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Three Songs About Lynching

Three Songs About Lynching
[1936]
Versi di Langston Hughes, in seguito nelle raccolte “One-Way Ticket” del 1949 e “The Collected Poems of Langston Hughes” del 1994
Si tratta, nell’intenzione espressa dell’autore, di un vero e proprio “lament” articolato in tre brevi canti.
Solo il primo, “Silhouette” (che fino a ieri compariva come brano a se stante), mi consta che sia stato successivamente messo in musica per voce e pianoforte da Serge Hovey (1920-1989), compositore americano allievo di Arnold Schönberg e Hanns Eisler.


“Silhouette”
Molti dei linciaggi di cui erano vittime gli afroamericani negli USA fino a non molti decenni fa erano “motivati” da presunte violenze sessuali ai danni di donne bianche. In realtà il sistema segregazionista rendeva assolutamente impossibile ogni relazione, tanto meno affettiva o sessuale, tra un nero e una bianca. Ogni “negro” sapeva bene che anche solo guardare o rivolgere la parola... (continua)
Silhouette
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2014 - 22:47
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My Name Is Emmett Till

My Name Is Emmett Till
[2010]
Parole e musica di Emmylou Harris
Nell’album intitolato “Hard Bargain”, pubblicato nel 2011

Emmett Louis "Bobo" Till (Chicago, 25 luglio 1941 – Money, 28 agosto 1955)

Aveva 14 anni Emmett Till quando fu brutalmente assassinato da due bianchi, tali Bryant e Milam, che poi furono assolti da una giuria di soli bianchi...
Aveva solo 14 anni Emmett Till, proprio come George Stinney.

Su Emmett Till si vedano anche Blues for Emmett Till, The Money Mississippi Blues, Freedom Highway e sopra tutte The Death Of Emmett Till di Bob Dylan.
I was born a black boy
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2014 - 21:10
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George Stinney

George Stinney
[2013]
Parole di Bryant P. Robbins, in arte P-Dash (1984-), rapper afroamericano originario di Manning, South Carolina
Musica di Brent Kolatalo e Bryant P. Robbins
Nell’album intitolato “Dying 4 A Living”

Detto che a chiunque ammazzi una persona per strada come un cane, istintivamente augurerei la stessa fine, razionalmente mi aspetto almeno che crepi in galera, e in particolare se l’assassino veste una divisa per « proteggere e servire », ciò premesso vorrei qui ricordare che prima delle recenti esecuzioni di poliziotti bianchi (alle cui famiglie va il mio sincero cordoglio, così come a quelle di tutti gli onesti servitori della legge morti in servizio) negli USA per quasi 200 anni la vita degli appartenenti alle classi più basse e dei negri in particolare – ultimi fra gli ultimi – è stata equiparata, per l’appunto, a quella di un cane, o poco più.
La Tuskegee University dell’Alabama... (continua)
[Hook]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2014 - 11:12
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Le Douanier

Le Douanier
Le Douanier

Chanson sans musique – Le Douanier – Fernand Raynaud – 1972

illustration voir : http://canzones.over-blog.com/2014/12/...



Il est vrai, Lucien l'âne mon ami, que Fernand Raynaud n'est pas vraiment connu comme chanteur, mais comme tu le sais pour le texte, la musique n'est qu'un adjuvant, parfois plaisant, parfois moins, parfois soporifique, parfois anesthésique… Dans la chanson, l'essentiel, c'est ce qu'on dit. L'homme est un être parlant ; c'est ce qui le distingue de tous les autres êtres vivants… Quand je dis « parlant », je parle de la parole signifiante, bien évidemment.

Même quand elle ne signifie rien…

Oui, même quand elle ne signifie rien, car signifier le rien, c'est déjà signifier quelque chose et précisément, le rien. C'est ce que disait un autre amuseur public de langue française, l’inénarrable Raymond Devos … Une fois rien, c'est rien, deux fois rien, c'est... (continua)
Je ne suis pas un imbécile moi,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/12/2014 - 22:08
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Italia Combatte

anonimo
Presentato in allegato alla rivista Patria Indipendente del 10 aprile 2011 in occasione del 150° dell’unità d’Italia (pagina 10-11 di 16)

Le note associate sono :

A Cesare Cesarini, autore di Firenze sogna (“Dorme Firenze / sotto i raggi della luna…”) è dovuta la melodia di Italia Combatte, della quale non conosciamo invece l’autore del testo che cita personaggi della Resistenza unificandoli sotto la voce “garibaldini”.

Presente anche in "Canti di lotta"

Il titolo della canzone riecheggia quello di una celebre trasmissione radiofonica, diretta principalmente alle forze partigiane.
Va’ fuori d’Italia
(continua)
inviata da gianfranco 21/12/2014 - 21:23
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Same as It Ever Was (Start Today)

Same as It Ever Was (Start Today)
(2014)

Scritta come risposta alla decisione del grand jury di neanche processare l'agente di polizia responsabile della morte di Eric Garner. La canzone è destinata a fare discutere perché, pur essendo esplicita nel dire che non ci può essere pace senza giustizia e non risparmiando le critiche alla polizia (quando avevamo problemi chiamavamo la polizia / ma chi chiameremo quando la polizia è il problema?) contiene anche un appello al dialogo tra la comunità nera e le forze dell'ordine che potrebbe sembrare quantomeno ingenuo nella situazione attuale.

Vedi anche We Gotta Pray e Hands Up
Same as it ever was, but there’s gotta be a better way
(continua)
21/12/2014 - 19:06

Mazzetta nera

Mazzetta nera
[2014]
Testo di Riccardo Scocciante (chi altri...?)
Musica: "Faccetta nera", Mario Ruccione (1935)
Se tu da Sacrofano guardi er mare
(continua)
21/12/2014 - 13:08
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Le Défilé Militaire

Le Défilé Militaire
Le Défilé Militaire

Chanson française sans paroles – Le Défilé Militaire – Fernand Raynaud – 1960 (circa)



Mon ami Lucien l'âne, as-tu déjà assisté à un défilé militaire ? C'est comme un défilé de majorettes, mais en plus habillé et en moins coloré. Finalement, c'est moins dansant.

Oh que oui, dit Lucien l'âne en riant aux éclats (d'obus). Imagine combien j'ai pu en voir depuis la plus haute Antiquité. J'y ai même été traîné de force avec un bât sur le dos qui contenait une mitrailleuse et tout le fourbi…

Et alors, qu'est-ce que tu en penses ?

Ben, qu'il n'y a rien de plus con qu'un défilé militaire… Mais, dis-moi Marco Valdo M.I., pourquoi me demandes-tu ça ? Tu ne vas pas quand même pas me faire entendre une fanfare ou un chant de marche hurlé par un régiment…

Non, non… pas vraiment, quoique fanfare, il y a. C'est une marche militaire, c'est indispensable à l'exercice. Mais... (continua)
Description du défilé :
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/12/2014 - 23:43
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Le Grand Manitou

Le Grand Manitou
Le Grand Manitou

Chanson française – Le Grand Manitou – René Louis Lafforgue – 1962



Une version dérivée, une parodie, une variante de « L'Auvergnat »… Un Auvergnat revisité par René Louis Lafforgue, qui fleure bon la tolérance, les droits de l'homme, le communautarisme et une sorte de panthéisme conciliateur.

Moi, d'expérience millénaire, dit Lucien l'âne en souriant de tout son piano, j'aurais fortement tendance à me méfier de ce chèvre-choutisme, sauf évidemment si cette prière au grand manitou se lit et se dit au second degré. Ce dont je ne suis pas certain.

Allons, allons, Lucien l'âne mon ami, ne va pas ignorer l'humour de notre ami René Louis Lafforgue, ainsi que le titre l'indique. Certes, cette canzone est pleine de déités, remplie de noms de Dieu : Grand Manitou (c'est son titre), Dieu lui-même, le Grand Architecte, le Seigneur, le Chef, Jupin – alias Jupiter, Zeus, Sorcier... (continua)
(Parlé)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/12/2014 - 19:27
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Framed

Cheech & Chong
Framed
I was sitting in the coffee shop
(continua)
20/12/2014 - 05:02
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Sai dove

Sai dove
dall'album "Rojo" (2011)

Certamente sorprende che, al giorno d'oggi, ad incazzarsi debba essere un ultracinquantenne. Un tizio fuori dalle righe, un anarchico, uno tizio che, avendo scritto numerose e memorabili pagine della storia della musica alternativa italiana, potrebbe anche mettersi il cuore in pace e godersi i meritati e considerevoli onori e guadagni. Invece no, e per fortuna.
Ha ancora la forza (per alludere a un gran bel pezzo di un'altra anima da sempre in trincea, Francesco Guccini) e la voglia di schierarsi e parteggiare, di puntare il dito e attaccare e denunciare Giorgio Canali, mai stanco, mai pago, mai domo. Invece di mollare il colpo e tirare il fiato, continua a camminare in direzione 'ostinata e contraria'. Rojo altro non è che un grido di lotta, una scarica adrenalinica guerrigliera in punta di plettro, una battaglia radicale combattuta in piedi, a testa alta e sulle... (continua)
Spreca tutto il tempo che vuoi il rosario fra le dita
(continua)
inviata da Alessandro Carènzan 20/12/2014 - 02:42
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The Happiest Days of Our Lives / Another Brick in the Wall Part II

The Happiest Days of Our Lives / Another Brick in the Wall Part II
Dall'album"The Wall" (1979)
poi nel film "Pink Floyd The Wall" di Alan Parker (1982)
Testo e musica di Roger Waters
Animazioni di Gerald Scarfe
Nel concerto The Wall - Live in Berlin di Roger Waters a Berlino nel 1990 (per la caduta del muro) "Another Brick in the Wall Part II" fu interpretata da Cyndi Lauper.

I due brani, famosissimi, tratti da "The Wall" dei Pink Floyd (e che qui presentiamo insieme vista l'unità del tema) rappresentano forse il più incisivo attacco al sistema educativo mai scritto e musicato. Per questa introduzione, che speriamo completa, ci siamo basati su varie fonti. In gran parte proviene, con piccole modifiche e tagli, da Il mondo di Art, a sua volta tradotto da The Wall Analysis. Altre parti che erano state tagliate nella traduzione italiana sono state tradotte ex novo, e alcuni paragrafi sono ripresi da wikipedia.


Il tritacarne della scuola fabbrica

Dopo... (continua)
You! Yes you! Stand still laddie!
(continua)
20/12/2014 - 00:06
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Demande de réparation pour dommages de guerre

Demande de réparation pour dommages de guerre
Album: "Tout reste à dire" (1996)

Canzone bilingue, tratta da una idea di Dahn Ben Amotz.
una “canzone” che non so perché mi ha emozionato e non poco.
Per la sua drammatica semplicità penso.
Un padre
(continua)
inviata da Guerrino Di Vietri 19/12/2014 - 21:50
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Tyrolienne haineuse

Tyrolienne haineuse
Tyrolienne haineuse

Chanson française - Tyrolienne haineuse – Pierre Dac – 1956
Paroles : Pierre Dac – 1956

(1956) (Extrait de "Drôles de chansons") Musique: Calabrese - Paroles: P.Dac 



Voilà une chanson que d'une certaine manière, on pourrait définir comme un chanson de notre région et même, « la » chanson. On pourrait même, si tant est qu'on en ait jamais l'envie, en faire un hymne national. Cette chanson, c'est bien cette Tyrolienne haineuse…

Que je sache, nous ne sommes pas au Tyrol et nous en sommes bien loin. De mon pas d'âne, il me faudrait des jours pour y arriver et tu me racontes qu'une tyrolienne pourrait être une chanson de notre région, au point d'en faire un hymne national. Quelle est donc cette aberration ?

Mais, Lucien l'âne mon ami, je ne me permettrais pas pareille ineptie et je m'en vais de mon pas d'homme te montrer en quoi cette chanson nous concerne tant et... (continua)
Lorsque sans parti pris
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/12/2014 - 14:33
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La garde de nuit à l'Yser

La garde de nuit à l'Yser
[1914?]
Parole di Ernest Genval (nato Thiers, 1884-1945), chansonnier, poeta e cineasta belga. Ferito in combattimento durante le prime fasi della Grande Guerra, si impegnò poi nella propaganda di guerra e negli spettacoli per le truppe al fronte. Dopo l’occupazione nazista nel 1940 Genval entrò nella Resistenza. Arrestato dalla Gestapo nel 1942, morì nel campo di concentramento di Dachau nel 1945.
Musica di Lucien Boyer (1876-1942), poeta, chansonnier, goguettier e compositore francese.
Nel repertorio di Damia (1889-1978), che però credo la incise solo nel 1933, all’apice della sua celebrità.

Non proprio una CCG (oltretutto l’autore era un patriota a tutto tondo) ma una descrizione potente e terribile della guerra di trincea nelle Fiandre, scritta probabilmente durante - o comunque con riferimento alla - battaglia dell’Yser combattuta all’inizio della Grande Guerra, nell’ottobre-novembre del 1914, quando l’attacco tedesco fu fermato solo grazie all’apertura delle chiuse marine di Nieuwpoort e alla procurata inondazione.
Un rien de lumière
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/12/2014 - 11:14

L’Anticléricale

Marius Réty
L’Anticléricale
[1865?]
Parole di Marius Réty (?)
Sull'aria dell'Internazionale
Dagli archivi della Fédération Nationale de la Libre Pensée.
Contre les erreurs séculaires,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/12/2014 - 09:25
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La révolte

La révolte
[1890]
Parole e musica di Xavier Privas, nome d’arte di Antoine Paul Taravel (1863-1927), chansonnier, poeta, goguettier e compositore francese.
La prima incisione dovrebbe essere del 1906.

Una canzone scritta col pensiero ed il cuore alla Comune di Parigi del 1871.
Quand, tel l’ouragan soudain déchaîné,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/12/2014 - 09:06
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Pass It on Down

Pass It on Down
We live in the land of plenty
(continua)
19/12/2014 - 02:53

Jeunesse

Jeunesse
Jeunesse

Chanson française – Jeunesse – René Louis Lafforgue – 1966
Paroles de Paul Vaillant-Couturier
Musique d'Arthur Honegger - 1937

1936, chansons de 1936… C'est ancien et c'est un genre qu'il vaudrait mieux définir comme Chansons du Front Populaire. Car des chansons françaises à cette époque-là, il y en avait beaucoup et de bonnes (Tout va très bien, Madame la marquise date de 1935 et Je Chante ou Y a de la Joie ! de 1937, toutes bien plus explosives que cette solennelle sonnerie.) et pour l'essentiel, elles seront très éloignées du « style » de celle-ci, qui reflète parfaitement la conception culturelle issue d'une mentalité de parti – en l'occurrence, le PCF – le parti communiste français : volontariste, patriotarde, magnifiant le travail… En un mot : pompiérisme.

Il y a là, en effet, un petit côté scout… Cette manière de circonvenir les enfants, de'embrigader la jeunesse…... (continua)
Nous sommes la jeunesse ardente
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/12/2014 - 16:14
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Première comparution de Louis Capet devant la Convention

Première comparution de Louis Capet devant la Convention
[1792]
Versi di Ladré, soldato della Rivoluzione e cantore di strada, l’autore del ben più famoso Ah ça ira!
Sull’aria della “chanson à boire” intitolata “Quand la mer Rouge apparût”, la cui melodia – asua volta – era basata sul canto natalizio "Allons Bergers partons tous".

Dicembre 1792. Luigi XVI compare per la prima volta davanti alla Convention nationale. Fino a quel momento i Girondini avevano resistito alle pressioni dei Montagnardi per mettere a processo il re, ma alla fine di novembre nella residenza delle Tuileries fu scoperto un archivio nascosto (il cosiddetto “Armoire de fer) dove era custodita tutta la corrispondenza e i documenti segreti del sovrano dai quali appariva non solo il doppio gioco di parecchi ministri ma anche il vasto disegno di corruzione messo in piedi da Luigi XVI. Giudicato colpevole da una larga maggioranza ma condannato a morte solo per un voto, il re fu ghigliottinato il 21 gennaio 1793.
Vous savez que je fus roi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/12/2014 - 11:32
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Summer in Paradise

Summer in Paradise
Way back when well our master plan
(continua)
18/12/2014 - 05:36
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Topaz

Topaz
New cities by the sea
(continua)
18/12/2014 - 05:08
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Kiss Mother Nature Goodbye

Kiss Mother Nature Goodbye
The oil tankers poisoned the oceans
(continua)
18/12/2014 - 04:45
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La colpa è del Diavolo

La colpa è del Diavolo
[1974]
Parole e musica del Collettivo Víctor Jara
(Daniele Trambusti, Chiara Riondino, Massimo Fagioli, Gaja Gualtieri, Silvano Panichi, David Riondino).
Dall'album eponimo (il 1° del collettivo).

1974 COLLETTIVO VICTOR JARA (Circolo Ottobre COLP 03)
Brescia '74 / Ballata dei democratici / Per Giovanni Marini / Le Murate / La colpa è del Diavolo / Mi piaci Fanfani / Santa pazienza / La ballata dei militari / 7 colombe bianche (su una 600) / Gli eroi / Il dattilografo


CVJ

Il Collettivo Víctor Jara, 1974.
Il Collettivo Víctor Jara, 1974.



Via, via, estremisti, capelloni, zozzi!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/12/2014 - 00:43
Percorsi: Il Diavolo

La romance du Maquis

anonimo
La romance du Maquis
[Tra il 1942 ed il 1944]
Canzone di anonimo autore francese, renitente al lavoro obbligatorio in Germania ed entrato nella Resistenza.
Sull’aria de “Romance de Paris”, canzone interpretata da Charles Trénet nel film omonimo diretto da Jean Boyer nel 1941.

Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
On les appelle les réfractaires,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/12/2014 - 16:06
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La Religion

La Religion
La Religion

Chanson française – La Religion – Jacques Debronckart – 1967



Lucien l'âne mon ami, voici une bien intéressante chanson. Une chanson athée, c'est déjà quelque chose, mais une chanson contre la religion, contre toute religion, contre les religions, les religieux, c'est encore plus rare. Car elle va au-delà de l'anticléricalisme, elle va au-delà des déismes en tous genres ; c'est la religion comme telle qui est visée. La religion comme rassemblement sous une bannière ; en fait, cette chanson ne serait pas nécessairement athée ; en ce sens, elle rejoint Épicure pour qui les Dieux pouvaient bien exister vu qu'ils n'avaient aucun lien quelconque avec l'humanité et que dès lors les dieux ne souciaient pas de ce que peuvent bien faire les humains et les humains n'auraient aucune raison de se soucier des dieux, de tous les dieux ou d'un dieu singulier. Mais elle peut tout aussi bien... (continua)
[Parlé]
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/12/2014 - 16:06

Chant des Réfractaires

anonimo
Chant des Réfractaires
[1942?]
Canzone di autore anonimo, sull’aria di “Au devant de la vie” (1935), canzone del Front Populaire scritta da Jeanne Perret prendendo a prestito una composizione di Dmitrij Šostakovič di qualche anno prima.
Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.

I “réfractaires au STO” durante l’occupazione tedesca della Francia erano i francesi che rifiutavano di essere inviati in Germania a lavorare per il Terzo Reich, così come disponeva la legge sul lavoro obbligatorio varata dal governo collaborazionista di Vichy. Siccome poi i renitenti – considerati “ennemis intérieurs” al pari di partigiani, dissidenti, prigionieri politici evasi ed ebrei – venivano braccati dalle Brigades Spéciales del regime, giocoforza erano costretti alla clandestinità e quasi sempre entravano nelle formazioni della... (continua)
Pour travailler en Allemagne
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/12/2014 - 14:22

Dakota Sunset

Dakota Sunset
New York City, 8 P.M.
(continua)
inviata da Beavis 17/12/2014 - 03:53

Les camouflés

Les camouflés
[1944?]
Parole di tal Jean Seauve, forse un giovane renitente al lavoro obbligatorio e poi partigiano nei Francs-Tireurs et Partisans Français operanti nel Vercors.
Sull’aria della popolare “Le Maître à Bord”, di Jean Rodor e Roger Dumas, 1937.
Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
Nous sommes des centaines
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2014 - 22:11
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Che la vita è troppo bella

Che la vita è troppo bella
Cantata il 13 dicembre 2014 in occasione della contestazione di una manifestazione delle "Sentinelle in piedi", gruppo integralista cattolico che si oppone alle unioni gay e alle adozioni da parte di famiglie non tradizionali (e che probabilmente non sa come altro passare i fine settimana)
Cara mamma non temere,
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 16/12/2014 - 21:48
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The World Today

The World Today
[1970]
Scritta da John Lee Hooker
Nell’album intitolato “Hooker 'N Heat” del 1971, con il bluesman accompagnato dalla band dei Canned Heat.

“I giovani combattono in ogni città, in ogni campus universitario, non so se fanno bene o male ma combattono per il loro diritti…”

E ragioni per combattere in quel 1970 ce n’erano state a strafottere: l’assoluzione dei “Chicago Seven” per i disordini alla convention del Partito Democratico nel 1968, il massacro di My Lai in Vietnam, l’invasione americana della neutrale Cambogia, l’uccisione di 4 studenti da parte della Guardia nazionale durante le proteste contro la guerra alla Kent University dell’Ohio, la marcia su Washington del 9 maggio, i test nucleari francesi a Mururoa, il festival rock all’isola di Wight, il “Settembre Nero” palestinese in Giordania, l’elezione di Salvador Allende in Cile (preceduta di poco dall’assassinio, ordito dalla CIA, di René Schneider Chereau, un generale democratico che lo appoggiava), la nascita del regime segregazionista in Rhodesia
I wonder why this world is the way it is
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2014 - 11:43

Vorrei parlarti

Vorrei parlarti
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Inedita in album

Sia il testo della canzone che l'immagine sono ripresi dal volume Alfredo Bandelli, Musica e utopia pubblicato nel 2006 dalle edizioni Il Grandevetro di Santa Croce sull'Arno, le stesse presso le quali pubblicava parecchi suoi libri Ivan Della Mea. Nelle canzoni d'amore dei lavoratori c'è un tema fisso e forzato: il lavoro che impedisce di godere delle cose più belle e autentiche della vita. Le poche ore a disposizione sono riservate al riposo, pure forzato, che deve permettere il lavoro del giorno dopo, e così via fino alla fine. Chissà se qualcuno ha fatto in tempo a dire a Alfredo Bandelli, prima che morisse oltre vent'anni fa, di avere scritto una delle più belle canzoni del genere che si conoscano. [RV]
Vorrei parlarti d'un po' d'amore
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/12/2014 - 11:31
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Le Poseur de Rails

Le Poseur de Rails
Le Poseur de Rails

Chanson française – Le Poseur de rails – René-Louis Lafforgue – 1956



Ah, Lucien l'âne mon ami, j'avais inséré l'autre jour une chanson de René-Louis Lafforgue, chanteur libertaire, surtout connu pour ses chansons gouailleuses et dansantes. Cette chanson – Les Enfants d'Auschwitz – reflétait cependant l'autre versant de René-Louis, celui d'un fils de réfugiés espagnols, venus d'Euzkadi (qu'on nomme souvent par ici, le Pays Basque), fuyant la dictature franquiste et les massacres qu'elle perpétra avec l'appui armé (Guernica est en Euzkadi) des fascistes italiens et des nazis allemands. Derrière le chanteur de musette, on découvrait un artiste militant anarchiste – comme Maurice Fanon, Henri Tachan, Léo Ferré, Georges Brassens...

Je m'en souviens très bien de cette chanson assez bouleversante et qui mérite bien sa place près de celle de Guccini Auschwitz, o Canzone del... (continua)
Re-hop, re-hop
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/12/2014 - 10:26
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Cadillac Assembly Line

Cadillac Assembly Line
[1976]
Scritta da tal Mack Rise
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Truckload Of Lovin'”

“Vado a Detroit, babe, a cercarmi un lavoro alla Cadillac. Non posso portarti con me ora. Sono stanco di penare quaggiù nel Mississippi, costretto a raccogliere quel maledetto cotone…”

“Voglio prendere un bus per il Nord, non voglio più dover dire sempre sissignore, sì padrone… Bene, amore, se ci stai a metterti un paio di blue jeans aderenti, appena prendo la paga ti metto sul primo volo per raggiungermi…”
Goin' to Detroit, Michigan
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2014 - 09:50
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Padrone Olivetti

Padrone Olivetti
[1968]
Scritta e cantata da
Piero Nissim
Padrone Olivetti, un nostro compagno
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/12/2014 - 01:10

La ruota del tempo

La ruota del tempo
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Inedita in album
Nasce una stella nella notte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/12/2014 - 00:49
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Les Enfants d'Auschwitz

Les Enfants d'Auschwitz
Les Enfants d'Auschwitz

Chanson française – René-Louis Lafforgue - 1966
Quand le matin mon fils, mon gars,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/12/2014 - 21:53
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Revolta

Revolta
[1989]
Scritta da José Olissan e Domingos Sérgio
Nell’album “Do Nordeste do Saara ao Nordeste brasileiro”
Retirante ruralista, lavrador (1)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2014 - 16:36
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Il bandito

Il bandito
[1974?]
Scritta dal Collettivo Víctor Jara:
Chiara Riondino
David Riondino
Gaia Gualtieri
Massimo Fagioli
Daniele Trambusti
Silvano Panichi
In album : "Non vi mettete a spingere" [1979]



Questa è, al tempo stesso, una canzone a caldo e a freddo. Parla, in senso generale, di vite, di scelte e di lotte; e di disperazioni, e di galere, e di rivolte. Parla pure, però, di un fatto ben preciso; accadde a Firenze, in piazza Leon Battista Alberti, il 29 ottobre 1974. Quarant'anni fa.





In questo sito, a pensarci bene, di canzoni che parlano di banditi ce ne sono parecchie; abbastanza per tirarci su un “percorso”, probabilmente. Oggi però non si parla di romantici e lontani “fuorilegge” o “outlaws”, si parla di due proletari armati per i quali la morte, come la canzone dice esattamente, era già preparata e da servire con cura. Si chiamavano Luca Mantini, 25 anni all'epoca, di Firenze;... (continua)
Vai amico, ti stanno aspettando
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/12/2014 - 12:20
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Einigkeit und Recht und Freiheit

Einigkeit und Recht und Freiheit
[1927]
Versi di Kurt Tucholsky pubblicati - con lo pseudonimo di Theobald Tiger - il 15 marzo 1927 su “Die Weltbühne”.
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Sylvia Anders nel disco “Hanns Eisler: Hollywood~Elegien Und Andere Lieder”

“Unità, Giustizia e Libertà”, che cosa significhino per le “tribù germaniche” resta completamente sconosciuto… così Tucholsky nel 1927.
Se poi si pensa che “Einigkeit und Recht und Freiheit” è la terza strofa del “Das Lied der Deutschen” (1846), passata quasi indenne attraverso le epoche (Primo Reich, Repubblica di Weimar, Terzo Reich) e ancora oggi inno della Bundesrepublik Deutschland…
Was die Freiheit ist bei den Germanen,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2014 - 11:21
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An den deutschen Mond

An den deutschen Mond
[1920]
Versi di Kurt Tucholsky pubblicati - con lo pseudonimo di Theobald Tiger - il 18 aprile 1920 sul “Berliner Volkszeitung”.
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel suo disco “Ernst Busch Singt Tucholsky Und BrechtDeutsches Miserere

La luna osserva dall’alto, quasi annoiata, la Germania di Weimar, con la gente che passeggia e figlia indifferente, i cambiavaluta illegali agli angoli delle strade, i burocrati di Gustav Noske (il dirigente socialdemocratico responsabile della feroce repressione della Rivoluzione spartachista) che affollano gli uffici del Governo, i militari nelle caserme che attendono dal generale Ludendorff il segnale per la presa del potere… Tutto questo la luna lo conosce bene… Ma ecco che sbuca un tizio – lo stesso Tucholsky, io credo – il quale, nonostante gli insulti, le minacce e i fischi, sbatte un pugno sul tavolo e urla: “L’esercito deve essere smantellato, solo così sarete finalmente al sicuro!”… No, questa scena la luna proprio non se l’aspettava…
Guter Mond, du gehst so stille
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2014 - 09:54
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Einkäufe

Einkäufe
[1919]
Versi di Kurt Tucholsky pubblicati - con lo pseudonimo di Theobald Tiger - il 21 dicembre 1919 su “Ulk”, rivista satirica berlinese (che i nazisti chiusero nel 1933, dopo più di sessant’anni ininterrotti di pubblicazione)
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel suo disco “Ernst Busch Singt Tucholsky Und BrechtDeutsches Miserere

Insieme a Weihnachten, un’altra “allegra” canzoncina natalizia di Tucholsky: “Che cosa comprerò al piccolo Michel per questo freddo Natale?”
Was schenke ich dem kleinen Michel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/12/2014 - 09:13
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Outlaw Women

Outlaw Women
She works in a bank and she works in a store
(continua)
inviata da John Doe 15/12/2014 - 05:06
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Say It Like You Mean It

Switchfoot
Say It Like You Mean It
All this noise of rock and roll
(continua)
inviata da John Doe 15/12/2014 - 04:54
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Twodot Montana

Twodot Montana
I bet you've been wondering why you ain't heard from me
(continua)
inviata da John Doe 15/12/2014 - 04:18
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None of Your Business

None of Your Business
What's the matter with your life?
(continua)
inviata da John Doe 15/12/2014 - 02:57

Revolutions-Rückblick (1)

Revolutions-Rückblick (1)
[1919]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati come Kaspar Hauser (uno dei suoi 4 pseudonimi) su Die Weltbühne del 6 novembre 1919
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel suo disco “Ernst Busch Singt Tucholsky Und BrechtDeutsches Miserere

Prima parte della “retrospettiva” di Tucholsky sulla Rivoluzione tedesca, schiacciata nel sangue tra gennaio (quando vennero assassinati Rosa Luxemburg, Karl Liebknecht e molti altri dirigenti spartachisti) e maggio del 1919 (quando cadde anche la Repubblica dei Consigli di Monaco).
L’intento di Tucholsky è ancora quello di cercare di tenere viva la debole fiamma della speranza, contro l’onda montante della destra, contro l’ipocrisia dei socialdemocratici, contro il ritorno in pompa magna della casta militare, con in testa quel Ludendorff che fu contemporaneamente tra i responsabili della disfatta tedesca nella Grande Guerra, lo stratega dell’annientamento della Rivoluzione ed uno dei teorici del nascente nazional-socialismo...
Ich schau zurück. Die Pressegenerale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2014 - 21:42
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Socialism Is Love

Socialism Is Love
[1974]
Singolo poi incluso in alcune compilation e dischi collettivi successivi, come “Freedom Sounds (A Celebration Of Jamaican Music)”

Mi sa tanto che questa è una cosa quasi completamente dimenticata, e non farebbe affatto male tornare a ricordarla e praticarla un po’...
You're asking, "What is Socialism, and what it really means?"
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2014 - 21:10
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Là su quei monti

Là su quei monti
La' su quei monti - stanno sparando...

E certo, Faustino l'avrà capito che qualcosa bolliva in pentola quando anche lì a Centallo è arrivata, come "polline portato dal vento", la notizia che due tradotte piene di tedeschi erano arrivate a Borgo. Direzione: valle Stura di Demonte e poi, il colle della Maddalena. Forse non lo sapevano ancora che gli alleati erano sbarcati nella vicina Provenza e che la 90.ma divisione corazzata tedesca andava a "ricacciarli in mare". Non avrebbero potuto capire nè immaginare come mai i carri armati tedeschi si andassero a infognare nelle strette gole della valle alpina anziché transitare in riviera. E aggiungo io, non lo abbiamo capito neanche noi, a distanza di 70 anni, dello studio e delle ricerche di Carlo Gentile nelle carte dell'archivio militare tedesco, il Bundesarchiv. (1)
Partiti dalle isole della Sardegna e della Corsica, liberata dopo la Battaglia... (continua)
gianfranco 6/12/2014 - 17:54
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Something About England

Something About England
bravi!
6/12/2014 - 00:05
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La Corrida

La Corrida
con qualche correzione
LA CORRIDA
(continua)
5/12/2014 - 23:21
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Loi du marché

Loi du marché
Chanson italienne – Loi du marché – Casa Del Vento – 2004

Au-delà des nuages :
Précarité, flexibilité,
La « loi du marché »
À nos rêves, nous fait renoncer
LA LOI DU MARCHÉ
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/12/2014 - 21:30

Πόσες καρδούλες κλάψανε

Πόσες καρδούλες κλάψανε
5 dicembre 2014

Due parole del traduttore. Si è rinunciato quasi per principio a tradurre i diminutivi greci coi corrispondenti italiani: i "cuoricini" e i "corpicini" hanno una connotazione familiare e intimamente partecipativa in greco, ma in italiano suonano ridicoli. [RV]
QUANTI CUORI HANNO PIANTO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικó Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/12/2014 - 19:01
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Mangia el carbon e tira l'ultim fiaa

Mangia el carbon e tira l'ultim fiaa
5 dicembre 2014
MANGIA IL CARBONE E ESALA L'ULTIMO RESPIRO
(continua)
5/12/2014 - 17:37
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La tradotta che parte da Torino

anonimo
La tradotta che parte da Torino
La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine

dq82 5/12/2014 - 14:10
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Il testamento del capitano

anonimo
Il testamento del capitano
La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine

dq82 5/12/2014 - 14:04
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine

dq82 5/12/2014 - 14:00
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Tapum

anonimo
Tapum
La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine

dq82 5/12/2014 - 13:42
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Era una notte che pioveva (La sentinella)

anonimo
Era una notte che pioveva (La sentinella)
La versione dei Luf con Massimo Priviero

2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine

Donquijote82 5/12/2014 - 13:38

In cima al Tonale

anonimo
In cima al Tonale
testo tradizionale, Dario Canossi
2014
Terra & Pace. 1915-2015: cent’anni di gratitudine
Sulla cima del Tonale ci metterem la giostra
(continua)
inviata da Donquijote82 5/12/2014 - 11:49
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Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]

Versione dei Tazenda (strofe 1-2-4-7-33)
Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]
Procurade de moderare 
(continua)
inviata da Donquijote82 5/12/2014 - 09:33
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Aggiungi un posto all'ATAC

Aggiungi un posto all'ATAC
E due paroline sui coinvoltissimi esponenti de quer modernissimo e ggggiòvane partito de "sinistra" che va sotto er nome de "Piddì", no...? Er quale "partito de sinistra" nun me sembra tanto "opposto estremismo", me sembra casomai la stessa precisa merda dei fascisti. Che piano piano ci si arrivi...?
Ahmed il Lavavetri 5/12/2014 - 06:47
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Il est cinq heures, Paris s'éveille

Il est cinq heures, Paris s'éveille
5 dicembre 2014

Tre parole del traduttore. Per una curiosa coincidenza, sono circa le cinque del mattino; e mentre Parigi si sveglia attualmente con François Hollande e Marine Le Pen, io traduco questa solforosa canzoncina del maggio '68, che bruciò tutto per un mese e poi si trasferì in Italia fino al 1977. Anche per questo, in Italia si trasferì pure Debord. Un bel détournement di distruzione totale, questo, che potrà far storcere la boccuccia a un po' di “peace & love” del cazzo; ma grazie, davvero grazie, a chi finalmente lo ha messo nel sito. E' stato più coraggioso di me, che conosco questa canzone da trent'anni e che avevo avuto delle remore, lo ammetto. Spero di rimediare un po' con questa traduzione corredata di qualche nota qua e là. Un suggerimento da vecchio comunardo: abbinarla, poiché fa parte del famoso album Pour en finir avec le travail, ad una canzone che invece avevo... (continua)
SONO LE CINQUE, PARIGI SI SVEGLIA
(continua)
5/12/2014 - 05:34
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Οι λαδάδες

Οι λαδάδες
5 dicembre 2014

Due parole del traduttore. Per rendere λαδάδες (singolare: λαδάς) mi sono permesso di andare a riprendere un termine toscano un po' antiquato ma comprensibile: “oliàndolo”, al posto del troppo lungo “(ri)venditori d'olio”. Ora, il problema è che il quartiere in cui si svolsero i fatti a Salonicco si chiama pure Λαδάδικα (Ladadika), che di per sé significa “Rivendite d'olio, negozi dove si vende olio”. Ladades potrebbe significare anche “abitanti di Ladadika”, quindi. Il termine παλιομασκαράδες della prima strofa sarebbe più "brutti bricconi" o "brutti farabutti"; ma ho volutamente calcato la mano. [RV]
GLI OLIANDOLI
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικó Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/12/2014 - 04:41

Riccardo Venturi: Per Gian Piero Testa / Για τον Τζαν Πιέρο Τέστα

Riccardo Venturi: Per Gian Piero Testa / Για τον Τζαν Πιέρο Τέστα
Ci puoi giurare Claudio e ti chiamerò prestissimo. NB Nel riportare il tuo commento ho segnato i numeri che mi hai indicato ma li ho ovviamente rimossi dalla pubblicazione. A presto, Claudio.
Riccardo Venturi - Ελληνικó Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/12/2014 - 04:29




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