Interessante la tua introduzione, ma non coglie secondo me una possibile (e per certi versi convincente) interpretazione "spirituale" della canzone. Prova a pensare che a parlare sia Dio che si rivolge all'"essere umano" (l'essere speciale) che ha creato. Allora questo amore di cui indubbiamente parla la canzone potrebbe essere un amore del tutto spirituale e "la cura" non sarebbe altro che la rivelazione, o l'illuminazione se vuoi usare un termine più orientale e più consono al personaggio Battiato.
Forse e' per via di questa interpretazione che a me - da non credente - la canzone non ha mai convinto fino in fondo - nonostante la bellezza della musica e soprattutto dell'assolo di chitarra (credo che sia il chitarrista di Peter Gabriel - e si sente!).
Leonardo 7/3/2014 - 16:23
Carissimo Leonardo, sono profondamente convinto che ogni canzone che il grande Manitù mette in terra possa avere non una o due, ma decine di interpretazioni possibili. Naturalmente, interpretando qualche cosa (una canzone, una poesia, un paio di pagine dell'elenco del telefono), si tende a trasferirvi non soltanto le proprie impressioni, ma anche e soprattutto quel che si è. Ora, chiedere al sottoscritto, Venturi Riccardo, qualcosa che abbia a che fare con la "spiritualità" è come chiedere un espresso alla napoletana in un bar di Reykjavík (o, volendo, un þorramatur da Zi' Rosa a Mergellina). Capisco naturalmente il tuo sforzo di proporre questa interpretazione da non credente, ed anche il fatto che la canzone non ti convinca; quanto a me, non mi hanno mai convinto né questa canzone, né i suoi autori "tout court". Battiato è un abilissimo manipolatore di spiritualàggini e di mistiche varie,... (continua)
Non ho capito. Questa canzone piace a Leonardo o no. A me no.
Devo, però, di nuovo ringraziare Riccardo (comincia a diventare una cosa irritante), per la sua presa di posizione, che condivido pienamente. Che poi, il concetto di Dio che prima faccia male e poi se ne prende cura, sembra alquanto bizzarro.
Ma qua, bisognerebbe capire prima che, sia il Dio sia la natura (che per i credenti da Esso fu creata), mica ci stanno coccolando d'amore eterno. Da quando il mondo è il mondo, qua ci tocca lottare per sopravvivere. E con questo augurio vorrei salutare tutti i coinvolti. Tristemente serio Krzysio.
Salud!
d'après la version italienne de Riccardo Venturi d'une
Chanson allemande – Die hab' ich satt! – Wolf Biermann – 1974
Chausseestraße 131 a été le premier album enregistré de Wolf Biermann et a une histoire légendaire : puisque Biermann était banni dans la DDR (République Démocratique Allemande), et donc avait reçu l'interdiction officielle de publier ses chansons, enregistrées dans un studio improvisé dans son appartement. Avec l'aide de quelques amis et de sa mère, il avait réussi à se procurer des appareillages dont un microphone de haute qualité et un enregistreur de studio importé en contrebande de l'Allemagne occidentale, de façon à pouvoir enregistrer ses chansons. L'histoire rapporte même que le microphone était même de qualité trop bonne. Et tellement sensible que pendant que Biermann enregistrait, il captait aussi les bruits de la rue, les automobiles qui passaient et, parfois,... (continua)
A version into the Uzbek language by Amirkul Karim (2005)
Amirkul Karim tarjima 2005.
Da wysotsky.com. La lingua usbeca (usbecca, uzbeka) ha una situazione grafica a dir poco singolare. Ufficialmente è in uso da alcuni anni l'alfabeto latino (già usato brevemente in passato), ma molti lo scrivono usando ancora l'alfabeto cirillico di epoca sovietica, e l'eliminazione ufficiale del cirillico è stata sempre rimandata. Inoltre può scriversi liberamente anche in una forma di alfabeto arabo-persiano. L'usbeco è una lingua di ceppo turco. In questa pagina diamo la versione della canzone nell'alfabeto latino ufficiale, seguita da quella in alfabeto cirillico.
From wysotsky.com.
The writing system of the Uzbek language is in a somewhat singular situation. A form of Latin alphabet (already used in the past for a short period) is in official use, but many still write in the Cyrillic script of the... (continua)
A Bono, comu t'a cumbenato?