Chi mi ha ucciso questa notte
Era ottobre e il mio veleno
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2014 - 22:19
The Ghost Of Tom Joad
What books are you embarrassed not to have read yet?
I read “The Grapes of Wrath” very late, long after I’d written the song “Ghost of Tom Joad.” However, it ended up being everything I’d hoped it to be. I haven’t read “East of Eden” yet, and I’d like to.
*
Quali libri si vergogna ad ammettere di non aver ancora letto?
"Ho letto Furore molto tardi, molto dopo che avevo scritto la canzone The Ghost of Tom Joad. Ma poi non mi ha deluso per nulla, era proprio come speravo. Non ho ancora letto La valle dell'Eden, e voglio farlo"
Bruce Springsteen, By The Book (Sunday Book Review - New York Times) - traduzione italiana
I read “The Grapes of Wrath” very late, long after I’d written the song “Ghost of Tom Joad.” However, it ended up being everything I’d hoped it to be. I haven’t read “East of Eden” yet, and I’d like to.
*
Quali libri si vergogna ad ammettere di non aver ancora letto?
"Ho letto Furore molto tardi, molto dopo che avevo scritto la canzone The Ghost of Tom Joad. Ma poi non mi ha deluso per nulla, era proprio come speravo. Non ho ancora letto La valle dell'Eden, e voglio farlo"
Bruce Springsteen, By The Book (Sunday Book Review - New York Times) - traduzione italiana
4/11/2014 - 21:58
The Maunding Souldier, or the Fruits of Warre is Beggery
[1629?]
Printed at London : for F. Groue on Snow-hill.
Lyrics: M. P. [Martin Parker]
To the tune of Permit My Friend
Nelle nostre città, ed in quelle di tutta Europa, si sono vendute fino alla memoria dei nostri nonni, agli angoli delle strade, per pochi centesimi. Sono le Canzoni da foglio volante (questa l'origine del nome “volantino”), che nel mondo anglosassone si chiamano Broadside Ballads. Per secoli, in ambito cittadino, le ballate da foglio volante hanno svolto la funzione di “notiziario popolare”, ricettacoli generalmente di fatti e fattacci, turpi episodi di cronaca e pubbliche esecuzioni di delinquenti scritti da poetastri specializzati, di solito ignoti, e da cantarsi “sull'aria di” (o to the tune of) qualche canzone popolare conosciuta da tutti. Se è facile ironizzare sulla qualità poetica dei testi, che sono usualmente spazzatura a base di quintali di linguaggio aulico non... (continua)
Printed at London : for F. Groue on Snow-hill.
Lyrics: M. P. [Martin Parker]
To the tune of Permit My Friend
Nelle nostre città, ed in quelle di tutta Europa, si sono vendute fino alla memoria dei nostri nonni, agli angoli delle strade, per pochi centesimi. Sono le Canzoni da foglio volante (questa l'origine del nome “volantino”), che nel mondo anglosassone si chiamano Broadside Ballads. Per secoli, in ambito cittadino, le ballate da foglio volante hanno svolto la funzione di “notiziario popolare”, ricettacoli generalmente di fatti e fattacci, turpi episodi di cronaca e pubbliche esecuzioni di delinquenti scritti da poetastri specializzati, di solito ignoti, e da cantarsi “sull'aria di” (o to the tune of) qualche canzone popolare conosciuta da tutti. Se è facile ironizzare sulla qualità poetica dei testi, che sono usualmente spazzatura a base di quintali di linguaggio aulico non... (continua)
The Maunding Souldier:
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/11/2014 - 20:35
Na buachaillí bána
[1800s]
Parole e musica di Antoine Ó Raifteirí (Antoine Ó Reachtabhra, Anthony Raftery, 1779–1835), poeta irlandese che viene comunemente indicato come l’ultimo dei bardi erranti.
Per via di questa sua canzone pare che l’autore trascorse qualche tempo in galera.
Le canzoni composte da Antoine Ó Raifteirí furono sempre tramandate oralmente e questa ed altre furono raccolte e trascritte ai primi del 900 da Dubhghlas de hÍde (Douglas Hyde), autore di diverse raccolte di racconti, poesie e canti irlandesi, nonchè presidente della Repubblica d’Irlanda dal 1938 al 1945.
Testo trovato su The Irish Page
Antoine Ó Raifteirí – originario di Killedan, contea Mayo, rimasto cieco da piccolo in seguito al vaiolo che sterminò quasi interamente la sua famiglia – visse al termine delle ultime rivolte agrarie (quelle dei Whiteboys, eredi dei Levellers seicenteschi), fu testimone della ribellione contro... (continua)
Parole e musica di Antoine Ó Raifteirí (Antoine Ó Reachtabhra, Anthony Raftery, 1779–1835), poeta irlandese che viene comunemente indicato come l’ultimo dei bardi erranti.
Per via di questa sua canzone pare che l’autore trascorse qualche tempo in galera.
Le canzoni composte da Antoine Ó Raifteirí furono sempre tramandate oralmente e questa ed altre furono raccolte e trascritte ai primi del 900 da Dubhghlas de hÍde (Douglas Hyde), autore di diverse raccolte di racconti, poesie e canti irlandesi, nonchè presidente della Repubblica d’Irlanda dal 1938 al 1945.
Testo trovato su The Irish Page
Antoine Ó Raifteirí – originario di Killedan, contea Mayo, rimasto cieco da piccolo in seguito al vaiolo che sterminò quasi interamente la sua famiglia – visse al termine delle ultime rivolte agrarie (quelle dei Whiteboys, eredi dei Levellers seicenteschi), fu testimone della ribellione contro... (continua)
A Dhonncha Brúin 's deas do chraithfinn lámh leat
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2014 - 16:33
Bagenal Harvey's Lament
anonimo
[1798]
Testo trovato su A Small Collection Of '98 Songs
Nonostante fosse un ricco proprietario e fosse protestante, Beauchamp Bagenal Harvey (1762-1798) di Wexford, capoluogo dell’omonima contea, fu uno dei comandanti locali degli United Irishmen durante la sollevazione contro gli inglesi nel 1798. Al fallimento dell’insurrezione cercò di riparare in Francia, ma fu tradito da un informatore (sicuramente irlandese, magari cattolico). Arrestato e processato, Bagenal Harvey fu impiccato a Wexford Bridge il 28 giugno 1798. Il suo cadavere fu poi decapitato, la testa innestata su di una picca esposta di fronte al palazzo di giustizia, il corpo gettato a fiume, dove venne recuperato dagli amici che gli diedero sepoltura.
Testo trovato su A Small Collection Of '98 Songs
Nonostante fosse un ricco proprietario e fosse protestante, Beauchamp Bagenal Harvey (1762-1798) di Wexford, capoluogo dell’omonima contea, fu uno dei comandanti locali degli United Irishmen durante la sollevazione contro gli inglesi nel 1798. Al fallimento dell’insurrezione cercò di riparare in Francia, ma fu tradito da un informatore (sicuramente irlandese, magari cattolico). Arrestato e processato, Bagenal Harvey fu impiccato a Wexford Bridge il 28 giugno 1798. Il suo cadavere fu poi decapitato, la testa innestata su di una picca esposta di fronte al palazzo di giustizia, il corpo gettato a fiume, dove venne recuperato dagli amici che gli diedero sepoltura.
Farewell to Bargy's lofty towers, my father's own estate
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2014 - 11:58
Dunlavin Green
anonimo
Canzone di autore anonimo dalla ribellione irlandese del 1798, quella capitanata da Wolfe Tone.
Incisa da innumerevoli autori e in un numero notevole di dischi compilativi. Per citarne alcuni, in ordine cronologico: Patrick Galvin (1956), Wallace House (1959), Frank Harte (1973), Christy Moore (1978), Dolores Keane (1997), Karan Casey (2008).
Nella compilation “Canti della Resistenza irlandese”, versione italiana per la Albatros dell’“Irish Rebellion Album” pubblicato dalla Folkways Records nel 1975, la canzone è interpretata da Paddy Mahone.
La canzone racconta un episodio della feroce repressione dell’insurrezione irlandese del 1798.
Il 26 maggio di quell’anno fatidico, a Dún Luáin (Dunlavin), un paese nella contea di Wicklow, a pochi chilometri da Dublino, i soldati britannici furono protagonisti di una delle tante esecuzioni extragiudiziali di prigionieri irlandesi.
La rivolta... (continua)
Incisa da innumerevoli autori e in un numero notevole di dischi compilativi. Per citarne alcuni, in ordine cronologico: Patrick Galvin (1956), Wallace House (1959), Frank Harte (1973), Christy Moore (1978), Dolores Keane (1997), Karan Casey (2008).
Nella compilation “Canti della Resistenza irlandese”, versione italiana per la Albatros dell’“Irish Rebellion Album” pubblicato dalla Folkways Records nel 1975, la canzone è interpretata da Paddy Mahone.
La canzone racconta un episodio della feroce repressione dell’insurrezione irlandese del 1798.
Il 26 maggio di quell’anno fatidico, a Dún Luáin (Dunlavin), un paese nella contea di Wicklow, a pochi chilometri da Dublino, i soldati britannici furono protagonisti di una delle tante esecuzioni extragiudiziali di prigionieri irlandesi.
La rivolta... (continua)
In the year one thousand seven hundred and ninety eight
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2014 - 11:12
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Wulf ond Ēadwacer [Wulf and Eadwacer]
anonimo
Tratta da: Poemi anglosassoni, VI-X secolo, traduzione, introduzione, note e bibliografia a cura di Roberto Sanesi. Ugo Guanda editore, Parma, 1975 (1a ed. Lerici editore, 1964). La traduzione si trova a pagina 101 dell'edizione in mio possesso. Si riproduce qui anche la breve introduzione al componimento che si trova a p. XLVI dell'introduzione, e nella quale si dà scarno conto della passata (e immotivata) attribuzione a Cynewulf:
“Oscura e molto controversa, questa poesia di 17 versi [19 in realtà: svista del curatore!, ndr] contenuta nei fogli 100b-101a del Codex Exoniensis è stata considerata volta a volta come il primo degli Enigmi (cfr.), come un frammento lirico o come una poesia drammatica conclusa. Si tratta del monologo, attribuito a Cynewulf senza alcuna motivazione ragionevole, di una donna, probabilmente la moglie di Eadwacer, che lamenta l'assenza dell'amante Wulf. Come nel Canto di Deor è da notare la presenza di un ritornello. […] Per la mia traduzione ho tenuto presente solo quella del Mackie.”
“Oscura e molto controversa, questa poesia di 17 versi [19 in realtà: svista del curatore!, ndr] contenuta nei fogli 100b-101a del Codex Exoniensis è stata considerata volta a volta come il primo degli Enigmi (cfr.), come un frammento lirico o come una poesia drammatica conclusa. Si tratta del monologo, attribuito a Cynewulf senza alcuna motivazione ragionevole, di una donna, probabilmente la moglie di Eadwacer, che lamenta l'assenza dell'amante Wulf. Come nel Canto di Deor è da notare la presenza di un ritornello. […] Per la mia traduzione ho tenuto presente solo quella del Mackie.”
WULF E EADWACER
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/11/2014 - 09:00
Hommage à Rémi Fraisse
[2014]
Texte de Daniel Mermet en hommage à Rémi Fraisse pour les 20 ans des Les Ogres de Barback
30 ottobre 2014
REMI, UNO DI NOI.
Si chiamava Remi. Uno studente di Tolosa colpito a morte da una granata assordante durante una notte di assedio al cantiere per la diga di Sivens.
La polizia francese le chiama armi non letali. Ma fanno male. Tanti sono stati feriti, Remi invece è morto. Un omicidio di Stato.
Aveva 21 anni. Non lo conoscevamo, ma era uno di noi. Uno dei tanti che hanno scelto di mettersi di mezzo, di lottare contro l’imposizione di un’opera inutile e costosa. Contro la distruzione di una zona umida, per un’agricoltura misurata sulla qualità, non sul peso, per una vita libera dalla feroce logica del profitto.
La piccola dimensione, l’autogestione dei territori e delle proprie vite, un’idea di relazioni sociali che rifiuta il profitto e sceglie la solidarietà, un’utopia... (continua)
Texte de Daniel Mermet en hommage à Rémi Fraisse pour les 20 ans des Les Ogres de Barback
30 ottobre 2014
REMI, UNO DI NOI.
Si chiamava Remi. Uno studente di Tolosa colpito a morte da una granata assordante durante una notte di assedio al cantiere per la diga di Sivens.
La polizia francese le chiama armi non letali. Ma fanno male. Tanti sono stati feriti, Remi invece è morto. Un omicidio di Stato.
Aveva 21 anni. Non lo conoscevamo, ma era uno di noi. Uno dei tanti che hanno scelto di mettersi di mezzo, di lottare contro l’imposizione di un’opera inutile e costosa. Contro la distruzione di una zona umida, per un’agricoltura misurata sulla qualità, non sul peso, per una vita libera dalla feroce logica del profitto.
La piccola dimensione, l’autogestione dei territori e delle proprie vite, un’idea di relazioni sociali che rifiuta il profitto e sceglie la solidarietà, un’utopia... (continua)
C’est l’histoire de deux enterrements. Voilà deux enterrements qui tombent nez à nez, face à face.
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/11/2014 - 15:10
The Liberty Tree
anonimo
[1798]
Canzone di autore anonimo dalla ribellione irlandese del maggio-settembre 1798, quando gli United Irishmen, sulla scorta delle rivoluzioni americana e francese, tentarono l’insurrezione contro i dominatori inglesi, convinti del supporto delle truppe francesi, che però fu scarso e non determinante. La ribellione fallì e molti dirigenti irlandesi furono catturati e giustiziati. Fra di loro Wolfe Tone, che preferì suicidarsi prima dell’esecuzione.
Ripresa da Karan Casey nel suo disco “The Winds Begin To Sing” del 2001.
The Winds Begin To Sing
Canzone di autore anonimo dalla ribellione irlandese del maggio-settembre 1798, quando gli United Irishmen, sulla scorta delle rivoluzioni americana e francese, tentarono l’insurrezione contro i dominatori inglesi, convinti del supporto delle truppe francesi, che però fu scarso e non determinante. La ribellione fallì e molti dirigenti irlandesi furono catturati e giustiziati. Fra di loro Wolfe Tone, che preferì suicidarsi prima dell’esecuzione.
Ripresa da Karan Casey nel suo disco “The Winds Begin To Sing” del 2001.
The Winds Begin To Sing
It was the year of '93
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2014 - 14:35
The Liberty Tree
[1775]
Versi di Thomas Paine, ideologo della Rivoluzione Americana, poi pubblicati in “The American Patriotic Songbook”, 1813.
Sulla melodia della popolare “Once the Gods of the Greeks”
Versi di Thomas Paine, ideologo della Rivoluzione Americana, poi pubblicati in “The American Patriotic Songbook”, 1813.
Sulla melodia della popolare “Once the Gods of the Greeks”
In a chariot of light from the regions of day
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2014 - 14:08
Waiting for the Snow
[2005]
Scritta da Barry Kerr, musicista e pittore di Belfast.
Nell’album di Karan Casey intitolato “Chasing The Sun”
Scritta da Barry Kerr, musicista e pittore di Belfast.
Nell’album di Karan Casey intitolato “Chasing The Sun”
Feed us with your left hand
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2014 - 13:30
Mother Earth's Revenge
[2005]
Scritta da Barry Kerr, musicista e pittore di Belfast.
Nell’album di Karan Casey intitolato “Chasing The Sun”
“Ma voi avete abbattuto tutti gli alberi, con le vostre esalazioni avete soffocato le brezze, avete bruciato il mondo per il petrolio, avete avvelenato le terre… E così io inonderò le pianure, vi affogherò nelle piogge acide, rovescerò su di voi la mia maledizione e vi farò ritornare alla polvere.”
Scritta da Barry Kerr, musicista e pittore di Belfast.
Nell’album di Karan Casey intitolato “Chasing The Sun”
“Ma voi avete abbattuto tutti gli alberi, con le vostre esalazioni avete soffocato le brezze, avete bruciato il mondo per il petrolio, avete avvelenato le terre… E così io inonderò le pianure, vi affogherò nelle piogge acide, rovescerò su di voi la mia maledizione e vi farò ritornare alla polvere.”
I am a hawk on a mountain side
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2014 - 13:23
Percorsi:
Guerra alla Terra
NPWA (No Power Without Accountability)
[2002]
Parole e musica di Billy Bragg
Nel disco intitolato “England, Half English”, con il gruppo The Blokes.
Un disco incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo. Ma anche a proposito dei problemi della globalizzazione capitalistica: delocalizzazione, irresponsabilità delle grandi multinazionali, concentrazione della ricchezza e diffusione della povertà, grandi istituzioni internazionali che dovrebbero proteggere le masse e invece sono al soldo di ricchi e potenti.
Parole e musica di Billy Bragg
Nel disco intitolato “England, Half English”, con il gruppo The Blokes.
Un disco incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo. Ma anche a proposito dei problemi della globalizzazione capitalistica: delocalizzazione, irresponsabilità delle grandi multinazionali, concentrazione della ricchezza e diffusione della povertà, grandi istituzioni internazionali che dovrebbero proteggere le masse e invece sono al soldo di ricchi e potenti.
I grew up in a company town
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2014 - 11:25
England, Half English
[2002]
Parole e musica di Ian McLagan, Martyn Barker, Lu Edmonds, Ben Mandelson, Billy Bragg & the Blokes
La traccia che dà il titolo all’album del 2002, con il gruppo The Blokes.
Un disco interamente incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo.
Parole e musica di Ian McLagan, Martyn Barker, Lu Edmonds, Ben Mandelson, Billy Bragg & the Blokes
La traccia che dà il titolo all’album del 2002, con il gruppo The Blokes.
Un disco interamente incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo.
My mother was half English and I’m half English too
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2014 - 11:15
Distant Shore
[2002]
Parole e musica di Ian McLagan, Martyn Barker, Lu Edmonds, Ben Mandelson, Billy Bragg & the Blokes
Nel disco intitolato “England, Half English”, con il gruppo The Blokes.
Un disco interamente incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo.
Parole e musica di Ian McLagan, Martyn Barker, Lu Edmonds, Ben Mandelson, Billy Bragg & the Blokes
Nel disco intitolato “England, Half English”, con il gruppo The Blokes.
Un disco interamente incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo.
Everyone knows
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/11/2014 - 10:51
Foglie tremule
Canto Partigiano
"FOGLIE TREMULE"
- Parole del partigiano MAMELI
- Musica del partigiano ULISSE
Il brano musicale puo' anche essere ascoltato nel cd "Chicchirichì" ristampato dall'ISRAL
Il testo del canto partigiano è quello pubblicato sull'Opuscolo "CANZONI PARTIGIANE" della 58° BRIGATA GARIBALDI "ORESTE", entroterra di Genova.
Il Canto è presente con piccole varianti anche su altri siti ON-LINE:
dal sito anpi-piacenza
Valzer composto probabilmente da Francesco “Ulisse” Pini, partigiano genovese vicecomandante della brigata “Oreste”.
da "il deposito"
Raccolta dalla voce di Tullio Cammellini, operaio genovese, antifascista, cantastorie, famoso perché girava per i carug(g)i con i volantini contro l'occupazione nascosti dentro la chitarra.
Commento inviato da ezio cuppone
12/10/2014 - 23:14
Walzer attribuito a Francesco Pini “Ulisse” vice comandante della brigata “Oreste”... (continua)
"FOGLIE TREMULE"
- Parole del partigiano MAMELI
- Musica del partigiano ULISSE
Il brano musicale puo' anche essere ascoltato nel cd "Chicchirichì" ristampato dall'ISRAL
Il testo del canto partigiano è quello pubblicato sull'Opuscolo "CANZONI PARTIGIANE" della 58° BRIGATA GARIBALDI "ORESTE", entroterra di Genova.
Il Canto è presente con piccole varianti anche su altri siti ON-LINE:
dal sito anpi-piacenza
Valzer composto probabilmente da Francesco “Ulisse” Pini, partigiano genovese vicecomandante della brigata “Oreste”.
da "il deposito"
Raccolta dalla voce di Tullio Cammellini, operaio genovese, antifascista, cantastorie, famoso perché girava per i carug(g)i con i volantini contro l'occupazione nascosti dentro la chitarra.
Commento inviato da ezio cuppone
12/10/2014 - 23:14
Walzer attribuito a Francesco Pini “Ulisse” vice comandante della brigata “Oreste”... (continua)
Foglie portate dal vento
(continua)
(continua)
inviata da gianfranco 2/11/2014 - 11:40
Pietà l'è morta
SUI MONTI DI VAL TREBBIA (CANTO PARTIGIANO)
La canzone "Sui monti di Val Trebbia", anch'essa in uso alla "Cichero", utilizza interamente una canzone assai famosa del repertorio alpino: "Sul Ponte di Perati".
Nello scritto di Castagnino "Saetta", I canti della Resistenza, si tratta quest'argomento, ricordando la tragedia della Divisione Julia e dei suoi alpini, mandati a morire sui monti della Grecia. La canzone alpina fu bandita dai fascisti e ritenuta "disfattista".
Interessante notare che gli alpini della Julia, in Grecia ne1 1940, cantando la tragedia del Ponte di Perati... avevano riutilizzato un'aria, a sua volta, già in uso ...Sul Ponte di Bassano bandiera nera...
La trasformazione continua ed, in un distaccamento della "Divisione Cichero", si compone la canzone che diventerà popolarissima in tutta la VI zona Operativa Ligure.
...Sui Monti di Valtrebbia
c'è il partigiano... (continua)
La canzone "Sui monti di Val Trebbia", anch'essa in uso alla "Cichero", utilizza interamente una canzone assai famosa del repertorio alpino: "Sul Ponte di Perati".
Nello scritto di Castagnino "Saetta", I canti della Resistenza, si tratta quest'argomento, ricordando la tragedia della Divisione Julia e dei suoi alpini, mandati a morire sui monti della Grecia. La canzone alpina fu bandita dai fascisti e ritenuta "disfattista".
Interessante notare che gli alpini della Julia, in Grecia ne1 1940, cantando la tragedia del Ponte di Perati... avevano riutilizzato un'aria, a sua volta, già in uso ...Sul Ponte di Bassano bandiera nera...
La trasformazione continua ed, in un distaccamento della "Divisione Cichero", si compone la canzone che diventerà popolarissima in tutta la VI zona Operativa Ligure.
...Sui Monti di Valtrebbia
c'è il partigiano... (continua)
SUI MONTI DI VAL TREBBIA
(continua)
(continua)
inviata da gianfranco 1/11/2014 - 22:07
Viva l'Italia
Máter España - La riscrittura di Joaquín Sabina
da "Alivio de luto" (2005)
da "Alivio de luto" (2005)
MÁTER ESPAÑA
(continua)
(continua)
1/11/2014 - 20:03
The Return Of The Giant Hogweed
Del tutto casualmente, guardate dove mi sono ritrovato l'altro giorno durante un giro di lavoro:
Riccardo Venturi 1/11/2014 - 19:38
Il testamento del parroco Meslier
La religione è il sospiro della creatura oppressa, è l'anima di un mondo senza cuore, di un mondo che è lo spirito di una condizione senza spirito. Carlo Marx
red 31/10/2014 - 18:54
The Pressers
anonimo
Canzone risalente alle guerre napoleoniche (1803-1815… il “Boney” nella terza strofa è proprio Napoleone Bonaparte), nel testo ripreso e riadattato da Mary Brooksbank (1897-1978), operaia tessile, sindacalista e militante socialista originaria di Aberdeen, Scozia.
Incisa da artisti come Ray Fisher (album “Willie's Lady”, 1982) e gli Stravaig (album “Movin' On, 1994).
Testo trovato su Traditional Music
Ancora una per le già molte canzoni presenti sul sito a proposito del cosiddetto “Impressment”, la pratica di arruolamento forzato (spesso un sequestro violento) con cui la Royal Navy, tra la fine del 17° secolo ed il 1815 (definitiva capitolazione di Napoleone), si procurò le ciurme per le sue navi da guerra…
Incisa da artisti come Ray Fisher (album “Willie's Lady”, 1982) e gli Stravaig (album “Movin' On, 1994).
Testo trovato su Traditional Music
Ancora una per le già molte canzoni presenti sul sito a proposito del cosiddetto “Impressment”, la pratica di arruolamento forzato (spesso un sequestro violento) con cui la Royal Navy, tra la fine del 17° secolo ed il 1815 (definitiva capitolazione di Napoleone), si procurò le ciurme per le sue navi da guerra…
There is nocht in this wide world but sorrow and care
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/10/2014 - 13:46
By Memory Inspired
A tributary role-call of many of the rebel heroes who died in the rebellion, anonymous, recorded by Frank Harte, music by Donal Lunny.
Poesia anonima raccolta da Padraic Colum (1881–1972) in Anthology of Irish Verse (1922)
Poesia anonima raccolta da Padraic Colum (1881–1972) in Anthology of Irish Verse (1922)
By Memory inspired,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/10/2014 - 12:11
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Boolavogue
1898
Il protagonista di questa canzone è John Murphy (1753-1798), parroco di Buaile Mhaodhóg (Boolavogue), un villaggio nella contea irlandese di Wexford.
Aveva 45 anni quando scoppiò la ribellione anti-inglese, e sulle prime lui invitò i fedeli della sua parrocchia a non imbracciare le armi e a cercare un’intesa con occupanti e lealisti. Ma dopo aver assistito alle vessazioni e alle angherie esercitate in particolare dalla Yeomanry, la milizia irlandese al soldo degli inglesi, anche lui dovette ricredersi. Il 26 maggio 1798 fu proprio padre Murphy a guidare la reazione contro un gruppo della milizia che aveva bruciato le abitazioni di presunti membri degli United Irishmen. Ci scapparono dei morti e padre Murphy, forse un po’ suo malgrado, si trovò proiettato nella Storia tragica di quel momento. La reazione feroce degli inglesi e dei collaborazionisti non si fece attendere, ma John Murphy... (continua)
Il protagonista di questa canzone è John Murphy (1753-1798), parroco di Buaile Mhaodhóg (Boolavogue), un villaggio nella contea irlandese di Wexford.
Aveva 45 anni quando scoppiò la ribellione anti-inglese, e sulle prime lui invitò i fedeli della sua parrocchia a non imbracciare le armi e a cercare un’intesa con occupanti e lealisti. Ma dopo aver assistito alle vessazioni e alle angherie esercitate in particolare dalla Yeomanry, la milizia irlandese al soldo degli inglesi, anche lui dovette ricredersi. Il 26 maggio 1798 fu proprio padre Murphy a guidare la reazione contro un gruppo della milizia che aveva bruciato le abitazioni di presunti membri degli United Irishmen. Ci scapparono dei morti e padre Murphy, forse un po’ suo malgrado, si trovò proiettato nella Storia tragica di quel momento. La reazione feroce degli inglesi e dei collaborazionisti non si fece attendere, ma John Murphy... (continua)
At Boolavogue as the sun was setting
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/10/2014 - 12:05
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Freeborn Man
[1964]
Parole e musica di Ewan MacColl
Scritta per “The Travelling People”, l’ultima serie delle “Radio Ballads” curate e trasmesse da MacColl sulla BBC.
Ripresa in seguito da diversi artisti, quali Noel Murphy, Nigel Denver, Dave Burland, Tony Capstick e Dick Gaughan.
La canzone compare in alcuni dischi di MacColl con Peggy Seeger, compresa la compilation “Freeborn Man” del 1983.
Parole e musica di Ewan MacColl
Scritta per “The Travelling People”, l’ultima serie delle “Radio Ballads” curate e trasmesse da MacColl sulla BBC.
Ripresa in seguito da diversi artisti, quali Noel Murphy, Nigel Denver, Dave Burland, Tony Capstick e Dick Gaughan.
La canzone compare in alcuni dischi di MacColl con Peggy Seeger, compresa la compilation “Freeborn Man” del 1983.
I'm a freeborn man of the travelling people
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/10/2014 - 09:51
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Go, Move, Shift
Miguel Martínez traduce anche la testimonianza che ispirò la ballata scritta da Ewan MacColl e che nella trasmissione radiofonica originale precedeva la sua esecuzione. Si tratta del racconto di una traveller del Kent di nome Minty Smith.
“Stava per nascere uno dei miei figli, e mio marito va a chiamare l’ostetrica e mentre lui è via, arriva il poliziotto. “Forza, spostati. Muoviti”, dice, “non ti voglio qui nel mio territorio.” E allora mio marito dice, “Guarda, lasciami stare”, dice, “mia moglie sta per partorire.” “Non importa”, dice, “andate via”. Hanno fatto spostare mio marito, e il mio bambino è nato per strada e mio marito è rimasto nella carovana e mio figlio è nato all’incrocio nella mia carovana. Il cavallo era bardato e noi viaggiavamo e il poliziotto ci seguiva, mandandoci via, e il figlio è nato, nato all’incrocio”.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/10/2014 - 09:22
×
Parole e musica di Andrea Moraldi, in arte il Pap3ro, cantautore romano, scrittore e poeta urbano.