Chanson allemande – Ballade Vom Neger Jim – Ernst Busch – 1931
Texte de Robert Gilbert, alias David Weber (1899-1978), musicien, chanteur et acteur allemand.
Musique de Hanns Eisler en 1930.
Une chanson dictée par l'inévitable parallèle entre les lois ségrégationnistes des Zétazunis, connues comme « Jim Crow Laws », et les réglementations analogues qui dans l'Allemagne à la veille de l’avènement de Hitler, se profilaient tristement à l'horizon contre les Juifs (mais aussi contre les Roms et les nomades, les handicapés et les homosexuels).
grazie di questo sito magnifico che portate avanti! quest`altra versione della catalana L`estaca, è stata registrata in versione della cantante tunesina a Buenos Aires Marie Labidi. - Dima Dima
claudia acuña 10/3/2014 - 15:28
Non lo so come si dice in tunesino, un saluto in ogni caso :)
segnalo che in entrambe le traduzioni manca un piccolo passaggio del testo, tra queste due righe che scrivo in maiuscolo:
- SEPOLTI NEL TANNINO DELLE VOSTRE CARNI STRAZIATE
ci sono altre righe tipo:...faccio l'elogio all'uomo recalcitrante e vi parlo di cooperative di produzione, di officine in autogestione, di una Bretagna socialista a venire
- NON ESISTE PASSATO IN BRETAGNA
chiedo scusa a Riccardo e a Lunastella se mi sono permesso, non è mia abitudine intervenire nel lavoro di altri, ma è un testo talmente toccante!
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 9/3/2014 - 19:56
Hai fatto benissimo a intervenire, Flavio. Il problema è che in tutti i testi presenti in rete, come quello che devo avere utilizzato io a suo tempo, e poi anche da Lunastella per la sua traduzione (a proposito: hai notato la differenza di interpretazione del titolo nelle due versioni?...), quei versi non sono presenti. A questo punto riascolto la canzone integralmente e tento di trascriverli all'ascolto....
Come non detto: i video YouTube disponibili si fermano a poco più di 10 minuti e non comprendono il passaggio da ascoltare; spero che la vecchia cassetta di Trema'n inis faccia ancora, sennò mi toccherà chiedere a Flavio di cercare di trascrivere il testo francese mancante...
Oh yea, il link Grooveshark è funzionante; ma, caso soprannaturale, fa anche la mia vecchissima audiocassetta di Trema'n Inis...insomma domani mi ci dedico... (incredibile, la cassetta l'ho comprata il 17 dicembre 1980, col mio vizio di segnare le date di acquisto di libri e dischi...)
C'è un problema: ho ascoltato il testo completo, ma delle righe segnalate da Flavio nella posizione indicata non c'è traccia. Che Flavio abbia sottomano un testo diverso o una redazione modificata?... Oppure il volume originale del poema di Paol Keineg? Altrimenti davvero non mi so spiegare la cosa. Ne ho comunque approfittato per correggere una imprecisione nel testo francese ("grossière injustice" al posto di "grossières en justice"; correzione conseguente nella mia traduzione) e per migliorare un po' l'iconografia della pagina.
Di Paol Keineg possiedo altri libri ma non quello dove è contenuto quel poema, ho semplicemente ascoltato il mio vinile ufficiale Trema'n inis edizione Keltia III PDU del 1977, le parole in questione si sentono chiaramente, mi sono fatto l'ipotesi che se non le trovi nel testo originale, sia perchè Alan le improvvisa al momento dell'incisione (in fondo poeticamente non sono rilevanti, sembrano più degli slogans), però non si può mettere in dubbio la loro esistenza all'interno del testo inciso a meno che non siano state tolte in fase di ristampe successive, ma perchè mai? Il mio vinile resta a disposizione, comunque...
Per me, a suo modo, è un grande: l'ultimo discendente di tutta una genìa di filosofi sicelioti. E poi ripete delle banalità eterne, come soltanto un autentico filosofo greco può fare - uno di quelli del manuale di prima liceo. E anche il nome improbabile è da filosofo: Talete, Anassagora, Sgalambro. E soprattutto su una cosa ha ragione da vendere: sì, io adoro in ginocchio le mie foto di vent'anni fa (facciamo anche venticinque): ero magro, pieno di capelli, e non ero per niente goffo come mi sembrava. Ed ero un rivoluzionario. Davvero.
La notizia è che la composizione di questa canzone andrebbe anticipata perlomeno al 1975. Da questa pagina apprendo infatti quanto segue, riferito a Stranizza d'amuri:
"Recentemente in una compilation intitolata La convenzione è apparsa una pre-versione di questo brano datata (se vogliamo fidarci delle note del disco) 1975 e arrangiata con semplicità senza i sofisticati session-men la cui presenza impreziosì la versione ufficiale (su “L’era del cinghiale bianco”). Non ho idea di perchè e per quale uso sia stata incisa, ma è un’ulteriore testimonianza di come la composizione di canzoni non avesse mai abbandonato la vita di Battiato (e credo di poter dire che anche “Il re del mondo”, prima di materializzarsi su vinile, abbia gironzolato per anni nei concerti di Battiato in forme via via più sintetiche e meno pretenziose)."
La notizia, credo, sia interessante non solo per la pagina in sé... (continua)
Caro Riccardo, ti segnalo che Delivrance fa parte del disco dal vivo a Dublino (26 e 27 novembre 1975)e non era mai stata interpretata in alcun disco precedente, tantomeno in Reflets.
Approfitto dell'occasione per complimentarmi con te e le tue traduzioni, ho inoltre notato che la maggior parte delle tue scelte(passioni) musicali coincidono esattamente con le mie e ciò mi conforta moltissimo. Un abbraccio. Flavio Poltronieri.
Flavio Poltronieri 9/3/2014 - 16:33
Carissimo Flavio, come potrai notare dalla pagina ho modificato l'introduzione (inserendo anche l'immagine della copertina del vero album di appartenenza); purtroppo, non di rado, procedo a memoria e la mia memoria è al tempo stesso un mio limite (nel senso che, contrariamente a quanto si dice, è fallibilissima). Ti ringrazio quindi per le precisazioni; ti faccio anch'io però una piccola correzione, perché controllando mi sono accorto che il famoso concerto stivelliano al National Stadium di Dublino avvenne il 26 e 27 novembre 1974, non 1975 (nella primavera del '75 l'album fu pubblicato). Ti segnalo una curiosità: ho tuttora la stereocassetta di un concerto intero di Stivell registrato clandestinamente da me e da un mio amico al vecchio & dismesso Teatro Apollo di Firenze il 1° giugno 1981; mi son sempre detto di doverlo riversare in rete prima che quella cassetta ultratrentennale "svanisca"... (continua)
Riccardo, nel secolo scorso anch'io mi sono impegnato contribuendo a portare Stivell alla Dogana Veneta di Lazise il 12 luglio del 1990 in duo con Patrice Clementin alle tastiere a interpretare tutta la Symphonie Celtique e poi in teatro in città il 21 febbraio 1992 col gruppo a presentare The Mist of Avalon all'interno delle manifestazioni per il Carnevale (pensa te...)ma l'avevo già registrato anche a Lorient credo nel 1983 e ancora iniziava con Spered Hollvedel e Delivrance (mi aveva donato il suo primo mitico disco Mouez Breiz dove si chiamava ancora Alan Cochevelou con tanto di dedica e firma), hai ragione: che tempi..!
Se vuoi fare qualche scambio di registrazioni contattami privatamente nella mia mail, magari sarà l'occasione per riversare le cassette su cd
Ulteriore nota/ricordo: anche il concerto a Firenze del 1° giugno 1981 si aprì con Spered Hollvedel/Délivrance, con me e col mio amico (che condivideva la passione) che ci si prese per la mano guardandoci increduli di poter sentire dal vivo quella musica... madonna, sono tornato davvero indietro di 35 anni, stasera... (non avevamo nemmeno 18 anni)...
Qualche volta dietro alle canzoni che mi colpiscono si celano storie che si svelano poco a poco e che non fanno che confermare la sensazione iniziale... Questa “Da qualche parte nel mondo” mi era piaciuta subito e la storia dei suoi interpreti, i Comedian Harmonists, divisi ed artisticamente annichiliti dal nazismo, mi aveva commosso...
Ma di questa bellissima canzone - comparabile, a mio avviso, a “Somewhere Over The Rainbow” di Harold Arlen ed E.Y. Harburg, interpretata da Judy Garland ne “Il Mago di Oz” diretto nel 1939 da Victor Fleming - scopro ora un’altra storia davvero interessante...
Come ho già detto, “Irgendwo auf der Welt” era uno dei temi della colonna sonora del film “Der blonder Traum”. Il regista, Paul Martin, era all’epoca il sodale, non solo artistico, della protagonista, la già stella Lilian Harvey, un nome che non mi suonava proprio tedesco. E infatti Helene Lilian Muriel... (continua)