Frammento di versione in onore di Rosa Luxemburg risalente alla fine degli anni 60, come ricordata da Luigi Manconi, all’epoca militante in Lotta Continua.
Testo trovato su “La musica è leggera. Racconto su mezzo secolo di canzoni”, di Luigi Manconi, Il Saggiatore, 2012.
LUXEMBURG ROSA
La chiamavano Luxemburg Rosa metteva le masse
metteva le masse metteva le masse
la chiamavano Luxemburg Rosa metteva le masse sopra a ogni cosa.
Appena giunta alla stazione della città di Berlino
tutti si accorsero al primo sguardo
che era venuta per fare casino.
C’è chi il casino lo fa per gioco
e chi lo fa per professione
Luxemburg Rosa né l’uno né l'altro lei
lo faceva per passione.
Non me ne intendo di asc'tagghe e diavolerie del genere, però la Plog non stiaccerebbe mai la MITICA sorellina né le altre sorelline Errequattro! La Plog stiàccia solo Smart, Ford Ka, Mini, finte Fiat 500 e le costosissime macchinine Chatenet dei sedicenni ricchi! Che il mondo lo sappia!
Direi tranquillissimo, tra l'altro con una Panda Young dell'89 ci sono andato un'estate in Sardegna nel '91! A proposito di Grrrranata: ma che cavolo ha combinato Alessio Cerci...? Io l'altra sera tifavo Toro come tutto lo stadio di Firenze...
"Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia..."
("La leva calcistica della classe '68", Francesco De Gregori, da "Titanic", 1982)
Ohibò, ma questo sì che è un contributo coi fiocchi, carissima Prisca. Non solo elimina ogni esitazione su cosa intendesse Fondas Ladis alludendo agli oliveti di Megara (provvedi, Riccardo mio, a introdurre la correzione, almeno come variante tra parentesi e magari con un rinvio al suggerimento di Prisca e al suo decisivo documento), ma mi piace anche perché sfata inesorabilmene la favola - che ancora persiste - della georgofilia dei colonnelli, cui si attribuisce tanto amore per le campagne, da loro dotate di qualche palo della luce a simulare l'elettrificazione.
Magnifico, nel documentario, l'allevatore di pecore che racconta la verità della vicenda, quasi reimpersonando il Karanghioghiz, con la stessa voce e la stessa cantilena! Vedo che il filmato fu prodotto da Finos film, grande arma culturale del popolo greco.
Converrete che è questo il bello e il buono del sito. Si incomincia ad... (continua)