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Rap da Rua #NãoVaiTerCopa

Rap da Rua #NãoVaiTerCopa
[2014]
A rua é de quem?
(continua)
inviata da adriana 8/6/2014 - 11:04
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Desculpe, Neymar

Desculpe, Neymar
Il cantautore brasiliano dà voce alla parte critica del Paese, che si oppone alla Coppa del mondo e invita a boicottarla
Articolo
Desculpe, Neymar
(continua)
inviata da adriana 8/6/2014 - 09:33
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Make a Better World

Let's redeem the world
(continua)
inviata da Sead Trnka 8/6/2014 - 01:51
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C’est sur le pont de Lyon

anonimo
C’est sur le pont de Lyon
Canzone contro la guerra tradizionale della Savoia
C’est sur le pont de Lyon que la belle s’y promène
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 7/6/2014 - 23:15
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Contro la mafia (a Crimor)

Contro la mafia (a Crimor)
Poesia di: Salvatore Azzaro da Giarratana, poeta e cantautore impegnato contro le mafie.
www.salvatoreazzaro.it
salvatoreazzaro59
Forti leggere
(continua)
inviata da Salvatore Azzaro da Giarratana 7/6/2014 - 19:42
Percorsi: Mafia e mafie
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Federico

Federico
"Federico" è una canzone dedicata alla memoria di Federico Aldrovandi, che qualcuno ancora non vuole rispettare.
"Buongiorno a voi, signori della corte, premetto a tutti: io sono innocente.
(continua)
inviata da adriana 7/6/2014 - 16:38

El Ghorba

El Ghorba
[1996]
Album / Albumi: Trasmigrazioni - Voce di popoli migranti
Edizioni Il Manifesto
Testo arabo / Arabic lyrics / Paroles en arabe / Arabisk text / Arabiankieliset sanat: [?]
Testo svedese / Swedish lyrics / Paroles en suédois / Svensk text / Ruotsinkieliset sanat:
a) Karl Vennberg, Att leva, 1945
b) da / from / tirées de / från: Karin Boye, Vägen hem, 1924




Storie di culture senza frontiere, di vecchi e nuovi sfruttamenti. Suoni che intercettano le rotte migratorie di genti in movimento verso luoghi dove rifondare una nuova identità, propria e collettiva, autonoma e comune. Componimenti originali di musicisti professionisti e occasionali, di compagni di strada di varia nazionalità e provenienza: Albania, Algeria, Bosnia, Congo, Francia, Italia, Iran, Palestina, Romania, Senegal, Serbia, Spagna, Svezia, Tunisia, Turchia.

Stories of borderless cultures, of old and new forms... (continua)
ينقيرلحلما للفربه يتيهسلها الضرر
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 6/6/2014 - 13:01
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Wir sind die Eingeborenen von Trizonesien

Wir sind die Eingeborenen von Trizonesien
Wir sind die Eingeborenen von Trizonesien -
Karl Berbuer (1948)

Text, Musik und Gesang von Karl Berbuer.
Das Lied war damals Schlager des Jahres. Mit Trizonesien sind die drei westlichen Besatzungszonen gemeint.



Mon ami Lucien l'âne, tu me vois bien embarrassé... et embarrassé pour publier dans les Chansons contre la Guerre une chanson allemande que personnellement, je trouve des plus intéressantes en ce qu'elle peut être vue de diverses façons... J'en avais déjà touché un mot en parlant avec toi de la chanson des Histoires d'Allemagne - Kölle Alaaf : Qui va payer ça ?, qui se situait justement en 1948.

Je m'en souviens, et tu avais noté qu'une autre de ses chansons, « Heidewitzka, Herr Kapitän » n'était pas trop appréciée des nazis...

Celle-ci vient après la disparition du régime nazi, c'est une chanson de 1948, juste au moment où dans l'Allemagne encore occupée, on commence à... (continua)
Mein lieber Freund, mein lieber Freund,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/6/2014 - 17:55

Cantata per Rocco Scotellaro

Cantata per Rocco Scotellaro
Cantata per Rocco Scotellaro

[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari... (continua)
Piangono i padri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 15:35
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Il meridionale

Il meridionale
[1962]
Parole e musica di Franco Trincale
Nell’LP autoprodotto intitolato “Canzoni in piazza!”
Testo trovato su Il Deposito
Io sono nato laggiù in Meridione
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 14:21
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Berlin

Berlin
[1965]
Parole e musica di Leo Di Gianantonio, in arte Leo Valeriano, che negli anni 60 fu uno dei promotori della cosiddetta “musica alternativa di destra”.
(Indicate tra parentesi alcune lievi variazioni inserite in una versione successiva del brano).
Testro trovato su Lorien – Archivio storico della musica alternativa

Era il giorno di Natale del 1965 e Leo Valeriano salì su una torretta del Check Point Charlie a Berlino Ovest, imbracciò la chitarra e si mise a cantare questa sua canzone all’indirizzo dell’Est, sotto gli sguardi della Volkspolizei (i “VoPos”) della Repubblica Democratica Tedesca…
Poi andò a rendere omaggio a Peter Fechter, nel luogo in cui il giovane appena diciottenne fu colpito dai Vopos il 17 agosto 1962 mentre tentava di scavalcare il Muro, e lasciato morire dissanguato, senza assistenza medica, nella “terra di nessuno”…

L’altro nome citato nella canzone è quello... (continua)
A nord e a sud si parla
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 14:00
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Addiu bedda Sicilia

Addiu bedda Sicilia
Parole di Ignazio Buttitta.
Musica di Rosa Balistreri.
Canzone inedita incisa da Rosa Balistreri trovata tra i dischi donati dall’artista al Comune di Licata.
Testo inedito trovato sul libro di Nicolò La Perna “Rosa Balistreri - Rusidda... a licatisa”.
Addiu bedda Sicilia, Palermu capitali,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 11:12
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Lu sicilianu

Lu sicilianu
[1975]
Parole e musica di Pino Veneziano.
Nel disco intitolato “Lu patruni è suvecchiu”
Testo trovato sul sito dedicato a Pino Veneziano.
Lu sicilianu è ‘nta tuttu ‘u munnu,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 10:33

Ballata pi Peppi Fava

Ballata pi Peppi Fava
[1984]
Versi di Ignazio Buttitta
Musica di Rosa Balistreri.
Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna.
Interpretata dalla stessa Rosa Balistreri.

Si veda anche Passa la banda di Giuseppe “Peppe” Giuffrida.
E per l’ultima ammazzata
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 10:01
Percorsi: Mafia e mafie
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A me vita

A me vita
[1977]
Parole e musica di Lillo Catania, già coautore di Quannu moru, il testamento artistico e spirituale di Rosa Balistreri.
Una canzone che ho voluto attribuire alla grande artista siciliana perché basata sul racconto della sua vita, raccolto dall’autore di questo splendido testo, Lillo Catania, un altro artista siciliano che conosco poco ma che in queste strofe si rivela essere davvero molto sensibile.
Lillo Catania e Rosa Balistreri si conobbero per caso, alla fine degli anni 70, essendo vicini di casa a Palermo. Per quattro anni Lillo e Rosa si incontrano quasi quotidianamente e i pezzi di vita che Rosa racconterà a Lillo diventeranno liriche e melodie di struggimento sincero, gran parte delle quali, purtroppo, non vennero allora pubblicate.
Testo inedito trovato sul libro di Nicolò La Perna “Rosa Balistreri - Rusidda... a licatisa”.

«[…] Rosa Balistreri si sedette di fronte a... (continua)
Quann’era picciridda cu me patri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 09:22
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Cristo è là

Cristo è là
2014
Mo' mo'
(Audioglobe, New Model Label)

Cristo è là è posta vicino alla chiusura: è un brano reggae dedicato a Federico Aldrovandi e il testo si basa sulle parole di Lino Aldrovandi in memoria del figlio assassinato.

23 dicembre 2013

Il giorno che venisti al mondo fu il più bello della mia vita e vorrei tanto tenerti ancora in braccio, perché non ci si può abituare all’orrore della morte, all’orrore dell’uccisione di un figlio. Ora dopo ben otto anni da quando 4 individui con una divisa addosso ti uccisero senza una ragione, non mi è rimasto altro che raccontare quanto meraviglioso voglia dire essere stato tuo papà, nella gioia, nell’amore e maledettamente nel dolore insopportabile di non poterti mai più avere accanto. Ma tanti altri padri, madri, sorelle, fratelli, figli e figlie di altre vittime potrebbero dire la stessa cosa, testimoni in prima persona di tempi, da troppo, mai... (continua)
Ammiro il cielo
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/6/2014 - 00:15

Le Ramasseur d'Olives

Le Ramasseur d'Olives
Le Ramasseur d'Olives

Chanson française – Le Ramasseur d'Olives – Marco Valdo M.I. – 2014


Mon cher ami Lucien l'âne, il faut que je t'explique … Il te souviendra que l'autre jour en présentant une chanson de Rocco Scotellaro, U metetore, intitulée dans sa traduction française : LE MOISSONNEUR, j'avais évoqué un « cueilleur d'olives » et une chanson que j'entendais faire à son sujet... et bien le voici et pas seulement en chanson, comme tu vas le voir.

En chair et en os, alors ?, dit Lucien l'âne en levant les oreilles si noires, si noires...

Pas du tout... Je reprends seulement en introduction à cette chanson écrite hier, La Méridienne de la sorcière verte, qui est la traduction française du texte d'Ugo Dessy et j'y ai laissé l'introduction que j'y avais faite... Voilà tout ce que tu trouveras ci-après.

Cette chanson est la transposition d'une nouvelle de l'écrivain sarde Ugo Dessy,... (continua)
Les palourdes se pêchent avec les pieds
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/6/2014 - 19:20
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Umanità

Umanità
[1976]
Parole e musica di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista, oggi “cristalloterapista” in quel di Roma.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Umanità
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 15:32
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Ma verrà un giorno

Ma verrà un giorno
[1974]
Versi di Dacia Maraini.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995, musicista, cantante e compositrice italiana) e Fortunata “Fufi” Sonnino (cantautrice e chitarrista, oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Testo trovato su Il Deposito.
Ma verrà un giorno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 15:22
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La malcontenta

anonimo
La malcontenta
[Fine 800 – inizio 900]
Nota anche come “Dirindina (o Teresina) la malcontenta”.
Una canzone popolare toscana presente nel repertorio di Caterina Bueno e di Daisy Lumini.

Testo trovato nel canzoniere femminista a cura del Centro Femminista di Padova (credo che l’indicazione coincida con quella de Il Deposito, ossia nel libretto del disco "Canti di donne in lotta", del Canzoniere femminista-gruppo musicale del comitato per il salario al lavoro domestico di Padova, Vedette, Zodiaco, 1974 (o 1975)
Gli ultimi versi tra parentesi - che chiudono il brano drammaticamente - sono stati aggiunti in un secondo tempo alla versione originale.

Trovo al brano anche in un disco di Antonietta Laterza ‎intitolato “Alle sorelle ritrovate”. L’album è del 1975 (Cramps Records) e la copertina è inequivocabile:
Dirindina la malcontenta
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 13:59
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Parru cu tia

Parru cu tia
[1954]
Versi di Ignazio Buttitta, nella raccolta intitolata “Lu pani si chiama pani”, Roma 1954, con le traduzioni di Salvatore Quasimodo e le illustrazioni di Renato Guttuso.
Interpretata in musica da molti artisti, come Tano Avanzato e gli Zabara, Milagro Acústico, Rosa Mistretta con Vito Parrinello, Majaria Trio & Eleonora Bordonaro.

“Quando venne chiamato sul palco, il presentatore non fece in tempo a presentarlo perché ci fu un brusio di smarrimento proprio nell'istante in cui stava per partire l'applauso, che infatti non partì.
L'atteso Ignazio Buttitta si era messo a fare dei cenni a qualcuno dietro le quinte e visto che niente succedeva incominciò ad alzare la voce intimando "a luci, a luci". Niente! Di nuovo: "A luci! a luci! astutati ddra luci, mi viene davanti e non mi fa taliari li pirsuni nta l'occhi".
Finalmente il faretto venne smorzato, qualcuno dalla platea gridò... (continua)
Parru cu tia,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 08:47
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Una historia real

Una historia real
Salutiamo con questa canzone Juan Carlos I di Borbone, il re allevato da Franco per diventare il suo successore e che ha oggi annunciato di voler abdicare e lasciare il posto al figlio

I tre componenti del gruppo punk spagnolo "Ardor Destómago" si sono beccati ben 900 euro di multa per "oltraggio alla corona" eppure è difficile negare la veridicità dei fatti raccontati nella canzone e che ripercorrono tutta la vita del monarca, fin da quando a 18 anni, in un misterioso "incidente" fece fuori il fratello...
¿Quién mató a su propio hermano
(continua)
2/6/2014 - 22:39
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Sergio Endrigo: Il dolce Paese

Sergio Endrigo: Il dolce Paese
[1968]
Scritta da Sergio Endrigo con Gianni Musy (1931 – 2011), attore, doppiatore, direttore del doppiaggio e paroliere italiano.
Un singolo poi incluso nel doppio album dal vivo “L'Arca di Noé” del 1970.

Propongo questa canzone, seppur cautamente come Extra, perchè trovo che le sue strofe ed il suo andamento musicale da banda di paese un po’ spompa, con tanto di mandolino e basso tuba, sia il miglior commento a questa giornata grondante di retorica patriottarda alla quale si è immancabilmente aggiunto l’abbraccio ai “nostri” due marò trattenuti in India da oltre due anni, i quali proprio oggi hanno pensato bene di alzare la voce professando la loro innocenza e affermando di aver soltanto adempiuto agli ordini...

Beh, sull’intricata vicenda il commento migliore è proprio la prima strofa di questa canzone di Endrigo. E infatti quella dei due marò è una “gonfia, tumefatta vicenda, una... (continua)
Io sono nato in un dolce Paese
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2014 - 21:55
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Disisperada

Disisperada
[Anni 60]
Testo di un poeta logudorese, Giovanni Maria Dettori, il quale, dopo l’esordio di Maria Carta con l’album intitolato “Paradiso in re” (1971), le regalò una sua raccolta di poesie che l’artista mise poi in musica.
Nell’album della Carta intitolato “Delirio - In s'amena campagna dilliriende”, pubblicato nel 1974.
Testo trovato sul sito della Fondazione Maria Carta

“Sa Disisperada” (Disperata) non è solo il titolo di questa poesia-canzone ma il nome di una delle varianti più recenti del “cantu a chiterra” sardo. Si canta su un'intera ottava e pare che sia stata composta per musicare un'ottava del poeta Antoni Cubeddu che comincia con i versi "Ahi mama isconsolada ite mi naras" che tratta di un soldato che saluta la madre prima di partire per la guerra.
Un canto di vecchi, un canto di solitudine e di dolore, un canto di emigrazione...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2014 - 15:09
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Corsicana

Corsicana
[fine 800]
Testo tradizionale in corso gallurese (Gadduresu) risalente alla fine dell’Ottocento, famoso canto sui banditi, adattamento di Maria Carta (che in un 45 giri del 1971 la intitola “Antoneddu, Antoneddu”).
Canto della Gallura, diffuso ampiamente nel Logudoro, denominato Corsicana perché ritenuto originario della Corsica.
Presente anche nel repertorio di Elena Ledda.
Interpretato da voce maschile e chitarra nel disco “Musica Sarda Vol.1” realizzato nel 1964 a cura di Diego Carpitella, Pietro Sassu e Leonardo Sole.
Testo trovato sul sito della Fondazione Maria Carta

Un canto che è una schermaglia a tre, tra il bandito e le sue donne, moglie e madre.
Ma nelle due ultime strofe (che Maria Carta non canta e di cui l’ultima, in particolare, è comune anche ad altre canzoni) sono sintetizzati i motivi che hanno fatto dell’uomo un fuorilegge (le comodità sono solo per i ricchi, per... (continua)
(La moglie)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 22:30
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Rammstein

Rammstein
Album: "Herzeleid" (1995)

Canzone dedicata al tragico incidente del 1988 alla base NATO di Ramstein (con una sola m) da cui il gruppo ha preso il nome. Una vera e propria strage causata dall'esibizione militarista delle Frecce Tricolori che precipitarono all'inizio dello spettacolo facendo 67 vittime tra il pubblico più i tre piloti degli aerei caduti. Vedi anche Frecce Avvelenate dei Punkreas.
Rammstein
(continua)
1/6/2014 - 22:12
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10.1.80

10.1.80
[1981]
Parole e musica dei Tavagna, nell’album intitolato “Chjamu” del 1981.

Credo che la canzone si riferisca ai sanguinosi scontri che si verificarono ad Ajaccio tra il 9 e il 10 gennaio 1980. Nei giorni precedenti gli abitanti del villaggio di Bastelica avevano fermato tre membri del Service d'Action Civique (SAC), organizzazione paramilitare creata da de Gaulle in chiave anticomunista, zeppa di poliziotti, pieds noir e fascisti, usata anche in Corsica contro gli autonomisti locali. I tre furono sequestratti in un albergo di Ajaccio, accusati di preparare un attentato. Il governo francese mandò i CRS in forze e si verificarono degli scontri violenti nel corso dei quali rimasero uccisi tre manifestanti corsi e un gendarme francese.
Languida hè l’alba sta mane
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 19:03
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L'alivu culomba

L'alivu culomba
[2009]
Parulle è Musica: Ghj.P. Lanfranchi
Accunciamenti: M. Bothwell
Nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”

Cumu fà da chì l’alivu di a libertà ascondi sempre in le so fronde a culomba di a pace?
À purtà tanti morti
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:05
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Tù ch'eri partutu

Tù ch'eri partutu
[2009]
Parulle: Ghj. Fusina
Musica: Tavagna (M. Paoli)
Nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”

À quelli chì, fiori strappati, sò morti in lochi scunnisciuti per guerre ch’ùn sanu arricoglie chè cuscogliule di morte...
Tù chì eri partutu in festa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 17:53
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Reggae per Carlo Giuliani

Reggae per Carlo Giuliani
Testo: Carmelo Albanese
Musica: Rock Brothers
Quando ti portan via la tua città
(continua)
inviata da adriana 1/6/2014 - 15:03
Percorsi: Genova - G8
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Lamentu d’una matri

Lamentu d’una matri
[1947/1953]
Poesia concepita - come “A stragi da Purtedda” - nel giorno dell'eccidio di Portella della Ginestra, 1 maggio 1947, ma strutturata e pubblicata solo qualche anno più tardi nella raccolta intitolata “Lu pani si chiama pani” (Editori Riuniti 1954), con la traduzione italiana a fronte a cura di Salvatore Quasimodo.

Nel repertorio di Nonò Salamone e recentemente ripresa anche dal giovane cantastorie siciliano Paolo Zarcone.

Trovo il brano anche in un disco collettivo intitolato “La mia vita vorrei scriverla cantando”, a cura della Fondazione Ignazio Buttitta, con le musiche del compositore Salvatore Di Grigoli e gli arrangiamenti del fisarmonicista Ruggero Mascellino, entrambi siciliani.
I
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 12:21
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Mamma tedesca

Mamma tedesca
Credo che quella di Nonò Salamone (recentemente ripresa dal giovane cantastorie siciliano Paolo Zarcone) sia una riduzione della poesia di Buttitta.
Questa dovrebbe essere la versione originale:
LITTRA A NA MATRI TEDESCA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 10:03
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
di ΔR-PLU

Ho scritto questo testo un mattino di questi. Per avere dieci volte la sua efficacia probabilmente dovevo scriverlo qualche mese fa.
Questo è il mio modo di somatizzare quella che ritengo una sconfitta anche personale. Non ho potuto/voluto/dovuto fare molto di fronte alla sfacciataggine dell'Ateneo fiorentino nel ricattare in un modo così basso quella parte degli studenti di psicologia a cui sta più a cuore il destino della propria disciplina. Soffro a ripensarmi in un atteggiamento recalcitrante nelle dichiarazioni eppure al contempo accondiscendente se si pensi alle ripetute occasioni (in particolare una) in cui dipendeva solo da me far saltare l'attivazione di una laurea magistrale e chi si è visto s'è visto.

Chi tocca Psi tocca tutti.

Troverete qui l'introduzione del Collettivo LaboratorioQuindici / Psi per Vendetta della Scuola di Psicologia,... (continua)
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 1/6/2014 - 06:35
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La vita xe tuto un bidon

La vita xe tuto un bidon
(1946?)

Sull'aria di Lili Marleen

Canzone del grande comico triestino Cecchelin scritta probabilmente nell'immediato dopoguerra. Durante il fascismo Cecchelin, pur non scrivendo pezzi apertamente antifascisti, da spirito libero aveva avuto dei guai per alcune battute su Mussolini.

Nel dopoguerra fu vittima di tristi vicissitudini politiche. Accusato di aver denunciato al comando partigiano quale fascista e collaborazionista un altro attore, Giacomo Pellegrina in arte Nino D’Artena che fu poi ucciso nella foiba Plutone, fu per questo condannato ad una pena che molti all’epoca giudiarono comunque eccessiva. Uscito di galera gli fu impedito di calcare i palcoscenici di Trieste e morì a Torino nel 1964.

La trascrizione all'ascolto potrebbe essere anche sbagliata in qualche punto... chiedo aiuto ai triestini DOC.
Amici cari, inutile essere filosofi. La vita no xe che un grande bidon. E che bidon. Se odiemo, femo la guerra, se masemo, se parlemo drio. Per cossa? Solo per essere in possesso dei quattro pilastri della vita: vestirse, spoiarse, inpinirse e svodarse.
(continua)
1/6/2014 - 00:09

Salmo alla casa e agli emigranti

Salmo alla casa e agli emigranti
[1952]
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Nella sezione intitolata “Quaderno a cancelli” della raccolta “È fatto giorno. 1940-1953”, Milano, Mondadori, 1954.

Dopo aver visto i suoi contadini imbarcarsi a Napoli, Rocco Scotellaro, postosi il problema della forma poetica più idonea a esprimere l'angoscia di chi assiste al ripetersi dell'esodo biblico, lo risolse per il salmo: “Epica: è falsa, ora. Elegia: è facilissima. Ode: per chi e che? Sonetto: ci vuol pace e molti giorni di incubazione, non delle rime, del fatto. Canzone: sono solo. Comizio: idem. Epicedio: i morti sono freddi. Salmo: sto per arrivarci, ma l'ignoto è lontano. Vada per una specie di Salmo...”
Inchinati alla terra, alla piccola porta mangiata della casa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 00:02

Il morto

Il morto
[1951]
Ennesima poesia di Rocco Scotellaro nata da un canto popolare lucano, in questo caso quello intitolato “Na cantata di mammaranna”, la ninna nanna di una nonna, che ha perso i figli in guerra e che ora fa crescere il suo nipotino rimasto orfano cantando il ritornello distico “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome” (“Non possa far più notte né giorno / si è impiombato il pane nel forno”).
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
La poesia fu anche pubblicata sulla rivista internazionale di letterature “Botteghe Oscure” (ottavo quaderno, II semestre 1951), fondata dalla nobildonna Marguerite Caetani ed edita dal 1948 al 1960.
Non voglia mai far notte, mai far giorno,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2014 - 23:18
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Los mandados

Los mandados
Caro krzyś, mi sembra di capire - anche dai commenti di Riccardo - che dalla mia reazione un po’ scorbutica di cui sopra possa essere derivato un tuo allontamento dalle CCG... Spero non sia così, anche perchè sarebbe una reazione più spropositata dei tuoi normali “spropositi”. Spero invece che il tuo saluto sia momentaneo e determinato invece da qualcosa di bello, come una storia d’amore che ti assorbe anima e corpo...
Se invece davvero tu te la fossi presa per causa mia, beh, per prima cosa ti chiedo scusa... Mi è già capitato a volte di scazzare con qualche assiduo collaboratore del sito, con lo stesso Riccardo, con DQ82, con Giorgio (che da un sei mesi circa non si sente più... boh?!?), con Kiocciolina (scomparsa dopo un mio rimbrotto a proposito di una sua traduzione, nonostante le mie scuse disperate), con Sandi (ciao Sandi, fatti vivo appena hai visto qualche DVD di Paolo Rumiz sulla... (continua)
Bernart Bartleby 31/5/2014 - 22:14
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Take Good Care

Take Good Care
Album: LP1 (2011)
Produced by Dave Stewart

July 2012: Singer-songwriter and actor Joss Stone, war photographer Paul Conroy and musician and producer Dave Stewart are calling on world leaders gathering at the United Nations to deliver an effective Arms Trade Treaty as they launch a new version of the song ‘Take Good Care’.

‘Take Good Care’ was co-written by Paul Conroy – who was seriously injured earlier this year in Homs, Syria – and Joss Stone, and produced by Dave Stewart. The song is being released in support of Amnesty International’s call upon world leaders to deliver an effective and robust international Arms Trade Treaty.

Conroy wrote the song in response to the devastating impact upon people’s lives of armed violence and conflict in Misrata, Libya. He said:

"Having covered armed conflicts up close I have seen the sickening human toll of a world awash in weapons and military... (continua)
Take Good Care
(continua)
31/5/2014 - 21:52
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Devedesete

Devedesete
Evento di Pace Sarajevo 2014
Una lettera a tutti coloro che sono ancora incerti per partecipare



Gentile Signore / a,
Cari Colleghi,
Cari amici della Pace,

In 10 giorni inizierà il più grande raduno internazionale di pace, che riunirà le riflessioni sulla pace e le analisi della situazione politica con le sfide attuali e le azioni relative alla pace e alle minacce alla pace in tutto il nostro mondo.

Oltre 190 workshop, le tavole rotonde, l'Assemblea di pace e gli eventi di apertura e chiusura si occuperanno di una serie di aspetti della creazione di pace di fronte alle sfide globali come il cambiamento climatico e le crisi alimentari. Essi discuteranno gli argomenti di violenza e di oppressione, con l'obiettivo di sviluppare delle soluzioni alternative come la non-violenza e la risoluzione civile del conflitto e quindi garantire la loro accettazione politica - nonostante la cultura... (continua)
Sabina Dina Nuhefendic 31/5/2014 - 20:26
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Resolution der Kommunarden

Resolution der Kommunarden
translated by Robert Stiller
I
(continua)
inviata da sok 30/5/2014 - 22:17

Ὁ ὕμνος τῆς εἰρήνης

Ὁ ὕμνος τῆς εἰρήνης
Credo che questa lirica sia di Pindaro...
Orfeo 30/5/2014 - 22:06
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Swordfishtrombone

Swordfishtrombone
Grazie krzyś, conosco Piosenki Toma Waitsa di Kazik Staszewki, l'ho ricevuto anni fa assieme a Melodie Kurta Weill'a e a quello della mia amica Justyna Bacz dedicato a Brassens. Quando sono venuto in contatto con i Polacchi, grazie all'interesse per le mie opere Coheniane, mi ha letteralmente sbalordito quella scena musicale: un sacco di artisti hanno cantato Wysocki nella loro lingua (Barwy Duszy, Evgen Malinovskij, Andrzeja Kolakowskiego, Pawet Orkisz, Maciej Malenczuk, Leonid Volodko, Jurij Wizbor, Jurij Kukin, Janusz Kasprowicz...........) ed esiste una collana di cofanetti mirabolante: 50 X BREL, 45 X BRASSENS, 55 X WYSOCKI, 38 X BRECHT, 35 X COHEN....dove il numero corrisponde alle canzoni tradotte interpretate da vari cantanti, amano davvero la canzone d'autore, la produzione del nostro mercato discografico al confronto è stata da Medioevo.....
Flavio Poltronieri 30/5/2014 - 20:08
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Don Salvatò

Don Salvatò
DON SALVATÒ
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 30/5/2014 - 12:09




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