Canzoni popolari: il senso e la memoria
Antiwar Songs Blog
di Marco Rovelli In questi giorni in cui sono in scena con uno spettacolo sulla tradizione popolare toscana, mi accorgo ancora una volta, e sempre di più, di quanto i canti popolari siano in grado di trasmettere un senso profondissimo, che da una parte è legato in maniera sostanziale al contesto particolare che lo ha […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-08 22:25:00
Noi pace vrem
Da una poesia di Grigore Vieru.
Nu vom îngădui să vină
(continua)
(continua)
inviata da Andrea 8/2/2014 - 21:28
L’estinzione della razza umana
[2013]
Scritta da Francesco Bianconi.
Nell’album intitolato “Fantasma”
Bene, come già Per un’estinzione umana eco-sostenibile dei Laghetto, ecco un’altra canzone che mi trova entusiasticamente d’accordo... Non c’è altra soluzione.
Scritta da Francesco Bianconi.
Nell’album intitolato “Fantasma”
Bene, come già Per un’estinzione umana eco-sostenibile dei Laghetto, ecco un’altra canzone che mi trova entusiasticamente d’accordo... Non c’è altra soluzione.
Contro di me
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2014 - 21:04
Sergio Endrigo: Tango rosso
Canzone sulla fine del PCI scritta da Maria Giulia Bartolocci (Plumrose) e da Sergio Endrigo. Musica di Sergio Endrigo. Incisa da Sergio Endrigo e da Max Manfredi per BMG Ariola (1990).
Maria Giulia Bartolocci era la moglie di Sergio Endrigo ed è stata coautrice di numerosi suoi testi. È scomparsa nel 1994.
Testo da sergioendrigo.it.
Maria Giulia Bartolocci era la moglie di Sergio Endrigo ed è stata coautrice di numerosi suoi testi. È scomparsa nel 1994.
Testo da sergioendrigo.it.
E adesso cosa fare
(continua)
(continua)
inviata da L.L. 8/2/2014 - 20:28
Viva
[2014]
Singolo estratto dall'album "Canzoni contro la natura"
Singolo estratto dall'album "Canzoni contro la natura"
Da questa finestra rotta con i vetri impolverati
(continua)
(continua)
inviata da adriana 8/2/2014 - 17:04
July 20th
[1999]
Album :Isabelle
Album :Isabelle
So farewell Genoa,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 8/2/2014 - 16:07
Percorsi:
Genova - G8
Golan post-mortem
[1990]
Parole di Laura Botolan
Musica di Cristian “Cristi” Paţurcă
Nel disco intitolato “Din Cîntecele Golanilor (I)” del 1991, con Laura Botolan e Petre Constantin aka Dr. Barbi.
Il termine rumeno “golan” sta per “teppista”... Per ciò credo che questa canzone del cantautore rumeno Cristian “Cristi” Paţurcă (prematuramente morto di tubercolosi nel 2011) non si riferisca tanto alla sollevazione popolare del 1989, che portò alla caduta del regime di Ceauşescu, ma alla durissima repressione dell’anno successivo quando Ion Iliescu e Petre Roman, rispettivamente presidente e premier del nuovo governo, aizzarono i minatori contro gli studenti che a Bucarest sollecitavano la decomunistizzazione e la democratizzazione del Paese. I minatori agirono come la vecchia Securitate, massacrando di botte i “teppisti” - così li chiamava il governo - che da alcune settimane occupavano per protesta la piazza dell’Università. Il bilancio fu di centinaia di feriti e di un numero imprecisato di morti, sette quelli ufficialmente riconosciuti...
Parole di Laura Botolan
Musica di Cristian “Cristi” Paţurcă
Nel disco intitolato “Din Cîntecele Golanilor (I)” del 1991, con Laura Botolan e Petre Constantin aka Dr. Barbi.
Il termine rumeno “golan” sta per “teppista”... Per ciò credo che questa canzone del cantautore rumeno Cristian “Cristi” Paţurcă (prematuramente morto di tubercolosi nel 2011) non si riferisca tanto alla sollevazione popolare del 1989, che portò alla caduta del regime di Ceauşescu, ma alla durissima repressione dell’anno successivo quando Ion Iliescu e Petre Roman, rispettivamente presidente e premier del nuovo governo, aizzarono i minatori contro gli studenti che a Bucarest sollecitavano la decomunistizzazione e la democratizzazione del Paese. I minatori agirono come la vecchia Securitate, massacrando di botte i “teppisti” - così li chiamava il governo - che da alcune settimane occupavano per protesta la piazza dell’Università. Il bilancio fu di centinaia di feriti e di un numero imprecisato di morti, sette quelli ufficialmente riconosciuti...
Ar trebui să vină înapoi
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2014 - 15:37
Mambo reazionario
[2014]
Album: "Vol.3 - Il cammino di Santiago in Taxi"
Album: "Vol.3 - Il cammino di Santiago in Taxi"
Alla fine ti sei sposato
(continua)
(continua)
inviata da Dora &Bernart Bartleby 8/2/2014 - 14:56
Donne di cielo
Lei odia la guerra. Una donna, di dovunque e comunque, non può che odiare la guerra: non crede? I maschi in genere accondiscendono ai discorsi sanguosi sul nemico da combattere, chissà che gli pare la guerra, ci sprecano la loro meglio gioventù. Li portano al fronte e un tristo gli ordina di sparare... Mapperché? A chi mai devono sparare? Che malazione gli hanno fatto quel russo che si trovano di fronte, quel negro abissino? Gli hanno forse ammazzato i figli, avvelenato l'acqua o il pane? Gli hanno per caso rubato la terra? Li fa sentire più maschioni la questione delle frontiere, la favoletta de “il Piave mormorò: de chì se passa nò”?... E loro a sparare, restar feriti, perdere un occhio o la gamba; poi tornano con le stampelle e pretendono perfino che madrifigliesorellemoglimorose li ringrazino e li trattino come un bigiù, perché hanno rischiato la vita per la signora Patria. E alle donne... (continua)
daniela -k.d.- 8/2/2014 - 14:49
Die Hungernden
à partir des morceaux épars rassemblés par les Chansons contre la Guerre d'une Chanson tchèque de langue allemande – Die Hungernden – Ilse Weber – 1944
Un poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
Ilse Herlinger Weber était une poétesse et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive.
À Prague, où elle vivait, elle écrivit de nombreux récits pour l'enfance et réalisa de nombreux programmes radiophoniques pour les enfants. Après l'occupation nazie, en 1939, elle réussit à sauver son aîné Hanuš en l'envoyant en Suède par un « kindertransport » . Ensuite, elle, son mari et le plus jeune des enfants furent enfermés dans le ghetto de Prague et ensuite, internés au camp de Theresienstadt. Là, où furent déportés de très... (continua)
Un poème d'Ilse Weber mis en musique par Bente Kahan, interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti les années suivantes en allemand et en anglais.
Ilse Herlinger Weber était une poétesse et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive.
À Prague, où elle vivait, elle écrivit de nombreux récits pour l'enfance et réalisa de nombreux programmes radiophoniques pour les enfants. Après l'occupation nazie, en 1939, elle réussit à sauver son aîné Hanuš en l'envoyant en Suède par un « kindertransport » . Ensuite, elle, son mari et le plus jeune des enfants furent enfermés dans le ghetto de Prague et ensuite, internés au camp de Theresienstadt. Là, où furent déportés de très... (continua)
LA FAIM
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/2/2014 - 10:52
Οι γειτονιές του κόσμου
Faccio ancora un'integrazione alla mia nota del 29/11/2013 ore 7:11, quella che, in riferimento alla canzone "Il sole è tramontato", cita un altro passo dei "Quartieri del Mondo", quello dove i partigiani si "ritrovano" con Makriyannis declinando i luoghi in cui si sono coperti di ferite per la patria e il popolo. La scena immaginata da Ritsos ricalca un passo delle "Rimembranze" dell'antico combattente. Alla vigilia del movimento del 3 settembre 1843, la cospirazione ordita da Makriyannis per imporre al re bavarese Ottone una Costituzione sembra essere stata scoperta; ma la "Provvidenza" fa incontrare l'ex comandante con un tal "Mitros" (quasi certamente un Dimitrios Deliyorghis), già combattente per l'indipendenza e ora comandante generale dell'Acarnania il quale, creduto affidabile, ha ricevuto confidenze da Thodorakis Grivas ed è corso nella capitale per spifferare tutto al governo monarchico.... (continua)
Gian Piero Testa 8/2/2014 - 10:46
Nuovo Umanesimo
Chanson italienne - Nuovo Umanesimo – Eugenio Finardi – 2012
Ah, dit Lucien l'âne en tournant la tête, avec un pareil titre, on dirait une chanson philosophique...
Et c'en est une, dit Marco Valdo M.I. Je peux te le dire, car je viens de la traduire. Je peux même ajouter qu'elle devrait en quelque sorte te ravir, car elle sonne comme un « mea culpa » prononcé au nom de l'espèce humaine.
En effet, dit Lucien l'âne, d'un certain point de vue, il y a de quoi. Mais c'est de la myopie... Peux-tu d'abord un peu préciser ou détailler ce qu'elle met en avant et ce qu'elle invoque pour ce « mea culpa » spécifique.
Je résume, dit Marco Valdo M.I., pour le reste, tu iras toi-même voir les détails. Elle parle, cette canzone, au nom de l'espèce, elle la décrit violente – l'espèce de Caïn, destructrice (de sa propre terre), dépendante (de ses passions et de ses drogues), peureuse face à la liberté...
Oh,... (continua)
Ah, dit Lucien l'âne en tournant la tête, avec un pareil titre, on dirait une chanson philosophique...
Et c'en est une, dit Marco Valdo M.I. Je peux te le dire, car je viens de la traduire. Je peux même ajouter qu'elle devrait en quelque sorte te ravir, car elle sonne comme un « mea culpa » prononcé au nom de l'espèce humaine.
En effet, dit Lucien l'âne, d'un certain point de vue, il y a de quoi. Mais c'est de la myopie... Peux-tu d'abord un peu préciser ou détailler ce qu'elle met en avant et ce qu'elle invoque pour ce « mea culpa » spécifique.
Je résume, dit Marco Valdo M.I., pour le reste, tu iras toi-même voir les détails. Elle parle, cette canzone, au nom de l'espèce, elle la décrit violente – l'espèce de Caïn, destructrice (de sa propre terre), dépendante (de ses passions et de ses drogues), peureuse face à la liberté...
Oh,... (continua)
NOUVEL HUMANISME
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/2/2014 - 22:48
Dafne
Il mito e la dura realtà della violenza contro le donne, che offende chi le donne invece le rispetta e ama, sempre e comunque.
Il sito è quello di canzoni contro la guerra, e questa è una guerra, di genere, che deve essere vinta.
Il sito è quello di canzoni contro la guerra, e questa è una guerra, di genere, che deve essere vinta.
Corro affannata, strappo passi ansiosi
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Marchetti 7/2/2014 - 22:48
Alessandro Ignazio Marcello: Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo
[1716 o 1717]
Il “Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo” - ed in particolare l’ “Adagio”, secondo dei tre movimenti di cui è composto - è l’opera più famosa di Alessandro Ignazio Marcello (1673-1747), intellettuale e compositore appartenente alla nobiltà veneziana dell’epoca.
Questo Concerto acquistò da subito una tale fama che Johann Sebastian Bach, solo una decina di anni dopo, ne fece una trascrizione per clavicembalo, il “Concerto n° 3 in re minore BWV 974”.
Propongo questo brano di musica classica non perchè sia di per sè contro la guerra, ovvio, ma perchè è stato utilizzato nella colonna sonora di parecchi film (compreso “Anonimo veneziano” di Enrico Maria Salerno), un paio dei quali sono ascrivibili al nostro specifico.
Il primo è “The Strawberry Statement” (“Fragole e Sangue”), film del 1970 che guadagnò il premio della giuria a Cannes e che è l’unico film significativo... (continua)
Il “Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo” - ed in particolare l’ “Adagio”, secondo dei tre movimenti di cui è composto - è l’opera più famosa di Alessandro Ignazio Marcello (1673-1747), intellettuale e compositore appartenente alla nobiltà veneziana dell’epoca.
Questo Concerto acquistò da subito una tale fama che Johann Sebastian Bach, solo una decina di anni dopo, ne fece una trascrizione per clavicembalo, il “Concerto n° 3 in re minore BWV 974”.
Propongo questo brano di musica classica non perchè sia di per sè contro la guerra, ovvio, ma perchè è stato utilizzato nella colonna sonora di parecchi film (compreso “Anonimo veneziano” di Enrico Maria Salerno), un paio dei quali sono ascrivibili al nostro specifico.
Il primo è “The Strawberry Statement” (“Fragole e Sangue”), film del 1970 che guadagnò il premio della giuria a Cannes e che è l’unico film significativo... (continua)
[Strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2014 - 19:33
Percorsi:
Musica classica contro la guerra
Fallen Fallen Is Babylon
ma certo che dovrebbe essere "sea" , ma i tempi erano così, e per un certo verso lo sono ancora ; D
krzyś 7/2/2014 - 05:54
Khorakhané (A forza di essere vento)
C'è uno spacco qua che forse solo Il Riccardo riesce a capire....purtroppo
krzysio 7/2/2014 - 03:08
Me ne vado
non basta fare er piter gabriel invecchiato, per incidere e non essere ripetitivo, patetico e quasi noioso...ma noi siamo degli asini :)
krzyś 7/2/2014 - 01:59
Campo De' Fiori
Voglio ringraziare Bernart per il suo intervento; è bello riscoprire le cose insieme. E ricordare che certe piazze, certi luoghi, certi fatti, non sono dei romani, degli italiani o di qualche polacco sparso...ma di tutti noi.
Krzysiek Wrona 6/2/2014 - 22:35
Nie wolno nie ufać
[1989]
Testo e musica: DAAB
Dall'album "DAAB III"
Presente anche nelle versioni differenti su "DAAB III" del 1992
e su "To co najlepsze z dziesięciu lat (1983-1993)" del 1993
Testo trovato su YT
Testo e musica: DAAB
Dall'album "DAAB III"
Presente anche nelle versioni differenti su "DAAB III" del 1992
e su "To co najlepsze z dziesięciu lat (1983-1993)" del 1993
Testo trovato su YT
Nie wolno, nie wolno, nie wolno, nie wolno zamykać oczu.
(continua)
(continua)
inviata da krzyś 6/2/2014 - 17:26
Ein Koffer spricht
Chanson tchèque de langue allemande – Ein Koffer spricht – Ilse Weber – 1944
Une poésie d'Ilse Weber mise en musique par Bente Kahan, une interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti dans les années suivantes en allemand et en anglais.
Une poésie d'Ilse Weber mise en musique par Bente Kahan, une interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti dans les années suivantes en allemand et en anglais.
MONOLOGUE DE LA VALISE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/2/2014 - 15:05
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Parole di Marian Odangiu (1954-), scrittore, insegnante, saggista, autore e conduttore radiofonico rumeno.
Musica di Ilie Stepan, oggi sessantenne, figura leggendaria del rock rumeno.
Da dentro la rivoluzione rumena del 1989, uno dei brani più noti composto proprio in quei giorni...
Il 16 dicembre di quell’anno la rivolta scoppiò proprio a Timişoara...