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Vita di Mussolini

Vita di Mussolini
[1945]
Bruscello toscano scritto poco dopo la Liberazione da Giovanni Mattioli, poeta improvvisatore di Alberoro, frazione di Monte San Savino, provincia di Arezzo.
Testo trovato nell’articolo “Musica della libertà. Dal 25 luglio alla Liberazione”, di Marco Cecchini, pubblicato sul n.9/2002 di Patria Indipendente, rivista nazionale dell’antifascismo e della Resistenza edita dall’ANPI.
Il bruscello “Vita di Mussolini” fu raccolto da Emilio Jona e Sergio Liberovici, che poi lo utilizzarono nello spettacolo teatrale intitolato “Per uso di memoria: omaggio senza retorica alla Resistenza” del 1973, per la regia del cortonese Massimo Castri (1943-2013).

I “bruscellanti” toscani erano un po’ come i cantastorie del sud Italia. Il loro nome deriva dal fatto che uno di essi portava il “bruscello”, un “ramo fronzuto di leccio o di cipresso, ornato di nastri, campanelli, fiori finti, frutti ecc.”... (continua)
[Coro]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2014 - 16:10
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Privesc din Doftana

Teodor Rudenko
Privesc din Doftana
[1936]
Versuri / Testo / Lyrics: Teodor (Fedia) Rudenko
Muzica / Musica / Music:
Cântec popular rusesc
Canto popolare russo
Russian folksong

Durante il regime comunista rumeno, la canzone Privesc din Doftana ha avuto praticamente lo status di un secondo inno nazionale. E si capisce: il terribile carcere della Doftana, situato a Telega nel distretto di Prahova, è stato il luogo dove, nel periodo tra le due guerre e dopo gli scioperi del 1933, era stato rinchiuso tutto il movimento antifascista e comunista rumeno. Ci sono passati Gheorghe Gheorghiu Dej e, certo, Nicolae Ceauşescu; nelle sue celle di poco più di due metri, dei bugigattoli maleodoranti e oscuri, si formò la caratteristica di “luogo della memoria” di tutto il comunismo rumeno che lo rese, durante il regime, un museo.

Privesc din Doftana deve essere quindi affrontato secondo questa doppia ottica, senza aderire però a nessuna... (continua)
Privesc din Doftana prin gratii de fier
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/10/2014 - 14:12
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I Sit and Look Out

I Sit and Look Out
[1860]
Versi del poeta Walt Whitman (1819–1892) dalla raccolta “Leaves of Grass”
Posti in musica dai compositori Norman Dello Joio, nel 1966 (per coro, pianoforte ed orchestra), e William Goldstein, nel 1971 (per coro e pianoforte).

Una poesia premonitrice composta da Walt Whitman alla vigilia dello scoppio della guerra civile.
In seguito il poeta sarebbe stato molto meno contemplativo, immergendosi anima e corpo nella guerra e prestando per diversi mesi servizio come infermiere volontario negli ospedali da campo dell’Unione...
I sit and look out upon all the sorrows of the world, and upon all oppression and shame;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/10/2014 - 22:22

Décret

Décret
Décret

Canzone française – Décret – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 11

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.



Comme je connais ta mémoire à éclipses, ta distraction proverbiale et ta curiosité insatiable, je te remémore rapidement les épisodes antérieurs de cette saga du Livre Blanc. Tout a commencé, il t'en souviendra…

Je veux bien, Marco Valdo M.I. mon ami, que tu me taquines et que fasses des circonlocutions tarabiscotées pour épater le lecteur ou l'auditeur, c'est selon, mais quand même, je te rappelle qu'en matière de mémoire et de souvenance, je ne suis pas en reste vis-à-vis... (continua)
Attendu que… et cetera, et cetera
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/10/2014 - 21:11
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Miserae

Miserae
[1933-34]
Karl Amadeus Hartmann (1905-1963) scrisse questo poema sinfonico durante i primi due anni del Terzo Reich, quelli in gran parte dedicati da Hitler a regolare una volta per sempre i conti con l’opposizione. Non era passato nemmeno un mese dalla presa del potere che Hitler aveva già dato disposizione di allestire il primo campo di concentramento destinato alla “rieducazione” degli oppositori. L’annuncio dell’inaugurazione del campo di Dachau, a pochi chilometri da Monaco di Baviera, fu dato il 21 marzo 1933 da Heinrich Himmler, comandante del Reich.

Karl Amadeus Hartmann, che avversava apertamente il nazismo ma aveva scelto di non abbandonare la Germania, così scrive nelle sue memorie:

“Dann kam das Jahr 1933, mit seinem Elend und seiner Hoffnungslosigkeit (…). In diesem Jahr erkannte ich, daß es notwendig sei, ein Bekenntnis abzulegen, nicht aus Verzweiflung und Angst vor jener... (continua)
Meinen Freunden, die hundertfach sterben mussten, die für die Ewigkeit schlafen – wir vergessen Euch nicht. (Dachau, 1933/34)
inviata da Bernart Bartleby 5/10/2014 - 19:04
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Mare nostro (Preghiera laica)

Mare nostro (Preghiera laica)
Lampedusa 2 ottobre 2014
da Agorà speciale Rai3, 3 ottobre 2014
Mare nostro che non sei nei cieli
(continua)
inviata da Donquijote82 5/10/2014 - 11:01

A Letter for Haiti

A Letter for Haiti
[2013]
Testo di Wyclef Jean
da http://www.azlyrics.com/lyrics/wyclefj...
[Intro:]
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 4/10/2014 - 23:32

La strage di Lampedusa

Antiwar Songs Blog
La strage di Lampedusa
Oggi 3 ottobre 2014 è il primo anniversario della strage di Lampedusa. E la chiamiamo “strage”, non “tragedia”. Da allora di stragi ce ne sono state altre, quasi a ritmo giornaliero. Un anno di buoni propositi, di visite del Papa, di “mare nostrum”, di “prese di posizione”, di “mai più”, di governi che cambiano, di […]
Antiwar Songs Staff 2014-10-03 18:17:00
Oggi 3 ottobre 2014 è il primo anniversario della strage di Lampedusa. E la chiamiamo “strage”, non “tragedia”. Andrea Buffa ce la racconta con Dormi, in forma di ninna-nanna ma con al suo interno un lungo recitativo che non fa dormire per nulla: è l'Italia di oggi, con la sua disumanità, col suo razzismo e con la sua stupidità affidata ai “social networks”.
Riccardo Venturi 3/10/2014 - 15:53
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Dormi

Dormi
[2014]
Testo e musica di Andrea Buffa
Lyrics and music by Andrea Buffa
Registrato e mixato il 7 e 8 febbraio 2014
da Fabio Intraina al Trai Studio di Inzago (MB).
Andrea Buffa - Voce e chitarra acustica
Sonia Cenceschi - Chitarra classica
Gabriele Buffa - Fisarmonica

Oggi, 3 ottobre 2014, fa giusto un anno dalla strage di Lampedusa, e da allora ce ne sono state altre, quasi a ritmo giornaliero. Un anno di buoni propositi, di visite del Papa, di “mare nostrum”, di “prese di posizione”, di “mai più”, di governi che cambiano, di “appelli all'Europa”, di Europe che si guardano bene dal raccogliere gli appelli, di motovedette, di Leghe più o meno del “nord”, e di esseri umani che muoiono in fondo al mare. Il 7 e 8 febbraio 2014, Andrea Buffa ha registrato questa canzone, in forma di ninna-nanna; ma è una ninna-nanna che ha la sua sveglia terrificante al suo interno, un lungo recitativo... (continua)
Dormi bimbo mio bello
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/10/2014 - 15:07
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The Troubles

The Troubles
Album: "Songs of Innocence" (2014)

featuring Lykke Li

Il rischio è che questo nuovo disco degli U2 venga ricordato più che per la musica solo per il fatto che la Apple abbia deciso di "regalarlo", senza neanche chiedere se lo volevano, a tutti i clienti che avevano sborsato fior di quattrini per comprare l'ultimo modello del loro telefonino.

Comunque alcuni momenti degni di nota ci sono, soprattutto in quello che ai tempi degli LP sarebbe stato il "lato B".
Oltre a Raised by Wolves, canzone esplicitamente ambientata durante gli attentati del travagliato periodo dei "Troubles", ci sono "This Is Where You Can Reach Me" che è un bel tributo ai Clash (anche se ovviamente gli U2 non sono i Clash) e "Sleep Like a Baby Tonight" che riporta direttamente al sound degli U2 degli anni '90.

La traccia che conclude il disco è questa The Troubles con il ritornello cantato da Lykke Li, una brava... (continua)
Somebody stepped inside your soul
(continua)
2/10/2014 - 22:36

La Garibaldi [o L’Osoppo] è nel bosco

anonimo
La Garibaldi [<em>o</em> L’Osoppo] è nel bosco
[1944-45]
Canzone della resistenza friulana, riscrittura in chiave ironica del testo della nota canzone di Claudio Villa “La strada nel bosco” (1939, parole di Claudio Villa, musica di C. A. Bixio, E. Ermenegildo, Nicola Salerno).
Testo trovato su “Patria Indipendente”, periodico dell’ANPI, sul numero speciale nel 70° dalla Liberazione, come tratto da un foglio dattiloscritto, a firma Z.O., datato 28/2/45, conservato presso l’Archivio Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione.

Nel volume “Cantalo forte. La Resistenza raccontata nelle canzoni”, a cura di Giochino Lanotte, Stampa Alternativa, lo stesso testo è presentato con alcune variazioni (indicate tra parentesi in corsivo), prima fra tutte l’attribuzione alle “Brigate Osoppo-Friuli”, formazioni partigiane autonome di ispirazione laica, liberale, socialista e cattolica, che furono spesso in attrito, quando non in aperto conflitto (si pensi all’eccidio di Porzûs del febbraio 1945) con i partigiani garibaldini comunisti e le formazioni partigiane sloveno-jugoslave.
I partigian sui monti aspettan già
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/10/2014 - 16:15
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Franco Fortini: All’armi siam fascisti!

Franco Fortini: All’armi siam fascisti!
[1961]
Versi di Franco Fortini, dal film “All’armi siam fascisti!” realizzato da Lino Del Fra (1927-1997, romano, regista e sceneggiatore), Cecilia Mangini (1927-, pugliese, regista e fotografa) e Lino Miccichè (1934-2004, siciliano, storico e critico cinematografico).
Musica di Egisto Macchi (1928-1992, toscano, compositore).

Ieri sera mi sono visto questo splendido film di cui Franco Fortini fu autore del testo, magistralmente interpretato dalle voci fuori campo di Gian Carlo Sbragia, Nando Gazzolo ed Emilio Cigoli.


“All’armi siam fascisti!” rivoluzionò il cinema documentario in Italia e fu da subito una spina nel fianco di un paese che, ancora saldamente in mano a molti degli stessi protagonisti e conniventi del Ventennio, si affacciava sull’epoca radiosa del boom economico, ben disposto a stendere un velo pietoso sul recente, interminabile passato di dittatura, di sangue e di guerra.... (continua)
Sulle piazze delle città, nelle vie dei vecchi borghi,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/10/2014 - 11:33
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Mr. Tinkertrain

Mr. Tinkertrain
Album: No More Tears (1991)
Would you like some sweeties little girl?
(continua)
inviata da John Doe 2/10/2014 - 05:22
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Raised by Wolves

Raised by Wolves
Album: "Songs of Innocence" (2014)



Italiano
English

La canzone è ispirata a un episodio vissuto in prima persona da un Bono quattordicenne in un quartiere difficile di Dublino all'epoca dei "Troubles". Racconta la storia vera di un autobomba esplosa nella sua città nel 1974. "Si tratta di un attentato accaduto nel nostro paese quando tre autobombe furono fatte esplodere contemporaneamente a Dublino un venerdì pomeriggio alle 5:30", ha raccontato il cantante in un'intervista a Rolling Stone, "di solito il venerdì mi sarei trovato in quel negozio di dischi proprio dietro l'angolo ma quel giorno decisi di andare a scuola in bicicletta."

"La bomba ha dilaniato la strada. Io sono scappato ma uno dei miei compagni era dietro l'angolo con suo padre, ed è stata un'esperienza traumatica per lui, non penso che l'abbia superata ancora oggi".

Traduzione da Songfacts

This song talks about Bono... (continua)
Face down on a broken street
(continua)
1/10/2014 - 23:51

Coro dei deportati

Coro dei deportati
[1942-44]
Versi di Franco Fortini, nella raccolta “Foglio di via ed altri versi”, Einaudi, Torino, 1946.

Non so se questa spledida e agghiacciante poesia sia mai stata messa in musica, ma si tratta comunque del canto di un “Coro dei deportati”…
Quando il ghiaccio striderà
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2014 - 13:24
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La sera si fa sera

La sera si fa sera
[1945]
Versi di Franco Fortini, pubblicati nel 1946 sulla rivista “Il Politecnico”.
Poi nella raccolta “Foglio di via e altri versi”, Einaudi, Torino, 1946.
Li ha messi in musica, ma cambiandone il testo, Angelo Branduardi nella sua “Il funerale”, contenuta nel famoso album “Alla fiera dell’est” del 1976.

Sono versi che Fortini dichiarò ispirati ad un canto funebre rumeno e potrebbe trattarsi quindi anche solo di una riflessione sulla morte. Se non che il poeta li scrisse sul finire della guerra, o a guerra appena finita, quando i “brividi di morte” stavano per lasciare spazio ad “una luce quieta”, e la paura ed il terrore – i predatori della notte - stavano lasciando spazio alla pace e al bello…
La sera si fa sera,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2014 - 12:01

Gli imperatori…

Gli imperatori…
[1990-91]
Una delle “Sette canzonette del Golfo” contenuta nella raccolta “Composita solvantur”, l’ultima ad essere pubblicata prima della morte del poeta nel 1994 e che raccoglie poesie da lui scritte tra il 1984 ed il 1993.

Propongo questa poesia senza sapere se sia mai stata messa in musica. Si tratta per altro dichiaratamente di un canzonetta, e pertanto…
Dedicata – come anche Lontano lontano… - alla guerra con cui Bush Senior inaugurò la stagione del Nuovo Ordine Mondiale nel cui sangue a milioni stanno affogando/stiamo annaspando ancora oggi…
Gli imperatori dei sanguigni regni
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2014 - 11:04
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Lontano lontano…

Lontano lontano…
[1990-91]
Una delle “Sette canzonette del Golfo” contenuta nella raccolta “Composita solvantur”, l’ultima ad essere pubblicata prima della morte del poeta nel 1994 e che raccoglie poesie da lui scritte tra il 1984 ed il 1993.
Musica di Margot Galante Garrone, dal suo album “Margot” del 2011.

Cinica canzonetta del vecchio e disincantato Fortini, ormai prossimo alla liberatoria dipartita da questo mondo crudele. Dedicata alla guerra con cui Bush Senior inaugurò la stagione del Nuovo Ordine Mondiale nel cui sangue a milioni stanno affogando/stiamo annaspando ancora oggi…
Lontano lontano si fanno la guerra.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/10/2014 - 10:06

Gino Parin

Gino Parin
[1972]
Versi di Carolus Luigi Cergoly, propr. Carlo Luigi Cergoly Serini (Zriny) (Trieste, 1908–1987), poeta e giornalista italiano di origine giuliana.
Nella raccolta "I canti clandestini. Nuove poesie in lessico triestino", pubblicata nel 1972 e interamente dedicata alla guerra partigiana e alla deportazione degli ebrei.
Testo trovato sul blog Buchi nella sabbia.

A differenza di Arone Pakitz, questa altrettanto bella e dolorosa poesia di Cergoly non credo sia stata messa in musica, ma la propongo lo stesso - a pieno titolo, e non come Extra - perchè l’autore la concepì fra i suoi “canti clandestini” e perchè gli Zuf de Žur l’hanno inclusa, insieme a tanti altri materiali poetici e musicali, nel loro spettacolo “Oświęcim Z 10803 - Shoah e Porrajmos”. Il titolo allude a Antoine Siegmeyer, detta Tonia, zingara rom tedesca, nata il 12 giugno 1932, che nel giorno del suo 12° compleanno,... (continua)
Gino Parin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2014 - 17:35
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Marc Zingar

Marc Zingar
[1998]
Nell’album intitolato “Tilulela”
Testo e traduzione italiana trovati su di una pagina riconducibile al gruppo goriziano.
“Biel vignint da l'Ungiaria
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2014 - 15:07
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Arone Pakitz

Arone Pakitz
[1972]
Versi di Carolus Luigi Cergoly, propr. Carlo Luigi Cergoly Serini (Zriny) (Trieste, 1908–1987), poeta e giornalista italiano di origine giuliana.
Nella raccolta "I canti clandestini. Nuove poesie in lessico triestino", pubblicata nel 1972 e interamente dedicata alla guerra partigiana e alla deportazione degli ebrei.
Musica di Mauro Zuccante (1962-), compositore veronese, dal suo “Madrigale in tre tempi” (2004)
Interpretata anche da Alessio Lega
Arone Pakitz
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2014 - 14:13
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El kolo go balà

El kolo go balà
[1972]
Versi di Carolus Luigi Cergoly, propr. Carlo Luigi Cergoly Serini (Zriny) (Trieste, 1908–1987), poeta e giornalista italiano di origine giuliana. Dalla raccolta "I canti clandestini. Nuove poesie in lessico triestino", ispirati alla guerra partigiana e alla deportazione degli ebrei.
Musica degli Zuf de Žur.
Musicata anche da Alfredo Lacosegliaz
Negli album del gruppo goriziano intitolati “Lasciapassare” del 2001 e “Partigiani!” del 2004.



Carolus Cergoly esordì come scrittore a soli ventanni nel 1928. Come ufficiale della Croce Rossa nel 1942 fu inviato sul fronte ucraino, durante la Campagna di Russia. Congedato nel 1943, ben presto si unì a i partigiani, combattendo prima nel gruppo "Giustizia e Libertà", poi nella Brigata garibaldina "Fontanot", aggregata all’esercito jugoslavo.

“Il Kolo (in serbo-croato: Kolo, Коло, "cerchio") è una danza tradizionale di gruppo, popolare... (continua)
El kolo go balà
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2014 - 11:45
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Malicorne: Quand je menais mes chevaux boire

Malicorne: Quand je menais mes chevaux boire
Tradizionale / Traditionnel [Franche-Comtée]
Interpretazione / Intérpretation:
Malicorne, Almanach, 1976
Voix / Voce: Gabriel Yacoub

Ben ritrovati, miei cari malicòrnidi, o malicornuti che dir si voglia. Direi che, vista quest'antica e non rassicurante canzone che vi sto per propinare all'inizio dell'autunno, l'epiteto di “malicornuti” possa starci alquanto bene, visto che vi si stanno per spalancare le bocche dell'inferno.

Quand je menais les chevaux boire proviene da un'aspra regione della Francia tradizionale, la Franca Contea; ma il suo tema è, naturalmente, diffuso in tutta l'Europa medievale. Mai come nelle ballate tradizionali, di qualsiasi luogo, l'eterna coppia “Eros e Thanatos” è tanto diffusa e all'ordine del giorno: tragiche nozze, fidanzamenti sanguinosamente contrastati dalle famiglie, massacri all'altare, malattie fulminanti alla vigilia dello sposalizio, e così via. Sono,... (continua)
Quand je menai mes chevaux boire
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/9/2014 - 17:29
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Poter del canto

anonimo
Poter del canto
Canzone popolare piemontese raccolta da Costantino Nigra (1828-1907, filologo, poeta, diplomatico e politico italiano) a Sale Castelnuovo (che con Villa Castelnuovo costituisce oggi il Comune di Castelnuovo Nigra), in provincia di Torino, dall’informatrice signora Domenica Bracco. Nell’imprescindibile antologia “Canti popolari del Piemonte”, pubblicata nel 1888.

Propongo timidamente questa canzone come Extra, ma credo che potrebbe anche essere ritenuta una “DOCCG” a pieno titolo. Infatti il potere liberatorio del canto qui non porta solo il mondo a fermarsi “in-cantato” ma addirittura alla meraviglia dei potenti e alla liberazione di coloro che fino a quel momento sono stati imprigionati, vessati ed angariati.

Mi ha ricordato il testo di una canzone di Franco Battiato dallo stesso titolo, scritta con Mario Sgalambro e contenuta nell’album “Ferro battuto” del 2001:

IL POTERE DEL CANTO

Sprezza... (continua)
S'a i sun tre fradei an Fransa, tüti tre 'nt üna përzun.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2014 - 13:59
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La ragazza all'armata

anonimo
Raccolta da Costantino Nigra (1828-1907, filologo, poeta, diplomatico e politico italiano) da un’anonima contadina sulla collina torinese. Nell’imprescindibile antologia “Canti popolari del Piemonte”, pubblicata nel 1888.

Sembra questa una variante de “La Lionetta” cui accennava anche il nostro Gianfranco Robiglio nel suo contributo Il tema della guerra nella musica popolare piemontese sull’Antiwar Songs Blog.
Il tema è quello, ricorrente nella canzone popolare, delle donne proiettate nelle guerre degli uomini, non solo e non sempre coloro che ne subiscono passivamente gli effetti nefasti ma vere e proprie protagoniste, e non soltanto nei ruoli secondari di vivandiere, cantiniere o lavandaie ma di vere e proprie soldatesse, seppur sovente travisate, o – come in questa canzone – di giovani che decidono di seguire i soldati scegliendo deliberatamente una vita di presumibile prostituzione... (continua)
La fia dël mülinè i soldà völo rubè-la.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2014 - 11:59

I coscritti di Bonaparte

anonimo
I coscritti di Bonaparte
[Primo decennio dell’800?]
Raccolta da Costantino Nigra (1828-1907, filologo, poeta, diplomatico e politico italiano) da un’anonima contadina di Moncalvo, Asti, al confine con Casale Monferrato e la Provincia di Alessandria. Nell’imprescindibile raccolta “Canti popolari del Piemonte”, pubblicata nel 1888.

Nel quindicennio di dominazione francese anche in Piemonte, come in ogni angolo d’Europa soggiogato da Napoleone, prima giovane generale della repubblica rivoluzionaria e poi Imperatore dei francesi, la coscrizione obbligatoria fu introdotta in tutti i paesi occupati e produsse ovunque forti resistenze, che si tradussero in un alto tasso di diserzione e di emigrazione.
Si vedano anche altre canzoni già presenti, come Canto dei coscritti, o Partirò, partirò, Maledet Napoleon, La balada ‘d Pipu Majen, Le conscrit du Languedô (Fanfan) e Coraggio amor mio.
Bonapart l’à manda a dire
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2014 - 10:33

Dagli emisferi levansi i lamenti

Testo di Napoleone Murzi e G. Danesi
Sull'aria dell'Inno della Rivolta di Luigi Molinari.

Il canto fu raccolto da Leoncarlo Settimelli e R. I. Orano da Napoleone Murzi, di cui già abbiamo qualche notizia dall' Inno dei lavoratori del mare: portoferraiese di nascita ma di famiglia di Rio Marina, fu un ex lavoratore marittimo che era anche un cantore e un autore. Il canto di questa pagina è infatti sua opera diretta, anche se Catanuto/Schirone (op. cit., p. 143) riportano come coautore anche un non meglio precisato G. Danesi (anch'egli senz'altro elbano, dato che Danesi è uno dei cognomi più tipici dell'isola). Secondo Catanuto/Schirone, "è uno dei canti che musicalmente si rifà al noto testo del Molinari Inno della rivolta, riflettendone la struttura".
Dagli emisferi levansi i lamenti
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/9/2014 - 00:29

Inno dei pezzenti

[1904]
Testo di Angelo Tonello
Probabilmente sulla struttura melodica dell' "Inno di Garibaldi"

Fiorirono, un tempo, vari "inni dei pezzenti"; il più famoso è senz'altro quello più noto come la "Marsigliese del lavoro", scritto da Carlo Monticelli; questo, invece, apparve nel 1904 in un canzoniere pubblicato negli USA ("Il Canzoniere della Rivoluzione", West Hoboken, NJ, Biblioteca del Circolo di Studi Sociali) e, successivamente, nel "Canzoniere Sociale Illustrato" di Arturo Frizzi (1908) con alcune varianti. Le scarne notizie biografiche sull'autore provengono da quest'ultimo opuscolo. Nell'inno (si veda ad esempio l'ultima strofa) è facile cogliere accenti addirittura manzoniani (il famoso coro dell'Adelchi: Dagli atri muscosi, dai fori cadenti...).[RV]
Sorgete, sorgete, pezzenti ed ignavi,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/9/2014 - 00:04
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Les Rupins

Les Rupins
Les Rupins

Chanson française – Les Rupins – Léo Ferré - 1961

Voici donc, mon cher Lucien l'âne mon ami, cette chanson de Léo Ferré que je t'avais promise l'autre jour. Cette chanson pour laquelle j'avais fait une digression sur le sens du mot qui en est le titre : « rupin ». Je te rappelle, non que je pense que tu as peu de mémoire et que tu ne t'en souviennes pas, mais car cela a son importance, que j'avais fait cette digression en devisant avec toi d'une canzone italienne dont j'avais intitulé la version française «  ROME EST FAITE POUR LES RUPINS » Roma è fatta pei ricchi signori. Ces deux canzones se répondent et se complètent. Toutes les deux se situent dans une capitale : Rome et Paris. Celle de Rome, on le sait, décrit très exactement la situation de misère qui est faite aux pauvres ; celle de Paris, décrit très exactement les « rupins ». Très exactement et au picrate. Résultat :... (continua)
Le chapeau sur l’œil,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/9/2014 - 22:12
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Scacco matto

Scacco matto
44° zecchino d'oro (2001)

Testo: Mario Manasse
Musica: Marco Mojana
Interprete: Simone Crescenzi

Bella l'idea di risolvere le controversie internazionali con una partita di scacchi
SOLISTA: C’è un gioco molto antico, che in India fu inventato
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/9/2014 - 20:32
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Guiltiness

Guiltiness
Dall'album "EXODUS" (1977)
Guiltiness rest on their conscience
(continua)
inviata da Parva Securis 28/9/2014 - 10:59
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America Here's My Boy

America Here's My Boy
(2012)
da "Song Reader"

Nel 2012 Beck decide, invece di pubblicare un album, di pubblicare un songbook, un libro di spartiti musicali, testi e immagini intitolato Song Reader.
Quasi come se si trattasse di standard di cui non esiste una prima incisione originale, molti fan di Beck ma anche gruppi più o meno affermati si sono cimentati con le canzoni e le hanno incise con i più svariati arrangiamenti. Il sito ufficiale del progetto ha incluso i link a tutte le interpretazioni.

Questa canzone fa parte del progetto ed è stata incisa tra gli altri dal David Sinclair Trio, da Swamp Dogg, da Lelia Moss, dai Wake Me For Coffee e dalla e LSU Symphony Orchestra. Si ispira alle tipiche canzoni patriottiche della Prima Guerra Mondiale (in particolare, anche per la copertina, a questa) quando le madri americane si dichiaravano pronte a donare i loro figli alla patria, ma il finale dove "here's... (continua)
He came into this world, helpless and unformed
(continua)
28/9/2014 - 00:17

Il tema della guerra nella musica popolare piemontese

Antiwar Songs Blog
Il tema della guerra nella musica popolare piemontese
Pubblichiamo un articolo inviatoci da Gianfranco Robiglio, che ha recentemente scoperto il nostro sito e ci ha proposto ultimamente vari interessanti contributi soprattutto sul tema della musica popolare ligure e piemontese. Gianfranco specifica che l’articolo è in costruzione e che aspetta commenti, aggiunte e integrazioni da parte dei visitatori. I commenti quindi sono più che […]
Antiwar Songs Staff 2014-09-27 21:32:00
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Via

Via
2014
Riuscire a volare

Non è facile parlare di pedofilia e di violenza sui bambini, una violenza stigmatizzata anche dai peggiori criminali, non è facile perché inevitabilmente ci fa mettere in discussione le nostre più intime convinzioni sulla galera e sulla pena di morte... se non ci fa tirare in ballo direttamente la vendetta.
Del resto non è non parlandone che si evitano queste contraddizioni e del resto la violenza sull'infanzia nella varie forme, pedofilia, abbandono, guerra, commercio illegale di organi non è che un'altra delle mille forme di violenza dei più forti contro i più deboli che è poi quello che è questo sito.
Gli Aprés la Classe riescono a mio parere a trattare l'argomento comunque con una certa poesia. Lo inserisco così come l'ho trascritto direttamente dall'audio.
Abbiamo angoli di terra
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/9/2014 - 18:15
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Su fratelli e su compagni

anonimo
Canzone partigiana e inno della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, operante in Valnerina tra il 1943 e il 1944. La musica è tratta da "По долинам и по взгорьям", il ben noto canto partigiano russo.
Canzone tratta dal disco "La Valnerina ternana", dei Dischi del Sole.
Testo reperito in questa pagina
Su fratelli e su compagni
(continua)
inviata da adriana 27/9/2014 - 17:08

Sandrino della Solvay

Sandrino della Solvay
[1969]
Testo di Pino Masi
Musica del Canzoniere Pisano
(o del proletariato?)
Dedicata a A.B.

Qualche tempo fa, in una pagina di questo sito, si ebbe un'interessante discussione sull'opportunità o meno di sparare ai padroni. C'è da dire che, in quel caso, si trattava di una cosa squisitamente teorica; non risulta infatti che l'autore della canzone in questione, Paolo Pietrangeli, abbia mai sparato a un padrone, nemmeno a quello d'un cane; in compenso i padroni hanno continuato imperterriti a ammazzare la classe operaja, con il gentilissimo aiuto, va detto, della classe operaja medesima. E così arriviamo ai giorni nostri, giorni di Marchionne e Renzi, giorni di Amaro 18, giorni di firme di accordi, di pomigliani, di camusse, di bonanni in anni pessimi, di mobilità, di tutto quel che si vuole e anche oltre.

Questa canzone qua, scritta con ottima probabilità da Pino Masi (il “Deposito”... (continua)
Anche nei giorni degli anni '50
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/9/2014 - 00:31

Principe mio

Principe mio
[1973?]
Testo trovato su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974).
Principe mio, signore del mondo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2014 - 13:40

Signor Capitale

Signor Capitale
[1973?]
Testo trovato su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974).
Giudice vecchio e venduto, che il proletariato
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2014 - 13:23
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Su comunisti della capitale

anonimo
Su comunisti della capitale
Testo trovato su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974), con la seguente nota:

“E’ al più diffusa canzone comunista di Roma, legata alla Resistenza. La fonte diretta è la canzone Su comunisti di Civitavecchia, rispetto alla quale la versione romana ha pochissime varianti. Dietro ad ambedue c’è la canzone anarchica Nel fosco fin del secolo morente”.

Civitavecchia, durante la seconda guerra mondiale, venne rasa al suolo dalle bombe alleate nel corso dei 76 bombardamenti protrattasi dal 14 maggio 1943 al giugno 1944. Fu città di forte movimento partigiano (che, dati i massicci bombardamenti, si organizzò sui monti della Tolfa e nel Viterbese) e di origine risalente alla forte compagine degli Arditi del Popolo, fondati nel 1921 da Argo Secondari, ex pluridecorato Ardito assaltatore.... (continua)
Su comunisti della capitale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2014 - 11:47

Roma è fatta pei ricchi signori

anonimo
Registrata a Roma, San Basilio, maggio 1970, dall’informatore Domenico Savi.
Probabilmente sull’aria di una canzonetta napoletana.
Testo trovatu su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974).
Abbiamo tempo da sciopera’
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2014 - 10:00

O fascista, o teppista

anonimo
[1919-22]
Sull’aria di Giovinezza
Canzone raccolta dai ricercatori del Circolo Gianni Bosio a Castel di Lago, Terni. Testo analogo segnalato anche a Roma, Tor de’ Cenci.
Trovato su “I Giorni Cantati”, Bollettino di Informazione e Ricerca sulla Cultura Contadina e Operaia, a cura del Circolo Gianni Bosio di Roma (numero 2 - gennaio 1974)

Ho datato questa canzone tra il 1919 e il 1922 perchè nell’ultima strofa si fa riferimento alla “guardia regia”: “La Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza fu il corpo di pubblica sicurezza, dipendente dal ministero dell'Interno, che sostituì il preesistente Corpo delle Guardie di Città dal 2 ottobre 1919 al 31 dicembre 1922, quando fu sciolto dal governo Mussolini che lo sostituì con la Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale.” (it.wikipedia)
O fascista, o teppista
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 23:00
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Puerto Rico

Puerto Rico
[1988]
Testo e musica di Vaya con dios
Dal primo album "Vaya Con Dios"
Il testo trovato qua http://www.metrolyrics.com/
Aie, aie, aie, aie, aie, aie, Puerto Rico
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 25/9/2014 - 20:28
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Tangerine Café

Tangerine Café
[2002]
Adattamento di una preghiera tradizionale islamica.
La traccia che dà il titolo al disco, con la THO, Tarantula Hypertext O'rchestra.

Una “canzone urgente” – parafrasando l’ottimo Stefano Giaccone – in questi tempi di tale orrore che purtroppo si perde persino di vista il senso e la misura, distratti di fronte a 2.000 palestinesi, in maggioranza civili, trucidati a Gaza e indignati di fronte alle decapitazioni di tre ostaggi occidentali, persone come noi… ostaggi della Paura e dell’Orrore.
Ehi, gente del mondo intero, il perdono esiste
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 16:50
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Ommo

Ommo
[2003]
Scritta da Gennaro Della Volpe (Raiz degli Almamegretta) e Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Sacra Konzert”
ommo, ommo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 16:23
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Balo migrante

Balo migrante
[2007]
Scritta da Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio, e Domenico Ascione, napoletano, compositore e chitarrista, docente di chitarra presso il presso il Conservatorio di Roma “Santa Cecilia”.
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Passaggi”, con Lucilla Galeazzi.
Giggino ‘o ricciulillo se chiammava
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 15:32
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Canzoniere del Lazio: Bevi, bevi compagno (Se nasce l'anarchia)

Canzoniere del Lazio: Bevi, bevi compagno (Se nasce l'anarchia)
[fine ‘800]
Canzone anarchica anticlericale di autore anonimo raccolta nei primi anni ’70 da Alessandro Portelli nella zona dei Castelli romani, nei pressi di Velletri.
Nel disco del Canzoniere del Lazio – con cui Portelli collaborò fin dalla sua fondazione nel 1972 – intitolato “Quando nascesti tune”, I Dischi del Sole, 1973.
Recentemente ripresa da Il Muro del Canto.

Scusate, non ho saputo tenermi… Se la ritenete fuori luogo, cassatela pure… Però, secondo me, merita almeno un bell’Extra, soprattutto in considerazione di due recentissime notizie: in primis, quella dell’arresto in Vaticano del già arcivescovo e nunzio Jozef Wesolowski, polacco, accusato di pedofilia e detenzione di materiale pedopornografico (credo si tratti del primo arresto di un alto prelato avvenuto nello Stato Pontificio in epoca moderna);

e poi quella della rimozione del vescovo paraguayano Rogelio Ricardo Livieres Plano, accusato di malversazione e copertura di abusi sessuali di preti della sua diocesi…

“L'ossa de 'sti maiali ai cani s'ha da da', trallalà…”
“Bevi bevi compagno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 14:21
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Grodek

Grodek
[1914]
Poesia di Georg Trakl
Musica di David Hackbridge Johnson (2012)

A poem by Georg Trakl
Music by David Hackbridge Johnson (2012)

Ein Gedicht von Georg Trakl
Musik von David Hackbridge Johnson (2012)

"One of a series of pieces that use the words of Georg Trakl's poem Gródek. After a battle there in 1914 Trakl tended the wounded. He was so traumatised by this that he took his own life a few days later. Unlike the earlier works in the series, here the piano and sprechstimme are speeded up and distorted. Ironic dance music comes in and out of focus to add to the frenzied nature of the emotions. In a later Eastern Front my uncle Paul died when barely out of his teens - he would be in his 80s if he was alive today. So much wasted life on all sides. - David Hackbridge Johnson.

Questa non è soltanto una poesia di Georg Trakl, e una delle più famose e terribili. E' l' ultima sua poesia,... (continua)
Am Abend tönen duie herbslichen Wälder
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/9/2014 - 12:17
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Il canto della foresta (La colonia Cecilia)

anonimo
Il canto della foresta (La colonia Cecilia)
[1890]
La “colonia Cecilia”, nello Stato brasiliano del Paranà, rappresentò un tentativo, che vide come protagonisti soprattutto italiani, di convivenza comunitaria di stampo anarchico. Ebbe vita breve, tra il 1890 ed il 1894.

L’idea di costruire una comunità anarchica nacque dall’agronomo pisano Giovanni Rossi (1856-1943), soprannominato “Cardias”, che era anche giornalista e militante anarchico, sempre alla ricerca della realizzazione pratica delle idee libertarie che circolavano nel periodo. Già nel 1887 Cardias evevo messo su una comune contadina in provincia di Cremona (“La Cittadella”), ma l’esperimento era naufragato dopo poco, soprattutto a causa della diffidenza della popolazione locale. Ma lui non si diede per vinto e, convinto che in Italia non ci fossero le condizioni per attuare le sue idee (“terra di ladri”, come dice la canzone), decise che il Brasile poteva essere il posto... (continua)
L'eco delle foreste
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 12:15

Lamento d'un soldato

anonimo
Lamento d'un soldato
[‘800]
Canzone proveniente dalla Campania.
Testo trovato in “Canti popolari delle provincie meridionali”, a cura di Antonio Casetti, edizioni Loescher, 1872
Piango, misero me, che son soldato,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 10:25
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21 settembre 1864

21 settembre 1864
[2014]
Parole e musica di Beppe Novajra di Poirino, Torino, chansonnier in lingua piemontese e italiana.

L’unica canzone che mi sia riuscito di trovare (e da me trascritta all’ascolto) su quella che viene spesso definita come la “prima strage di Stato”, erroneamente visto che soldati e carabinieri dell’ “Unitalia” - come la chiama qui Beppe Novajra, in assonanza a “mitraglia” - si erano già resi protagonisti di molti altri feroci eccidi nel sud Italia, come quelli di Montefalcione, di Ruvo del Monte, di Auletta e di Pontelandolfo e Casalduni.

Nel 1864, a tre anni dalla proclamazione dell’Unità, era cosa nota che la capitale del Regno non avrebbe potuto rimanere ancora a lungo quassù a Torino. Non sto qui ad approfondire - anche perchè non ne so abbastanza - come mai si decise per Firenze e non per Roma (c’entravano il Papa e gli accordi con la Francia di Napoleone III), ma il modo in cui... (continua)
’64, 21 settembre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2014 - 20:52
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La Borinqueña

La Borinqueña
Música: Francisco Ramírez / Félix Astol Artés
Letras revolucionarias de la canción por:
Lola Rodríguez de Tió



The song "La Borinkeña" or "La Borinqueña" was originally created during the 1800s by the Puerto Rican patriot Don Francisco Ramírez during a time of upheaval in the island of Puerto Rico.

Much later the Puerto Rican female revolutionary leader, Lola Rodríguez de Tió, wrote a poem in support of the Puerto Rican revolutiony factions and adopted the poem as the song's lyrics. Together with Francisco Ramírez, Lola, had created the widely known revolutionary song lyrics to the music still used to this day by Puerto Rican Nationalists, Socialists, Independentists, Sovereignists, Autonomists, Libertarians, Nihilists and other left wing movements. Even the Centralists and the Conservatives of the Popular Democratic Party and even more some of the pro state Federalists like to sing... (continua)
¡Despierta, borinqueño
(continua)
inviata da BorikuaTainoGuerrero 24/9/2014 - 11:48
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Sempre nuova è l'alba

Sempre nuova è l'alba
[1948]
Versi di Rocco Scotellaro, nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953”, pubblicata da Mondadori nel 1954.
Messa in musica da Ambrogio Sparagna, nella cantata “Passaggio alla città” composta nel 2003 su commissione della Regione Basilicata.

In prefazione alla raccolta “È fatto giorno” del 1954, Carlo Levi definì questi versi del poeta di Tricarico come la “Marsigliese del movimento contadino”…

Grazie a Gianfranco per aver suggerito questa poesia a commento di Noi non ci bagneremo.
Sempre nuova è l'alba
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2014 - 10:35
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Traffic: Dear Mr. Fantasy

Traffic: Dear Mr. Fantasy
Lorenzo, ma il riff di basso in "Dear Mr. Fantasy" (1967) dei Traffic non è lo stesso di "Your Time Is Gonna Come" (1968-69) dei Led Zeppelin?
Allora Robert Plant e soci saccheggiavano anche i loro contemporanei, non solo i vecchi bluesmen!
Bernart Bartleby 24/9/2014 - 09:54
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Crisis

Crisis
[1978]
Lyrics and music by Bob Marley
Testo e musica di Bob Marley
Album: Kaya
They say the sun, shines for all
(continua)
inviata da Parva Securis 24/9/2014 - 07:41
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Fuck Anita Bryant [Fuck Aneta Briant]

Fuck Anita Bryant [Fuck Aneta Briant]
[1978]
Lyrics, insults and music by David Allan Coe
Testo, insulti e musica di David Allan Coe
Album: Nothing Sacred

Non ci sono solamente gli hacker vendicatori; anche noialtri delle CCG ci abbiamo il nostro Anonymous. Ogni tanto si fa vivo (ed è sempre il benvenuto), e lo fa quasi sempre con testi, come dire, fuori dalla righe. Così questa Fuck Anita Bryant, un pezzo del '78 di un tipino che si chiama David Allan Coe e che qui andiamo a presentare con grande letizia (non la Moratti, ci teniamo a dirlo).

Un album che si chiama “Niente è sacro”; una copertina apparentemente fatta alla bell'e meglio, e diciture del tipo “Solo per adulti” e “Consigliabile non suonarlo all'aria aperta”; pieno di errori di ortografia ("Not recomended", "Not for sale in store's"); canzoni che parlano di amplessi con la pornostar Linda Lovelace e altre cose così, compreso il "Master Bation Blues" e compresa... (continua)
Hey, fuck Anita Bryant
(continua)
inviata da Anonymous 24/9/2014 - 05:07
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The Promise of a New Day

The Promise of a New Day
Album: "Spellbound" (1991)
Eagle's calling and he's calling your name
(continua)
inviata da Anonymous 24/9/2014 - 04:09

Adamello

anonimo
Adamello
Chanson italienne – Adamello – anonimo – 1918

Le massif d'Adamello-Presanella est un massif des Préalpes orientales méridionales. Il s'élève en Italie (entre le Trentin-Haut-Adige et la Lombardie). La Cima Presanella est le point culminant du massif. Le Monte Adamello est le deuxième plus haut sommet. Le massif abrite d'importants glaciers.
Durant la guerre 1915-1918 (l'Italie n'entre en guerre qu'en 1915), la ligne de front s'établit sur l'Adamello et la confrontation dans les neiges éternelles reçu le nom de « guerre blanche ». Comme pour le reste du front, le nombre de victimes fut énorme.
Ici, c'est un mutilé qui remémore son parcours.
ADAMELLO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/9/2014 - 20:26

Contro la guerra 1915-1918

anonimo
Contro la guerra 1915-1918
Chanson italienne – Contro la guerra 1915-1918 – anonimo - 1918
CONTRE LA GUERRE 1915-1918
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/9/2014 - 20:23




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