Die Heimkehr (oder Die Rückkehr)
Traduzione italiana di Ruth Leiser e Franco Fortini, da “Brecht. Poesie e Canzoni”, Einaudi 1962 (terza edizione)
IL RITORNO
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2014 - 11:16
Fischia il vento
FISCHIA IL VENTO. (1998)
Durante il convegno di Biella, dell'ottobre '98, Francesco Biga, direttore scientifico dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia, ha presentato un intervento sulla genesi delle parole nella canzone "Fischia il Vento"
Si tratta di una relazione completa su quella che Roberto Leydi, nella Storia d'Italia, chiama "La" canzone della Resistenza.
Credo utile pubblicare l'intervento di F. Biga per proseguire nel lavoro di ricerca sulle canzoni della Resistenza e la loro storia.
Come è noto, "Fischia il Vento" diventò la canzone ufficiale di tutte le Brigate partigiane garibaldine del nord Italia che, negli anni 1944-45, combatterono contro i nazifascisti.
Come illustreremo, le prime parole della canzone nacquero nel dicembre 1943 in valle Andora (nel savonese). Successivamente fu terminata in Valle Pannavaira, nell'entroterra di... (continua)
gianfranco 30/10/2014 - 11:15
Brigata Caio
Dal discorso di Federico Fornaro per il 25 Aprile : "Ora e sempre Resistenza"
Oggi la memoria della Resistenza ha bisogno di una seria ricerca storica, che sia capace di restituire il senso del vissuto individuale degli avvenimenti di quei lunghi e drammatici venti mesi, in modo da suscitare interesse e attenzione dei giovani e superare la frattura che negli anni si è venuta a creare tra le generazioni. Una frattura tra gli anziani che hanno conosciuto i drammi della guerra, della fame e il presente dei loro figli e nipoti che per loro fortuna non hanno mai incontrato né l’una e né l’altra, o al massimo la hanno vista in televisione tra un spot e l’altro.
Solo conoscendo dalla viva voce degli anziani cosa siano realmente state la dittatura fascista, la guerra e la fame, le giovani generazioni potranno comprendere quanto grande sia il valore della democrazia, della pace e della prosperità.
Oggi la memoria della Resistenza ha bisogno di una seria ricerca storica, che sia capace di restituire il senso del vissuto individuale degli avvenimenti di quei lunghi e drammatici venti mesi, in modo da suscitare interesse e attenzione dei giovani e superare la frattura che negli anni si è venuta a creare tra le generazioni. Una frattura tra gli anziani che hanno conosciuto i drammi della guerra, della fame e il presente dei loro figli e nipoti che per loro fortuna non hanno mai incontrato né l’una e né l’altra, o al massimo la hanno vista in televisione tra un spot e l’altro.
Solo conoscendo dalla viva voce degli anziani cosa siano realmente state la dittatura fascista, la guerra e la fame, le giovani generazioni potranno comprendere quanto grande sia il valore della democrazia, della pace e della prosperità.
Gianfranco 29/10/2014 - 22:26
Magazzino 18
DA SANREMO ALLE FOIBE. FENOMENOLOGIA DI SIMONE CRISTICCHI
Analisi critica dello spettacolo Magazzino 18 di Cristicchi e Bernas.
Trieste/Trst, 3 novembre 2014
alle ore 17.00 presso la libreria Knulp, via Madonna del Mare 7
Hanno garantito finora la loro presenza: Claudia Cernigoi, Piero Purini, Sandi Volk.
da dieci febbraio
Analisi critica dello spettacolo Magazzino 18 di Cristicchi e Bernas.
Trieste/Trst, 3 novembre 2014
alle ore 17.00 presso la libreria Knulp, via Madonna del Mare 7
Hanno garantito finora la loro presenza: Claudia Cernigoi, Piero Purini, Sandi Volk.
da dieci febbraio
CCG Staff 29/10/2014 - 21:46
4 marzo 1943 [Gesù bambino]
Eccellente e molto strutivo questo blog. Grazie. Ciao. Ivone
Ivone Bühler 29/10/2014 - 15:55
Voglia di gridare
1994
Daniele Silvestri
1994, Daniele Silvestri pubblica la canzone “Voglia di gridare”, oggi una delle più conosciute del suo ormai cospicuo repertorio. Il senso è semplice quanto stimolante: lo slogan riduce, semplifica, massimalizza. Un condensato che denuncia ma non spiega, che va gridato e non detto, che deve colpire e non dialogare. Che, quindi, secondo Silvestri, è “fascista di natura”.
Daniele Silvestri
1994, Daniele Silvestri pubblica la canzone “Voglia di gridare”, oggi una delle più conosciute del suo ormai cospicuo repertorio. Il senso è semplice quanto stimolante: lo slogan riduce, semplifica, massimalizza. Un condensato che denuncia ma non spiega, che va gridato e non detto, che deve colpire e non dialogare. Che, quindi, secondo Silvestri, è “fascista di natura”.
Vorrei che tu partissi con un tempo house
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 29/10/2014 - 09:15
Illegal Alien
Uma versão para aqueles que falam o Português.
O IMIGRANTE ILEGAL
(continua)
(continua)
inviata da Rita Menina 29/10/2014 - 07:31
Il bersagliere ha cento penne
anonimo
testo trovato in un opuscolo della 28° Brigata Garibaldi "Oreste" dedicato ai canti partigiani
Il fascista ha cento insegne
(continua)
(continua)
inviata da gianfranco 28/10/2014 - 20:37
The White Slave
[1912]
Versi di Joel Emmanuel Hägglund, meglio noto come Joe Hill.
Sulla melodia della popolarissima "Meet Me Tonight In Dreamland" di Beth Slater Whitson e Leo Friedman (1909).
Nell’edizione del 1913 del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW).
Non sembra che sia passato più di un secolo da che Joe Hill scrisse questa canzone…
Come allora, anche oggi continua a farsi mercato della carne di donne di pelle bianca e nera sui marciapiedi delle nostre metropoli…
Mi sono ricordato le parole di un funzionario di polizia romeno che collaborava con Don Oreste Benzi (1925-2007) contro la tratta delle donne dai paesi dell’est Europa… Era il 2007 e l’opinione pubblica era scossa dall’assassinio di Giovanna Reggiani, violentata e uccisa da un giovane romeno. Proprio in quell’occasione un poliziotto disse a Benzi: “[…] I lupi feroci siete voi italiani. Voi oggi in Italia... (continua)
Versi di Joel Emmanuel Hägglund, meglio noto come Joe Hill.
Sulla melodia della popolarissima "Meet Me Tonight In Dreamland" di Beth Slater Whitson e Leo Friedman (1909).
Nell’edizione del 1913 del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW).
Non sembra che sia passato più di un secolo da che Joe Hill scrisse questa canzone…
Come allora, anche oggi continua a farsi mercato della carne di donne di pelle bianca e nera sui marciapiedi delle nostre metropoli…
Mi sono ricordato le parole di un funzionario di polizia romeno che collaborava con Don Oreste Benzi (1925-2007) contro la tratta delle donne dai paesi dell’est Europa… Era il 2007 e l’opinione pubblica era scossa dall’assassinio di Giovanna Reggiani, violentata e uccisa da un giovane romeno. Proprio in quell’occasione un poliziotto disse a Benzi: “[…] I lupi feroci siete voi italiani. Voi oggi in Italia... (continua)
One little girl, fair as a pearl,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/10/2014 - 16:03
The Rebel's Toast (Liberty Forever)
[1914?]
Versi di Joel Emmanuel Hägglund, meglio noto come Joe Hill, pubblicati nell’edizione del 1914 del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW). La musica non è nota.
Mi sembra evidente che questa celebrazione del “buon vecchio zoccolo di legno”, il sabot, non sia altro che l’invito a considerare come forma di lotta contro potenti ed affamatori, quando necessaria, il “buon vecchio sabotaggio”.
Prima ancora del gatto nero incazzato, disegnato da Ralph Chaplin per l’IWW, uno dei simboli dell’anarcosindacalismo era infatti lo zoccolo di legno, il sabot, che – chissà un po’ come – durante le proteste finiva frequentemente negli ingranaggi dei telai…
Versi di Joel Emmanuel Hägglund, meglio noto come Joe Hill, pubblicati nell’edizione del 1914 del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW). La musica non è nota.
Mi sembra evidente che questa celebrazione del “buon vecchio zoccolo di legno”, il sabot, non sia altro che l’invito a considerare come forma di lotta contro potenti ed affamatori, quando necessaria, il “buon vecchio sabotaggio”.
Prima ancora del gatto nero incazzato, disegnato da Ralph Chaplin per l’IWW, uno dei simboli dell’anarcosindacalismo era infatti lo zoccolo di legno, il sabot, che – chissà un po’ come – durante le proteste finiva frequentemente negli ingranaggi dei telai…
If Freedom's road seems rough and hard,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/10/2014 - 15:31
Ewakuacja Breslau 1945
27, 28 ottobre 2014
L'EVACUAZIONE DI BRESLAVIA 1945
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 28/10/2014 - 01:47
Hildebrandslied
anonimo
Grazie, caro amico, e mille scuse per il lungo silenzio, ma prima la Fiera del Libro di Francoforte e poi un altro viaggio di lavoro mi hanno impedito di dedicarmi a questa piacevole serie di scambi di ricordi e informazioni. Ho cercato in tutti i modi di mettermi in contatto con la nostra comune collega Edith Heidegger-Moroder a Bolzano ma non ci sono riuscito. Le due mail che mi hanno indicato non funzionano più e non me la sono sentita di importunarla per telefono. Certo che sarebbe forse la persona a cui queste tue note farebbero più piacere... Se lo vedi o se lo senti, o se gli scrivi, salutami tanto il mitico Fabrizio Domenico.
Max
Max
Massimo Giachi 27/10/2014 - 23:01
Amore mio non piangere
anonimo
MON AMOUR NE PLEURE PAS
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2014 - 14:40
Casey Jones, the Union Scab
[1912]
Parole di Joe Hill
Sulla melodia de “The Ballad of Casey Jones” di Eddie Newton (su testo di Wallace Saunders e T. Lawrence Seibert, 1900)
Testo trovato su Folk Archive
Interpretata da Earl Robinson, Pete Seeger ed Utah Phillips, tra gli altri.
In questa canzone l’agitatore Joe Hill osa parodiare ferocemente la canzone dedicata ad uno degli eroi statunitensi per eccellenza, il macchinista ferroviere Casey Jones che nell’aprile del 1900, dopo aver lanciato la sua locomotiva alla massima velocità per arrivare a destinazione all’ora prevista, avvedutosi dell’inevitabile scontro con un altro locomotore in sosta sullo stesso binario, anziché fare lo “Schettino” si adoperò a cercare di frenare la macchina e ridurre gli effetti dell’impatto. Sacrificò sé stesso ma salvò la vita dei passeggeri.
Per Joe Hill, Casey Jones non è affatto un eroe. In fondo è proprio lui ad aver lanciato il... (continua)
Parole di Joe Hill
Sulla melodia de “The Ballad of Casey Jones” di Eddie Newton (su testo di Wallace Saunders e T. Lawrence Seibert, 1900)
Testo trovato su Folk Archive
Interpretata da Earl Robinson, Pete Seeger ed Utah Phillips, tra gli altri.
In questa canzone l’agitatore Joe Hill osa parodiare ferocemente la canzone dedicata ad uno degli eroi statunitensi per eccellenza, il macchinista ferroviere Casey Jones che nell’aprile del 1900, dopo aver lanciato la sua locomotiva alla massima velocità per arrivare a destinazione all’ora prevista, avvedutosi dell’inevitabile scontro con un altro locomotore in sosta sullo stesso binario, anziché fare lo “Schettino” si adoperò a cercare di frenare la macchina e ridurre gli effetti dell’impatto. Sacrificò sé stesso ma salvò la vita dei passeggeri.
Per Joe Hill, Casey Jones non è affatto un eroe. In fondo è proprio lui ad aver lanciato il... (continua)
The Workers on the S. P. line to strike sent out a call;
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2014 - 11:49
Die erfrorenen Soldaten
[1915-22]
Versi di Karl Kraus (1874-1936), austriaco, scrittore, giornalista, autore satirico, saggista, aforista e poeta, dalla tragedia intitolata “Die letzten Tage der Menschheit” (“Gli ultimi giorni dell’umanità”), scritta in reazione all’ecatombe della Grande Guerra.
Musica composta da Hanns Eisler nel 1928 (“Zwei Männerchöre Op. 35”, l’altro brano è Kohlen für Mike di Bertolt Brecht), poi nella “Chöre” pubblicata nella DDR nel 1976.
Gli ultimi giorni dell’umanità stanno al centro dell’opera di Karl Kraus, come il Minotauro nel labirinto. Tutti i suoi saggi, i suoi aforismi, i suoi pamphlets, le sue liriche convergono verso questo testo di teatro irrappresentabile, che accoglie in sé tutti i generi e gli stili letterari, così come la realtà di cui parla – quell’irrappresentabile evento che fu la prima guerra mondiale – racchiudeva in sé le più sottili e inedite varietà dell’orrore.... (continua)
Versi di Karl Kraus (1874-1936), austriaco, scrittore, giornalista, autore satirico, saggista, aforista e poeta, dalla tragedia intitolata “Die letzten Tage der Menschheit” (“Gli ultimi giorni dell’umanità”), scritta in reazione all’ecatombe della Grande Guerra.
Musica composta da Hanns Eisler nel 1928 (“Zwei Männerchöre Op. 35”, l’altro brano è Kohlen für Mike di Bertolt Brecht), poi nella “Chöre” pubblicata nella DDR nel 1976.
Gli ultimi giorni dell’umanità stanno al centro dell’opera di Karl Kraus, come il Minotauro nel labirinto. Tutti i suoi saggi, i suoi aforismi, i suoi pamphlets, le sue liriche convergono verso questo testo di teatro irrappresentabile, che accoglie in sé tutti i generi e gli stili letterari, così come la realtà di cui parla – quell’irrappresentabile evento che fu la prima guerra mondiale – racchiudeva in sé le più sottili e inedite varietà dell’orrore.... (continua)
[Bei der vordersten Linie in den Karpathen. Es ist alles ruhig. In den Schützengräben stehende Leichname, Mann neben Mann, das Gewehr im Anschlag.]
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2014 - 10:46
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
La stazione di Bologna
[2012]
Lorenzo Scuda - Davide Calabrese
Con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
Tromba: Matteo Costanzi
Trombone: Giordano Bruno Tedeschi
Sax Alto: Stefano Melloni
Sax Tenore: Alessio Alberghini
Violini: Tania Righi e Anna Lodi Rizzini
Pianoforte: Simone Manfredini
Chitarra: Lorenzo Scuda
Contrabbasso: Camilla Missio
Batteria: Sebastian Mannuzza
"Cinque anacronistici viaggiatori alle prese con i trasporti del ventunesimo secolo", recita la presentazione di questa canzoncina apparentemente leggerissima e démodée. Tre simpatici giovani e due ragazze, tutti vestiti da inizio '900, cantano quella che sembra un'arietta dell'epoca, ma che parla con intenti garbatamente satirici della grande stazione attuale coi suoi personaggi, i suoi viaggiatori d'ogni giorno, i gabinetti a pagamento, il giovanotto cannato che chiede soldi al pari,... (continua)
Lorenzo Scuda - Davide Calabrese
Con Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
Tromba: Matteo Costanzi
Trombone: Giordano Bruno Tedeschi
Sax Alto: Stefano Melloni
Sax Tenore: Alessio Alberghini
Violini: Tania Righi e Anna Lodi Rizzini
Pianoforte: Simone Manfredini
Chitarra: Lorenzo Scuda
Contrabbasso: Camilla Missio
Batteria: Sebastian Mannuzza
"Cinque anacronistici viaggiatori alle prese con i trasporti del ventunesimo secolo", recita la presentazione di questa canzoncina apparentemente leggerissima e démodée. Tre simpatici giovani e due ragazze, tutti vestiti da inizio '900, cantano quella che sembra un'arietta dell'epoca, ma che parla con intenti garbatamente satirici della grande stazione attuale coi suoi personaggi, i suoi viaggiatori d'ogni giorno, i gabinetti a pagamento, il giovanotto cannato che chiede soldi al pari,... (continua)
Che bella la stazione di Bologna,
(continua)
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 27/10/2014 - 02:35
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato, Treni
A Margalida
interpretata da Eugenio Finardi e da Peppe Voltarelli sempre in duetto con Joan Isaac
Finardi in duo con Joan Isaac al festival "Cose di Amilcare" nel febbraio 2013:
Voltarelli in duo con Joan Isaac dal disco "Planetario":
Voltarelli in duo con Joan Isaac dal disco "Planetario":
A MARGALIDA
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 22:21
The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
dallo spettacolo Cançons d'amor i anarquia
HERE'S TO YOU
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 21:36
Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]
in Cançons d'amor i anarquia [2004]
Bilingual version (Italian and Catalan) performed by Olden (Davide Sellari) and Joan Isaac
in Cançons d'amor i anarquia (Songs of Love and Anarchy) [2004]
Version bilingue (italien et catalan) interprétée par Olden (Davide Sellari) et Joan Isaac
dans Cançons d'amor i anarquia (Chansons d'amour et d'anarchie) [2004]
Kaksikielisen (italian- ja kataloniankielisen) version laulavat Olden (Davide Sellari) ja Joan Isaac
albumista Cançons d'amor i anarquia (Rakkauden i anarkian lauluja) [2004]
Bilingual version (Italian and Catalan) performed by Olden (Davide Sellari) and Joan Isaac
in Cançons d'amor i anarquia (Songs of Love and Anarchy) [2004]
Version bilingue (italien et catalan) interprétée par Olden (Davide Sellari) et Joan Isaac
dans Cançons d'amor i anarquia (Chansons d'amour et d'anarchie) [2004]
Kaksikielisen (italian- ja kataloniankielisen) version laulavat Olden (Davide Sellari) ja Joan Isaac
albumista Cançons d'amor i anarquia (Rakkauden i anarkian lauluja) [2004]
CANÇÓ DE MAIG
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 21:32
La Locomotiva
CATALANO / CATALAN - Silvia Comes
Versione catalana di Miquel Pujadó cantata da Silvia Comes
dallo spettacolo "Cançons d'amor i anarquia" dedicato a Salvador Puig Antich
Silvia Comes, cantautrice, musicista e compositrice di Barcellona, canta sia in castigliano che in catalano. Ancora molto giovane, ha accompagnato Lluis Llach nelle tournée Un núvol blanc e Un pont de mar blava. Il suo legame con la poesia è continuo e fertilissimo. A fine anni Novanta in duo con Lidia Pujol incide due dischi con poesie di Luis Cernuda, Jaime Gil de Biedma e i poeti beat statunitensi.
Nel 2007, dopo un silenzio di sette anni, esce Faro, il suo primo disco solista. Nel 2013 vince il Premio BarnaSants con uno spettacolo dove mette in musica le poesie di Gloria Fuertes.
Versione catalana di Miquel Pujadó cantata da Silvia Comes
dallo spettacolo "Cançons d'amor i anarquia" dedicato a Salvador Puig Antich
Silvia Comes, cantautrice, musicista e compositrice di Barcellona, canta sia in castigliano che in catalano. Ancora molto giovane, ha accompagnato Lluis Llach nelle tournée Un núvol blanc e Un pont de mar blava. Il suo legame con la poesia è continuo e fertilissimo. A fine anni Novanta in duo con Lidia Pujol incide due dischi con poesie di Luis Cernuda, Jaime Gil de Biedma e i poeti beat statunitensi.
Nel 2007, dopo un silenzio di sette anni, esce Faro, il suo primo disco solista. Nel 2013 vince il Premio BarnaSants con uno spettacolo dove mette in musica le poesie di Gloria Fuertes.
LA LOCOMOTORA
(continua)
(continua)
26/10/2014 - 21:14
Il bersagliere ha cento penne
anonimo
non vedo citata una esecuzione, quindi vorrei aggiungere:
Canti della Resistenza
del Gruppo Folk Italiano di Paolo Castagnino "Saetta"
che riporta il brano col titolo "Il Partigiano", ne indica come provenienza un distaccamento della divisione garibaldina "Cichero" (entroterra di Chiavari) e nella seconda strofa recita:
Quando scende la notte scura
tutti dormono laggiù alla pieve
ma camminando sotto la neve
il partigian scende in azion
P.S. la cover del disco LP 33 giri è questa
Canti della Resistenza
del Gruppo Folk Italiano di Paolo Castagnino "Saetta"
che riporta il brano col titolo "Il Partigiano", ne indica come provenienza un distaccamento della divisione garibaldina "Cichero" (entroterra di Chiavari) e nella seconda strofa recita:
Quando scende la notte scura
tutti dormono laggiù alla pieve
ma camminando sotto la neve
il partigian scende in azion
P.S. la cover del disco LP 33 giri è questa
gianfranco 26/10/2014 - 17:38
O vintiquattro d'Arvî
anonimo
U 24 D'ARVI di Costante Buzzelli "Tan"
Il testo che segue è tratto dal libretto Sulla terra faremo libertà" stampato nel 1999 dalla Provincia di Genova e curato da Giorgio "Getto" Viarengo.
Il brano musicale, come dice Cecilia Seminara nella sua tesi di Laurea, è "una canzone modellata sul genere ligure per eccellenza, il trallallero". Solo "modellata" in quanto l'impianto sonoro e la presenza dell'accompagnamento strumentale la diffenziano dal vero "trallallero", canto polifonico urbano genovese.
Le parole della canzone sono di Costante Buzzelli "Tan", datate nei giorni subito sucessivi alla Liberazione; alle strofe originali viene poi aggiunta un'ultima strofa per il 30 giugno 1960: le parole sono di Ludovico Carlio.
L'esecuzione del brano musicale proposta, ma credo anche l'unica per la specificità "genovese" della canzone, che non penso fosse diffusa fuori dell'ambito cittadino,... (continua)
Il testo che segue è tratto dal libretto Sulla terra faremo libertà" stampato nel 1999 dalla Provincia di Genova e curato da Giorgio "Getto" Viarengo.
Il brano musicale, come dice Cecilia Seminara nella sua tesi di Laurea, è "una canzone modellata sul genere ligure per eccellenza, il trallallero". Solo "modellata" in quanto l'impianto sonoro e la presenza dell'accompagnamento strumentale la diffenziano dal vero "trallallero", canto polifonico urbano genovese.
Le parole della canzone sono di Costante Buzzelli "Tan", datate nei giorni subito sucessivi alla Liberazione; alle strofe originali viene poi aggiunta un'ultima strofa per il 30 giugno 1960: le parole sono di Ludovico Carlio.
L'esecuzione del brano musicale proposta, ma credo anche l'unica per la specificità "genovese" della canzone, che non penso fosse diffusa fuori dell'ambito cittadino,... (continua)
gianfranco 26/10/2014 - 17:20
Eurialo e Niso
Muy buen ejemplo contemporáneo de tradición clásica. Muy buena recreación del tema épico virgiliano. El autor merece la felicitación por su obra.
VC 26/10/2014 - 15:22
Patriarcat
Brigitte Fontaine et Areski Belkacem.
Album: Vous et nous (1977)
Le titre Patriarcat, où se confondent boîte à rythmes, mini-Moog, bandonéon et guitare électrique est à cet égard l'une des plus étonnantes chansons enregistrées par Brigitte Fontaine, qui slame ici avant l'heure un texte où elle appelle les hommes à abandonner la violence et la raison pour s'abandonner aux sensations et aux sentiments.
Wikipedia
Album: Vous et nous (1977)
Le titre Patriarcat, où se confondent boîte à rythmes, mini-Moog, bandonéon et guitare électrique est à cet égard l'une des plus étonnantes chansons enregistrées par Brigitte Fontaine, qui slame ici avant l'heure un texte où elle appelle les hommes à abandonner la violence et la raison pour s'abandonner aux sensations et aux sentiments.
Wikipedia
En direct de l’arbre de transmission. L’organisation du contrôle est une performance de haut niveau, score trois à zéro. Ulysse a gagné, battant Zorro et King Size est vainqueur à droite de votre écran.
(continua)
(continua)
25/10/2014 - 23:30
Toz jorz dras de soie tristrons
Sempre dalla pubblicazione citata: nel corso dei secoli le epidemie di peste e colera si abbattono sulle popolazioni, colpendo in particolare gli operai/operaie delle proto-fabbriche, sia per le pesanti condizioni di vita:
L’epidemia (1835) è l’occasione per la stesura di una relazione, curata dal maggiore medico Mussa, in cui si legge: "Quasi la metà della popolazione di questa città è costituita dalla classe degli indigenti, e questi sono quasi tutti filatorieri nutriti male, e con alimenti esclusivamente vegetali, freddi; alloggiati in umili abituri, più bassi del suolo che li circonda, oscuri, freddi, per lo più vicino ad acque stagnanti e guaste..."
sia, particolare forse sfuggito, perchè per loro c'è una sorta di maledizione ereditaria:
Uno studio medico (1865) sulla costituzione fisica degli abitanti evidenzia ancora una volta le condizioni disagiate del “ceto dei filatoristi”.... (continua)
L’epidemia (1835) è l’occasione per la stesura di una relazione, curata dal maggiore medico Mussa, in cui si legge: "Quasi la metà della popolazione di questa città è costituita dalla classe degli indigenti, e questi sono quasi tutti filatorieri nutriti male, e con alimenti esclusivamente vegetali, freddi; alloggiati in umili abituri, più bassi del suolo che li circonda, oscuri, freddi, per lo più vicino ad acque stagnanti e guaste..."
sia, particolare forse sfuggito, perchè per loro c'è una sorta di maledizione ereditaria:
Uno studio medico (1865) sulla costituzione fisica degli abitanti evidenzia ancora una volta le condizioni disagiate del “ceto dei filatoristi”.... (continua)
gianfranco 25/10/2014 - 23:18
Après la guerre
(1974)
Album: "L'Incendie" (Brigitte Fontaine et Areski Belkacem)
Après la guerre dessine un monde parfait, annonçant Le Repas des dromadaires sur Vous et nous.
Album: "L'Incendie" (Brigitte Fontaine et Areski Belkacem)
Après la guerre dessine un monde parfait, annonçant Le Repas des dromadaires sur Vous et nous.
Les blés sont en fleurs.
(continua)
(continua)
25/10/2014 - 23:16
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Poesia di Bertolt Brecht
Musica di Hanns Eisler, nell’opera “Neue Kinderlieder”
Interpretata, per esempio, da Sonja Kehler in “Sonja Kehler Singt Hanns Eisler”
Wilhelm Pieck (1876–1960), citato nella prima strofa, fondatore della lega Spartachista e dirigente comunista tedesco, fu il primo e unico presidente della Repubblica Democratica Tedesca, dal 1949 fino alla sua morte. La carica fu in seguito abolita.