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Prima del 2014-10-20

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Roman de Rou, vv. 845-932 [N'aveit encor gueres regne]

Roman de Rou, vv. 845-932 [N'aveit encor gueres regne]
[ca. 1174]
Dal Roman de Rou, vv. 845-932
D'après le Roman de Rou, verses 845-932
From the Roman de Rou, lines 845-932
Musica/Musique/Music: Ignota / Inconnue / Unknown
(Vedi introduzione/ Voir introduction / See Introduction)

La Comune dei contadini normanni

Il brano che state per leggere proviene dal Roman de Rou, una cronaca in versi scritta in normanno da Wace (chiamato anche Robert Wace o Maistre Wace attorno al 1174 (Wace visse tra circa il 1110 e morì sicuramente dopo il 1174; ma le uniche scarne notizie biografiche sulla sua figura provengono dalla sua cronaca, dalla quale sappiamo anche che era nato nell'isola di Jersey). Il Roman de Rou copre la storia e gli avvenimenti del Ducato di Normandia dai tempi del capostipite Rollone, conte di Rouen, (845-932; Rollone era nato a Ålesund, in Norvegia, parlava ancora l'antico norvegese e il suo nome è la latinizzazione di Hrólfr) fino... (continua)
N'aveit encor gueres regne
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/10/2014 - 20:26
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Le roi a fait battre tambour, ou La marquise empoisonnée

anonimo
Le roi a fait battre tambour, <i>ou</i> La marquise empoisonnée
[Mi-XVIIIème siècle
Metà del XVIII secolo]]
Musica: Anonyme Baroque / Anonimo Barocco


La versione dell'ensemble Le Poème Harmonique di Vincent Dumestre
La version de l'ensemble Le Poème Harmonique de Vincent Dumestre



Tiré de l'album Aux marches de palais - Chansons de la France d'autrefois. Dall'album Aux marches de palais - Chansons de la France d'autrefois.

Claire Lefilliâtre
Serge Goubiod
Marco Horvat

Sylvie Moquet (viola)
Françoise Enock, Friederike Heumann (viola da gamba)
Vincent Dumestre (sistro, chitarra barocca, tiorba)

Le Poème Harmonique / Vincent Dumestre (direttore)


Il brano risale a circa il 1750 e, nonostante le ricerche, non sono mai stati individuati né l'autore delle parole, né quello della musica che, tuttavia, mostra chiaramente la sua matrice barocca pienamente e filologicamente restituita dall'ensemble Le Poème Harmonique nella versione diretta da Vincent... (continua)
Quand le roi entra dans la cour
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/10/2014 - 20:34
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Lu bene re la mamma sì tu, figghja

Lu bene re la mamma sì tu, figghja
E poi ci sono altre guerre, o meglio guerre nelle guerre, in cui il nemico è chi ti ha dato la vita o chi ne ha fatto parte da sempre. È una guerra in cui la morte è una spada di Damocle sempre pronta a trafiggere una vita già spogliata delle gioie fondamentali che le dovrebbero appartenere, quale l'abbraccio di un figlio per la buonanotte. Sono le guerre nelle famiglie di 'ndrangheta, guerre scatenate da madri coraggiose che si ribellano a un destino di malavita segnato dalla nascita per sé e, soprattutto, per i propri figli.

Una di queste combattenti è Giusy Pesce, che si ribella al suo cognome e a quel che rappresenta, pagando la sua collaborazione con la giustizia con una vita in località protetta lontana dai suoi beni più preziosi, i suoi bambini. I suoi sentimenti li ha raccolti in una lettera, consegnata alla procuratrice che seguiva la sua collaborazione. Dal testo di quella... (continua)
A ninna ninna ninna ninnna e sonnu.
(continua)
inviata da Giovanna Torre 17/10/2014 - 21:58
Percorsi: Mafia e mafie
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O charlatão

O charlatão
[1971]
Parole e musica di José Mário Branco
Nel disco intitolato “Mudam-se os tempos, mudam-se as vontades”
Interpretata anche da Sérgio Godinho nel suo disco “Os sobreviventes” del 1972

Descrizione del Portogallo come ridotto sotto la dittatura di António Salazar, il ciarlatano (e affamatore e assassino).
Numa ruela de má fama
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/10/2014 - 13:44
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Com uma arma, com uma flor

Com uma arma, com uma flor
[1975]
Parole e musica di José Niza
Con l’arrangiamento e l’orchestra di José Calvário
Canzone presentata al XII Grande Prémio Tv Da Canção 1975
Nasci num país de silêncio e luta
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/10/2014 - 13:15
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זאל שוין קומען די גאולה

זאל שוין קומען די גאולה
[1946?]
Parole di Shmerke Kaczerginski, in una raccolta pubblicata in Argentina nel 1955 poco dopo la sua morte in un disastro aereo nel 1954.
Musica di HaRav Avraham Yitzchak HaCohen Kook (1865-1935, הרב אברהם יצחק הכהן קוק), meglio conosciuto come Abraham Isaac Kook o con l’acronimo הראיה (HaRaAYaH, che significa Rabbino), ebreo aschenazita russo, filosofo e studioso della Torah, rabbino capo in Palestina durante il mandato britannico.
Testo trovato qui

Interpretata nel nostro millennio da Wolf Krakowski (album “Transmigrations: Gilgul” del 2001), da Maria Krupoves (album “Songs Of Vilna Ghetto / Vilniaus Geto Dainos” del 2003) e dai Klezmatics (nell’EP “Tiny Desk Concert” del 2011).

Quando il dolore non ci lascia riposare, cantiamo una canzone. Quando siamo affranti, beviamoci su. E se non c’è niente da bere, acqua fresca. L’acqua è la vita stessa: di cos’altro ha bisogno un ebreo? La salvezza arriverà. Signore, fa solo in modo che in futuro il Messia non arrivi – ancora una volta – un po’ troppo tardi!
אָנגעזאָלעט אויפן האַרצן, מאַכט מען אַ לחיים,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/10/2014 - 09:10
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Le Joueur De Pipeau

Le Joueur De Pipeau
Le Joueur De Pipeau

Chanson française – Hugues Aufray – 1966



Voici donc la chanson dont je t'avais parlé à propos du Charmeur de Rats Der Rattenfänger. Elle est plus accessible, notamment par les enfants et d'ailleurs, elle est illustrée ici par un dessin animé. Mais, elle n'a pas du tout la portée de la version allemande. Elle irait même à l'encontre de celle-ci.

Que veux-tu dire ?, Marco Valdo M.I. mon ami. Elle dirait donc blanc où la version d'Hannes Wader
dirait noir, ou rouge, ou bleu… Que sais-je ? Une autre tonalité, une autre couleur ? Un autre sens…

Exactement. Ce Joueur de Pipeau, je te le dis tout de suite, est très conforme à la version traditionnelle. Le vagabond est définitivement le méchant, il va tuer les enfants pour se venger. C'est le message que la bonne société, celle qui se voit comme la bonne société, la société des bonnes gens, ces gens de quelque part, de... (continua)
Un étranger est arrivé un beau soir
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/10/2014 - 23:11
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Couché tard, levé matin

Couché tard, levé matin
[1977]
Tradizionale canadese / Traditionnel canadien
Arrangiamento / Arrangement: Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: Malicorne 4



Almeno qualche anno fa, ma credo (e temo) che la cosa sia ancora attualissima, andava di moda il cosiddetto “ritorno alla natura”, con frotte di cittadini, spesso di estrazione borghese o piccolo-borghese, che vendevano tutto e acquistavano la casetta nelle campagne con annesso terreno coltivabile (vigna, frutteto, campo). La “frenetica vita” della città creò frotte di buffi laudatores temporis acti che, durante il fine settimana, smesse le giacche e cravatte di impiegato o professionista, si bardavano da contadini alle prese col ramato, la vanga, la raccolta delle ulive, magari pure qualche capo di allevamento e il quasi immancabile trattorino sotto il quale non di rado finivano schiacciati non sapendolo portare. La famosa vita sana dei campi, tipica di... (continua)
Le dimanche, faut aller à la messe
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/10/2014 - 22:56
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Fadinho do pobre

Fadinho do pobre
[800]
Canzone popolare portoghese – credo originariamente delle contadine del Beira Baixa all’epoca della battitura (“Coro das maçadeiras”) - ripresa e adattata da Tonicha in un suo EP del 1975.
Ó minha mãe dos trabalhos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/10/2014 - 15:09
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Cantaremos / Lutaremos

Cantaremos / Lutaremos
[1975]
Versi di Gonçalves Preto
Musica di Braga Santos
Canzone che dà il titolo ad un EP del 1975.
Agora companheiros cantaremos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/10/2014 - 14:21
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A cidade

A cidade
Versi di José Carlos Ary dos Santos
Musica di José Afonso
Nel disco intitolato “Contos velhos rumos novos” del 1969


A cidade é um chão de palavras pisadas
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/10/2014 - 11:45
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Qualquer dia

Qualquer dia
[1969]
Versi di Fernando M. Bernardes (1929-), ingegnere, matematico, scrittore e poeta portoghese
Musica di José Afonso
Nel disco intitolato “Contos velhos rumos novos”
No inverno bato o queixo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/10/2014 - 11:20
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Canção tão simples

Canção tão simples
[1967]
Versi del poeta Manuel Alegre, nella raccolta “O Canto e as Armas” pubblicata nel 1967.
Musica di António Portugal
Nel disco intitolato “Gente de aqui e de agora” pubblicato nel 1971
Quem poderá domar os cavalos do vento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/10/2014 - 10:41
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País de Abril

País de Abril
[1965]
Versi del poeta Manuel Alegre, nella raccolta “Praça da Canção” pubblicata nel 1965.
Musica di Luis Cília
Nel disco intitolato “Portugal Resiste” pubblicato in Francia nel 1965.
São tristes as cidades sob a chuva
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/10/2014 - 09:19

Minha pena minha espada

Minha pena minha espada
[1965]
Versi del poeta Manuel Alegre, nella raccolta “O Canto e as Armas” pubblicata nel 1967.
Musica di Luis Cília
Nel disco intitolato “Portugal Resiste” pubblicato in Francia nel 1965.
Dois países num país
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/10/2014 - 09:07
Oltre ottocento anni fa le operaie tessili avevano: salari da fame, minacce fisiche, miseria, intere notti e intere giornate al lavoro, padroni sfruttatori. Ce lo dice un documento dell'epoca, Toz jorz dras de soie tristrons, un canto affiorato in un poema cavalleresco di Chrétien de Troyes. E oggi, ci sarebbe da chiedersi, che cosa è cambiato?
Riccardo Venturi 16/10/2014 - 01:03
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Toz jorz dras de soie tristrons

Toz jorz dras de soie tristrons
[1180 ca.]
Da Yvain il Cavaliere del Leone
Canto popolare
D'après Yvain ou le Chevalier au Lion
Chanson populaire

Si veda anche la pagina Complainte des tisserandes di Marco Valdo M.I.
Voir aussi la page Complainte des tisserandes de Marco Valdo M.I.

Il romanzo Yvain il Cavaliere del Leone (Yvain ou le Chevalier au Lion), scritto da Chrétien de Troyes tra il 1170 e il 1180, è un poema cavalleresco il cui protagonista, Yvain, deriva dal personaggio storico di Owain mab Urien.

Nel poema, Yvain cerca di vendicare il cugino Calogrenant sconfitto da un cavaliere nella foresta di Brocelianda. Yvain uccide questo cavaliere, Esclados, e si innamora della sua vedova, Laudine. Con l'aiuto della damigella di Laudine, Lunete, Yvain riesce a sposarla, ma Gawain lo convince a imbarcarsi in un'avventura cavalleresca. La moglie acconsente, a patto che lui ritorni dopo un anno, promessa che però Yvain... (continua)
Toz jorz dras de soie tristrons
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/10/2014 - 23:42
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Run and Hide

Run and Hide
Canzone per la pace, fantastico video.
All my life
(continua)
inviata da Federico 15/10/2014 - 15:17
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?אלי, אלי, למה עזבתני

?אלי, אלי, למה עזבתני
Eyli, Eyli, lomo azavtoyni?
[1896]
Versi di Boris Thomashevsky (Борис Томашевский, 1866-1939), attore, regista, drammaturgo, storico del teatro. Originario di un villaggio nella regione di Kiev, emigrò con la famiglia a New York nel 1881.

Musica di Jacob Koppel Sandler (Яков Коппель Сандлер, 1853-1931), direttore d’orchestra e compositore, anche lui originario dei dintorni di Kiev, allora Impero russo. Emigrò negli USA nel 1888.
Testo trovato su YouTube. Credo che il titolo sia in ebraico, come dalle Sacre Scritture, mentre poi il testo prosegue in Yiddish.

Una canzone popolare Yiddish, direttamente tratta dal “Salmo di Davide” (l’incipit del Salmo 22 dell’Antico Testamento, nonché l’invocazione in aramaico di Cristo in croce, “Elì, Elì, lemà sabakhtàni?”) ma indissolubilmente legata alla versione, divenuta famosissima, che ne fecero Sandler e Thomashevsky per l’operetta “Brokhe, Oder... (continua)
אלי, אלי, למה עזבתני?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/10/2014 - 14:01
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Ewakuacja Breslau 1945

Ewakuacja Breslau 1945
2014
Wrocław
Testo e musica di Kamil Borkowski
Testo da YT
Na dworze śnieg przenika ziąb
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/10/2014 - 00:53
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El Cochinito

El Cochinito
dall'album "Que No Pare la Lucha" (2010)

Da un gruppo di lavoratori giornalieri che ha suonato ieri per protesta davanti al carcere per migranti a Los Angeles, California insieme a Ana Tijoux
Ando con mi ropa sucia porque voy a trabajar
(continua)
14/10/2014 - 22:22

יוגנט הימען

יוגנט הימען
Yugnt Himen
[1942?]
Versi di Shmerke Kaczerginski
Musica di Basye Rubin
Testo trovato qui
Trovo una versione di questo “Inno della gioventù” in un disco del compositore ebreo americano di origine russa Mark Olf (1905-1987) intitolato “Yiddish Folk Songs for Children”, edito nel 1960 dalla Folkways Records.
Anche nel disco compilativo “In Love and In Struggle: The Musical Legacy of the Jewish Labor Bund”, YIVO, New York, 1999.

Inno dedicato ai giovani partigiani ebrei del ghetto di Vilnius, probabilmente una delle canzoni più popolari allora tra gli indomiti combattenti della Fareynikte Partizaner Organizatsye (FPO) di Abba Kovner e Yitzhak Wittenberg.
אונדזער ליד איז פֿול מיט טרױער
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/10/2014 - 15:11
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ווילנע

ווילנע
Vilne
[1935]
Testo trovato qui
Versi di Efraim-Leyb Wolfson (Эфраим-Лейб Вольфсон, 1867-1946), scrittore nativo di Riga (allora nell’Impero russo, oggi capitale della Lettonia) emigrato negli USA nel 1889. Lì pubblicò sempre sotto vari pseudonimi tra i quali A. Fotograf, Mefistofele, L. Vaynshteyn, L. Robotnik.

Musica di Alexander Olshanetsky (1892-1946), violinista, compositore e direttore d’orchestra originario di Odessa, di fede ebraica, emigrato negli USA nel 1922. Figura prominente nella scena teatrale e musicale Yiddish a New York.

Attribuisco, del tutto arbitrariamente, questa splendida canzone – che tanto mi ricorda la struggente Odessa Mama – alla cantautrice israeliana Chava Alberstein perché la sua versione di “Vilne” apre “Songs of the Vilna Ghetto”, un disco collettivo realizzato in Israele molti anni or sono (data imprecisata) da diversi artisti con l’Orchestra di Stato... (continua)
ווילנע,שטאָט פֿון גײַ סט און תּמימות,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/10/2014 - 12:10
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Glasgerion [Jack Orion]

anonimo
Glasgerion [Jack Orion]
[Ca. XII secolo ?]
[About 12th Century ?]
Ballata tradizionale inglese
English Popular Ballad
Musica/Music: Andrew Lancaster Lloyd (1961)
Child #67

Glasgerion è, nelle sue linee essenziali, una ballata tradizionale di remotissima antichità; un'antichità che spiega senza difficoltà l'estrema crudezza e brutalità della vicenda che vi viene narrata. Nella vera tradizione orale non ha mai goduto di molta popolarità, sia per la sua lunghezza, sia per il vero e proprio stupro che il giovane scudiero traditore compie nei confronti della Principessa; motivo per cui non si conoscono interpretazioni musicali del testo più antico e completo che possediamo (sia pure lacunoso in alcune parti), che proviene dal famoso Folio Percy (I, 248-252), redatto nel XVII secolo, una delle principali fonti per la conoscenza delle più antiche ballate britanniche e base delle Reliques of Ancient English Poetry... (continua)
Glasgerion was a kings owne sonne,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/10/2014 - 23:35
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The Day They Set Jim Larkin Free

The Day They Set Jim Larkin Free
In due dischi compilativi dei Black 47, “Elvis Murphy's Green Suede Shoes” del 2005 e “Rise Up: The Political Songs” del 2014.

Su queste pagine abbiamo già incontrato James Larkin (1876-1947), combattivo sindacalista irlandese.
Fu uno dei leader del “Frithdhúnadh Mór Baile-Átha-Cliath”, il “Dublin Lock-Out”, il grande sciopero per il diritto all’organizzazione sindacale che paralizzò l’Irlanda dall’agosto del 1913 al gennaio del 1914 quando la repressione poliziesca (che causò almeno quattro morti, uno dei quali – il dirigente sindacale Michael Byrne – picchiato a morte sul cellulare in cui era stato rinchiuso), il crumiraggio e la fame spinsero la maggioranza dei lavoratori a tornare alle fabbriche.

Jim Larkin decise di cambiare aria per un po’, ma anche negli USA riuscì a mettersi subito nei guai: aderì all’IWW, si fece espellere dal partito socialista per via del suo entusiastico sostegno... (continua)
I see what is, I see the way things should be
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/10/2014 - 16:12
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Il lupo di Gubbio

Il lupo di Gubbio
[2000]
Parole di Luisa Zappa, basate su fonti francescane
Musica di Angelo Branduardi
Nell’album intitolato “L’infinitamente piccolo”, dedicato alla vita di san Francesco d'Assisi

Mancava proprio il lupo di Gubbio nel percorso “Lupi Contro la Guerra”.
Propongo questa canzone per via di immagini come queste:

Non sono uno zoologo o un etologo, e nemmeno so quali problemi specifici abbiano in centro Italia con i lupi… Anche sulle mie montagne – da qualche parte nelle valli valdesi – i lupi li stanno ammazzando, a fucilate o col veleno, perché dicono che sono troppi e causano danni alle greggi nella bella stagione. Io, con tutto che giro parecchio a piedi, anche d’inverno, di lupo non ne ho visto né sentito nemmeno uno fino ad oggi, anche se mi è capitato di imbattermi in esiti di predazioni, in un solo caso ai danni di un animale domestico. Credo invece che i lupi diano fastidio piuttosto... (continua)
Francesco a quel tempo in Gubbio viveva
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/10/2014 - 12:37
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חד גדיא

חד גדיא
Khad gadyà
[1989]
Versi in parte della tradizione ebraica (originariamente in aramaico), in parte originali di Chava Alberstein.
Musica tradizionale ebraica, per intenderci, quella della cantilena-filastrocca “Alla fiera dell’est” di Angelo Branduardi (1976), che è per l’appunto ispirata al “חד גדיא / Khad Gadya”, canto intonato durante il Pesach, la Pasqua ebraica.
Nell’album di Chava Alberstein intitolato “לונדון” (“London”), 1989.
Nella colonna sonora del film intitolato “Free Zone” diretto nel 2005 dal regista israeliano Amos Gitai.
Testo trovato su questo sito portoghese
Interpretata anche dal Rana Choir, coro di donne israeliane e palestinesi di Jaffa.



Durante la prolungata e sanguinosa occupazione israeliana del Libano meridionale (durata 18 anni, dal 1982 al 2000) e all’inizio della Prima Intifada palestinese, Chava Alberstein riscrisse questo che è uno dei canti più amati... (continua)
דזבין אבא בתרי זוזי
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/10/2014 - 10:24
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Aliento

Aliento
que civilización triunfo.
todo lo que implique asesinatos sin causa no es triunfo y un que fuese con causa,estas destruyendo tu propia raza,la raza humana.
mas civilizados fueron los que murieron y los que siguen muriendo por una causa y defensa justa de lo que les corresponde.cuantos hoy en día gozan de grandes lujos y mansiones y tierras por doquier,manos sangrientas de asesinos que recae generación tras generación.

a mis hermanos mapuches fuerza y siga la lucha por lo que les corresponde y poco y nada se le debe creer a los falsos políticos de este mundo.
un abrazo y un saludo a todos las etnias que luchan sabiamente por conseguir lo que las pertenece sus tierras.
v.pozas.v@gmail.com 13/10/2014 - 05:36
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Ventrebleu!

Ventrebleu!
Quand tu dois te lever ventrebleu
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/10/2014 - 17:19
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Happiness is a Warm Gun

Happiness is a Warm Gun
jump the gun in inglese dovrebbe significare "falsa partenza"
mario 12/10/2014 - 11:49
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Freedom

Freedom
Ero giovanissimo ed ho pianto quel giorno quando lo vidi per la prima volta. Un grande cuore, un grande artista.
Toti Basso 11/10/2014 - 14:01
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El kolo go balà

El kolo go balà
Esperanta Versio:
MI DANCIS LA KOLO
(continua)
inviata da La Pupo 11/10/2014 - 12:53

27 Ἰουνίου 1906, 2 μ. μ.

27 Ἰουνίου 1906, 2 μ. μ.
Esperanta versio: La Pupo.
LA PENDIGILO
(continua)
inviata da La Pupo 11/10/2014 - 11:08
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Oltre il ponte

Oltre il ponte
Presente anche sul Cd "Contro Canto Popolare" pubblicato dal Cantovivo, gruppo vocale strumentale di musica popolare, per il cinquantennale della Liberazione. Edito da "Il Manifesto"
gianfranco 10/10/2014 - 16:15

Battaglioni del duce

anonimo
Battaglioni del duce
[1943?]
Canzone della Resistenza, parodia di “Battaglioni M” - dove la M stava per Mussolini - inno delle tristemente famigerate unità d'élite della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale fascista.
Battaglioni del duce, battaglioni
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/10/2014 - 14:11
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Le parole perdute

Le parole perdute
[2014]
Parole di Fiorella Mannoia
Musica di Bungaro (Antonio Calò) e Cesare Chiodo
Anticipazione dal prossimo album della Mannoia, intitolato “Fiorella”
Le parole perdute nascoste in fondo al cuore
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/10/2014 - 13:10
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Auf, auf zum Kampf!

anonimo
Auf, auf zum Kampf!
[1919]
Ho preferito attribuire questa canzone ad anonimo perchè la paternità di Bertolt Brecht non è universalmente confermata.
Sull’aria e sulla falsariga di una canzone militare della Grande Guerra.

Magistralmente interpretata da Hannes Wader fin dal disco “Hannes Wader Singt Arbeiterlieder” del 1977.

Una canzone dedicata a Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, protagonisti della rivoluzione tedesca del 1918, tra i fondatori del partito comunista di Germania, leader della rivolta spartachista del gennaio 1919. Il 15 gennaio di quell’anno Liebknecht e la Luxemburg vennero rapiti da membri dei Freikorps, il gruppo paramilitare allora agli ordini del governo socialdemocratico, che li torturarono ed uccisero.
In memoria di Liebknecht, della Luxemburg e di altri militanti comunisti uccisi nel 1919, qualche anno dopo fu eretto un monumento a Berlino, opera di “sovietica brutalità” firmata dall’architetto... (continua)
Auf, auf zum Kampf, zum Kampf!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/10/2014 - 12:09
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Der Rattenfänger

Der Rattenfänger
[1974]
Parole e musica di Hannes Wader
La canzone che dà il titolo all’album del 1974.

Il pifferaio di Hameln cantato da Hannes Wader libera la città dai topi in cambio della semplice promessa di essere compensato. Quando però, a lavoro fatto, si presenta per riscuotere la sua paga le autorità della città non solo si rifiutano e lo scherniscono, ma lo fanno massacrare e sbranare dai cani, ignorando che il pifferaio – figura simile all’ “ebreo errante” - è una creatura sovrannaturale, un immortale. Questi infatti fa presto ritorno in città, di domenica, quando tutti gli adulti, falsi ed ipocriti, sono a messa e a casa sono rimasti solo i bambini. Il pifferaio li raccoglie al suono del suo flauto e canta loro della sua disgrazia, sicchè i ragazzini decidono di aiutarlo ad ottenere giustizia contro i loro stessi padri. La reazione non si fa attendere: i genitori, messi alla berlina, non esitano... (continua)
Fast jeder weiß was in Hameln geschah, vor tausend und einem Jahr
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/10/2014 - 09:43
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Nella mia ora di libertà

Nella mia ora di libertà
Ciao Rox e quanto tempo! Tanto tempo e nessun risultato! Nemmeno la fondazione De Andrè mi ha aiutata in qst ricerca, anzi...
Ogni tanto faccio ancora qualche nuovo tentativo, ma pare impossibile.
Cmq, io lo cercavo per un lavoro, un lavoro serio, giuro, e se mai dovesse saltare fuori un recapito, il mio indirizzo email è svp207@gmail.com
Di nuovo ciao Rox, compagno di ricerca, e un saluto a tutti :)
Vanessa 10/10/2014 - 09:27
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Delitti, arresto e morte di Federigo Bobini, detto Gnicche

Delitti, arresto e morte di Federigo Bobini, detto Gnicche
Ciao Riccardo, pensa un po' che aneddoto mi ha raccontato or ora la mia mamma...

Pare che, proprio negli anni in cui il Gnicche scorrazzava per l'Aretino, nei dintorni di Foiano della Chiana vivesse un giovane prete in odore di santità. Era considerato un santo dalla gente perchè, a differenza della più parte dei sacerdoti di allora, lui dava tutto ai poveri, arrivando addirittura a dar via i vestiti (salvo la talare) a chi ne avesse bisogno.
Un giorno di gelido inverno che solo soletto se ne tornava da amministrare i sacramenti in qualche cascina, chi t'incontra sulla strada? Quel demonio di Gnicche con la sua banda, a cavallo. Il brigante chiese al prete dove se andasse, così appiedato, infreddolito e stanco. Quando il prete gli disse che se ne stava tornando a casa e che aveva ancora un bel po' di cammino da fare, allora Gnicche gli rispose: "Ti ci accompagno io a casa, e in carrozza!".... (continua)
Bernart Bartleby 9/10/2014 - 22:30
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Chico Mendes

Chico Mendes
Composed in 1989; Recorded in 1993

Acre, no BRasil, nasceu Chico Mendes
(continua)
inviata da Donquijote82 9/10/2014 - 20:53
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Unser Marsch ist eine gute Sache

Unser Marsch ist eine gute Sache
[1964]
Parole e musica di Hannes Stütz
Arrangiamento musicale di Dieter Süverkrüp
Interpretata da Fasia Jansen, Ingrid & Dieter Süverkrüp ed Hannes Stütz.
In “Wir Wollen Dazu Was Sagen - Neue Lieder Gegen Die Bombe 64”, uno dei dischi collettivi riconducibili al movimento pacifista e antimilitarista tedesco.
Unser Marsch ist eine gute Sache
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2014 - 15:50
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Erschröckliche Moritat Vom Kryptokommunisten

Erschröckliche Moritat Vom Kryptokommunisten
[1965]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nell’album intitolato “Die Widerborstigen Gesänge Des Dieter Süverkrüp” del 1967.

Prima ancora di Hannes Wader e di Reinhard Mey, l’alfiere della canzone di protesta in Germania (parliamo della Germania ovest, quella capitalista) è stato Dieter Süverkrüp, classe 1934, da Düsseldorf. Lui iniziò il suo canto politico alla fine degli anni 50 e ben prima del ’68 scrisse questa canzone sul comunismo o, meglio, sugli abusati stereotipi sui comunisti allora molto in voga nell’Occidente in piena Guerra Fredda…

Incredibile come le classi politiche dirigenti in ogni epoca riescano a nutrire i rispettivi popoli di pregiudizi velenosi e perniciosi al fine di colpire opposizioni, minoranze e inconformi. E si tratta oltretutto di fole che molto spesso attraversano intatte i secoli e che talora, nonostante il bersaglio diverso, sono assai simili tra di loro, se si pensa per esempio alle immagini dell’ebreo sacrificatore di bambini, del comunista che li mangia e dello zingaro che invece li rapisce…
Wenn die Sonne, bezeichnenderweise im Osten und rot hinter Wolken aufgeht –
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2014 - 14:40
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Marsch Der Minderheit

Marsch Der Minderheit
[1967?]
Parole e musica di Hanns Dieter Hüsch.
Nell’album intitolato “Typisch Hüsch” del 1970.
Freunde, noch sind wir wenige
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2014 - 13:52




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