Avanti ragazzi di Budapest
che dica camerata o compagno non importa...la canzone e'tragicamente bella!!
gbturchi 7/1/2014 - 22:47
Respiro d’autore per i dialetti soffocati
Antiwar Songs Blog
Meno di due mesi fa il sito delle Canzoni contro la guerra lanciava I dialetti soffocati nel regno del rumore, un appello per tradurre Sesto San Giovanni dei Gang nei dialetti italiani. Francamente ci aspettavamo magari che qualche lettore o amico (come è avvenuto a suo tempo per il “Pescatore” di De André) traducesse la […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-07 21:59:00
La filanda de Ghisalba
anonimo
d'après la traduction italienne
d'une chanson lombarde anonyme – La filande de Ghisalba – Anna Identici – 1971
d'une chanson lombarde anonyme – La filande de Ghisalba – Anna Identici – 1971
LA FILATURE DE GHISALBA
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2014 - 16:28
Gli arbitri ti picchiano
Buonasera dallo stadio Olimpico di Libertopoli
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 7/1/2014 - 15:38
Canzone delle reti invisibili
Ieri sera su Rai3, inchiesta di Iacona a Presa Diretta intitolata "Morti di stato"...
Per chi se lo fosse perso.
Per chi se lo fosse perso.
DoNQuijote82 7/1/2014 - 15:08
Stage degli innocenti
[2010]
Album: Buena suerte
Album: Buena suerte
Roba in nero e vai
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/1/2014 - 14:27
Soldatini di pongo
[2010]
Album: Buena suerte
Album: Buena suerte
Dritti in fila i soldatini
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 7/1/2014 - 14:25
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Stornelli pisani
[1967]
Nel disco “Canzoni per il potere operaio”
Cantano Pino Masi, Piero Nissim e Carla Lantery.
fonte: Il Canzoniere dei Ribelli
Nel disco “Canzoni per il potere operaio”
Cantano Pino Masi, Piero Nissim e Carla Lantery.
fonte: Il Canzoniere dei Ribelli
Il centrosinistra è un grande governo,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby, The Copypaster 7/1/2014 - 11:22
Ninna Nenni
[1961?]
Parole di Marco Ligini, giornalista e regista, militante della sinistra extraparlamentare, tra gli autori de “La strage di Stato”, controinchiesta del 1970 sulla strage di piazza Fontana.
Sulla melodia de La ninna nanna de la guerra di Trilussa.
Testo trovato su Il Canzoniere dei Ribelli
Canzone composta quando già si profilava all’orizzonte della politica italiana un mostro che ancora oggi alligna: il centro-sinistra. Da parte socialista ne fu artefice il vecchio Nenni, che già accarezzava il sogno fin dalla metà degli anni 50. Dopo la parentesi sanguinosa del Governo Tambroni, la DC godette dell’appoggio di socialdemocratici e repubblicani e della non-belligeranza dei socialisti. Poi nel 1963 anche il rapporto coi socialisti di Nenni divenne “organico”.
E da allora hanno continuato imperterriti a ficcarci l’ombrello nel gnau…
Parole di Marco Ligini, giornalista e regista, militante della sinistra extraparlamentare, tra gli autori de “La strage di Stato”, controinchiesta del 1970 sulla strage di piazza Fontana.
Sulla melodia de La ninna nanna de la guerra di Trilussa.
Testo trovato su Il Canzoniere dei Ribelli
Canzone composta quando già si profilava all’orizzonte della politica italiana un mostro che ancora oggi alligna: il centro-sinistra. Da parte socialista ne fu artefice il vecchio Nenni, che già accarezzava il sogno fin dalla metà degli anni 50. Dopo la parentesi sanguinosa del Governo Tambroni, la DC godette dell’appoggio di socialdemocratici e repubblicani e della non-belligeranza dei socialisti. Poi nel 1963 anche il rapporto coi socialisti di Nenni divenne “organico”.
E da allora hanno continuato imperterriti a ficcarci l’ombrello nel gnau…
Dormi, dormi, proletario
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby, The Copypaster 7/1/2014 - 10:59
Comme dirait Zazie
[1966]
Parole e musica di Jehan Jonas
Canzone che dà il titolo all’album d’esordio del geniale cantautore libertario francese, scomparso troppo presto.
Un commentario di Jonas sul mondo dell’epoca, nel pieno della guerra fredda e di quella calda in Vietnam, attraverso la colorita espressione di Zazie, la protagonista del romanzo di Raymond Queneau “Zazie dans le métro” (1959). Venuta dalla provincia a conoscere Parigi, la piuttosto spessa ragazzina era solita manifestare la sua disapprovazione con un bel “Snob mon cul!”.
Parole e musica di Jehan Jonas
Canzone che dà il titolo all’album d’esordio del geniale cantautore libertario francese, scomparso troppo presto.
Un commentario di Jonas sul mondo dell’epoca, nel pieno della guerra fredda e di quella calda in Vietnam, attraverso la colorita espressione di Zazie, la protagonista del romanzo di Raymond Queneau “Zazie dans le métro” (1959). Venuta dalla provincia a conoscere Parigi, la piuttosto spessa ragazzina era solita manifestare la sua disapprovazione con un bel “Snob mon cul!”.
Le soleil de France
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby, The Copypaster 7/1/2014 - 08:45
Demoghèla!
anonimo
Doria non è un cognome triestino, o suo padre arrivò dall'Italia dopo il 1918, nuovo o regnicolo che fosse, oppure il suo è un cognome sloveno mal tradotto come capitò a centomila triestini negli anni '30. Costoro spesso ripudiarono le loro origini e solo in questi anni si sta assistendo ad un diffuso interesse per la memoria concellata.
Che fosse un po' di destra è indubbio, come si legge a questo link dal quale traspare la passione di "latinizzare" tutto ciò che gli capitava tra le mani, tradizione dei glottologi italiani dai tempi di Isaia Ascoli, inventore dell'acronimo "Venezia Giulia", "Venezia Tridentina" e di altri notevoli episodi di etnocidio culturale che si tramandano tutt'ora ma che ometto per brevità.
http://www.istitutoveneto.it/flex/Fixe...
Altro campione del neo irredentismo (quello dopo la seconda guerra mondiale per intenderci) è l'autore di un'altro celebre Vocabolario... (continua)
Che fosse un po' di destra è indubbio, come si legge a questo link dal quale traspare la passione di "latinizzare" tutto ciò che gli capitava tra le mani, tradizione dei glottologi italiani dai tempi di Isaia Ascoli, inventore dell'acronimo "Venezia Giulia", "Venezia Tridentina" e di altri notevoli episodi di etnocidio culturale che si tramandano tutt'ora ma che ometto per brevità.
http://www.istitutoveneto.it/flex/Fixe...
Altro campione del neo irredentismo (quello dopo la seconda guerra mondiale per intenderci) è l'autore di un'altro celebre Vocabolario... (continua)
Sandi 7/1/2014 - 06:55
Save The Children
SALVARE I BAMBINI
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby, "The Copypaster" 6/1/2014 - 22:33
L'Aviateur
L'Aviateur
Chanson française – L'Aviateur – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après le reportage d'Alfred Jarry, « La passion considérée comme course de côte » dans Le Canard Sauvage, 11-17 avril 1903.
http://www.franceculture.fr/player/ree...
Dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà féru d'aviation, maintenant... S'il y a bien une chose que je ne m'imaginais pas, c'est celle-là. Il faudrait que tu m'expliques...
C'est bien simple, pourtant, Lucien l'âne mon ami. En fait, je ne suis pas vraiment féru d'aviation et si j'ai écrit cette chanson de l'Aviateur, c'est à cause d'une histoire que raconta en son temps Alfred Jarry.
Alfred Jarry ? Le père du Roi Ubu ?, dit Lucien l'âne rigolard. Oh, celui-là, je l'aime beaucoup et je me souviens encore des promenades que nous fîmes tous les deux, tout en conversant – lui à bicyclette et moi, trottinant du côté de Laval en Bretagne.
Oui, c'est... (continua)
Chanson française – L'Aviateur – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après le reportage d'Alfred Jarry, « La passion considérée comme course de côte » dans Le Canard Sauvage, 11-17 avril 1903.
http://www.franceculture.fr/player/ree...
Dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà féru d'aviation, maintenant... S'il y a bien une chose que je ne m'imaginais pas, c'est celle-là. Il faudrait que tu m'expliques...
C'est bien simple, pourtant, Lucien l'âne mon ami. En fait, je ne suis pas vraiment féru d'aviation et si j'ai écrit cette chanson de l'Aviateur, c'est à cause d'une histoire que raconta en son temps Alfred Jarry.
Alfred Jarry ? Le père du Roi Ubu ?, dit Lucien l'âne rigolard. Oh, celui-là, je l'aime beaucoup et je me souviens encore des promenades que nous fîmes tous les deux, tout en conversant – lui à bicyclette et moi, trottinant du côté de Laval en Bretagne.
Oui, c'est... (continua)
Comme chaque année, le jour de la Passion
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/1/2014 - 16:24
A la matina bonora
anonimo
Durante l’Ottocento erano sorte in tutto il nord Italia (e quindi anche in Friuli) molte filande, dove veniva effettuata l'ultima fase del processo di lavorazione della seta, che comprendeva anche l'immersione dei bozzoli in bacinelle d'acqua molto calda.
Le filandiere (dette in friulano bigatis) si occupavano di questa operazione per 11 -12 ore al giorno rovinandosi le mani e soffrendo pene insopportabili; erano inoltre malnutrite e lavoravano in ambienti malsani. Questo tipo di lavoro era svolto quasi esclusivamente dalle donne che, fin da bambine, venivano sfruttate, maltrattate ed umiliate dal padrone e dai sorveglianti, che le punivano severamente, multandole e sottoponendole a violenze di vario genere.
Le lavoratrici erano coscienti della loro condizione sociale ed erano consapevoli dello sfruttamento a cui erano sottoposte; questo ci viene testimoniato dalla durezza di alcuni regolamenti,... (continua)
Le filandiere (dette in friulano bigatis) si occupavano di questa operazione per 11 -12 ore al giorno rovinandosi le mani e soffrendo pene insopportabili; erano inoltre malnutrite e lavoravano in ambienti malsani. Questo tipo di lavoro era svolto quasi esclusivamente dalle donne che, fin da bambine, venivano sfruttate, maltrattate ed umiliate dal padrone e dai sorveglianti, che le punivano severamente, multandole e sottoponendole a violenze di vario genere.
Le lavoratrici erano coscienti della loro condizione sociale ed erano consapevoli dello sfruttamento a cui erano sottoposte; questo ci viene testimoniato dalla durezza di alcuni regolamenti,... (continua)
A la matin bonora
(continua)
(continua)
inviata da donquijote82 6/1/2014 - 14:20
Pick a Bale of Cotton
anonimo
Pick a Bale of Cotton è una worksong cantata dagli antichi schiavi del sud degli Stati Uniti che lavoravano nelle piantagioni. Essi infatti usavano accompagnare il loro lavoro con dei canti.
Interpretata anche da Leadbelly, Lonnie Donegan, Johnny Cash, ABBA
Pick a Bale of Cotton
From Wikipedia, the free encyclopedia
"Pick a Bale of Cotton" (sometimes "Pick a Bale o' Cotton") is a traditional American folk song and work song first recorded by Texas inmates James "Iron Head" Baker (1933) and Mose "Clear Rock" Platt (1939) and later popularized by Lead Belly (Huddie William Ledbetter). Johnny Cash, as well as others, have released adaptations of the song.
Original lyrics
One of the verses, according to John Lomax's American Ballads and Folk Songs, includes:
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale o' cotton
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale a day
Later versions of the folk song... (continua)
Interpretata anche da Leadbelly, Lonnie Donegan, Johnny Cash, ABBA
Pick a Bale of Cotton
From Wikipedia, the free encyclopedia
"Pick a Bale of Cotton" (sometimes "Pick a Bale o' Cotton") is a traditional American folk song and work song first recorded by Texas inmates James "Iron Head" Baker (1933) and Mose "Clear Rock" Platt (1939) and later popularized by Lead Belly (Huddie William Ledbetter). Johnny Cash, as well as others, have released adaptations of the song.
Original lyrics
One of the verses, according to John Lomax's American Ballads and Folk Songs, includes:
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale o' cotton
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale a day
Later versions of the folk song... (continua)
Jump down, turn around to pick a bale of cotton
(continua)
(continua)
inviata da donquijote82 6/1/2014 - 13:57
La filanda
Version française – LA FILATURE – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson italienne - La filanda – Milva – 1971
Paroles de Vito Pallavicini (1924-2007), parolier italien.
Musique d'Alberto Fialho Janes (1909-1971), compositeur et parolier portugais.
Adaptation italienne de la chanson d'Amália Rodrigues intitulé “É ou não è” de 1971.
Chanson italienne - La filanda – Milva – 1971
Paroles de Vito Pallavicini (1924-2007), parolier italien.
Musique d'Alberto Fialho Janes (1909-1971), compositeur et parolier portugais.
Adaptation italienne de la chanson d'Amália Rodrigues intitulé “É ou não è” de 1971.
LA FILATURE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/1/2014 - 13:03
Massimiliano Larocca: Il nini muàrt
Una canzone leggera e grave insieme, un monumento alla memoria, una esecuzione bellissima. Grazie
Roberto Brusutti 5/1/2014 - 22:52
Cuando mi hijo nació
QUANDO NACQUE MIO FIGLIO
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby, detto "The Copypaster" 5/1/2014 - 19:14
Povre filandere
anonimo
Version française – PAUVRES FILEUSES – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après la version italienne de Violadepensiero de Il Deposito
d'une chanson lombarde anonyme – Povre filandere
d'après la version italienne de Violadepensiero de Il Deposito
d'une chanson lombarde anonyme – Povre filandere
PAUVRES FILEUSES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/1/2014 - 13:03
Fahrenheit 451
TRIPOLI (Libano) - Una biblioteca antica e di proprietà di un sacerdote greco ortodosso è stata bruciata venerdì sera a Tripoli, città a maggioranza sunnita nel nord del Libano, a seguito di uno scontro tra le comunità musulmane e ortodosse, ha rivelato una fonte vicina ai servizi di sicurezza.
da La Repubblica del 4 gennaio 2014
"Aggressori non identificati hanno dato fuoco alla biblioteca Saeh a Tripoli, distruggendo due terzi dei circa 80.000 libri e manoscritti conservati", ha detto la fonte.
L'incendio si è verificato dopo la scoperta di "documenti offensivi contro l'Islam e immagini del profeta Maometto", ha aggiunto la fonte. "Poi il proprietario della biblioteca, Padre Ibrahim Surouj, si è incontrato con i leader islamici a Tripoli. E' stato chiarito che il sacerdote non aveva nulla a che fare con le immagini del profeta, e una dimostrazione annunciata contro di lui è stata annullata", ha spiegato la stessa fonte. Ma intanto la biblioteca era già stata data alle fiamme.
da La Repubblica del 4 gennaio 2014
"Aggressori non identificati hanno dato fuoco alla biblioteca Saeh a Tripoli, distruggendo due terzi dei circa 80.000 libri e manoscritti conservati", ha detto la fonte.
L'incendio si è verificato dopo la scoperta di "documenti offensivi contro l'Islam e immagini del profeta Maometto", ha aggiunto la fonte. "Poi il proprietario della biblioteca, Padre Ibrahim Surouj, si è incontrato con i leader islamici a Tripoli. E' stato chiarito che il sacerdote non aveva nulla a che fare con le immagini del profeta, e una dimostrazione annunciata contro di lui è stata annullata", ha spiegato la stessa fonte. Ma intanto la biblioteca era già stata data alle fiamme.
Copypaster 4/1/2014 - 21:20
Within You Without You
Il brano,a prima vista un po' sotto tono,è ricco di preziosi spunti per capire l'idea di George sull'esistenza,staccata
dal vortice consumistico e privo di valori etici verso ogni creatura vivente.
Il testo è una poesia semplice ma profonda e la musica
dolcemente ipnotica.
Saremo Sempre Debitori dei Fab Four. Paolo.
dal vortice consumistico e privo di valori etici verso ogni creatura vivente.
Il testo è una poesia semplice ma profonda e la musica
dolcemente ipnotica.
Saremo Sempre Debitori dei Fab Four. Paolo.
PaoloRosazzaP 4/1/2014 - 19:53
Message From the Soul Sisters
[1970]
Parole Myra Barnes, in arte Vicki Anderson.
Musica di James Brown e Bootsy Collins.
Un brano storico, una base ossessiva, in loop - costituita da quattro note di pianoforte, un riff di basso, un accenno di fiati - ancora oggi campionata da tantissimi artisti (Lil' Kim feat. Puff Dadd, Gang Starr, Above The Law, Big Daddy Kane, Geto Boys, ecc.), assoli di sax e infuriare di ottoni... E sopra tutto la voce di Myra Barnes, in arte Vicki Anderson, corista della James Brown Revue insieme a Marva Whitney e Lyn Collins, e dal «Godfather of Soul» ritenuta la sua cantante preferita, la migliore di tutte, la migliore di sempre.
E fu proprio il suo mèntore a mettere in musica e a produrre questo «Message From the Soul Sisters» scritto dalla Anderson, che divenne subito un vero e proprio inno «black» del movimento femminista e che fu il più grande successo nella lunga carriera di questa incredibile cantante.
Parole Myra Barnes, in arte Vicki Anderson.
Musica di James Brown e Bootsy Collins.
Un brano storico, una base ossessiva, in loop - costituita da quattro note di pianoforte, un riff di basso, un accenno di fiati - ancora oggi campionata da tantissimi artisti (Lil' Kim feat. Puff Dadd, Gang Starr, Above The Law, Big Daddy Kane, Geto Boys, ecc.), assoli di sax e infuriare di ottoni... E sopra tutto la voce di Myra Barnes, in arte Vicki Anderson, corista della James Brown Revue insieme a Marva Whitney e Lyn Collins, e dal «Godfather of Soul» ritenuta la sua cantante preferita, la migliore di tutte, la migliore di sempre.
E fu proprio il suo mèntore a mettere in musica e a produrre questo «Message From the Soul Sisters» scritto dalla Anderson, che divenne subito un vero e proprio inno «black» del movimento femminista e che fu il più grande successo nella lunga carriera di questa incredibile cantante.
Soul sisters!
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/1/2014 - 19:20
Merry Fucking Christmas
Mi versión al Español para todos allá fuera que lo hablan.
Por: José A. Villareal
Por: José A. Villareal
Dicen que no hay Navidad
(continua)
(continua)
inviata da José A. Villareal 4/1/2014 - 09:46
Inno della Banda Patrioti della Maiella
anonimo
[1944]
In «Canti della Resistenza italiana», a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, 1985.
C’è una ridondante iconografia resistenziale che ci mostra sempre i partigiani su vette immacolate farsi largo tra metri di neve, il freddo ed il gelo come compagni, le dita intirizzite sul freddo metallo dell’arma... Sembra di sentirli cantare quei partigiani, per farsi forza e coraggio, col fiato che si condensa subito nell’aria gelida, e cantano con accenti che vanno dal piemontese, al lombardo, al veneto, tutt’al più di un qualche dialetto tosco-emiliano... Insomma, la Resistenza, la lotta contro i nazifascisti è stata al nord, al centro-sud c’erano gli americani, il sole, il mare (spaghetti & mandolino) e i soliti meridionali buoni a nulla...
L’è mica ver!
Vogliamo parlare delle «Quattro giornate di Napoli»?
Vogliamo parlare della misconosciuta «battaglia del Bosco Martese»... (continua)
In «Canti della Resistenza italiana», a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, 1985.
C’è una ridondante iconografia resistenziale che ci mostra sempre i partigiani su vette immacolate farsi largo tra metri di neve, il freddo ed il gelo come compagni, le dita intirizzite sul freddo metallo dell’arma... Sembra di sentirli cantare quei partigiani, per farsi forza e coraggio, col fiato che si condensa subito nell’aria gelida, e cantano con accenti che vanno dal piemontese, al lombardo, al veneto, tutt’al più di un qualche dialetto tosco-emiliano... Insomma, la Resistenza, la lotta contro i nazifascisti è stata al nord, al centro-sud c’erano gli americani, il sole, il mare (spaghetti & mandolino) e i soliti meridionali buoni a nulla...
L’è mica ver!
Vogliamo parlare delle «Quattro giornate di Napoli»?
Vogliamo parlare della misconosciuta «battaglia del Bosco Martese»... (continua)
Siam gli eroi della riscossa,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 23:45
Missa Pro Pace
A.D. 2000
Musica di Wojciech Kilar
Prima esecuzione: 12 I 2001, Warszawa; Chór i Orkiestra Filharmonii Narodowej (Coro e orchestra della Filarmonica Nazionale di Varsavia); solisti: I. Kłosińska (S), J. Rappe (A), Ch. Daniels (T), R. Tesarowicz (B), diretto da. K. Kord.
http://wojciechkilar.pl/utwory-wokalno...
Musica di Wojciech Kilar
Prima esecuzione: 12 I 2001, Warszawa; Chór i Orkiestra Filharmonii Narodowej (Coro e orchestra della Filarmonica Nazionale di Varsavia); solisti: I. Kłosińska (S), J. Rappe (A), Ch. Daniels (T), R. Tesarowicz (B), diretto da. K. Kord.
http://wojciechkilar.pl/utwory-wokalno...
Missa pro pace na głosy solowe, chór mieszany i orkiestrę (2000)
inviata da Krzysztof Wrona 3/1/2014 - 19:52
Admiral William Brown
1987
A sense of freedom
A sense of freedom
William Brown, conosciuto anche come Guillermo Brown (Foxford, 22 giugno 1777 – Buenos Aires, 3 marzo 1857), è stato un ammiraglio irlandese, naturalizzato argentino. Le sue vittorie nella guerra di indipendenza, nella Guerra argentino-brasiliana e nell'episodio del blocco navale anglo-francese del Río de la Plata guadagnarono il rispetto e l'approvazione della popolazione argentina, per la quale è considerato un eroe nazionale. Creatore e primo ammiraglio delle forze marittime del Paese, è comunemente conosciuto come "il padre della Marina militare argentina"
From a county Mayo town came a man of great renown
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 3/1/2014 - 16:53
Percorsi:
La guerra delle Falkland/Malvine
Sharon, Sharon
Sembra che Ariel Sharon - "Arik il Sanguinario", il boia di Sabra e Chatila - dopo 8 anni di coma, stia finalmente schiattando... Che il Diavolo l'abbia in gloria!
Bernart Bartleby 3/1/2014 - 14:40
L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso
Chanson italienne – L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso – Alberto Camerini – 1977
Paroles e musique d'Alberto Camerini
Paroles e musique d'Alberto Camerini
MAO AU PARADIS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/1/2014 - 14:38
Sesto San Giovanni
Lombardo Camuno
Dario Canossi
Versione in dialetto camuno scritta per noi da Dario Canossi dei Luf.
Ringraziamo i Luf per il regalo che ci hanno concesso
DQ82
Dario Canossi
Versione in dialetto camuno scritta per noi da Dario Canossi dei Luf.
Ringraziamo i Luf per il regalo che ci hanno concesso
DQ82
SEHTO SAN GIOAN
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 3/1/2014 - 14:28
Quando l'anarchia verrà
anonimo
[fine 800]
Versione più estesa tratta da Il Deposito.
Tratta dal volume “Il canto anarchico in italia nell'Ottocento e nel Novecento", a cura di Santo Catanuto e Franco Schirone, 2009.
Autore del canto dovrebbe essere tal Sante Ferrini. Nessuna traccia di lui su Wikipedia Italia e Anarchopedia. Invece trovo qualcosa su Wikipedia Portogallo dove si dice “Sante Ferrini foi um compositor, poeta e músico italiano simpatizante do anarquismo. Compôs diversas canções que se tornaram populares no final do século XIX, entre estas ‘Quando L'Anarchia Verrà’”.
Dappertutto si dice che la melodia è quella di una canzone intitolata “Il mio ben amato papà” ma di essa non ho trovato nessun riscontro.
Il grande etnomusicologo e ricercatore Franco Coggiola - che registrò “Quando l’Anarchia verrà” ad Asti nel 1967 dalla voce di Teresa Viarengo - riferiva che la canzone era interpretata sull’aria di una canzonetta... (continua)
Versione più estesa tratta da Il Deposito.
Tratta dal volume “Il canto anarchico in italia nell'Ottocento e nel Novecento", a cura di Santo Catanuto e Franco Schirone, 2009.
Autore del canto dovrebbe essere tal Sante Ferrini. Nessuna traccia di lui su Wikipedia Italia e Anarchopedia. Invece trovo qualcosa su Wikipedia Portogallo dove si dice “Sante Ferrini foi um compositor, poeta e músico italiano simpatizante do anarquismo. Compôs diversas canções que se tornaram populares no final do século XIX, entre estas ‘Quando L'Anarchia Verrà’”.
Dappertutto si dice che la melodia è quella di una canzone intitolata “Il mio ben amato papà” ma di essa non ho trovato nessun riscontro.
Il grande etnomusicologo e ricercatore Franco Coggiola - che registrò “Quando l’Anarchia verrà” ad Asti nel 1967 dalla voce di Teresa Viarengo - riferiva che la canzone era interpretata sull’aria di una canzonetta... (continua)
QUANDO L'ANARCHIA VERRÀ
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 14:09
1097-2001
[2003]
Parole di Porz, voce di questo particolare gruppo folk metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)
Musica dei Malnàtt
Dall’album intitolato “Perle per porci” del 2003.
Il titolo allude ovviamente alla Prima Crociata indetta da papa Urbano II nel 1095 (due anni più tardi i crociati giunsero a Costantinopoli) e all’11 settembre 2001, con tutto quello che ne seguì…
Parole di Porz, voce di questo particolare gruppo folk metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)
Musica dei Malnàtt
Dall’album intitolato “Perle per porci” del 2003.
Il titolo allude ovviamente alla Prima Crociata indetta da papa Urbano II nel 1095 (due anni più tardi i crociati giunsero a Costantinopoli) e all’11 settembre 2001, con tutto quello che ne seguì…
Di sonni tranquilli
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 13:13
Percorsi:
11 settembre: terrorismo a New York
Inno della Rivoluzione
anonimo
[Fine 800]
L' “Inno della Rivoluzione”, noto anche con il titolo de “La Rivolta”, viene erroneamente fatto risalire agli anni della rivoluzione russa, tra il 1917 e il 1921. In realtà il testo appare già nell’edizione statunitense (1904 o 1905) in lingua italiana del “Canzoniere dei Ribelli”, quello che per primo fu il giovane tipografo anarchico svizzero Carlo Frigerio (1878-1966) a dare alle stampe in quel di Berna nel 1899.
È quindi plausibile una datazione della canzone alla fine dell'Ottocento.
Testo trovato su Il Disco Logoro, nella sezione dedicata ai canti anarchici.
Sull’ Archivio Sonoro della Puglia scopro che nel 1977 l’ “Inno della Rivoluzione” fu raccolto a San Nicandro Garganico dalle voci di Antonio e Maria Gravina, marito e moglie, braccianti, nati entrambi nel primo decennio del secolo scorso.
Il testo del canto è presente nel volume “Il canto anarchico in italia nell'Ottocento e nel Novecento", a cura di Santo Catanuto e Franco Schirone, 2009.
L' “Inno della Rivoluzione”, noto anche con il titolo de “La Rivolta”, viene erroneamente fatto risalire agli anni della rivoluzione russa, tra il 1917 e il 1921. In realtà il testo appare già nell’edizione statunitense (1904 o 1905) in lingua italiana del “Canzoniere dei Ribelli”, quello che per primo fu il giovane tipografo anarchico svizzero Carlo Frigerio (1878-1966) a dare alle stampe in quel di Berna nel 1899.
È quindi plausibile una datazione della canzone alla fine dell'Ottocento.
Testo trovato su Il Disco Logoro, nella sezione dedicata ai canti anarchici.
Sull’ Archivio Sonoro della Puglia scopro che nel 1977 l’ “Inno della Rivoluzione” fu raccolto a San Nicandro Garganico dalle voci di Antonio e Maria Gravina, marito e moglie, braccianti, nati entrambi nel primo decennio del secolo scorso.
Il testo del canto è presente nel volume “Il canto anarchico in italia nell'Ottocento e nel Novecento", a cura di Santo Catanuto e Franco Schirone, 2009.
Presto all'armi o fratelli chiamiamo
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 13:08
A Valerio Verbano
anonimo
Vorrei fare, per amore della verità, una rettifica di quanto riportato delle parole di Silvio di Francia. Non fu Carla Verbano a cercare Giampaolo Mattei, ma li fece incontrare Veltroni a sorpresa (e senza averli avvisati) sul palco. Dopo è nata effettivamente un'amicizia. Carla ha rispettato le idee di Valerio (delle quali non era prigioniera) fino all'ultimo giorno e non si è mai prestata a equiparazioni e pacificazioni strumentali. Al punto di rifiutare la presenza di Alemanno alla ricorrenza di Valerio. Ha ragione Luca degli Assalti, ora che Carla non c'è più tocca a noi vigilare che i fatti rigardanti Valerio e Carla vengano correttamente riportati.
valeria 3/1/2014 - 10:44
Alle fronde dei salici
Versione in dialetto bolognese di Porz dei Malnàtt, molto particolare metal band emiliana (da non confondersi con i Malnatt, skinhead milanesi di estrema destra)
E CUM L'ERA PUSÉBBIL CANTÈR
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 10:19
Sono una creatura
Versione in dialetto bolognese di Porz dei Malnàtt, molto particolare band metal bolognese (da non confondersi con i Malnatt, skinhead milanesi di estrema destra)
A SÅN UNA CREATURA
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 10:15
Coro dei nihilisti
[fine 800]
Versi el poeta ucraino Giorgio Dolstoievski (da non confondersi con lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij). Su costui non sono riuscito a reperire altre informazioni né, tanto meno, il testo originale della sua poesia.
Non so se la melodia sia quella originaria e a chi attribuirla. Pietro Gori la utilizzò per il suo Amore ribelle.
Versione italiana risalente al 1881 ad opera di Domenico Ciampoli (1852-1929), scrittore, bibliotecario e insigne slavista, e del suo collaboratore W.E. Foulques (di natali russi).
Il “Coro dei nihilisti” fu pubblicato per la prima volta sul quotidiano napoletano "Corriere del Mattino" del 16 marzo 1881 e ripreso poche settimane dopo dal giornale internazionalista "Il Grido del Popolo", sempre di Napoli.
Ho trovato il testo di questa canzone e la sua storia su questa pagina, nel racconto del toscano Pier Carlo Masini (1923-1998), importante storico... (continua)
Versi el poeta ucraino Giorgio Dolstoievski (da non confondersi con lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij). Su costui non sono riuscito a reperire altre informazioni né, tanto meno, il testo originale della sua poesia.
Non so se la melodia sia quella originaria e a chi attribuirla. Pietro Gori la utilizzò per il suo Amore ribelle.
Versione italiana risalente al 1881 ad opera di Domenico Ciampoli (1852-1929), scrittore, bibliotecario e insigne slavista, e del suo collaboratore W.E. Foulques (di natali russi).
Il “Coro dei nihilisti” fu pubblicato per la prima volta sul quotidiano napoletano "Corriere del Mattino" del 16 marzo 1881 e ripreso poche settimane dopo dal giornale internazionalista "Il Grido del Popolo", sempre di Napoli.
Ho trovato il testo di questa canzone e la sua storia su questa pagina, nel racconto del toscano Pier Carlo Masini (1923-1998), importante storico... (continua)
Noi siam come l'aria che tutto circonda
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2014 - 09:45
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