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Lettre du front

Lettre du front
Album: Authentik (2007)

feat. Sefyu
[Sefyu :]
(continua)
7/5/2014 - 22:48

Les gueux

Les gueux
[1884]
Versi di Jean-Baptiste Clément
Sull’aria de “Les gueux” (1812), canzone di Pierre-Jean de Béranger.

Omaggio, ma critico, di Clément al maestro de Béranger (1780-1857), grande chansonnier e goguettier, grande nemico dell’Ancien Régime, morto famoso ma in miseria.
Al contrario di de Béranger, che celebrava la libertà insita nella povertà (“Les gueux, les gueux, Sont les gens heureux; Ils s’aiment entre eux. Vivent les gueux!”), Jean-Baptiste Clément mostra una rabbia più rivoluzionaria, post-Comune, affermando che, se è vero che si può mangiare senza tovaglia e dormire sulla paglia, è altrettanto vero che su di una bella tovaglia non si banchetta affatto male e si dorme assai meglio in un buon letto…
Les gueux, les gueux
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/5/2014 - 16:01
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L’angelus

L’angelus
[1884]
Versi di Jean-Baptiste Clément.
L’autore della musica non è indicato.
Dedicata al pittore Jean-François Millet (1814-1875), autore di importanti opere, come “Les glaneuses” [Le spigolatrici, 1857] e – per l’appunto – “L’angelus” [1857-1859].
Rinvio al proposito all’introduzione fatta da Riccardo Venturi a Plegaria a un labrador di Vìctor Jara.

Je ne connais rien de plus lugubre que le tintement monotone de l'angelus le matin!
Comme il dit bien aux uns: Misère, servitude, résignation.
Comme il dit bien aux autres: soyez heureux et dormez en paix! On travaille pour vous.
Comme la cloche de l'angelus est bien la digne soeur de la cloche de l'usine et de l'atelier!
Depuis quelles existent, ces bavardes tapageuses qu'on a toujours poétisées n'ont cessé d'être les complices des ennemis de la raison, du progrès, de la justice et de la liberté.
Les cloches n'ont sonné pour le peuple... (continua)
Forçats de la mine et mangeurs de terre,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/5/2014 - 14:45

L’enfant pauvre

L’enfant pauvre
[1873]
Versi di Jean-Baptiste Clément, composti durante l’esilio a Londra, dove era riparata dopo la disfatta della Comune, inseguito da una condanna a morte in contumacia.
L’autore della musica non è indicato.


Au citoyen Alphonse Fournier.
Quelle horreur! Je dédie cette chanson à un réprouvé, à un... disons le mot, à un forçat! Au citoyen Fournier, condamné par la justice bourgeoise à huit ans de travaux forcés!
Je l'ai connu lors de la grève des tisseurs qui éclata à Roanne en 1882.
Fournier, cependant, ne s'était pas fait remarquer parmi ceux qu'on appelle les violents.
Lorsque la grève fut terminée, il chercha du travail et n'en trouva pas.
Se voyant repoussé de partout, ayant sa famille à soutenir, sachant qu'un M. Bréchard était le chef
de la coalition patronale et, par contre, des affameurs, l'exaspération l'envahit: il s'arma d'un pistolet, tira sur M. Bréchard et le manqua.
Mais... (continua)
Les mains dans ses poches percées
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/5/2014 - 14:04

Comme je suis fatigué!

Comme je suis fatigué!
[1880]
Versi di Jean-Baptiste Clément
L’autore della musica non è indicato.

Aux Sans-Métier, qu'on utilise à tout: à porter les fardeaux, à traîner la voiture, à casser les cailloux, à tourner la roue. C'est-à-dire aux milliers de parias qu'on désigne vulgairement sous le nom de manouvriers, d'hommes de peine, et qui sont en réalité beaucoup plus malheureux que les galériens et beaucoup plus maltraités que les bêtes de somme.

Ai Senza-Mestiere, quelli che vengono usati per tutto: per portare pesi, guidare carrozze, spaccare pietre, girare la macina. Cioè, le migliaia di paria che vengono volgarmente chiamati manovali, uomini di fatica, e che in realtà sono molto più infelici dei prigionieri e molto più maltrattati delle bestie da soma.

Jean-Baptiste Clément in “Chansons de Jean-Baptiste Clément”, Parigi, 1885.
Mon père, un fils de la Bourgogne,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/5/2014 - 10:45
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La fiancée du timbalier

La fiancée du timbalier
Poesia (testo integrale) di Victor Hugo
(da Odes et Ballades, 1822-1827)
Musica di Camille Saint-Saëns
Op. 82 (1890)

Poème (intégral) de Victor Hugo
(d'après Odes et Ballades, 1822-1827)
Musique de Camille Saint-Saëns
Op. 82 (1890)


Per la versione musicata e cantata dai Malicorne si veda qui


Come specificato nella pagina dedicata alla versione abbreviata musicata e cantata nel 1977 dai Malicorne, il testo integrale de La fiancée du timbalier era stato già musicato, nel 1890, da Camille Saint-Saëns. Essendo troppo complesso presentare due rese talmente diverse come epoca e spirito, è stato preferito comporre due pagine separate sebbene, ad un esame molto attento, sia possibile individuare nella partitura dei Malicorne alcune cose riprese da quella classica di Saint-Saëns. La traduzione italiana presente in questa pagina riprende ovviamente le parti già eseguite con la traduzione ex novo di quelle mancanti; per le note si rimanda a quelle già redatte. [RV]
Monseigneur le duc de Bretagne
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/5/2014 - 09:43
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La terrorista

La terrorista
da "Occupo poco spazio" (2014)

Un potente brano quasi punk dal nuovo disco di Nada: una metafora della paura del diverso che attraversa la nostra società e della repressione contro chiunque si allontani dalle convenzioni, dal gregge, da quelle maggioranze che, come diceva De André, hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi...


«La ter­ro­ri­sta» – uno dei pezzi di mag­giore impatto – sem­bra in realtà la meta­fora della paura del diverso…

Sì, è il rac­conto di una bar­bona, ma potrebbe anche essere sem­pli­ce­mente una per­sona che non si veste in un certo modo, o alla quale è suc­cesso qual­cosa tanto forte da scon­vol­gerla. E quando fugge, nell’equivoco, viene rin­chiusa in car­cere. La paura del diverso – non parlo solo di extra­co­mu­nitari — mi lascia alli­bita all’alba del 2020…
Intervista a Nada


foto di Irving Penn
Il futuro è nero
(continua)
6/5/2014 - 21:40
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Mondo cane

Mondo cane
[2007]
Nell’album “Cerebroloser”
Il titolo omaggia il famoso film del '62 di Jacopetti e Prosperi.

Un’altra allegra canzoncina dei Fucktotum, per salutare la loro piena assoluzione dopo il tentativo di censura mosso contro il gruppo dal Corpo dei vigili urbani di Torino (anche se il sigillo giudiziario ancora non è stato rimosso)…
Lei era una fotomodella elegante e raffinata
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/5/2014 - 16:54
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Dem Revolutionär Jesus zum Geburtstag

Dem Revolutionär Jesus zum Geburtstag
[1930]
Versi di Erich Kästner.
Su di una non specificata melodia popolare.
Nel repertorio di Ernst Busch, nel suo disco “Ernst Busch 3. Singt Und Spricht Texte Von Erich Kästner”.
Zweitausend Jahre sind es fast,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/5/2014 - 14:30
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Alle Tage

Alle Tage
[1952]
Versi di Ingeborg Bachmann, dalla raccolta intitolata “Die gestundete Zeit” [Il tempo dilazionato], 1953.
Musica di Dieter Kaufmann (1941-), compositore austriaco, nella sua opera “Evocation - Oratorium Gegen Die Gewalt Nach Gedichten von Ingeborg Bachmann” del 1974.
Der Krieg wird nicht mehr erklärt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/5/2014 - 13:15
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Die Ballade von der Lehrerin Elly Maldaque

Die Ballade von der Lehrerin Elly Maldaque
[1930]
Parole di Walter Mehring
Musica attribuita a Rolf Lukowsky (1926-), compositore e direttore di coro, vivente. Potrebbe però trattarsi invece del padre Josef (1896-1973), anche lui compositore.
Interpretata da Ernst Busch, presente nel disco compilativo “Aurora 3: Die Goldenen Zwanziger”.

Elisabeth Maldaque, detta Elly (1893-1930) era un’insegnante elementare a Regensburg (Ratisbona, Baviera).

In gioventù soffrì molto la figura del padre, fanatico religioso e di estrema destra, che aveva reso lei e la madre completamente succubi. Un fratello morì nella Grande Guerra nel 1916. La violenza paterna rese Elly molto fragile. Nei primissimi anni d’insegnamento fu costretta al congedo molte volte, a causa dell’esaurimento nervoso e dell’insonnia persistente. Ma dal 1922 la sensibile ma coraggiosa Elly si aggrappò anima e corpo alla sua professione e in seguito, grazie alla profonda amicizia... (continua)
Ballade von der Lehrerin Elly Maldaque, welche, kommunistischer Irrlehren bezichtigt, ins Gefängnis gesteckt wurde, wo sie verstarb im zweiten Jahrzehnt unsres Jahrhunderts.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/5/2014 - 11:25
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Dolchstoß-Legende

Dolchstoß-Legende
[anni 20]
Parole di Julian Arendt
Musica di Otto Stransky (1889-1932), compositore austriaco.
Interpretata da Ernst Busch, presente in molti suoi dischi a partire da “Die Goldenen Zwanziger Jahre” del 1964.

Persa la Grande Guerra, prima ancora dell’armistizio e dell’avvento di una democrazia parlamentare al posto del governo militare, il Kaiser e i suoi generali Von Hindenburg e Ludendorff in testa) non si persero d’animo e partorirono una storiella che ebbe subito un grande successo, specie tra la classe media immiserita dalla guerra e tra i molti reduci, quella che la sconfitta non fosse stata dovuta all’inferiorità militare e strategica tedesca rispetto alla coalizione delle potenze alleate ma alla “Dolchstoß”, la “pugnalata alle spalle” ricevuta sul fronte interno.

La casta militare e i nazionalisti, anziché assumersi le proprie responsabilità e farsi da parte, cercarono di addossare... (continua)
Wie war doch der feige Gesang
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/5/2014 - 09:35
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La Capitulation

La Capitulation
Album: Ça parle au diable (2000)
{Parlé:}
(continua)
6/5/2014 - 00:18
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Le p'tit grenier

Le p'tit grenier
2003
Album: Les chemins du vent

Paroles et musique : Anne Sylvestre
Orchestrations et direction musicale : François Rauber
Vous y grimpiez par une échelle
(continua)
5/5/2014 - 22:49
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Song for Syria

Cold darkness death,
(continua)
5/5/2014 - 17:36
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La fiancée du timbalier

La fiancée du timbalier
[1977]
Da una poesia di Victor Hugo
D'après un poème de Victor Hugo
(Da/D'après Odes et Ballades, 1822-1827)
Musica / Musique: Gabriel Yacoub
Album: Malicorne 4 (Nous sommes chanteurs de sornettes)

Per la versione (integrale) musicata da Camille Saint-Saëns si veda qui

Nel 1977, per il loro quarto album, intitolato Malicorne 4 e più noto come Nous sommes chanteurs de sornettes da uno straordinario brano che vi è contenuto (e che magari sarà, prima o poi, presentato negli “Extra”), ricorsero anche alla penna di un giovane paroliere nativo di Besançon e di cui si sarebbe sentito parlare negli anni a venire: tale Victor-Marie Hugo... beh, certo, naturalmente sto celiando per introdurre con un minimo di leggerezza questa sua famosissima ballata, La fiancée du timbalier, tratta dalle Odes et Ballades , la raccolta delle sue poesie giovanili pubblicata e ampliata a più riprese tra il 1822... (continua)
Monseigneur le duc de Bretagne
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/5/2014 - 13:15
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Lâchez vos drapeaux

Lâchez vos drapeaux
[1998]
Nell’album intitolato “Fieldtrip”
Fleur de lys, la feuille d'érable
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2014 - 11:44
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Un été pour rien

Un été pour rien
1996
Album: À tâtons
elle monte dans sa chambre
(continua)
4/5/2014 - 23:37
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Le Soldat

Le Soldat
(2005)
Paroles et musique de Georges Moustaki
Album: Vagabond

Una bella canzone dal penultimo album del grande Moustaki. Di origini ebraiche, Moustaki non risparmia niente al sionismo in questa canzone scritta dal punto di vista di un soldato israeliano. "Mi avevano detto che avremmo fatto fiorire le sabbie del deserto e che questo sarebbe stato il nostro paese... la vita sarà un arcobaleno dopo la nebbia e la notte... [riferimento a Nacht und Nebel, vedi Nuit et brouillard di Ferrat] mi hanno detto di ammazzare, nessuna pietà per il nemico... tanto peggio per donne e bambini".
On m’avait dit nous allons faire
(continua)
4/5/2014 - 23:16
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Soixante-Soixante Deux

Soixante-Soixante Deux
(1987)

Dal re del rock'n'roll in salsa francese una canzoncina che ci riporta agli anni dei suoi esordi, con una certezza: l'Algeria è bella sì ma vista dal Sacro Cuore...
Saluer l'drapeau en s'levant
(continua)
4/5/2014 - 23:11
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Parce qu'on vient de loin

Parce qu'on vient de loin
(2002)
dall'album omonimo

Corneille è un cantante di r'n'b nato in Germania originario del Rwanda. Nel 1994 ha 17 anni. La madre è hutu e il padre tutsi. Un gruppo armato entra nella casa di famiglia e uccide i suoi genitori, i fratelli e le sorelle. Corneille assiste al massacro, sopravvive nascondendosi dietro a un divano. Fugge in Zaire, a due giorni di cammino e trova rifugio presso una coppia tedesca amica dei genitori.

Da questa storia tragica, si può ben capire il perché dell'invito a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, nella canzone che dà il titolo al suo primo album.
Nous sommes nos propres pères
(continua)
4/5/2014 - 22:38
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J'ai vu

J'ai vu
(1990)
Album: Religion
J'ai vu Berlin, Bucarest et Pékin comme si j'y étais.
(continua)
4/5/2014 - 22:25

Spartaco incatenato

Il canto del prigioniero politico (sui motivi della serenata "Rimpianto" di Toselli).

Spartacus Picenus, Canti comunisti, Milano, Edizioni del Calendario del Popolo, 1967
(Come un sogno d'or
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/5/2014 - 19:45
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Alla faccia del padrone

Alla faccia del padrone
[2009]
Album :La Rosa e l'Urtiga

(F. Romano)

Il ballo, la musica per marcare la differenza tra la povertà e la miseria più disperata, per urlare al mondo di essere vivi, di essere uomoni e non bestie da fatica. Alla faccia del padrone.
La strada coperta da salici e pioppi
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/5/2014 - 15:19
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Come i nostri vecchi

Come i nostri vecchi
Non mi faccio,
(continua)
inviata da adriana 4/5/2014 - 08:00
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Ma colère

Ma colère
(2014)

In questa nuova e orecchiabile canzone Yannick Noah prende decisamente posizione contro il Front National di Marine Le Pen, ribadendo che la sua rabbia è ben diversa da quella dei fascisti! Noah si è detto contento di vedere le reazioni stizzite della leader del Front National a proposito della sua canzone.
Ma colère n'est pas amnésique,
(continua)
3/5/2014 - 22:58
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An eostig toullbac’het

An eostig toullbac’het
[1975]
Parole e musica: Gilles Servat
Pozhioù ha sonerezh: Gilles Servat
Paroles et musique: Gilles Servat
Lyrics and music: Gilles Servat
Sanat ja sävel: Gilles Servat
Album / Pladenn / Albumi: La liberté brille dans la nuit


Pell a oa n’en doa ket an eostig
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/5/2014 - 22:30
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Tempi moderni

Tempi moderni
Si dice che viviamo in tempi moderni
(continua)
inviata da adriana 3/5/2014 - 18:26
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Frente al Cabo de Palos (o ¿Qué será?)

anonimo
Durante la Guerra Civile Spagnola, il 6 marzo 1938 la Marina Repubblicana affondò l'incrociatore franchista "Baleares"; dell'episodio si parla in questa canzone anonima, composta su una canzone popolare, forse una filastrocca per bambini risalente alla fine del 1800.
Alcune parole o l'ordine delle strofe variano nelle diverse versioni.
Frente al cabo de Palos
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 3/5/2014 - 17:48
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F. Aldrovandi

F. Aldrovandi
2012
Nebbia bassa
feat. Steno (Nabat)
25 settembre, circa le 6, chiamarono la polizia
(continua)
inviata da DoNQuijote82 3/5/2014 - 16:34
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Pane e libertà

Pane e libertà
2012
Nebbia bassa
feat. Modena City Ramblers



Giuseppe Di Vittorio, nato a Cerignola-Puglia-l'11 agosto 1892, è stato un politico, sindacalista e antifascista italiano. Fra gli esponenti più autorevoli del sindacato italiano del secondo dopoguerra, a differenza di molti altri sindacalisti non aveva origini operaie ma contadine, nato in una famiglia di braccianti, il gruppo sociale più numeroso alla fine dell'ottocento in Puglia.
I suo genitori lavoravano la terra dei marchesi Rubino-Rossi di Cerignola. Costretto a fare il bracciante,a causa della morte del padre per un incidente sul lavoro nel 1900, dopo aver imparato a leggere e a scrivere sommariamente, teneva un quaderno in cui annotava termini ignoti che udiva, mettendo da parte faticosamente i soldi per acquistare un vocabolario.
Già negli anni dell'adolescenza, a 12 anni circa,aveva iniziato una intensa attività politica e sindacale... (continua)
Giuseppe Di Vittorio contadino
(continua)
inviata da donquijote82 3/5/2014 - 15:26
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Economical Slavery

Economical Slavery
Lyrics from https://groups.yahoo.com/neo/groups/su...

Jah!

Oggi i cieli hanno battuto il record del caldo alla mia città, pomeriggio la temperatura ha raggiunto 38,9 gradi C, he, he

E la palma sul balconcino gode, he, he...
Wealth and poverty
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/5/2014 - 08:46
Percorsi: Ghetti
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Treasures

Treasures
Formidable Steve
Il testo trovato qui
When I walk down your street
(continua)
inviata da krzyś 3/5/2014 - 03:09
Percorsi: Ghetti
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Lettre Ouverte

Lettre Ouverte
"Lettre Ouverte" di Pedro Aledo si trova nel disco del gruppo Vents d'Est "Ballade pour une mer qui chante" pubblicato nel 1996

Danse
Pour tous ceux qui autour de cette mer
S'efforcent d'inventer la Paix.
Un chant d'amour
Qui s'élève ne peut être vaincu...
Per tu qu'as paur segur
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 2/5/2014 - 23:37
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Ouverture/Le bagne: pitié, pitié (Les Misérables)

Ouverture/Le bagne: pitié, pitié <em>(Les Misérables)</em>
[1991]
Parole di Alain Boublil
Musica di Claude-Michel Schönberg (1944-), compositore, produttore teatrale e cantante francese, noto soprattutto come autore di musical.

Un’altra canzone dal musical “Les Misérables”, basato sul famoso romanzo di Victor Hugo. Ma, mentre A la volonté du peuple era già presente nell’originale del 1980, questa è stata introdotta nell’edizione del 1991.

L’azione si svolge a Tolone nel 1815. E’ la scena in cui il protagonista, Jean Valjean, viene posto il libertà vigilata dopo aver scontato una lunghissima pena a causa di un originario furto per fame e di successive evasioni. A comunicargli la scarcerazione è l’ispettore Javert - il dialogo è assente dal romanzo, che il personaggio di Javert viene introdotto più avanti - guardia carceraria e poliziotto, che nutre verso Valjean un sentimento ambiguo, di odio e di ammirazione al tempo stesso. Infatti lo inseguirà per anni, perseguitandolo, ma quando il “cattivo” Valjean gli salverà la vita sulle barricate, il “buono” Javert crollerà, suicidandosi.
BAGNARDS:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/5/2014 - 22:50
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Jeux d'enfants

Jeux d'enfants
Testo e Musica: Michel Montanaro

Interpretata dalla cantante popolare Écsi Gyöngyi e dall'Ensemble Vents d'Est con l'accompagnamento del gruppo folk slovacco Ghýmes (sempre composto da ungheresi) nel disco "Migration" del 1993
Au pied d'une croix de pierre
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 2/5/2014 - 22:28
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Digos Boogie

Digos Boogie
[1981]
Album: "Seni e coseni"
Siamo tutti quanti poliziotti, Digos boogie
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 2/5/2014 - 18:39
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Houmani حومانــــــي

Houmani  حومانــــــي
Testo e musica di Hamzaoui Med Amine & KAFON
Il testo trovato qui
spero che sia questo : )
لمحبّــة صنعك يــا ربّـــي .. و الكـــره زمــان صنعتّو الـنّاس
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/5/2014 - 14:12
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Revolution Song

anonimo
Revolution Song
[2013]
Testo trovato qui
Il ritornello è ripreso da For What It's Worth dei Buffalo Springfield, 1967.

Una canzone in inglese che racconta della rivolta di Istanbul del 2013, quando decine di migliaia di persone protestarono contro il progetto, fortemente voluto dal governo Erdoğan, di eliminare il Gezi Park di piazza Taksim, una delle ultime aree verdi del distretto di Beyoğlu, per ricostruirvi l’antico quartier militare ottomano (distrutto nel 1940 proprio per fareposto al parco) ed un grande centro commerciale. La protesta di Taksim Gezi Park fu duramente repressa dalla polizia e nello sgombero violento del 10 settembre furono uccisi 6 manifestanti tra i 19 e gli 88 anni.

Contribuisco questa canzone (anche se il testo in inglese forse andrebbe rivisto da chi lo conosce meglio di me) perchè anche ieri, Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, il governo turco ha duramente represso quanti... (continua)
There's something happening here
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/5/2014 - 10:43
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Rabbits' Hill Pt. 1

Rabbits' Hill Pt. 1
2012

Concept album based on the 1972 book "Watership Down" by Richard Adams. "Rabbits' Hill" is the literal English translation of the Italian title, "La Collina dei Conigli".
Worldwide distribution by Frontiers Records and Edel Music AG.
Japanese edition by King Records released 24.10.2012.
Japanese edition contains 2 bonus tracks:
13. Hampshire Landscape (03:28)
14. Prince with a 1000 Enemies (Andre Matos vocals only version) (04:12)

per vedere l'introduzione al libro si veda The Warren Of Snares
1. Dawn of Times
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/5/2014 - 07:04
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We're Not Gonna Take It

We're Not Gonna Take It
We're not gonna take it
(continua)
inviata da Anonymous 2/5/2014 - 04:37
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A la volonté du peuple

A la volonté du peuple
[1980]
Parole di Alain Boublil (con Jean-Marc Natel)
Musica di Claude-Michel Schönberg (1944-), compositore, produttore teatrale e cantante francese, noto soprattutto come autore di musical.

Dal musical “Les Misérables”, basato sul famoso romanzo di Victor Hugo e diretto nel 1980 da Robert Hossein, che due anni più tardi ne firmò anche una riduzione cinematografica.
Nel 1985 “Les Mis” (così viene chiamato colloquialmente) ha subìto un adattamento il lingua inglese (libretto di Herbert Kretzmer e musiche, parzialmente riscritte, sempre di Schönberg). Lo spettacolo fu presentato al Barbican di Londra e due anni dopo a Broadway, e da allora non ha smesso di essere rappresentato. Nel 2012 il musical è stato trasposto su pellicola in un (per molti mediocre) “kolossal” diretto dal britannico Tom Hooper.

La canzone viene intonata durante la scena dell’insurrezione repubblicana di Parigi nel... (continua)
A la volonté du peuple
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/5/2014 - 21:33
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Hop-là,nous vivons!

Hop-là,nous vivons!
Chanson française – Hop-là nous vivons – Jean Ferrat – 1969
Paroles: Henri Gougaud

Ce sera le troisième Ho(pp) là, nous vivons ! des CCG... Il importait de ne pas le rater... Même si le rapport avec Ernst Toller n'est pas des plus clair...
Les deux autres sont Holà, nous vivons ! et Hoppla! Wir leben! [L.L.]
Avec nos dents nickelées
(continua)
inviata da Lucien Lane 1/5/2014 - 18:55

Le bonhomme Misère

Le bonhomme Misère
[1868]
Versi di Jean-Baptiste Clément
Su “Les chansons de Jean-Baptiste Clément” (Parigi, 1885) non ci sono indicazioni relative all’autore della musica.

Dedicata a Charles Ferdinand Gambon (1820-1887), importante militante della causa repubblicana.
Rimasto orfano da piccolo, Gambon fu allevato dalla nonna in campagna, dove conobbe la miseria dei contadini. Divenuto avvocato e poi giudice e deputato, fu perseguitato dal regime per le sue posizioni fieramente antimonarchiche e spedito per 10 anni in un bagno penale su di un’isola bretone.
Tornato in libertà, si mise a fare l’agricoltore. Nel 1869 si rifiutò di pagare le imposte che sarebbero state destinate alle spese militari e così molti suoi beni gli vennero pignorati, compresa una mucca che lui difese strenuamente contro gli esattori. Quest’episodio di resistenza divenne famoso tanto che lo chansonnier e goguettier Paul Avenel gli... (continua)
Haro!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/5/2014 - 18:35

Into the Streets May First

Into the Streets May First
[1934]
Versi di Alfred Hayes (1911-1985), scrittore e poeta inglese, l’autore de I Dreamed I Saw Joe Hill Last Night.
Musica di Aaron Copland (1900-1990), grande compositore americano.

Canzone vincitrice del concorso “Workers Music League/New Masses” indetto nel 1934 in occasione della festa del Primo Maggio. Copland decise di mettere in musica questo testo come reazione all’avvento del nazismo in Europa. In seguito, pur non sconfessando questa sua opera, non la incluse mai nel proprio catalogo ufficiale. Ciò nonostante, all’epoca della “caccia alle streghe” anticomunista, anche Copland fu preso di mira dal senatore McCarthy.
Into the streets May First!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/5/2014 - 13:51
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The Red Flag

The Red Flag
[1889]
Versi di Jim Connell (1852-1929), militante indipendentista e socialista irlandese.
Sulla melodia della natalizia “O Tannenbaum” (1824) di Ernst Gebhard Salomon Anschütz (1780-1861), organista e compositore tedesco.

Propongo questo inno perchè è stato forse il primo a cantare il Primo Maggio, la festa dei lavoratori nata nel 1856 in Australia (dove si celebrava il 21 aprile) come giornata di sciopero generale per l’ottenimento delle otto ore di lavoro quotidiane, e poi passata negli USA dove, a partire dal 1886, fu celebrata il 1 maggio. Quell’anno fu fatidico perchè - come già sappiamo - a Chicago la polizia attaccò i lavoratori ed il successivo 4 maggio una bomba rudimentale fu lanciata contro i poliziotti, intervenuti ancora per reprimere un raduno pacifico, e molti furono i morti e feriti, a causa dell’esplosione ma anche della reazione degli agenti. L’attentatore non fu mai... (continua)
The people's flag is deepest red,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/5/2014 - 11:55
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On désobeit

On désobeit
Album: État second (2012)
Hey cousin te souviens-tu les émeutes en 2005 ?
(continua)
inviata da adriana 1/5/2014 - 07:12
Percorsi: Thomas Sankara
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Izabella

Izabella
(1969)

Suonata con la "Band of Gypsys" a Woodstock nel 1969 e poi pubblicata come lato B di Stepping Stone, l'ultimo singolo pubblicato in vita da Hendrix. Poi inclusa in vari album postumi tra cui "War Heroes". Una canzone d'amore di un soldato in Vietnam che dice chiaramente che vorrebbe avere tra le braccia Izabella invece della mitragliatrice.
Izabella
(continua)
30/4/2014 - 23:56

Liberté, Égalité, Fraternité

Liberté, Égalité, Fraternité
[1884]
Versi di Jean-Baptiste Clément.
Musica non attribuita, forse dello stesso Clément, se mai fu scritta.

Una canzone dedicata ad Auguste Blanqui (1805-1881), morto solo tre anni prima, socialista rivoluzionario che trascorse gran parte della sua esistenza in carcere.

“J'ai dédié cette chanson à Blanqui, la plus grande victime peut-être de ces trois mots, pour losquels il a lutté toute sa vie avec un stoïcisme qui ne s’est jamais démenti.
Je l’estimais vivant, je le salue dans la tombe!”

Jean-Baptiste Clément ne “Le chansons de Jean-Baptiste Clément”, Parigi, 1885.
Liberté,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/4/2014 - 21:54
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NATO Game over

NATO Game over
[2011]]

Album: Etat second
Just one nation there’s no border
(continua)
inviata da adriana 30/4/2014 - 19:02

Ah! le joli temps!

Ah! le joli temps!
[1867]
Versi di Jean-Baptiste Clément
Musica di Joseph Darcier (1819-1883), insegnante di canto e musica, attore di teatro, cantante, cantautore, musicista, compositore e goguettier.

Una canzone scritta quando era ormai chiaro che lo scontro con la Prussia di Bismarck sarebbe stato inevitabile, mentre Napoleone III e la sua corte si baloccavano tra l’esposizione internazionale del 1867 (che avrebbe dovuto essere la vetrina della potenza francese), avventure militari extraeuropee dagli esiti disastrosi (Messico e Corea), nozze e festini e saccheggio del patrimonio pubblico (c’è un riferimento a Charles de Morny, uomo politico, finanziere, grande affarista e speculatore, che era il protetto fratellastro dell’imperatore)…
Ah! le joli temps!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/4/2014 - 16:37

Quatre-vingt-neuf!

Quatre-vingt-neuf!
[1866]
Versi di Jean-Baptiste Clément
Musica di Joseph Darcier (1819-1883), insegnante di canto e musica, attore di teatro, cantante, cantautore, musicista, compositore e goguettier.

Una canzone sul tradimento degli ideali della Rivoluzione, scritta pochi anni prima della Comune e dedicata ad un martire di questa, Théophile Ferré (1846-1871), impiegato in uno studio legale, seguace del socialista rivoluzionario Auguste Blanqui, consigliere della Comune, arrestato, condannato a morte e fucilato vicino a Versailles il 28 novembre del 1871.

“A près d'un siècle de la grande Révolution de 1789, le peuple on est encore à attendre la réalisation des promesses qui lui ont été faites par la bourgeoisie. Bien qu'on ait inscrit en tête des Droits de l'Homme que nous étions tous égaux, il n'en existe pas moins dans la société actuelle deux classes de citoyens ayant des intérêts tout à fait opposés.
C'est... (continua)
Avant Quatre-vingt-neuf
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/4/2014 - 15:42

Chanson d'avant-poste

Chanson d'avant-poste
[1866]
Versi di Jean-Baptiste Clément
Musica di Joseph Darcier (1819-1883), insegnante di canto e musica, attore di teatro, cantante, cantautore, musicista, compositore e goguettier.

Una canzone dedicata ai soldati di avamposto, di sentinella, a tutti i soldatini mandati a crepare nelle guerre dei Potenti. La descrizione perfetta di tutta la loro paura di morire e di lasciare le proprie famiglie private del proprio aiuto, e tutto per soddisfare il delirio o le strategie di potenza di qualche imperatore o governo…
Au bois de la Saulette,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/4/2014 - 14:16
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La machine

La machine
[1874]
Versi di Jean-Baptiste Clemént, scritti durante l’esilio a Londra, dove era fuggito dopo la feroce repressione della Comune parigina.
L’autore della musica non è indicato, forse si tratta dello stesso Clément.

“Je dédie ces six couplets aux filles du peuple entassées pêle-mêle dans ces grands bagnes industriels où elles travaillent du matin au soir pour un salaire qui ne leur assure même pas le pain quotidien.
Des milliers de pauvres filles succombent tous les ans à cette vie de galères.
D'autres viennent prendre leur place sans s'inquiéter du sort qui leur est réservé.
Et cependant il n'est plus besoin d'écrire en grosses lettres sur la porte do ces bagnes:
ICI, L'ON TUE!
On le sait.
Mais qu'importe! Les hauts barons de la féodalité industrielle et financière n'ont pas le temps de s'arrêter à ces petites misères. Il faut avant tout bâcler des affaires et amasser des millions.
Quant... (continua)
Je viens de m'éveiller
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/4/2014 - 12:44
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La pauvre Gogo

La pauvre Gogo
[1866]
Versi di Jean-Baptiste Clément
L’autore della musica non è indicato, forse si tratta dello stesso Clément.
In “Chansons de Jean-Baptiste Clemént”, Parigi, 1885.

Una canzone tristissima, simile ad altre già presenti sulla CCG/AWS… Penso a Pauvre Martin di Georges Brassens, per esempio.
Avec ton enfant sur le dos,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/4/2014 - 11:31
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Dansons la capucine

Dansons la capucine
[1866]
Versi di Jean-Baptiste Clément
Musia di Marcel Legay (1851-1915), celebre chansonnier.

Con la dedica di Clément alla nonna Charlotte che “je crois encore l'entendre me raconter ses vieilles histoires”.

Cercavo in Rete che tipo di ballo fosse la “capucine” e così trovo che la canzone di Clément sarebbe fondata su di un’antica canzone infantile destinata ad un gioco in cerchio. Anzi, pare che la “comptine” che ancora oggi in Francia i bambini cantano (seppur con meno strofe) sia proprio quella composta da Clément in onore di sua nonna nel 1866… Si tratterebbe quindi di un’originaria filastrocca rivoluzionaria per tirare su bene i pargoli. Non sarebbe male se qualcuno avesse voglia di trarne una versione cantabile in italiano…
La canzone (semplificata) si trova in innumerevoli dischi per bambini, ma anche in quello del Les Quatre Barbus con Lucienne Vernay intitolato “Rondes et... (continua)
I
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/4/2014 - 10:16

L’invasion

L’invasion
[1874]
Versi di Jean-Baptiste Clément, scritti durante l’esilio a Londra dovuto alla sua partecipazione alla Comune di Parigi. Proprio nel 1874 Clément, come molti altri comunardi in vista fuggiti all’estero o nascostisi, fu condannato a morte in contumacia. Poi l’amnistia generale nel 1880.
Musica di Marcel Legay (1851-1951), chansonnier.

In questa canzone Clément tuona contro i Bonaparte che portarono la Francia alla sconfitta nelle guerre del 1812-14, del 1815 e del 1870-71. Ma poi il risentimento repubblicano si ampia e diventa “internazionalista”: “Siete voi che parlate di patria, che dividete l’universo, siete voi, re e imperatori, che ci portate al massacro, che ci riducete in ceppi! Corriamo tutti alla conquista dei nostri diritti e da schiavi diventiamo uomini, unendoci contro i tiranni!”
En moins d'un siècle d'existence
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2014 - 22:07

Le Diable

Le Diable
[1873]
Versi di Jean-Baptiste Clément, composti durante l’esilio a Londra, dove era fuggito dopo la fine della Comune parigina, inseguito da una condanna a morte in contumacia.
Musica di Paul Henrion (1819-1901), compositore e goguettier parigino.

"Le Diable" è dedicata a Henry Jean Louis Champy (1846-1902), operaio in una coltelleria, nella guardia nazionale durante la difesa di Parigi dai tedeschi, consigliere della Comune, poi condannato al bagno penale in Nuova Caledonia, in seguito militante del partito operaio socialista rivoluzionario.
Ah! pauvre diable, mon ami,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2014 - 21:15
Percorsi: Il Diavolo
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Aux loups

Aux loups
[1884]
Parole e musica di Jean-Baptiste Clemént
Una canzone scritta a sostegno di uno sciopero degli operai “ardoisiers” (estrattori delle lastre di ardesia, in Italia “pietra di lavagna”) di Trélazé, Maine-et-Loir.

“Au citoyen Bahonneau et à tous les bons camarades de Trélazé qui savent, par expérience, combien le pain est dur à gagner et qui sont las de voir une poignée de parasites vivre grassement aux dépens des travailleurs qui meurent à la peine…
Oui, mais...
Ça branle dans le manche.
Ces mauvais jours-là finiront.
Et gare à la revanche
Quand tous les pauvres s'y mettront.

(Jean-Baptiste Clemént, in “Chansons de Jean-Baptiste Clemént”, Parigi, 1885)
Avec sa neige froide et blanche,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2014 - 16:49

La chanson du semeur

La chanson du semeur
[1886]
Versi di Jean-Baptiste Clemént, scritti durante l’esilio a Londra, dove era fuggito dopo la feroce repressione della Comune parigina.
Musica di Marcel Legay (1851-1915), celebre chansonnier.

“Mon semeur est un brave homme: il voudrait aussi que les peuples ne fussent plus divisés pour des questions de frontière. Mais pour que les peuples soient pour nous des frères, comme l'a clianté Pierre Dupont, il faut qu'ils cessent d'être les esclaves des rois et des empereurs et qu'ils renoncent à les suivre dans leurs guerres de conquêtes et d'extermination.
Si je suis des ceux qui réclament l'armement du peuple, c'est que je veux que nous soyons à même de défendre nos libertés, tant que nous aurons des ennemis à l'intérieur et à l'extérieur. Il faut désarmer tous ensemble ou pas du tout.”

“Il mio seminatore è un brav’uomo: vorrebbe che i popoli non fossero più divisi per questioni di... (continua)
A Vialla
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2014 - 15:32

Mon homme (Souvenir de mai 71)

Mon homme (Souvenir de mai 71)
[1874]
Versi di Jean-Baptiste Clemént, pubblicati in “Chansons de Jean-Baptiste Clemént”, Parigi, 1885.
Musica prima di Marcel Legay (1851-1915), celebre chansonnier, più tardi (1899) di Pierre Forest, compositore e militante socialista.

Una canzone dedicata alla memoria de La semaine sanglante, della feroce repressione della Comune parigina, che Jean-Baptiste Clemént scrisse nell’esilio londinese, mentre in patria era stato condannato a morte in contumacia. Clemént fece ritorno a Parigi solo nel 1880, dopo l’amnistia generale.
Au citoyen Martin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2014 - 14:50

Les souris

Les souris
[1867]
Parole e musica di Jean Baptist Clemént

Nel 1866 e 1867 il raccolto di grano era stato abbondante e i magazzini erano pieni. Eppure a Parigi il prezzo del pane salì a dismisura. Evidentemente, ancora una volta (vedi le rivolte del 1795 e 1846), i ricchi stavano speculando e affamando. Nel faubourg Saint-Antoine, quartiere operaio di Parigi, scoppiò l’ennesima rivolta, ma questa preludeva già all’ormai prossima Comune...
Au citoyen Grisel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2014 - 12:06
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November 18

November 18
[1926]
Versi originali di Kurt Tucholsky (pubblicati sul Die Weltbühne del 16 novembre 1926, firmati con lo pseudonimo di Theobald Tiger), adattati da Hanns Eisler.
Musica di Hanns Eisler.
Interpretata da Ernst Busch e presente, per esempio, nel disco “Rosen Auf Den Weg Gestreut - Ernst Busch Singt Hanns Eislers Tucholsky-Lieder” del 1981.

Novembre 1918. La Germania era sconfitta. Otto anni dopo la casta militare e monarchica che aveva mandato al massacro un intero popolo era ancora a lì a fare il bello e – soprattutto - il cattivo tempo. E a preparare un nuovo sterminio.
Ja, damals ...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2014 - 10:38
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Rückkehr zur Natur

Rückkehr zur Natur
[1922]
Versi di Kurt Tucholsky
Musica di Hanns Eisler.
Interpretata da Ernst Busch (e anche altri artisti come Willi Stelzhammer, Norma Mytteis, Kathi Hahn, Hanns Ernst Jäger e Rolf Linnemann) in molti dischi, ad esempio “Antifaschistische Lieder”, “Ernst Busch Singt Kurt Tucholsky / Hanns Eisler” e “Opposition! Opposition!”
Man darf schon wieder Stiefel vor die Türe stellen --
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2014 - 10:00
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Ballade von der Krüppelgarde

Ballade von der Krüppelgarde
[1930]
Versi di Robert David Winterfeld aka Robert Gilbert (1899-1978), firmati con l’ulteriore pseudonimo di David Weber (e non era il solo che usava). Pare che si tratti di un suo adattamento di una canzone di Jean-Baptiste Clément, ma non sono per il momento riuscito ad individuare quale.
Musica di Hanns Eisler.
Interpretata da Ernst Busch. La trovo in apertura della collezione “Ernst Busch - Aurora 3: Die Goldenen Zwanziger” edito nel 2001.
Anche nel disco “Modern Times” dei cantautori Christian Immler & Helmut Deutsch.
Testo trovato su Sterolg e Classical Iconoclast.
Wir sind die Krüppelgarde,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2014 - 09:12
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Kriegslied eines Kindes

Kriegslied eines Kindes
[1925-27]
Versi di Walter Benjamin
Musica di Hanns Eisler, da “Zeitungsausschnitte, Op. 11”
Nel disco triplo intitolato “Hanns Eisler”, realizzato nel 1971 dalla casa discografica Wergo.

“Zeitungsausschnitte”, “ritagli di giornale”, è un ciclo di canzoni che consistono tutte nella parodia di notizie comparse su giornali, riviste ed altri media tedeschi dell’epoca.

Un bambino è testimone della chiamata alle armi della madre (“O Deutschland, bleiche Mutter!”, “O Germania, pallida madre”, avrebbe scritto qualche anno dopo Bertolt Brecht), della sua partenza per le trincee della Grande Guerra e del suo ritorno in un ospedale da campo dove l’attende un bel letto a baldacchino, cioè un bel feretro con tutti gli onori del caso (trullallero, trullallà)...
Meine Mutter wird Soldat,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2014 - 21:47
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Hoppla! Wir leben!

Hoppla! Wir leben!
[1927]
Versi di Walter Mehring.
Musica di Edmund Meisel (1894-1930) compositore austriaco, fratello di Hilde Meisel (1914-1945), giovane giornalista socialista, membro della resistenza anti-nazista, uccisa dalle SS sul confine svizzero il 17 aprile 1945.

La canzone che diede il titolo al celebre spettacolo teatrale “Hoppla, wir leben!, ein Vorspiel und fünf Akte” realizzato da Ernst Toller (1893-1939), drammaturgo e rivoluzionario tedesco, ebreo, suicidatosi il 22 maggio 1939 a New York (come il giovane rivoluzionario protagonista dell’opera), dove era riparato per sfuggire ai nazisti. Il dramma, diretto da Erwin Piscator, fu rappresentato nel 1927 ad Amburgo e Berlino.
“Hoppla, wir leben!” è la storia di un militante comunista spartachista che, tornato in libertà dopo anni di internamento in un manicomio giudiziario, trova una società disumana e corrotta e i suoi compagni di un tempo... (continua)
In diesem "Hotel zur Erde"
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2014 - 16:34

Lied der Hakenkreuzler

Lied der Hakenkreuzler
[1929]
Versi di Walter Mehring
Musica di Hanns Eisler ed Edmund Meisel (1894-1930) compositore austriaco, fratello di Hilde Meisel (1914-1945), giovane giornalista socialista, membro della resistenza anti-nazista, uccisa dalle SS sul confine svizzero il 17 aprile 1945.

Dallo spettacolo teatrale intitolato “Der Kaufmann von Berlin” scritto da Walter Mehring ed andato in scena per la prima volta il 6 settembre 1929 a Berlino per la regia di Erwin Piscator, con Ernst Busch voce solista, un coro, l’orchestra dei Weintraub Syncopators e le scene di Lazlo Moholy-Nagy.

Con tutto che “Der Kaufmann von Berlin” è un’opera molto controversa in cui, nel tentativo di attualizzare “Il mercante di Venezia” di Shakespeare, il comunista Mehring indulgeva in una declinazione marxista dell’antisemitismo (qui lo Shylock di turno – tal Simon Chaim Caftan – intreccia loschi affari con un avvocato senza scrupoli,... (continua)
Links-Rechts! Links-Rechts!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2014 - 15:25
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Kantate von Krieg, Frieden und Inflation

Kantate von Krieg, Frieden und Inflation
[1929]
Versi di Walter Mehring
Musica di Hanns Eisler

E’ la canzone che apre lo spettacolo teatrale intitolato “Der Kaufmann von Berlin” scritto da Walter Mehring ed andato in scena per la prima volta il 6 settembre 1929 a Berlino per la regia di Erwin Piscator, con Ernst Busch voce solista, un coro, l’orchestra dei Weintraub Syncopators e le scene di Lazlo Moholy-Nagy.

Con tutto che “Der Kaufmann von Berlin” è un’opera molto controversa in cui, nel tentativo di attualizzare “Il mercante di Venezia” di Shakespeare, il comunista Mehring indulgeva in una declinazione marxista dell’antisemitismo (qui lo Shylock di turno – tal Simon Chaim Caftan – intreccia loschi affari con un avvocato senza scrupoli, ariano e nazista), tuttavia contiene canzoni come questa in cui vengono spiegati i passaggi storici attraverso cui la Germania stava inesorabilmente scivolando fra le braccia del nazismo,... (continua)
So begann es:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2014 - 14:28
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To Keep You Silent

To Keep You Silent
2013
(for Bradley Manning)

Vedi anche Soldato Manning.
They'll keep you in solitary confinement
(continua)
28/4/2014 - 09:58




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