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Franco Battiato e Manlio Sgalambro: La cura

Franco Battiato e Manlio Sgalambro: La cura
[1996]
Testo di Manlio Sgalambro
Musica di Franco Battiato
Album: L'imboscata



Correrò il rischio. Oggi, in morte di un filosofo che è giunto alla fama (diciamolo sinceramente) scrivendo canzoni per un conterraneo, bisognerà fare qualcosa di speciale; ma farlo senza nessun tipo d'incenso (che del resto quel filosofo, Manlio Sgalambro, avrebbe probabilmente detestato). Nel breve commento inserito prima per dare notizia della sua morte, avevo nominato questa canzone; e come non farlo. Si può dire che è nata già famosa; tre minuti dopo che è uscita ha suscitato epidemie di brividi. E' stata costruita, del resto, per questo; poiché, lo confesso senza reticenze, quei brividi li ho provati anch'io. E, quindi, correrò il rischio di essere odiato da chi i brividi li continua tuttora a provare, ora che questa canzone è diventata senz'altro una delle cinque o sei più celebri in lingua italiana,... (continua)
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/3/2014 - 20:46

Oh ! Papa … C'est très beau la liberté

Oh ! Papa … C'est très beau la liberté
Oh ! Papa … C'est très beau la liberté

Chanson française – Oh ! Papa... C'est très beau la liberté – Marco Valdo M.I. – 2014

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, dit Lucien l'âne tout guilleret, regarde ces papillons qui se poursuivent là devant ta fenêtre, ces ailes rousses qui se balancent à l'air libre dans le soleil . On dirait qu'ils font la danse du bonheur...

C'est le printemps, Lucien l'âne mon ami. Enfin, celui de la nature... Mais il y a aussi eu des printemps artificiels, faits de la main de l'homme... Mais généralement, ils tournent mal... Pour ceux-là, l'hiver revient vite sur les ailes du vent du Nord... T'en souvient-en du printemps de Prague ? Eh bien, la canzone raconte précisément l'histoire d'un printemps de ce genre et même, en quelque sorte, de tout printemps généralement quelconque de ce genre, de tout printemps artificiel... Bref, de gens, quelque part, n'importe où, qui... (continua)
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/3/2014 - 19:05
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For the Taking

For the Taking
 Seven Stories Into Eight (1982)

Eddie D. Slovik fu un soldato americano, l'unico condannato a morte ed effettivamente ucciso per diserzione durante la Il guerra mondiale. 21.000 soldati vennero condannati durante la guerra per diserzione, di cui 49 condanne a morte, di cui fu eseguita solo quella di Slovik.
Americano di nascita, ma polacco di origine, con piccoli precedenti penali in adolescenza, alcuni storici osservano come la sua esecuzione abbia anche una qualche connotazione razzistica.
A Slovik, seppure senza essere in alcun modo citato nelle canzoni, è dedicato l'album Balaklava dei Pearls before swine
I still have a dream, a dream that is mine
(continua)
inviata da donquijote82 6/3/2014 - 18:53
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Rozmowa ze śledczym o tolerancji

Rozmowa ze śledczym o tolerancji
Semplicemente Alosza
Da http://www.tekstowo.pl/

Come la canzone precedente che ho proposto, anche questa calza perfettamente al percorso sulle galere del mondo.
È cantata in un gergo carcerario varsaviano, il titolo invece si potrebbe tradurre come "La conversazione con il giudice istruttore sulla tolleranza".
[...tak troche nerwowy, taki, początek...]
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 6/3/2014 - 09:08
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Siedem grzechów głównych

Siedem grzechów głównych
[24.12.1991]
Testo di Jacek Kaczmarski
Musica di Przemysław Gintrowski
Dall'album "Wojna Postu z Karnawałem" (1993)
Jacek Kaczmarski chittara
Przemysław Gintrowski chittara
Zbigniew Łapiński piano
Testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Ispirato alla grafica di Albrecht Dürer "Il cavaliere, la morte e il diavolo"
e al quadro di Albrecht Altdorfer "Battaglia di Alessandro e Dario a Isso"
Wielkich upadków więcej widzieliśmy niż wzlotów,
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 6/3/2014 - 01:04
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Bush Song

Bush Song
A song from Macklemore's 2005 album "The Language of My World" that Slams then President George W. Bush from a very mocking first person perspective.

See rap genius
[Intro]
(continua)
inviata da Michael Taylor 6/3/2014 - 00:33
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Między nami

Między nami
[29.5.1997]
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album omonimo "Między Nami" (2002)
Da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Między świtem a mgłą
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 6/3/2014 - 00:11
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The War Was in Color

The War Was in Color
Album: Love, Loss, Hope, Repeat (2006)

War: World War II

This song is told from the prospective of a veteran who at the end if the son is revealed to have died in battle.
I see you've found a box of my things -
(continua)
inviata da Michael Taylor 6/3/2014 - 00:10
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Fuadach nan Gàidheal

Fuadach nan Gàidheal
[seconda metà 800]
Parole di Henry Whyte, Fionn il suo nome di penna, scrittore scozzese in lingua gaelica, nella raccolta intitolata “The Celtic Garland of Gaelic Songs and Readings: Translation of Gaelic and English Songs” edita a Glasgow nel 1920.
Sulla melodia della tradizionale “Lord Lovat's Lament” (un classico per cornamusa)
Testo trovato qui e confrontato con quello (meno esatto e privo di accenti) presente su Mudcat Café

Tra la seconda metà del 700 e la prima dell’800 le popolazioni rurali delle Highlands scozzesi furono costrette, prima consensualmente poi con la forza, ad abbandonare le loro terre. I grandi proprietari avevano infatti constatato che una pecora forniva più reddito di un contadino e che le Highlands liberate dagli esseri umani che le abitavano avrebbero fornito pascoli sterminati per immense greggi. L’innovazione voluta dai landowners fu sostenuta – com’è ovvio... (continua)
Gur e mise tha tùrsach,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2014 - 14:22
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The Crimean War

anonimo
The Crimean War
Canzone irlandese sulla guerra di Crimea reperita qui. Non sono riuscito a reperire ulteriori notizie.

Riguardo alla presenza Irlandese alla guerra di Crimea si legga qui
As I roved down through Irish town one evening last July,
(continua)
inviata da donquijote82 5/3/2014 - 13:32
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Abdul Abulbul Amir

Abdul Abulbul Amir
[1877]
Parole e musica dell’irlandese Percy French (1854-1920), compositore di canzoni comiche e satiriche, entertainer e pittore.

Accogliendo l’invito di Riccardo a cercare canzoni sulla guerra di Crimea del 1853-1856 (qualcuna comunque c’è gia, come The Kerry Recruit (One Morning In March), Glen of Aherlow (Patrick Sheehan) e The Soldier's Prayer), mi sono imbattuto in questa celebre canzone comica di Percy French. Si riferisce invero alla guerra russo-turca del 1877-78, che però della guerra in Crimea di 20 anni prima fu evoluzione e strascico.

Questa allegra canzonetta è solo all’apparenza innocente ma, secondo me, ha un evidente sottotesto parodistico che ne fa a buon diritto una canzone contro la guerra ed i suoi eroi sanguinari, come l’ottomano Abdul Abulbul Amir ed il russo Ivan Skavinsky Skavar, campioni dei rispettivi eserciti, che se le danno di santa ragione fino a restare... (continua)
The sons of the Prophet are brave men and bold
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2014 - 13:08
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Shores of Sutherland

Shores of Sutherland
Parole e musica di Jim McLean, songwriter scozzese (autore anche di Glencoe e di tutte le canzoni dell’album “Ding Dong Dollar: Anti-Polaris and Scottish Republican Songs” dei Glasgow Song Guild).
Ignoro l’anno preciso in cui Jim McLean scrisse questa sua canzone e se l’abbia mai incisa personalmente… La trovo in due dischi, “Borderline” di Nigel Denver (1969, dalla copertina curiosa) e “Scottish Battle Ballads” di Alastair McDonald (1973)

Tra la seconda metà del 700 e la prima dell’800 le popolazioni rurali delle Highlands scozzesi furono costrette, prima consensualmente poi con la forza, ad abbandonare le loro terre. I grandi proprietari avevano infatti constatato che una pecora forniva più reddito di un contadino e che le Highlands liberate dagli esseri umani che le abitavano avrebbero fornito pascoli sterminati per immense greggi. L’innovazione voluta dai landowners fu sostenuta – com’è... (continua)
Cold is the wind and wet
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2014 - 11:09
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Take My Dub

Take My Dub
[1992]
Album "Cosmopolis"
TAKE MY DUB
(continua)
inviata da krzyś ³ 5/3/2014 - 02:28
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Jałta

Jałta
[1987]
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Album "Litania" edito dopo un tourné in Australia, con un contributo della diaspora ceca.
Testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Jak nowa rezydencja carów,
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 5/3/2014 - 02:05
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Marsylia

Marsylia
Алексей Алексеевич Авдеев (польск. Aleksy „Alosza” Awdiejew)

Dall'album "Alosza w Bagateli"
Testo da http://www.teksciory.pl/ (rielaborato su video YT)
Sito ufficiale http://alosza.gog.pl/
Na rogu sobie stoję, a nuż się zdarzy coś,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 4/3/2014 - 23:35
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Mαύρα γυαλιά

Mαύρα γυαλιά
Mavra ghialià
Στίχοι : Γιώργος Δουλτσίνος
Μουσική : Θαλής Τριανταφύλλου
Πρώτη εκτέλεση: Παντελής Θαλασσινός
Δίσκος: «δεν έχει...ΜΑ!!», 2014

testo di Yorgos Doultsinos
Musica di Thalìs Triandafillou
Prima esecuzione di Pandelìs Thalassinòs
Disco: «den echi ...MA!!/ non c'è ...MA!!», 2014

Nel testo eponimo del disco Στου αιώνα την παραγκα/Nella rimessa del tempo di Thanos Mikroutsikos, Alkis Alkeos, il poeta scomparso di recente che tanto diede alla migliore canzone greca, scrisse: στα κρυφά και ταπεινά / 
ψάξε τα παντοτινά: nelle cose umili e nascoste / cerca quelle che durano sempre.

Anche questa canzone, che da poco ci hanno regalato Thalìs Triandafillou (il compositore) e Yorgos Dultsinos (il poeta), si misura con l'opposizione effimero-eterno. E sembra farlo in un modo antitetico a quello di Alkeos, perché ciò che regge al tempo, l'unico antidoto al velenoso mare di inutilità,... (continua)
Χιλιάδες ηχοκύματα
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 4/3/2014 - 18:51
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Окончен путь

Окончен путь
Okončen put'
Una canzone tradizionale romaní, ripresa da Alëša Dimitrievič e da lui stesso in seguito interpretata insieme a Юлий Борисович Бринер, ossia Yul Brynner (1920-1985), il grande attore hollywodiano, nel disco “The Gypsy and I: Yul Brynner Sings Gypsy Songs” del 1967, dove il titolo compare in inglese come “The End of the Road” (nell’edizione francese - intitolata “Le tzigane et moi” – come “La fin de la route”)

Ignoravo completamente che Yul Brynner, oltre che un noto attore americano (del quale adoravo fin da piccolo il lucido cranio e le sue interpretazioni ne “I Magnifici Sette” e, soprattutto, nei fantascientifici “Il mondo dei robot” e “Futureworld”, dove fa l’indistruttibile robot pistolero antesignano di tutti i “Terminator”), ignoravo che Brynner avesse anche un po’ di sangue romaní (la nonna) e che fosse pure un raffinato chitarrista e cantante, tanto da confrontarsi... (continua)
Окончен путь. Устала грудь
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2014 - 14:18
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Эмигрантское танго

Эмигрантское танго
Ėmigrantskoe tango
Parole e musica di Алëша Димитриевич / Alëša Dimitrievič (1913-1986), forse il più grande cantante e performer romaní di origine russa mai esistito.
La sua biografia e la sua opera sono un inno al nomadismo, un romanzo di continua emigrazione e un cantico d’amore alla musica.
Non so esattamente l’anno in cui Aliocha Dimitrievitch compose questa sua canzone-manifesto… Pare che il primo disco da lui inciso fosse addirittura datato 1937, ma è andato perduto… Trovo comunque questo tango in un suo disco del 1976, intitolato semplicemente “Aliocha Dimitrievitch” e poi in una collezione postuma in due CD del 1996 intitolata proprio “Эмигрантское танго / Emigrate Tango”.

Nato nel sud-est russo, quasi al confine con la Cina, Alëša era il quarto figlio di una famiglia zingara di musicisti e danzatori itineranti. Alla fine della guerra civile, sul principio degli anni 20, i Dimitrievič... (continua)
Куда попали вы в Галицию, в Афинах?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2014 - 10:26
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Blood of the Sun

Blood of the Sun
[1972]
Dall'album live "Twin Peaks" (1974)
Testo trovato qui http://www.nomorelyrics.net/
Standin' on my pillow
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/3/2014 - 22:57
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Москва-Одесса

Москва-Одесса
[1968]
В который раз лечу Москва - Одесса, -
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/3/2014 - 21:46
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Ermutigung

Ermutigung
[1968]
Versi di Wolf Biermann, pubblicati nella raccolta “Mit Marx- und Engelszungen” curata da Verlag Klaus Wagenbach, che poi ne scrisse la musica e produsse anche l’EP originario dove la canzone si trova.
Nel 1974 Biermann reincise la canzone (non so se su musica propria e su quella originaria di Wagenbach) nell’album intitolato “Aah-ja!”
Interpretata anche da Nina Hagen (figliastra di Biermann) in "Volksbeat"

Una canzone dedicata all’amico Hellmut “Peter” Huchel (1903–1981), poeta e direttore di “Sinn und Form”, una rivista letteraria molto rinomata in entrambe le Germanie ma molto poco “ortodossa” e sempre in rotta di collisione con il regime comunista. Nel 1962 Peter Huchel fu costretto alle dimissioni e per quasi 10 anni fu confinato in casa sua sotto lo strettissimo controllo della Stasi. Solo nel 1971 gli fu consentito di emigrare. A Biermann non andò molto diversamente: dopo... (continua)
Peter Huchel gewidmet
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/3/2014 - 14:03
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Waiting for the Axe to Fall

Waiting for the Axe to Fall
[1980]
Parole e musica di Gil Scott-Heron
Nell’album intitolato “Real Eyes”

Un uomo nella cella di una prigione, l’unico tetto sulla testa che abbia avuto nella vita; un veterano del Vietnam, ritornato contaminato dall’Agente Arancio (il terribile defoliante usato massicciamente dagli USA in quella guerra tra il 1961 ed il 1971); una donna sola che senza l’aiuto di nessuno deve sopravvivere insieme ai propri figli; una vecchietta alla quale hanno rubato la pensione… Tutte persone in attesa che il colpo d’ascia si abbatta su di loro.
Brother livin' in a cell
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/3/2014 - 11:26
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Canarios y Jilgueros

Canarios y Jilgueros
1988
Donde se habla
Se despierta entre sudores
(continua)
inviata da DoNQuijote82 3/3/2014 - 10:28
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Memoria de muerte

Memoria de muerte
1992
Album: La polla records o "negro"
Memoria ven
(continua)
inviata da DoNQuijote82 3/3/2014 - 10:23
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Capitalismo

Capitalismo
1992
Album: La polla records o "negro"

un'altra canzone sulla famigerata guerra dei 1000 anni dei ricchi contro i poveri
ste sistema te da
(continua)
inviata da DQ82 2/3/2014 - 16:03
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Asì casca la basca

Asì casca la basca
1998
Salve
Nuclear y policial
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/3/2014 - 15:56
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La democracia funciona

La democracia funciona
1998
Salve
De que se a muerto este muerto?
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/3/2014 - 15:48
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La tortura

La tortura
1985
Revolucion
Te han cogido por la noche indefenso,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/3/2014 - 15:41
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Morireis como imbeciles

Morireis como imbeciles
1985
Revolucion

1994
14 años de la polla
Morireis como imbeciles,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/3/2014 - 15:33
Percorsi: Disertori, Eroi

Prayer Before Birth

Prayer Before Birth
[1944]
Versi di Louis MacNeice (1907-1963), poeta e drammaturgo irlandese.
Musica per coro a cappella di SSAA (soprano e alto) di Elizabeth Maconchy (1907-1994), composta nel 1972.

Benchè fosse diventato padre da meno di un anno - o forse proprio per questo - furono gli orrori della guerra, la brutalità dei regimi che l’avevano scatenata a suggerire al poeta Louis MacNeice questa disperata invocazione di un bambino non ancora nato: “Non lasciare che gelino la mia umanità, non lasciare che mi facciano diventare un automa, non lasciare che mi costringano ad uccidere con le mie mani. Altrimenti, uccidimi.”
I am not yet born; O hear me.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/2/2014 - 22:42
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The New Colossus

The New Colossus
[1883]
Versi della poetessa newyorkese Emma Lazarus (1849-1887).
Musica di Irving Berlin, con il titolo “Give Me Your Tired, Your Poor”, interpretata da artisti come Fred Waring ed Allyn McLerie.
Musica del compositore Lee Hoiby (1926-2011) con il titolo di "Lady of the Harbor", nel ciclo “Three Women” del 1985.

La famiglia di Emma Lazarus era di origine portoghese, di religione ebraica sefardita, si era trasferita in America già in epoca coloniale e lì aveva fatto fortuna. Poetessa, innamorata delle letteratura europea, in particolare tedesca e italiana (tradusse molto Goethe, Heine, Dante, Petrarca e Carducci), Emma Lazarus fu anche molto curiosa delle proprie radici ebraiche, tanto da trasporre in poesia “Der Tanz zum Tode”, un racconto del tedesco Richard Reinhard sulla strage di Nordhausen, Turingia, del 1349, quando gli ebrei della città furono arsi vivi perché - ovviamente, a... (continua)
Not like the brazen giant of Greek fame,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/2/2014 - 21:44
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Vedo terra

Vedo terra
2002
da "L'altra faccia dell'impero"
Pubblicità
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/2/2014 - 18:41
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Mayapan

Mayapan
2002
da "L'altra faccia dell'impero"

"Quanto vale un'oncia di piombo
Quanto un indio poco di più"

Mayapan (Màayapáan in lingua maya moderna e Mayapán in spagnolo) è un sito archeologico pre-colombiano della civiltà Maya, situato nello Stato messicano dello Yucatan, a circa 40 km sud-est rispetto a Mérida e circa 100 km ovest rispetto a Chichén Itzá. Mayapan fu la capitale politica dei Maya nella penisola dello Yucatan dal 1220 al 1440.

Nel 1221, i Maya si ribellarono contro i signori Maya-Toltechi di Chichén Itzá. Dopo una breve guerra civile, i signori delle città più potenti si incontrarono per ricostruire un governo centrato nella penisola. Decisero di costruire la nuova capitale vicino alla città di Telchaquillo, il luogo di origine di Hunac Ceel, il generale che sconfisse i governatori di Chichén Itzá. La città venne costruita all'interno di mura protettive e venne chiamata "Mayapan",... (continua)
E' vestito a festa come un pezzente
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/2/2014 - 18:37
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Politics

Politics
[1938]
Versi di William Butler Yeats, nella raccolta “Last Poems” pubblicata nel 1939, poco dopo la morte del poeta.
Musica per baritono e pianoforte del compositore John Woods Duke (1899-1984).
Musicata anche dai Waterboys nell'album "An Appointment with Mr Yeats" del 2011

Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.

Il vecchio Yeats, ormai alla fine della sua vita, riflette sui venti di guerra che impetuosi soffiano sull’Europa: l’aggressività del fascismo italiano (la guerra d’Etiopia), le purghe staliniane e l’imminente spartizione dell’Europa tra nazisti e comunisti, la guerra civile fratricida in Spagna, laboratorio dell’incombente conflitto mondiale… Tutto questo orrore il poeta l’ha ben presente (e ne intuì più volte e chiaramente gli sviluppi, si legga The Second Coming) ma davanti ai suoi occhi stanno soltanto, ancora una volta, la Vita e l’Amore…
How can I, that girl standing there,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/2/2014 - 11:52
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Easter, 1916

Easter, 1916
[1916]
Versi di William Butler Yeats, composti tra maggio e settembre del 1916 ma pubblicati solo nel 1921, nella raccolta intitolata “Michael Robartes and the Dancer”.
Messi in musica dal compositore Brian Boydell (1917-2000), nella sua opera per soprano, coro SATB, voce narrante ed orchestra intitolata “A Terrible Beauty is Born”.

Irlanda, 24 aprile 1916, Pasqua. I repubblicani guidati da Pádraig Pearse e James Connoly occuparono Dublino e proclamarono la Repubblica e l’indipendenza dalla Gran Bretagna. La reazione inglese fu durissima. Dopo sei giorni di combattimenti, la rivolta fu schiacciata nel sangue e i suoi principali leader furono catturati, processati sommariamente e giustiziati.

Yeats era un convinto repubblicano ma rifuggeva la violenza come mezzo per ottenere la liberazione del suo paese dalla dominazione britannica. Eppure conobbe molti dei protagonisti della rivolta di... (continua)
I have met them at close of day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/2/2014 - 10:56
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The Second Coming

The Second Coming
[1920]
Versi di William Butler Yeats, pubblicati prima sulla rivista trascendentalista “The Dial” e poi inclusi nella raccolta intitolata “Michael Robartes and the Dancer” del 1921.
Messi in musica da compositori come Jonathan Harvey (per soprano, baritono, coro SATB e orchestra da camera, 1968) e Gary Bachlund (per baritono e pianoforte, 2005).
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.

La carneficina della Grande Guerra è appena terminata… Un mondo sull’orlo dell’abisso descritto da Yeats con un pessimismo intriso di toni biblici e mistici che esplode negli ultimi versi: “Quale orrido animale si avvicina a Betlemme per nascere?”. Il Secondo Avvento potrebbe non essere il ritorno trionfante di Cristo ma quello di una nuova e più grande tragedia per l’umanità… Il grande - e profetico - poeta irlandese morirà nel 1939, giusto in tempo per non assistervi…
Turning and turning in the widening gyre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/2/2014 - 09:13
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Ozymandias

Ozymandias
[1818]
Versi del grande poeta inglese Percy Bysshe Shelley (1792 - 1822), pubblicati prima sull’Examiner e quindi inclusi nella raccolta “Rosalind and Helen, A Modern Eclogue; with Other Poems” pubblicata postuma nel 1826.
Messi in musica da un numero elevatissimo di compositori classici. Si veda la pagina di The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive dove il testo è stato reperito. Più recentemente da gruppi come i tedeschi Qntal e i finlandesi The Black League.

Il sonetto fu scritto da Shelley nel corso di una competizione con l’amico Horace Smith (1779–1849) per comporre un benvenuto ad una statua del faraone egiziano Ramesses II (conosciuto anche con il nome di Ozymandias), appena acquisita nella collezione del British Museum di Londra.

Ma la poesia fu subito letta - e non v’è dubbio che lo fosse - come un severo monito all’impero britannico proprio nel pieno del suo fulgore, tre... (continua)
I met a traveller from an antique land
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/2/2014 - 22:43
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Gräber

Gräber
[1990?]
Parole e musica di Wolf Biermann
Nel disco intitolato “Gut Kirschenessen (DDR - Ça Ira!)” pubblicato nel 1990.

Il padre di Wolf Biermann, Dagobert, non solo era ebreo ma pure operaio, Non solo era operaio, ma pure comunista. E non solo era comunista ma membro della resistenza antifascista. Fu arrestato e condannato a sei anni di prigionia per aver sabotato i pezzi destinati ad una nave da guerra. Nel 1942, quando i nazisti decisero di applicare la “soluzione finale al problema ebraico”, anche il padre di Wolf Biermann fu deportato in un campo di sterminio, ad Auschwitz, dove venne assassinato il 22 febbraio 1943.

Nella Germania democratica del dopoguerra Wolf Biermann divenne amico ed allievo di Hanns Eisler, rientrato in patria dopo essere stato cacciato dagli USA perché comunista, ma con il maestro condivise fin da subito l’atteggiamento critico verso il “socialismo reale”.... (continua)
Auf Kreta fand ich ein’ Friedhof
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/2/2014 - 15:52
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Auf dem Friedhof am Montmartre

Auf dem Friedhof am Montmartre
[1979]
Parole e musica di Wof Biermann
Nel disco intitolato “Hälfte Des Lebens”.

All’inizio degli anni 30 Heinrich Heine abbandonò la Germania (“Deutschland, ein Wintermärchen”, come scrisse una decina d’anni dopo) alla volta della più libera Francia. La censura delle sue opere in patria lo colpì già nel 1835, ma il poeta non poteva immaginare che sarebbe stata ancora più feroce cento anni dopo, quando i suoi libri – insieme a quelli di tanti altri autori - non solo vennero vietati ma furono bruciati nel corso degli autodafé (i Bücherverbrennungen) organizzati dai nazisti nel maggio 1933…
Auf dem Friedhof am Montmartre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/2/2014 - 14:25
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Solo una guerra

Solo una guerra
2002
Vita agra
Un mio amico è già stato chiamato
(continua)
inviata da donquijote82 26/2/2014 - 10:38
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Die schlesischen Weber

Die schlesischen Weber
[1844]
Versi del poeta tedesco Heinrich Heine.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.
Messa in musica da moltissimi artisti, classici e non, tra i quali i compositori Christian Bruh, Heinrich Huber, Peter Janssens, Otto Klemperer, Alexander Lipping, Ermano Maggini, Roland Moser, Stefan Wolpe…I gruppi folk Liederjan e Bergfolk, quelli punk o metal (variamente declinati) Die Schnitter, Leichenwetter, Kapitulation B.o.N.n., KandesBunzler, Die Schwarzen Schafe,…

In Germania, dopo la Restaurazione, venne creata la “Zollverein”, l’unione doganale tra i 38 Stati che componevano la nuova Confederazione tedesca. L’integrazione economica, il rafforzarsi del capitalismo industrale, la nascita di grandi manifatture, insieme al saldarsi della classe commerciale ed industriale emergente con la vecchia aristocrazia terriera e militare, condannarono allo sfruttamento e alla miseria... (continua)
Im düstern Auge keine Träne,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/2/2014 - 09:35
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América, América

América, América
[1968]
Parole e musica di César Roldão Vieira (1944-), compositore, cantante e attore brasiliano.
Canzone presentata al III Festival Internacional da Canção a Rio de Janeiro, l’edizione in cui trionfarono Cynara e Cybele con Sabiá, scritta da Tom Jobim e Chico Buarque, ma dove il vincitore morale fu Geraldo Vandré con la sua Pra não dizer que não falei das flores.
Reinterpretata in seguito con grande successo da Roberto Carlos.

Insieme a Pra não dizer que não falei das flores, questa fu la canzone che più mandò sulle furie la giunta militare brasiliana, perché conteneva un nemmeno tanto velato omaggio al Che Guevara ad un anno dal suo assassinio in Bolivia… L’autore e interprete, César Roldão Vieira, in seguito scese a più miti consigli e non dovette scappare di gran corsa come invece furono costretti a fare sia Vandré che Chico Buarque (ricordo che la sua Sabiá fu fatta prevalere su... (continua)
Descendo a montanha um rio
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/2/2014 - 15:41
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Adesso tocca a noi

Adesso tocca a noi
[1997]
Album :Più di mille
I padroni vestiremo con tute da lavoro 
(continua)
inviata da donquijote82 25/2/2014 - 11:45
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L’Italia che non conta

L’Italia che non conta
[1988]
Parole e musica di Sergio Endrigo
Nel doppio LP intitolato “Il giardino di Giovanni”
In questa notte che sa già d’estate
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/2/2014 - 11:41
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L.M.L.T. ska

L.M.L.T. ska
[1997]
Album :Più di mille

L'acronimo sta per lavorare meno, lavorare tutti
sentita sabato sera cantata dalla Banda Bassotti
Imbottito d'alcool
(continua)
inviata da donquijote82 25/2/2014 - 11:32
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I Prìncipi in vacanza

I Prìncipi in vacanza
[1963]
Parole e musica di Sergio Endrigo
Nell’album “Endrigo”
Quando il sole risplende sulle spiagge
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/2/2014 - 10:24
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Il Diavolo c’è

Il Diavolo c’è
[1993]
Parole e musica di Sergio Endrigo
Nell’album intitolato “Qualcosa di meglio”
Nella gente che si sente sempre in alto più di te
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/2/2014 - 10:13
Percorsi: Il Diavolo
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Giunti, tubi, palanche e ska

Giunti, tubi, palanche e ska
1992
Figli della stessa rabbia

Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.


Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia


La... (continua)
Giunti, tubi, palanche ska
(continua)
inviata da donquijote82 25/2/2014 - 10:01
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Da quando ero bambino

Da quando ero bambino
[1974]
Parole e musica di Sergio Endrigo
Dall’album intitolato “La voce dell'uomo”
Quando ero bambino
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/2/2014 - 09:21
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Poesia e realtà

Poesia e realtà
1992
Figli della stessa rabbia

Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.

Ombre scure nella notte
(continua)
inviata da donquijote82 25/2/2014 - 08:56
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आज के इस इंसान को यह क्या हो गया

आज के इस इंसान को यह क्या हो गया
Āja kē isa insāna kō yaha kyā hō gayā
Album: Amar Rahe Yeh Pyar
Year: 1961

"Simply a great healer for those who have lost their dear ones during the riots or violence. If people start following the advice of this great poet by behaving humanly with the fellow humans, a big positive change can take place in the humanly behaviour and peace and harmony shall prevail among all human beings on this earth. Hoping the positive attitude in all the living human beings resurfaces which has almost been erased by the act of those who are referred to in this great song."

(From a commentary found on the relevant YouTube video page; the English has been slightly amended).

"Love is just a part of life and the love written about today talks about love between the sexes only. But do young men and women have a monopoly where love is concerned. Aren't there different kinds of love that between a mother... (continua)
आज के इस इंसान को यह क्या हो गया
(continua)
inviata da Ritesh Singh 25/2/2014 - 03:14
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Le Murate

Le Murate
[1974]
Parole e musica del Collettivo Víctor Jara
(Daniele Trambusti, Chiara Riondino, Massimo Fagioli, Gaja Gualtieri, Silvano Panichi, David Riondino).
Dall'album eponimo (il 1° del collettivo).

1974 COLLETTIVO VICTOR JARA (Circolo Ottobre COLP 03)
Brescia '74 / Ballata dei democratici / Per Giovanni Marini / Le Murate / La colpa è del Diavolo / Mi piaci Fanfani / Santa pazienza / La ballata dei militari / 7 colombe bianche (su una 600) / Gli eroi / Il dattilografo


Il Collettivo Víctor Jara, 1974.




Quaranta galere fa
di Riccardo Venturi

Stasera ero uscito per due cose. La prima, l'hanno annullata. La seconda era un film che avevo visto e rivisto. Alla fine ho deciso di tornare a casa. Di film già visti, si vede che non ne avevo tutta quella voglia.

Sarà, probabilmente, anche per questo motivo che ultimamente ho poca voglia di scrivere.

Così sono passato da quel bar aperto... (continua)
E non si respira più
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/2/2014 - 23:41
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Carnevale

Carnevale
[1977]
Parole e musica di Sergio Endrigo
Nell’album intitolato “Sarebbe bello...” (quello dove c’è pure Non ammazzate i bambini)

Leggete bene il testo, non si tratta di una semplice canzone “nonsense”... C’è tutta l’anima poetica - e politica - di Endrigo...
La pecora ha ruggito
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/2/2014 - 22:51
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Bundeslied für den Allgemeinen deutschen Arbeiterverein, oder Bet und arbeit

Bundeslied für den Allgemeinen deutschen Arbeiterverein, <i>oder</i> Bet und arbeit
[1863]
Conosciuta anche come “Bet und arbeit” o, più semplicemente ancora, come “Bundeslied”.
Versi di Georg Herwegh, poeta tedesco, socialista rivoluzionario.
Messa in musica negli anni 20 del secolo successivo da Hanns Eisler.
Testo trovato sul sito di Christoph Holzhöfer, cantautore tedesco.

“Voi siete molti, loro sono pochi…”
Eurer sind viele, ihrer sind wenige
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/2/2014 - 16:06
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Das goldene Herz der Bourgeoisie

Das goldene Herz der Bourgeoisie
[1931]
Testo di David Weber, pseudonimo di Robert Gilbert (1899-1978), musicista, cantante e attore tedesco.
Musica di Herbert Breth-Mildner.
Interpretata da Ernst Busch, nel disco in “Es kommt der Tag”, ottava ‎pubblicazione della serie “Rote Reihe” dell’Aurora-Schallplatten (1974).
Più recentemente da Christoph Holzhöfer, cantautore tedesco.

Di Robert Gilbert aka David Weber si veda anche Ballade Vom Neger Jim.
Sie sind nicht so schlimm wie sie aussehn,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/2/2014 - 15:15
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Lied für die Pariser Kommune

anonimo
Lied für die Pariser Kommune
[1871]
Canzone di anonimo autore popolare tedesco, in solidarietà con i Comunardi francesi.
Nel repertorio del duo folk tedesco Zupfgeigenhansel, dal loro disco d’esordio del 1976 intitolato “Volkslieder 1”.
Interpretata pure da Holger Saarmann, poeta, compositore e cantautore tedesco (1971-, di Hagen, Westphalia), nel suo disco d’esordio intitolato “Hüt dich, schöns Blümelein!” (2001).
Lustig, lustig ihr lieben Brüder!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/2/2014 - 13:23
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Die bange Nacht

anonimo
Die bange Nacht
[1942]
Testo di autore anonimo, basato su quello dell’omonima canzone scritta nel 1841 dal poeta socialista rivoluzionario Georg Herwegh (1817–1875)
La musica originaria fu scritta dal grande compositore Franz Liszt (1811-1886) nel 1842 ma la versione di 100 anni dopo che presento adotta la musica, più popolare, scritta nel 1843 da tal Justus Wilhelm Lyra (1822-1882), compositore e pastore luterano.
Ripresa dal gruppo folk rock tedesco Zupfgeigenhansel nel loro disco del 1977 intitolato “Volkslieder 2”
Pure nel repertorio di Christoph Holzhöfer, cantautore tedesco.

Se ho capito bene, questo “soldatenlied”, insieme ad altre canzoni contro la guerra scatenata dal regime di Hitler, comparve in un opuscolo, evidentemente confezionato in Unione Sovietica, le cui copie vennero lanciate sulle linee tedesche sul fronte orientale nel 1942.
Die bange Nacht ist nun herum,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/2/2014 - 11:42
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Das Lied der Sozialdemokraten

Das Lied der Sozialdemokraten
[2014]
Parole e musica di Christoph Holzhöfer.

Una canzone originale, composta probabilmente in queste ultime settimane, ma nella quale si avverte chiaramente l’eco dei versi di Kurt Tucholsky nelle sue Feldfrüchte e Das Lied vom Kompromiß, sarcastiche invettive contro i “rapanelli” tedeschi, i socialdemocratici tutti rossi fuori ma tutti bianchi dentro, i quali contribuirono non poco, a partire dal primo dopoguerra, a preparare il terreno fertile per il radicarsi del nazismo… Di Friedrich Ebert si è già parlato proprio a commento di una delle due poesie di Tucholsky citate… Qui si accenna pure a Gustav Noske (1868-1946), socialdemocratico che fu ministro della difesa tra il 1919 ed il 1920 e che guidò di persona i Freikorps e i monarchici contro le rivolte popolari e, in primis, contro gli spartachisti; poi, dopo il bagno di sangue, si fece sopraffare dai suoi “amici” quando cercò di imporre... (continua)
Wir sind Sozialdemokraten & singen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/2/2014 - 10:47

Lebensregel

Lebensregel
[1914]
Versi di Erich Mühsam, nella raccolta intitolata “Wüste-Krater-Wolken” pubblicata nel 1914.
Musica per mezza voce e pianoforte composta da Gary Bachlund, cantante lirico e compositore che vive tra Los Angeles e Berlino.
An allen Früchten unbedenklich lecken;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2014 - 21:16

Gesang der Intellektuellen

Gesang der Intellektuellen
[1920]
Parole di Erich Mühsam.
Originariamente sulla melodia del “Gaudeamus igitur”, o “De brevitate vitæ”, inno internazionale della goliardia.
Recentemente (2010) musicate per mezza voce e pianoforte da Gary Bachlund, cantante lirico e compositore che vive tra Los Angeles e Berlino.

Una canzone utopista in cui Mühsam auspicava che la Rivoluzione fosse guidata dai poeti e che la guerra civile non fosse un bagno di sangue ma sulla punta dei fucili l’amore scrivesse ad inchiostro rosso, “Fratello, non sparare!”... In una mano la bandiera rossa, nell’altra il lenimento per una dolce riconciliazione...
Rr-r-revolution
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2014 - 21:04
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Gesang der jungen Anarchisten

Gesang der jungen Anarchisten
[1925]
Versi di Erich Mühsam
Musica per mezza voce e pianoforte scritta nel 2009 da Gary Bachlund, cantante lirico e compositore che vive tra Los Angeles e Berlino.
Messa in musica anche dal cantautore tedesco Christoph Holzhöfer.
Freiheit! mahnt es aus den Grüften,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2014 - 20:28
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Αυτές οι σιωπές

Αυτές οι σιωπές
Aftès i siopès
Στίχοι: Γιώργος Δουλτσίνος
Μουσική: Θαλής Τραινταφύλλου
Πρώτη εκτέληση: Κώστας Μακεδόνας - Γρηγόρης Βαλτινός
Δίσκος: « δεν έχει...Μα!!!»
2014

Testo di Yorgos Doultsinos
Musica di Thalìs Triandafyllou
Prima esecuzione di Kostas Makedònas e Grigoris Valtinòs
Disco: «den echi...Ma!!! / non c'è...Ma!!!»
2014

L'afasia, voce dell' indifferenza, come chiave di buono e comodo vivere borghese, in una nuovissima canzone psico-sociologica di Thalìs Triandafyllou su versi di Yorgos Doultsinos. Sotto accusa una certa tipologia di signore e signorine, probabilmente ancora la più frequente nel vasto e vario mondo, a sua volta indotta a una cinica acquiescenza dai dettami parentali e coniugali vigenti negli strati benestanti. Niente di nuovo, in apparenza: ma oggi un altro tipo di paura s'aggira in quelle sfere, e non è più solamente il fantasma riconoscibile delle un tempo minacciose... (continua)
Αυτή η σιωπή που μεγάλωσε
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 23/2/2014 - 19:16
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Ellos dicen mierda (y nosotros amén)

Ellos dicen mierda (y nosotros amén)
[1989]
Album:ELLOS DICEN MIERDA NOSOTROS AMEN

Inciso anche da:
Banda Bassotti nell'album Siamo guerriglia del 2012
N.U.P.A. (una superband formata da Boikot Reincidentes, Porretas y Sonora) nell'album Ni un passo atras (en directo) del 2009
Attaque 77 nell'album Solo Cover (en directo) del 2012
Q'Acelga? nell'album Trilogia Amarilla (2010)

Interpretata dagli Ska-P dal vivo

"Una folla di gente vive tristemente e va a morire democraticamente, ma io, io io non intendo starmene zitto!"
Mis colegas quedan tiraos por el camino
(continua)
inviata da DoNQuijote82 23/2/2014 - 16:51
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La belle vie

La belle vie
Versi di Jacques Prévert.
Musica di Joseph Kosma.
Interpretata da diversi artisti, tra i quali Mouloudji e Juliette Gréco.
Dans les ménageries
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2014 - 16:11
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Dove correte!

Dove correte!
[1968]
Parole e musica di Duilio del Prete
Canzone che da il titolo a suo album del 1968.
Ripresa anche da un misconosciuto cantautore torinese, Carlo Credi (1947-1986), nel suo unico disco intitolato “Chi è Carlo Credi?” del 1976.
Testo trovato in un articolo di Mauro Macario su Carlo Credi pubblicato su A-Rivista Anarchica, n. 386 del febbraio 2014.
Dove correte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2014 - 15:42
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Andrò ancora

Andrò ancora
[1968]
Parole di Riccardo Mannerini.
Musica di Fabrizio De André, Nico Di Palo e Vittorio De Scalzi.
Prodotto da Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi.
Un verso di questa canzone diede il titolo all’album d’esordio dei New Trolls in cui è contenuta, “Senza orario senza bandiera”. “Andrò ancora” è il sequel della traccia d’apertura del disco, intitolata “Ho veduto”.

Una canzone scritta da Riccardo Mannerini, un “poeta cieco di rabbia”, collaboratore negli anni '60 dei New Trolls e di Fabrizio De André (del quale fu amico e maestro), autore di numerose poesie, marinaio frigorista, antimilitarista anarchico, diventato cieco e morto suicida nel 1980. Vi invito alla lettura dell’articolo in suo ricordo scritto da Mauro Macario e pubblicato su A-Rivista Anarchica, n. 271 dell’aprile 2001.
Andrò ancora per le strade del mondo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2014 - 15:15
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Più di mille

Più di mille
[1997]
Album :Più di mille

Sentita questa sera a Roma cantata dalla Banda Bassotti
Odio chi non ha più dignità
(continua)
inviata da DoNQuijote82 23/2/2014 - 02:39




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