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Vecchie e nuove pulsioni pro-civili

Antiwar Songs Blog
Vecchie e nuove pulsioni pro-civili
Signor Presidente, ieri in occasione della Festa Nazionale della Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo ha avuto modo di dichiarare quanto segue: Dobbiamo procedere – nella piena, consapevole valorizzazione delle Forze Armate che continuano a fare onore all’Italia – in un serio impegno di rinnovamento e di riforma, razionalizzando le nostre strutture e i nostri mezzi, come […]
Antiwar Songs Staff 2014-04-26 18:22:00
Oggi è 25 aprile. Non ci piacciono le ricorrenze, le giornate della memoria in cui relegare e nascondere la memoria. E visto che noi in questo sito la memoria cerchiamo di custodirla tutti i giorni vi auguriamo buon 25 aprile con Con la guerriglia nella versione degli A.F.A.

Ai nostri morti scaverem la fossa/Sulle rupestri cime sarà posta/Per noi risorgerà la nuova Italia/Con la guerriglia/lo vedi quante cose che ci sono ancora da cambiare,/con la Guerriglia Culturale/lo vedi quante cose che si devono cambiare,/con la Guerriglia Culturale/lo vedi quante cose che ci sono da salvare,/con la Guerriglia Culturale

Ecco cosa facciamo con le CCG, guerriglia culturale
DonQuijote82 25/4/2014 - 12:36

25 de abril 1974: O dia das surpresas

Antiwar Songs Blog
25 de abril 1974: O dia das surpresas
Ma quando ci riterranno ben sicuri, circondati da bastoni e da fortezze, crolleranno con fragore gli alti muri e arriverà il giorno delle sorprese. Così scriveva nel 1966 José Saramago in una profetica poesia (poi messa in musica da Manuel Freire) in cui, dopo aver tracciato un desolante ritratto della società portoghese sotto la dittatura, […]
Antiwar Songs Staff 2014-04-25 10:51:00
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Ocalony

Ocalony
dalla raccolta „Niepokój” (1947)

È morto oggi Tadeusz Różewicz

Testo da poema.pl
Messa in musica da Fortepain
Mam dwadzieścia cztery lata
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 24/4/2014 - 20:43
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Per la stessa direzione

Per la stessa direzione
Omaggio a Peppino Impastato Vittima di mafia
Gocce d'ironia,bagnano la tirannia
(continua)
inviata da Lele Ravera 24/4/2014 - 16:34
Percorsi: Mafia e mafie

Back

Back
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra. Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra Gibson mantenne nelle sue opere un’attenzione particolare per coloro che, anche in tempo di pace, sono troppo spesso i vinti, i fregati, comunque vada…

E in questa “Back” credo che Gibson abbia condensato la poetica dell’intera raccolta “Battle” e di tutti i suoi versi dedicati alla Grande Guerra: lui, che non si mosse di casa, assunse su di sé la colpa e la sofferenza di tutti i suoi compatrioti che in guerra ci andarono, ad uccidere e a crepare.
They ask me where I’ve been,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:57
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Gypsy Reggae

Gypsy Reggae
2014
Reggae Circus

(A. Bono)
Dajje! Con la musica reggae
(continua)
inviata da DoNQuijote82 24/4/2014 - 15:47
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All Being Well

All Being Well
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.
All being well, I’ll come to you,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:35
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The Return

The Return
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.

“Sorridevo al mio ragazzo, mio figlio che partiva per la guerra. Gli sorridevo solo per celare il mio terrore più grande: che, se non fosse morto, la guerra mi avrebbe restituito un estraneo.”
He went, and he was gay to go:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:23
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Breakfast

Breakfast
[1915]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Battle” pubblicata nel 1915.
Musica di Vartan Aghababian (compositore, docente di teoria musicale al Boston University College of Fine Arts) e Ann Moss, soprano, dall’opera “Seven Songs” del 2003.

Una poesia terribile che mescola quella che potrebbe essere una scena di vita quotidiana (il pasto, le chiacchiere, una scommessa sul calcio…) con la sequenza allucinante di un bombardamento che colpisce i soldati schiacciati in fondo ad una trincea…
We ate our breakfast lying on our backs,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 15:07

Retreat

Retreat
[1916]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Friends” pubblicata nel 1916.
Musica di Philip Napier Miles (1865-1935), compositore, musicista e filantropo originario di Bristol.
Broken, bewildered by the long retreat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 13:19

Stow-on-the-Wold

Stow-on-the-Wold
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Musica di John Jeffreys (1927-2010) talentuoso compositore che negli anni 70, purtroppo, distrusse gran parte dei suoi lavori. Solo in parte furono in seguito ricostruiti a partire da alcune registrazioni.

Stow-on-the-Wold è un paese del Gloucestershire inglese.
I met an old man at Stow-on-the-Wold,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 13:02

Otterburn

Otterburn
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Musica di John Jeffreys (1927-2010) talentuoso compositore che negli anni 70, purtroppo, distrusse gran parte dei suoi lavori. Solo in parte furono in seguito ricostruiti a partire da alcune registrazioni.

Una poesia scritta in memoria di un soldatino crepato nelle Fiandre, di certo un amico o conoscente di Gibson, perché il più volte citato Otterburn è un paese del Northumberland non molto lontano da Hexham, città natale del poeta inglese.

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra. Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra Gibson mantenne nelle sue opere un’attenzione particolare per coloro che, anche in tempo di pace, sono troppo spesso i vinti, i fregati, comunque vada…
The lad who went to Flanders
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 11:55

Lament

Lament
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Poesia messa in musica da diversi compositori tra i quali Gerald Finzi (1924), Benjamin Frankel, Philip Napier Miles, Barbara Pentland (1934).

“Ma noi che siamo vivi, noi che non siamo rimasti annientati dalla guerra, come facciamo noi ancora a guardare il sole, a sentire la pioggia e il canto degli uccelli senza avvertire che si è interrotto il battito del cuore di ogni cosa?”

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra. Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra Gibson mantenne nelle sue opere un’attenzione particolare per coloro che, anche in tempo di pace, sono troppo spesso i vinti, i fregati, comunque vada…
We who are left, how shall we look again
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 11:31
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Black Stitchel

Black Stitchel
[1918]
Versi di Wilfrid Wilson Gibson (1878-1962), nella raccolta “Whin” pubblicata nel 1918.
Poesia messa in musica da Ivor Gurney (1890-1937), poeta e compositore (“A First Volume of Ten Songs, no. 3”, 1938) e poi anche da John Jeffreys (1927-2010) talentuoso compositore che negli anni 70, purtroppo, distrusse gran parte dei suoi lavori. Solo in parte furono in seguito ricostruiti a partire da alcune registrazioni.

Una riflessione sulla bellezza dell’amore e sull’orrore della guerra.

Wilfrid Wilson Gibson fu ufficiale di sua maestà, ma non combattè in prima linea e neppure lasciò mai l’Inghilterra (infatti questa poesia è ambientata nella brughiera del suo Northumberland nativo, in una località chiamata Black Stitchel). Eppure gran parte delle sue poesie di quel periodo descrivono le atrocità della guerra dal punto di vista del soldato semplice mandato a crepare. Anche dopo la guerra... (continua)
As I was lying on Black Stitchel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 11:09

Channel Firing

Channel Firing
[1914]
Versi di Thomas Hardy (1840–1928), grande poeta e scrittore inglese, nella raccolta intitolata “Satires of Circumstance” pubblicata nel 1914.
Poesia messa in musica da diversi compositori: Gerald Finzi (1949), Irwin Heilner (1966), Leo Smit, (1970), John Pickard (2008) e altri.

Thomas Hardy nacque, visse e morì nel Dorset, affacciato sul Channel, il canale della Manica.
Lì scrisse “Jude The Obscure”, storia di un disgraziato stritolato dal fato, dalla miseria umana e dalle convenzioni sociali, un romanzo molto pessimistico e critico verso la società dell’epoca, che il pubblico vittoriano ovviamente disdegnò. Così il vecchio Hardy smise con la prosa e negli ultimi suoi anni si diede alla poesia.

Thomas Hardy scrisse questa “Fuoco nel Canale” nei mesi che precedettero lo scoppio della Grande Guerra (fine luglio 1914), quando anche gli inglesi si stavano preparando alle ostilità... (continua)
That night your great guns, unawares,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/4/2014 - 09:25
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Окурочек

Окурочек
Okuroček
(1963?)
Testo da bards.ru

Interpretata anche da Dina Vierny
Из колымского белого ада
(continua)
23/4/2014 - 22:38
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Louvor a Chico Mendes

Louvor a Chico Mendes
1989
Simone

(Almir de Araújo / Marquinhos Lessa)
Chico
(continua)
inviata da Donquijote82 23/4/2014 - 17:05
Percorsi: Chico Mendes
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In mezzo al mare

In mezzo al mare
(testo di Francesco Tomasso – musica di Claudio Luongo)

E' su iTunes e YouTube ‘In mezzo al mare’, il nuovo singolo di Malì ispirato ai viaggi della speranza verso l’isola di Lampedusa.

La canzone racconta il dramma dei profughi dando voce a un punto di vista spesso trascurato: quello delle donne. Nel brano le motivazioni e lo stato d’animo di una giovane madre costretta a rischiare la vita su un barcone pur di provare a salvare il proprio bambino, e se stessa, da una morte certa in patria. La disperazione dà vita alla speranza. “Se non scappo muoio, se non nuoto affogo” è l’inizio della canzone che non lascia spazio a dubbi. Il testo è “forte” e stimola emozioni e riflessioni in genere non immediate quando si pensa agli sbarchi dei profughi in Sicilia.

Di ‘In mezzo al mare’, scritto per Malì da Claudio Luongo e Francesco Tomasso e prodotto da Tomasso Management, è stato realizzato anche un video dall’esordiente filmmaker Gianluca Oliva, visibile all’indirizzo
Se non scappo muoio
(continua)
23/4/2014 - 16:50
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L'alet de la terra

L'alet de la terra
 L'array de l'estéle (2013)

Musica & Paraulas : B.Boué
Repic Que volè en purmèr, sonque sauvar la seuva,
(continua)
inviata da donquijote82 23/4/2014 - 15:00
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Heißer Herbst

Heißer Herbst
[1968]
Parole e musica di Hanns Dieter Hüsch.
Nell’album intitolato “Typisch Hüsch” del 1970.

Una canzone sull’“Autunno caldo” tedesco scritta dal cantautore, cabarettista ed attore Hanns Dieter Hüsch (1925-2005), all’epoca militante nel movimento studentesco a Berlino. Ma la sua attitudine non violenta non piacque alle frange più radicali, che boicottarono i suoi concerti. Hanns Dieter Hüsch si trasferì in Svizzera e non si esibì in Germania per alcuni anni. Ritornato nel suo paese nel 1972, Hanns Dieter Hüsch non smise mai di scrivere e di esibirsi nei suoi spettacoli di cabaret politico-letterario fino al 2000.
Komm heißer Herbst und mache
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2014 - 11:15
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さとうきび畑 [In a Large Field of Sugarcane]

さとうきび畑 [In a Large Field of Sugarcane]
Satōkibi batake

Parole e musica sono generalmente attribuite entrambe a Terashima Naohiko (寺島尚彦, 1930-2004), compositore, pedagogo e musicologo. Ma in realtà il testo potrebbe essere di Michio Mado (まど・みちお, 1909-2014), poeta giapponese vincitore nel 1994 del Premio Hans Christian Andersen per il suo importante contributo alla letteratura rivolta all’infanzia.
Ignoro l’anno preciso di composizione del brano.
Nella colonna sonora del film “Satokibi Batake no Uta” (さとうきび畑の唄) diretto nel 2003 dal regista Fukuzawa Katsuo (福澤克雄).
Cavallo di battaglia di Ryōko Moriyama (森山 良子), la “Joan Baez” del Sol Levante.
Interpretata anche da Ana Miura, cantante canadese di origine giapponese.
Testo da DramaWiki segnalatomi dall’amica Yuko, direttamente dal Giappone.

Una canzone che ha come sfondo, appena suggerito, uno dei più terrificanti scontri svoltisi nel Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale.... (continua)
ざわわ ざわわ ざわわ 広い さとうきび畑は
(continua)
inviata da Yuko & Chougenbou 22/4/2014 - 22:47
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Animal in Man

Animal in Man
[2000]
Album: Lets Get Free

Canzone liberamente ispirata alla Fattoria degli animali di George Orwell

It's definitely based on Orwell's "Animal Farm." The names are changed: Mr. Jones becomes Old Man Sammy (both are common names), Napoleon becomes Hannibal (both great historical conquerors). I think while the song doesn't echo the anti-communist tones of the book, it highlights the fact that those in power will try to attain more and more power. It's the animal inside of us that wants dominance.
This is the animal in man
(continua)
inviata da donquijote82 22/4/2014 - 18:36
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Gesang der Arbeiter

Gesang der Arbeiter
[1920]
Text: Erich Mühsam
Musik: Chorale "Lobe den Herrn"
Testo: Erich Mühsam
Musica: Corale "Lobe den Herrn" ("Loda il Signore")


"Mühsam propone per questo canto la melodia Lodate il Signore: 'È il tentativo di usare questa musica sacra imponente per l'idea della lotta proletaria'. - L.Schäfer, op. cit., p.43
Völker erhebt euch und kämpft für die ewigen Rechte!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/4/2014 - 17:26

Biedny chrześcijanin patrzy na getto

Biedny chrześcijanin patrzy na getto
[1943]
Versi di Czesław Miłosz, nel ciclo “Głosy biednych ludzi” [Voci di povera gente] contenuto nella raccolta “Ocalenie” [Salvezza] pubblicata nel 1945.
Musica di Paweł Mykietyn (1971-), compositore polacco, da “Dwa wiersze Miłosza” [Due poesie di Miłosz], per due attori, cinque musicisti, strumenti elettronici e live video, composizione presentata nel 2011 al Festival di musica contemporanea “Sacrum Profanum” di Cracovia.

Una poesia scritta nell’immediatezza della repressione della rivolta nel ghetto di Varsavia e della sua totale distruzione da parte dei nazisti nell’aprile del 1943.

“[…] Qui non si contemplano da lontano esecuzioni individuali o di massa, non si distoglie lo sguardo dai mattoni del muro né si presta distrattamente orecchio al rotolare di certi vagoni merci... L’io lirico viene catapultato direttamente dentro la scena, non è più solo testimone, ma vittima della guerra... (continua)
Pszczoły obudowują czerwoną wątrobę,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2014 - 15:34
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Piosenka o końcu świata

Piosenka o końcu świata
[1940]
Versi di Czesław Miłosz, nel ciclo “Głosy biednych ludzi” [Voci di povera gente] contenuto nella raccolta “Ocalenie” [Salvezza] pubblicata nel 1945.
Poesia messa in musica da artisti come Jarek Kordaczuk, Nad Porami Roku, Lawenda e molti altri.

“Benché ispirata dall’improvviso arrivo dei carrarmati sovietici nel centro di Vilna nel 1940, cui l’autore aveva assistito, la poesia non narra alcun evento storico: si tende piuttosto a riflettere più generalmente sulla cieca pulsione vitale della natura e degli uomini, indifferenti alle «fini dei mondi» e alle altrui tragedie. È una sorta di «distillazione» del motivo ispiratore in un «preparato» di immagini in assoluto contrasto con il titolo. Sono scene di maniera di cui si potrebbe agevolmente ricercare l’origine o accostare una specifica iconografia: api su fiori, gai delfini e passeri, serpenti, pescatori, signore a passeggio per... (continua)
W dzień końca świata
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2014 - 13:56
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Rebellenlied

Rebellenlied
[1920]
Versi di Erich Mühsam, dalla raccolta intitolata “Brennende Erde” pubblicata nel 1920.
Una poesia messa in musica di diversi artisti, tra i quali il gruppo Die Schnitter, nel loro album del 2002 intitolato “Fegefeuer”, e Christoph Holzhöfer.
Sie hatten uns mit Zwang und Lügen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2014 - 10:57
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Ballade von den Säckeschmeißern

Ballade von den Säckeschmeißern
[1932]
Versi di Julian Arendt
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch e da lui incisa in molti dischi, a cominciare dal 45 giri originale del 1932 (sul lato A, Das Solidaritätslied di Bertolt Brecht).
In seguito riproposta dalla cantante tedesca Dagmar Krause in “Panzerschlacht: Die Lieder von Hanns Eisler” del 1988.

Un altro capitolo della Guerra dei 100.000 anni – come direbbe il nostro Marco Valdo M.I. – che i ricchi fanno da sempre ai poveri…

1932. Siamo nel pieno della più tremenda crisi economica mondiale, quella scatenata dal crollo di Wall Street del 1929. E come sempre accade, sulle disgrazie dell’umanità ridacchiano e speculano i soliti profittatori, gli squali mangia-uomini. E gli scaricatori sono costretti a gettare il caffè in mare, il grano nel fuoco, a distruggere le derrate alimentari perché i prezzi restino alti e i ricchi abbiano il loro profitto, mentre... (continua)
Oh, mich zieht 's nach einem fernen Lande,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2014 - 09:26
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Abschied von der Front (Abschied der Internationalen Brigaden)

Abschied von der Front (Abschied der Internationalen Brigaden)
[1938]
Versi di Erich Weinert.
Musica di Ernst Busch.
Ritrovo la canzone nei dischi di Busch intitolati “Spanien - Venceremos” del 1967 e “Ernst Busch 2 (Lieder Des Spanischen Bürgerkrieges)” del 1970.

Musicalmente niente di più che una marcetta, ma il testo è bello e racconta di quanto allora fosse sentito l’internazionalismo, il fatto quasi naturale di accorrere in un paese lontano a combattere e morire in soccorso dei propri fratelli minacciati ed aggrediti dai fascisti.

L’ “abschied”, l’addio, è qui quello dei volontari delle Brigate internazionali che tra settembre ed ottobre del 1938, nel pieno della battaglia dell’Ebro e mentre i nazionalisti cominciavano chiaramente a prevalere, furono costretti a rimpatriare per adempiere ad un ipocrita monito della Società delle Nazioni (l’ONU di allora) che caldeggiava la politica di non intervento. Però a fianco dei fascisti rimasero decine di migliaia di italiani e tedeschi...
Wie schön der Tag, als wir mit hartem Schritt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/4/2014 - 21:59
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Seifenlied

Seifenlied
[1928]
Versi di Julian Arendt (1895-1938), scrittore ebreo tedesco, autore di molti testi per il cabaret durante la Repubblica di Weimar.
Musica di Otto Stransky (1889-1932), compositore austriaco.
Interpretata da Ernst Busch, dal vivo al “Larifari”, un cabaret itinerante a contenuto fortemente politico fondato proprio nel 1928 a Berlino da Rosa Valetti, famosa attrice di cinema e di cabaret e cantante, e da Erich Einegg, pianista e compositore.
Ritrovo la canzone nei dischi di Busch intitolati “Die Goldenen Zwanziger Jahre” del 1964 e “Ernst Busch 1 (Lieder Der Arbeiterklasse 1917-1933)” del 1970.
Testo trovato qui

Una canzoncina da kabarett che prende allegramente per il culo i socialdemocratici tedeschi, i cui candidati, durante la campagna elettorale del 1928, distribuivano ai raduni saponette con su impresso “Vota SPD”. Un’iniziativa davvero “pulita” per una Germania sull’orlo... (continua)
Wir haben unsre Brüder
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/4/2014 - 21:21
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Malicorne: L'écolier assassin

Malicorne: L'écolier assassin
[Traditionnelle / Tradizionale]
Arrangiamento: Gabriel Yacoub - Marie Yacoub
Album: Malicorne, Almanach [1976]
Canto: Gabriel Yacoub - Marie Yacoub

Arrangement: Gabriel Yacoub - Marie Yacoub
Album: Malicorne, Almanach [1976]
Chant: Gabriel Yacoub - Marie Yacoub




Che al sottoscritto, che “abita” da decenni in mezzo alle antiche balladries di mezza Europa, ogni tanto riprenda la voglia di tornarci, non è un caso stupefacente; se poi c'è da tornarci assieme ai Malicorne (a Gabriel Yacoub, a sua moglie Marie, a tutti gli altri), è del tutto naturale. Come forse soltanto gli Steeleye Span, i Malicorne seppero collegare il “folk revival” degli anni '60 e '70 (che aveva, è bene ricordarlo, una ben precisa connotazione “protest” in opposizione alla musica commerciale e che, in un certo senso, riproponeva una sorta di nuovo romanticismo delle origini) alle nuove tendenze musicali, e in particolare... (continua)
D´où reviens-tu mon fils Jacques,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/4/2014 - 19:40
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Psaume 151

Psaume 151
Chanson française – Léo Ferré – 1971

Après son passage chez les « bons pères », Léo Ferré devait en connaître devait en connaître un bout sur les litanies ecclésiastiques..., dit Lucien l'âne en riant.
Les psaumes sont écrits sur les magnétophones
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/4/2014 - 19:04
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Canzone NO MUOS

Canzone NO MUOS
Qualche raro ficodindia sul mio cammino
(continua)
inviata da adriana 21/4/2014 - 17:16

Erntelied

Erntelied
[1893?]
Versi di Richard Dehmel (1863-1920), poeta e scrittore tedesco, cantore dei diritti dei lavoratori (ma poi anche entusiasta volontario nella prima guerra mondiale. Morì nel 1920 in seguito alle ferite riportate in battaglia). Nella raccolta intitolata “Aber die Liebe” pubblicata nel 1893.

Musica di Béla Reinitz (1878-1943), compositore ungherese, nella sua opera “Es wird gehn (Ça ira...) - 8 Lieder” per voce e pianoforte, con brani di Richard Dehmel, Erich Mühsam (Lumpenlied, Der Revoluzzer), Josef Luitpold (Krieg, Trotziger Abschied), Georg Herwegh e Klabund.
Es steht ein goldnes Garbenfeld,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/4/2014 - 14:26

Padre Nuestro

Padre Nuestro
Albúm: Cantos Religiosos
Grabado en Español para Multimusic en México.
Grabación por: "La Buena Estrella"
Producido por: Luis Alberto San Martín
Arreglos musicales: May González
Coro: Varios (Nueva Vida)

Multimusic en Español
Año 2008

Canción dedicada a la oración y a la paz. La plegaria que Jesús mismo diseño para unificar a los pueblos en la oración a través de los siglos.

Va dedicada a todos los pueblos del mundo. Dios les bendiga!
(Coro)
(continua)
inviata da José Cisneros 21/4/2014 - 10:09
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Canción a la revolución

Canción a la revolución
Ey hola! soy el joven que
(continua)
inviata da adriana 20/4/2014 - 10:48
Il vento dalle case in fiamme / portava neri aquiloni, /la gente in corsa sulle giostre/ acchiappava i fiocchi nell’aria. / Gonfiava le gonne alle ragazze / quel vento dalle case in fiamme, / rideva allegra la folla / nella bella domenica di Varsavia.

C’è chi ne trarrà la morale / che il popolo di Varsavia o Roma /commercia, si diverte, ama /indifferente ai roghi dei martiri./ Altri ne trarrà la morale
sulla fugacità delle cose umane,/sull’oblio che cresce /prima che la fiamma si spenga.

Czesław Miłosz, Pasqua 1943
Lorenzo Masetti 20/4/2014 - 10:32
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Jishapuniw Marichiweu

Jishapuniw Marichiweu
Homenaje al pueblo Mapuche
El corazón de los cielos
(continua)
inviata da adriana 19/4/2014 - 11:04
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Campo di Fiori

Campo di Fiori
Da "Poesie" di Czesław Miłosz
Adelphi
1983

Il testo trovato qui
CAMPO DEI FIORI
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 19/4/2014 - 06:12

Krieg

Krieg
[1926]
Versi di Josef Luitpold (1886-1966), poeta e pacifista austriaco, legato al movimento operaio. Finì esule negli USA dopo il 1934.

Musica di Béla Reinitz (1878-1943), compositore ungherese.
Interpretata da Ernst Busch in “Es kommt der Tag”, ottava ‎pubblicazione della serie “Rote Reihe” dell’Aurora-Schallplatten.
Um die Mitternacht
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/4/2014 - 14:00
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Le dormeur du val

La versione tedesca di Stefan George (1868-1933), grande poeta e traduttore scomparso l’anno stesso dell’avvento di Hitler.
Le dormeur du val
In “Zeitgenössische Dichter. Übertragungen, Zweiter Teil, Gesamt-Ausgabe der Werke, Bände 16”, Berlino, 1929.

Fu Hans Krása - compositore ebreo ceco, collaboratore di Viktor Ullmann, con lui rinchiuso a Theresienstadt dove insieme scrissero tante opere, compresa la famosa anti-nazista “Brundibár”, entrambi ‎eliminati ad Auschwitz nel 1944 - a dare una musica a questa versione
In “Tři písně pro baryton, klarinet, violu a violoncello na verše Arthura Rimbauda”, 1943.
Le tre canzoni (Čtyřverší, Vzrušení e Přátelé) sono state recentemente proposte da Christian Gerhaher e Anne Sofie von Otter nel CD “Terezín – Theresienstadt”, Deutsche Grammophon, 2007.
DER SCHLÄFER IM TAL
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/4/2014 - 11:22
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Der Zündschnüre-Song

Der Zündschnüre-Song
Version française - CHANSON DES FUSIBLES – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson allemande – Der Zündschnüre-Song – Franz-Josef Degenhardt – 1972

« Zündschnüre » est avant tout le titre d'un récit – je crois autobiographique - de Degenhardt (1973), situé dans sa région natale de la Ruhr pendant les dernières année de la guerre, de la description de la vie quotidienne et des aventures de quelques enfants de familles ouvriers et antinazis, dont les pères ont fini tués ou en camp de concentration, qui participent à leur manière, souvent amusante, à la résistance contre le régime…
CHANSON DES FUSIBLES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/4/2014 - 18:22
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Um Comunista

Um Comunista
Intervista a Caetano Veloso

[...]
"Di base farò in Italia lo stesso show che faccio in Brasile, è il mio brazilian show, con qualche piccola eccezione".

Eccezione? Per quale ragione?
"Beh, per esempio nell'utlimo disco c'è un pezzo che per me è molto importante, ma forse non è del tutto adatto a un concerto italiano. È il pezzo che si intitola Um comunista, dedicato alla storia di Carlos Marighella, un combattente ucciso dalla dittaura militare. Quando la canto in Brasile ci sono reazioni molto forti, la gente canta il ritornello, appalude, urla il nome di Marighella, è un pezzo che piace e il pubblico rispetta la storia che racconto, anche i giovani, trovano commovente raccontare di un comunista che guardava verso un sogno. Io non sono mai stato violento, ma quella storia mi piaceva, nel pezzo ci sono tutte le contraddizioni del caso, non l'ho mai incontrato e non sono mai stato vicino... (continua)
17/4/2014 - 09:44
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Porta Romana bella

anonimo
Porta Romana bella
L'intonazione e le parole, sono nei ricordi della mia infanzia,trascorsi in Lombardia,di cui conoscevo il dialetto.
Questi riemergono con l'età avanzata con un velo di nostalgia per qui canti ormai lontani nel passato, rievocarli è come ritornare bambini di allora, o com'eravamo chiamati ' GNARI '.
Calcagno Giampaolo 17/4/2014 - 07:27
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Cannons

Cannons
2014
Education, Education, Education & War
Look alive
(continua)
inviata da donquijote82 16/4/2014 - 17:32




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