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10.1.80

10.1.80
[1981]
Parole e musica dei Tavagna, nell’album intitolato “Chjamu” del 1981.

Credo che la canzone si riferisca ai sanguinosi scontri che si verificarono ad Ajaccio tra il 9 e il 10 gennaio 1980. Nei giorni precedenti gli abitanti del villaggio di Bastelica avevano fermato tre membri del Service d'Action Civique (SAC), organizzazione paramilitare creata da de Gaulle in chiave anticomunista, zeppa di poliziotti, pieds noir e fascisti, usata anche in Corsica contro gli autonomisti locali. I tre furono sequestratti in un albergo di Ajaccio, accusati di preparare un attentato. Il governo francese mandò i CRS in forze e si verificarono degli scontri violenti nel corso dei quali rimasero uccisi tre manifestanti corsi e un gendarme francese.
Languida hè l’alba sta mane
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 19:03
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Frecce Avvelenate

Frecce Avvelenate
Il due giugno gioca alle freccette tricolori. Un'alternativa economica, ecologica, sportiva e popolare alla follia delle spese militari. Nessuna controindicazione tranne che per i fabbricanti e gli spacciatori degli strumenti di morte. Le freccette sono compatibili anche con l'art. 11 della Costituzione. Non è vero, Giorgio?
Ateneo Libertario Etneo 1/6/2014 - 19:03
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El pueblo unido jamás será vencido

La versione còrsa dei Tavagna, nell’album intitolato “Chjamu” del 1981.
El pueblo unido jamás será vencido
Come già accennato, la versione in còrso dei Tavagna (dall'album “Chjamu” del 1981) è, oltre che notevolissima, l'unica ritmica in un linguaggio assimilabile all'italiano. E' fuor di dubbio che si tratta sia di un esempio di universalità del canto, sia di adattamento ad una situazione particolare, nella fattispecie quella della Corsica. E' il destino ovvio di tutti i canti di lotta laddove tale situazione di lotta esiste ed è percepita e vissuta come tale. [RV]

Un populu unitu

(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:40
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L'alivu culomba

L'alivu culomba
[2009]
Parulle è Musica: Ghj.P. Lanfranchi
Accunciamenti: M. Bothwell
Nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”

Cumu fà da chì l’alivu di a libertà ascondi sempre in le so fronde a culomba di a pace?
À purtà tanti morti
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:05
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Le gorille

Versione corsa dei Tavagna, nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”
Le gorille
Paroles et musique: Georges Brassens
Adattazione: Leo Donati, Ghj. Maria Casanova

Hà viaghjatu a scimia di Brassens, sin’à iss’ortu di scherzu è di spiritu cusì corsi...

A SCIMIA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:00
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Tù ch'eri partutu

Tù ch'eri partutu
[2009]
Parulle: Ghj. Fusina
Musica: Tavagna (M. Paoli)
Nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”

À quelli chì, fiori strappati, sò morti in lochi scunnisciuti per guerre ch’ùn sanu arricoglie chè cuscogliule di morte...
Tù chì eri partutu in festa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 17:53
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Reggae per Carlo Giuliani

Reggae per Carlo Giuliani
Testo: Carmelo Albanese
Musica: Rock Brothers
Quando ti portan via la tua città
(continua)
inviata da adriana 1/6/2014 - 15:03
Percorsi: Genova - G8
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Pick a Bale of Cotton

anonimo
Pick a Bale of Cotton
di che data è?
1/6/2014 - 11:20
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Mamma tedesca

Mamma tedesca
Credo che quella di Nonò Salamone (recentemente ripresa dal giovane cantastorie siciliano Paolo Zarcone) sia una riduzione della poesia di Buttitta.
Questa dovrebbe essere la versione originale:
LITTRA A NA MATRI TEDESCA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 10:03
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
di ΔR-PLU

Ho scritto questo testo un mattino di questi. Per avere dieci volte la sua efficacia probabilmente dovevo scriverlo qualche mese fa.
Questo è il mio modo di somatizzare quella che ritengo una sconfitta anche personale. Non ho potuto/voluto/dovuto fare molto di fronte alla sfacciataggine dell'Ateneo fiorentino nel ricattare in un modo così basso quella parte degli studenti di psicologia a cui sta più a cuore il destino della propria disciplina. Soffro a ripensarmi in un atteggiamento recalcitrante nelle dichiarazioni eppure al contempo accondiscendente se si pensi alle ripetute occasioni (in particolare una) in cui dipendeva solo da me far saltare l'attivazione di una laurea magistrale e chi si è visto s'è visto.

Chi tocca Psi tocca tutti.

Troverete qui l'introduzione del Collettivo LaboratorioQuindici / Psi per Vendetta della Scuola di Psicologia,... (continua)
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 1/6/2014 - 06:35
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La vita xe tuto un bidon

La vita xe tuto un bidon
(1946?)

Sull'aria di Lili Marleen

Canzone del grande comico triestino Cecchelin scritta probabilmente nell'immediato dopoguerra. Durante il fascismo Cecchelin, pur non scrivendo pezzi apertamente antifascisti, da spirito libero aveva avuto dei guai per alcune battute su Mussolini.

Nel dopoguerra fu vittima di tristi vicissitudini politiche. Accusato di aver denunciato al comando partigiano quale fascista e collaborazionista un altro attore, Giacomo Pellegrina in arte Nino D’Artena che fu poi ucciso nella foiba Plutone, fu per questo condannato ad una pena che molti all’epoca giudiarono comunque eccessiva. Uscito di galera gli fu impedito di calcare i palcoscenici di Trieste e morì a Torino nel 1964.

La trascrizione all'ascolto potrebbe essere anche sbagliata in qualche punto... chiedo aiuto ai triestini DOC.
Amici cari, inutile essere filosofi. La vita no xe che un grande bidon. E che bidon. Se odiemo, femo la guerra, se masemo, se parlemo drio. Per cossa? Solo per essere in possesso dei quattro pilastri della vita: vestirse, spoiarse, inpinirse e svodarse.
(continua)
1/6/2014 - 00:09

Salmo alla casa e agli emigranti

Salmo alla casa e agli emigranti
[1952]
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Nella sezione intitolata “Quaderno a cancelli” della raccolta “È fatto giorno. 1940-1953”, Milano, Mondadori, 1954.

Dopo aver visto i suoi contadini imbarcarsi a Napoli, Rocco Scotellaro, postosi il problema della forma poetica più idonea a esprimere l'angoscia di chi assiste al ripetersi dell'esodo biblico, lo risolse per il salmo: “Epica: è falsa, ora. Elegia: è facilissima. Ode: per chi e che? Sonetto: ci vuol pace e molti giorni di incubazione, non delle rime, del fatto. Canzone: sono solo. Comizio: idem. Epicedio: i morti sono freddi. Salmo: sto per arrivarci, ma l'ignoto è lontano. Vada per una specie di Salmo...”
Inchinati alla terra, alla piccola porta mangiata della casa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 00:02

Il morto

Il morto
[1951]
Ennesima poesia di Rocco Scotellaro nata da un canto popolare lucano, in questo caso quello intitolato “Na cantata di mammaranna”, la ninna nanna di una nonna, che ha perso i figli in guerra e che ora fa crescere il suo nipotino rimasto orfano cantando il ritornello distico “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome” (“Non possa far più notte né giorno / si è impiombato il pane nel forno”).
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
La poesia fu anche pubblicata sulla rivista internazionale di letterature “Botteghe Oscure” (ottavo quaderno, II semestre 1951), fondata dalla nobildonna Marguerite Caetani ed edita dal 1948 al 1960.
Non voglia mai far notte, mai far giorno,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2014 - 23:18
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Los mandados

Los mandados
Caro krzyś, mi sembra di capire - anche dai commenti di Riccardo - che dalla mia reazione un po’ scorbutica di cui sopra possa essere derivato un tuo allontamento dalle CCG... Spero non sia così, anche perchè sarebbe una reazione più spropositata dei tuoi normali “spropositi”. Spero invece che il tuo saluto sia momentaneo e determinato invece da qualcosa di bello, come una storia d’amore che ti assorbe anima e corpo...
Se invece davvero tu te la fossi presa per causa mia, beh, per prima cosa ti chiedo scusa... Mi è già capitato a volte di scazzare con qualche assiduo collaboratore del sito, con lo stesso Riccardo, con DQ82, con Giorgio (che da un sei mesi circa non si sente più... boh?!?), con Kiocciolina (scomparsa dopo un mio rimbrotto a proposito di una sua traduzione, nonostante le mie scuse disperate), con Sandi (ciao Sandi, fatti vivo appena hai visto qualche DVD di Paolo Rumiz sulla... (continua)
Bernart Bartleby 31/5/2014 - 22:14
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Take Good Care

Take Good Care
Album: LP1 (2011)
Produced by Dave Stewart

July 2012: Singer-songwriter and actor Joss Stone, war photographer Paul Conroy and musician and producer Dave Stewart are calling on world leaders gathering at the United Nations to deliver an effective Arms Trade Treaty as they launch a new version of the song ‘Take Good Care’.

‘Take Good Care’ was co-written by Paul Conroy – who was seriously injured earlier this year in Homs, Syria – and Joss Stone, and produced by Dave Stewart. The song is being released in support of Amnesty International’s call upon world leaders to deliver an effective and robust international Arms Trade Treaty.

Conroy wrote the song in response to the devastating impact upon people’s lives of armed violence and conflict in Misrata, Libya. He said:

"Having covered armed conflicts up close I have seen the sickening human toll of a world awash in weapons and military... (continua)
Take Good Care
(continua)
31/5/2014 - 21:52
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Devedesete

Devedesete
Evento di Pace Sarajevo 2014
Una lettera a tutti coloro che sono ancora incerti per partecipare



Gentile Signore / a,
Cari Colleghi,
Cari amici della Pace,

In 10 giorni inizierà il più grande raduno internazionale di pace, che riunirà le riflessioni sulla pace e le analisi della situazione politica con le sfide attuali e le azioni relative alla pace e alle minacce alla pace in tutto il nostro mondo.

Oltre 190 workshop, le tavole rotonde, l'Assemblea di pace e gli eventi di apertura e chiusura si occuperanno di una serie di aspetti della creazione di pace di fronte alle sfide globali come il cambiamento climatico e le crisi alimentari. Essi discuteranno gli argomenti di violenza e di oppressione, con l'obiettivo di sviluppare delle soluzioni alternative come la non-violenza e la risoluzione civile del conflitto e quindi garantire la loro accettazione politica - nonostante la cultura... (continua)
Sabina Dina Nuhefendic 31/5/2014 - 20:26
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Resolution der Kommunarden

Resolution der Kommunarden
Polnische Version / Versione polacca / Polish version / Version polonaise / Puolankielinen versio / Polska wersja [1]:
Robert Stiller
Rezolucja komunardów
(continua)
inviata da sok 30/5/2014 - 22:17

Ὁ ὕμνος τῆς εἰρήνης

Ὁ ὕμνος τῆς εἰρήνης
Credo che questa lirica sia di Pindaro...
Orfeo 30/5/2014 - 22:06
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Swordfishtrombone

Swordfishtrombone
Grazie krzyś, conosco Piosenki Toma Waitsa di Kazik Staszewki, l'ho ricevuto anni fa assieme a Melodie Kurta Weill'a e a quello della mia amica Justyna Bacz dedicato a Brassens. Quando sono venuto in contatto con i Polacchi, grazie all'interesse per le mie opere Coheniane, mi ha letteralmente sbalordito quella scena musicale: un sacco di artisti hanno cantato Wysocki nella loro lingua (Barwy Duszy, Evgen Malinovskij, Andrzeja Kolakowskiego, Pawet Orkisz, Maciej Malenczuk, Leonid Volodko, Jurij Wizbor, Jurij Kukin, Janusz Kasprowicz...........) ed esiste una collana di cofanetti mirabolante: 50 X BREL, 45 X BRASSENS, 55 X WYSOCKI, 38 X BRECHT, 35 X COHEN....dove il numero corrisponde alle canzoni tradotte interpretate da vari cantanti, amano davvero la canzone d'autore, la produzione del nostro mercato discografico al confronto è stata da Medioevo.....
Flavio Poltronieri 30/5/2014 - 20:08
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Mal d'Africa (Ilaria, Miran e i sentieri delle banane)

Mal d'Africa (Ilaria, Miran e i sentieri delle banane)
Album: "Il diavolo di mezzogiorno" (2003)


Ilaria Alpi e Miran Hrovatin



"Ilaria e Miran uccisi per un traffico rifiuti-armi. Ma è una verità troppo scomoda per l'Italia"


"In 20 anni di indagini", spiega la madre della giornalista del Tg3 uccisa a Mogadiscio con il suo operatore, "mi sono scontrata con un muro di silenzi, depistaggi, documenti spariti e strani decessi di persone legate al duplice omicidio". Il governo potrebbe desecretare gli 8 mila documenti raccolti dai nostri Servizi. "Credo servirà a poco", sostiene la signora Alpi, "a me basta trovare i mandanti e guardarli in faccia"

Io so perché Ilaria e Miran sono stati uccisi. Dopo 20 anni di indagini inutili e faticose, di menzogne, depistaggi, sparizioni, altre morti sospette, ho bisogno solo di conoscere i nomi dei mandanti di quel duplice omicidio. Non li voglio vedere dietro le sbarre. Mi basta guardarli in faccia".... (continua)
Non c'è verso di conoscere il vento
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 30/5/2014 - 00:03

Orta Nova 1948

Orta Nova 1948
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continua)
Dieci giorni alla bonifica e dodici all’azienda
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/5/2014 - 18:51
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Ruanda

Ruanda
[1995]
Brano strumentale nell’album intitolato “Sanacore”

In Ruanda, dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente - a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati - almeno 500.000 persone (secondo le stime di Human Rights Watch), in stragrande maggioranza appartenenti all’etnia minoritaria dei Tutsi (ma anche Hutu moderati). I carnefici, organizzati in milizie finanziate, armate ed equipaggiate dal Governo, erano di etnia Hutu. La stima delle vittime salì in seguito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800.000 o 1.000.000 di persone.

Un’immagine emblema del genocidio ruandese:

Durante un notiziario del 2000 il quotidiano britannico The Guardian rivelò che l’allora Segretario Generale dell'ONU, l’egiziano Boutros Boutros-Ghali [in carica tra il 1992 ed il 1996 e quindi anche durante il genocidio ruandese], giocò... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2014 - 14:57
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Tall el Zataar

Tall el Zataar
[1976]
Atlantic Records, T 50324.
Ristampato in CD nel 2003
e nuovamente in vinile nel 2012 da BTF.

Si tratta di un brano strumentale jazz rock progressive che gli Agorà, storica band marchigiana ancora in attività (fondata nell'estate del 1974) dedicò al Massacro di Tell al-Zataar, avvenuto durante la guerra civile libanese il 12 agosto 1976. Tell al-Zaatar (in arabo تل الزعتر) era un campo di rifugiati palestinesi gestito dall'UNRWA, e ospitava circa 50000-60000 rifugiati nella zona nordorientale di Beirut; il suo nome significa "La collina del timo", ed è traslitterato in vari modi. Gli Agorà, scossi dal terribile massacro di profughi inermi perpetrato dalle milizie "cristiane" libanesi con il coinvolgimento diretto della Siria di Hafez al-Assad (il padre dell'attuale presidente siriano), provocò migliaia di vittime.
inviata da Riccardo Venturi 29/5/2014 - 12:42




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