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Prima del 2014-2-4

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La Canzone del padre di Fabrizio De André è stata tolta dagli "Extra" e riportata a una pagina autonoma. Contemporaneamente, la pagina è stata ristrutturata e accompagnata da un Commento esplicativo che cerca di chiarirne la natura nell'ottica di una critica radicale all'istituzione della Famiglia come strumento di oppressione, repressione e guerra. Concetti senz'altro non semplici e controversi, sui quali potrete, se lo riterrete opportuno, dire la vostra sulla pagina in questione.
Riccardo Venturi 3/2/2014 - 14:37
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Musisz walczyć, musisz wierzyć

Musisz walczyć, musisz wierzyć
[1989]
Dall'album "Mój blues"
Testo da tekstowo.pl
Musisz walczyć, żeby przeżyć
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/2/2014 - 01:18
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Zrzuty

Zrzuty
[2005]
Dall'album "Powstanie Warszawskie"
Testo da tekstowo.pl
[Komunikat radiowy: "...lecz jako lotnicy okryci chwałą w dywizjonach lotniczych i bombardujących.."] / x4
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/2/2014 - 23:33
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Barykada

Barykada
[2005]
Dall'album "Powstanie Warszawskie"

Lao Che

Testo da http://www.tekstowo.pl/
Samoloty!
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/2/2014 - 23:24

Ρωμαιίκο 2 ΙΙ

Ρωμαιίκο 2 ΙΙ
Romaïiko 2, II
Στίχοι: Κωστής Παλαμάς
Μουσική: Μιχάλης Τερζής
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Θεοδόσης με Παιδική χορωδία
Δίσκο: « Όλη τη μουσική μες στην αγάπη βάλε», 1984

Testo di Kostìs Palamas
Musica di Mihalis Terzis
Prima interpretazione di Dionisis Theodosis e coro infantile
Disco: "Όλη τη μουσική μες στην αγάπη βάλε/Metti tutta la musica dentro l'amore" - 1984

Quando dal disco "Metti tutta la musica dentro l'amore" (Όλη τη μουσική μες στην αγάπη βάλε), con i vecchi testi di Kostìs Palamàs musicati da Terzìs, ho scelto i brani che mi sembravano adatti al sito, non so per quale motivo abbia escluso proprio questo. Eppure il suo posticino se lo meritava, accanto agli altri. Ora voglio rimediare; e non mi dispiace di quella distrazione, perché mi consente di far notare due aspetti non sovente sottolineati della polimorfa produzione del Palamàs (1859 - 1943): il possesso di una pungente... (continua)
2, II
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 1/2/2014 - 22:29
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Die Nigga!!!

Die Nigga!!!
[1971]
Scritta da David Nelson.
Nella colonna sonora del film “Right On!: Poetry on Film” diretto da Herbert Danska.
Ho attribuito questa canzone ai Last Poets ma in realtà qui si tratta dei cosiddetti Original Last Poets (Felipe Luciano, Gylan Kain e David Nelson) che effettivamente furono i primi ma che poi lasciarono quasi subito il campo ad Alafia Pudim, Abiodun Oyewole e Umar Bin Hassan.
Walkin' down on 42nd Street
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2014 - 22:17
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True Blues

True Blues
[1971]
Scritta da Jalal Mansur Nuriddin aka Alafia Pudim
Interpretata dai Last Poets (Alafia Pudim, Omar Ben Hassen e Nilaja, quest’ultimo alle percussioni)
Nel secondo disco degli Ultimi Poeti, intitolato “This Is Madness”

La storia del Blues dall’epoca schiavista fino ai giorni nostri...
Il termine “Blues” pare derivare dal fatto che blu indaco era il colore delle vesti funebri in molti paesi africani, e l’Indigofera tinctoria - la pianta da cui si estrae quel colorante naturale - cresceva abbondante in molte piantagioni del Sud degli USA dove erano costretti gli schiavi neri trasportati dall’Africa... Ma c’è anche un’espressione americana, “blue devils”, che significa essere in uno stato di tristezza, melanconia... In ogni caso “blues” è sinonimo di sofferenza e pena.
True blues aint no new news about who's been abused
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2014 - 21:34
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Still I Rise

Still I Rise
[1976]
Versi della poetessa afroamericana Maya Angelou, dalla raccolta “And Still I Rise” pubblicata nel 1978.
Musica di Carmel Dean, compositrice e pianista australiana, interpretata da Rebecca Naomi Jones, attrice e cantante afroamericana.
Credo tuttavia che la poesia sia stata messa in musica anche da parecchi altri artisti.

Un’immensa poesia che ha come protagonista l’Angelou stessa, in quanto nera e in quanto donna, che leva potente la sua voce contro il pregiudizio, il razzismo, la segregazione di cui erano ancora vittime i neri e contro la violenza esercitata contro le donne... Ricordo che lei stessa fu vittima di stupro che era solo una bambina, a 8 anni...
You may write me down in history
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2014 - 19:01
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Niggers Are Scared of Revolution

Niggers Are Scared of Revolution
[1970]
Brano di “spoken word” interpretato da Umar Bin Hassan (1948-) che si unì ai Last Poets (Jalal Mansur Nuriddin aka Alafia Pudim e Abiodun Oyewole) nel 1969.
Nell’album di debutto, intitolato semplicemente “The Last Poets”
Mi è venuto bene di contriburlo dopo averlo ascoltato alla trasmissione "Mu" condotta su Radio2 da Matteo Bordone.

Uno dei brani più famosi dei Last Poets (Ultimi Poeti, perchè di lì in avanti la parola avrebbe dovuto passare alle armi) in cui la voce di Umar Bin Hassan, accompagnata solo da una scarna base ritmica, si scaglia contro i vizi della comunità nera: “Sarete sempre dei negri, perchè avete paura della Rivoluzione, avete paura del cambiamento, avete paura di prendere il potere, avete paura di agire come Malcolm X... Non fate altro che vivere all’ombra dei bianchi, non fate altro che parlare, parlare, fuck di qua e fuck di là, ma non combinate un cazzo... (continua)
Niggers are scared of revolution
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2014 - 18:15

Pequeñas historias innobles

Antiwar Songs Blog
Pequeñas historias innobles
Se, com’è probabile dato che il PPE ha la maggioranza al parlamento spagnolo, il nuovo disegno di legge sull’aborto verrà approvato, sarà un enorme passo indietro per la Spagna che vedrà retrocedere i diritti delle donne non solo rispetto alla legge del 2010 ma anche rispetto a quella del 1985. Nel nostro sito abbiamo voluto […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-01 17:12:00
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A Brand New Day

A Brand New Day
"A Brand New Day" is a song from the 1975 Broadway musical The Wiz written by American R&B singer–songwriter Luther Vandross. (In 1976 Vandross recorded a version of the song for his album "Luther," on Cotillion records.) In the play, the song is sung to celebrate because Dorothy has killed Evilene, the tyrannical wicked witch of the West. Dorothy, the Tin Man, the Cowardly Lion, and the Scarecrow sing the song with the newly freed Winkies, who were ruled and enslaved by Evilene. It was later featured in the 1978 film version, sung by cast members Diana Ross, Michael Jackson, Nipsey Russell, and Ted Ross (credited as The Wiz Stars). Given the all-Black cast of The Wiz, the song's many references to freedom and new possibilities, (especially as sung by African American characters who had just been freed from enslavement) certainly invoked the struggles and history of Blacks in America.... (continua)
Everybody look around
(continua)
inviata da Jon Doe 1/2/2014 - 04:47

Ein Transport wird einberufen

Ein Transport wird einberufen
Versi di Ilse Weber (1903-1944).
Musica di Michaela Sehrbrock e Marion Steingötter dell’Opernchor di Essen, Nord-Reno Westfalia.

Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto infantile della locale infermeria. E’ in questo periodo che, per alleviare le pene dei piccoli ospiti, compose molte poesie che improvvisava in canzoni accompagnandosi... (continua)
Morgen gehen fünftausend fort
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/1/2014 - 15:48

On va se marier

On va se marier
On va se marier

Chanson de langue française – On va se marier – Marco Valdo M.I. – 2014
Parodie d'une chanson de Léo Ferré – Ils ont voté (1967) -

Lucien l'âne mon ami, voici une chanson composée dans l'urgence et qui répond à un objectif précis : mettre en cause la chape de plomb catholique qui pèse sur nous tous Européens (et bien au-delà) et qui dans bien des pays, encage les gens et entrave leurs libertés les plus personnelles. Ce combat, je le mène (avec toi, avec d'autres) à partir de la Belgique où je réside. Nous le menons au travers d'une association dont je t'ai déjà parlé et qui s'appelle ALBI – Action laïque belgo-italienne, dont le but est de soutenir et défendre les personnes résidant en Italie et les associations qui en Italie, sont en butte aux rétorsions catholiques, qui comme tu le sais, sont nombreuses et persistantes.

Cette association m'a adressé ce jour un message... (continua)
Avec le Christ sur le dos
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/1/2014 - 15:29

Die Hungernden

Die Hungernden
Versi di Ilse Weber (1903-1944).
Musica di Bente Kahan , interprete norvegese di musica ebraica.‎
Nel disco di Bente Kahan “Stemmer fra Theresienstadt” del 1995, ‎uscito negli anni seguenti anche in tedesco ed in inglese.‎
Purtroppo ho trovato qui solo tre delle cinque strofe originarie di cui è composta questa poesia
Flavio Poltronieri ha fornito il 26/3/2021 le strofe mancanti (CCG/AWS Staff)


Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt.... (continua)
Sie gehen ihres Wegs mit müdem Schritt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/1/2014 - 11:18

Wiegenlied vom Polentransport

Wiegenlied vom Polentransport
Versi di Ilse Weber (1903-1944).
Musica di Bente Kahan , interprete norvegese di musica ebraica.‎
Nel disco di Bente Kahan “Stemmer fra Theresienstadt” del 1995, ‎uscito negli anni seguenti anche in tedesco ed in inglese.‎
Testo tedesco e traduzione inglese trovati su The Practice Room

Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto... (continua)
Schlaf, kleiner Freund, du bist ja so müd,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/1/2014 - 10:21
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Люби ти Україну

Люби ти Україну
[2013]
Testo: Віктор Бронюк
Musica: ТІК
Testo pescato qui http://www.pisni.org.ua/
Sito ufficiale http://tik.ua
Там, де трави вмиваються росами,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 30/1/2014 - 23:43
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On n'est pas des saints

On n'est pas des saints
On n'est pas des saints

Chanson française – On n'est pas des saints – Léo Ferré – 1967

Je n'avais pas oublié, mon ami Marco Valdo M.I., dit Lucien l'âne en souriant de son piano à mastiquer le son, et je me préparais à te rappeler ta promesse, car placer une nouvelle chanson de Léo Ferré dans les Chansons contre la Guerre, c'est un grand moment à chaque fois. Et puis, une chanson avec un pareil titre... « On n'est pas des saints »... Ça change du sirupeux évangélique dont on bassine nos jours et nos nuits. Jusqu'à la nausée... Imagine que ces gens-là, les mêmes que chantait Jacques Brel (Chez ces gens-là, on ne pense pas, Monsieur, on prie...) ont réussi à mettre des croix partout, jusque sur le dos des ânes... C'est tout dire. Laisse-moi te révéler une image qui me vient à l'esprit : le Vatican avec son Église, c'est un boa autour du cou de l'Europe... Il l'étouffe... La seule question... (continua)
On n'est pas des saints
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/1/2014 - 17:46
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Come Savonarola

Come Savonarola
[2013]

Singolo : Come Savonarola
Non hai fatto un grande affare
(continua)
30/1/2014 - 15:33
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Brief an mein Kind

Brief an mein Kind
[1942-43]
Versi di Ilse Weber (1903-1944), poetessa cecoslovacca di fede ebraica.
Musica di Dariusz Świnoga e Bente Kahan , interprete norvegese di musica ebraica.‎
Nel disco di Bente Kahan “Stemmer fra Theresienstadt” del 1995, ‎uscito negli anni seguenti anche in tedesco ed in inglese.‎

Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto... (continua)
Mein lieber Junge, heute vor drei Jahren
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/1/2014 - 15:08
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Die Kinder vom Bullenhuser Damm

Die Kinder vom Bullenhuser Damm
Nel disco intitolato “Nach Hamburg” del 1989.

Si tratta in realtà di un racconto recitato dalla intensa voce di Wader, accampagnato semplicemente dal suono di un carillon.

In questi suoi versi Wader ci racconta di un orco cattivo e di un gruppo di bambini che finirono sotto i suoi artigli, ma non si tratta purtroppo di una favola…

L’orco rispondeva al nome di Kurt Heissmeyer (1905-1967), un medico mediocre, di modesta intelligenza, che però aveva l’ambizione di ottenere una prestigiosa cattedra universitaria. Obiettivo difficile da conseguire, visto che il giovane medico non aveva al suo attivo nemmeno una pubblicazione scientifica. Heissmeyer però intuì che diventando un fervente nazista ed avvicinandosi agli ambienti più fanatici del regime, quelli delle SS, avrebbe potuto ottenere delle belle spinte nella sua carriera. Si rese così subito conto che, con tutto quel materiale umano a... (continua)
SS-Leute haben noch in den Tagen vor Kriegsende,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/1/2014 - 11:35
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Muzulman-Kippensammler

Muzulman-Kippensammler
Sachsenhausen, 1940
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Menashe Oppenheim (“Zulejka,” 1936)

Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Menashe Oppenheim ("Zulejka", 1936)



Kippenstecher (Kippensammler; cigarette-buttcollector), by Wiktor Simiński, postwar. Center figure: “Apparently: Arbeit macht Frei (Work makes you free)? Oh, splendid! We do it!!!” Inset on left: “Free Trade”: Prisoner on left: “Give me bread”; Prisoner on right: “Give me cigarettes.” Inset on right: “Cigarette Manufacture.” USHMM, Kulisiewicz Collection.

”Kippenstecher” (o “Kippensammler”: ciccaiolo, raccoglitore di cicche), di Wiktor Simiński. La figura al centro dice: “Dicono che 'Arbeit macht frei'? Meraviglioso! Noi lo facciamo!!!” Didascalia a sinistra: “Libero commercio”. Il prigioniero a sinistra: “Dammi del pane”; quello a destra: “Dammi delle sigarette”. Didascalia a destra: “Fabbrica... (continua)
Laszek jestem ja poganin,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/1/2014 - 11:28
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Ukolébavka

Ukolébavka
[1989?]
Parole e musica di Karel Kryl (1944-1994)
Trovo la canzone in un album dal vivo, “Koncert 1989”, ed in un altro dell’anno successivo intitolato “Tekuté písky”.

Amara ninna nanna sul diventare adulti sotto un regime totalitario…
Spinkej, synáčku, spi, zavři očička svý
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/1/2014 - 09:02
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To My Old Brown Earth

To My Old Brown Earth
Words and Music by Pete Seeger (1958)(c) 1964 (renewed) by Stormking Music Inc.

1964
Broadsides - Songs and Ballads
To my old brown earth
(continua)
inviata da donquijote82 29/1/2014 - 19:19
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The Torn Flag

The Torn Flag
Words and Music by Pete Seeger (1969)TRO – © 1970 Melody Trails, Inc., New York, NY

1970
Pete Seeger Now

(Malcolm X once debated another black man as to whether they could call themselves Americans.  “I’m not an American,” said Malcolm, “Why do you think you are?”  “I’m an American because I was born here,” said the other.  “well, you could put a shoe in an oven and that wouldn’t make it a biscuit,” was Malcolm’s retort.  I’m afraid I have no such choice.  My light-skinned ancestors participated fully in the decisions, good and bad, which formed this nation.  I’ve spent a lifetime fighting the blacklisters who tried to make me feel like an outcast in my own home.  “I had an uncle who wrote a poem with the lines: “I have a rendezvous with death / At midnight in some flaming town. . .”  So I made some new verses.  I don’t have a regular tune for it yet — I kind of chant it to an improvised modal melody.”  — Pete Seeger)
At midnight in a flaming angry town
(continua)
inviata da donquijote82 29/1/2014 - 19:13
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Now Is the Time for an Iron Hand

Now Is the Time for an Iron Hand
[1990]
Nell’album significativamente intitolato “Banking, Violence And The Inner Life Today”
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933).

“The iron hand of the Iron Lady”, quella della guerra delle Malvinas/Falklands, quella della repressione violenta degli scioperi operai…
Un album che è un bilancio dei lunghi anni del “thatcherismo” (1979-1990) e del suo funesto lascito.
Al proposito si veda anche Iron Hand dei Dire Straits.
Those who would rule before us wanted to be kind
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 16:05
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As the Sun (the Emperor Is Naked Today-O!)

As the Sun (the Emperor Is Naked Today-O!)
Words and Music by Pete Seeger (1970)(c) 1977, 1979 by Fall River Music Inc.

1970
What now people? Vol. 3

Liberamente ispirata alla fiaba il vestito nuovo del'imperatore
As the sun
(continua)
inviata da donquijote82 29/1/2014 - 14:16
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Peace Pin Boogie

Peace Pin Boogie
[1963]
Parole e musica di Woody Guthrie
Interpretata da Kurt Elling (cantante jazz americano) nel disco collettivo “Note Of Hope: A Celebration Of Woodie Guthrie” del 2011.
Interpretata da Pete Seeger in “Pete Remembers Woody” del 2012


Went to kiss my sweetie, same as before;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 14:12
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Or Else! (One-a These Days)

Or Else! (One-a These Days)
[2006?]
Parole di Pete Seeger, David Bernz e A.N. Onymous (?).
Musica di Pete Seeger.

Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

“Verrà il giorno in cui la nostra scuola riceverà i soldi di cui ha bisogno, mentre la Marina militare dovrà mettersi a vendere le torte per comprarsi una nave da guerra… Verrà il giorno in cui Johnny riceverà i soldi di cui ha bisogno per la sua salute, mentre l’Aeronautica militare dovrà organizzare una lotteria per comprarsi un bombardiere…”
One-a these days (ONE-A THESE DAYS)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 11:32
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When I Was Most Beautiful

When I Was Most Beautiful
[1957]
Versi di 茨木のりこ / Noriko Ibaragi (1926-2006), poetessa giapponese.
Musica di Pete Seeger (1967)
Ignoro di chi sia la traduzione inglese. Più recentemente, nel 1992, l’opera di Noriko Ibaragi è stata tradotta in inglese dal poeta britannico Peter Robinson con Fumiko Horikawa e pubblicata nella raccolta “When I was at my most beautiful and other poems by Noriko Ibaragi”
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

Poesia sulla tragedia della guerra vista con gli occhi di un’adolescente nel suo pieno fulgore…




Monsieur Rouault citato nell’ultima strofa è Georges Henri Rouault (1871-1958), pittore e incisore parigino – un artista isolato, un pittore religioso, non ascrivibile a nessuna corrente artistica - molto amato in Giappone e Corea. Pochi anni prima di morire bruciò gran parte delle sue opere.
When I was most beautiful,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 10:39
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Quite Early Morning

Quite Early Morning
Words and Music by Pete Seeger (1969)

Per Pete Seeger

Alessandro Portelli il manifesto 29.1.2014

“Dicono che l’umanità non sopravviverà a lungo, ma io vorrei sapere che cos’è che li fa essere così sicuri. L’ora più buia è sempre quella prima dell’alba, si sta facendo mattino, e io so che possiamo ancora avere singing tomorrows”, domani fatti di musica, “giorni cantati”. Così cantava Pete Seeger, e questa è stata la sua lezione per quasi ottant’anni di musica e di impegno.

Nel corso della sua vita, Pete Seeger ha cantato le canzoni dei minatori e degli operai (“Which Side Are You On?”) , gli spiritual di lotta del movimento per i diritti civili (“We Shall Overcome”), la protesta contro la guerra del Vietnam (“Waist Deep In The Big Muddy”), la mobilitazione per la salvezza dell’aria e dell’acqua della sua terra (“My Dirty Stream”); ha composto memorabili canzoni di libertà e speranza... (continua)
Don't you know it's darkest before the dawn
(continua)
29/1/2014 - 10:24
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Song of the World’s Last Whale

Song of the World’s Last Whale
[1972]
Parole e musica di Pete Seeger
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

Restando sul tema, consiglio caldamente il riascolto e la rilettura del testo della canzone Last Great American Whale di un altro gigante recentemente scomparso, il vecchio Lou Reed…
I heard the song
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 09:26
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Throw Away That Shad Net (How Are We Gonna Tomorrow?)

Throw Away That Shad Net (How Are We Gonna Tomorrow?)
[1976]
Parole e musica di Pete Seeger.
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

I policlorobifenili (PCB) sono composti organici che furono largamente impiegati a partire dal secondo dopoguerra nei liquidi isolanti e refrigeranti necessari al funzionamento di trasformatori, condensatori e motori elettrici. Tra il 1947 ed il 1977 gli enormi impianti di produzione di energia elettrica della General Electric situati a Fort Edward, New York, riversarono nelle acque dell’Hudson centinaia di tonnellate di PCB che andarono a sedimentarsi sul fondo del fiume e contaminarono irreparabilmente l’acqua e la fauna ittica, a tal punto che la specie più diffusa, un piccolo merluzzo chiamato “Tomcod”, nell’arco di soli 50 anni ha modificato il proprio apparato genetico in modo da resistere all’avvelenamento… Buon per lui, che però sta soltanto alla base della catena alimentare, mentre alla sommità... (continua)
Throw away that shad net, get rid of hook and line.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2014 - 09:13

Muri a secco

Muri a secco
Chanson italienne – Muri a secco – Riccardo Venturi – 2009
Texte de Riccardo Venturi
Paroles et musique du prolétariat, quand il y en aura.



Mon bisaïeul maternel, Menotti Dini, était né le jour où était mort Giuseppe Garibaldi : le 2 juin 1882. Son père était expert dans l'art de fabriquer les murs à sec pour les vignes en terrasse où on faisait le vin aleatico; et ces vignes veulent un terrain sec comme les murs, pietraie (cailloutis), et de l'air. Les meilleurs étaient sur le Seccheto, qui le nom dit déjà tout, sur le Cavoli, sur le Pomonte et le Chiessi ; et ceux encore meilleurs étaient les plus en hauteur. Il fallait prendre des sentiers raides à pic et monter jusqu'à six ou sept cents mètres.

Les enfants étaient précieux pour ce travail. Agiles, petits, avec les doigts qui s'enfilaient dans les crevasses. Quand il eut cinq ans et demi, mon aïeul dut aller travailler avec son père,... (continua)
MURS SECS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/1/2014 - 21:25

Dulce Et Decorum Est

Dulce Et Decorum Est
Actually, it's "patch of ground"
28/1/2014 - 19:51
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Lettre d'un soldat

Lettre d'un soldat
[1942]
Paroles et musique: Roland Lebrun
Testo e musica: Roland Lebrun

Il quebecchese Roland Lebrun è passato alla storia come "Il soldato Lebrun" per le sue canzoni di ambito militare e bellico; negli anni della guerra, dal '42 al '45, vendette centinaia di migliaia di dischi. In realtà era un cantante country e, sui suoi oltre duecento titoli, solo 16 sono canzoni sui soldati; ma a queste rimane legato indissolubilmente il suo nome. Canzoni "contro la guerra" o "antimilitariste"? Tutt'altro. In quegli anni, le canzoni di Lebrun erano, anzi, canzoni di propaganda. Il soldato, insomma, fa il suo "dovere": va alla battaglia, attacca i "Boches" (i tedeschi), si becca le mitragliate mentre pensa alla famiglia ed è fiero che sia il suo turno di andare a crepare per la Patria. Ciononostante, le canzoni di Lebrun riflettono senz'altro quel che i soldati scrivevano e dicevano davvero alle famiglie, lasciado trasparire molto spesso l'esatto contrario. [RV]
Je t'écris ma femme adorée
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/1/2014 - 18:56
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Rachel

Rachel
I grew up listening to this song. It was so powerful and still is.I was 15 when I first heard it. 18 years later when my wife and I had our first children, we had twin girls. We called one girl Rachel and the other Simone. I played this song for my Rachel as she grew up and told her about how she got her name, and about the song, the war the times that were. My daughter is now 26 and soon to be married. Rachel told me that she looked up the song and downloaded it to her collection. Whenever I hear this song it brings tears to my eyes.
28/1/2014 - 17:27
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La complainte d'une mère

La complainte d'une mère
[1952]
Paroles et musique: Roland Lebrun
Testo e musica: Roland Lebrun

Da Du Temps des Cerises aux Feuilles Mortes. Canzone degli anni '50, post-bellica, sospesa tra due temi più che classici: il dolore di una madre per il figlio in guerra e il "senso del dovere" (con l'immancabile eroismo). [RV]
Quelle douleur pour une pauvre mère
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/1/2014 - 16:10
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Arrange and Rearrange

Arrange and Rearrange
[1997]
Parole e musica di Pete Seeger
Nell’album “At 89” del 2008.

“A volte i grandi cambiamenti si avverano con piccoli cambiamenti. Per esempio, quando tutti quei maniaci urlano ‘Crescere, crescere, crescere!’, noi al contrario possiamo scegliere di restare piccoli, di decrescere, di mangiare di meno, di bere di meno, di consumare di meno, persino di cagare di meno… Allora forse i bambini che oggi nascono avranno la possibilità e la speranza di vivere a lungo…”
Early in the mornin’ I first see the sun,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/1/2014 - 15:16
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And Tomorrow the Stock Exchange Be the Human Race

And Tomorrow the Stock Exchange Be the Human Race
[1990]
Nell’album significativamente intitolato “Banking, Violence And The Inner Life Today”
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933).

“L’unica cosa sulla terra per cui vale la pena di morire è… il profitto!”
Praticamente L'Internationale ironicamente rovesciata.
Un album che è un bilancio dei lunghi anni del “thatcherismo” (1979-1990) e del suo funesto lascito. Un lavoro in ogni caso attualissimo, considerato che è già passato quasi un quarto di secolo dalla sua uscita e La Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri dura tuttora, sempre più cruenta…
Arise, the wealthy of the earth
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/1/2014 - 13:45
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I'm on the Side of Mankind as Much as the Next Man

I'm on the Side of Mankind as Much as the Next Man
[1990]
Nell’album significativamente intitolato “Banking, Violence And The Inner Life Today”
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933), forse scelto dai McCarthy per il suo radicalismo oppure perché, morendo molto giovane nell’anno dell’avvento di Hitler al potere, ebbe così modo di scampare al nazismo e alla seconda guerra mondiale…

“Io sto dalla parte del genere umano, come chiunque, ma viene per tutti il momento di chiedersi se non valga invece la pena invece stare dalla parte del denaro… D’altra parte, mi piacerebbe valorizzare la vita umana ma se non c’è un margine di profitto chi me lo fa fare?...”

Un album che è un bilancio dei lunghi anni del “thatcherismo” (1979-1990) e del suo funesto lascito. Un lavoro in ogni caso attualissimo, considerato che la La Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri dura tuttora ed, anzi, è sempre più cruenta…
Long live free enterprise!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/1/2014 - 13:27
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Trayvon

Trayvon
2013 Spies are reading my blog

Canzoni dedicate a Trayvon Martin:
Trayvon Jasiri X
Justice! Godswill
We Are Trayvon Plies
Trayvon Martin Tribute Papoose
Super Life Chaka Khan
Hoodiez Willie D
I wonder why Rick Ross
The Ballad of Trayvon Martin Will Hoge
Justice (if You're 17) Wyclef Jean
No More Innocent People Dying Kamal Imani
Trayvon David Rovics
Sandra's Smile Blood Orange
Call It What It Is Ben Harper
Angel Down Lady Gaga
Sad News Swizz Beat
Black America Again Common


Trayvon Martin era un ragazzo afroamericano di 17 anni.‎



Il 26 febbraio 2012, mentre passeggiava verso le 19 in una strada di Sanford, Florida, era stato ‎segnalato alla polizia come sospetto da George Zimmerman, un membro di un gruppo di vigilantes ‎della zona chiamato Neighborhood Watch. Zimmerman aveva ritenuto di segnalare la presenza di ‎Martin perché questi si muoveva in modo, a suo dire, sospetto... (continua)
A boy went to visit his father out of town 
(continua)
inviata da donquijote82 28/1/2014 - 12:08
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Where Have all the Flowers Gone

Where Have all the Flowers Gone
La muerte no acaba nada

La raccolta delle "Canzoni contro la guerra", quella originale del gennaio e febbraio 2003, era iniziata da cinque minuti e lui già c'era, Pete. Dopo la prima canzone, il Disertore, subito lui. "Where have all the flowers gone" è la canzone numero 2 di tutto il sito. Non si poteva neppure pensare di cominciare a fare una cosa del genere senza Pete Seeger; e così è stato, tutti i giorni. Ogni volta che si apriva il sito, almeno un accenno del suo banjo c'era sempre; e continuerà ad esserci. "La muerte no acaba nada", anche se da oggi, seriamente, siamo tutti un po' più soli.
Riccardo Venturi 28/1/2014 - 11:36
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John Brown

John Brown
2009
Ten Thousand Miles Away

John Brown (Torrington, 9 maggio 1800 – Charles Town, 2 dicembre 1859) è stato un attivista statunitense, simbolo della causa antischiavista cui si dedicò anche mediante la lotta armata e per cui pagò con la vita. Egli fu infatti impiccato in seguito al fallito assalto all'arsenale federale di Harper's Ferry con le cui armi voleva dare il via ad una rivolta grazie al sostegno degli schiavi nelle contee occidentali dello Stato della Virginia.
La canzone John Brown's Body, di cui esiste anche una versione italiana, fece di lui un eroico martire della causa nordista. Essa perciò, adottata come canzone di battaglia dell'Unione durante la Guerra Civile Americana, divenne popolare.
Owen Brown was an abolitionist
(continua)
inviata da donquijote82 28/1/2014 - 11:29
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Israeli Geography

Israeli Geography
2015
Meanwhile In Afghanistan
Netanyahu is in a tizzy, his eyes are filled with hate
(continua)
inviata da donquijote82 28/1/2014 - 11:19
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Breivik

Breivik
2015
Meanwhile In Afghanistan
They say he acted alone for a Europe white and free
(continua)
inviata da donquijote82 28/1/2014 - 10:57
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Holy Land 5

Holy Land 5
2015
Meanwhile In Afghanistan
They grew up among the bombs of the occupation
(continua)
inviata da donquijote82 28/1/2014 - 10:38
Ad un certo punto, Pete Seeger ha deciso che sarebbe stato una memoria vivente e cantante di tutta la storia americana. Sarebbe stato l'archivio vivente della musica e della coscienza americana, una dimostrazione del potere della canzone e della cultura di guidare la storia verso fini più umani e giusti.

Ha deciso che avrebbe avuto il coraggio e l'audacia di essere la voce della gente.

E lo ha fatto, fino a ieri, quando ci ha lasciati, dopo 94 lunghi anni. Grazie Pete.
Lorenzo Masetti 28/1/2014 - 10:13

Grazie, Pete

Antiwar Songs Blog
Grazie, Pete
Ad un certo punto, Pete Seeger ha deciso che sarebbe stato una memoria vivente e cantante di tutta la storia americana. Sarebbe stato l’archivio vivente della musica e della coscienza americana, una dimostrazione del potere della canzone e della cultura di guidare la storia verso fini più umani e giusti. Ha deciso che avrebbe avuto […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-28 09:58:00
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ציגײַנערליד

ציגײַנערליד
28 gennaio 2014
Riccardo Venturi fordította 2014 január 28-án



Che dire dell'Ungheria di oggi? Con il governo parafascista di Viktor Orbán e le bande di estrema destra che scorrazzano, per i gitani ungheresi la situazione si è fatta di nuovo precaria. Nuove leggi "per la sicurezza" (ovviamente) equiparano i gitani, che in Ungheria sono parte del tessuto sociale e addirittura organizzati in un partito (il MCOP, Partito Nazionale dei Gitani Ungheresi), a dei criminali. Tanto da costringere i gitani a scendere in piazza con striscioni che dicono tout court "I gitani ungheresi vogliono vivere qua":

oppure a manifestare davanti alla sede del partito di estrema destra "Jobbik" con felpe con la scritta: "Sono un rom, non un criminale":

Ogni altro commento è superfluo.
CIGÁNYDAL
(continua)
28/1/2014 - 00:59
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Red Rifles

Red Rifles
(1981)

from Metro Youth's recording session on a four-track machine at their local rehearsal studio in 1981 ("Brutalised" that appeared on "Bullshit Detector Two" 2xLP compilation came from the same session)

Lyrics from anarchoscene
Street fighter
(continua)
27/1/2014 - 23:03
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Anti-War

Anti-War
Album: "Just An Error" (1986)
Don't want to die a hero.
(continua)
27/1/2014 - 22:56
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White Rabbit

White Rabbit
Pues no me parece mal esta interpretación. Es cierto que es algo arriesgada la interpretación, pero las interpretaciones de toda obra siempre están abiertas, y es muy cierto que la línea final "Feed your head" fue empleada por los hippies en las marchas contra la guerra de Vietnam, y que no sólo puede interpretarse como "incitación al consumo de drogas", sino también como una invitación a aprender, a culturizarse y a adquirir una conciencia crítica: a fin de cuentas, El País de las Maravillas era todo apariencia, un mundo que funcionaba por silogismos de absurdos lógicos y que estaba gobernado por una monarca desquiciada. Así que me parece una interpretación muy meditada y muy válida.
Gustavo 27/1/2014 - 19:42
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God Bless the USA

God Bless the USA
2013
Into A Prism
God bless all the Indians living in their reservations
(continua)
inviata da donquijote82 27/1/2014 - 18:48
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Inno delle Nazioni

Inno delle Nazioni
[1862]
Musica di Giuseppe Verdi
Testo di Arrigo Boito
Music by Giuseppe Verdi
Lyrics by Arrigo Boito



L'Inno delle Nazioni
it.wikipedia


L'Inno Delle Nazioni è una cantata profana composta da Giuseppe Verdi su testo di Arrigo Boito per l'Esposizione universale del 1862 e presentata in anteprima il 24 maggio 1862 presso la Royal Opera House di Londra.

Per l'Esposizione Universale del 1862, a Londra, furono incaricati di comporre musica di festa per l'occasione, i compositori di quattro paesi: Germania (Giacomo Meyerbeer), Francia (Daniel-François-Esprit Auber), Gran Bretagna (William Sterndale Bennett) e l'Italia, recentemente unificata. Prima di dare l'incarico a Verdi, che aveva appena terminato la composizione della sua opera La forza del destino, si cercò la disponibilità di Gioachino Rossini che rifiutò l'offerta.

Nel 1861 l'Italia era stata unificata per la maggior parte del... (continua)
CORO DI POPOLO
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 27/1/2014 - 18:11
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Comets of Kandahar

Comets of Kandahar
2013
Everything Can Change
The Twin Towers came down in 2001
(continua)
inviata da donquijote82 27/1/2014 - 16:48
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Bonobo Song

Bonobo Song
2013
Into A Prism

Con il medesimo argomento si veda Bonobo power
There are lots of different monkeys on this lovely planet Earth
(continua)
inviata da donquijote82 27/1/2014 - 15:58




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