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Prima del 2014-10-8

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Comme Un Petit Coquelicot

Comme Un Petit Coquelicot
Comme Un Petit Coquelicot

Chanson française – Comme Un Petit Coquelicot – Marcel Mouloudji – 1951
Paroles: Raymond Asso
Musique: Claude Valéry



Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson sur une fleur et comme elle le dit dans son titre, sur une de ces modestes fleurs des champs, que les herbicides, pesticides et autres planticides avaient presque réussi à éliminer, mais qui a résisté et reprend (du moins dans nos régions) sa place au bord dans les champs et au bord des chemins : c'est le coquelicot, petit pavot rouge.

Eh bien, tu en peux pas savoir, Marco Valdo M.I. mon ami, comme ça me fait rand plaisir une chanson où le coquelicot tient une belle place… Moi qui ai toujours été si amoureux de cette petite fleur que je lui ai place en mon cœur. Je l'ai si souvent contemplé tout le long de ma longue route ; ils étaient là joyeux ou mélancoliques suivant que le ciel était clair ou assombri.

Cette... (continua)
Le myosotis, et puis la rose,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/10/2014 - 22:35
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La voix des prisons

La voix des prisons
[1972]
Paroles et musique: Dominique Grange
Testo e musica: Dominique Grange

Canzone non fraintendibile scritta da Dominique Grange nel 1972.

Avevo pensato, inizialmente, di dedicarla a una persona che è uscita da poco di galera. Da molta galera. Poi non l'ho fatto; ho solo ripreso un'immagine da un suo spazio. E' la foto delle detenute di Rebibbia in rivolta, sul tetto del carcere, nel 1973; fu scattata, se non mi sbaglio, da Tano D'Amico. Non so se sarebbe stato giusto dedicare questa canzone ad una sola persona, e neppure se sia giusto “dedicarla”, semplicemente. Ascoltandola non vengono più a mente dediche, ma soltanto lo schifo che si chiama galera, ed un periodo in cui le galere esplodevano, con mille rivolte represse nel sangue.

Dominique Grange è diventata famosa, in Italia, senza esserlo. Fu lei che “donò” a Fabrizio De André Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio... (continua)
Entendez-vous la voix des prisons,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/10/2014 - 16:38
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C'è chi spera

C'è chi spera
[1967]
Scritto da Colonnello-Pace-Panzeri
Written by Colonnello-Pace-Panzeri

Si tratta del brano (di Colonnello, Pace, Panzeri) portato al Festival di Sanremo edizione n.17 del 1967 da Riki Maiocchi, allora sulla cresta dell'onda, dopo il grande successo di Uno in più (oltre un milione di dischi venduti), un brano di Mogol e Battisti che era anche stato uno dei primi successi della "Linea verde".

In coppia con l'ex cantante dei Camaleonti partecipava al festival un personaggio importante della musica e del jet set della allora trionfante swingin' London, proprio la giovane diva trasgressiva Marianne Faithfull, già compagna di Mick Jagger e cantante di grande successo internazionale con As Tears Go By, scritta per lei dai due Stones Jagger e Richards.

Nonostante queste buone premesse, e il fatto che si trattasse oggettivamente di un brano piuttosto valido, C'è chi spera fu scartato dalle... (continua)
Il mondo volta le spalle al bene
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/10/2014 - 15:32
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O vintiquattro d'Arvî

anonimo
O vintiquattro d'Arvî
[1945]

Il 24 aprile del 1945 fu il giorno decisivo per la liberazione di Genova. I tedeschi si arresero alle 15 del giorno dopo. Contro il generale Meinhold, artefice della resa, fu emessa condanna a morte da Berlino e alcuni dei suoi ufficiali gli diedero inutilmente la caccia per eseguirla…

“24 aprile: Alle quattro del mattino i primi colpi di fucile. Subito dopo, le raffiche di mitraglia.
Alle cinque, sempre più frequenti, i colpi di cannone e di mortaio. .. Durissima la battaglia al centro di Piazza De Ferrari....Gli abitati di Sestri Ponente, Cornigliano,Pontedecimo, Bolzaneto, Rivarolo, Quarto, Quinto erano caduti fin dal mattino in mano agli insorti. Mancava, tuttavia, la continuità territoriale fra le loro posizioni e il centro cittadino...Sulla camionale per Milano le colonne nemiche, bloccate nelle gallerie, tentano sortite: non possono più a lungo restare prive d'acqua...
La... (continua)
O vintiquattro d'Arvî, regòrdê,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2014 - 11:47
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Rondinella livornese

anonimo
Rondinella livornese
[1849]

Canzoncina risorgimentale dalla Repubblica di Livorno, nata nel gennaio del 1849 dopo la fuga del granduca Leopoldo. Traditori furono i fiorentini (controrivoluzionari!) che si opposero al governo repubblicano. I livornesi decisero di resistere alla restaurazione ma furono travolti dai sopraggiunti austriaci, in forze 10 volte superiori agli insorti. Livorno resistette per due giorni, dal 10 all’11 maggio, ma poi gli austriaci dilagarono, fucilando e saccheggiando. Tra i 90 e gli 800 livornesi, a seconda delle fonti, perirono per mano austriaca.
Si veda al proposito la curatissima pagina dedicata a La Tirolese (E semo livornesi).
Sciogli pur, Livorno mia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2014 - 11:09
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Verbrannte Erde in Deutschland

Verbrannte Erde in Deutschland
[1965]
Parole di Fasia Jansen e Gerd Semmer (1919-1967), poeta, giornalista e traduttore, considerato il “padre della canzone di protesta tedesca”
Musica di Fasia Jansen

Una delle canzoni più celebri del movimento pacifista e antimilitarista tedesco degli anni 60.
L’annuale Ostermarsch, Marcia di Pasqua, è dal 1964 un appuntamento fisso del movimento.
La canzone è presente, interpretata dalla stessa Fasia Jansen e i Fratelli Konrads (?), nel disco compilativo “Il Canzoniere Internazionale dei Ribelli - International Songbook Of Revolutionary Songs” edito in Italia nel 1972 per i tipi de I Dischi Dello Zodiaco.
Feuer! Vorsicht, man legt Feuer –
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2014 - 09:55
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The Electrician

The Electrician
1978

Preceded and paralleled by a slow, haunting drone of synth strings accompanied by a repeated percussive bass note, these verses convey an equally sinister allegory. With John Walker softly harmonizing along, Scott Walker sets the scene, describing the torture against Chilean dissidents under the Pinochet dictatorship. The torture is slow and conducted in the low light of a torture chamber. Scott continues, emphasizing the severity of these sadistic acts, saying, “There’s no help, no.” Here, Scott is speaking as the torturer, assuring his victim that salvation is not coming. The music accompanying these lines is constant and feeds into the song’s emotional bridge.

In Chile, converted cultural centers, stadiums, locker-rooms, and even The Esmeralda, a ship of the Chilean Navy, were used as torture chambers. Under Augusto Pinochet, there were 1,300 prison camps and torture centers. The... (continua)
Baby, it's slow
(continua)
inviata da krzyś 8/10/2014 - 01:35
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Let's Rekindle the Candle of Peace

Nickel Chrome
Inspiré par la Vigil for Peace du 16 mars 2003, malheureusement encore d'actualité.
Un vent glacé
(continua)
inviata da Nickel Chrome 7/10/2014 - 22:34
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Wretches and Kings

Wretches and Kings
[2010]
Parole di Chester Bennington e Mike Shinoda
Musica dei Linkin Park
Nell’album intitolato “A Thousand Suns”

I “mille soli” che intitolano quest’album dei Linkin Park sono quelli di un passo del Bhagavadgītā, poema sacro dell’Induismo, citato dal fisico americano Julius Robert Oppenheimer con riferimento alla bomba atomica, di cui fu uno degli artefici: “If the radiance of a thousand suns were to burst at once in the sky, that would be like the splendor of the mighty one” - “Se la luce di mille soli divampasse nel cielo, sarebbe come lo splendore dell'Onnipotente” Una sorta di concept album, quindi, dedicato all’uomo moderno, in balìa di armi di distrazione e di distruzione di massa, che in un improvviso momento di lucidità si trova ad osservare il proprio mondo ormai sull’orlo del baratro.

“Miserabili e Re”, apologo su controllo e ribellione, si apre con la voce di Mario Savio... (continua)
“There’s a time when the operation of the machine becomes so odious, makes you so sick at heart, that you can’t take part. You can’t even passively take part, and you’ve got to put your bodies upon the gears and upon the wheels, upon the levers, upon all the apparatus, and you’ve got to make it stop. And you’ve got to indicate to the people who run it, to the people who own it, that unless you’re free, the machine will be prevented from working at all”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2014 - 22:30
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Le déserteur du régiment d'Auvergne

Le déserteur du régiment d'Auvergne
dall'album "Tarentule" del 1977 ristampato su cd nel 1996

Il brano è inserito all'interno di un medley con due strumentali; Branles - Dits d'Écosse / Le Déserteur du régiment d'Auvergne / Air d'après Gaillarde d'Hassler

Les Branles viennent de l'orchésographie de Thoinot-Arbeau (1539). La chanson est tirée d'un recueil de chants de Hte-Bretagne de J.Choleau.

Instruments : violons, violoncelle, mandoloncelle, mandole, dulcimer, courteau, concertina, cymbalettes, tambour.
Voudriez-vous chanter
(continua)
inviata da Gianfranco Robiglio 7/10/2014 - 20:15
Percorsi: Disertori

Ballata partigiana

Ballata partigiana
[2004]
Versi di Massimo Rendina, giornalista, reduce della campagna di Russia e poi partigiano, con il nome di “Max il giornalista”, e comandante della I Divisione Garibaldi.
Musica per soprano e quartetto d’archi scritta dal compositore Alessandro Annunziata (1968-) in occasione del 60º anniversario dell’ANPI.
La prima esecuzione è stata affidata alla soprano Kim Mingji accompagnata dal Quartetto Pessoa, composto da Marco Quaranta e Rita Gucci al violino, Achille Taddeo alla viola e Giacomo Grandi al violoncello.
Testo trovato sul n. 10 del 2004 di Patria Indipendente, rivista dell’ANPI.
Fischia il vento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2014 - 16:01
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Ciganska je tuga pregolema

anonimo
Ciganska je tuga pregolema
[1941?]
Testo trovato su questa pagina del Coordinamento nazionale per la Jugoslavia



Nella colonna sonora del film serbo intitolato “Biće skoro propast sveta” (letteralmente “La fine del mondo è vicina”, mai uscito in Italia e internazionalmente noto con il titolo inglese “It Rains in My Village”) diretto nel 1968 dal regista yugoslavo Aleksandar "Saša" Petrović (1929-1994). (La trama del film – protagonista Annie Girardot - comunque non c’entra nulla con il “Porrajmos”, l’olocausto zingaro tema della canzone)
Trovo il brano ne “Il Canzoniere Internazionale dei Ribelli - International Songbook Of Revolutionary Songs” edito in Italia nel 1972 per i tipi de I Dischi Dello Zodiaco. E’ interpretato da tal Vasic Zivan Gika, oggi sconosciuto cantante zigano che all’epoca risiedeva in Francia.


Se le prime deportazioni di zingari verso i campi allestiti nella Polonia occupata erano iniziate... (continua)
Ciganska je tuga pregolema
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2014 - 15:11
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Delitti, arresto e morte di Federigo Bobini, detto Gnicche

Delitti, arresto e morte di Federigo Bobini, detto Gnicche
[1871]

Un bruscello componimento in ottava rima composto da Giovanni Fantoni, bottaio e cantastorie toscano, all’indomani della morte per mano dei carabinieri del brigante aretino Federigo Bobini, detto “Gnich” e, quindi – siccome siamo in Toscana - “Gnicche” (1845-1871).
Testo trovato qui

Non so se si usi ancora oggi, ma mia mamma, che è di origine toscana, mi riferisce che la nonna (aretina di Arezzo), quando i figli piccoli la facevano arrabbiare, li apostrofava con “Te tu sei peggio di Gnicche!”

E Federigo Bobini detto “Gnicche” doveva essere davvero un tipaccio. Con un fratello condannato per omicidio e un altro protettore in un bordello, anche Federigo non sarà cresciuto tanto dritto. Inadatto al lavoro e alla subordinazione, precocissimo nei furti, a Gnicche piaceva bere, e bene, e giocare, e forte, autoconvocandosi spesso nelle case dei nobili, coltello alla mano, per spennarli... (continua)
Se Apollo assisterà la mente mia,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2014 - 11:51

Buongiorno, signor padrone

anonimo
Buongiorno, signor padrone
[1946-56]
Canto raccolto ad Acquaviva, frazione di Montepulciano, in Valdichiana, nel 1976.
L’informatore era tal Sesto Marchetta, ex mezzadro, analfabeta, di anni 68.
Testo trovato in “Canti popolari ed evoluzione della coscienza mezzadrile” di Mariano Fresta, storico e ricercatore folklorico toscano.

Nella ricerca da cui questo contrasto tra padrone e mezzadro è tratto ci sono altri testi di canti popolari toscani sul tema delle rivendicazioni contadine e mezzadrili tra fine 800 e secondo dopoguerra. In tutti è chiara la denuncia della profonda ingiustizia dei rapporti di classe, “l'arbitrio che presiedeva alla ripartizione dei prodotti e la vita parassitaria dei padroni e la loro arroganza”, ed è pure descritto il tentativo dei contadini di ribellarsi ai soprusi padronali e alla miseria. Ma poi la ribellione viene sconfitta in modo umiliante, il padrone riesce ancora una volta ad... (continua)
[Mezzadro]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2014 - 09:35
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Ansprache an Millionäre

Ansprache an Millionäre
Ansprache an Millionäre
Erich Kästner – 1930
Warum wollt ihr so lange warten,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/10/2014 - 22:41
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Vita di Mussolini

Vita di Mussolini
[1945]
Bruscello toscano scritto poco dopo la Liberazione da Giovanni Mattioli, poeta improvvisatore di Alberoro, frazione di Monte San Savino, provincia di Arezzo.
Testo trovato nell’articolo “Musica della libertà. Dal 25 luglio alla Liberazione”, di Marco Cecchini, pubblicato sul n.9/2002 di Patria Indipendente, rivista nazionale dell’antifascismo e della Resistenza edita dall’ANPI.
Il bruscello “Vita di Mussolini” fu raccolto da Emilio Jona e Sergio Liberovici, che poi lo utilizzarono nello spettacolo teatrale intitolato “Per uso di memoria: omaggio senza retorica alla Resistenza” del 1973, per la regia del cortonese Massimo Castri (1943-2013).

I “bruscellanti” toscani erano un po’ come i cantastorie del sud Italia. Il loro nome deriva dal fatto che uno di essi portava il “bruscello”, un “ramo fronzuto di leccio o di cipresso, ornato di nastri, campanelli, fiori finti, frutti ecc.”... (continua)
[Coro]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2014 - 16:10
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Privesc din Doftana

Teodor Rudenko
Privesc din Doftana
[1936]
Versuri / Testo / Lyrics: Teodor (Fedia) Rudenko
Muzica / Musica / Music:
Cântec popular rusesc
Canto popolare russo
Russian folksong

Durante il regime comunista rumeno, la canzone Privesc din Doftana ha avuto praticamente lo status di un secondo inno nazionale. E si capisce: il terribile carcere della Doftana, situato a Telega nel distretto di Prahova, è stato il luogo dove, nel periodo tra le due guerre e dopo gli scioperi del 1933, era stato rinchiuso tutto il movimento antifascista e comunista rumeno. Ci sono passati Gheorghe Gheorghiu Dej e, certo, Nicolae Ceauşescu; nelle sue celle di poco più di due metri, dei bugigattoli maleodoranti e oscuri, si formò la caratteristica di “luogo della memoria” di tutto il comunismo rumeno che lo rese, durante il regime, un museo.

Privesc din Doftana deve essere quindi affrontato secondo questa doppia ottica, senza aderire però a nessuna... (continua)
Privesc din Doftana prin gratii de fier
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/10/2014 - 14:12
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I Sit and Look Out

I Sit and Look Out
[1860]
Versi del poeta Walt Whitman (1819–1892) dalla raccolta “Leaves of Grass”
Posti in musica dai compositori Norman Dello Joio, nel 1966 (per coro, pianoforte ed orchestra), e William Goldstein, nel 1971 (per coro e pianoforte).

Una poesia premonitrice composta da Walt Whitman alla vigilia dello scoppio della guerra civile.
In seguito il poeta sarebbe stato molto meno contemplativo, immergendosi anima e corpo nella guerra e prestando per diversi mesi servizio come infermiere volontario negli ospedali da campo dell’Unione...
I sit and look out upon all the sorrows of the world, and upon all oppression and shame;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/10/2014 - 22:22

Décret

Décret
Décret

Canzone française – Décret – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 11

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.



Comme je connais ta mémoire à éclipses, ta distraction proverbiale et ta curiosité insatiable, je te remémore rapidement les épisodes antérieurs de cette saga du Livre Blanc. Tout a commencé, il t'en souviendra…

Je veux bien, Marco Valdo M.I. mon ami, que tu me taquines et que fasses des circonlocutions tarabiscotées pour épater le lecteur ou l'auditeur, c'est selon, mais quand même, je te rappelle qu'en matière de mémoire et de souvenance, je ne suis pas en reste vis-à-vis... (continua)
Attendu que… et cetera, et cetera
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/10/2014 - 21:11
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Miserae

Miserae
[1933-34]
Karl Amadeus Hartmann (1905-1963) scrisse questo poema sinfonico durante i primi due anni del Terzo Reich, quelli in gran parte dedicati da Hitler a regolare una volta per sempre i conti con l’opposizione. Non era passato nemmeno un mese dalla presa del potere che Hitler aveva già dato disposizione di allestire il primo campo di concentramento destinato alla “rieducazione” degli oppositori. L’annuncio dell’inaugurazione del campo di Dachau, a pochi chilometri da Monaco di Baviera, fu dato il 21 marzo 1933 da Heinrich Himmler, comandante del Reich.

Karl Amadeus Hartmann, che avversava apertamente il nazismo ma aveva scelto di non abbandonare la Germania, così scrive nelle sue memorie:

“Dann kam das Jahr 1933, mit seinem Elend und seiner Hoffnungslosigkeit (…). In diesem Jahr erkannte ich, daß es notwendig sei, ein Bekenntnis abzulegen, nicht aus Verzweiflung und Angst vor jener... (continua)
Meinen Freunden, die hundertfach sterben mussten, die für die Ewigkeit schlafen – wir vergessen Euch nicht. (Dachau, 1933/34)
inviata da Bernart Bartleby 5/10/2014 - 19:04
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Mare nostro (Preghiera laica)

Mare nostro (Preghiera laica)
Lampedusa 2 ottobre 2014
da Agorà speciale Rai3, 3 ottobre 2014
Mare nostro che non sei nei cieli
(continua)
inviata da Donquijote82 5/10/2014 - 11:01

A Letter for Haiti

A Letter for Haiti
[2013]
Testo di Wyclef Jean
da http://www.azlyrics.com/lyrics/wyclefj...
[Intro:]
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 4/10/2014 - 23:32

La strage di Lampedusa

Antiwar Songs Blog
La strage di Lampedusa
Oggi 3 ottobre 2014 è il primo anniversario della strage di Lampedusa. E la chiamiamo “strage”, non “tragedia”. Da allora di stragi ce ne sono state altre, quasi a ritmo giornaliero. Un anno di buoni propositi, di visite del Papa, di “mare nostrum”, di “prese di posizione”, di “mai più”, di governi che cambiano, di […]
Antiwar Songs Staff 2014-10-03 18:17:00
Oggi 3 ottobre 2014 è il primo anniversario della strage di Lampedusa. E la chiamiamo “strage”, non “tragedia”. Andrea Buffa ce la racconta con Dormi, in forma di ninna-nanna ma con al suo interno un lungo recitativo che non fa dormire per nulla: è l'Italia di oggi, con la sua disumanità, col suo razzismo e con la sua stupidità affidata ai “social networks”.
Riccardo Venturi 3/10/2014 - 15:53
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Dormi

Dormi
[2014]
Testo e musica di Andrea Buffa
Lyrics and music by Andrea Buffa
Registrato e mixato il 7 e 8 febbraio 2014
da Fabio Intraina al Trai Studio di Inzago (MB).
Andrea Buffa - Voce e chitarra acustica
Sonia Cenceschi - Chitarra classica
Gabriele Buffa - Fisarmonica

Oggi, 3 ottobre 2014, fa giusto un anno dalla strage di Lampedusa, e da allora ce ne sono state altre, quasi a ritmo giornaliero. Un anno di buoni propositi, di visite del Papa, di “mare nostrum”, di “prese di posizione”, di “mai più”, di governi che cambiano, di “appelli all'Europa”, di Europe che si guardano bene dal raccogliere gli appelli, di motovedette, di Leghe più o meno del “nord”, e di esseri umani che muoiono in fondo al mare. Il 7 e 8 febbraio 2014, Andrea Buffa ha registrato questa canzone, in forma di ninna-nanna; ma è una ninna-nanna che ha la sua sveglia terrificante al suo interno, un lungo recitativo... (continua)
Dormi bimbo mio bello
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/10/2014 - 15:07
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The Troubles

The Troubles
Album: "Songs of Innocence" (2014)

featuring Lykke Li

Il rischio è che questo nuovo disco degli U2 venga ricordato più che per la musica solo per il fatto che la Apple abbia deciso di "regalarlo", senza neanche chiedere se lo volevano, a tutti i clienti che avevano sborsato fior di quattrini per comprare l'ultimo modello del loro telefonino.

Comunque alcuni momenti degni di nota ci sono, soprattutto in quello che ai tempi degli LP sarebbe stato il "lato B".
Oltre a Raised by Wolves, canzone esplicitamente ambientata durante gli attentati del travagliato periodo dei "Troubles", ci sono "This Is Where You Can Reach Me" che è un bel tributo ai Clash (anche se ovviamente gli U2 non sono i Clash) e "Sleep Like a Baby Tonight" che riporta direttamente al sound degli U2 degli anni '90.

La traccia che conclude il disco è questa The Troubles con il ritornello cantato da Lykke Li, una brava... (continua)
Somebody stepped inside your soul
(continua)
2/10/2014 - 22:36

La Garibaldi [o L’Osoppo] è nel bosco

anonimo
La Garibaldi [<em>o</em> L’Osoppo] è nel bosco
[1944-45]
Canzone della resistenza friulana, riscrittura in chiave ironica del testo della nota canzone di Claudio Villa “La strada nel bosco” (1939, parole di Claudio Villa, musica di C. A. Bixio, E. Ermenegildo, Nicola Salerno).
Testo trovato su “Patria Indipendente”, periodico dell’ANPI, sul numero speciale nel 70° dalla Liberazione, come tratto da un foglio dattiloscritto, a firma Z.O., datato 28/2/45, conservato presso l’Archivio Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione.

Nel volume “Cantalo forte. La Resistenza raccontata nelle canzoni”, a cura di Giochino Lanotte, Stampa Alternativa, lo stesso testo è presentato con alcune variazioni (indicate tra parentesi in corsivo), prima fra tutte l’attribuzione alle “Brigate Osoppo-Friuli”, formazioni partigiane autonome di ispirazione laica, liberale, socialista e cattolica, che furono spesso in attrito, quando non in aperto conflitto (si pensi all’eccidio di Porzûs del febbraio 1945) con i partigiani garibaldini comunisti e le formazioni partigiane sloveno-jugoslave.
I partigian sui monti aspettan già
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/10/2014 - 16:15
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Franco Fortini: All’armi siam fascisti!

Franco Fortini: All’armi siam fascisti!
[1961]
Versi di Franco Fortini, dal film “All’armi siam fascisti!” realizzato da Lino Del Fra (1927-1997, romano, regista e sceneggiatore), Cecilia Mangini (1927-, pugliese, regista e fotografa) e Lino Miccichè (1934-2004, siciliano, storico e critico cinematografico).
Musica di Egisto Macchi (1928-1992, toscano, compositore).

Ieri sera mi sono visto questo splendido film di cui Franco Fortini fu autore del testo, magistralmente interpretato dalle voci fuori campo di Gian Carlo Sbragia, Nando Gazzolo ed Emilio Cigoli.


“All’armi siam fascisti!” rivoluzionò il cinema documentario in Italia e fu da subito una spina nel fianco di un paese che, ancora saldamente in mano a molti degli stessi protagonisti e conniventi del Ventennio, si affacciava sull’epoca radiosa del boom economico, ben disposto a stendere un velo pietoso sul recente, interminabile passato di dittatura, di sangue e di guerra.... (continua)
Sulle piazze delle città, nelle vie dei vecchi borghi,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/10/2014 - 11:33
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Mr. Tinkertrain

Mr. Tinkertrain
Album: No More Tears (1991)
Would you like some sweeties little girl?
(continua)
inviata da John Doe 2/10/2014 - 05:22
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Raised by Wolves

Raised by Wolves
Album: "Songs of Innocence" (2014)



Italiano
English

La canzone è ispirata a un episodio vissuto in prima persona da un Bono quattordicenne in un quartiere difficile di Dublino all'epoca dei "Troubles". Racconta la storia vera di un autobomba esplosa nella sua città nel 1974. "Si tratta di un attentato accaduto nel nostro paese quando tre autobombe furono fatte esplodere contemporaneamente a Dublino un venerdì pomeriggio alle 5:30", ha raccontato il cantante in un'intervista a Rolling Stone, "di solito il venerdì mi sarei trovato in quel negozio di dischi proprio dietro l'angolo ma quel giorno decisi di andare a scuola in bicicletta."

"La bomba ha dilaniato la strada. Io sono scappato ma uno dei miei compagni era dietro l'angolo con suo padre, ed è stata un'esperienza traumatica per lui, non penso che l'abbia superata ancora oggi".

Traduzione da Songfacts

This song talks about Bono... (continua)
Face down on a broken street
(continua)
1/10/2014 - 23:51

Coro dei deportati

Coro dei deportati
[1942-44]
Versi di Franco Fortini, nella raccolta “Foglio di via ed altri versi”, Einaudi, Torino, 1946.

Non so se questa spledida e agghiacciante poesia sia mai stata messa in musica, ma si tratta comunque del canto di un “Coro dei deportati”…
Quando il ghiaccio striderà
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2014 - 13:24
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La sera si fa sera

La sera si fa sera
[1945]
Versi di Franco Fortini, pubblicati nel 1946 sulla rivista “Il Politecnico”.
Poi nella raccolta “Foglio di via e altri versi”, Einaudi, Torino, 1946.
Li ha messi in musica, ma cambiandone il testo, Angelo Branduardi nella sua “Il funerale”, contenuta nel famoso album “Alla fiera dell’est” del 1976.

Sono versi che Fortini dichiarò ispirati ad un canto funebre rumeno e potrebbe trattarsi quindi anche solo di una riflessione sulla morte. Se non che il poeta li scrisse sul finire della guerra, o a guerra appena finita, quando i “brividi di morte” stavano per lasciare spazio ad “una luce quieta”, e la paura ed il terrore – i predatori della notte - stavano lasciando spazio alla pace e al bello…
La sera si fa sera,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2014 - 12:01

Gli imperatori…

Gli imperatori…
[1990-91]
Una delle “Sette canzonette del Golfo” contenuta nella raccolta “Composita solvantur”, l’ultima ad essere pubblicata prima della morte del poeta nel 1994 e che raccoglie poesie da lui scritte tra il 1984 ed il 1993.

Propongo questa poesia senza sapere se sia mai stata messa in musica. Si tratta per altro dichiaratamente di un canzonetta, e pertanto…
Dedicata – come anche Lontano lontano… - alla guerra con cui Bush Senior inaugurò la stagione del Nuovo Ordine Mondiale nel cui sangue a milioni stanno affogando/stiamo annaspando ancora oggi…
Gli imperatori dei sanguigni regni
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2014 - 11:04
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Lontano lontano…

Lontano lontano…
[1990-91]
Una delle “Sette canzonette del Golfo” contenuta nella raccolta “Composita solvantur”, l’ultima ad essere pubblicata prima della morte del poeta nel 1994 e che raccoglie poesie da lui scritte tra il 1984 ed il 1993.
Musica di Margot Galante Garrone, dal suo album “Margot” del 2011.

Cinica canzonetta del vecchio e disincantato Fortini, ormai prossimo alla liberatoria dipartita da questo mondo crudele. Dedicata alla guerra con cui Bush Senior inaugurò la stagione del Nuovo Ordine Mondiale nel cui sangue a milioni stanno affogando/stiamo annaspando ancora oggi…
Lontano lontano si fanno la guerra.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2014 - 10:06

Gino Parin

Gino Parin
[1972]
Versi di Carolus Luigi Cergoly, propr. Carlo Luigi Cergoly Serini (Zriny) (Trieste, 1908–1987), poeta e giornalista italiano di origine giuliana.
Nella raccolta "I canti clandestini. Nuove poesie in lessico triestino", pubblicata nel 1972 e interamente dedicata alla guerra partigiana e alla deportazione degli ebrei.
Testo trovato sul blog Buchi nella sabbia.

A differenza di Arone Pakitz, questa altrettanto bella e dolorosa poesia di Cergoly non credo sia stata messa in musica, ma la propongo lo stesso - a pieno titolo, e non come Extra - perchè l’autore la concepì fra i suoi “canti clandestini” e perchè gli Zuf de Žur l’hanno inclusa, insieme a tanti altri materiali poetici e musicali, nel loro spettacolo “Oświęcim Z 10803 - Shoah e Porrajmos”. Il titolo allude a Antoine Siegmeyer, detta Tonia, zingara rom tedesca, nata il 12 giugno 1932, che nel giorno del suo 12° compleanno,... (continua)
Gino Parin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2014 - 17:35
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Marc Zingar

Marc Zingar
[1998]
Nell’album intitolato “Tilulela”
Testo e traduzione italiana trovati su di una pagina riconducibile al gruppo goriziano.
“Biel vignint da l'Ungiaria
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2014 - 15:07
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Arone Pakitz

Arone Pakitz
[1972]
Versi di Carolus Luigi Cergoly, propr. Carlo Luigi Cergoly Serini (Zriny) (Trieste, 1908–1987), poeta e giornalista italiano di origine giuliana.
Nella raccolta "I canti clandestini. Nuove poesie in lessico triestino", pubblicata nel 1972 e interamente dedicata alla guerra partigiana e alla deportazione degli ebrei.
Musica di Mauro Zuccante (1962-), compositore veronese, dal suo “Madrigale in tre tempi” (2004)
Interpretata anche da Alessio Lega
Arone Pakitz
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2014 - 14:13

Doina Haşului [Doina delle celle H]

anonimo
Doina Haşului [Doina delle celle H]
Strano destino, quello del carcere della Doftana, situato a Telega nel distretto di Prahova. Negli anni '30 “ospitò” praticamente tutto il movimento antifascista e comunista rumeno, in particolare nella famigerata “Secţia H” (Sezione H, le “celle H” di questa canzone), ivi compresi Gheorghe Gheorghiu-Dej (dal 1933 al 1944) e Nicolae Ceauşescu. La profezia della Doina Haşului si avverò: con l'instaurazione del regime comunista, la Doftana divenne un museo riservato alle grandi personalità comuniste che vi erano state carcerate, mentre in altre Doftane si riservava agli oppositori lo stesso trattamento. Attualmente è pressoché in rovina. Per il resto si rimanda alla pagina su Privesc din Doftana. [RV]
DOINA DELLE CELLE H
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 30/9/2014 - 12:06

Doina Haşului [Doina delle celle H]

anonimo
Doina Haşului [Doina delle celle H]
Con il titolo “Doina delle celle H”, nel disco “Canti dei lager, di esilio e di prigionia”, raccolti e annotati a cura di Sergio Liberovici, I Dischi del Sole, 1966.
Bernart Bartleby 30/9/2014 - 10:15
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Inno a Oberdan

anonimo
Inno a Oberdan
L'Austria imperiale pare che abbia avuto anche un ruolo nel genocidio degli armeni, come pure la Germania imperiale, entrambe alleate dei turchi nella prima guerra mondiale.

Il genocidio armeno e la complicità degli imperi centrali

Tre imperi, tedesco, austriaco, turco, una guerra in comune, tante violenze sulle popolazioni civili, vittime immancabili delle ambizioni dei potenti.
Vanzetti 29/9/2014 - 17:56
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The Boys Of The Old Brigade

The Boys Of The Old Brigade
I RAGAZZI DELLA VECCHIA BRIGATA
(continua)
inviata da Alice Bellesi 29/9/2014 - 11:42
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Giovanni Battista Lulli [Jean-Baptiste Lully]: Chaconne des Scaramouches, Trivelins et Arlequins

Giovanni Battista Lulli [Jean-Baptiste Lully]: Chaconne des Scaramouches, Trivelins et Arlequins
Federico Maria Sardelli: Chaconne, dédié à la mémoire immortelle de J.-B. Lully (2009)

Questa pagina non potrebbe essere compiuta senza la Ciaccona che Federico Maria Sardelli ha composto nel 2009 dedicandola alla memoria immortale di Giovan Battista Lulli.

Cette page ne saurait être complète sans la Chaconne que Federico Maria Sardelli a composée en 2009 en la dédiant à la mémoire de Jean-Baptiste Lully.

Riccardo Venturi 29/9/2014 - 00:57

Dagli emisferi levansi i lamenti

Testo di Napoleone Murzi e G. Danesi
Sull'aria dell'Inno della Rivolta di Luigi Molinari.

Il canto fu raccolto da Leoncarlo Settimelli e R. I. Orano da Napoleone Murzi, di cui già abbiamo qualche notizia dall' Inno dei lavoratori del mare: portoferraiese di nascita ma di famiglia di Rio Marina, fu un ex lavoratore marittimo che era anche un cantore e un autore. Il canto di questa pagina è infatti sua opera diretta, anche se Catanuto/Schirone (op. cit., p. 143) riportano come coautore anche un non meglio precisato G. Danesi (anch'egli senz'altro elbano, dato che Danesi è uno dei cognomi più tipici dell'isola). Secondo Catanuto/Schirone, "è uno dei canti che musicalmente si rifà al noto testo del Molinari Inno della rivolta, riflettendone la struttura".
Dagli emisferi levansi i lamenti
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/9/2014 - 00:29

Inno dei pezzenti

[1904]
Testo di Angelo Tonello
Probabilmente sulla struttura melodica dell' "Inno di Garibaldi"

Fiorirono, un tempo, vari "inni dei pezzenti"; il più famoso è senz'altro quello più noto come la "Marsigliese del lavoro", scritto da Carlo Monticelli; questo, invece, apparve nel 1904 in un canzoniere pubblicato negli USA ("Il Canzoniere della Rivoluzione", West Hoboken, NJ, Biblioteca del Circolo di Studi Sociali) e, successivamente, nel "Canzoniere Sociale Illustrato" di Arturo Frizzi (1908) con alcune varianti. Le scarne notizie biografiche sull'autore provengono da quest'ultimo opuscolo. Nell'inno (si veda ad esempio l'ultima strofa) è facile cogliere accenti addirittura manzoniani (il famoso coro dell'Adelchi: Dagli atri muscosi, dai fori cadenti...).[RV]
Sorgete, sorgete, pezzenti ed ignavi,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/9/2014 - 00:04
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Il canto della foresta (La colonia Cecilia)

anonimo
Il canto della foresta (La colonia Cecilia)
Il "Coro dei Ribelli" di Paterson

Secondo Catanuto/Schirone(Canto Anarchico, op. cit. ovunque in questo sito, p. 67 ed. 2009), al "Canto della Foresta" sarebbe da ricondursi precisamente un altro canto, però diverso come impostazione, reperito in un canzoniere rivoluzionario di Paterson, stampato nel 1906: il "Coro dei Ribelli". Come intestazione nel canzoniere, il canto recava la dicitura: Coro dei ribelli che partivano per la Colonia Cecilia; il libretto era stato stampato nella sua "Sesta edizione ampliata con nuovi inni e canzoni" a Paterson, NJ, Stati Uniti, a cura della Libreria Sociologica". Ricordiamo che Paterson era abitata da centinaia di lavoratori tessili italiani, che vi formarono una nutrita comunità libertaria e anarchica; tra di essi, Gaetano Bresci. [RV]
CORO DEI RIBELLI
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/9/2014 - 23:42
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Les Rupins

Les Rupins
Les Rupins

Chanson française – Les Rupins – Léo Ferré - 1961

Voici donc, mon cher Lucien l'âne mon ami, cette chanson de Léo Ferré que je t'avais promise l'autre jour. Cette chanson pour laquelle j'avais fait une digression sur le sens du mot qui en est le titre : « rupin ». Je te rappelle, non que je pense que tu as peu de mémoire et que tu ne t'en souviennes pas, mais car cela a son importance, que j'avais fait cette digression en devisant avec toi d'une canzone italienne dont j'avais intitulé la version française «  ROME EST FAITE POUR LES RUPINS » Roma è fatta pei ricchi signori. Ces deux canzones se répondent et se complètent. Toutes les deux se situent dans une capitale : Rome et Paris. Celle de Rome, on le sait, décrit très exactement la situation de misère qui est faite aux pauvres ; celle de Paris, décrit très exactement les « rupins ». Très exactement et au picrate. Résultat :... (continua)
Le chapeau sur l’œil,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/9/2014 - 22:12
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Scacco matto

Scacco matto
44° zecchino d'oro (2001)

Testo: Mario Manasse
Musica: Marco Mojana
Interprete: Simone Crescenzi

Bella l'idea di risolvere le controversie internazionali con una partita di scacchi
SOLISTA: C’è un gioco molto antico, che in India fu inventato
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/9/2014 - 20:32
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Una storia senza onore né gloria

Una storia senza onore né gloria
Canzone dell'impiegatino asburgico
di David Riondino

Nota. Ci ha scritto il nostro celebre (e perfido) amico Riccardo Scocciante, ma stavolta non per proporre una sua composizione, bensì per segnalare questa ineffabile opera di David Riondino. "Come sapete, ho come codice-autore in questo sito il 1815, anno del Congresso di Vienna; indi per cui mi sento particolarmente legato a tematiche asburgiche. Vi pregherei quindi di accogliere questo mio modesto contributo, possibilmente su qualche pagina un po' kaiser-und-königlich; sono certo che farete del vostro meglio. - Il vostro Riccardo Scocciante." Come non accontentarlo? Ed ecco quindi questa "Canzone dell'impiegatino asburgico, tratta dal ponderoso saggio La chansonlong e la chansoncurt e una nota sullo Sgurz, scritto nei remoti anni '80 del secolo scorso dallo chansonnier e cabarettista fiorentino. Premettiamo la nota che accompagna la... (continua)
Riccardo Venturi 28/9/2014 - 13:05
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Carlo Giuliani

Carlo Giuliani
Intervista ad Haidi Giuliani
(a cura di di Gianni Sartori - 2003)

Haidi Giuliani è la madre di Carlo, il ragazzo ucciso in piazza Alimonda il 20 luglio 2001. L’abbiamo incontrata alla seconda edizione vicentina di "FestAmbiente", dove, insieme a don Vitaliano Della Sala e a Umberto Pizzolato , ha preso parte al dibattito "Costruire l'Europa dal basso: l'opportunità del Social Forum europeo".

Molti di noi che hanno preso parte alle "giornate di Genova" del luglio 2001 sono rimasti con dubbi, perplessità sul reale svolgimento dei fatti. Resta l'impressione che il morto, i feriti, i gassati (con il lacrimogeni CS, proibiti dalla Convenzione di Ginevra), le persone maltrattate e picchiate a Bolzaneto e alla Diaz rientrassero in un piano prestabilito con cui si voleva affossare definitivamente il movimento No-global...Sicuramente hai avuto modo di approfondire la questione più di altri. Cosa... (continua)
Gianni Sartori 28/9/2014 - 09:06
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La pianura dei sette fratelli

La pianura dei sette fratelli
In questo momento molto difficile, drammatico per mio padre (classe 1925) vorrei confortarlo anche recuperando questo articolo già pubblicato (su cartaceo) su “A, rivista anarchica” (anno 33 n. 289 aprile 2003). Piccolo o grande, ha dato il suo contributo pagando di persona “il biglietto di ritorno per la democrazia”. Onore a lui e a tutti coloro che in un modo o nell’altro fecero Resistenza alla dittatura.
ciao. GS

Mio padre partigiano
(Gianni Sartori)

Una storia partigiana semplice, quella di Leone Sartori “Marcello”: raccontata dal figlio.

Premessa: da molto tempo coltivo l’ambizione di raccogliere materiale sufficiente per scrivere un libro sulla Resistenza nel Vicentino e in particolare sui Colli Berici sperando di contribuire alla conoscenza di episodi, personaggi, situazioni finora trascurati, soprattutto per l’area collinare dove operò la “Brigata Silva”. Esiste, infatti, una... (continua)
Gianni Sartori 28/9/2014 - 08:52




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