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Moria

Moria
22.05.2014
MORIAH
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 22/5/2014 - 23:49

Le grand bond au plafond

Le grand bond au plafond
Canzone francese – IL GRANDE SALTO AL SOFFITTO – Marco Valdo M.I.

IL LIBRO BIANCO 1

Opera-raconto contemporanea in episodi multipli, tratta del romanzo di Pavel KOHOUT “WEISSBUCH„ (Il Libro bianco) pubblicato in lingua tedesca – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – nel 1970 e particolarmente dall'edizione francese « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduzione di Dagmar e Georges Daillant, pubblicata da Juillard a Parigi nel 1972.

Eccomi, Lucien l'asino amico mio, e per contraccolpo anche tu finalmente all'alba di una nuova avventura, di una nuova serie di canzoni scritte specialmente per le Canzoni Contro la Guerra. Non so del resto se quest'attenzione piacerà loro…

E come al solito, dice l'asino Lucien sorridendo, aspetteremo i musicisti… Peraltro, mi chiedo dove si siano nascosti. Forse si sono smarriti nello spazio… Tutto è possibile, se è vero che un uomo può camminare sul... (continua)
IL GRANDE SALTO AL SOFFITTO
(continua)
22/5/2014 - 23:00

La Déposition

La Déposition
La Déposition

Canzone française – La Déposition – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 2

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.

Lucien l'âne mon ami, j'espère que tu avais suivi et fait attention à la première chanson de ce nouveau cycle du « Livre Blanc » qui s'intitulait « Le Grand Bond au Plafond » où le protagoniste un dénommé Adam se tenait debout au plafond de sa chambre... et amorçait ainsi une révolution, dont le cycle à venir rapportera l'histoire. Il était d’ailleurs tout-à-fait conscient de ce qu'il faisait, cet Adam Juracek, en qui on peut sans doute voir l'incarnation du petit... (continua)
Monsieur le commissaire, je …
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/5/2014 - 22:46

Bread and Roses

Bread and Roses
[Intorno al 1912]
Versi di Arturo Giovannitti, (1884-1959), molisano emigrato negli USA, dove divenne sindacalista socialista, dirigente dell’IWW (Industrial Workers of the World) e poeta e dove fu amico di Carlo Tresca, di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti.
Musica attribuita a Giuseppe Adami (1878-1946), che però fu scrittore, commediografo e librettista, non musicista.

Su Political Folk Music, il sito dove ho reperito il testo, si afferma che la poesia sarebbe stata tradotta in inglese da tal Samuel H. Friedman: credo non sia corretto, perchè Arturo Giovannitti era perfettamente bilingue, con ottima padronanza sia della lingua d’origine che di quella acquisita. Inoltre, la poesia in questione deve essere stata composta nell’immediatezza dei fatti di Lawrence del 1912 (“The Bread and Roses Strike”), quando Giovannitti era già un apprezzato dirigente dell’IWW e quindi si rivolgeva... (continua)
Shout the message to the breezes,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2014 - 21:29
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No TAV

No TAV
L'Etat italien mobilise l'antiterrorisme contre des opposants à la ligne grande vitesse Lyon-Turin

Pour en savoir plus : le collectif international Pro No TAV
Marco Valdo M.I. 22/5/2014 - 17:00
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Pitzinnos in sa gherra

Pitzinnos in sa gherra
Questa canzone è stampata nella mia memoria da tre anni e il mitico Andrea Parodi è più in alto di molti altri cantanti come Domenico Modugno, Max Pezzali e Piero Pelù ma pochi lo ricordano per quello che è;
FORZA ANDREA SOPRAVVIVI NEI RICORDI DI TUTTI E PORTACI CONSIGLIO!
22/5/2014 - 16:34

Nenia sannita

Nenia sannita
Versi di Arturo Giovannitti (1884-1959), molisano emigrato negli USA, dove divenne sindacalista socialista, dirigente dell’IWW (Industrial Workers of the World) e poeta e dove fu amico di Carlo Tresca, di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti.
Nella raccolta di poesie intitolata “Parole e sangue” pubblicata nel 1938.
Nel 1974 la “Nenia sannita” fu divulgata in allegato ad un numero della rivista “La Parola del Popolo”.
Testo trovata sul sito della Fondazione Arturo Giovannitti.

Propongo questa splendida, dolorosa e feroce nenia anche se forse non è mai stata messa in musica, dando per scontato che qualsiasi ninna nanna ha per definizione una sua intrinseca musicalità: “Ninna nanna, fanciullo mio bello, per ogni tozzo di pane che m’han dato rendi una botta di coltello… Ninna nanna, cuor mio desolato, muori in galera, muori dannato, scosta via l’ostia e roncola il re.”
Ninna nanna, figlio di mamma,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2014 - 16:00
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That Sabo-Tabby Kitten

That Sabo-Tabby Kitten
[1910s o 20s]
Parole di Ralph Chaplin (1887-1961), scrittore, giornalista e “Wobblie”, autore del disegno del “sab cat” o “sabo-tabby”, il gatto nero incazzato simbolo dell’IWW (Industrial Workers of the World) e poi dell’anarco-sindacalismo.
Sulla melodia della popolare americana “Dixie” (o "I Wish I Was in Dixie" o "Dixie's Land").
Nell’ottava edizione del Little Red Songbook.

“If you are down and the boss is gloating, trust in me instead of voting: MEOW! Sabotage!”
“Se siete giù e il padrone invece gongola, fidatevi di me invece di andare a votare: MEOW! Sabotaggio!”

Canzone che, se mi è consentito, dedicherei alla memoria di Redelnoir, il gattone nero padrone di Riccardo, che è scomparso solo l’anno scorso – se non sbaglio – ennesima vittima della nostra mortale e mortifera civiltà dell’auto.
You rotten rats, go hide your face;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2014 - 12:09
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Langemarck

Langemarck
[2003]
Parole e musica di George Papavgeris.
Nel suo disco intitolato “Ordinary Heroes”, pubblicato nel 2004.

Langemarck è un nome che forse non dice molto. Quello di Ypres invece è più evocativo.
In quella zona delle Fiandre occidentali si tennero alcune delle battaglie più devastanti della Grande Guerra. Durante la prima battaglia di Ypres (ottobre-novembre 1914) morirono più di 10.000 giovani riservisti tedeschi, alcuni appena quindicenni, mandati al macello da ufficiali senza esperienza. Invece nella seconda battaglia di Ypres (aprile 1915) i tedeschi fecero per la prima volta uso dei gas.

Nel cimitero di guerra tedesco di Langemarck riposano 44.000 soldati.
The guard never changes in Langemarck
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2014 - 10:39
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The Flowers and the Guns

The Flowers and the Guns
[2002]
Parole e musica di George Papavgeris.
Nel suo disco intitolato “Silent Majority”.
Where are the flowers that we put into the muzzles of the guns?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2014 - 09:36

It Takes a Soldier

It Takes a Soldier
[2003]
Parole e musica di George Papavgeris.
Nel suo disco intitolato “Silent Majority”.

About the vicious circle of how our greed drives us to conflict. Inspired by seeing a shop steward on TV enthusing about the jobs to be created by the recently gained contract to build two aircraft carriers, conveniently forgetting that they would be building instruments of war that will inevitably lead to loss of life.

A proposito del circolo vizioso attraverso il quale la nostra cupidigia ci conduce alla guerra. Ispirata ad un’intervista televisiva ad un imprenditore che si diceva entusiasta di essersi accaparrato la commissione per la costruzione di due aerei da combattimento, completamente indifferente al fatto di star per costruire strumenti di guerra che inevitabilmente porteranno alla perdita di vite umane.

(George Papavgeris)
I heard it yesterday on the news
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2014 - 09:28
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Free the Children

2010
Free The Children was written by Neil Taylor, Keith Macpherson and Renee Lamoureux. The song was inspired during a guitar lesson that Keith was giving to Neil. One day, Neil showed up with the lyrics to this song, after being inspired by the story and work of human rights activist, Craig Kielburger of Free The Children. The song is dedicatied to iqbal masih, a former child laborer, who was murdered at the age of ten years old for speaking out about Child Labor. The song is in celebration of Craig Kielburger's work with Canadian charity, Free The Children.
Tuesdays Suzie goes from school right to her soccer game
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/5/2014 - 07:28
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Ricky Gianco: Compagno sì, compagno no, compagno un caz..

Ricky Gianco: Compagno sì, compagno no, compagno un caz..
[1977]
Scritta da Gianfranco Manfredi e Ricky Gianco.
Musica di Ricky Gianco.
La canzone che apre il disco intitolato “Arcimboldo” pubblicato nel 1978.
Sto facendo il notiziario cambogiano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 21:49
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La fille soldat

La fille soldat
21 maggio 2014
LA FANCIULLA SOLDATO
(continua)
21/5/2014 - 20:17

November

November
[1933]
Parole di Ralph Chaplin.
Sulla melodia di un inno ottocentesco di John Zundel.

22 novembre 1886, Thibodaux, Louisiana: sciopero dei tagliatori di canna. Tra i 30 e i 100 lavoratori, quasi tutti neri, vengono trucidati dai vigilantes organizzati da un giudice locale;

11 novembre 1887: esecuzione dei dirigenti radicali ed anarchici condannati – innocenti - per la strage di Haymarket Square a Chicago;

19 novembre 1915: fucilazione di Joe Hill da parte delle autorità dello Stato dell’Utah;

5 novembre 1916: Everett, Washington. Un gruppo di lavoratori dell’IWW in sciopero viene affrontato dalla polizia, che apre il fuoco uccidendone 11;

11 novembre 1919: Centralia, Washington. Membri dell’America Legion, fanatici nazionalisti, attaccano la sede dell’IWW. Il lavoratori si difendono. Tra di loro un veterano di guerra pluridecorato, Wesley Everest, che viene accusato dell’uccisione... (continua)
Red November, black November,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 16:25
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Τα τραγούδια μας

Τα τραγούδια μας
Ohibò, ma questo sì che è un contributo coi fiocchi, carissima Prisca. Non solo elimina ogni esitazione su cosa intendesse Fondas Ladis alludendo agli oliveti di Megara (provvedi, Riccardo mio, a introdurre la correzione, almeno come variante tra parentesi e magari con un rinvio al suggerimento di Prisca e al suo decisivo documento), ma mi piace anche perché sfata inesorabilmene la favola - che ancora persiste - della georgofilia dei colonnelli, cui si attribuisce tanto amore per le campagne, da loro dotate di qualche palo della luce a simulare l'elettrificazione.
Magnifico, nel documentario, l'allevatore di pecore che racconta la verità della vicenda, quasi reimpersonando il Karanghioghiz, con la stessa voce e la stessa cantilena! Vedo che il filmato fu prodotto da Finos film, grande arma culturale del popolo greco.
Converrete che è questo il bello e il buono del sito. Si incomincia ad... (continua)
Gian Piero Testa 21/5/2014 - 15:33

Joe Hill

Joe Hill
[1915]
Parole di Ralph Chaplin.
Sulla melodia di un inno religioso ottocentesco composto da Lowell Mason.
La canzone fu pubblicata nel “Red Songbook” dell’IWW.
Ralph Chaplin fu anche autore di una biografia di Joe Hill, publicata nel 1923.
Joe Hill, murdered by the Authorities of the State of the Utah, November the 19th, 1915.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 15:21

I.W.W. Prison Song

I.W.W. Prison Song
[1917-21]
Parole di Ralph Chaplin (1887-1961), scrittore, giornalista e “Wobblie”, autore del disegno del gatto nero incazzato simbolo dell’IWW e poi dell’anarco-sindacalismo.
Sulla melodia de The Red Flag di Jim Connell.
In “Bars And Shadows: The Prison Poems”, una raccolta di poesie scritte in prigione negli ultimi anni della Grande Guerra e immediatamente successivi. Ralph Chaplin era statto infatti condannato a scontare una pena di 20 anni (ridottisi poi a 4) per la sua attività volta a boicottare l’arruolamento e favorire la diserzione.

Alla fine della seconda strofa Chaplin fa riferimento ai cosiddetti “Centoneri” (Черносотенцы, Černosotency), un'organizzazione nazionalista, reazionaria e antisemita russa sorta per contrastare la rivoluzione del 1905 ed attiva anche negli anni immediatamente successivi. Si trattava di un gruppo paramilitare, incoraggiato e foraggiato dallo zar (che... (continua)
The pale and dismal daylight falls
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 14:20
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Manovra a tenaglia

Manovra a tenaglia
[1997]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Nel disco intitolato “La morte dei miracoli”

Miele, foglie d’acacia e segale cornuta, estratto di silfio (sorta di finocchio gigante, una pianta estinta già nell’antichità), radice di giglio e rue, misture, unguenti, oggetti di varia natura inseriti profondamente nella vagina… E poi, lavande interne, bagni caldi e senape, fosforo, purghe, sale, olio, catrame, piombo, succo di menta, semi di cavolo, rosmarino, mirto, coriandolo, foglie di salice, balsamina, mirra, apiolo (l’olio di prezzemolo, venduto in farmacia fino al 1949), semi di trifoglio e persino urina animale…

Oltre alle immancabili botte, metodica immutata nei secoli, il cui uso è ancora oggi molto in voga, che la malcapitata sia incinta o meno…
Nella casa la situazione è tesa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 12:05
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I trafficati

I trafficati
[2003]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Nel disco intitolato “Ero un autarchico”
Scorre su nastri d'asfalto l'Italia all'assalto del proprio presente, un serpente si snoda su neri sentieri che uniscon canteri che fan prigionieri interi quartieri ordinati in colonne, collane rombanti di uomini e donne dentro abitacoli monoporzione, incubati nel ventre dell'alienazione di questa nazione che sgassa uscendo di casa già tesa, che cerca ogni scusa per fare l'offesa e per autodifesa al prossimo incrocio è già scesa a chiedere il conto e rubar la ragione - ripetilo ancora coglione se c'hai coraggio - parte il pestaggio, lava l'oltraggio, paga il pedaggio e buon viaggio.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 11:32
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Il giocattolo

Il giocattolo
[2008]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Nel disco intitolato “DePrimoMaggio”
Sveglia ore cinque e trenta, immerso in un buio che mi spaventa, muovendo lenta una mano attenta cercando ciò che più mi rappresenta: la trovo già pronta, anatomica edura, prolunga il mio corpo ben oltre natura
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 10:54
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Direttore

Direttore
[2008]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Collaborazione musicale di Giorgia
Nel disco intitolato “DePrimoMaggio”
Spettabile direttore responsabile dell'ufficio imperturbabile gestione risorse umane commestibile della multinazionale nordoccidentale stabile dalla bella incontestabile situazione contabile.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 10:38
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Essere umani

Essere umani
[2014]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC
La canzone che dà il titolo al suo ultimo disco.
Poi venne la crisi, sparirono i sorrisi, le frasi col vicino divennero scortesi: nervi troppo tesi, tasse tutti i mesi, i soldi peggio spesi, i soldi sempre attesi. Intanto tutti a testa bassa negli androni, le tasche coi bottoni, le case, i padroni, i brutti contro i buoni, i matti contro i pazzi, gli Orazi, i Curiazi, le liti, gli scazzi. Tutti a campare in apnea, c'è sempre l'alta marea, pure il weekend all'Ikea è mors tua vita mea. Il tablet per la scuola, i libri perché non funziona, il treno che ritarda tutti i giorni un'ora. Il posto traballa, il posto crolla: tutti per strada e nessuno se l'accolla. Tutti con la netta sensazione di esser soli: non c'è nessuno che ascolti nonostante ci si sgoli.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 10:24
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L’ovvio

L’ovvio
[2014]
Parole e musica di Frankie hi-nrg MC.
Nel disco intitolato “Essere umani”
L'ovvio fin da subito, prima d'ogni cosa, ovvio come i fiocchi, ovvio come il rosa, ovvio come le allusioni erotiche, ovvie quanto il nome con le consonanti esotiche. Ovvio che sai già che nella vita sarai madre di maschi, sposa di maschi, amante di maschi e comunque sarai sempre raccontata da maschi, con meno fantasia dei pastori tedeschi. L'ovvio, sempre l'ovvio, fondamentalmente l'ovvio, la fuga da ogni dubbio: dentro le canzoni ti sussurrano l'ovvio, ti danno le istruzioni per vestire il tuo doppio, ti dicono le marche, ti elencano i modelli, così vuoi sempre quelli perché sono i più belli. Ti dicono "per sempre", ma intendono "per ora": ti dicono l'ovvio, di quell'ovvio che innamora.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/5/2014 - 07:44
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Aqualung

Aqualung
Complimenti, davvero tanti complimenti per la cura del tuo lavoro! Finalmente un'interpretazione soddisfacente!
Ester 20/5/2014 - 21:52
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Chiamami ancora amore

Chiamami ancora amore
LLAMAME AÚN AMOR
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2014 - 18:56
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Supper's Ready

Supper's Ready
Tutte le lingue, dietro la vetrina "Ufficiale" hanno un meraviglioso sottobosco quali sono le così dette frasi idiomatiche, altro modo per dire "intraducibili". Ma tutto l'insieme dell'ambito dove sono immerse, può dare una precisa idea di cosa vogliono dire e sopratutto comunicare. Sta alla sensibilità di chi legge, riuscire a capirne il vero senso.
Sergio SEU 20/5/2014 - 17:35
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Mourn Not the Dead

Mourn Not the Dead
[1917-21]
Parole e musica di Ralph Chaplin (1887-1961), scrittore, giornalista e “Wobblie”, autore del disegno del gatto nero incazzato simbolo dell’IWW e poi dell’anarco-sindacalismo.
In “Bars And Shadows: The Prison Poems”, una raccolta di poesie scritte in prigione negli ultimi anni della Grande Guerra e immediatamente successivi. Ralph Chaplin era statto infatti condannato a scontare una pena di 20 anni (ridottisi poi a 4) per la sua attività volta a boicottare l’arruolamento e favorire la diserzione.
Mourn not the dead that in the cool earth lie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2014 - 14:38

The Harvest Song

The Harvest Song
[1915]
Parole di Ralph Chaplin (1887-1961), scrittore, giornalista e “Wobblie”, autore del disegno del gatto nero incazzato simbolo dell’IWW e poi dell’anarco-sindacalismo.
Sulla melodia de I Did Not Raise My Boy To Be A Soldier
Testo trovato nel volume curato da Salvatore Salerno intitolato “Red November, Black November: Culture and Community in the Industrial Workers of the World”, State University of New York, 1989.

“Un giorno ci prenderemo le buone cose della terra
Che i parassiti accumulano e vendono;
Ci terremo per noi ciò che produciamo
E i capi se ne vadano all'inferno.
La terra è sul bottone che portiamo noi del sindacato
Noi scateneremo il gatto del sabotaggio se non avremo quel che ci spetta!”
The ripening grain is waiting for us now,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2014 - 13:20
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Ta-Ra-Ra Boom-De-Ay

Ta-Ra-Ra Boom-De-Ay
[1914]
Parole di Joe Hill.
Sulla melodia di una nota canzonetta di varietà ed avanspettacolo risalente alla fine dell’800.

Sabotaggio: il termine ha origine durante la rivoluzione industriale, nel settore tessile, nei paesi francofoni di fine 700, inizio 800. Quando cominciarono a diffondersi i telai a vapore, i lavoratori in sovrannumero che venivano licenziati li danneggiavano infilando negli ingrannaggi i loro “sabots”, gli zoccoli di legno…


L’uomo dal cacciavite in mano: il sabotaggio.

Di Valerio Evangelisti, da “Come si fa: tecniche e prospettive di rivoluzione”, a cura di Franco "Bifo" Berardi e Valerio Monteventi, Manni editore.

Esiste una forma di lotta che ha gli effetti di uno sciopero di massa, pur se attuata da un numero esiguo di lavoratori o, in certi casi, persino da uno solo? Sì, esiste, e si chiama sabotaggio. Era comune, e teorizzata da alcune forze sindacali, nei... (continua)
I had a job once threshing wheat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2014 - 11:39
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Hilhas n'aimetz pas tan los òmis

anonimo
Hilhas n'aimetz pas tan los òmis
20 maggio 2014
Con interventi e correzioni di Monique, 21-9-2024



La versione incisa da André Minvielle (1998)
RAGAZZE, GLI UOMINI NON AMATELI TANTO
(continua)
20/5/2014 - 11:28
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Ribbons Fall

Ribbons Fall
[2013]
Parole e musica di Duncan McFarlane
Nell’album della Duncan McFarlane Band intitolato “Poachers Bold”
Testo trovato sul sito dell’autore.

Duncan McFarlane è nato nel 1954 in una base militare della RAF e dunque sa bene che quando “the ribbons fall” da sotto le ali dei jet in assetto tattico vuol dire che di lì a poco gli aerei scaricheranno il loro carico di morte sugli obiettivi previsti… E lo sanno anche gli attivisti contro la guerra che manifestano all’esterno delle basi: quando gli ordigni vengono liberati dalle loro fettucce colorate la guerra è già in atto ed è il momento di cercare di superare le recinzioni ed invadere la pista di decollo (anche se ignoro se qualcuno ci sia mai riuscito…)
I still see you as a girl - Party frock and hair in curls
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2014 - 10:26
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Dio è morto

Dio è morto
2012
I luf cantano Guccini

Certo che si può sempre dire che "Dio è morto" non ha nessun bisogno di essere rifatta. E' perfetta così. Cristallizzata nella versione di Augusto Daolio e dei Nomadi di quasi 50 anni fa (47 per la precisione). Tanto che anche i rifacimenti dello stesso Guccini non hanno aggiunto niente. Ma provate ad ascoltarla."Dio è morto" non è che uno degli undici capitoli in cui si dipana questa "Guccineide", ma l'ho citato non a caso subito, perché è forse la canzone che ha subito la trasformazione più profonda e peraltro azzeccata. Se facciamo la tara delle parole, potrebbe anche trattarsi di una canzone del tutto nuova. Il plagio lo concedono solo con prove maggiori. La musica resta sospesa e in sottofondo, dando la sensazione di una tensione crescente, mentre Canossi salmodia il celebre testo, facendone una sorta di preghiera laica, sommessa e intensa. Più che un urlo... (continua)
donquijote82 20/5/2014 - 10:23
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Il vecchio e il bambino

Il vecchio e il bambino
2012
I luf cantano Guccini

"Il vecchio e il bambino" è uno dei maggiori classici gucciniani, un brano che si ascolta una volta e si fa fatica a scollarsi, pubblicato in "Radici", album del 1972, e scritta probabilmente qualche anno prima "Il vecchio e il bambino" risente positivamente del clima di riscoperta della fantascienza che animava gli anni '60. La fantascienza che traeva le sue origini in Robert Scheckley, Philip K. Dick, Richard Matheson o, guardando più indietro Ray Bradbury e Isaac Asimov. Quel bacino di fantasia stellare che fornirà i migliori semi per l'indimenticabile serie telvisiva "Ai confini della realtà". Guccini è culture di fantascienza e anche sceneggiatore delle "Storie dallo spazio profondo" disegnate da Bonvi e con lui concepite. Inoltre alle spalle c'è anche Bob Dylan e il suo canto sulla "dura pioggia che cadrà", inteso come fallout nucleare. Con tutti questi... (continua)
donquijote82 20/5/2014 - 09:55




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