresto per qualche giorno, fu poi espulso dal paese e corse ad arruolarsi volontario nel Suffolk Regiment. Sul fronte francese divenne capitano in poche settimane e poi, il 13 ottobre 1915, nei pressi di Hulluch, Nord-Passo di Calais, fu colpito in fronte da un cecchino tedesco durante una delle... (continua)
When you see millions of the mouthless dead
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 21:53
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Arról alúl

Arról alúl
[fine 800, inizio 900]
Canzone di soldato anonimo
Su di una melodia popolare riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VI” (“Musica popolare ungherese VI”) pubblicata nel 1925.

Classica canzone di “naja”, identica in ogni epoca ed in ogni angolo del mondo: la triste lettera dall’amata, il dubbio sulla sua fedeltà, il rancore verso i vertici per tutto quel tempo perduto, forzatamente trascorso lontano dalla casa e dagli affetti...
Ho datato il brano a cavallo dei due secoli perchè la ferma è qui di tre anni, e quindi precedente al 1912 quando anche in Ungheria, come già avevano fatto altre nazioni, il servizio militare obbligatorio fu “ridotto” a 2 anni... Dopo poco però arrivò la Grande Guerra a rimettere tutto a posto: la naja non ebbe più termine.
Arról alúl kéken béborult az ég,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 20:55
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Körtéfa

Körtéfa
Testo di anonimo soldato ungherese.
Su di una qualche aria popolare ovvero originale, riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VII” (“Musica popolare ungherese VII”).

A Gyöngyös durante la Grande Guerra c’era un ospedale da campo e lì vicino un grande pero sotto il quale i soldati convalescenti si radunavano e se la contavano e se la ridevano, e se la cantavano… Un’oasi di pace e di vita lontana dal furore della guerra, dall’orrore della morte…
Körtéfa, körtéfa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 14:58
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Doberdói dal

Doberdói dal
[1916]
Testo di anonimo soldato ungherese.
Su di una qualche aria popolare ovvero originale, riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VI” (“Musica popolare ungherese VI”). Ignoro la data precisa di composizione dell’opera.

Una “katonadal”, una canzone soldatesca ungherese direttamente dalle trincee della Grande Guerra, precisamente da Doberdob (Doberdó del Lago), dove nell’agosto del 1916 fu combattuta una delle battaglie più sanguinose dell’intero conflitto…

Da quello che sono riuscito a capire dalla traduzione inglese, il protagonista della canzone, certamente un contadino povero privo persino del certificato di nascita, acquista il suo primo documento d’identità quando viene arruolato per andare a combattere contro gli italiani: non gli servirà a gran che, perché morirà subito e avrà una sepoltura anonima sul campo di battaglia…
Keresik a, nem lelik a keresztelő levelemet,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 14:12
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Eddig való dolgom a tavaszi szántás

Eddig való dolgom a tavaszi szántás
Testo di anonimo autore popolare, ignoro a che epoca possa risalire.
Musica popolare, riscritta e arrangiata da Béla Bartók. Brano incluso nell’opera “Nyolc magyar népdal” (“Canzoni popolari ungheresi”), per voce e pianoforte (Sz. 64, BB 47) del 1917.

Bartók intento a registrare canzoni in un villaggio magiaro, 1906

Uno dei tanti canti popolari raccolti intorno al 1907 da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali del Regno d’Ungheria. Bartók lo arrangiò dieci anni dopo, in piena prima guerra mondiale.
Eddig való dolgom a tavaszi szántás,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 11:49
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Wolf

Wolf
[2011]
Scritta da Klara e Johanna Söderberg.
Singolo poi incluso in alcune edizioni dell’album intitolato “The Lion's Roar” pubblicato nel 2012.

Dopo l’esordio con una cover dei Fleet Foxes ed “Emmylou”, il loro manifesto artistico esplicitamente dedicato ad Emmylou Harris, June Tabor, Gram Parsons e Johnny Cash, le due sorelle svedesi Klara e Johanna – due vere streguzze, vero Adriana? – sono ormai molto famose, e se lo meritano.
Questa “Wolf” è emblematica del mondo fantastico in cui le First Aid Kit si muovono, come due “Alice in Wonderland” – il videoclip fu girato nel profondo della foresta di Järvsö, Hälsingland, nel Norrland svedese – ma è anche una denuncia della distruzione del pianeta che l’essere umano sta conducendo e della necessità che l’uomo riscopra l’animale naturale che è in lui, proprio per arginare l’autodistruzione in atto…
Per i percorsi “Lupi contro la Guerra” e “Guerra alla Terra”.
Wolf mother, where you been?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 09:05
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Maybe There's a World

Maybe There's a World
(2006)
Dall'album "An Other Cup"
I have dreamt of a place and time
(continua)
25/7/2014 - 00:54
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Angel of War

Angel of War
da "Footsteps in the Light" (2006)

Si trova nella prima raccolta pubblicata da Yusuf Islam (già Cat Stevens) dopo la conversione alla religione musulmana. E' un bellissimo dialogo fra l'Angelo delle Guerra e il Giovane Soldato che rivede se stesso nel nemico. La melodia ricorda molto il suo classico degli anni '70 "Lady D'Arbanville." ma in questo caso Yusuf è accompagnato solo dalle percussioni e da un coro di voci zulu.

Ancora una volta dobbiamo ringraziare la trasmissione Rataplan di Radio Due Rai per averci fatto conoscere questo pezzo.
O Angel Of War! What am I fighting for?
(continua)
inviata da CCG Staff 25/7/2014 - 00:16

Communiqués

Communiqués
Communiqués

Canzone française – Communiqués – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 8

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.

Mon ami Lucien l'âne, encore une canzone paradoxale, comme son titre te l'indique : « Communiqués ».

Eh bien, Marco Valdo M.I. mon ami, rien ne va droit dans cette histoire du Livre Blanc. A-t-on déjà vu une chansons constituée de communiqués ? Car j'imagine que c'est de cela qu'il s'agit...

En effet, c'est bien de cela qu'il est question : une chanson constituée de communiqués. Comme tu le sais, le communiqué est – dans notre univers médiatique – une forme très particulière... (continua)
L'Académie des Sciences communique :
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/7/2014 - 23:27
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Sanitarium Blues

Sanitarium Blues
[1989/1996]
Parole e musica di Townes Van Zandt
Nel disco postumo del 1999 intitolato “A Far Cry From Dead”

Una bellissima canzone, forse una delle ultime, dello schivo e malinconico Van Zandt, morto a soli 52 anni nel 1997 per effetto dei postumi non curati di una brutta caduta ma a causa di una vita trascorsa in frequenti ricoveri psichiatrici per una mai sconfitta psicosi maniaco-depressiva e nella dipendenza da farmaci, alcool e droghe...
The folks, they just can't take no more
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2014 - 21:11

Viole del Carso

Viole del Carso
[1918]
Parole e musica di E. A. Mario, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta (Napoli, 1884-1961).
I testi di questa e di altre canzoni del maestro napoletano nel 1922 verrano incluse - “Leggenda del Piave” compresa - in un volume d’impronta marcatamente patriottarda intitolato “Il Libro Grigio-Verde”... E bisogna pure aggiungere che il prolifico E. A. Mario fu amato assai durante il fascismo: per esempio, nel 1936 al Gran Teatro la Fenice a Venezia si tenne un grande concerto durante il quale vennero cantate molte sue canzoni di celebrazione del fascismo e della guerra coloniale...

Resta il fatto che “Viole del Carso” di patriottico non ha nulla e credo che possa bene essere accolta nel percorso delle “Canzoni d’amore contro la guerra”, così come a suo tempo fu accolta Le rose rosse, scritta sempre da E. A. Mario e interpretata da Carlo Buti.
Noi siamo le viole del Carso
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2014 - 20:22

Podgora

anonimo
Podgora
[1915?]
Un breve canto di anonimo soldato che, dopo un secolo, ci fa ripiombare nel fango e nel dolore delle trincee…

Prima della Grande Guerra il Monte Calvario – in realtà una collina di poco più di 200 metri – ad ovest di Gorizia, veniva chiamato in sloveno Kalvarija o Podgora, dal nome del vicino villaggio, oggi Piedimonte del Calvario. La zona fu teatro di battaglie feroci, come quella avvenuta nel luglio 1915 nel quadro della cosiddetta Seconda battaglia dell'Isonzo…
Ho perso la voce
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2014 - 11:59
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I'm Not Afraid of Life

I'm Not Afraid of Life
Dopo Joey (2001), Dee Dee (2002) e Johnny (2004), l'11 luglio scorso è morto anche Tommy Ramone, ultimo membro della formazione originaria dei Ramones.

Tommy Ramone era stato batterista (dal 74 al 78, poi sostituito da Marky Ramone) e produttore della band.
Aveva scritto pezzi immortali come "I Wanna Be Your Boyfriend" e "Blitzkrieg Bop"...

Il suo vero nome era Thomas Erdelyi o, meglio, Erdélyi Tamás. Era ungherese, ebreo, figlio di genitori scampati all'Olocausto perchè nascosti dai vicini... Molti suoi familiari invece furono vittime dei nazisti...

R.I.P. Tommy Ramone
Bernart Bartleby 20/7/2014 - 21:07
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Castrum vetus

Castrum vetus

L'impossibile Repubblica di Caulonia
di Gabriele Pedullà
Da Il Sole 24 Ore del 22 febbraio 2011

Il 23 giugno 1947, presso il tribunale di Locri, in provincia di Reggio Calabria, si aprì il più grande processo politico del dopoguerra. Per contenere tutti i 365 imputati il magistrato fu costretto a spostare le udienze in un ex pastificio appositamente trasformato in corte di giustizia. Ma presto venne stabilito che il reato di cui i 365 erano accusati, la sollevazione armata del piccolo centro di Caulonia (all'epoca quindicimila abitanti), ricadeva nei crimini prescritti dall'amnistia di Togliatti dell'anno precedente. Solo tre persone vennero condannate: Ilario Bava e Giuseppe Menno, responsabili dell'uccisione di un prete, e Pasquale Cavallaro, sindaco comunista del paese e - secondo la magistratura - mandante diretto dell'omicidio.

Si concludeva così una piccola vicenda locale che per... (continua)
Bernart Bartleby 20/7/2014 - 15:01
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L'estaca

L'estaca
SPAGNOLO 2 [ Abel García, 1986 ]
SPANISH 2 [ Abel García, 1986 ]





Non c'è minimamente da stupirsi se, tra le primissime versioni de L'estaca in lingue diverse dal catalano, ve ne siano in basco e in occitano (oltre che in francese e svedese); e, ugualmente, non ci si deve stupire se, per avere una versione cantata in castigliano, si sia dovuto attendere il 1986 e non in Spagna, bensì in Uruguay. Anche l'Uruguay, del resto, come molti altri paesi latinoamericani, ha dovuto a lungo tirare di qua e di là per liberarsi da dittature varie, più o meno militari e regolarmente sostenute dallo Zio Sam. Il cantautore uruguagio Abel García, nato nel 1953, inserì la sua versione nell'album eponimo (Orfeo LP). Ebbe a dichiarare: “La composizione originale era molto bella, e ho provato a mantenerne l'essenza. Quando la canto nel mio paese, l'Uruguay, piace molto a chi la ascolta”. [RV]

LA ESTACA
(continua)
inviata da Andrea 20/7/2014 - 12:59
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Addio Juna

Addio Juna
Rispondo ai figli della signora Bruna di Cagliari, mia "amica-di-penna" ma anche e soprattutto amica di cuore negli anni cinquanta, quando eravamo teen-agers. Mio padre, sensibile alla mia richiesta,da Olbia dove eravamo in vacanza mi accompagnò a Cagliari per conoscere Bruna, della quale gli parlavo sempre. Era una ragazza sensibile, intelligente, simpaticissima e i suoi genitori prepararono per noi una accoglienza meraviglio, che non dimenticherò mai. Andammo anche a fare il bagno al Poetto divertendoci come matte. Una giornata incredibile. Poi crescendo con gli anni ci siamo perse di..penna, ma nel mio pensiero è sempre stata un'amica carissima. Spero di avere sue notizie da voi. Sono su Facebook e la mia email è: elda.mari@alice.it (quel segno strambo sta per chiocciola). Grazie per avermi scritto. Siete stati molto cari.
elda mari 20/7/2014 - 12:02
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Lu meu patruni

Lu meu patruni
“Chjovi, chjovi” e “Cucci cucci cagnoledu” fanno parte di alcune filastrocche popolari...
IL MIO PADRONE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2014 - 09:37
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Do The Evolution

Do The Evolution
Ed ecco il video del discorso di Eddie!
(da notare la bottiglia di vino che brandisce nella sinistra...)

20/7/2014 - 01:07
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Beyazıt Meydanı’ndaki Ölü

Beyazıt Meydanı’ndaki Ölü
Le immagini riguardano il ferimento di Ethem Sarısülük, un operaio, durante una manifestazione antigovernativa il 1 giugno 2013. Come si vede dalle sequenze, un poliziotto rimasto isolato spara ad altezza uomo diversi colpi di pistola contro i dimostranti... Ethem Sarısülük, colpito alla testa, morì 14 giorni dopo... Quel poliziotto è rimasto senza nome, coperto dal governo, fino a qualche giorno fa, quando un pubblico ministero ne ha disposto l'arresto con l'imputazione di omicidio volontario. L'assassino si chiama Ahmet Şahbaz.

Il video shock della polizia turca che spara al manifestante

Molte le analogie con la morte di Carlo Giuliani a Genova nel 2001...

Bernart Bartleby 19/7/2014 - 21:11
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Στου κόσμου την ανηφοριά

Στου κόσμου την ανηφοριά
(Da stixoi.info, 20/10/2008)

Rispetto alla pagina di provenienza, sono stati ripristinati tutti i diacritici mancanti. [RV]
PE-A LUMII DEAL
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/7/2014 - 18:21
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Βράχο βράχο

Βράχο βράχο
Questo è il Nicco Gatto "doc", fotografato pochi giorni fa:

Quanto al resto, ben vengano tutti i gatti che si vuole; "stay cat" è uno dei modi principali che conosco per "stay human".

Tra le altre cose, proprio in queste ore sto occupandomi del famoso poeta greco Nikos Gatsos, e direi che dev'essere quasi parente di Nicco Gatto!

Colgo l'occasione per ricordare che il vero e completo nome di Nicco è "Sua Maestà Niccolò Machiavelli"; ma è noto anche sotto il sorprendente soprannome di "El Perro".
Riccardo Venturi 19/7/2014 - 12:11
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Στου κόσμου την ανηφοριά

Στου κόσμου την ανηφοριά
Versione italiana di Gian Piero Testa
(Da stixoi.info, 4/11/2007)
SULL'ERTA DEL MONDO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/7/2014 - 11:54
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Κουράστηκα να σε κρατώ

Κουράστηκα να σε κρατώ
Come più volte specificato in queste pagine, questa canzone e le altre cinque che seguono nell'elenco (vedi introduzione) fanno parte del cosiddetto "Ciclo Farandouri (Κύκλος Φαραντούρη): si tratta di sei canzoni musicate da Theodorakis su testi di Nikos Gatsos, Gerasimos Stavrou, Tasos Livaditis e Dimitris Christodoulou, che furono incise e pubblicate nel 1964/65 da Maria Farandouri. Da notare che la Farandouri, essendo nata nel 1947, aveva allora solamente 17 anni.
Riccardo Venturi 19/7/2014 - 11:40




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