David Riondino: Mistici digiuni (Battiato in carcere)
[1994]
Testo e musica diFranco Batt David Riondino
Album: Temporale
Il 2015, come sapete, ci porterà l' "Expo" (o "Expò", pron. "espò") di Milano, incentrata sull' "alimentazione". Lungi da noi prendere posizione suquesta congrega di mafiosi, corrotti e speculat questo evento: ci siamo limitati, qui, a trascrivere quello che dovrebbe essere il vero inno dell'Espò milanarda, ivi compresa la scena iniziale, che si svolge in una cella di galera (quella dove sono già finiti alcuni intrallazzati con l'evento). Franco Battiato, dice una leggenda, se la prese un po' per questa sublime riondinata del 1994, abbinata a Franco da Catania; e pazienza. [AHiL]
Testo e musica di
Album: Temporale
Il 2015, come sapete, ci porterà l' "Expo" (o "Expò", pron. "espò") di Milano, incentrata sull' "alimentazione". Lungi da noi prendere posizione su
- Maledizione...sono in questa cella, da solo...solo per modo di dire...
(continua)
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 26/12/2014 - 22:24
Riccardo Venturi: Micorta per l'estate
[22 giugno 2012]
Poiché siamo appena entrati nell'inverno dell'emisfero nord, e scrivo con calato sulla testa un berrettone di lana che sembro ancor di più un orso bruno, desidererei proporVi ciò che scrissi all'inizio dell'estate del 2012. Non saprei dirvi molto su questa cosa, se non che è il secondo degli "autoritratti" che mi sono fatto; il primo risale a molti anni prima, ed avevo scelto di tratteggiarmi mentre ero immerso in vasca da bagno (si chiama, infatti, Autoritratto immerso in una bagnarola e trovò un musicante nella figura di Stefano Mannelli). Per questo secondo e ultimo, invece, presi spunto dai Rombi e milonghe di David Riondino; ma poiché non posso e non devo sentirmi all'altezza, scrissi una micorta al posto di una milonga, anche se poi, in definitiva, il testo non è affatto breve. Così ero quel giorno; oggi, chissà. Ma arriverà, di nuovo, un'estate. Due appunti: nel testo... (continua)
Poiché siamo appena entrati nell'inverno dell'emisfero nord, e scrivo con calato sulla testa un berrettone di lana che sembro ancor di più un orso bruno, desidererei proporVi ciò che scrissi all'inizio dell'estate del 2012. Non saprei dirvi molto su questa cosa, se non che è il secondo degli "autoritratti" che mi sono fatto; il primo risale a molti anni prima, ed avevo scelto di tratteggiarmi mentre ero immerso in vasca da bagno (si chiama, infatti, Autoritratto immerso in una bagnarola e trovò un musicante nella figura di Stefano Mannelli). Per questo secondo e ultimo, invece, presi spunto dai Rombi e milonghe di David Riondino; ma poiché non posso e non devo sentirmi all'altezza, scrissi una micorta al posto di una milonga, anche se poi, in definitiva, il testo non è affatto breve. Così ero quel giorno; oggi, chissà. Ma arriverà, di nuovo, un'estate. Due appunti: nel testo... (continua)
Dice un mi' vecchio amico, che mi sono scordato
(continua)
(continua)
26/12/2014 - 21:50
On n'est pas là pour se faire engueuler
(di Riccardo Venturi, 26 dicembre 2014)
NON S'È MICA QUI PER FARCI TRATTAR MALE !
(continua)
(continua)
26/12/2014 - 21:23
On n'est pas là pour se faire engueuler
si capisce di più il testo francese che quello fiorentino,già che eravate lì potevate tradurlo subito in italiano,per il resto d'Italia.
giorgio 26/12/2014 - 14:03
Mis ojos hablarían
Versi (strofe 1, 2, 5 e 6) di Blas de Otero, nella raccolta “Pido la paz y la palabra” pubblicata nel 1955
Si veda anche Me queda la palabra, altra poesia di Blas de Otero sullo stesso tema.
Strofe 3 e 4 (indicate tra parentesi) del poeta C.R. Eguiagaray, dal libretto del disco “Gernika” realizzato nel 1977 da un gruppo basco omonimo, con musiche ed arrangiamenti di Alejandro Jaén.
Una poesia sulla necessità di continuare a far sentire la propria voce, di testimoniare contro il regime fascista di Franco, nonostante la paura, l’odio ed il sangue su cui la dittatura, nata da una feroce guerra fratricida, era fondata.
Le strofe indicate tra parentesi, composte 20 anni più tardi, testimoniano come in terra basca la lotta di quel popolo per la propria libertà ed autodeterminazione proseguisse anche dopo il ritorno alla democrazia in Spagna.
Si veda anche Me queda la palabra, altra poesia di Blas de Otero sullo stesso tema.
Strofe 3 e 4 (indicate tra parentesi) del poeta C.R. Eguiagaray, dal libretto del disco “Gernika” realizzato nel 1977 da un gruppo basco omonimo, con musiche ed arrangiamenti di Alejandro Jaén.
Una poesia sulla necessità di continuare a far sentire la propria voce, di testimoniare contro il regime fascista di Franco, nonostante la paura, l’odio ed il sangue su cui la dittatura, nata da una feroce guerra fratricida, era fondata.
Le strofe indicate tra parentesi, composte 20 anni più tardi, testimoniano come in terra basca la lotta di quel popolo per la propria libertà ed autodeterminazione proseguisse anche dopo il ritorno alla democrazia in Spagna.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/12/2014 - 10:43
Wildside
Marky Mark and the Funky Bunch
http://en.wikipedia.org/wiki/Wildside_(Marky_Mark_and_the_Funky_Bunch_song)
Ah yeah huh America the beautiful
(continua)
(continua)
26/12/2014 - 04:48
Lettera di San Paolo agli operai
[2013]
Album : Venga il regno
Album : Venga il regno
Scrivo dal nuovissimo quartiere
(continua)
(continua)
inviata da Monica Pintucci 26/12/2014 - 00:35
Polizia assassina
i poliziotti come tutti questi ometti a cui serve una divisa per sentirsi veri uomini o anche solo persone perche senza divisa non avrebbero scampo nella vita reale non sabrebbero neanche pensare da soli gli serve una divisa per riuscire a farsi una sega siete ometti piu morite piu vivo
25/12/2014 - 20:37
Il tenente e il soldato
anonimo
cerco cortesemente una versione su disco o 45 o 78 giri per mia mamma che cerca questa canzone da anni , lei aveva il disco da bambina glielo porto' uno zio dall America verso gli anni 30 o 40 grazie
nadia.maria@hotmail.it 25/12/2014 - 19:14
Se chanta
anonimo
Se canta (euskaraz: Kantatzen badu) edo Aquelas montanhas (Mendiok) edo La font de Nimes (Nimesko iturria) Okzitaniakoherri kanta bat da. Gaston Fèbus egile duela uste da. Okzitaniako ereserkitzat hartzen da.
Ene leihopean
(continua)
(continua)
inviata da dq82 25/12/2014 - 19:01
Canti di Prigionia
Bellissima spiegazione-illustrazione di un capolavoro del Novecento che meriterebbe di essere maggiormente divulgato magari preceduto da una spiegazione esauriente come questa: spero che il Maestro Lorenzo Fratini ne faccia un pezzo del repertorio del Coro del Maggio Musicale Fiorentino che ne ha gia' dato una pregevole esecuzione alla ultima Sagra Musicale Umbra
SILVANO SANESI 25/12/2014 - 12:33
Gloria
dalla Misa criolla di Ariel Ramírez
Canción: Gloria
Si buscáis el Link:
http://letras.com/mercedes-sosa/200689/
Comentarios:
Una versión de la canción "Gloria", de una de mis cantantes favoritas, Mercedes Sosa.
Dios os ilumine!
Feliz Navidad a todos! Salute! Buon Natale a L'Italia!
Canción: Gloria
Si buscáis el Link:
http://letras.com/mercedes-sosa/200689/
Comentarios:
Una versión de la canción "Gloria", de una de mis cantantes favoritas, Mercedes Sosa.
Dios os ilumine!
Feliz Navidad a todos! Salute! Buon Natale a L'Italia!
Gloria a Dios en el cielo
(continua)
(continua)
inviata da Victor M. Espada 25/12/2014 - 12:31
Aqualung
Finalmente! Le traduzioni presenti in rete di questo capolavoro erano incomprensibili. Grazie.
Pasquale 25/12/2014 - 11:25
Total Eclipse
Grandi colpi discutono su quello che hanno ottenuto
(continua)
(continua)
inviata da Marco 25/12/2014 - 00:51
Occitania
2004
Litania
Giovanni Lindo Ferretti - Ambrogio Sparagna: "Litania"
Serio e (a volte) anche tetro, ma dannatamente intrigante
di Giorgio Maimone
Iniziamo da un po' di storia: il connubio Sparagna/Ferretti (ex Csi e tutto il resto) non è dei più probabili sotto il cielo della musica e spesso dai connubi improbabili escono risultati sorprendenti. In questo caso il risultato del cd stupisce un po' meno, perché "Litania", prima di essere disco è stato spettacolo per lungo tempo e molti di voi lo avranno visto o al Festivaletteratura di Mantova o nel ciclo di spettacoli della "Musica dei cieli".
Dal vivo, bisogna ammetterlo, lo spettacolo funziona: ha una densa carica emotiva e una sacralità a tutta prova, che viene aiutata dagli ambienti scelti per gli spettacoli (generalmente chiese e di particolare bellezza) e dall'uso del latino, particolare non secondario, come sapeva lo stesso De... (continua)
Litania
Giovanni Lindo Ferretti - Ambrogio Sparagna: "Litania"
Serio e (a volte) anche tetro, ma dannatamente intrigante
di Giorgio Maimone
Iniziamo da un po' di storia: il connubio Sparagna/Ferretti (ex Csi e tutto il resto) non è dei più probabili sotto il cielo della musica e spesso dai connubi improbabili escono risultati sorprendenti. In questo caso il risultato del cd stupisce un po' meno, perché "Litania", prima di essere disco è stato spettacolo per lungo tempo e molti di voi lo avranno visto o al Festivaletteratura di Mantova o nel ciclo di spettacoli della "Musica dei cieli".
Dal vivo, bisogna ammetterlo, lo spettacolo funziona: ha una densa carica emotiva e una sacralità a tutta prova, che viene aiutata dagli ambienti scelti per gli spettacoli (generalmente chiese e di particolare bellezza) e dall'uso del latino, particolare non secondario, come sapeva lo stesso De... (continua)
Di là dal mio crinale
(continua)
(continua)
inviata da dq82 24/12/2014 - 19:38
Percorsi:
I Catari e la Crociata Albigese
Mazzetta nera
“E’ giunto il momento di colpire, ma non alla cieca. Non come alla stazione di Bologna - tra l’altro non attribuibile a noi - vanno colpite banche, prefetture, questure, uffici di Equitalia, con i dipendenti dentro […] Perché Equitalia non ha un corpo e un’anima, opera (ed uccide) per mezzo dei suoi dipendenti […] E’ arrivato il momento di farlo, ma farlo contestualmente. Non a Pescara e poi fra otto mesi a Milano […]”
“E poi credo che la via dell’Italicus sia l’unica percorribile”,
[L’azione] “deve essere simultanea e potrebbe colpire le città di Roma, Milano e Firenze per creare una punta di terrore, in quanto solo due bombe ad Equitalia non verrebbero commentate sui media”. [Sarebbe più] “utile colpire metropolitane tipo Bologna, Milano, Roma per incutere terrore nella popolazione […]”.
In modo che “il popolo bue”, impaurito, “si rivolga a noi”.
Dalle intercettazioni dei dialoghi... (continua)
“E poi credo che la via dell’Italicus sia l’unica percorribile”,
[L’azione] “deve essere simultanea e potrebbe colpire le città di Roma, Milano e Firenze per creare una punta di terrore, in quanto solo due bombe ad Equitalia non verrebbero commentate sui media”. [Sarebbe più] “utile colpire metropolitane tipo Bologna, Milano, Roma per incutere terrore nella popolazione […]”.
In modo che “il popolo bue”, impaurito, “si rivolga a noi”.
Dalle intercettazioni dei dialoghi... (continua)
Bernart Bartleby 24/12/2014 - 13:56
Rusty Lady
(2014)
Da Silver Rails, l'ultimo album del grande bassista inglese che ci ha lasciati quest'anno, una canzone al vetriolo che si prende gioco, post mortem, della Lady di Ferro, anzi della Rusty Lady, la signora arrugginita Margaret Thatcher.
Da Silver Rails, l'ultimo album del grande bassista inglese che ci ha lasciati quest'anno, una canzone al vetriolo che si prende gioco, post mortem, della Lady di Ferro, anzi della Rusty Lady, la signora arrugginita Margaret Thatcher.
They say she was so strong
(continua)
(continua)
24/12/2014 - 10:56
Percorsi:
Miss Maggie Thatcher
One Word (Peace)
[2006]
Scritta da John Magnie e Tommy Malone entrambi membri fondatori della band The Subdudes di New Orleans
Nell’album de The Subdudes intitolato “Behind the Levee” (2006)
Ripresa da Cocker in “Hymn for My Soul”, il terzultimo album della sua carriera
Scritta da John Magnie e Tommy Malone entrambi membri fondatori della band The Subdudes di New Orleans
Nell’album de The Subdudes intitolato “Behind the Levee” (2006)
Ripresa da Cocker in “Hymn for My Soul”, il terzultimo album della sua carriera
A man stands on the corner holding a sign
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 15:53
Komzit brezhoneg gant ho pugale
[1976]
Testo e musica: Gilles Servat
Pozioù ha sonerezh: Gilles Servat
Paroles et musique: Gilles Servat
Album: Le pouvoir des mots
Se esiste qualcosa di costantemente evanescente, sono le statistiche sugli effettivi parlanti attuali della lingua bretone. Secondo alcune minimamente attendibili, soltanto un 6% dei bretoni di lingua bretone (vale a dire, escludendo l'Alta Bretagna e limitandosi alla Breizh Isel) parla il bretone come vera lingua materna, cioè appresa sin dalla nascita; il resto l'ha imparata dopo, e spesso molto dopo, servendosene in quantità variabile nella vita quotidiana e nelle attività. Nel 1972, Fañch Morvannoù, nella prefazione al suo celebre manualetto Le breton sans peine dell'Assimil, asseriva che esistessero ancora circa diecimila parlanti monolingui del bretone, ”mais il s'agit pour la plupart de personnes fort âgées. Prendendo oramai per assunto che, a distanza... (continua)
Testo e musica: Gilles Servat
Pozioù ha sonerezh: Gilles Servat
Paroles et musique: Gilles Servat
Album: Le pouvoir des mots
Se esiste qualcosa di costantemente evanescente, sono le statistiche sugli effettivi parlanti attuali della lingua bretone. Secondo alcune minimamente attendibili, soltanto un 6% dei bretoni di lingua bretone (vale a dire, escludendo l'Alta Bretagna e limitandosi alla Breizh Isel) parla il bretone come vera lingua materna, cioè appresa sin dalla nascita; il resto l'ha imparata dopo, e spesso molto dopo, servendosene in quantità variabile nella vita quotidiana e nelle attività. Nel 1972, Fañch Morvannoù, nella prefazione al suo celebre manualetto Le breton sans peine dell'Assimil, asseriva che esistessero ancora circa diecimila parlanti monolingui del bretone, ”mais il s'agit pour la plupart de personnes fort âgées. Prendendo oramai per assunto che, a distanza... (continua)
Komzit brezhoneg gant ho pugale
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/12/2014 - 15:45
Bella Ciao
anonimo
11b. Bella ciao (Versione bretone da War un ton stourm - Carnet de chants bretons de Breizhistance)
11b. Bella ciao (Breton version from War un ton stourm - Carnet de chants bretons de Breizhistance)
11b. Bella ciao (Breton version from War un ton stourm - Carnet de chants bretons de Breizhistance)
Di questa versione esisteva un video, inciso da tre bambine (Maiwenn, Alwenna e Mammani), riportato da Hervé Cudennec sul suo canale YouTube. Le bambine appartengono alla scuola di Vernay. Il video non è più disponibile in quanto "privato" (privato di senso, mi verrebbe da dire). E' stato quindi eliminato dalla pagina.
Ur mintin abred oan bet dihunet,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/12/2014 - 15:33
Le 31 Octobre
[1870]
Parole e musica di Eugène Pottier
Il 31 ottobre del 1870 a Parigi si verificò un’insurrezione popolare contro il Governo di difesa nazionale, reo di non aver saputo organizzare la resistenza ed il vettovagliamento (condannando alla fame nera gli abitanti), di aver ceduto all’assedio tedesco e di non aver sostenuto la sortita di 3.000 francs-tireurs (civili in armi) poi intrappolati e massacrati dall’artiglieria prussiana.
Fu la prova generale della Comune.
A trattare la resa francese a Bismarck fu quel Thiers che poi diresse la repressione e l’annientamento dei comunardi…
Parole e musica di Eugène Pottier
Il 31 ottobre del 1870 a Parigi si verificò un’insurrezione popolare contro il Governo di difesa nazionale, reo di non aver saputo organizzare la resistenza ed il vettovagliamento (condannando alla fame nera gli abitanti), di aver ceduto all’assedio tedesco e di non aver sostenuto la sortita di 3.000 francs-tireurs (civili in armi) poi intrappolati e massacrati dall’artiglieria prussiana.
Fu la prova generale della Comune.
A trattare la resa francese a Bismarck fu quel Thiers che poi diresse la repressione e l’annientamento dei comunardi…
A-t-on pris à Saint-Périne,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 14:42
Percorsi:
La Comune di Parigi, 1871
Vive la Commune!
[1871]
Parole di Eugène Chatelain (1829 – 1902), chansonnier e comunardo.
Sull’aria di una canzone popolare intitolata “La bonne aventure”
Interpretata dall’Ensemble Le Madrigal de l’Île-de-France nel disco collettivo “La Commune en chantant”, 1971.
Parole di Eugène Chatelain (1829 – 1902), chansonnier e comunardo.
Sull’aria di una canzone popolare intitolata “La bonne aventure”
Interpretata dall’Ensemble Le Madrigal de l’Île-de-France nel disco collettivo “La Commune en chantant”, 1971.
Je suis franc et sans souci ;
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 14:13
Percorsi:
La Comune di Parigi, 1871
Countrycide
[1998]
Parole e musica di Alvin Youngblood Hart
Nel suo album intitolato “Territory”
Testo trovato sull’insostituibile Mudcat Café
“Famiglie distrutte, vite rubate e racconti di uomini ammazzati i cui nomi sono stati dimenticati”…
Proprio come quelli di negri e mezzosangue nel sud degli USA, cittadini americani ma considerati di seconda categoria, esseri umani considerati solo animali…
Siamo verso la fine dell’800. A Carrollton – come in tutto il Mississippi, come in tutto il sud degli USA – se un negro osava opporsi ai soprusi dei bianchi rischiava grosso…
Will McKinney, un afroamericano di 19 anni, aveva ucciso un coetaneo bianco, tal Charlie Broadway. Nell’ottobre del 1885 McKinney era stato processato e condannato ad 1 anno di reclusione, evidentemente perché era stato accertato che aveva agito su provocazione e/o in legittima difesa. Ma il 18 febbraio dell’anno seguente una torma... (continua)
Parole e musica di Alvin Youngblood Hart
Nel suo album intitolato “Territory”
Testo trovato sull’insostituibile Mudcat Café
“Famiglie distrutte, vite rubate e racconti di uomini ammazzati i cui nomi sono stati dimenticati”…
Proprio come quelli di negri e mezzosangue nel sud degli USA, cittadini americani ma considerati di seconda categoria, esseri umani considerati solo animali…
Siamo verso la fine dell’800. A Carrollton – come in tutto il Mississippi, come in tutto il sud degli USA – se un negro osava opporsi ai soprusi dei bianchi rischiava grosso…
Will McKinney, un afroamericano di 19 anni, aveva ucciso un coetaneo bianco, tal Charlie Broadway. Nell’ottobre del 1885 McKinney era stato processato e condannato ad 1 anno di reclusione, evidentemente perché era stato accertato che aveva agito su provocazione e/o in legittima difesa. Ma il 18 febbraio dell’anno seguente una torma... (continua)
We have seen some dark days in the history of man.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 13:20
Ten Million Slaves
[2002]
Parole e musica di Otis Taylor, bluesman “white african”, come lui stesso si è definito nel titolo di un suo disco.
Nell’album intitolato “Respect The Dead”
Otis Taylor è un songwriter abbastanza misconosciuto. Molte sue canzoni potrebbero essere inserite sulle CCG, ma purtroppo i testi non sono reperibili in Rete. Peccato che lui stesso – come molti altri artisti – non inserisca direttamente i propri testi sul suo sito…
Parole e musica di Otis Taylor, bluesman “white african”, come lui stesso si è definito nel titolo di un suo disco.
Nell’album intitolato “Respect The Dead”
Otis Taylor è un songwriter abbastanza misconosciuto. Molte sue canzoni potrebbero essere inserite sulle CCG, ma purtroppo i testi non sono reperibili in Rete. Peccato che lui stesso – come molti altri artisti – non inserisca direttamente i propri testi sul suo sito…
Rain and fire crossed that ocean
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 09:36
Do They Know It's Christmas?
(1984)
Scritta da Bob Geldof e Midge Ure
"Do They Know It's Christmas?" è una canzone scritta da Bob Geldof e Midge Ure nel 1984 allo scopo di raccogliere fondi per combattere la carenza di cibo in Etiopia. La versione originale venne prodotta da Midge Ure, e pubblicata a nome del progetto Band Aid il 3 dicembre 1984.
A fine 1984, un reportage della BBC portò all'attenzione pubblica la carestia che aveva colpito l'Etiopia nel periodo 1984-1985. Il cantante irlandese Bob Geldof, che aveva visto il reportage, ne fu talmente colpito da decidere di produrre un disco i cui ricavati avrebbero potuto alleviare la situazione. Conscio che avrebbe potuto fare ben poco da solo contattò Midge Ure del gruppo Ultravox ed insieme scrissero il brano Do They Know It's Christmas?.
Scritta da Bob Geldof e Midge Ure
"Do They Know It's Christmas?" è una canzone scritta da Bob Geldof e Midge Ure nel 1984 allo scopo di raccogliere fondi per combattere la carenza di cibo in Etiopia. La versione originale venne prodotta da Midge Ure, e pubblicata a nome del progetto Band Aid il 3 dicembre 1984.
A fine 1984, un reportage della BBC portò all'attenzione pubblica la carestia che aveva colpito l'Etiopia nel periodo 1984-1985. Il cantante irlandese Bob Geldof, che aveva visto il reportage, ne fu talmente colpito da decidere di produrre un disco i cui ricavati avrebbero potuto alleviare la situazione. Conscio che avrebbe potuto fare ben poco da solo contattò Midge Ure del gruppo Ultravox ed insieme scrissero il brano Do They Know It's Christmas?.
It's Christmastime, there's no need to be afraid
(continua)
(continua)
23/12/2014 - 04:53
Il minatore di Frontale
Salve,
ecco il testo con la corretta punteggiatura e qualche correzione. In particolare, a mio avviso, non è "in tasca alla montagna", ma "in tasca la montagna", altrimenti non avrebbe senso. (Benché ci sia un rafforzamento fonosintattico dettato dalla musica che può ingannare (in tascallamontagna), non è "alla", ma "la".
(correzione accolta nel testo)
ecco il testo con la corretta punteggiatura e qualche correzione. In particolare, a mio avviso, non è "in tasca alla montagna", ma "in tasca la montagna", altrimenti non avrebbe senso. (Benché ci sia un rafforzamento fonosintattico dettato dalla musica che può ingannare (in tascallamontagna), non è "alla", ma "la".
(correzione accolta nel testo)
Davide 23/12/2014 - 01:26
Three Songs About Lynching
[1936]
Versi di Langston Hughes, in seguito nelle raccolte “One-Way Ticket” del 1949 e “The Collected Poems of Langston Hughes” del 1994
Si tratta, nell’intenzione espressa dell’autore, di un vero e proprio “lament” articolato in tre brevi canti.
Solo il primo, “Silhouette” (che fino a ieri compariva come brano a se stante), mi consta che sia stato successivamente messo in musica per voce e pianoforte da Serge Hovey (1920-1989), compositore americano allievo di Arnold Schönberg e Hanns Eisler.
“Silhouette”
Molti dei linciaggi di cui erano vittime gli afroamericani negli USA fino a non molti decenni fa erano “motivati” da presunte violenze sessuali ai danni di donne bianche. In realtà il sistema segregazionista rendeva assolutamente impossibile ogni relazione, tanto meno affettiva o sessuale, tra un nero e una bianca. Ogni “negro” sapeva bene che anche solo guardare o rivolgere la parola... (continua)
Versi di Langston Hughes, in seguito nelle raccolte “One-Way Ticket” del 1949 e “The Collected Poems of Langston Hughes” del 1994
Si tratta, nell’intenzione espressa dell’autore, di un vero e proprio “lament” articolato in tre brevi canti.
Solo il primo, “Silhouette” (che fino a ieri compariva come brano a se stante), mi consta che sia stato successivamente messo in musica per voce e pianoforte da Serge Hovey (1920-1989), compositore americano allievo di Arnold Schönberg e Hanns Eisler.
“Silhouette”
Molti dei linciaggi di cui erano vittime gli afroamericani negli USA fino a non molti decenni fa erano “motivati” da presunte violenze sessuali ai danni di donne bianche. In realtà il sistema segregazionista rendeva assolutamente impossibile ogni relazione, tanto meno affettiva o sessuale, tra un nero e una bianca. Ogni “negro” sapeva bene che anche solo guardare o rivolgere la parola... (continua)
Silhouette
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2014 - 22:47
We don’t need no education: Il tritacarne della scuola fabbrica
Antiwar Songs Blog
Another Brick in The Wall Part II: La canzone è famosissima e insieme a quella che la precede The Happiest Days of Our Lives rappresenta forse il più incisivo attacco all’oppressione del sistema educativo mai scritto e musicato. Dopo un’infanzia segnata dall’assenza di un padre “assassinato” in guerra, anche durante l’adolescenza a Pink – il […]
Antiwar Songs Staff 2014-12-22 22:30:00
Son la mondina, son la sfruttata
Per è quasi una guida spirituale. È la canzone che ho insegnato ai miei figli per non dimenticare la durezza del lavoro. Conservo sempre un quadro delle mondine.
pietro soracr 22/12/2014 - 21:41
My Name Is Emmett Till
[2010]
Parole e musica di Emmylou Harris
Nell’album intitolato “Hard Bargain”, pubblicato nel 2011
Emmett Louis "Bobo" Till (Chicago, 25 luglio 1941 – Money, 28 agosto 1955)
Aveva 14 anni Emmett Till quando fu brutalmente assassinato da due bianchi, tali Bryant e Milam, che poi furono assolti da una giuria di soli bianchi...
Aveva solo 14 anni Emmett Till, proprio come George Stinney.
Su Emmett Till si vedano anche Blues for Emmett Till, The Money Mississippi Blues, Freedom Highway e sopra tutte The Death Of Emmett Till di Bob Dylan.
Parole e musica di Emmylou Harris
Nell’album intitolato “Hard Bargain”, pubblicato nel 2011
Emmett Louis "Bobo" Till (Chicago, 25 luglio 1941 – Money, 28 agosto 1955)
Aveva 14 anni Emmett Till quando fu brutalmente assassinato da due bianchi, tali Bryant e Milam, che poi furono assolti da una giuria di soli bianchi...
Aveva solo 14 anni Emmett Till, proprio come George Stinney.
Su Emmett Till si vedano anche Blues for Emmett Till, The Money Mississippi Blues, Freedom Highway e sopra tutte The Death Of Emmett Till di Bob Dylan.
I was born a black boy
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2014 - 21:10
George Stinney
[2013]
Parole di Bryant P. Robbins, in arte P-Dash (1984-), rapper afroamericano originario di Manning, South Carolina
Musica di Brent Kolatalo e Bryant P. Robbins
Nell’album intitolato “Dying 4 A Living”
Detto che a chiunque ammazzi una persona per strada come un cane, istintivamente augurerei la stessa fine, razionalmente mi aspetto almeno che crepi in galera, e in particolare se l’assassino veste una divisa per « proteggere e servire », ciò premesso vorrei qui ricordare che prima delle recenti esecuzioni di poliziotti bianchi (alle cui famiglie va il mio sincero cordoglio, così come a quelle di tutti gli onesti servitori della legge morti in servizio) negli USA per quasi 200 anni la vita degli appartenenti alle classi più basse e dei negri in particolare – ultimi fra gli ultimi – è stata equiparata, per l’appunto, a quella di un cane, o poco più.
La Tuskegee University dell’Alabama... (continua)
Parole di Bryant P. Robbins, in arte P-Dash (1984-), rapper afroamericano originario di Manning, South Carolina
Musica di Brent Kolatalo e Bryant P. Robbins
Nell’album intitolato “Dying 4 A Living”
Detto che a chiunque ammazzi una persona per strada come un cane, istintivamente augurerei la stessa fine, razionalmente mi aspetto almeno che crepi in galera, e in particolare se l’assassino veste una divisa per « proteggere e servire », ciò premesso vorrei qui ricordare che prima delle recenti esecuzioni di poliziotti bianchi (alle cui famiglie va il mio sincero cordoglio, così come a quelle di tutti gli onesti servitori della legge morti in servizio) negli USA per quasi 200 anni la vita degli appartenenti alle classi più basse e dei negri in particolare – ultimi fra gli ultimi – è stata equiparata, per l’appunto, a quella di un cane, o poco più.
La Tuskegee University dell’Alabama... (continua)
[Hook]
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2014 - 11:12
L'Internationale
RUSSO / RUSSIAN 2
Versione completa (6 strofe) di Arkadij Jakovlevič Koc (Aron Kots)
Complete version (6 stanzas) by Arkadij Jakovlevič Koc (Aron Kots)
1931
Nel 1931, lo stesso Aron Kots tradusse fedelmente la versione originale francese di Eugène Pottier, completa di tutte e sei le strofe. Le strofe 1, 2 e 6 sono naturalmente quelle della sua prima versione del 1902, mentre le altre tre (compresa la 5a strofa antimilitarista) furono tradotte ex novo. La versione completa fu pubblicata nel 1937.
In 1931, Aron Kots himself faithfully translated Eugène Pottier's original French poem including all 6 verses. Verses 1, 2 and 6 are taken of course from his 1902 version, while the other three (including the anti-militarist 5th verse) were translated ex novo. The complete version was published 1937. [RV]
Текст принадлежит французскому поэту, анархисту, члену 1-го Интернационала и Парижской коммуны... (continua)
Versione completa (6 strofe) di Arkadij Jakovlevič Koc (Aron Kots)
Complete version (6 stanzas) by Arkadij Jakovlevič Koc (Aron Kots)
1931
Nel 1931, lo stesso Aron Kots tradusse fedelmente la versione originale francese di Eugène Pottier, completa di tutte e sei le strofe. Le strofe 1, 2 e 6 sono naturalmente quelle della sua prima versione del 1902, mentre le altre tre (compresa la 5a strofa antimilitarista) furono tradotte ex novo. La versione completa fu pubblicata nel 1937.
In 1931, Aron Kots himself faithfully translated Eugène Pottier's original French poem including all 6 verses. Verses 1, 2 and 6 are taken of course from his 1902 version, while the other three (including the anti-militarist 5th verse) were translated ex novo. The complete version was published 1937. [RV]
Текст принадлежит французскому поэту, анархисту, члену 1-го Интернационала и Парижской коммуны... (continua)
Интернационал [1]
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/12/2014 - 00:03
Le Douanier
Le Douanier
Chanson sans musique – Le Douanier – Fernand Raynaud – 1972
illustration voir : http://canzones.over-blog.com/2014/12/...
Il est vrai, Lucien l'âne mon ami, que Fernand Raynaud n'est pas vraiment connu comme chanteur, mais comme tu le sais pour le texte, la musique n'est qu'un adjuvant, parfois plaisant, parfois moins, parfois soporifique, parfois anesthésique… Dans la chanson, l'essentiel, c'est ce qu'on dit. L'homme est un être parlant ; c'est ce qui le distingue de tous les autres êtres vivants… Quand je dis « parlant », je parle de la parole signifiante, bien évidemment.
Même quand elle ne signifie rien…
Oui, même quand elle ne signifie rien, car signifier le rien, c'est déjà signifier quelque chose et précisément, le rien. C'est ce que disait un autre amuseur public de langue française, l’inénarrable Raymond Devos … Une fois rien, c'est rien, deux fois rien, c'est... (continua)
Chanson sans musique – Le Douanier – Fernand Raynaud – 1972
illustration voir : http://canzones.over-blog.com/2014/12/...
Il est vrai, Lucien l'âne mon ami, que Fernand Raynaud n'est pas vraiment connu comme chanteur, mais comme tu le sais pour le texte, la musique n'est qu'un adjuvant, parfois plaisant, parfois moins, parfois soporifique, parfois anesthésique… Dans la chanson, l'essentiel, c'est ce qu'on dit. L'homme est un être parlant ; c'est ce qui le distingue de tous les autres êtres vivants… Quand je dis « parlant », je parle de la parole signifiante, bien évidemment.
Même quand elle ne signifie rien…
Oui, même quand elle ne signifie rien, car signifier le rien, c'est déjà signifier quelque chose et précisément, le rien. C'est ce que disait un autre amuseur public de langue française, l’inénarrable Raymond Devos … Une fois rien, c'est rien, deux fois rien, c'est... (continua)
Je ne suis pas un imbécile moi,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/12/2014 - 22:08
The Happiest Days of Our Lives / Another Brick in the Wall Part II
Quasi tutto ciò che sappiamo lo abbiamo imparato fuori della scuola. Gli allievi apprendono la maggior parte delle loro nozioni senza, e spesso malgrado, gli insegnanti. Ma il tragico è che i più assorbono la lezione della scuola anche se a scuola non mettono mai piede.
È fuori della scuola che ognuno impara a vivere. Si impara a parlare, a pensare, ad amare, a sentire, a giocare a bestemmiare, a far politica e a lavorare, senza, l'intervento di un insegnante. Non fanno eccezione a questa regola neanche quei bambini che sono soggetti giorno e notte alla tutela di un maestro. Gli orfanelli, gli idioti e i figli degli insegnanti imparano quasi tutto quello che sanno fuori del processo “educativo” predisposto per loro. Gli insegnanti che hanno tentato dl migliorare l'istruzione dei poveri hanno ottenuto risultati mediocri. Ai genitori poveri che vogliono mandare a scuola i loro bambini non... (continua)
È fuori della scuola che ognuno impara a vivere. Si impara a parlare, a pensare, ad amare, a sentire, a giocare a bestemmiare, a far politica e a lavorare, senza, l'intervento di un insegnante. Non fanno eccezione a questa regola neanche quei bambini che sono soggetti giorno e notte alla tutela di un maestro. Gli orfanelli, gli idioti e i figli degli insegnanti imparano quasi tutto quello che sanno fuori del processo “educativo” predisposto per loro. Gli insegnanti che hanno tentato dl migliorare l'istruzione dei poveri hanno ottenuto risultati mediocri. Ai genitori poveri che vogliono mandare a scuola i loro bambini non... (continua)
21/12/2014 - 21:17
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[193?]
Parole e musica di Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג
Testo trovato su Yiddish Wikisource
Una canzone interpretata da molti artisti, a cominciare dal tenore sovietico (lèttone) Mikhail Alexandrovich, l’austriaco Theodore Bikel nel 1959, l’ucraino Sidor Belarsky nel 1961, Talila e l'Ensemble Kol Aviv nel 1977, Bente Kahan nel 1992 (nell’album “Farewell Cracow”), il gruppo klezmer Shpil Es Nokh A Mol, sempre nel 1992, Lloica Czackis nel 2008 (nell’album “Tangele. The Pulse Of Yiddish Tango) e tantissimi altri.
Un vero classico della cultura Yiddish.
Una canzone struggente sulla nostalgia dell’infanzia, sinonimo di innocenza e libertà, ormai compromessa e perduta, e non solo e non tanto per una questione puramente biologica, temporale, ma per il dispiegarsi sul presente e sul passato dell’ombra mortifera dell’antisemitismo, che di lì a poco il nazismo avrebbe riorganizzato e scatenato con l’obiettivo di annientare gli ebrei in tutta Europa.